Video TGR Sicilia: http://www.youtube.com/watch?v=2czdxWPIVq0
Una giornata o meglio un venerdì nero da dimenticare per i pendolari della Siracusa-Catania-Messina. Nella sola giornata di oggi, venerdì 3 maggio 2013, e precisamente dalle ore 13.00 circa sino a tarda sera, sono stati accumulati 578 minuti di ritardo e sono stati soppressi quattro treni per un totale di 415 chilometri.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
sabato 4 maggio 2013
mercoledì 1 maggio 2013
In tour alla ricerca dei treni perduti - «Una denuncia contro i tagli alle ferrovie che penalizzano i cittadini»
In Sicilia. Al via da ieri la campagna Fit Cisl per segnalare ritardi,
degrado e disservizi. In camper nelle stazioni.
Palermo. Un viaggio fra le principali stazioni ferroviarie siciliane per denunciare i ritardi e i disservizi cui ogni giorno devono far fronte le migliaia di pendolari dell'Isola. Questo l'obiettivo dell'iniziativa «Alla ricerca del treno perduto», promossa dalla Fit Cisl Sicilia. Si tratta di un tour itinerante, in camper, iniziato ieri mattina alla stazione di Palermo Centrale e che oggi proseguirà nel! la tappa di Trapani, toccando anche le stazioni di Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano.
Palermo. Un viaggio fra le principali stazioni ferroviarie siciliane per denunciare i ritardi e i disservizi cui ogni giorno devono far fronte le migliaia di pendolari dell'Isola. Questo l'obiettivo dell'iniziativa «Alla ricerca del treno perduto», promossa dalla Fit Cisl Sicilia. Si tratta di un tour itinerante, in camper, iniziato ieri mattina alla stazione di Palermo Centrale e che oggi proseguirà nel! la tappa di Trapani, toccando anche le stazioni di Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano.
«Il sindacato andrà per tutto il mese di maggio tra la gente e lo fa in camper
- ha spiegato il segretario della Fit Cisl Sicilia, Amedeo Benigno -.
Attraverseremo l'Isola raggiungendo le principali stazioni ferroviarie. Una
trentina le tappe. È una campagna di lotta, di denunce e di proposte contro la
politica dei tagli al trasporto ferroviario in Sicilia, con una caduta
verticale della qualità dei servizi essenziali per i cittadini».
Nonostante la recente firma del Cis (il Contratto istituzionale di sviluppo) fra Rfi e il Governo nazionale per «l'Alta velocità light» e la modernizzazione della rete esistente, «occorre tuttavia ancora - ha detto il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava - un Contratto di Servizio con Trenitalia, poiché il numero di treni e la loro frequenza è del tutto insufficiente». In termini assoluti, infatti, i treni regionali sono in tutto 432, ma molti di questi svolgono tratti brevissimi e la metà serve solo l'hinterland palermitano. Così risultano quasi del tutto isolate le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed Enna (totalmente scollegata, come Messina e Siracusa). La Caltanissetta-Agrigento conta solo 7 treni, la Palermo-Agrigento 24, la Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 19 la Palermo-Caltanissetta, 4 la Catania-Gela, 13 la Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 43 la Messina-Catania. Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto; gli altri collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più 4 ore per collegare i due capoluoghi. Sono 11 i treni che collegano senza cambi Palermo e Trapani, dove sono centinaia e centinaia i pendolari e un treno ogni 2 ore. Fra Ragusa e Modica ci sono solo 3 treni e dopo le 19 non partono più vetture con enorme difficoltà per i pendolari.
Nonostante la recente firma del Cis (il Contratto istituzionale di sviluppo) fra Rfi e il Governo nazionale per «l'Alta velocità light» e la modernizzazione della rete esistente, «occorre tuttavia ancora - ha detto il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava - un Contratto di Servizio con Trenitalia, poiché il numero di treni e la loro frequenza è del tutto insufficiente». In termini assoluti, infatti, i treni regionali sono in tutto 432, ma molti di questi svolgono tratti brevissimi e la metà serve solo l'hinterland palermitano. Così risultano quasi del tutto isolate le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed Enna (totalmente scollegata, come Messina e Siracusa). La Caltanissetta-Agrigento conta solo 7 treni, la Palermo-Agrigento 24, la Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 19 la Palermo-Caltanissetta, 4 la Catania-Gela, 13 la Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 43 la Messina-Catania. Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto; gli altri collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più 4 ore per collegare i due capoluoghi. Sono 11 i treni che collegano senza cambi Palermo e Trapani, dove sono centinaia e centinaia i pendolari e un treno ogni 2 ore. Fra Ragusa e Modica ci sono solo 3 treni e dopo le 19 non partono più vetture con enorme difficoltà per i pendolari.
In tutto la Palermo-Messina comprende 57 treni, di cui 38
coprono la relazione Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, 2
giungono a Sant'Agata e 5 si fermano a Cefalù. La Palermo-Punta Raisi conta 64
treni ma gli orari sono scollegati con gli orari dei voli e l'ultimo treno
dall'aeroporto parte alle 22, lasciando solo la disponibilità dei pullman per i
passeggeri in arrivo con voli successivi. Nella zona del trapanese, 27 i treni
della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e 14 i treni della linea
Palermo-Trapani via Milo; l'elettrificazione della tratta da Cinisi ad Alcamo
Diramazione potrebbe far diventare il collegamento un servizio navetta tra i
vari comuni della zona.
«La situazione è insostenibile, un vero disastro - è il duro attacco di Bernava -. Bisogna svegliare dal sonno il potente Mauro Moretti. L'ad di Ferrovie dello Stato deve assolutamente trovare nuovi mezzi e risorse per la Sicilia. Adesso non ne possiamo più: una classe politica insipiente ha abbandonato l'Isola».
«Manca una vera e propria offerta commerciale - ha proseguito Mimmo Perrone - segretario regionale Fit Cisl Ferrovie -. Ritardi, soppressione di corse, treni vecchi che si guastano, stazioni quasi del tutto abbandonate, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate nelle fasce orarie pendolari sono fenomeni ricorrenti. Il nostro tour - conclude - è per rivendicare un sistema ferroviario moderno, efficiente ed equo che offra servizi di standard europeo».
Davide Guarcello - La Sicilia - Martedì 30 Aprile 2013 I FATTI Pagina 10
«La situazione è insostenibile, un vero disastro - è il duro attacco di Bernava -. Bisogna svegliare dal sonno il potente Mauro Moretti. L'ad di Ferrovie dello Stato deve assolutamente trovare nuovi mezzi e risorse per la Sicilia. Adesso non ne possiamo più: una classe politica insipiente ha abbandonato l'Isola».
«Manca una vera e propria offerta commerciale - ha proseguito Mimmo Perrone - segretario regionale Fit Cisl Ferrovie -. Ritardi, soppressione di corse, treni vecchi che si guastano, stazioni quasi del tutto abbandonate, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate nelle fasce orarie pendolari sono fenomeni ricorrenti. Il nostro tour - conclude - è per rivendicare un sistema ferroviario moderno, efficiente ed equo che offra servizi di standard europeo».
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venerdì 19 aprile 2013
Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Vertenza
ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:
Lettera
aperta ai deputati regionali: On.li
Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso
Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:
1)
Programmazione
del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane
dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema
aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno
finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo
(in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno
diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema
(praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile
mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con
delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)
Bloccare
lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il
collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione
del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze
tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a
far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e
depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro
numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri
impianti, fra cui Comiso.
3)
Attivazione
delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di
superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato
che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è
attraversata per ben 17 km
dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite
fermate ad uso metropolitano.
4)
Evitare
la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della
provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)
Riattivazione
del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di
Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli,
Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto
finanziario della Regione.
Come ricorderete ci siamo lasciati a
Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli
operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e
AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico
sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai
beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato
un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati
gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il
rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui
si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale.
Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare
l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che
il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente
“annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al
territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni
urgenti siano slittate sine die, e
questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico
senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia;
e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi
binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro
ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete
esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si
fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un
tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno,
tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello
che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto
della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza,
irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro
lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere
entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i
soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione
della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e
potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da
assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB
Trasporti
Pippo Gurrieri
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sabato 13 aprile 2013
La Regione intervenga al fianco dei pendolari
Il comitato denuncia: «disagi continui sulla tratta ferroviaria Messina-Catania-Siracusa«La Regione deve fare la voce grossa
con Trenitalia per chiedere chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno
soppressi e su tutti i disagi e i disservizi in genere a cui vanno incontro,
ogni giorno, i pendolari siciliani».
A sostenerlo è il coordinatore del Comitato pendolari Sicilia, Giosuè Malaponti,
che ha commentato i dati del mese di marzo relativi al monitoraggio dei treni
sulla dorsale jonica Messina-Catania-Siracusa.
Lo screening - elaborato da Fabrizio Gemelli, componente dello stesso Comitato - è stato inviato al presidente Rosario Crocetta, all'assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta, al dirigente Mobilità Vincenzo Falgares e al dirigente trasporto ferroviario Carmen Madonia. I dati, riferiti a 1354 treni monitorati nei 26 giorni lavorativi del mese, dimostrano ancora una volta un numero eccessivo di ore complessive di ritardo: 127 (corrispondenti a cinque giorni circa).
I treni giunti in ritardo a destinazione sono stati 728, 153 quelli in orario e 450 quelli in anticipo (con un accumulo di 1347 minuti a fronte dei 7626 minuti di ritardo). Ben 1829, inoltre, sono i chilometri soppressi per un totale di 23 treni cancellati. «I disagi e i disservizi - spiega Malaponti - continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da pa! rte della Regione a tutela dell'utenza. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il presidente Crocetta e l'assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani».
«E' passato un mese - conclude amaramente Malaponti - e attendiamo ancora una risposta».
Gianluca Santisi
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Prima Messina Pagina 25
Lo screening - elaborato da Fabrizio Gemelli, componente dello stesso Comitato - è stato inviato al presidente Rosario Crocetta, all'assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta, al dirigente Mobilità Vincenzo Falgares e al dirigente trasporto ferroviario Carmen Madonia. I dati, riferiti a 1354 treni monitorati nei 26 giorni lavorativi del mese, dimostrano ancora una volta un numero eccessivo di ore complessive di ritardo: 127 (corrispondenti a cinque giorni circa).
I treni giunti in ritardo a destinazione sono stati 728, 153 quelli in orario e 450 quelli in anticipo (con un accumulo di 1347 minuti a fronte dei 7626 minuti di ritardo). Ben 1829, inoltre, sono i chilometri soppressi per un totale di 23 treni cancellati. «I disagi e i disservizi - spiega Malaponti - continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da pa! rte della Regione a tutela dell'utenza. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il presidente Crocetta e l'assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani».
«E' passato un mese - conclude amaramente Malaponti - e attendiamo ancora una risposta».
Gianluca Santisi
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Prima Messina Pagina 25
Il bollettino di ritardi sulla Messina-Catania-Siracusa
Ritardi, soppressioni e anticipi sono
gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica
"Messina-Catania-Siracusa" nel mese di marzo 2013 per complessivi 26
giorni lavorativi. Questi i risultati: 1354 sono i treni monito! rati; 1829 sono
i chilometri soppressi per un totale di 23 treni; 728 sono i treni in ritardo;
450 sono i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti; 153 sono i treni
in orario; 127 sono le ore complessive di ritardo equivalenti a 7626 minuti
corrispondenti a 5 giorni circa. I disagi e i disservizi continuano senza
tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da parte della Regione
Siciliana a tutela dell'utenza. Quello che, in effetti, ci rassicura è ormai il
consueto messaggio sonoro di Trenitalia "ci scusiamo per il disagio".
In conclusione, a parer nostro, la Regione Siciliana deve una volta per tutte
intervenire, nei confronti di Trenitalia, raccordandosi con il Ministero dei
Trasporti per fare chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno soppressi e su tutti
i disagi e disservizi che il gestore pubblico "Trenitalia" causa
mensilmente ai pendolari siciliani e all'utenza in generale. Nel monitoraggio
del mese di febbraio avevamo invitato! il Presidente Crocetta e l'assessore
alla mobilità Bartolotta! a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali
per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i
pendolari siciliani. E' passato un mese ed attendiamo ancora una risposta. I
risultati del monitoraggio: 1354 i treni totali monitorati - 26 i giorni
complessivi del monitoraggio - 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127
ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa - 23 i treni soppressi per un totale di
1829 km/treno non effettuati - 728 i treni in ritardo - 450 i treni in anticipo
con un accumulo di 1347 minuti di anticipo in arrivo - 153 i treni in orario».
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Catania
(Cronaca) Pagina 31
Nuovo macigno sul sistema di trasporto su rotaie. E nessuna risposta sul deragliamento di gennaio.
In pullman fino a Villa, addio ai treni-notte Ultimo vagone.
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26 - Salvatore Maiorca
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26 - Salvatore Maiorca
mercoledì 10 aprile 2013
Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica “Messina-Catania-Siracusa” nel mese di marzo 2013
I risultati del monitoraggio:
1354 i treni totali monitorati - 26 i giorni complessivi del monitoraggio - 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa - 23 i treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati - 728 i treni in ritardo - 450 i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti di anticipo in arrivo - 153 i treni in orario.
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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lunedì 8 aprile 2013
Biglietteria self-service fuori uso e reclamo ritardo treno 3832 "Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina"
S. Agata Militello-Torrenova 06.04.2013
Biglietteria Regionale Self-Service Stazione di Brolo-Ficarra non funzionante.
Con la presente nota si vuole segnalare che da diverso tempo sul 1° marciapiede della stazione in oggetto vi è presente una emettitrice self-service mai entrata in funzione, in quanto risulta essere spenta.
S.Agata Militello-Torrenova 05.04.2013
Reclamo per ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Con la presente nota si propone reclamo in merito al ritardo maturato in data 05 aprile 2013 dal treno n. 3832 Palermo-Messina dalla stazione di S.Agata Militello a quella di Patti pari a 17 minuti.
Biglietteria Regionale Self-Service Stazione di Brolo-Ficarra non funzionante.
Con la presente nota si vuole segnalare che da diverso tempo sul 1° marciapiede della stazione in oggetto vi è presente una emettitrice self-service mai entrata in funzione, in quanto risulta essere spenta.
Numerose sono le lamentele pervenute a questo comitato
da parte degli utenti.
Tale nota ha lo scopo di voler sollecitare i
dipartimenti di competenza ad un immediato intervento, al fine di potere
utilizzare l’emettitrice self-service in tutte le modalità di pagamento (banconote,
monete, carte).
Dr. Antonino Fazio. Sig.
Francesco Mondì
S.Agata Militello-Torrenova 05.04.2013
Reclamo per ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Con la presente nota si propone reclamo in merito al ritardo maturato in data 05 aprile 2013 dal treno n. 3832 Palermo-Messina dalla stazione di S.Agata Militello a quella di Patti pari a 17 minuti.
Anche in questa occasione, così come segnalato in data
26 e 27 marzo c.a. si è verificato che il treno in questione, denominato “regionale
veloce”, è stato pesantemente ed ingiustamente penalizzato.
Nello specifico:
il treno in oggetto è partito dalla
stazione di S. Agata Militello in direzione Messina con circa quattro
minuti di ritardo, per giungere a quella di Capo d’Orlando alle ore 8.00;
la partenza da Capo d’Orlando è stata
autorizzata solamente alle ore 08.18, e più precisamente dopo ben due incroci,
il primo con il treno intercity notte 1957 Roma Termini-Palermo (dodici minuti
di attesa), il secondo con il treno regionale 3835 che solitamente
incrocia il treno 3832 alla stazione di Brolo (ulteriori sei minuti di
attesa);
il treno è giunto alla stazione di Patti alle ore 8,37
anziché alle ore 08.20.
Per evitare il pesante ritardo lamentato, sarebbe
stato sufficiente:
rispettare la puntuale circolazione
del 3832 rispetto a quella del treno intercity notte 1957 in ritardo
,considerato che il primo treno nella presente fascia oraria in
ogni caso deve essere preferito al secondo ;
garantire la circolazione di un treno in orario
rispetto ad uno in ritardo (3835).
Il tutto senza sottacere che gli Uffici preposti
conoscevano (ovvero avrebbero dovuto sapere) che presso le successive
stazioni di Brolo e di Gioiosa Marea entrambi i binari erano liberi, e che
quindi il ritardo lamentato poteva essere evitato posticipando gli
incroci nelle due citate stazioni .
In definitiva, per come esposto, gli utenti sono
giunti alla stazione di Patti con 17 minuti di ritardo, ed
inoltre, a causa del lamentato disservizio, si sono trovati anche nella
impossibilità di utilizzare l’autobus che solitamente collega la
stazione con il centro urbano.
In definitiva, nella speranza di avere al meglio
rappresentato i disagi patiti dai viaggiatori del treno 3832 nella tratta in
questione, si chiede conoscere quali saranno le idonee ed incisive
iniziative che saranno adottate, avuto riguardo anche al semplice
rispetto degli ordinari principi di legittimità e/o di merito che
regolano la circolazione dei treni ed espressamente indicati nella
presente e nelle pregresse note.
Dr. Antonino Fazio. Sig.
Francesco Mondì
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giovedì 4 aprile 2013
L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News
L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News
"rfi: via libera Cipe al Contratto di programma-servizi 2012-2014"
http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=4a6651d540d7d310VgnVCM1000008916f90aRCRD
"rfi: via libera Cipe al Contratto di programma-servizi 2012-2014"
http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=4a6651d540d7d310VgnVCM1000008916f90aRCRD
Questo è il testo preso da Fsnews.it
RFI: via libera del CIPE al Contratto di
Programma-Servizi 2012-2014
Finanziamenti pari a 4.575 Milioni di Euro
per Attività di Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria,
la sicurezza, la sicurezza e Navigazione Ferroviaria
Roma, 18 marzo 2013 Via libera dal
Comitato Interministeriale per la programmazione economica (CIPE), Nella Seduta
odierna, al Contratto di Programma-Servizi 2012-2014 TRA Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. ho
Finanziamenti, pari a 4.575 Milioni di euro, Saranno utilizzati per Attività di
Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria, la sicurezza e
la sicurezza e Navigazione Ferroviaria. Il Contratto di Programma-Servizi
E Il Nuovo STRUMENTO di rapporto fra il Gestore dell'infrastruttura Ferroviaria
Nazionale e lo Stato il Che, in Un Quadro Stabile di Finanziamenti, permettera
di continuare a garantire, in un'ottica di Manutenzione Integrata, Gli elevati
standard di Sicurezza della Rete Ferroviaria Nazionale. Allo Stesso tempo
consentira la Pianificazione delle Attività di Manutenzione il Che, con la
Ricerca delle Migliori Soluzioni, Portera annuncio ONU sensibile contenimento
dei Costi. Con Il Nuovo Contratto di Programma-Servizi, inoltre, Gli
Interventi di Manutenzione, PRIORITARI per il Gestore, Saranno DISTINTI Dagli
Investimenti di Ammodernamento e Sviluppo della Rete Ferroviaria Nazionale. Nella
Riunione odierna del CIPE ha Preso Atto dell'informativa Riguardo al
Finanziamento dell'acquisto Dei Treni bimodali diesel / Elettrici per eliminare
la Rottura di Carico Nella stazione di Ivrea e migliorare conseguentemente
l'accessibilità Ferroviaria in Valle d'Aosta, finanziato con 22 Milioni di uro
del Programma Attuativo Regionale (PAR) della Regione e con Risorse del Fondo
Sviluppo e Coesione 2007-2013.
Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina
S. Agata Militello-Torrenova 27.03.2013
Ancora ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina
Ancora ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina
Anche oggi 27 marzo 2013 il treno n. 3832 nella
tratta S. Agata Militello-Patti si è contraddistinto per il conseguimento
di una performance oltremodo negativa. Nei dettagli:
- sebbene il
treno circolava con un solo minuto di ritardo dalla stazione di Santo Stefano
di Camastra in direzione Messina, alla stazione di S. Agata
Militello la relativa partenza veniva posticipata di circa 15
minuti per incrocio con treno intercity notte n. 1957 Roma Termini
- Palermo in ritardo;
- altro
ritardo veniva maturato presso la stazione di Zappulla per incrocio
con treno “straordinario “ n. 3833 ;
- il treno
ripartiva dalla stazione di Capo d’Orlando alle ore 8,23 percorrendo
quindi dieci chilometri in 30 minuti al posto dei
10 previsti;
- alla
stazione di Patti il ritardo ammontava a 25 minuti a fronte
di un tempo di percorrenza previsto pari a 35 minuti.
Gli utenti del treno 3832 non possono tollerare un
simile disservizio in quanto la maggior parte di essi sono dei lavoratori che
devono rispettare tempistiche ben precise, e comunque non possono
permettersi il lusso di arrivare in ritardo sul posto di lavoro a fronte di
scelte non condivisibili, peraltro alquanto stressati da tempi di attesa
e/o percorrenza biblici avuto riguardo alle modeste distanze percorse.
Quanto sopra lamentato, con il presente reclamo
si chiede conoscere in modo dettagliato le motivazioni che
hanno indotto le Autorità preposte a prevaricare un treno puntuale
rispetto ad altri in ritardo, e se le ragioni
prospettate siano conformi o meno alla normativa
vigente.
Si chiede ancora un immediato confronto/dialogo a
livello telefonico al fine di meglio rappresentare la incresciosa
situazione che si è venuta a creare e le legittime esigenze/aspettative
degli utenti.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì
S. Agata Militello- Torrenova 26.03.2013
Ritardi ed inadeguata composizione del
treno regionale 12754 S. Agata Militello-Messina.
Facendo seguito ai pregressi
reclami pari all’oggetto datati 16 e 24 marzo 2013, ed in riscontro alle
segnalazioni pervenute dagli utenti del treno in questione, si
evidenzia quanto segue :
·
in ordine ai lamentati ritardi, un
pendolare contesta che in data odierna il treno ha accumulato sino
alla stazione di Milazzo 11 minuti di ritardo a causa della mancata puntualità
del treno intercity notte n. 1957 proveniente da Roma Termini
presso la stazione di Gioiosa Marea;
·
in ordine alla inadeguata
composizione, un pendolare lamenta che in data 25
marzo 2013 “ … dalla stazione Barcellona
P.G. nessun posto a sedere, e' una situazione impossibile, da
Spadafora tipo sardine …” ; mentre altro utente segnala che
oggi 26 marzo 2013 “… già dalla stazione di Barcellona-Castroreale i posti a
sedere erano insufficienti rispetto alla domanda dei passeggeri presenti…“.
I suesposti reclami pertanto sono la
conferma per il caso di specie della persistente
violazionedell’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di
Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai
treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00
alle ore 09.00 (prima ipotesi segnalata), nonché del
mancato rispetto dei valori guida e degli gli
impegni contenuti nella Carta dei Servizi del Trasporto Ferroviario
Regionale, tra cui in particolare, il “soddisfacimento della domanda del
trasporto, anche nelle ore di punta con treni capienti e ad alte prestazioni”
nonché “ il miglioramento del comfort a bordo treno ” (seconda ipotesi ).
Alla luce di quanto lamentato e
stante l’evidente elevato grado di insoddisfazione degli utenti, si
chiede conoscere le iniziative che saranno intraprese e si coglie l’occasione
per comunicare che il treno sarà costantemente monitorato.
Dr. Antonino
Fazio - Sig. Francesco
Mondì
S. Agata Militello-Torrenova 26.03.2013
S. Agata Militello-Torrenova 26.03.2013
Ritardi nella circolazione del
treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Quanto verificatosi nella mattinata
odierna in merito alla circolazione del treno 3832 sulla tratta S. Agata
Militello-Patti ha dell’incredibile, e si spera che rimanga
un episodio isolato.
Piu’ precisamente:
-il treno regionale denominato “veloce” n.3832
arriva alla stazione di S. Agata Militello con appena 4 minuti di ritardo;
-un primo incrocio presso la stazione di
Zappulla con il treno intercity notte n. 1957 Roma Termini-Palermo
non puntuale rispetto i tempi di marcia;
-alla stazione di Capo d’Orlando
il treno accumula ancora maggiore ritardo (circa 10 minuti) , ed invece
di ripartire immediatamente (come solitamente avviene) viene bloccato per
altri 5 minuti in attesa del treno regionale n. 3835;
-alla stazione di Brolo il treno 3832
attende altri 5 minuti l’arrivo di materiale regionale ad
andatura “ lenta ”;
-alla stazione di Gioiosa Marea il treno
in oggetto viene ancora fermato per altro incrocio (non previsto)
con treno intercity notte Roma Termini- Palermo.
Il treno n. 3832 arriva alla
stazione di Patti con 21 minuti di ritardo impiegando quasi il doppio del
tempo previsto.
Il gradimento degli utenti è … alle
stelle.
Sarebbe stato sufficiente fare
proseguire immediatamente il treno in oggetto dalla stazione di
Capo d’Orlando ed effettuare l’incrocio con il treno 3835 alla stazione di
Brolo per garantire la puntualità richiesta.
Invece… nulla di tutto questo.
Forse ha poca importanza, e non è
meritevole di riflessione alcuna, che il treno citato:
-sebbene puntuale, venga spesso
bloccato presso la stazione di Cefalu’ per attendere altro treno in
ritardo ( 3833 ),
- debba attendere l’arrivo di due
treni intercity notte a lunga percorrenza in aperta violazione dell’articolo
7 della prefazione all’orario Generale di Servizio, che espressamente
prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci,
etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
-debba essere preferito
rispetto ad un treno ad andatura “lenta”.
Questi, ed altri ancora in negativo,
sono le considerazioni e gli interrogativi che gli utenti del treno regionale
in questione si sono posti in data odierna.
Quali le risposte e/o le
scuse ufficiali?
Gli utenti/clienti del treno n.
3832 sono comunque fiduciosi.
Dr. Antonino
Fazio - Sig. Francesco
Mondì
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venerdì 29 marzo 2013
lunedì 25 marzo 2013
Dove sono finiti i soldi dell'Ecopass?
Messina annega fra i tir, che attraversano il centro della città giorno e notte. Il sindaco Giuseppe Buzzanca, al suo secondo mandato da primo cittadino e con alle spalle un quinquennio da presidente della Provincia, nel 2011 se ne accorge e decide di fare qualcosa per migliorare la qualità dell'aria e la viabilità urbana.
Istituisce un ticket, il cosiddetto “ecopass”, per disincentivare gli autotrasportatori a imbarcarsi dalla rada San Francesco e dirottarli verso Tremestieri, il nuovo approdo che fu inaugurato nell'aprile del 2006.
Il meccanismo è semplice: se ti imbarchi a Tremestieri non paghi, se invece perseveri nell'usare la centralissima rada San Francesco (appena due chilometri dallo svincolo Boccetta) paghi un ticket perché crei un disagio alla città.
Peccato che la vita del porticciolo di Tremestieri non abbia mai avuto pace: nel 2010 la forte mareggiata che ha fatto cedere la diga protettiva dell'imbarco; poi, il 29 febbraio 2012, il guasto a uno degli automezzi che dovevano rimuovere 15mila metri cubi di sabbia che si erano accumulati, impedendo l'accesso delle navi traghetto; infine, solo per citare i casi più eclatanti, a novembre dello stesso anno un'altra mareggiata ne ha imposto la chiusura, riversando sulle strade della città decine di tir.
Ad ogni modo l'opera del sindaco di Messina, in carica per l'ultima volta dal 17 giugno 2008 al 31 agosto 2012, si presenta come lodevole e viene condensata in alcune ordinanze, emesse tutte in un intervallo di date compreso fra il 22 aprile e il 31 dicembre 2011, poi recepite in una delibera di Giunta del 29 giugno 2012. Quei documenti, però, non compaiono nell'albo pretorio del Comune di Messina e si possono ottenere solo per vie traverse.
La delibera di Giunta del 29 giugno 2012 che formalizza l'istituzione dell'ecopass e che ne indica la destinazione, è letteralmente scomparsa dagli archivi pubblici dell'Ente. In quella delibera si legge che il ticket entra in vigore «con decorrenza 01/07/2012» e indica «la destinazione e la gestione completa delle somme, destinate all'amministrazione comunale di Messina e derivanti dall'applicazione del piano tariffario di accesso e transito, al Dipartimento mobilità urbana e viabilità».
In più, sancisce che quegli introiti debbano essere finalizzati «esclusivamente a tutte le attività di competenza inerenti la pianificazione/gestione/ monitoraggio della mobilità urbana e dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, e per gli interventi relativi alla sicurezza stradale ed alla mobilità sostenibile». Il tutto per ottenere «la riduzione e razionalizzazione del traffico veicolare e per la connessa salvaguardia ambientale». Risultati che non sono mai stati raggiunti a Messina.
«Ho scritto una lettera al commissario straordinario Luigi Croce – dice il consigliere Nino Carreri – Il punto è che non si conosce né l'entità né l'utilizzo di questi fondi». Ribatte Buzzanca che «quei soldi sono stati usati per il 95% per la sistemazione delle strade cittadine, per il resto per il funzionamento della struttura commissariale, perché quando mi sono insediato commissario straordinario per l'emergenza traffico non ho trovato nulla in cassa».
Buzzanca dà anche una stima del fondo: circa 3,5-4milioni di euro «usati per sistemare le strade del centro di Messina, come il viale Europa, corso Italia, via Garibaldi, via Consolare Pompea».
A sentirlo parlare sembra che abbia rimesso a nuovo tutte le strade della città. Ma basta fare un giro fra le buche, gli allagamenti alle prime piogge e l'asfalto rovinato per capire che quei soldi (nella migliore delle ipotesi) sono stati spesi in modo poco efficiente.
Ilaria Raffaele - Fonte: http://www.sudpress.it/sud/ dove-sono-finiti-i-soldi- dellecopass
Vedi articolo del Comitato Pendolari del 25 giugno 2010
venerdì 22 marzo 2013
Niente servizi alla clientela di Trenitalia alla stazione centrale di Catania
Niente servizi alla clientela di
Trenitalia alla stazione centrale di Catania: bar, edicola, ufficio
informazioni turistiche chiusi ormai da troppo tempo.
Questo denota il fallimento del progetto e quindi della mission di Centostazioni, non tanto per il mancato investimento da parte dei privati ma, quanto per i consistenti aumenti degli affitti che Centostazioni ha richiesto ai vari imprenditori. Il risultato è stato la chiusura di quasi tutti gli esercizi commerciali e di conseguenza la perdita di parecchi posti di lavoro.
Di seguito un estratto dell'inserto del Corriere della Sera "Sette" sulla situazione delle stazioni in Italia.
Questo denota il fallimento del progetto e quindi della mission di Centostazioni, non tanto per il mancato investimento da parte dei privati ma, quanto per i consistenti aumenti degli affitti che Centostazioni ha richiesto ai vari imprenditori. Il risultato è stato la chiusura di quasi tutti gli esercizi commerciali e di conseguenza la perdita di parecchi posti di lavoro.
Di seguito un estratto dell'inserto del Corriere della Sera "Sette" sulla situazione delle stazioni in Italia.
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mercoledì 20 marzo 2013
7035 sono i minuti complessivi di ritardo rilevati nel monitoraggio del mese di febbraio 2013
7035 sono i minuti complessivi di ritardo rilevati nel
monitoraggio del mese di febbraio 2013, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5
giorni circa; 1073 sono i treni oggetto del monitoraggio.I ritardi perdurano
quotidianamente, compromettendo in alcuni casi gli impegni dell’utenza
pendolare, facendo perdere coincidenze con altri mezzi di trasporto e la cosa
più grave è quella che siamo costretti a recuperare ore di lavoro perse,
certamente non per colpa nostra. Abbiamo sollecitato, ai Dipartimenti
competenti della Regione Sicilia, tale problematica chiedendo di intervenire
sui problemi ritardi e soppressioni presso le sedi competenti di Rete
Ferroviaria Italiana e di Trenitalia per far sensibilizzare le sale operative
che gestiscono la movimentazione dei treni, specialmente nelle fasce orarie di
maggior flusso di viaggiatori-pendolari e precisamente dalle ore 06.00/09.00,
14.00/16.00 e 17.00/19.00. Cogliamo l’occasione per invitare, ancora una volta,
il Presidente Crocetta e l’assessore ai trasporti Bartolotta a fare un viaggio
di riscontro a bordo dei treni dei pendolari per rendersi conto di persona e
chiediamo di accelerare le procedure per la chiusura definitiva del Contratto
di Servizio per il trasporto ferroviario, scongiurando così i tagli al servizio
che Trenitalia potrà effettuare al cambio orario di giugno. I dati dei ritardi:
(ricavati sempre dal server “ViaggiaTreno” di Trenitalia)
Giosue
Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
7035 i minuti complessivi di ritardo, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5
giorni circa;
1073 i treni totali monitorati;
22 i giorni complessivi del monitoraggio;
346 in ritardo tra 0 - 5 minuti;
132 in ritardo tra 5 - 10 minuti;
107 in ritardo tra 10 - 20 minuti;
82 in ritardo oltre 20 minuti;
6 i treni soppressi per un totale di 255 km/treno non percorsi;
404 i treni in orario.
Ferrovie ragusane fra tagli, incertezze e sbarre sollevate. L'ultimo treno passa da Palermo
Il 26
marzo sarà confronto con l'assessore Bartolotta a decidere il destino delle
tratte ragusane.
La provincia di Ragusa, i suoi cittadini e le
istituzioni locali, stanno per giocarsi l'ultima carta utile per bloccare lo
smantellamento della rete ferroviaria iblea. Il processo, iniziato molti anni
fa, è ormai giunto alla fase finale.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Rossella Schembri
La
Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45
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Le sbarre non si abbassano? «Niente paura, si marcia a vista»
Le Ferrovie dello Stato hanno convenuto in Prefettura sulla necessità di
avviare un confronto per cercare soluzioni alternative rispetto alla chiusura
totale del passaggio a livello di via Paestum tramite la creazione di un muro,
ma pochi giorni dopo, il 6 marzo, ci hanno decisamente ripensato e hanno preso
carta e penna e messo nero su bianco l'esatto contrario. Il muro va fatto e
subito, entro il 6 maggio. Altro che sottopassaggi e ! misure alternative. Le
Ferrovie hanno detto una cosa in Prefettura, mostrando in qualche modo
quantomeno disponibilità all'ascolto, ma poi con una propria nota hanno
ribadito che per motivi di sicurezza il muro va realizzato e dunque il
passaggio a livello va chiuso. Ci sarebbe però una concessione alla
collettività iblea, ovvero il passaggio pedonale che sarebbe garantito per un
altro anno. Queste previsioni sarebbero contenute nella missiva fatta
recapitare alla Prefettura e di cui il comitato di cittadini ed esercenti
(nella foto) di via Paestum sta cercando adesso di ottenerne una copia.
"L'ultima novità è il dietrofront delle Ferrovie - spiega Sergio
Firrincieli, portavoce del comitato di via Paestum - In Prefettura, nel corso
della riunione, i rappresentanti delle Ferrovie avevano avuto parole e toni in
qualche modo concilianti e si erano detti disposti a verificare altre ipotesi
alternative rispetto all'esclusiva soluzione della chiusura del muro alla luce
delle! mutate condizioni di sicurezza cambiate dalla firma del proto! collo con
il Comune ben 20 anni fa. Invece ci risulta che hanno poi mandato una nota in
cui si ribadisce la necessità di andare a creare il muro per ragioni di
sicurezza. Si lascerà invece solo il passaggio perdonale, che resterà aperto
per circa un anno. Noi siamo ancora una volta convinti che si devono trovare
altre soluzioni perché quello di via Paestum è un passaggio importante anche in
caso di calamità naturali visto che è l'unico su terrapieno".
Michele Barbagallo - La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45
Michele Barbagallo - La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45
venerdì 15 marzo 2013
Trenitalia: «Errore nel database»
In relazione alla segnalazione di un comitato pendolari, pubblicata
mercoledì 13 marzo con il titolo "Il Messina - Catania 12865, un treno
fantasma", forniamo alcuni chiarimenti. L'apparente mancanza degli orari
del Regionale 12865 sul sito web di Trenitalia è scaturita da un errato
inserimento delle informazioni sulla periodicità del treno. Le informazioni
inserite sul database rendevano "visibile" il treno soltanto nelle
giornate di sabato invece che nei feriali, con esclusione del sabato, come
accade in realtà.
Il comitato che ha segnalato il fatto era stato informato dalla Direzione Regionale Trenitalia dell'errore e che il treno avrebbe regolarmente circolato dal lunedì al venerdì. L'anomalia è stata corretta e da oggi 14 marzo anche i sistemi informatici saranno allineati con tutti gli altri strumenti di informazione al pubblico che fornivano le informazioni già corrette.
Ufficio stampa Trenitalia La Sicilia -Venerdì 15 Marzo 2013 Catania (Cronaca) Pagina 34
Il comitato che ha segnalato il fatto era stato informato dalla Direzione Regionale Trenitalia dell'errore e che il treno avrebbe regolarmente circolato dal lunedì al venerdì. L'anomalia è stata corretta e da oggi 14 marzo anche i sistemi informatici saranno allineati con tutti gli altri strumenti di informazione al pubblico che fornivano le informazioni già corrette.
Ufficio stampa Trenitalia La Sicilia -Venerdì 15 Marzo 2013 Catania (Cronaca) Pagina 34
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