Palermo-Catania in un ora e 20 minuti. La rete coinvolgerà pure le isole minori collegati. Collegati aeroporti, porti, e poli, turistici.
"Da Punta Raisi a Fontanarossa si andrà in due ore e 20 minuti, ma non mi rassegno a perdere l'Alta velocità".
Trasporti più di tre miliardi già disponibili. Previsti i lavori sulla Palermo-Catania-Messina, collegamento con gli aeroporti di Trapani e Comiso, cantieri nell'Agrigentino.
Un piano infrastrutturale integrato per cambiare la mobilità in Sicilia. Per la Palermo-Catania fino a 16 treni regionali veloci e 6 coppie per gli intercity.
Nuova stazione a Porto Empedocle e fermate in località di Fontanelle e San Michele.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
venerdì 12 settembre 2014
C'era una volta il treno... Inchiesta di Rai Uno in Sicilia 31 agosto 2009
C'era
una volta il treno... Inchiesta di Rai Uno in Sicilia sulla situazione del
trasporto ferroviario e delle infrastrutture. Il Comitato Pendolari Siciliani,
contattato dalla redazione ha collaborato con la troupe per la realizzazione
dell'inchiesta.
giovedì 11 settembre 2014
Catania-Palermo, la lunga storia di un raddoppio ferroviario
La
solita storia quella, che si ripete di anno in anno, di snocciolare milioni di
euro e opere pubbliche che dovrebbero cambiare l’aspetto infrastrutturale della
Sicilia.
Le
dichiarazioni di quest’ulteriore svolta epocale annunciata oggi su tutti i
quotidiani siciliani sono gli interventi del presidente di Rete ferroviaria
italiana Ing. Dario Lo Bosco e del governatore Crocetta nella conferenza stampa
tenutasi ieri.
Non
desidero elencare tutti gli interventi e le cifre che conosco già a parte
qualche variante ma, desidero iniziare dal lontano 19 gennaio 2009 e dalla brillante
operazione di provocazione politica “Freccia Rotta”, organizzata dall’on.
Giuseppe Castiglione già presidente della Provincia regionale di Catania, oggi
sottosegretario nel governo Renzi. In quell’occasione venne fuori da tutti gli
attori presenti (politici, dirigenti delle ferrovie, etc.) che sarebbero
bastati venti trenta milioni di euro per ammodernare e velocizzare l’attuale
tracciato della Catania-Palermo, in un anno e mezzo di lavori, portando i tempi
di percorrenza al di sotto delle due ore e trenta e per di più elevando la
linea da rango “C” a rango “P” facendo viaggiare i pendolini.
Con
l’intervento nel 2009 dell’ex sottosegretario alle infrastrutture Reina furono
tenuti diversi tavoli tecnici romani con i dirigenti della Regione Sicilia, di
Rete ferroviaria italiana e del ministero delle infrastrutture. Da questi
incontri quasi a fine 2009 venne inserita, per le prese di posizione di Reina, nel
Contratto di Programma 2007-2011 con la seguente descrizione: Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo
Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento
NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo
modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la
velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30
milioni (si allega foto).
A
quattro anni di distanza dall’inserimento nel CdP, non è stato realizzato
nessun intervento di velocizzazione della Catania-Palermo se non quello operato
da Trenitalia nel cambiare gli orari di
percorrenza ad una coppia di treni in tre ore circa mentre nella slide del Cis è
previsto due ore e 45 minuti (vedi slide Cis).
Comunque,
la questione che mi fa più rabbia è che tutti questi miliardi di euro vengano
investiti solo ed esclusivamente su una relazione ferroviaria per una sorta di
miopia politica. Lo Sblocca Italia, visto che la Catania-Palermo era stata già inserita
e finanziata nel CIS, doveva essere lo strumento per distribuire ai territori
siciliani più penalizzati quella boccata di ossigeno infrastrutturale a breve
termine per incentivare e sviluppare il
tessuto economico, sociale e turistico di quei territori. Sono convinto che un’attenta
programmazione del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti ed un
intervento forte dei nostri politici a Roma possa nell’immediato futuro dare un
asset diverso alle infrastrutture siciliane.
Giosuè Malaponti –
Presidente Comitato Pendolari Siciliani
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Rete Ferroviaria Italiana: Richiesta chiarimenti relativi disservizio ferroviario del 10 settembre 2014
Il
comitato pendolari Siciliani in merito al disservizio creatosi per la sosta del
treno 12788 in galleria nei pressi di Acireale, rimasto fermo per qualche ora
all’interno della stessa, con la presente chiede di
conoscere:
·
se
sono state attuate tutte le norme relative alla sicurezza dei viaggiatori e
della circolazione, dato che all’interno della galleria non vi era nessuna
possibilità di comunicare all’esterno, tra l’altro il Capotreno per comunicare telefonicamente
con la Sala Operativa ha dovuto percorrere quasi tutta la galleria per mettersi
in comunicazione con la stessa;
·
se
la galleria in questione e le altre gallerie sono coperte dal vs. servizio di
telefonia GSM-R e degli impianti fissi di telefonia;
·
se
la sala operativa abbia informato, dopo aver preso atto del disservizio, con
annunci sonori i viaggiatori e i familiari (preoccupati) in attesa in tutte le
stazioni della relazione ferroviaria;
·
se
le regole della tempestiva informazione enunciate nel “MAS” specie in questi
casi sono state prontamente attuate dalla sala Operativa?
·
come
mai sul portale FSNews.it non era e non è a tutt’oggi riportata la sospensione
della circolazione visti gli enormi ritardi nella circolazione?
Nell’attesa
di un Vs. pronto riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Rete
Ferroviaria Italiana - Regione Sicilia
Direzione
Regionale di Trenitalia - Regione Sicilia
Dipartimento
Infrastrutture, Mobilità e Trasporti - Regione Sicilia
Oggetto:
Chiarimenti al disservizio ferroviario del 10 settembre 2014.-
Fiumefreddo,
11 settembre 2014
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
mercoledì 10 settembre 2014
In Sicilia non serve l’alta velocità ma ammodernare e potenziare le infrastrutture esistenti
Contratto
Istituzionale di Sviluppo (CIS) (si allega foto) e decreto Sblocca Italia i
provvedimenti che dovrebbero cambiare il volto all’infrastruttura ferroviaria
siciliana. L’unica priorità infrastrutturale in Sicilia è diventata la
Catania-Palermo. Come se il solo raddoppio della Catania-Palermo risolverebbe
tutti le “sfortune” infrastrutturali della Sicilia. In questi anni
l’accenno alla linea ferroviaria Catania-Palermo era sinonimo di “tempi
biblici per i lunghi tempi di percorrenza”. Inchieste sul trasporto ferroviario
siciliano realizzate da La Repubblica, Corriere della Sera, Rai Uno ed altre
hanno evidenziato l’enorme gap infrastrutturale e dei collegamenti ferroviari
tra le principali Città siciliane quali Trapani, Ragusa, Modica, Agrigento con
tempi veramente biblici dovuti a molte (strane) coincidenze tra treni ed ai
pochissimi treni dedicati. Siamo convinti che l’enorme investimento fatto sulla
Catania-Palermo non servirà a migliorare le condizioni di trasporto delle altre
Città.
Non
si possono spendere 5,3 miliardi, ne mancano ancora tre (sempre se sarà questa
la cifra definitiva a opera finita e quali saranno i tempi certi e definitivi
per la realizzazione) solo per una volontà politica che certamente sa, ma fa
finta di non sapere delle reali condizioni della rete ferroviaria siciliana.
Infatti, nelle varie dichiarazioni non ci sembra di aver letto della
Alcamo-Trapani via Milo chiusa da un anno e mezzo; non abbiamo letto della
Caltagirone-Gela chiusa da oltre tre anni dal crollo del ponte; non abbiamo
letto dei collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Catania e di Trapani; non
abbiamo letto della messa in esercizio a regime della Metro-ferrovia
Giampilieri-Messina; non abbiamo letto della Metro-ferrovia di Ragusa
progettata e mai fatta finanziare; non abbiamo letto della
velocizzazione della Catania-
Siracusa iscritta in quasi tutti i contratti di
programma con date e cifre; non abbiamo notizie dei 1970 milioni di euro
previsti per il raddoppio della Fiumefreddo-Giampileri (vedi foto) con delibera
Cipe 62/2005. Però occorre cavalcare a tutti i costi i tempi biblici della
Catania-Palermo, quando, invece, ad onor del vero sulla Catania-Palermo insiste
nel Contratto di Programma 2007-2011 - Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo
Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento
NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo
modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la
velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30
milioni (si allega foto). Quando invece l’imponente finanziamento dello Sblocca
Italia poteva essere distribuito per ammodernare, velocizzare e realizzare
un sistema più leggero e veloce in tempi più brevi collegando molte più
città che ad oggi sono quasi del tutto isolate per scelte o disattenzioni non
condivisibili. Ribadiamo che non ci serve l’alta velocità nelle tratte
siciliane per ovvi motivi, uno dei tanti, i tempi lunghissimi di realizzazione.
Ai siciliani basterebbe solo ed esclusivamente “la velocità”.Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Raddoppio: Ferrovie libere di decidere
Il decreto «Sblocca Italia» non è ancora stato varato, ma già divide l'opinione
pubblica tra chi vi ripone enormi aspettative per la ripresa dell'economia,
perché velocizza le procedure fino ad azzerarle, e chi, per lo stesso motivo,
ne è terrorizzato temendo un'irreparabile e definitiva devastazione del
territorio.
In Sicilia la reazione è ancora più articolata perché la Regione vi riponeva grandi speranze per il riavvio di cantieri e la prosecuzione veloce di infrattrutture che arrancano e, invece, deve prendere atto che il Governo Renzi per la nostra terra ha inserito nel provvedimento poche opere già programmate e iniziate, in particolare la direttrice ferroviaria Palermo-Catania-Messina.
Un'opera che ci interessa da vicino e che, prevedendo il raddoppio della ferrovia proprio attraverso il centro di Catania, ha provocato una reazione ferma e indignata della popolazione e delle Giunte Stancanelli e Bianco. Rete Ferrovie italiane aveva previsto che il secondo binario si sarebbe dovuto affiancare a quello esistente e dunque che, arrivato alla stazione (interrata a nove metri sotto l'attuale livello), sarebbe dovuto risalire con un'enorme rampa in cemento fino agli Archi della Marina per poi interrarsi progressivamente all'altezza di piazza dell'Indirizzo, facendo saltare l'ostello, e procedere fino a piazza Federico di Svevia intercettando, e! devastando, un altro tratto delle mura di Carlo V, i resti archeologici della zona e molti palazzi settecenteschi e ottocenteschi. Un progetto contro il quale la città, per una volta unita, si è ribellata chiedendo che Rete ferrovie italiane attui il percorso alternativo proposto dall'ufficio del piano regolatore. Progetto che prevede che il doppio binario corra in tunnel dalla stazione fino al porto, passando sott'acqua davanti alla capitaneria, per poi proseguire fino ad Acquicella bucando le lave di San Cristoforo. Progetto sostenuto e caldeggiato dall'amministrazione comunale.
Ora proprio questo è il problema. Il decreto «Sblocca Italia» - che non a caso, finora, ha il parere contrario del Ministero dei Beni culturali - prevede, all'articolo 1, che l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato abbia l'ultima parola sui progetti decidendo se accogliere o respingere i pareri contrari delle altre amministrazioni interessate. Questo significa che neppure le sovrintendenze potranno respingere un progetto che ritengono incompatibile con la tutela del territorio e che, in caso di ritrovamenti archeologici non preventivati, non potranno più imporre alle imprese il modo di tutelare e valorizzare le nuove scoperte. Non solo. Se non daranno la loro autorizzazione paesaggistica ad un progetto entro due mesi - ed è difficile con gli attuali organici sguarniti - varrà il principio del silenzio-assenso. E via liberalizzando, incluso l'azzeramento delle autorizzazioni per i pali delle reti a banda larga, per le torri eoliche e gli impianti fotovoltaici e a biomasse. Insomma un decreto ad alto rischio.
Ma il sindaco Bianco, per quanto riguarda il raddoppio ferroviario, tranquillizza la città. «Il progetto su cui c'è l'accordo della Regione è quello alternativo che prevede l'interramento lungo la costa. Quello originario delle Ferrovie è stato rigettato nella conferenza dei servizi che si è tenuta a Catania e poi nella riunione del Cis (il comitato interministeriale che ha il compito di valutare i pro! getti). Da ultimo, la settimana scorsa, anche l'assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi, in conferenza dei servizi, ha preso atto che c'è un unico percorso condiviso: quello alternativo allo sventramento del centro di città su cui concordano la Regione, il ministero dello Sviluppo economico, il Comune di Catania, per la parte che gli compete, e anche Rete ferrovie italiane che prima aveva un atteggiamento riluttante». E conclude. «Io sono tranquillo, ma, comunque, è bene stare attenti. Il coltello lo metto tra i denti».
In Sicilia la reazione è ancora più articolata perché la Regione vi riponeva grandi speranze per il riavvio di cantieri e la prosecuzione veloce di infrattrutture che arrancano e, invece, deve prendere atto che il Governo Renzi per la nostra terra ha inserito nel provvedimento poche opere già programmate e iniziate, in particolare la direttrice ferroviaria Palermo-Catania-Messina.
Un'opera che ci interessa da vicino e che, prevedendo il raddoppio della ferrovia proprio attraverso il centro di Catania, ha provocato una reazione ferma e indignata della popolazione e delle Giunte Stancanelli e Bianco. Rete Ferrovie italiane aveva previsto che il secondo binario si sarebbe dovuto affiancare a quello esistente e dunque che, arrivato alla stazione (interrata a nove metri sotto l'attuale livello), sarebbe dovuto risalire con un'enorme rampa in cemento fino agli Archi della Marina per poi interrarsi progressivamente all'altezza di piazza dell'Indirizzo, facendo saltare l'ostello, e procedere fino a piazza Federico di Svevia intercettando, e! devastando, un altro tratto delle mura di Carlo V, i resti archeologici della zona e molti palazzi settecenteschi e ottocenteschi. Un progetto contro il quale la città, per una volta unita, si è ribellata chiedendo che Rete ferrovie italiane attui il percorso alternativo proposto dall'ufficio del piano regolatore. Progetto che prevede che il doppio binario corra in tunnel dalla stazione fino al porto, passando sott'acqua davanti alla capitaneria, per poi proseguire fino ad Acquicella bucando le lave di San Cristoforo. Progetto sostenuto e caldeggiato dall'amministrazione comunale.
Ora proprio questo è il problema. Il decreto «Sblocca Italia» - che non a caso, finora, ha il parere contrario del Ministero dei Beni culturali - prevede, all'articolo 1, che l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato abbia l'ultima parola sui progetti decidendo se accogliere o respingere i pareri contrari delle altre amministrazioni interessate. Questo significa che neppure le sovrintendenze potranno respingere un progetto che ritengono incompatibile con la tutela del territorio e che, in caso di ritrovamenti archeologici non preventivati, non potranno più imporre alle imprese il modo di tutelare e valorizzare le nuove scoperte. Non solo. Se non daranno la loro autorizzazione paesaggistica ad un progetto entro due mesi - ed è difficile con gli attuali organici sguarniti - varrà il principio del silenzio-assenso. E via liberalizzando, incluso l'azzeramento delle autorizzazioni per i pali delle reti a banda larga, per le torri eoliche e gli impianti fotovoltaici e a biomasse. Insomma un decreto ad alto rischio.
Ma il sindaco Bianco, per quanto riguarda il raddoppio ferroviario, tranquillizza la città. «Il progetto su cui c'è l'accordo della Regione è quello alternativo che prevede l'interramento lungo la costa. Quello originario delle Ferrovie è stato rigettato nella conferenza dei servizi che si è tenuta a Catania e poi nella riunione del Cis (il comitato interministeriale che ha il compito di valutare i pro! getti). Da ultimo, la settimana scorsa, anche l'assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi, in conferenza dei servizi, ha preso atto che c'è un unico percorso condiviso: quello alternativo allo sventramento del centro di città su cui concordano la Regione, il ministero dello Sviluppo economico, il Comune di Catania, per la parte che gli compete, e anche Rete ferrovie italiane che prima aveva un atteggiamento riluttante». E conclude. «Io sono tranquillo, ma, comunque, è bene stare attenti. Il coltello lo metto tra i denti».
Pinella
Leocata
La Sicilia - Lunedì 08
Settembre 2014 Catania(Cronaca)Pagina 12
martedì 9 settembre 2014
Monitoraggio dei servizi nelle stazioni della tratta Messina-S.Agata Militello
Il Comitato Pendolari Siciliani, in questi giorni ha effettuato un monitoraggio dei servizi forniti da RFI e Trenitalia nelle Stazioni tra Messina e S.Agata Militello,
riscontrando le seguenti criticità che riportiamo:
-Torregrotta:
Risulta ancora non essere stata collocata l’obliteratrice
nel marciapiede del binario pari (2) nonostante le ns incessanti segnalazioni datate
(08.05.2013. 07.08.2013 e 9.9.2013) , inoltre l’obliteratrice
del binario dispari (1) è ancora ostruita.
-Milazzo: Delle due emettitrici
self-service ne risulta funzionante solo una, ma quest’ultima accetta solo
pagamenti con carte e monete, risulta essere disabilitata al pagamento con
banconote, i disservizi si accentuano ulteriormente nelle giornate di chiusura
della biglietteria al pubblico.
-Falcone: L’obliteratrice risulta essere
ostruita.
-Patti: Il sottopassaggio risulta essere
da tempo al buio.
-Gioiosa Marea: il ns. comitato invita chi
di competenza ad inserire in questa stazione il sistema di informazioni visivo al
pubblico, cosiddetto lead.
-Brolo: in questa stazione l’obliteratrice
risulta essere accesa, ma l’inchiostro per la timbratura è assente, con
conseguente impossibilità della convalida del biglietto.
-S.Marco D’alunzio: il cancello dell’ex
scalo merci risulta essere ancora pericolante. (Richieste inviate in data
7.9.12 14.05.13 e 27.7.14)
Le
nostre segnalazioni/suggerimenti vengono evidenziate ai dipartimenti di competenza al fine di un
tempestivo intervento, auspicando che i servizi erogati, siano a bordo che a
terra continuino ad essere in linea, in
termini di qualità confort e sicurezza degli ambienti in stazione , come previsto
nella carta dei servizi
RFI spa per la Regione Sicilia
Trenitalia spa per la Regione Sicilia
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e
Trasporti-Regione Sicilia
Torrenova,
07.09.2014
Mondì
Francesco - Pendolari S.Agata Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Criticità rilevate da un pendolare sulla circolazione dei treni 12763 e 3831
Riceviamo
e pubblichiamo ulteriori criticità rilevate da un pendolare sulla circolazione
dei treni 12763 e 3831 verificatesi giovedì
04 settembre 2014:
1)il treno 12763 viaggia in direzione della
stazione di Patti con 15 minuti di ritardo
(arrivo programmato 14.25 terzo binario - arrivo previsto 14.40); mentre
il treno 3831 viaggia in direzione della
stazione di Patti con 10 minuti di ritardo (arrivo programmato 14.37 primo
binario - arrivo previsto 14.47).
2) conseguentemente i passeggeri diretti
alle stazioni di Capo d’Orlando e S. Agata Militello si spostano sul terzo
binario in attesa del treno 12763.
3)invece si verifica che viene annunciato
il sopraggiungere del treno 3831, mentre nessuna notizia del treno 12763 che
comunque viaggiava con un minore ritardo; in ogni caso non viene fornita alcuna
informazione su quale dei due treni partirà per primo.
4) gli utenti diretti Capo d’Orlando e S.
Agata Militello sono ancora fermi sul terzo binario.
5) altri utenti, nelle more sopraggiunti,
si avvedono che sul primo binario il semaforo
mostra il “segnale verde”, e si fanno carico di avvisare gli altri utenti della probabile partenza del
treno 3831 rispetto al treno 12763; nessuna comunicazione ufficiale viene
comunque diramata.
6)alcuni utenti in fretta e furia lasciano il terzo binario
per dirigersi sul primo, mentre altri rimangono fermi sul terzo;
7)arriva e riparte per primo il treno 383;
8)gli utenti rimasti sul terzo binario in
attesa del 12763 arriveranno a destinazione con 25 minuti di ritardo circa.
Quando le Direzioni competenti di
Trenitalia e di Rete Ferroviaria si decideranno a risolvere il problema?
Lascio ai lettori ogni
ulteriore commento, e mi astengo dal riferire
le considerazioni dei diretti interessati.
sabato 6 settembre 2014
Alitalia abbandona la Sicilia, niente aerei a Fontanarossa e Punta Raisi
Alitalia: lungo
(mi)raggio per Sicilia e Calabria
Un
anno fa circa, leggevamo sui quotidiani le dichiarazioni di guerra
all’Alitalia, da parte del governatore Crocetta. Il Governatore prendeva di
mira la ormai ex compagnia di bandiera, responsabile di penalizzare la Sicilia
e il turismo con una politica tariffaria molto salata.
Accennava
ad una rivoluzionaria delibera regionale nei confronti del sistema
monopolistico dell’Alitalia dando mandato all'Azienda Siciliana Trasporti a
sottoscrivere accordi, puntando sull’aeroporto di Comiso aperto da qualche
mese, con eventuali vettori low cost.
Il
Governatore dichiarò, anche, che la Regione avrebbe avuto una sua compagnia
aerea low cost puntando tutto sull’Ast, azienda di trasporti controllata dalla
Regione con a capo il prof. Dario Lo Bosco nonché presidente di Rete
Ferroviaria Italiana.
Dopo
un mese di botte e risposte, di attacchi e di contromisure tra il governatore
della Regione Sicilia e l’Alitalia tornò la quiete nei cieli e nelle
stanze della regione siciliana.
A
distanza di un anno arriva nuovamente sulla nostra Regione la doccia fredda
dell’Alitalia che abbandona definitivamente le tratte siciliane da e per il
nord.
Scarse
sono state le prese di posizioni da parte delle Istituzioni isolane, in
relazione a quest’improvviso e inspiegabile abbandono delle rotte siciliane,
nei confronti di Alitalia e del Ministero dei trasporti.
Le
uniche voci a difesa dei siciliani sono quelle del sindaco di Catania Enzo
Bianco e dell’assessore regionale ai trasporti Nico Torrisi.
Confidiamo
nel loro operato affinché rappresentino al ministro Lupi ed al governo
l’importanza e la necessità di attuare oggi più che mai quella continuità
territoriale che la Sicilia non ha mai avuto, alla luce della totale
cancellazione dei treni da e per il nord e per la mancata realizzazione del
Ponte sullo Stretto.
Crediamo
che i presupposti ci siano tutti e che la strada della
continuità territoriale sia l’unica da percorrere per colmare questo squilibrio
infrastrutturale.
Giosuè
Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani
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Linea Castelvetrano-Palermo variazioni orario treni lunedì 8 settembre 2014
Lunedì
8 settembre 2014, il treno Regionale 8604 da Castelvetrano a Palermo C.le
subirà variazioni e sostituzioni con bus. clicca
qui per il dettaglio
giovedì 4 settembre 2014
Trasporto ferroviario, Nico Torrisi: "Sigleremo l'accordo di Programma"
L'esponente del governo dell'isola assicura che per la firma dell'intesa manca il si del ministero dell'Economia e delle Finanze.
Prendiamo
atto delle dichiarazioni dell’assessore Torrisi nel voler mettere mano, una
volta per tutte, alla razionalizzazione del trasporto pubblico siciliano
ma, per fare questo occorre realizzare un nuovo Piano Regionale dei Trasporti e
della Mobilità e per quanto riguarda il settore del trasporto ferroviario, deve
prima di tutto chiudere sottoscrivendo l’Accordo di Programma per il trasporto
ferroviario regionale con il Mit ed il Mef e subito dopo realizzare il
Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario. Accordo di Programma e
Contratto di servizio che la Regione Sicilia non ha ancora sottoscritto e
realizzato, tenuto conto che dal settembre 2009, siamo rimasti l’unica regione
a non aver ancora questi strumenti e le indispensabili risorse finanziarie.
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martedì 2 settembre 2014
Le ferrovie in Sicilia: dopo la denuncia dei Pendolari
Catania.
È il quarto assessore regionale ai Trasporti che lo dice: «Sta per essere
firmato il Contratto di programma con Trenitalia». Ma stavolta Nico Torrisi ha
le carte in regola. E soprattutto la coscienza a posto: «I nostri uffici hanno
predisposto tutto al meglio, già è arrivato il via libera dal ministero delle
Infrastrutture e aspettiamo soltanto la risposta di quello dell'Economia, che
domani mattina (oggi per chi legge, ndr) il dirigente generale del Dipartimento
solleciterà con una nota urgente a Roma».
La Regione risponde così all'ennesimo grido d'allarme lanciato ieri sul nostro giornale dal coordinatore del Comitato regionale pendolari, Giosuè Malaponti, in un impietoso report sulle condizioni del trasporto ferroviario all'indomani dello "Sblocca Italia" che promette di aprire presto i cantieri per il potenziamento della linea Palermo-Catania-Messina.
La Regione risponde così all'ennesimo grido d'allarme lanciato ieri sul nostro giornale dal coordinatore del Comitato regionale pendolari, Giosuè Malaponti, in un impietoso report sulle condizioni del trasporto ferroviario all'indomani dello "Sblocca Italia" che promette di aprire presto i cantieri per il potenziamento della linea Palermo-Catania-Messina.
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lunedì 1 settembre 2014
Monitoraggio sul traffico treni, interviene il Comitato Pendolari
Segnalazioni e modifiche all'attenzione dei vertici regionali di Rfi. Chiesto un potenziamento di alcune tratte.
Puntuale monitoraggio sull'andamento del traffico ferroviario passeggeri da parte del Comitato Pendolari Sant'Agata Militello-Messina. Con un documento il rappresentante del Comitato pendolari Francesco Mondi', ha segnalato alla Direzione regionale di Trenitalia le criticità riscontrate nella circolazione di alcuni treni regionali suggerendo al contempo delle modifiche e delle variazioni da apportare per il miglioramento del servizio, visto da parte degli utenti che giornalmente si recano al lavoro utilizzando il treno come mezzo di trasporto.
Puntuale monitoraggio sull'andamento del traffico ferroviario passeggeri da parte del Comitato Pendolari Sant'Agata Militello-Messina. Con un documento il rappresentante del Comitato pendolari Francesco Mondi', ha segnalato alla Direzione regionale di Trenitalia le criticità riscontrate nella circolazione di alcuni treni regionali suggerendo al contempo delle modifiche e delle variazioni da apportare per il miglioramento del servizio, visto da parte degli utenti che giornalmente si recano al lavoro utilizzando il treno come mezzo di trasporto.
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La Sicilia viaggia su treni da terzo mondo
Il Comitato pendolari:"no a opere faraoniche, si punti sul trasporto locale".
Finalmente c’è qualcuno non di casa nostra pronto ad
evidenziare le condizioni drammatiche in cui versa il trasporto pubblico in
Sicilia.
Prendiamo atto delle dichiarazioni dell’assessore Torrisi
nel voler mettere mano, una volta per tutte, alla razionalizzazione del
trasporto pubblico siciliano ma, per
fare questo occorre realizzare un nuovo Piano Regionale dei Trasporti e della
Mobilità e per quanto riguarda il settore del trasporto ferroviario, deve prima
di tutto chiudere sottoscrivendo l’Accordo di Programma per il trasporto
ferroviario regionale con il Mit ed il Mef e subito dopo realizzare il
Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario. Accordo di Programma e
Contratto di servizio che la Regione Sicilia non ha ancora sottoscritto e realizzato,
tenuto conto che dal settembre 2009, siamo rimasti l’unica regione a non aver
ancora questi strumenti e le indispensabili risorse finanziarie.sabato 30 agosto 2014
Trasporto pubblico in Sicilia…tutto da rifare
Finalmente c’è qualcuno non di casa nostra pronto ad
evidenziare le condizioni drammatiche in cui versa il trasporto pubblico in
Sicilia.
L’assessore regionale ai trasporti, Nico Torrisi, ha preso
atto dell’evento imbarazzante per le
condizioni in cui hanno viaggiato diverse decine di viaggiatori (turisti,
pendolari) ammassati dentro a un bus da Portopalo sino a Catania. Se da un lato
l’assessore Torrisi prende atto ed interviene immediatamente sulla questione
chiedendo scusa a nome della Regione Sicilia per le condizioni disumane di
viaggio. Dall’altro punto di vista dobbiamo rilevare che è proprio
l’assessorato regionale alle infrastrutture e alla mobilità che rilascia le
concessioni alle aziende di trasporto e, spetta alla Regione pianificare e
controllare l’operato delle aziende in concessione. E, quindi prontamente
spiegata la tempestiva presa di posizione e le relative scuse dell’assessore
Torrisi. Scuse invece che i 60000 pendolari che si spostano giornalmente in
treno per motivi di lavoro, studio e altro non hanno mai ricevuto da nessun
assessore regionale ai trasporti per le condizioni in cui molto spesso si sono
trovati a viaggiare nei treni regionali, stipati come sardine e senza climatizzazione…
mancava solo l’omino che versasse l’olio. Molto spesso abbiamo segnalato alla
Regione che in alcuni orari vuoi per la soppressione di un treno o per la
mancanza di materiale capiente, diverse
centinaia di viaggiatori sono stati costretti a vivere le stesse condizioni di
viaggio degli amici in bus. Di certo il Dipartimento trasporti “4 Servizio
Trasporto ferroviario” viene informato
dei disagi, così come la direzione regionale di Trenitalia, ma il Dipartimento
trasporti non può fare altro che prenderne atto, in considerazione del fatto
che la Regione Sicilia non ha ancora un Contratto di Servizio per il trasporto
ferroviario nell’isola. Prendiamo atto delle dichiarazioni dell’assessore
Torrisi nel voler mettere mano, una volta per tutte, alla razionalizzazione del
trasporto pubblico siciliano ma, per
fare questo occorre realizzare un nuovo Piano Regionale dei Trasporti e della
Mobilità e per quanto riguarda il settore del trasporto ferroviario, deve prima
di tutto chiudere sottoscrivendo l’Accordo di Programma per il trasporto
ferroviario regionale con il Mit ed il Mef e subito dopo realizzare il
Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario. Accordo di Programma e
Contratto di servizio che la Regione Sicilia non ha ancora sottoscritto e realizzato,
tenuto conto che dal settembre 2009, siamo rimasti l’unica regione a non aver
ancora questi strumenti e le indispensabili risorse finanziarie.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari
Siciliani
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venerdì 29 agosto 2014
In difesa della Ferrovia Ionica
E’ in
atto un processo che dovrebbe condurre alla cancellazione di 5.000 km di rete
ferroviaria dalla scena nazionale, ritenuti improduttivi ed eccessivamente
costosi. Nel corso degli ultimi anni si stanno operando scelte pericolose in
tal senso.
La
strategia in atto mira ad impoverire i servizi in modo da disaffezionare i
viaggiatori e giustificare poi i tagli in rapporto alla domanda decrescente; si
confida inoltre nella scarsa capacità di reazione delle popolazioni locali.
Ma
l’obiettivo ultimo non è ancora evidente a tutti; da qualche anno le politiche
di FS, e di RFI in particolare, sembrano decisamente orientate all’isolamento e
al successivo smantellamento della linea ferroviaria ionica.
E’ bene
chiarire che la situazione si sta aggravando anche per l’assenza della
politica; le responsabilità sono notevoli e gravi. La comunità calabrese non
merita questa condanna...continua a leggere
mercoledì 27 agosto 2014
Ferrovie, da vent'anni aspettiamo il collegamento con l'aeroporto
Catania. Alta velocità e infrastrutture negli
aeroporti, Fontanarossa…resta in attesa
E’
stato firmato ieri a Rimini, durante il Meeting di Comunione e Liberazione,
l’accordo tra il ministro delle infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi e
l'A.d. del gruppo FSI Michele Mario Elia " per collegare gli aeroporti di
Malpensa, Fiumicino e Venezia alla rete A/V e A/C e “rafforzare la dotazione di
infrastrutture ferroviarie legate agli aeroporti".
Negli
ultimi anni sono stati approntati dal Governo diversi interventi per il
Mezzogiorno quali: il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo
Sblocca Italia.
Per
quanto riguarda la regione Sicilia, nello “sblocca Italia” è stata inserita
solamente l’opera ferroviaria “Messina-Catania-Palermo” per un importo finanziato
di 5,25 miliardi. Non riteniamo necessario l’investimento di tale cifra per l’opera
faraonica della Palermo-Catania tagliando fuori le altre sette Città. Quando
invece lo stesso importo potrebbe essere spalmato sulle relazioni ferroviarie
più importanti per ammodernare e velocizzare l’esistente. Da oltre vent’anni si
parla di collegamento ferroviario della Messina-Catania-Siracusa con
l’aeroporto di Catania, ma nello “sblocca Italia” quest’opera non viene
inclusa, mentre vengono finanziate le infrastrutture per l’aeroporto di
Fiumicino, di Malpensa, di Venezia, di Genova e di Firenze per un totale di 3,650
miliardi.
Secondo
noi va rivisto sia lo “Sblocca Italia” che il Contratto Istituzionale di
Sviluppo siglato il 28 febbraio del 2013 tra il ministero della coesione e la
regione Sicilia.
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Criticità riscontrate nella circolazione di alcuni treni regionali, segnalateci da un pendolare
Con
la presente si trasmette la seguente nota che un pendolare ci ha inviato,
avendola ritenuta valida nei contenuti, tra l’altro alcuni di essi sono stati già
segnalati dallo scrivente comitato:
“Treno
regionale veloce 3832 Palermo-Messina
La variazione concessa all’orario del
treno in questione con decorrenza 15 giugno 2014 ha consentito di soddisfare pienamente in
termini di puntualità le aspettative degli utenti sino alle stazioni di Tusa-Santo Stefano di Camastra e S. Agata Militello, mentre continuano a
registrarsi giornalieri cronici ritardi compresi tra i 10 ed i 15 minuti sino alle
stazioni di Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G.
Invero, inspiegabilmente il treno in
oggetto viene fermato presso la stazione
di Zappulla a causa del ritardo del treno IC notte n. 1955 Roma Termini–Palermo, ovvero presso quella di Capo d’Orlando in attesa del treno veloce 3835
Messina-Palermo, con la conseguenza che i dieci chilometri che separano
le stazioni di S. Agata Militello e
di Capo d’Orlando vengono quotidianamente percorsi in 25 minuti circa al posto dei dieci
previsti.
Considerato che il treno n. 3832 arriva alla stazione di Tusa alle ore 07.14 per ripartire alle ore
07.20, si fa espressa richiesta di:
-anticipare la partenza del treno dalla
stazione di Tusa in direzione Messina, con conseguente rimodulazione degli
orari presso le stazioni di S. Stefano di Camastra e S. Agata Militello;
-effettuare l’incrocio con il treno n.
12775 presso la stazione di S. Stefano
di Camastra per come avveniva nel recente passato, considerato che lo stesso
rimane fermo per circa 15 minuti presso la stazione di Cefalu’ per incrocio con
il treno IC n. 728
Palermo-Roma.
Il
beneficio conseguito dovrebbe consistere
nel raggiungere entro l’orario previsto la stazione Brolo (presso la quale è previsto incrocio con il
treno veloce 3835) senza ulteriori
attese e con incrocio con il treno IC notte 1955 presso le stazioni Zappulla e/o Capo d’Orlando.
Treno
regionale 12754 S. Agata Militello-Messina
Il treno accumula ritardi giornalieri dalla
stazione di Brolo/Gioiosa Marea a quella
di Milazzo pari a 10/15 minuti per
incrocio con il treno IC notte n. 1955
Roma Termini- Palermo in
ritardo.
Pertanto, si suggerisce di anticipare la
partenza del citato treno IC n. 1955
dalla stazione di Messina ovvero di effettuare l’incrocio, qualora in
ritardo, presso quella di Patti.
Treno
regionale 12763 Messina- S. Agata Militello
Con l’attuale orario ferroviario sono
sensibilmente peggiorate le condizioni di circolazione del citato treno il
quale impiega di norma - rispetto al recente passato- 6 minuti in piu’ quale tempo di percorrenza qualora puntuale ( raramente ), ovvero circa
15 minuti in piu’ qualora in ritardo.
Nell’ipotesi in cui il treno IC notte 781
Roma Termini-Palermo viaggia non sia puntuale,
il treno regionale matura un
ritardo che oscilla tra i 20 ed i 30 minuti. A cio’ si aggiunge la circostanza che spesso il treno 12763 arriva alla stazione di Patti ( terzo
binario) nello stesso momento in cui sopraggiunge dalla linea veloce (primo binario) il treno 3841
in direzione Palermo, con la conseguenza che gli utenti non ricevono alcuna informazione su quale dei due treni partirà per primo e quindi si
trovano spesso nella circostanza di
utilizzare - loro malgrado - il treno che partirà successivamente con ritardi compresi tra i 15/ 20 minuti sino
alla stazione di S. Agata Militello.
Treno
3830 Palermo-Messina
Il treno in questione si è rivelato una scelta vincente in quanto
estremamente puntuale ed ideale per le esigenze degli utenti, specie se confrontato con il servizio su gomma.
Il suggerimento proposto è quello di
effettuare una fermata anche presso la stazione di S. Stefano di
Camastra-Mistretta avuto riguardo al
vasto comprensorio di Comuni che allo stato
rimangono esclusi da un così
importante ed efficiente servizio.
Si rappresenta infine che il tempo impiegato
per concretizzare la richiesta fermata (2-3 minuti) verrebbe azzerato dalla circostanza che il treno 3830 riparte dalla stazione di S.
Agata Militello in direzione Messina dopo 5 minuti di sosta per incrocio con il treno 12775.
Treno
3841 Messina-Palermo
Il treno in questione, di recente
istituzione, si è dimostrato particolarmente veloce sino alla stazione di
Capo d’Orlando, mentre i tempi di percorrenza raddoppiano sino a quella di S.
Agata Militello causa nn. due incroci. Quanto sopra esposto, si chiede valutare di:
-posticipare la partenza dalla stazione di Messina sulla traccia del pregresso treno n. 3843 che
poteva essere effettivamente definito un “mezzo veloce “ in tutto il suo percorso;
-prevedere quindi l’arrivo alla stazione di
Patti intorno le ore 14.45 -- 14.50;
-prevedere
una fermata anche presso la stazione di S. Stefano di Camastra, in modo
tale da consentire agli utenti dell’istituendo 3830 di potere utilizzare uno
stesso mezzo di trasporto entro le sei ore lavorative.
In tal modo verrebbe anche scongiurato
il disservizio causato dal
contestuale arrivo alla stazione di Patti
dei treni n. 12763 e n. 3841.
Treno
12765 Messina-Palermo
L’arrivo del citato treno presso la
stazione di Patti è stato anticipato di quasi 10 minuti, mentre è rimasto invariato il tempo di
percorrenza alla stazione di S. Agata
Militello (ore 16.00).
Si chiede pertanto di ripristinare il
pregresso orario con partenza del citato
treno dalla stazione di Patti alle ore 15.20, avuto riguardo anche alla citata
richiesta di modifica dell’orario del treno 3841.
Treno
12797 Messina-Palermo
Si chiede una modifica alla circolazione del treno 12797 nel senso che, come in un recente passato, il treno in
questione possa arrivare alla stazione
di Patti in una fascia oraria compresa dalle 13.30 alle ore 13.40.
Cio’ al fine di meglio rispondere alle esigenze degli
studenti che da Patti si spostano in direzione Gioiosa Marea e Brolo, nonché
dei numerosi altri utenti che sono obbligati
per pochi minuti a dovere attendere per circa un‘ora l’arrivo del successivo treno n.
12763, e comunque senza sottacere che la stazione è decentrata rispetto il centro
del Comune di Patti.
Quanto sopra anche al fine di armonizzare l’orario di viaggio/attesa presso la stazione
di Patti rispetto al treno n. 3830 di
nuova istituzione.”
Trenitalia
spa per la regione Siciliana
RFI
spa per la regione Siciliana
Dipartimento
Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
per
la Regione Siciliana
Torrenova,
27.08.2014
Mondì
Francesco - Pendolari S.Agata Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 26 agosto 2014
Alta velocità e infrastrutture negli aeroporti, Fontanarossa…resta in attesa
E’
stato firmato oggi a Rimini, durante il Meeting di Comunione e Liberazione,
l’accordo tra il ministro delle infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi e
l'A.d. del gruppo FSI Michele Mario Elia " per collegare gli aeroporti di
Malpensa, Fiumicino e Venezia alla rete A/V e A/C e “rafforzare la dotazione di
infrastrutture ferroviarie legate agli aeroporti". Ci preme intervenire sulla questione, per
fare presente al ministro Lupi che in
diverse occasioni e per ultimo il 17 gennaio 2014 durante la puntata di “Uno
Mattina” in uno dei suoi interventi ha dichiarato in maniera decisa che: «la
stessa scommessa fatta sull’alta velocità, oggi Ferrovie dello Stato deve farla
sul trasporto dei pendolari, affermando che il trasporto regionale è un
obiettivo. Per quanto riguarda i pendolari abbiamo detto tre cose
semplicissime: abbiamo iniziato a mettere risorse, abbiamo detto a Ferrovie dello
Stato adesso ti concentri su questo; abbiamo detto si inizia ad aprire il
mercato anche sul trasporto regionale con gare mirate, abbiamo chiesto di dare
immediatamente segnali di efficienza in quelle tratte che noi tutti conosciamo
perché sappiamo perfettamente cosa i cittadini ci vengono a dire».
E
allora vorremmo capire quali e quanti sono gli investimenti per i treni dei
pendolari e per le infrastrutture ferroviarie per il Sud?
Negli
ultimi anni sono stati approntati dal Governo diversi interventi per il
Mezzogiorno quali: il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo
Sblocca Italia.
Per
quanto riguarda la regione Sicilia, nello “sblocca Italia” è stata inserita
solamente l’opera ferroviaria “Messina-Catania-Palermo” per un importo finanziato
di 5,25 miliardi. Non riteniamo necessario l’investimento di tale cifra per l’opera
faraonica della Palermo-Catania tagliando fuori le altre sette Città. Quando invece lo stesso importo potrebbe
essere spalmato nelle relazioni ferroviarie più importanti per ammodernare e
velocizzare l’esistente. Da oltre vent’anni si parla di collegamento
ferroviario della Messina-Catania-Siracusa con l’aeroporto di Catania, ma nello
“sblocca Italia” quest’opera non viene inclusa, mentre vengono finanziate le infrastrutture
per l’aeroporto di Fiumicino, di Malpensa, di Venezia, di Genova e di Firenze
per un totale di 3,650 miliardi.
Secondo
noi va rivisto sia lo “Sblocca Italia” che il Contratto Istituzionale di
Sviluppo siglato il 28 febbraio del 2013 tra il ministero della coesione e la
regione Sicilia.
Giosuè
Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani
lunedì 25 agosto 2014
Stazione di Palermo Centrale e varie problematiche
La stazione di
Palermo Centrale è una delle stazioni tra le più importanti di Italia con 52
mila transiti giornalieri, per un totale di circa 19 milioni di utenti l’anno,
e 250 treni al giorno.
Attualmente la
stazione è in fase di restyling, il quale progetto di riqualificazione mira a
restituire alla stazione il ruolo attivo e attrattivo nell'ambito urbano che le
compete, migliorando l'offerta del servizio globale alla clientela attraverso
la ridefinizione funzionale e tipologica dei servizi, una nuova organizzazione
degli spazi ed un elevato standard di efficienza, qualità e confort.
Allo
stato attuale, la stazione nel
quotidiano presenta le seguenti problematiche lamentate dai pendolari, nello
specifico, nelle varie parti di accesso della stazione via Balsamo, piazzetta Cupani e l’ingresso principale Piazza Giulio Cesare
zona portici viene effettuata attività di accattonaggio di vario genere, inoltre
i viaggiatori evidenziano che, in attesa dei treni ai binari, si
improvvisano, confondendosi tra un viaggiatore e l’altro, venditori itineranti
di ago e filo, braccialetti e vari
articoli di bigiotteria, la domenica in particolare, viene effettuata senza
alcuna autorizzazione la propaganda religiosa di altri culti.
Nonostante
il notevole sforzo da parte di Polfer per garantire sicurezza ai
viaggiatori/clienti, il nostro Comitato
Pendolari invita di valutare l’ipotesi di intensificare ulteriormente i
controlli, confidando anche nella collaborazione del servizio di Protezione Aziendale e dello staff di stazione di Trenitalia ed
RFI, al fine di garantire ai
clienti/pendolari una piacevole e sicura permanenza in Stazione.
Trenitalia
spa per la regione Siciliana
RFI
spa per la regione Siciliana
Dipartimento
Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
per
la Regione Siciliana
RFI
Dipartimento di Protezione Aziendale
Grandi
Stazioni spa
Palermo, 24.08.2014
Mondì
Francesco - Pendolari S.Agata Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
sabato 23 agosto 2014
Trapani-Palermo modifiche circolazione treni dal 24 agosto al 7 settembre 2014
Lavori e modifiche al servizio sulla linea
ferroviaria Trapani-Palermo dal 25
agosto al 7 settembre 2014. La suddetta linea ferroviaria verrà chiusa tra Carini, Isola delle Femmine
e Capaci per i lavori all’infrastrutture ferroviaria.
Domenica 24 agosto 2014...Dettagli
Da
lunedì 25/8 a domenica 7/09/2014 la circolazione ferroviaria sarà interrotta tra le stazioni di Carini e Isola delle
Femmine. Istituito servizio di autobus sostitutivi...Dettagli
Da lunedì 25/8 a domenica 7/09/2014 tra le stazioni Isola delle Femmine e di Capaci i seguenti treni, secondo la
propria periodicità subiranno ritardi...Dettagli
Da lunedì 25/8 a domenica 7/09/2014, Stazione I.delle Femmine fermata bus...Dettagli
Da lunedì 25/8 a domenica 7/09/2014, Stazione di Capaci fermata bus...Dettagli
Da lunedì 25/8 a domenica 7/09/2014, Stazione di Carini fermata bus...Dettagli
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Da lunedì i treni saranno soppressi o sostituiti con il servizio pullman a causa di alcuni lavori in programma nella linea tra Capaci ed Isola delle Femmine
Finora non è stata data nessuna informazione sul sito delle ferrovie.
Da
lunedì prossimo al 7 settembre sarà il caos per i viaggiatori della tratta
ferrata Palermo-Trapani, via Castelvetrano. Trenitalia sopprimerà delle corse
di treni, mentre per altre effettuerà percorsi misti tra locomotori e bus, il
tutto sino a ieri senza preavviso per gli utenti. La denuncia è di Giosuè
Malaponti, presidente del comitato pendolari siciliani.
«La linea ferrata tra Isola delle Femmine e Capaci - dice Malaponti - sarà
chiusa per i lavori alle infrastrutture ferroviarie. Fin qui nulla da eccepire
se non che a tutt'oggi sul sito di Trenitalia alla voce "Lavori e
modifiche al servizio - Sicilia" non vi è alcuna comunicazione. Inoltre,
non vi sono locandine nelle stazioni della tratta Trapani-Palermo che informino
preventivamente l'utenza. Quasi tutte le corse saranno effettuate non con i
"Minuetto" ma con le veterane "Aln 668", molte saranno con
trasbordo sui bus sostitutivi a Carini e Isola delle Femmine e altre saranno
soppresse. In virtù della "tempestiva informazione all'utenza", di
cui si parla sulla Carta dei servizi di Trenitalia, notiamo che di tempestivo
ci sono solo i disagi che saranno procurati all'utenza per la mancata e
opportuna informazione».
Anche dal settore ferrovie della Cgil arrivano lamentele per il mancato avviso agli utenti. «A pochi giorni dalla interruzione della tratta - afferma Mariangela D'Andrea, segretaria ferrovieri Cgil - i viaggiatori non sono stati ancora informati. La Cgil ritiene il fatto grave in un momento, peraltro, nel quale molti utenti sono turisti».
La chiusura della tratta fra Capaci e Isola delle Femmine avrà pesanti ripercussioni sul traffico ferroviario trapanese già fortemente penalizzato da circa un anno e mezzo dalla chiusura, per frana, della tratta Trapani-Palermo, via Milo. Da indiscrezioni si è appreso che da lunedì, sulla via Castelvetrano, sarà soppressa la corsa in partenza da Trapani alle 6,54 che con il treno «8624» sarà effettuata alle 8. Il treno «34866», in partenza sempre da Trapani, ma alle 5,43 si fermerà a Carini, i viaggiatori poi dovranno proseguire verso Palermo in bus. Stessa cosa per il treno «8628» delle 9,38 che si fermerà a Isola delle Femmine e ci si chiede già quali disagi potrebbero subire gli utenti oltre a quello della prevedibile dilatazione dell'orario di arrivo qualora non tutti trovassero posto sul gommato.
Ancora, sarà sostituita con bus la corsa delle 5 del treno «8604» Castelvetrano-Palermo. Con partenza sempre da Castelvetrano ma verso Trapani rimangono confermati i treni «8623» delle 6,25 e «8625» delle 6,40, mentre saranno sostituiti con bus i treni «8629» delle 7,22 e «8631» delle 8,25. Per i treni del pomeriggio non si sa ancora nulla.
margherita leggio - La Sicilia - Venerdì 22 Agosto 2014 Prima Trapani Pagina 33
Anche dal settore ferrovie della Cgil arrivano lamentele per il mancato avviso agli utenti. «A pochi giorni dalla interruzione della tratta - afferma Mariangela D'Andrea, segretaria ferrovieri Cgil - i viaggiatori non sono stati ancora informati. La Cgil ritiene il fatto grave in un momento, peraltro, nel quale molti utenti sono turisti».
La chiusura della tratta fra Capaci e Isola delle Femmine avrà pesanti ripercussioni sul traffico ferroviario trapanese già fortemente penalizzato da circa un anno e mezzo dalla chiusura, per frana, della tratta Trapani-Palermo, via Milo. Da indiscrezioni si è appreso che da lunedì, sulla via Castelvetrano, sarà soppressa la corsa in partenza da Trapani alle 6,54 che con il treno «8624» sarà effettuata alle 8. Il treno «34866», in partenza sempre da Trapani, ma alle 5,43 si fermerà a Carini, i viaggiatori poi dovranno proseguire verso Palermo in bus. Stessa cosa per il treno «8628» delle 9,38 che si fermerà a Isola delle Femmine e ci si chiede già quali disagi potrebbero subire gli utenti oltre a quello della prevedibile dilatazione dell'orario di arrivo qualora non tutti trovassero posto sul gommato.
Ancora, sarà sostituita con bus la corsa delle 5 del treno «8604» Castelvetrano-Palermo. Con partenza sempre da Castelvetrano ma verso Trapani rimangono confermati i treni «8623» delle 6,25 e «8625» delle 6,40, mentre saranno sostituiti con bus i treni «8629» delle 7,22 e «8631» delle 8,25. Per i treni del pomeriggio non si sa ancora nulla.
margherita leggio - La Sicilia - Venerdì 22 Agosto 2014 Prima Trapani Pagina 33
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venerdì 22 agosto 2014
Il trasporto ferroviario siciliano attende potenziamento e contratto di servizio
La
denuncia di Malaponti (Comitato Pendolari Siciliani): “Aspettiamo una firma da 5 anni,
accordo finito in un binario morto”.
L'ultima
denuncia è giunta dal coordinatore del Comitato pendolari siciliani, Giosuè
Malaponti, che lo scorso martedì ha pubblicato un post pubblicato sul blog
della sua associazione, riprendendo la storia del “binario morto” su cui sono
stati diretti l'Accordo di programma e il contratto di servizio. La lunga
storia dell'Accordo di programma risale al 2009, data che ha dato l'inizio alla
prima deliberazione della giunta sul tema, poi seguita dalla successiva n.221
del 13 settembre 2011 fino all'ultima n.114 del 20 maggio 2014 che “a tutt’oggi
non ha prodotto nessun effetto”, scrive Malaponti. Non sono cambiati i
contenuti dell'accordo, nonostante i tre assessori coinvolti distribuiti su due
governi, Russo per Lombardo e Bartolotta e Torrisi per Crocetta.continua a leggere
Decoro e pulizia a bordo treno
Riportiamo
di seguito i valori guida
e gli impegni che Trenitalia applica con principi
fondamentali nel progettare e offrire i suoi servizi.
In particolare è impegnata a:
· Garantire a tutti i
clienti una accessibilità adeguata ai
servizi.
· Migliorare il decoro e
la pulizia delle carrozze con programmi
specifici di intervento.
· Garantire la puntualità, monitorando l’andamento dei treni e gestendo con
efficacia gli eventuali disservizi.
In particolare in merito al treno R 12754 il decoro e la
pulizia delle carrozze è nettamente carente, cartacce, bottiglie e rifiuti di
vario genere risultano essere presenti nei vari posti a sedere, episodio non
sporadico, verificatosi anche nella giornata di oggi 22.08.14 (vedi foto
allegate).
Cogliamo l’occasione per ricordare che giornalmente, ostinatamente, il treno in
oggetto continua a sostare per incrociare il treno intercity notte proveniente da Roma Termini nella stazione di Gioiosa
Marea in perfetta violazione dell’articolo
7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente
prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci,
etc., nell’arco temporale compreso tra le ore 6.00 e le ore 09.00.
Si invita chi di competenza a voler intervenire per risolvere tali
disservizi elencati.
Trenitalia
spa per la Regione Sicilia
RFI
spa per la Regione Sicilia
Dipartimento
Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Regione Sicilia
Torrenova,
22.08.2014
Mondì
Francesco Pendolari S.Agata Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Lavori e modifiche al servizio sulla linea ferroviaria Trapani-Palermo e nessuna comunicazione all’utenza ad oggi
Dal 25 agosto al 7 settembre 2014 verrà
chiusa la linea ferroviaria tra Isola delle Femmine e Capaci per i lavori
all’infrastrutture ferroviaria. E fin qui nulla da eccepire se non che a
tutt’oggi sul sito di Trenitalia alla voce ” Lavori e modifiche al servizio -
Sicilia” non vi è alcuna comunicazione.
E nemmeno una locandina, per informare preventivamente l’utenza presso
tutte le stazioni ferroviarie su tutta la tratta Trapani-Palermo. Quasi tutte
le corse verranno effettuate non con i treni Minuetto ma con le veterane Aln 668, molte di queste corse con trasbordo
sui bus sostitutivi a Carini e Isola delle Femmine ed altre invece
soppresse. In virtù della “Tempestiva
Informazione all’utenza” acclarata sulla Carta dei Servizi di Trenitalia,
dobbiamo far notare ancora una volta che di tempestivo sono solamente i disagi
e i disservizi che verranno procurati all’utenza per la mancata e tempestiva informazione. E,
ancora una volta Trenitalia… si scusa per il disagio.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato
Pendolari Siciliani
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giovedì 21 agosto 2014
Caltagirone. Si abbattono le campate del ponte Fs, a fine settembre esplosivo per "liberare" la Sp 39/I
A fine settembre sarà evacuata la zona Angeli, in data fissata ma non ancora ufficializzata, le campate rimaste
in piedi del ponte ferroviario della linea Caltagirone - Niscemi - Gela,
crollato oltre tre anni fa in località Angeli e da allora sempre più emblema di
incuria e immobilismo, saranno demolite con l'utilizzo di microcariche
esplosive, in modo da "liberare" la sottostante strada provinciale,
la Sp 39I, e consentire il ripristino del transito dei veicoli. Ciò permetterà
di riaprire, finalmente, un'importante via di collegamento fra Caltagirone e
Niscemi, sinora chiusa con conseguenti, gravi disagi per le due comunità. Il
transito dei veicoli - sia auto che mezzi pesanti e anche autobus specie nel
periodo scolastico - viene, infatti, fatto gravare sulla Sp 62, peraltro
interessata da lavori più volte interrotti per vicende burocratiche e, quindi,
ulteriormente causa di difficoltà per gli utenti.
E' quanto ribadito ieri mattina, nel corso della conferenza di servizio svoltasi nei locali dell'assessorato comunale ai Lavori pubblici (ex Educandato San Luigi), riguardo agli aspetti relativi alle autorizzazioni per gli interventi in questione. Una successiva riunione, prevista per il prossimo 29 agosto in Prefettura, a Catania, servirà a mettere a punto le attività di demolizione vere e proprie, che si svolgeranno con il coordinamento della Prefettura stessa e della Questura di Catania.
L'area del ponte, per un raggio di 500 metri, dovrà essere totalmente evacuata, ragion per cui - come evidenziato nell'incontro di ieri mattina - ai circa 200 residenti nella zona che dovessero averne l'esigenza sarà data la possibilità di alloggiare per due giorni, a spese delle Ferrovie, in strutture ricettive del territorio. La Protezione civile avvierà subito il monitoraggio dell'area, per verificare le effettive necessità dei residenti, anche in relazione a eventuali situazioni particolari. A quanti hanno abitazioni al di fuori del raggio di 500 metri, sarà comunque consigliato di rimanere a casa nella mattinata in cui avverrà la demolizione. L'intera zona sarà presidiata dalle forze dell'ordine e dalla Protezione civile regionale.
«E' un passo importante - commenta l'assessore comunale alla Protezione civile, Egidio Sinatra - per restituire alle due comunità un'utile strada di collegamento e per ridurre i disagi registratisi in questi anni, con il riversarsi di autoveicoli e mezzi pesanti sull'unica via rimasta, la Sp 62. Ma, alle Ferrovie torniamo a chiedere un preciso impegno per la ricostruzione del tratto e la riapertura della linea ferroviaria».
«Insieme ai miei colleghi di Niscemi e Gela e al comitato pendolari, anch'esso impegnato in prima linea - sottolinea il sindaco calatino Nicola Bonanno - ribadisco l'indispensabilità di questa infrastruttura. Non ci stancheremo di evidenziare, in tutte le sedi opportune, quanto essa sia importante per evitare l'isolamento dell'area e assecondarne la volontà di sviluppo anche economico».
R. C. - La Sicilia - Mercoledì 20 Agosto 2014 Catania (Provincia) Pagina 32
E' quanto ribadito ieri mattina, nel corso della conferenza di servizio svoltasi nei locali dell'assessorato comunale ai Lavori pubblici (ex Educandato San Luigi), riguardo agli aspetti relativi alle autorizzazioni per gli interventi in questione. Una successiva riunione, prevista per il prossimo 29 agosto in Prefettura, a Catania, servirà a mettere a punto le attività di demolizione vere e proprie, che si svolgeranno con il coordinamento della Prefettura stessa e della Questura di Catania.
L'area del ponte, per un raggio di 500 metri, dovrà essere totalmente evacuata, ragion per cui - come evidenziato nell'incontro di ieri mattina - ai circa 200 residenti nella zona che dovessero averne l'esigenza sarà data la possibilità di alloggiare per due giorni, a spese delle Ferrovie, in strutture ricettive del territorio. La Protezione civile avvierà subito il monitoraggio dell'area, per verificare le effettive necessità dei residenti, anche in relazione a eventuali situazioni particolari. A quanti hanno abitazioni al di fuori del raggio di 500 metri, sarà comunque consigliato di rimanere a casa nella mattinata in cui avverrà la demolizione. L'intera zona sarà presidiata dalle forze dell'ordine e dalla Protezione civile regionale.
«E' un passo importante - commenta l'assessore comunale alla Protezione civile, Egidio Sinatra - per restituire alle due comunità un'utile strada di collegamento e per ridurre i disagi registratisi in questi anni, con il riversarsi di autoveicoli e mezzi pesanti sull'unica via rimasta, la Sp 62. Ma, alle Ferrovie torniamo a chiedere un preciso impegno per la ricostruzione del tratto e la riapertura della linea ferroviaria».
«Insieme ai miei colleghi di Niscemi e Gela e al comitato pendolari, anch'esso impegnato in prima linea - sottolinea il sindaco calatino Nicola Bonanno - ribadisco l'indispensabilità di questa infrastruttura. Non ci stancheremo di evidenziare, in tutte le sedi opportune, quanto essa sia importante per evitare l'isolamento dell'area e assecondarne la volontà di sviluppo anche economico».
R. C. - La Sicilia - Mercoledì 20 Agosto 2014 Catania (Provincia) Pagina 32
Zona Jonica penalizzata. Tratta Fs: Disservizi e disagi per pendolari e vacanzieri
S.Teresa di Riva. Continuano i disservizi e i disagi per i pendolari, viaggiatori e vacanzieri costretti a servirsi della rete ferroviaria nella tratta Messina-Taormina e viceversa. Soppressioni improvvise e ritardi alimentano le proteste non solo di chi si serve giornalmente del treno, ma anche di viaggiatori occasionali e turisti che, per raggiungere le località balneari joniche, fanno uso dei treni. Un monitoraggio del Comitato Pendolari siciliani, a Ferragosto, ha palesato uno stato di criticità dei treni in transito. Sulla Me-Ct-Sr, il Comitato evidenzia che "dei 23 treni in circolazione, 5 sono arrivati in orario, 17 hanno accumulato un ritardo complessivo pari a 257 minuti e il regionale n.7815 Messina-Catania delle ore 18.40 è stato soppresso"
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