Palermo. Apprendiamo del
viaggio che dovrà intraprendere lunedì 16 febbraio 2015 l’assessore regionale
alle infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pizzo, per andare al cospetto del
ministro Maurizio Lupi, con l’iniziativa denominata “Scusate il Ritardo”. Vorremmo
capire il perché di questa iniziativa, di questa presa di posizione dell’assessore
Pizzo. Non ne capiamo il senso. E allora vorremmo sapere cosa è stato detto in
quell’incontro dell’11 novembre 2014 nella sala riunioni del ministero dei
trasporti. Assessore Pizzo alla luce della lettera del ministro Lupi inviata ad
un quotidiano regionale, non ritiene opportuno informare i siciliani dei temi
trattati in quell’incontro almeno per stabilire una volta per tutte qual è la
verità. Ritornando al suo viaggio che riteniamo inutile, sotto tutti i punti di
vista, a maggior ragione se è vero quanto riportato su una nota stampa che andrebbe
a Roma per discutere, con il ministro Lupi, del Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario per la Sicilia. Documento che definisce quantità e
qualità dei servizi di trasporto ferroviario nell’isola. Per quanto riguarda il
solo Contratto di Servizio per il trasporto regionale riteniamo che non ci sia
nessuna necessità di andare a parlare con il ministro ma bensì poteva
incontrare a Palermo il Direttore di Trenitalia per la Sicilia. Tra l’altro con
i precedenti assessori ai due tavoli tenuti in assessorato il 19 dicembre 2013
ed il 15 maggio 2014 era stato concordato assieme alle sigle sindacali un
documento per la creazione di un Comitato di verifica e controllo per il redigendo
Contratto di Servizio. Ma di tutto questo lei, signor assessore non ne sta
tenendo conto. Non serve a nulla il viaggio che lei sta volendo inscenare, alla
luce anche dell’incontro palermitano con il viceministro Nencini. Quello che al
momento ai Siciliani occorre, è il rispetto del diritto alla Continuità Territoriale
così come previsto dalla Costituzione.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
martedì 17 febbraio 2015
Non servono i viaggi della speranza ma più attenzione per la Sicilia
venerdì 13 febbraio 2015
Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia
Tenuto
conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così
termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non
devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte
del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora
che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’
arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad
oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini,
associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che
riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo. Un sistema dei trasporti efficiente ed
efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo
sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad
avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato
con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di
arretratezza. Chiediamo che:
Il
cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino
le proprie esigenze.
Il
cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in
condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di
trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di
trasporto.
Il
cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio
tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali.
La
Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo,
la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la
Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Etichette:
comitato pendolari,
continuita territoriale,
giosue malaponti,
ilferribottenonsitocca,
regione sicilia,
rfi,
traghettamento sullo stretto,
trenitalia
Continuità Territoriale. Oltre alle rassicurazioni servono fatti concreti.
Sicilia. In
riferimento alle rassicurazioni del ministro Lupi, inviate per lettera ad un
quotidiano siciliano, desideriamo intervenire sulla questione.
L’intervento
del ministro Lupi, in tutta questa vicenda a tinte fosche, dobbiamo
riconoscerlo è propizio nel chiarire, una volta per tutte, quello che si vuole
fare del trasporto-continuità sullo stretto di Messina. Siamo d’accordo con il
ministro nel voler restringere lo Stretto, in considerazione del fatto che
afferma di essere stato un sostenitore del “Ponte”. Costruzione che sicuramente
avrebbe risolto tutti i problemi di trasporto-continuità non solo con il resto
del Paese ma con l’Europa. Ci consta alla luce di tutte queste polemiche
sollevate per la poca chiarezza, dopo l’incontro romano dell’11/11/2014, di
poter dire la nostra.
Assieme a Giovanni Russo presidente
dell’Associazione Ferrovie Siciliane desideriamo suggerire un eventuale
progetto di velocizzazione confermando gli attuali treni in esercizio su Roma e
Milano a costo zero ed evitando disagi all’utenza.
Occorre, secondo il nostro punto di
vista, cambiare l’attuale composizione dei treni che dovranno attraversare
Messina e Villa per ammortizzare l’attuale rottura di carico di due ore e mezza
circa.
La composizione treno che suggeriamo
dovrebbe essere composta da un rotabile E402b con al seguito 4 carrozze tipo
UIC-Z1 (IC901), totale posti 250.
Con questa formazione treno si
otterrebbero due condizioni favorevoli: la prima - si abbatterebbero quelle
fatidiche 2 ore e mezzo circa di operazione di imbarco e sbarco senza procurare
disagi e/o fastidi di salita e discesa con bagagli a seguito per il trasbordo
treni/navi; la seconda- si diminuirebbero i tempi di percorrenza potendo
viaggiare ad una velocità massima di 200 km/h.
Secondo noi, questa deve essere la
soluzione che la Regione Sicilia deve portare avanti per evitare lo
smantellamento del trasporto-continuità, per assicurare un servizio efficiente
ed efficace e per il mantenimento dei posti di lavoro sullo Stretto di Messina
porta d’Europa. Saremo presenti assieme a tutte le altre sigle sindacali,
domani a Messina per la manifestazione "Ilferribottenonsitocca"
Giosuè Malaponti -
Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
mercoledì 11 febbraio 2015
La mobilita è un diritto dei Siciliani - Striscia La Notizia 11 febbraio 2015
Sicilia Continuità
Territoriale. Riteniamo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e Forze Sociali
assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad
avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo.
La
mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare alla Sicilia la Continuità Territoriale.Clicca sull'immagine per vedere il video
martedì 10 febbraio 2015
Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare
in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è
ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe
programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel
portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed
accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata
e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano
Sicilia e Sardegna.
Quale
può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse
l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’
il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non
tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad
alta velocità.
Giosue
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 9 febbraio 2015
La Regione conosceva bene il piano Ferrovie sullo Stretto
In
merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo
Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì
5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle
dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
domenica 8 febbraio 2015
Stretto di Messina e le (mezze) verità nascoste.
In
merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo
Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì
5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle
dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
L’assessore ci racconta
la favoletta del fratello ricco e del cugino povero, parafrasando su Rfi e Trenitalia i
due gestori ferroviari, il primo per le infrastrutture ed il secondo per il
trasporto. Continua dicendo che sui
treni diurni a lunga percorrenza non c’è nulla di ufficiale. Prosegue
accennando ad uno scontro in atto e ad una prova di forza all’interno di
Ferrovie dello Stato tra le diverse anime del sindacato all'indomani
dell'uscita di scena di Mauro Moretti, finendo col dichiarare cito
testualmente: «A me pare che il campo di battaglia individuato e bene visibile,
lo Stretto, si presti a perfezione per lo schieramento delle contrapposizioni.
Spacca in due il Paese. Ed in conclusione afferma: “Occorre guardare al futuro in ogni caso. Che le ferrovie facciano investimenti
da Paese moderno per lo sbarco e l'imbarco di passeggeri e bagagli. Occorrono
investimenti organizzativi di prospettiva se vogliamo fare le cose sul serio”.
E’
partito da molto lontano l’assessore Pizzo nel fare la sua disamina sul grave
taglio del traghettamento dei treni da e per il nord contestualmente alla
definitiva cessazione della Continuità
territoriale, che se non vado errato non cita mai nel suo intervento.
Però
alla fine dell’articolo, con la sua
ultima dichiarazione, l’assessore Pizzo ha confessato candidamente di essere a
conoscenza del progetto di smantellamento del traghettamento e della definitiva
perdita del diritto alla Continuità sullo Stretto. A chiusura dell’incontro
romano sulla vertenza, di venerdì 6 febbraio, veniamo a conoscenza che già in una riunione dello scorso 11 novembre
2014, a cui oltre al ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e ai vertici di Rfi e Blueferries,
erano presenti l’assessore dei
Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele (oggi ex), l’assessore dei Trasporti della Regione Siciliana Giovanni Pizzo, il
sindaco di Messina Renato Accorinti e il suo assessore alla mobilità
Gaetano Cacciola, erano state
delineate e condivise le linee principali di questo progetto di smantellamento
dello Stretto.
Nei
fatti, il mantenimento del
traghettamento dei due Intercity notte mentre dei tre rimanenti Intercity
diurni il traghettamento dei passeggeri con navi veloci, predisponendo
interventi anche infrastrutturali negli scali di Villa S.G, Reggio C. e Messina
per agevolare il passaggio treno/nave dei passeggeri, a partire dal cambio
orario del 13 giugno 2015. La domanda mi sorge spontanea: se già l’assessore Pizzo da circa tre mesi era a
conoscenza di questa eventuale ed ipotetica operazione sui tagli ai treni da e
per il nord, perché l’ha tenuta nascosta sino ad oggi? In conclusione dal
2009 abbiamo ottenuto le cinque coppie
di treno da e per il nord e per nessun motivo la regione Sicilia deve cedere a
questa assurda operazione di ammodernamento perché sarebbe il preludio, nel
giro di un anno, alla definitiva
scomparsa dei treni a lunga percorrenza compresi i due Intercity notturni
che al momento resteranno in esercizio, fino al completamento delle
infrastrutture per il traghettamento treno/navi.
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufermercoledì 4 febbraio 2015
Continuità Territoriale. Hanno più diritti gli immigrati che noi siciliani
Sicilia. Nessuna
restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così finisce l’art. 16
della Costituzione Italiana, ma non è proprio così. Non bastano le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non bastano le risposte del Ministro Lupi, non basta la richiesta del governatore Crocetta è ora che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile. Basta agli annunci di mega opere, di alta velocità, di progetti faraonici come la Palermo-Messina-Catania per un totale di circa 8 miliardi e 600 milioni di cui finanziati appena il 10%. Queste opere sono decenni che vengono di volta in volta annunciate e mai finanziate e dico finanziate per l'intero importo. Basta con gli scippi già perpetrati sulle tasse dei siciliani. Ritengo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e forze sociali assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo, la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la Continuità territoriale alla Sicilia.
Or.S.A. risponde alle rassicurazioni delle Ferrovie
Con un
comunicato del 3 febbraio u.s. FS ha risposto al grido di protesta dei
siciliani per la fine della continuità
territoriale. In buona sostanza l’azienda a totale sovvenzione pubblica ha
confermato, addolcendo la pillola, quanto comunicato alle rappresentanze
sindacali nell’incontro nazionale del 2 febbraio.
Nel
comunicato di FS si afferma che:martedì 3 febbraio 2015
Sicilia. La politica sancisce l’addio alla “Continuità Territoriale della Sicilia”
Sicilia. Vengono meno a cinque milioni di siciliani i diritti previsti dall’art. 16 della Costituzione Italiana: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale…Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche…”. Ma non è proprio così!!! I siciliani dal 13 di giugno 2015 non hanno più garantiti gli stessi diritti alla mobilità da Villa San Giovanni a Bolzano, hanno più diritti gli immigrati che transitano nel braccio di mare tra l’Africa e la Sicilia che i Siciliani per raggiungere il continente Italia o meglio l’Europa in treno.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
domenica 1 febbraio 2015
Alta Velocità, traghettamento e Corridoi Europei sullo Stretto di Sicilia.
Messina.
C’è un progetto per abolire il traghettamento ferroviario nello Stretto di
Messina? Però parte l'alta velocità
ferroviaria nell'Isola.
Le
prove generali del traghettamento a piedi fra le due sponde calabresi e
siciliane erano state effettuate a Pasqua 2009, e dopo circa sei anni si
ripresenta per i Siciliani lo spettro del definitivo traghettamento dei treni
da e per il nord.
Ritenevamo
che il problema a distanza di tempo fosse rientrato ed invece no, si ripresenta
in maniera molto più grave con il definitivo smantellamento della continuità
territoriale. Smantellamento che non tiene conto ne dei servizi che devono
essere assicurati ai cinque milioni di Siciliani ne delle cinquecento famiglie
che vedranno scomparire le risorse finanziarie per il loro sostentamento,
tenuto conto che c’è ancora aperta la questione degli ex dipendenti
Ferrotel.
C’è
un progetto per abolire i traghetti Fs? Siamo convinti di si!
Con
un tempismo da record, mentre sono ancora in dubbio le sorti del
traghettamento, il 23 gennaio alla Kore di Enna si teneva il tavolo
tecnico per la presentazione della mega opera della Palermo-Catania che
nel Contratto di programma 2012-2016 ha solo 829 milioni di finanziamento. Tre
stranezze. La prima:- quest’opera non ha tutte le coperture finanziare per
l’intero percorso. La seconda:- quest’opera fa parte del cosiddetto Corridoio
“Scandinavia-Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario e
non è immaginabile pensare di chiudere lo Stretto al traghettamento dei treni.
La terza:-che con la somma complessiva del finanziamento previsto per la
realizzazione della sola Palermo-Catania (5.757 milioni) si potrebbero
raddoppiare e velocizzare la Pa-Me (Castelbuono-Patti), la Me-Ct
(Giampilieri-Fiumefreddo), la Catania Acquicella-Siracusa, la velocizzazione
della Siracusa-Ragusa-Gela-Calatnissetta e per ultimo la velocizzazione della
Trapani-Palermo.
Ma
si continua a parlare solo ed esclusivamente della Palermo-Messina-Catania con
un costo totale nel Contratto di programma 2012-2016 di 8.613 milioni di euro
ma al momento le uniche e sole risorse previste sono 829 milioni di euro.
Ritornando
sulle problematiche della dismissione del progetto di traghettamento, in pochi
hanno il coraggio di prendere posizione nei confronti di un governo che sta
finendo di affossare la Sicilia da tutti i punti di vista. Si ha la sensazione
che il governo e RFI non giochino a carte scoperte, di certo un piano per la smobilitazione
dello Stretto c’è, ma dipenderà di sicuro dalle prese di posizione dei
governatori di Calabria e Sicilia, i quali assieme dovranno far sentire i loro
bisogni di mobilità costringendo il governo a far mantenere il rispetto della
continuità territoriale ferroviaria sullo Stretto.
Il
nodo sta tutto qui e nei “Corridoi Europei della Rete TEN”.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 27 gennaio 2015
I treni non superano lo Stretto…e l’Assessore Pizzo pensa ai grossi investimenti.
Desideriamo intervenire sulle dichiarazioni dell’assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia di sabato 24 gennaio scorso.
In mancanza di investimenti, di ammodernamento/velocizzazione delle attuali linee ferrate la Regione Sicilia è cauta e punta su obiettivi precisi. L’Assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia dichiara: - “Avere dei servizi moderni e migliori di quelli attuali e quindi più efficienti ed efficaci e quindi minori tempi. L’attraversamento dello Stretto è una rottura di carico che dura tra le 2 ore e le 2 ore e mezzo, quindi è inutile fare l’alta velocità. Poi quando ci siano dei tempi di percorrenza che complicano a fermarsi. Noi dobbiamo puntare a servizi migliori non spaventandoci dei cambiamenti e delle modernità”. Continua l’assessore Pizzo (dice il cronista) che ricorda il progetto dei 5 miliardi per la CT-PA-ME e sulla volontà da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di non penalizzare la Sicilia. E sull’attraversamento dello Stretto continua: - “Ciò sarebbe antinomico, assurdo e contraddittorio che se in cambio di questo grossissimo investimento in infrastruttura si avesse una diminuzione dei servizi".
Dichiarazioni che riteniamo senza un senso logico e senza una presa di posizione a tutela dei posti di lavoro e per salvaguardare quei cinque treni rimasti che ci collegano al “Continente Italia” nel rispetto della “Continuità Territoriale” e dell’art. 3 della Costituzione Italiana. E che qualcuno spieghi ai Siciliani quali sono gli obiettivi della Regione in ordine alla mobilità per l’attraversamento dello Stretto.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 26 gennaio 2015
La continuità territoriale negata, le Ferrovie abbandonano la Sicilia.
L'analisi. Soppresse definitivamente le
tratte a lunga percorrenza per carenza passeggeri. L'Isola tagliata fuori dal
resto del Paese. Ma un terzo dei treni regionali è in anticipo
I grafici.
Chi
controlla l'operato di Trenitalia?
Ci risiamo. Così come è successo agli
inizi del 2009, via tutti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia
portano a Roma o a Milano per chi non può o non vuole viaggiare in
aereo o in nave. Allora la scure sulle tratte lasciò ai siciliani solamente
quattro coppie di treni da e per il Nord (Roma e Milano). Un
depauperamento lento e costante che va avanti dal giugno 2007, quando i
convogli ad attraversare lo Stretto diretti al nord Italia erano ben 14
giornalieri. E con l'introduzione del nuovo orario estivo i treni a lunga
percorrenza saranno cancellati totalmente. Il motivo? Ufficialmentecarenza di passeggeri. Ma il problema è sotto la luce del sole. La Sicilia è tagliata fuori dal gestore perché non ha l'alta velocità, fiore all'occhiello delle Ferrovie e settore in cui si stanno incentrando tutti gli investimenti.
E in attesa dell'alta velocità sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, la
Sicilia continua a muoversi lentamente. Troppe le zone tagliate fuori dai
collegamenti interni, numerosi i territori che si sono visti azzerare
quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela,
Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo- Trapani Via Milo. Eppure basterebbero
interventi mirati per recuperare un mezzo che in Sicilia aveva trovato in
passato anche una produzione di eccellenza nella costruzione delle carrozze e
dei vagoni.
Trenitalia:"Da gennaio convogli più puntuali".
Palermo. Dopo l'analisi del Comitato Pendolari Siciliani, le Ferrovie replicano: "Lo studio è apprezzabile, ma non contiene le ultime performance".
Etichette:
comitato pendolari,
fabrizio gemelli,
giosue malaponti,
messina-palermo,
rapporto pendolari,
treni in ritardo,
treni soppressi,
trenitalia
Treni Sicilia, più del 60% in ritardo o soppressi ma un terzo è in anticipo
Palermo. In attesa che lo Sblocca Italia porti l'Alta velocità
"light" sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, il Comitato
dei pendolari siciliani attacca Regione e Trenitalia attraverso i dati dell'ultimo
monitoraggio sui treni siciliani. Il report, stilato da Giosuè Malaponti e
Fabrizio Gemelli, dà un'istantanea sul servizio offerto ai siciliani nell'ultimo
bimestre 2014. Nello specifico, 2.578 treni sulla direttrice ionica
"Messina-Catania-Siracusa" e 1.134 treni sulla tirrenica
"Messina-Palermo". Sul totale dei 2.578 treni monitorati sulla
"Me-Ct-Sr", il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo, solo il
7,29% (188 treni) è arrivato in orario, e 56 sono i soppressi, pari al 2,17%.
Le ore complessive di ritardo sono 163. Il dato che però stupisce è sugli
arrivi in anticipo: 838 treni, il 32,51% del totale. «I dati dimostrano che i
cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito ad un terzo dei
treni di arrivare in anticipo sull'orario ufficiale previsto, accumulando 1.383
minuti di anticipi, pari a 23 ore». Per il Comitato, quindi, Trenitalia
userebbe l'escamotage di mantenere una traccia di orari molto elastica per
ammortizzare i ritardi intermedi e arrivare in anticipo a destinazione.
«Abbiamo calcolato - sostiene Malaponti, presidente del Comitato - che è
possibile ridurre i tempi di percorrenza di un 10-15%, ovvero di 10-15 minuti
per ogni traccia oraria».
Sulla "Pa-Me", le cose non cambiano: il 67,20% (762 treni), è
arrivato in ritardo, soppressi il 2,03% (23 treni) e solo il 7,23% (82 treni) è
arrivato in orario. Le ore complessive di ritardo salgono a 204. Anche qui,
quasi un terzo dei treni (290, cioè il 25,57%) è in anticipo. «Ma - precisa
Malaponti - sempre grazie a orari molto larghi. Chi controlla l'operato di
Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno
pagati comunque? Chi dovrà, se previsto, sanzionare Trenitalia? Presenteremo
tali quesiti e i dati raccolti all'Autorità nazionale di regolazione dei
trasporti. L'obiettivo è sensibilizzare Regione e Trenitalia a rilanciare gli
investimenti».
Davide Guarcello - La Sicilia - Giovedì 22 Gennaio 2015 I FATTI Pagina 7
sabato 24 gennaio 2015
Treni, aerei, navi: Niente Continuità Territoriale per la Sicilia
Ritorna
lo spettro dei tagli ai treni a lunga percorrenza, così come è successo agli
inizi del 2009. Tagli che poi sono stati ridimensionati, lasciando ai siciliani
solamente quattro coppie di treni da e per il nord (Roma e Milano). E come
allora i soliti interventi dei sindacati del settore, qualche interrogazione da
parte di qualche politico attento e i rumors dei lavoratori del settore che
vedono svanire il proprio posto di lavoro. A questi fatti c’è da registrare il
tempismo dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana alla Kore di Enna nel
presentare ai sindaci dei Comuni interessati la velocizzazione della
Palermo-Catania-Messina. Come a dire da un lato vi allontaniamo dal raggiungere
il Continente dall’altra vi regaleremo un’ulteriore (faraonica) infrastruttura
sempre se verrà realizzata. Non vogliamo ritornare sui 30 milioni di euro finanziati
dal 2010 per raggiungere gli stessi risultati sulla Palermo-Catania, investendo
le attuali risorse previste per modernizzare l’attuale rete ferroviaria. Oggi
invece, ci aspettiamo un intervento ed una forte presa di posizione da parte
del Sindaco dei Siciliani, On. Crocetta, nei confronti di uno Stato e di un
Governo che ha deciso definitivamente di “Isolare” la nostra terra e il nostro
futuro. Onorevole Presidente, non basta andare in Procura a denunciare il
malaffare, oggi serve tutto il suo impegno per evitare che la “Continuità
Territoriale”, che spetta di diritto alla nostra Sicilia e noi ai Siciliani,
venga sottratta definitivamente.
Giosue Malaponti - Comitato Pnedolari Siciliani - Ciufer
Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Me-Ct-Sr e Me-Pa
Sicilia. Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto
ferroviario pendolare sulle tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo
Periodo di Riferimento: Novembre-Dicembre 2014
Obiettivi: Sensibilizzare
Regione Siciliana e Trenitalia a rilanciare gli investimenti
sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di
nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di
mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente
attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Autori: Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
________________________________________________________________
Pochi
fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e
nella società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il
pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di
persone si spostano per motivi di lavoro e studio verso le principali città. È
un processo che di fatto riguarda in particolare gli ultimi due decenni perchè
in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non arrivavano a 10
milioni.
Purtroppo
poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota
minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il
rapporto di 10 a 1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli
sulle linee a lunga percorrenza.
Un
forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema
dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra
questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante
famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i
mezzi collettivi che per tante persone può rappresentare una vera boccata di
ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed
è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza
dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane,
che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda
è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra
regione, la Sicilia.
La
spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le
principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti
per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa
di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione
fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma
anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i
ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Il
trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti
veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi
del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela,
Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La
marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è
evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno
della ferrovia.
Il
tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e
regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto
pendolare.
Ebbene,
i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore
fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto,
la partecipazione e l’informazione dei pendolari, per dare forza alla
prospettiva di un potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla
rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione,
ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la
possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni”
sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le regioni,
Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un
lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di
treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia,
comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato
l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per
l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio
stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di non
rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate
dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti,
permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno
scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette
penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli abbonati.
L’indagine
condotta nelle giornate lavorative del periodo novembre-dicembre 2014, riguarda
due rilevazioni dati rispettivamente di 2.578 treni sulla direttrice jonica
Messina-Catania-Siracusa e 1.134 treni sulla direttrice tirrenica
Messina-Palermo.
Direttrice jonica
Messina-Catania-Siracusa (dal
10/11 al 31/12/2014)
Per
quanto concerne la Messina-Catania-Siracusa, la tabella seguente mostra più
specificatamente la distribuzione dei 2.578 treni monitorati secondo la
puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se
soppressi.
Sul
totale dei 2.578 treni monitorati, il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in
ritardo oppure è stato soppresso, mentre i treni arrivati in anticipo sono 838
(32,51%) e solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in perfetto orario.
Ancora
una volta si conferma il trend di treni arrivati in anticipo, vale a dire che ogni
giorno un treno su tre arriva prima dell'orario previsto.
Dai
calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa
dei ritardi accumulati dai treni si attestano oltre le 163 ore (precisamente 9.791
minuti).
Nello
stesso bimestre abbiamo rilevato, per la tratta in parola, 56 treni soppressi,
pari al 2,17% del totale. Tale dato risulta ancora più significativo se
associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la
tratta ferroviaria è stata privata di 3884 Km/treno, dato ovviamente sottostimato,
in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai
treni che circolano nelle giornate festive.
I
treni in ritardo entro i 5 minuti sono 834 pari al 32,35%: per Trenitalia il
ritardo sino
a cinque minuti non viene considerato come “ritardo”.
Ancora
più in dettaglio 310 treni, pari al 12,02%, hanno ritardato tra i 6 e i 10
minuti, 188 treni (il 7,29%) da 11 e 20 minuti, e ben 164, cioè il 6,36% è
arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
Altresì
i dati raccolti dimostrano di fatto che, i cospicui aumenti dei tempi di
percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di
arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 1383 minuti di
anticipi, pari a quasi 23 ore.
Direttrice tirrenica
Messina-Palermo (dal
17/11 al 31/12/2014)
L’analisi
eseguita sulla Messina-Palermo, ha riguardato invece 1.134 treni.
Il
67,20% , pari a 762 treni, è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, e
parallelamente quelli arrivati in anticipo sono stati 290 (25,57%). Soltanto il
7,23% (82 treni) è arrivato in perfetto orario.
Dai
calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a
causa dei ritardi accumulati dai treni sulla tratta Messina-Palermo si
attestano anche qui oltre le 200 ore (204 ore, pari a 12.272 minuti).
Nello
stesso bimestre abbiamo rilevato la soppressione di 23 treni, pari al 2,03% del
totale monitorato. Anche qui il dato risulta più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel
periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 5946
Km/treno, ricordiamo dato sottostimato, in considerazione del fatto che la
nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate
festive.
I
treni in ritardo entro i 5 minuti sono 257 pari al 22,66%, poi 163 treni, pari
al 14,37%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 181 treni (il 15,96%) da 11 e
20 minuti, e ben 138, cioè il 12,17% è arrivato a destinazione con oltre 20
minuti di ritardo.
I
cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta
ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto,
accumulando 839 minuti di anticipi, pari a circa 14 ore.
I
risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più
drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che
molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano
anticipi azzerando così gli stessi ritardi.
Dalla
nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di
percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia
oraria.
Allungamenti
che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e
fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario
siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno
viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si
da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di
pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori
giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per
i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa
nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica
(Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice
tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G.,
Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci
calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e,
guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in
netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Chi
controlla l’operato di Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi
in esercizio? Verranno pagati comunque? Chi di competenza dovrà, se previsto,
sanzionare l’operato di Trenitalia?
Questi
sono solo alcuni dei quesiti per i quali chiediamo risposte certe ed esaustive
da parte degli organi competenti.
Tutto
ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di
attenzione verso i pendolari da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete
Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto
ferroviario a loro affidato.
Compito
cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e
alla Regione Siciliana che in questi anni ha portato a termine, dal punto di
vista amministrativo, le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97
relativo al passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non
è ancora, riuscita a farsi trasferire dal Ministero le risorse finanziarie
previste nell’accordo di programma per il trasporto ferroviario isolano, per
ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto
ferroviario.
Nel
contratto di servizio occorre tenere presente due cose: la prima, che
Trenitalia farà valere tutto il suo peso presentando un Contratto di Servizio ad
uso e consumo essendo in regime di monopolio e la seconda alla Regione di non
cadere nella trappola del treno della politica.
Continueremo
come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità eco
ed equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di
arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione in materia
di trasporti e di infrastrutture, è stata relegata dalla politica regionale e
nazionale.
Fiumefreddo
di Sicilia, 15 gennaio 2014
Giosuè
Malaponti - Comitato pendolari Siciliani - Ciufer
domenica 18 gennaio 2015
Sicilia Ultima Chiamata: Trasporti in Sicilia - Antenna Sicilia 09 gennaio 2015
Carretti e trazzere: come si viaggia nell'isola.
martedì 13 gennaio 2015
Trasporti, Sicilia isola inaccessibile 'Crocetta studi il metodo Bassolino' | lasiciliaweb.it
Sicilia. L'analisi. Il professore Russo: "La ferrovia è il mezzo del futuro, la Campania in pochi anni è diventata modello per l'Ue. Catania? Serve la stazione sotto Fontanarossa, è strategica per lo sviluppo". Il caso del semaforo di Messina che manda in centro le auto in arrivo con i traghetti.
martedì 6 gennaio 2015
L'odissea sul treno, il Comitato Pendolari chiede spiegazioni a Ferrovie e Regione.
S.Agata Militello. Il 31 dicembre 2014 sulla linea Palermo-Messina. Nessuna informazione è giunta ai viaggiatori in merito alla limitazione fino alla stazione di S. Agata Militello causa interruzione di linea per avversità atmosferiche, per non parlare di quando i viaggiatori dei treni in oggetto arrivati al binario 4 della stazione di S. Agata M. potessero proseguire, e con quale mezzo, dato che nessuno ha accolto i numerosi viaggiatori in stazione, eccetto il sindaco di S. Agata Militello e gli operatori della protezione civile.
In previsione delle avverse condizioni atmosferiche Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, nelle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare, e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio, che dato i fatti accaduti ieri in Sicilia non ha avuto un grosso impatto.
giovedì 1 gennaio 2015
Accorpamento dei Treni ICN 781 e IC 723 e Assistenza Clienti deficitaria
Di seguito riportiamo quanto accaduto nella
giornata del 31.12.14
nella fusione dei treni ICN 781 Milano C.le - Palermo C.le e l’IC 723 Roma Termini - Palermo C.le.
Apprezziamo lo sforzo della sala operativa dato le criticità delle condizioni
atmosferiche nell’evitare l’intasamento della linea ME-PA e nella decisione di
fondere i due treni per tale scopo, ma la nota dolente che il nostro Comitato
Pendolari SICILIANI preme a sottolineare è la totale ASSENZA dell’assistenza clienti all’arrivo dei treni
ai binari nella stazione di Messina Centrale, in quanto dato la mole dei viaggiatori
ed essendo treni vacanzieri causa festività, è inaccettabile che vengano
lasciati totalmente soli i 2 capi treno dei rispettivi treni a gestire un così
elevato numero di passeggeri con un ritardo pari a circa 6 ore, senza alcun
rinforzo di personale di assistenza di stazione, a questo si aggiunge la totale
assenza di informazioni sonore in merito ai tempi di attesa per la partenza.
Nessuna informazione è giunta ai viaggiatori in
merito alla limitazione fino alla stazione di S. Agata Militello causa
interruzione di linea per avversità atmosferiche, per non parlare di quando i
viaggiatori dei treni in oggetto arrivati al binario 4 della stazione di S. Agata
M. potessero proseguire, e con quale mezzo, dato che nessuno ha accolto i
numerosi viaggiatori in stazione, eccetto il sindaco di S. Agata Militello e
gli operatori della protezione civile.
In previsione delle avverse condizioni
atmosferiche Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano
anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, nelle zone dove le
condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare, e l’attivazione
dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio, che dato i fatti accaduti
ieri in Sicilia non ha avuto un grosso impatto.
Trenitalia spa per la Regione Siciliana
RFI spa per la Regione Sicilia
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e
Trasporti Regione Siciliana
Torrenova Messina, 01.01.2015
Mondì Francesco Pendolari
S. Agata Militello-Messina Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
mercoledì 31 dicembre 2014
Comitato Pendolari Siciliani:Ai primi fiocchi di neve traffico ferroviario paralizzato in Sicilia
Ai primi
fiocchi di neve paralizzato il traffico ferroviario in Sicilia. Moltissimi sono
i disagi nel trasporto ferroviario in tutta l’isola.
Sulla
Messina-Catania-Siracusa sui primi quindici treni del mattino 4 i treni
soppressi, 3 in anticipo di qualche minuto, uno in orario e otto con un ritardo
complessivo di 11 ore e 28 minuti.
Sulla
Messina-Palermo sui primi quattordici treni del mattino, 4 i treni soppressi,
uno in anticipo di pochi minuti, uno in orario e i restanti otto treni con un
ritardo di circa 6 ore e 29 minuti.
Sulla
Palermo-Agrigento i sette treni previsti nella prima mattinata sono stati tutti
soppressi.
Rete
Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede
il presidio, con uomini e mezzi, delle zone dove le condizioni meteorologiche
potrebbero ulteriormente peggiorare e l’attivazione dei Centri operativi
territoriali per il monitoraggio.
No
comment!!!
Auguri
per un proficuo 2015
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 23 dicembre 2014
Auguri...
Il
Comitato Pendolari Siciliani composto dai Pendolari del treno:
Messina-Catania-Siracusa, Sant’Agata Militello-Messina,
Catania-Caltagirone-Gela, Ragusa, Trapani-Palermo Augura Buone Feste.
venerdì 19 dicembre 2014
I fondi PAC (CO) nella legge di stabilità taglia fuori Sicilia
Ulteriore
fregatura per la Sicilia rimasta a secco di tutte quelle risorse iniziali che
erano i Fondi per le Aree Sottoutilizzate (FAS)
poi diventati Fondi per lo Sviluppo e la
Coesione (FSC) per diventare definitivamente i Piani d’Azione e Coesione (PAC).
Il
Piano di Azione e Coesione doveva accelerare l’attuazione della programmazione
2007-2013, rafforzare l’efficacia degli interventi orientandoli a risultati
misurabili e concentrare le risorse avviando nuovi investimenti sul territorio.
Il
Piano di Azione e Coesione impegnava quindi le amministrazioni centrali e
locali a rilanciare i programmi in grave ritardo, garantendo una forte
concentrazione delle risorse su poche priorità. In altri termini l’obiettivo
era di spendere i fondi disponibili e spenderli bene, per evitare che le
risorse comunitarie venissero sprecate o, addirittura, in caso di mancato
raggiungimento degli obiettivi, revocate.
Il
Presidente del Consiglio Renzi, nella visita catanese, aveva pronunciato parole
di speranza e di sviluppo per la nostra Sicilia annunciando investimenti per
far ripartire sviluppo ed economia. Ma nella legge di stabilità, in barba a
quanto annunciato dal Presidente Renzi vengono tagliate le risorse per le
infrastrutture siciliane.
Questo
è il regalo che i nostri parlamentari siciliani hanno portato a casa per questo
Natale.
Giosue
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 16 dicembre 2014
La Linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica resterà chiusa sino a giugno 2015 (settembre 2014 - giugno 2015)
Modifiche circolazione Treni: La circolazione ferroviaria sulla linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica
chiusa da lunedì 15 settembre sino a sabato 13 dicembre 2014 per lavori
programmati di manutenzione tra le stazioni di Canicattì e Gela, continuerà a
rimanere chiusa sino a giugno 2015.
Queste le modifiche:
lunedì 15 dicembre 2014
Disagi sulla tratta ferroviaria Messina-Palermo, pendolari sul piede di guerra
Torrenova. Grazie…per non avere dato alcun motivato riscontro alle ripetute e motivate richieste formulate in merito alla circolazione dei seguenti treni sulla tratta in oggetto. Grazie ancora per non avere convocato lo scrivente Comitato per un proficuo incontro al fine i vagliare insieme le richieste formulate sulla circolazione dei treni 2014/2015 e per non avere ascoltato le motivate richieste dei Sindaci del comprensorio.
Iscriviti a:
Post (Atom)