domenica 15 gennaio 2012

Treni Cancellati tra Palermo e Termini Imerese e viceversa

Da lunedì 16 gennaio 2012 a domenica 15 aprile 2012, per interventi di adeguamento tecnologico sui rotabili, i treni Regionali subiranno le seguenti modifiche: CANCELLATI.
In totale sono tredici coppie di treni che giornalmente percorrono 37 km/treno in andata e 37 km7treno in ritorno pari a 962 km/treno al giorno soppressi. Facendo due calcoli... quanti km/treno saranno cancellati in questi tre mesi circa???

Le bacheche della stazione centrale di Catania ancora senza i nuovi orari.

Trenitalia, così come avviene ogni anno nel mese di dicembre propone alla propria clientela il nuovo orario annuale che è entrato in vigore domenica 11 dicembre 2011. 
A distanza di un mese esatto dall’entrata in vigore del nuovo orario le bacheche orarie in quasi tutte le stazioni si prive dei poster con i nuovi orari. Credo che, la competenza relativa alle informazioni alla clientela  nelle stazioni, spetti a Rete Ferroviaria Italiana. 
Non è concepibile che a distanza di un mese, ci sia una fotocopia(formato A3) dei nuovi orari solo in una bacheca situata al primo binario della stazione centrale di Catania e tutte le altre bacheche dei rimanenti 7 binari compreso il sottopassaggio ancora vuote. 
Non è la prima volta che ciò accade, è ormai prassi consolidata o normalità da parte di chi gestisce il servizio informazioni, in considerazione del fatto che si verifica ogni anno sia al cambio orario annuale di dicembre che a quello intermedio di giugno, tutto ciò in barba alla tempestiva informazione alla clientela che ahimè deve strabuzzare la vista o fare la fila per leggere nell’unica e sola locandina i nuovi orari.

giovedì 12 gennaio 2012

Trasporti: la Regione incontra le associazioni

Le componenti presenti nel movimento "Forza d'urto" prendono atto del fatto che il Governo regionale insiste nell'invitare associazioni di categoria in cui esse non si rispecchiano per finalità e interessi.

Gli assessori regionali ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, e all'Agricoltura, Elio D'Antrassi, hanno infatti convocato per domani, venerdì 13 gennaio, che vedrà la partecipazione di associazioni e soggetti che nulla hanno a che fare con il Movimento alla quale hanno aderito gli autotrasportatori siciliani, il Movimento dei Forconi, gli imprenditori del mondo agricoli ed i pescatori.
Questi ultimi, attraverso le parole del loro rappresentante regionale, Carmelo Micalizzi, comunicano che nella prima giornata di sciopero, il 16 gennaio, si muoveranno in corteo dal porto di Catania fino alla Prefettura dove chiederanno di essere ricevuti dal prefetto Francesca Cannizzo.

Inoltre, le componenti di Forza d'urto ribadiscono, in riferimento all'informazione errata e dissonante apparsa sulla stampa, che lo sciopero nazionale degli autotrasportatori, componente importante del Movimento, previsto per il 23 gennaio non si terrà in Sicilia perché difforme a quanto comunicato alla Commissione di Garanzia e Sciopero.
Rimane quindi fissata la durata del blocco dal 16 al 20 gennaio compreso, ritenendo ogni manifestazione che si protrarrà oltre quella data contraria a quanto stabilito dalla Commissione stessa.

Infine si ribadisce il fatto che lo sciopero che si svolgerà nei giorni 16, 17, 18, 19 e 20 gennaio, sarà assolutamente pacifico e rigorosamente nelle regole della più civile protesta. L'obiettivo è quello di sensibilizzare i siciliani e di ottenere l'attenzione del Governo nazionale in maniera da risolvere insieme i problemi delle categorie produttive dell'isola. Ogni elemento di disturbo o che non sia in sintonia con le ferree regole di buon comportamento e di civile azione saranno isolati e respinti dal servizio d'ordine del Movimento costituito tutto da «padri di famiglia» che rifuggono qualsiasi tipo di intemperanza e, ancor più, di violenza.

martedì 10 gennaio 2012

In Sicilia nasce «Forza d'urto», prima iniziativa: il blocco totale dei trasporti

Mobilitazione al via lunedì 16 gennaio. Si concluderà venerdì 20.L'appello: «Tutti uniti per i nostri diritti»
PALERMO - In Sicilia nasce «Forza d'Urto» un'aggregazione spontanea di gruppi di cittadini con l'obiettivo di rivendicare i propri diritti. Al momento vi hanno aderito gli autotrasportatori dell'Aias con il loro presidente Giuseppe Richichi, il «Movimento dei Forconi» con il leader Mariano Ferro, rappresentanti del mondo della produzione agricola, dei pescatori, degli indignati e semplici cittadini. La prima iniziativa del Movimento sarà il blocco totale del trasporto in Sicilia che avverrà dalla mezzanotte di lunedì 16 alla mezzanotte di venerdì 20 gennaio. «Uniamoci tutti», esorta il presidente dell'Aias Giuseppe Richichi, «studenti, operai, professionisti, pensionati. Per dire basta e riconquistare la nostra terra. La protesta è l'unico sistema per indurre i politici a mettere in atto strategie, scelte e provvedimenti che possano realmente giovare al mondo della produzione e del trasporto».
CONTRO LA POLITICA CORROTTA E INCAPACE - «Il nostro appello è rivolto a tutti i siciliani», afferma a sua volta Mariano Ferro leader dei Forconi, «che vogliono combattere la politica corrotta e incapace, i sindacati imbelli, le associazioni finte, il caro carburante, le cartelle esattoriali con tassi da usura, l'arroganza delle banche, la burocrazia cieca
e ottusa. Per tutto questo invitiamo autotrasportatori, agricoltori, allevatori, imprenditori, commercianti, studenti, indignati e affamati a partecipare».

tratta da: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/ - 09 gennaio 2012

Fs, a Messina raccolte 10mila firme per ripristino treni notte

La petizione che sarà consegnata domani chiede reintegro degli 85 lavoratori ex Servirail.
Sono più di 10mila le firme raccolte al presidio della stazione ferroviaria di Messina a sostegno degli 85 lavoratori ex Servirail licenziati da Trenitalia lo scorso 11 dicembre. La petizione, a un mese esatto dal benservito, sarà consegnata domani, mercoledì 11 gennaio, nelle mani del prefetto Francesco Alecci e del sindaco Giuseppe Buzzanca. A loro sarà chiesto di farsi portavoce della richiesta di ripristino dei treni notte e del reintegro di tutti i lavoratori licenziati. Il gruppo Fs, intanto, attraverso il direttore delle Risorse umane e organizzative, Domenico Braccialarghe, ha fatto sapere che i licenziamenti sono stati obbligati per far fronte alle pesanti perdite registrate negli ultimi anni nel settore dei servizi a lunga percorrenza. L'obiettivo di Trenitalia è però quello - ha aggiunto Braccialarghe - di ricollocare entro due anni gli 800 lavoratori licenziati, tra cui gli 85 ex Servirail.

giovedì 5 gennaio 2012

Perché le adv non possono rinnovare il contratto Trenitalia

Dopo le proteste di passeggeri, lavoratori, sindacati e amministratori, anche le agenzie siciliane fanno sentire la loro voce sui tagli effettuati da Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord e viceversa ridotti dallo scorso 11 dicembre da 26 a 10, tutti con fermata finale a Roma.
Oggi riceviamo e pubblichiamo la lettera che la Sichelia Viaggi di Belpasso ha inviato a Trenitalia per spiegargli le ragioni che l'hanno portata a non rinnovare il contratto. L'occasione è propizia per lanciare un invito ai nostri lettori affinché partecipino alla discussione, che abbiamo affrontato più volte nei giorni scorsi, inviando le loro opinioni, esperienze e commenti. L'argomento potrebbe essere ulteriormente dibattuto nel corso del convegno "Mondo-Sicilia a/r" in programma a TravelexpoIn a fine gennaio a Palermo.
"Ecco qualche piccola difficoltà che mi ritrovo ad affrontare come agenzia storica e dopo 25 anni di vendita di biglietti ferroviari - scrive Giuseppa Motta - Intanto devo subire l'umiliazione e l'imbarazzo di dare certe informazioni. Un esempio? Catania-Catanzaro: circa 18 ore con 4 cambi. Non abbiamo più un collegamento diretto col nord Italia e qualora riuscissimo a vendere il prodotto notte + AV il nostro cliente sarà costretto a ritirare il biglietto alla stazione di Catania, sempre ammesso che la macchinetta sia in funzione. Ma vista l'efficienza che caratterizza Trenitalia (a cominciare dal servizio informazioni e assistenza per finire nello stato in cui si trovano le carrozze vecchie e lerce) qualche dubbio mi rimane. Non possiamo fare rimborsi, non possiamo fare comitive, non possiamo vendere auto al seguito e non so neanche se il servizio è ancora attivo.
Una ulteriore considerazione la faccio poi come cittadina e non come titolare di agenzia che in 25 anni ha creduto nel prodotto Trenitalia e i fatturati degli anni passati lo dimostrano. Sono indignata da questa scelta criminale che aumenta in maniera esponenziale il grado di inquinamento del nostro paese. Indirizzare tutto il traffico sud-nord su bus e aerei significa distruggere l'ambiente dei nostri figli e nipoti; sono tutti single coloro che prendono queste decisioni o se ne fregano anche del futuro dei loro figli? O pensano stupidamente che cambiare stato li preserverà dalla catastrofe ambientale? Sono indignata anche per una ragione che è pure sentimentale: la nostra generazione ha fatto i primi viaggi in treno da soli verso i vent'anni, e non per emigrare, il treno si prendeva con gioia, cosa non più possibile allo stato attuale! E le persone che non vogliono prendere l'aereo perché ne hanno paura, vogliamo parlarne o glieli cacciamo a bordo con forza? Stamattina ero alle prese con dei clienti per una crociera che parte da Genova e la signora pensava di arrivarci in treno. Beh, qualcuno ha deciso che non lo può fare più. L'ultimo dettaglio? Questo sfacelo si è compiuto incassando i soldi pubblici di noi contribuenti. Ma davvero alla luce di tutto questo ci sono ancora i margini per una eventuale discussione?
Per questi motivi, la Sichelia Viaggi sas di Belpasso, della quale sono titolare, non rinnova il contratto per la vendita dei biglietti ferroviari e invita le altre adv a fare la stessa cosa".

mercoledì 4 gennaio 2012

Trasporti/ Lombardo: Sicilia, Governo revochi i tagli sui treni

"Il Meridione e l'isola non possono essere penalizzate"
"Il governo nazionale si decida ad intervenire su tagli effettuati da Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord e viceversa, ripristinando le tratte soppresse. Il meridione e la Sicilia non possono continuare ad essere penalizzati, occorre che sia garantita la continuità territoriale". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, intervenendo nuovamente sui ridimensionamenti e sulle soppressioni disposte da Trenitalia. Lombardo già ad inizio dicembre aveva chiesto formalmente al governo centrale l'istituzione di un tavolo di confronto fra azienda e governo, questione che è stata riproposta nel corso dell'incontro avuto il 27 dicembre alla Presidenza del Consiglio. "Dopo le assicurazioni ricevute nel corso degli incontri romani avuti a cavallo delle festività natalizie - ha proseguito Lombardo -, dall'esecutivo nazionale ci aspettiamo un segnale forte, che possa porre rimedio ai pesanti contraccolpi patiti da lavoratori, solo in Sicilia sono 85 ad aver perso il posto, viaggiatori e pendolari".

martedì 3 gennaio 2012

Uil: Trasporti, tagliate del 20% le risorse in Sicilia

“La Regione Siciliana, sul trasferimento delle risorse nazionali, ha effettuato tagli del 20 per cento per quanto riguarda il settore dei Trasporti pubblici. Tali riduzioni avranno una ripercussione non indifferente nell’Isola. Le associazioni datoriali hanno, infatti, già annunciato una riduzione del personale del 25 per cento”. Lo sostiene Giuseppe Governale, segretario regionale della Uil Trasporti, che aggiunge: “Siamo molto preoccupati. Per questo chiediamo subito al governo regionale di avviare una concertazione con le organizzazioni sindacali, per dare risposte concrete a tutto il settore e rassicurare i lavoratori”.

sabato 31 dicembre 2011

2012 UN MONDO DI AUGURI

ITALIANI ALL'ESTERO...E NON SOLO - DA SICILIA MONDO LETTERA APERTA

"RAGGIUNGERE LA SICILIA E' DIVENUTA UN'AVVENTURA"

Il pres. di Sicilia Mondo, Azzia, ha inviato una lettera aperta a  Corrado Passera, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in cui lamenta la soppressione dei convogli passeggeri a lunga percorrenza Sicilia-Milano-Torino-Venezia. 
A Roma bisognerà scendere ed attendere le coincidenze per salire in altro treno - dice Azzia e -  Come se non bastasse, chi parte da Caltanissetta o Agrigento, dovrà prima raggiungere in autobus Siracusa o Palermo per l'unico treno in direzione Roma, partenza di notte. Un'autentica "porcata", per dirla nel linguaggio parlamentare di un ex Ministro della Repubblica Italiana.
Sicilia Mondo, con la presente, intende farsi portavoce della indignazione dei Presidenti delle Associazioni Siciliane in Lombardia, appositamente riunitesi all'Hotel Mercure di Milano, per denunziare il disagio che incontrano le famiglie siciliane che vivono nel Nord Italia, per raggiungere la Sicilia. Emblematico quanto sta avvenendo in questi giorni festivi per le famiglie con bambini e anziani che tradizionalmente ritornano in Sicilia per le festività.
Ancora più diffusa la protesta dei corregionali di stanza nei paesi europei, dei tantissimi siciliani fuori dalla Sicilia per motivi di lavoro, di professione, di giovani che studiano in Europa. Per loro, e sono tanti, raggiungere la Sicilia è diventata un'avventura. Come imbarcarsi per l'Africa. Che ci sia la lesione di un diritto nei confronti dei siciliani è di tutta evidenza.
I siciliani che vivono all'estero sono gli osservatori più attenti della immagine Italia e delle sue quotazioni nel mondo. Lo fanno con orgoglio ma anche con apprensione.
Alcuni hanno telefonato perché increduli della interruzione del lungo percorso ferroviario. 
Ci hanno ricordato che sono stati i treni della sofferenza, mai dimenticati, coi i quali hanno attraversato tutta l'Italia per cercare altrove futuro e speranza. Ci hanno detto: sono i treni della nostra storia personale ma anche i treni che hanno fatto dell'Italia una nazione unita.
La interruzione della lunga percorrenza divide l'Italia, hanno sottolineato, e scava di più il divario largamente sbilanciato tra Nord e Sud.
In realtà è così. Roma non può essere una stazione di confine dove si cambia treno per entrare nel Nord opulento dove sono stati dirottati fiumi di risorse con strade a quattro corsie, treni ad alta velocità, aeroporti in ogni angolo. Col sostegno economico dello Stato e, quindi, anche quello del Sud.
Questo non è possibile. Non si può perennemente filosofare sulle ragioni storiche, politiche ed ambientali che fanno la differenza con il Sud. 
Senza investimenti, senza innovazione, soprattutto senza volontà politica, sono tutte parole al vento.
I Governi vedono e tacciono. I parlamentari meridionali galleggiano.
A Lei, On. Ministro, anche i siciliani che vivono fuori dalla Sicilia, chiedono di intervenire presso Trenitalia, concessionaria di un pubblico servizio, diffidandola a garantire diritti eguali per tutti gli italiani.  
E il Presidente di Sicilia Mondo conclude "Dal Governo Monti, di cui Lei On. Ministro è un pilastro portante, ci si attende che non vengano deluse la corale fiducia ed aspettativa di tutti i siciliani. (27/12/2011-ITL/ITNET)

mercoledì 21 dicembre 2011

A U G U R I

Auguro a nome del Comitato Pendolari Siciliani, un Santo Natale ed un Proficuo 2012.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Sicilia

venerdì 16 dicembre 2011

Non può esistere solo la Tav, per i pendolari siciliani

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Ormai da anni le scelte dei responsabili di Rete Ferroviaria Italiana si sono indirizzate a migliorare, spesso però solo a parole, esclusivamente il servizio sulle lunghe distanze. Gli investimenti, infatti, vengono rivolti solo ai treni di prestigio, e quindi solo sulle linee ad alta velocità, riservate solo ad una cerchia ristretta di utenti disposti a spendere molto e/o con esigenze particolari e a fare concorrenza al trasporto aereo.

I treni locali, per i pendolari, per chi cioè deve spostarsi ogni giorno, vengono lasciati nel degrado e nell’incuria. Le linee, le carrozze, i locomotori invecchiano, si guastano, divengono sempre meno affidabili e comodi. Eppure questi sono i treni usati da diversi milioni di Italiani al giorno.

Ma, lo ha detto anche l’amministratore delegato di Rfi, questi sono rami aziendali che non interessano e che occorre privatizzare.

Ecco perché, anche in Italia, sono già pronte delle società private pronte a gestire il trasporto ferroviario… tanto se va male paga il cittadino. In compenso il cittadino, che poi paga, non ha diritto di protestare se il servizio scade, perché in quel caso gli si risponde “rivolgetevi alla concorrenza, in fin dei conti siete liberi di scegliere…”.

In sostanza Rfi intende impegnarsi solo sui treni “veloci e di lusso”, lasciando il resto delle linee e dei mezzi alle regioni. Se le regioni, dicono loro, vorranno migliorare il servizio sarà, ovviamente, loro cura trovare i soldi ed investire. Ovviamente, in tempi di crisi, significa dover spostare investimenti da altri settori, ma da quali se sono tutti in crisi?

Come dire che in pochi anni le linee verranno chiuse, infatti è impensabile che, con l’obbligo agli enti locali di spendere sempre meno, quindi di non fare investimenti, come se le regioni siano in grado di gestire, non pensiamo a migliorare, i servizi di trasporto pubblico locale.

E’ anche questo uno dei frutti avvelenati del “federalismo” all’italiana, quel metodo che consiste nel “cedere” agli enti locali solo ed esclusivamente la responsabilità delle strutture non redditizie, anche se socialmente utili senza specificare come possono operare economicamente, visto che i trasferimenti dallo Stato sono sempre più ridotti.

Alla fine di questo processo è evidente che con la chiusura delle linee ferroviarie ci sarà, necessariamente, un aumento degli spostamenti in automobile, bus, e tir. Per rendere sempre più competitivo il treno rispetto al trasporto su gomma non è necessario avere l’alta velocità.

La filosofia della Tav di certo è sbagliata. Il treno che loro hanno voluto è pagato con i soldi di tutti, ma destinato a pochi, noi invece vogliamo un treno che serva a tutti, ma soprattutto ai pendolari ed alla gente delle regioni del sud, per questo si deve cambiare modo di pensare al trasporto, renderlo facilmente accessibile, più razionale ma anche più diffuso sul territorio e quindi più “locale” e meno centralizzato in poche stazioni.

Occorre invece migliorare ciò che già esiste: rendere più confortevoli e sicuri i treni, renderli più puntuali e veloci, collegare i treni tra loro in modo che linee possano essere meglio usate e produrne qualcuno in più.

Sono cose che si possono fare con pochi interventi, dal costo limitato se si paragonano agli investimenti stanziati per le tratte previste per i treni della Tav.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 15 dicembre 2011

Sciopero nazionale dei trasporti pubblici 15 e 16 dicembre 2011

I pendolari e in genere chi deve spostarsi con i mezzi pubblici farebbe meglio a segnarsi le seguenti date: il 15 e 16 dicembre 2011 è stato indetto uno sciopero nazionale dei trasporti pubblici che andrà avanti per 24 ore consecutive.

Gli orari dello sciopero: dalle ore 21.00 del 15 dicembre 2011 alle ore 21.00 del 16 dicembre 2011.

Per i treni regionali, si ricorda invece che saranno garantiti i servizi essenziali assicurati per legge nelle fasce orarie più frequentate dai viaggiatori pendolari nei giorni feriali (6.00-9.00 e 18.00-21.00).

L’astensione dal servizio è stata proclamata praticamente da tutte le sigle sindacali, da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl-trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast.

La motivazione ufficiale è il “sostegno nella vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità”.

Gli orari dello sciopero: dalle ore 21.00 del 15 dicembre 2011 alle ore 21.00 del 16 dicembre 2011.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

lunedì 12 dicembre 2011

I tagli al trasporto pubblico, la politica e l’Unità d’Italia

Ad onor del vero di smantellamento delle ferrovie siciliane si è iniziato a parlare dopo i vari assetti societari nell’anno 2000 di Trenitalia e nell’anno 2001 di Rete Ferroviaria Italiana .

Nel corso di questo decennio sono state chiuse tutte le piccole stazioni ed in seguito smantellati i servizi nelle stazioni di Messina, Catania, Siracusa etc. per centralizzare tutto su Palermo. Che questa sia stata una scelta aziendale nulla da obiettare; ma che qualcuno abbia deciso che le ferrovie ed il trasporto ferroviario in Sicilia debba scomparire, questo è davvero inaccettabile.

Il conto alla rovescia e gli annunci dei tagli effettuati ai treni da e per il nord, avrebbero dovuto far riflettere i siciliani e far infuriare la politica. A cose fatte però, prende corpo la protesta da parte di alcuni esponenti della politica regionale così come è avvenuto oggi (ieri per chi legge) alla stazione centrale di Catania.

Mentre l'Italia da Torino a Salerno corre sui binari dell'alta velocità, mettendo in questo modo a disposizione di queste grandi città (Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Salerno) una sorta di metropolitana veloce lunga oltre mille chilometri; la Sicilia, anno dopo anno e treno dopo treno, è stata definitivamente tagliata fuori dal trasporto universale delle Ferrovie dello Stato, creando non pochi disagi ed ulteriori aggravi dei costi all’utenza ferroviaria che è costretta a scendere a Roma per poi proseguire per altre destinazioni.

L'unica speranza per sovvertire queste sciagurate decisioni, doveva essere una forte presa di posizione di tutte le forze politiche siciliane, di centrodestra e di centrosinistra, affinché si evitassero questi ulteriori e definitivi tagli al trasporto da e per il nord, che ci hanno definitivamente penalizzato.

Ero convinto che questa fosse l'occasione giusta per difendere, tutelare e garantire quella conquista "la Ferrovia" che 150 anni fa vide la luce con l'Unità d'Italia (Messina-Catania-Siracusa venne realizzata tra il 1867 e il 1871 e la Palermo-Messina fu inaugurata nel lontano 1895).

Allo stato attuale la rete ferroviaria siciliana costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è, di contro, tra le più arretrate poiché le opere di ammodernamento sono state molto limitate nell'ultimo secolo.

Nel panorama ferroviario nazionale, la regione Sicilia si colloca all'8°posto per la lunghezza complessiva dei binari (dopo Piemonte,Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania), al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio (dopo Piemonte,Lombardia, Toscana, Lazio) e al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km.(a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d'Aosta).

Questi sono i dati con i quali si può rappresentare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti delle infrastrutture ferroviarie siciliane.

Occorre una azione mirata della politica non solo presso i vertici delle Ferrovie dello Stato, ma soprattutto sul proprietario unico del gruppo che è il Ministero del Tesoro.

E' il momento in cui tutta la politica siciliana riconosca il proprio mea culpa e cerchi di recuperare le posizioni perdute in tutti questi anni, per garantire quella “continuità territoriale” e quel “servizio pubblico” ferroviario che ci "spetta di diritto” e che deve essere tutelato come previsto dagli agli artt. 3 e 16 della Costituzione.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

domenica 11 dicembre 2011

Caos trasporti in Sicilia: tagli da 400 milioni. Nuova emergenza per la Regione Sicilia

PALERMO. C’è una nuova emergenza finanziaria per la Regione. Messa nero su bianco dall’assessore all’Economia Gaetano Armao in una relazione consegnata ieri al Parlamento nazionale. La Sicilia non riuscirà quest’anno a finanziare il trasporto pubblico locale, che costa 400 milioni, per via dei tagli della manovra Monti e dei tetti imposti dal patto di stabilità.

Armao ha rilevato in audizione alla commissione Bilancio della Camera che «le Regioni a Statuto speciale devono poter beneficiare, così come accade per le Regioni a statuto ordinario, di un’aliquota di compartecipazione al gettito delle accise per il finanziamento del trasporto pubblico locale, ferroviario e marittimo». In subordine Armao ha chiesto «che le spese relative vengano escluse dal patto di stabilità». Partita complessa, quella del trasporto pubblico locale: i tagli imposti alle Regioni a statuto speciale obbligano già la Regione a trovare altri 400 milioni che si sommano al miliardo tagliato da Tremonti in estate. In più c’è ancora da reperire quella quota di 650 milioni per completare il budget della sanità.

È impossibile che la Regione trovi i soldi per il trasporto pubblico locale, che rischia il ridimensionamento.

Armao però ha sottolineato che per coprire il budget in questo settore nelle Regioni a statuto ordinario «la manovra prevede di attingere alle maggiori entrate frutto della manovra stessa». Significa che «le tasse introdotte in Sicilia dalla manovra servirebbero a coprire la spesa delle altre Regioni per il trasporto pubblico locale senza che ciò valga al contrario».

Armao ha chiesto al Parlamento di accelerare l’emissione del decreto con cui si dà attuazione al federalismo fiscale in Sicilia. Senza questa norma non arriveranno i finanziamenti aggiuntivi e non si potrà neppure introdurre nuove imposte previste dalla manovra, come l’Imu cioè la nuova Ici che dovrebbe finanziare i Comuni. L’assessore non ha escluso che «si possa arrivare a un nuovo scontro con lo Stato per avere questo decreto».

Dopo il plauso iniziale, sarebbe quindi un ritorno a un clima di ostilità che già caratterizzava i rapporti fra Lombardo e il governo Berlusconi. Il governatore ieri ha puntato il dito contro la norma che aumenta il costo della benzina malgrado in Sicilia avvenga la maggior parte della produzione: «È un tema che poniamo sempre a Roma. Ma il problema è la forza politica che la protesta ha alle spalle. Fino a quando i siciliani si affideranno a partiti nazionali che penalizzano il Sud, non possiamo lamentarci».

di GIACINTO PIPITONE – Giornale di Sicilia del 10/12/2011

giovedì 8 dicembre 2011

Sciopero nazionale dei trasporti pubblici dal 15 al 16 dicembre 2011

I pendolari e in genere chi deve spostarsi con i mezzi pubblici farebbe meglio a segnarsi le seguenti date: il 15 e 16 dicembre 2011 è stato indetto uno sciopero nazionale dei trasporti pubblici che andrà avanti per 24 ore consecutive.

L’astensione dal servizio è stata proclamata praticamente da tutte le sigle sindacali, da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl-trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast.

La motivazione ufficiale è il “sostegno nella vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità”.

Gli orari dello sciopero: dalle ore 21.00 del 15 dicembre 2011 alle ore 21.00 del 16 dicembre 2011.

martedì 29 novembre 2011

Le nostre richieste del 29 novembre 2011 - Incontro Pendolari - Regione -Trenitalia - Rete Ferroviaria Italiana

In vista dei nuovi orari ferroviari, che entreranno in vigore il 11 dicembre p.v., ed a seguito dell’invito all'incontro, da parte del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, che si terrà domani a Palermo alle ore 11.30 presso la sede dell'Assessorato regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti, desideriamo, alla luce della nuova proposta dell’offerta ferroviaria presentata da Trenitalia, poterla integrare con nostre proposte per migliorarne la funzionalità:

INTEGRAZIONI SULLA RELAZIONE MESSINA - CATANIA - SIRACUSA

• Treno 12865 ripristinare la percorrenza prevedendo l’arrivo a Catania alle ore 07.37;

• Treno 8577 con partenza alle ore 06,48 da Fiumefreddo. - aggiungere la fermata di Mascali, considerato che il treno impiega lo stesso tempo di percorrenza (9 min.) del treno 12865 che la effettua (9 min.) e impiega 2 min. in più del treno diretto 3865 (7 min.). Tra l’altro si ravvisa la necessità della fermata a Mascali, per dare l’opportunità a molti lavoratori e studenti di poter prendere il secondo treno su quattro che ne transita non fermando a Mascali;

• Treno 8573 con partenza da Messina alle ore 20,37 - posticipare la partenza di 10/20 minuti;

• Treno 12885 con partenza da Messina alle ore 21.45 – fare effettuare la fermata alla stazione di Fiumefreddo di Sicilia;

• NUOVO TRENO prevedere la realizzazione di una nuova corsa treno da Messina o da Taormina che arrivi sino a Catania, effettuando tutte le fermate, ciò per colmare l’enorme buco orario di circa 3 ore tra le due Città. Prevedere l’arrivo a Catania dell’eventuale nuova corsa alle ore 12.30;

INTEGRAZIONI SULLA RELAZIONE SIRACUSA - CATANIA - MESSINA

• NUOVO TRENO prevedere la realizzazione di una nuova corsa treno da Siracusa sino a Catania, effettuando tutte le fermate, ciò per dare l’opportunità agli utenti di poter rientrare a Catania usufruendo del mezzo treno. Ciò in considerazione del fatto che l’ultimo treno che parte da Siracusa è alle ore 17.00 (3872), non essendo più possibile poter salire sull’ICN 1938 nonostante è stato anticipato alle ore 19.30;

• Treno 12878 con partenza da Catania alle ore 13.55 - evitare la soppressione dalla fine di luglio sino alla fine di settembre;

• Treno 8586 con partenza da Catania alle ore 17.41 – posticiparne la partenza alle ore 17.51, per dare la possibilità a molti pendolari che finiscono il loro turno di lavoro alle 17.30 di poterne usufruire;

• Treno 12886 con partenza da Catania alle ore 20.40 - posticipare la partenza di 10/20 minuti;

• Treno 8574 con partenza da Catania alle ore 15.27, di voler creare la coincidenza o il comporto con il treno 8588 da Taormina;

• Treno 8588 con partenza da Taormina alle ore 15.55 – posticipare la partenza e creare la coincidenza o il comporto al treno 8574 che termina la sua corsa a Taormina alle ore 16.15. Da tenere in considerazione che il treno successivo da Taormina per Messina è alle ore 17.22;

• Treno 8584 con partenza da Catania alle ore 17.00 – prevedere l’arrivo alla stazione di Fiumefreddo di Sicilia anziché alla stazione di Giarre-Riposto, sfruttando cos’ il raddoppio;

INTEGRAZIONI SULLA RELAZIONE MESSINA - PALERMO

Si ravvisa la necessita di creare delle coincidenze ai treni che arrivano da Siracusa a Messina con i treni in partenza da Messina per Palermo:

• Treno 12759 con partenza da Messina alle ore 06.55 – creare la coincidenza con il treno n 12866 in arrivo a Messina alle ore 07.10 essendo il treno n. 12759 un treno locale;

• Treno 3835 con partenza da Messina alle ore 07.29 – creare la coincidenza con il treno n. 12868 in arrivo a Messina alle ore 07.40;

• Treno 12761 con partenza da Messina alle ore 11.25 – creare la coincidenza con il treno n 3870 in arrivo a Messina alle ore 11.35 essendo il treno n. 12761 un treno locale;

• Treno 12765 con partenza da Messina alle ore 14.25 – creare la coincidenza con il treno n 12874 in arrivo a Messina alle ore 14.32 essendo il treno n. 12765 un treno locale;

• Treno 729 con partenza da Messina alle ore 19.43 – creare la coincidenza con il treno n. 8586 in arrivo a Messina alle ore 19.45 e/o con il treno n. 3872 in arrivo a Messina alle ore 20.10;

INTEGRAZIONI SULLA RELAZIONE SIRACUSA - CATANIA - MESSINA
INTEGRAZIONI SULLA RELAZIONE MESSINA – CATANIA - SIRACUSA

Si invita a voler considerare l’opportunità di trasformare tutte le soste tecniche in fermate nella stazione di Alcantara, ciò per dare l’opportunità a tutta l’utenza del comprensorio: Calatabiano, Naxos, Trappitello, Gaggi, Graniti, Castiglione e Francavilla di poterne usufruire.

INTEGRAZIONI SULLA RELAZIONE CATANIA - LETOIANNI
TRENI MARE NOSTRUM E TAORMINA EXPRESS

Prevedere la fermata dei treni: n. 25172 – 25178 – 25182 – 25186 – 25181 – 25183 – 25185 - 25187 denominati Mare Nostrum e Taormina Express nelle stazioni di Fiumefreddo di Sicilia e/o di Alcantara.

La strana situazione dei treni per il mare e la poca lungimiranza di Trenitalia nell’effettuare un servizio discriminante per alcuni territori della Riviera Jonica nei festivi da luglio a fine agosto.

Tenendo conto che queste quattro coppie di treni denominati Mare Nostrum e Taormina Express effettuano le seguenti fermate: Acireale – Giarre-Riposto – Taormina – Letojanni, saltando le stazioni di Fiumefreddo di Sicilia e di Alcantara, sia in andata che in ritorno.

Più volte, abbiamo chiesto chiarimenti alla Direzione di Trenitalia del perché questi treni non effettuino la fermata alla stazione di Fiumefreddo ed Alcantara, per’altro attingendo ad un grosso bacino di utenza sia alla stazione di Fiumefreddo (Mascali-Calatabiano-Piedimonte Etneo-Linguaglossa) che alla stazione di Alcantara (Calatabiano-Trappitello-Giardini-Gaggi-Graniti). Ci è stato risposto che essendo treni del mare e che a Fiumefreddo cosi come ad Alcantara il mare è distante e non essendoci un collegamento dalla stazione al mare hanno deciso di non dare la fermata a questi treni. La domanda sorge spontanea visto che il mare è ancora molto più distante sia dalla stazione di Giarre-Riposto, così come dalla stazione di Acireale e mi risulta che non vi è nessun collegamento tra le stazioni e la zona balneare dei due centri. In considerazione del fatto che nella giornata di domenica il servizio di trasporto ferroviario è dimezzato del 60% di corse sulla direttrice Catania-Messina e viceversa. E' necessario ovviare a tali disagi nell’attuare le fermate alle stazioni di Fiumefreddo e di Alcantara per dare un’opportunità in più all’utenza in generale ed ai turisti che in questo periodo affollano tali comprensori.

IL RIPRISTINO DEI TEMPI DI PERCORRENZA SEMPRE PIU’ ALLUNGATI

La modernizzazione di alcuni tratti delle ferrovie in Sicilia avrebbe dovuto accorciare i tempi di percorrenza nelle due dorsali Jonica e Tirrenica di almeno un 20%, ma ciò negli anni non è avvenuto, anzi ad ogni cambio di orari, si è avuto un netto e sensibile aumento dei tempi di percorrenza. Facendo riferimento alla relazione Messina-Catania-Siracusa, nonostante il completamento di alcuni tratti di doppio binario, la sostituzione delle vecchie traversine di legno con quelle di cemento, la sostituzione dei binari, l'arrivo in Sicilia dei nuovi locomotori E 464, dei treni Minuetto (cofinanziati con 50 milioni di euro dalla Regione Siciliana) e con la continua innovazione tecnologica della rete di questi ultimi anni, non è stata migliorata la percorrenza di molti treni, addirittura è stata allungata.

Trenitalia nel formulare gli orari allunga, di anno in anno, i tempi di percorrenza per azzerare e/o diminuire i tempi degli eventuali ritardi, e per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti. Da una nostra veloce analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni ora di percorrenza.

Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre allungati, e, per di più un treno sarebbe considerato “puntuale” se solo avesse un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!

L’IMPORTANZA DEL CONTRATTO DI SERVIZIO

Quale coordinatore dei pendolari siciliani, ho il dovere di rappresentare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo. Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana non ha ancora sottoscritto, deve essere e diventare uno strumento importante e valido perché pone, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrà tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il proprio mezzo per gli spostamenti. E’ giusto, a mio avviso, che si pongano le basi per la realizzazione di uno strumento efficiente ed efficace nella prospettiva di essere tenuti in considerazione come utenza pendolare, e perché no, poter collaborare per concorrere ed individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e di sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione di più modi di trasporto.

Desidero mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali e annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.

Riteniamo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza in generale ed in modo particolare all’utenza pendolare, e a tutelare il cittadino che giornalmente è costretto a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio posto di lavoro, studio e altro.

Certi della Vs. disponibilità e sensibilità a tale problematica, nell’attesa di un vs. sollecito riscontro, porgo a nome del Comitato Pendolari, cordiali saluti

Giosuè Malaponti

All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità

c.a. Assessore Pietro Carmelo Russo

Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità
c.a. Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares

Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità
Servizio 4° Trasporto regionale Ferroviario
c.a. Dott. Ignazio Coniglio
c.a. Dott. Francesco D’Amore
c.a. Sig.ra Maria Giovanna Allegra

Alla Direzione Regionale Trenitalia Sicilia
c.a. Ing. Francesco Costantino

Alla Direzione Regionale Sicilia di Trenitalia
Divisione Passeggeri regionale
Sig. Francesco Mignosi

Alla Divisione Passeggeri Regionale
Direzione Regionale Sicilia - Contratto di Servizio e Tariffe
c.a. Dott.ssa Patrizia Sancarlo

Alla Direzione Territoriale Produzione RFI Sicilia
c.a. Ing. Filippo Palazzo

Agli Organi di Stampa

domenica 27 novembre 2011

I Pendolari di tutta Italia rilanciano al nuovo Governo l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico


Non c’è tempo da perdere, nei prossimi giorni il nuovo Governo deciderà le azioni da compiersi per salvare l’Italia dal fallimento. Anche il Trasporto Pubblico rischia di scomparire a causa dei tagli decisi dal recedente Governo: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da milioni di cittadini dell’Italia intera.

In questi giorni il nuovo Governo sta decidendo quali azioni verranno messe in campo per tentare di risollevare le sorti del Paese, e per intraprendere il cammino del risanamento dei conti pubblici e del superamento della crisi economica che attanaglia l’Italia ormai da qualche anno.

Il Primo Ministro Monti, nel suo discorso di apertura ha parlato di sacrifici, ma anche di crescita, e in quest’ottica intendiamo rilanciare l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico, chiedendo al nuovo Governo di farne uno dei temi caratterizzanti la sua azione.

Nonostante il Parlamento avesse espresso, ancora recentemente, il suo sostegno a che il Trasporto Pubblico fosse dotato delle necessarie risorse, votando in modo quasi unanime alcune mozioni, il precedente Governo non ha tenuto conto di tale condivisa volontà politica e nella legge di stabilità ha confermato il taglio del 75% delle risorse destinate al Trasporto Pubblico, sancendone di fatto il completo smantellamento.

Non c’è tempo da perdere: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da decine di migliaia di cittadini dell’Italia intera.

Ecco, quindi, il testo dell’Appello:

Appello per salvare il trasporto pubblico: no al taglio delle risorse, no al taglio del servizio

Togliere risorse al trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, ecc.) è un grave errore strategico poiché se da un lato viene limitato il diritto alla mobilità dei cittadini, dall’altro si aumentano i costi sociali legati a incidentalità, congestione ed inquinamento, si deprime l’economia e lo sviluppo economico e si causa un generale peggioramento della qualità della vita.

Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e delle Finanze

Al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti

Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, Signor Ministro dei Trasporti,

sono quasi 3 milioni i cittadini che ogni giorno basano sulla disponibilità di mezzi di trasporto pubblici la loro possibilità di andare al lavoro, a scuola, all’università, e, in generale, a svolgere le loro più diverse attività.

Usare i mezzi pubblici non significa solo poter disporre di un modo economico per spostarsi dalla propria abitazione verso la destinazione prescelta, ma significa scegliere una modalità di trasporto in grado di coniugare con efficacia diversi importanti vantaggi: un minor inquinamento ambientale, un minor congestionamento delle strade, una minore incidentalità con i connessi alti costi sociali, per non citarne che alcuni. Nell’insieme, una mobilità collettiva efficiente è un fattore in grado di migliorare in modo sensibile la qualità della vita percepita dai cittadini.

La Manovra varata dal precedente Governo prevede per il 2012 ulteriori tagli nei trasferimenti alle Regioni, tagli che si abbattono, in particolare, sul trasporto pubblico mettendone in pericolo la stessa sussistenza, atteso che si parla di una riduzione del 75% delle risorse.

Attuare una simile misura impedirebbe da un lato a centinaia di migliaia di studenti e lavoratori di muoversi e dall’altro provocherebbe il caos poiché farebbe aumentare ulteriormente il traffico e la congestione delle nostre strade, che già in molti casi sono oltre il livello di guardia.

Per ovviare parzialmente ai tagli le Regioni non avrebbero altra scelta che aumentare in modo insostenibile il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, e questo nel bel mezzo di una crisi economica che erode stipendi e pensioni sempre più insufficienti a far fronte alle necessità quotidiane.

L’aumento dell’IVA al 21% ha portato inoltre un ulteriore aumento del costo della vita e in particolare dei trasporti, con un ulteriore effetto negativo sul potere d’acquisto dei cittadini, andando a colpire, proporzionalmente, le fasce più deboli, numericamente in costante aumento.

Anche le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico sul sistema economico nel suo complesso sarebbero molto negative, abbiamo già accennato ai costi sociali dovuti a congestione, inquinamento e relative malattie, incidentalità, che già oggi costano al Paese ben 2 punti di PIL e che una più attenta politica in favore della mobilità collettiva e sostenibile potrebbe sensibilmente abbassare, liberando risorse per investimenti in grado di creare occupazione e migliore qualità della vita.

Impiegare risorse in trasporto pubblico e mobilità sostenibile non è un costo, ma un investimento che riveste un carattere anticiclico nei confronti di una crisi economica dalla quale sarà possibile uscire solo se saremo in grado di immaginare un futuro diverso e migliore della realtà in cui viviamo oggi. Non è giocando in difesa, ripiegati su noi stessi, così come prefigurebbe appunto una politica di soli tagli, che potremo vincere le sfide della mondializzazione economica.

Pensiamo che la mobilità collettiva faccia parte di questa visione del nostro futuro, insieme ad una economia che punti con decisione sull’innovazione e sullo sviluppo sostenibile, ed è per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, perché sia riconsiderata l’ipotesi di tagliare le risorse ad un settore non solo vitale per milioni di cittadini, ma dal quale l’economia potrebbe trarre grande impulso.

Solo poche settimane fa, il 27 ottobre, il Parlamento si è espresso a grandissima maggioranza approvando ben 6 mozioni che sollecitano serie e concrete misure a favore del Trasporto Pubblico, indicando anche le possibili fonti di finanziamento. Auspichiamo vivamente che questa largamente condivisa volontà politica potrà essere assunta e tradotta in azione di governo dal nuovo Esecutivo, ed è anche in forza di questo pronunciamento che rilanciamo questo Appello.

Confidando che questo appello non resterà inascoltato, rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, il nostro sincero ringraziamento per l’attenzione prestata alla voce di milioni di cittadini.

Seguono firme dei Comitati Pendolari

Ferrovie Siciliane: Sulle rotte del mito "Mostra fotografica documentale sulla navigazione nello Stretto di Messina".

Dall’1 all’11 dicembre 2011 a Messina, il suggestivo Sacrario di Cristo Re ospiterà SULLE ROTTE DEL MITO "mostra fotografica documentale sulla navigazione nello Stretto di Messina".

L’evento, organizzato da FERROVIE SICILIANE, associazione culturale per la tutela e la conservazione del patrimonio storico e tecnico del trasporto pubblico siciliano, con il contributo di Caronte&Tourist, rappresenta l’eterogeneo insieme delle unità navali e delle infrastrutture portuali che “vive” in funzione del canale tra la Sicilia e il Continente.

Le fotografie esposte, opera di soci e collezionisti di FERROVIE SICILIANE, posizionate secondo un preciso percorso, guideranno il visitatore attraverso una serie di soggetti cardine così individuati: lo Stretto di Messina, la navigazione pubblica, la navigazione privata, il trasporto veloce, il crocierismo e le persone (marinai, pendolari, turisti).

Una sezione della mostra sarà dedicata all’esposizione di documenti storici. Inoltre, grazie alla collaborazione dei Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Massa (MS), sarà possibile visionare in anteprima alcuni scatti relativi alla costruzione del nuovo traghetto ferroviario commissionato dalle Ferrovie dello Stato che entrerà in servizio nello Stretto di Messina entro il 2012.

L’evento rappresenta la naturale prosecuzione de “I primi 110 anni dei ferry-boat”, mostra fotografica-documentale realizzata nel 2009 da FERROVIE SICILIANE.L’iniziativa si avvale del patrocinio della Provincia di Messina, Comune di Messina, Comune di Reggio Calabria, Comune di Villa San Giovanni (RC), Autorità Portuale di Messina, Arsenale Militare di Messina, Metromare dello Stretto, Azienda Trasporti Messina, Trasportisullostretto.it, Istituto Cristo Re.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni, nelle seguenti fasce orarie: da lunedì a venerdì ore 10.00-13.00 / ore 15.00-19.00, sabato e domenica ore 10.00-13.00 / ore 15.00-22.00. L’inaugurazione è prevista alle ore 18.00 del 01/12/2011. L’ingresso è libero.

sabato 26 novembre 2011

A TUTTI I PENDOLARI (Nota del Comitato Nazioanle Pendolari)

Tutti noi pendolari viviamo sulla pelle il disagio causato dall'obsolescenza del materiale rotabile, o dalla sua mancanza, e dal mancato adeguamento tecnologico della rete ferroviaria "Lenta".

Molti sono i piani fatti per adeguare il materiale rotabile per pendolari e servizi locali, come il famoso piano dei 1000 treni, bloccato da Tremonti lo scorso anno, o quello, più modesto, per l'acquisto di 80 treni da parte di Trenitalia, anche questo rimasto senza fondi.

D'altra parte, le risorse previste dal "Decreto sviluppo" (i famosi 425 milioni di euro) del 2008, l'anno scorso sono state dirottate in conto esercizio per consentire il funzionamento dei trasporti pubblici.

Pochi sanno che in Italia sono presenti numerose realtà industriali, anche se ormai di proprietà estera, che hanno un elevato livello qualitativo e tecnologico, un patrimonio che rischiamo di perdere.

I lavoratori del settore, che pure ha una notevole valenza tecnologica, rischiano di restare senza posto di lavoro, in un momento in cui, come viviamo sulla pelle ogni giorno, non è facile trovare lavoro.

Una riprova di come i tagli "lineari", attuati senza prospettive di superamento della crisi e senza eliminare il parassitismo burocratico (che invece sta facendo affondare alcune aziende ferroviarie), finiscano per provocare essi stessi una crisi ancora maggiore. Anche certe scelte, come l'utilizzo dei fondi per il rinnovo del materiale rotabile, sono assai discutibili.

Per converso, molte opere inutili o, quantomeno, non necessarie in questo momento storico, vanno tranquillamente avanti approfondendo la voragine del debito improduttivo, in primis la TAV. Gli interventi di adeguamento degli impianti ferroviari sulle linee ferroviarie usate dai pendolari e percorsi da centinaia di treni al giorno languono per mancanza di fondi.

Le nostre ferrovie hanno bisogno di tecnologia e di intelligenza per poter vincere le molteplici sfide: la crisi, l'ambiente, la concorrenza dell'auto.

Propongo pertanto di solidarizzare pertanto con i lavoratori del settore della costruzione di materiale ferroviario, della sua manutenzione e delle tecnologie di gestione della circolazione ferroviaria.

Cordiali saluti

Comitato Nazionale Pendolari

venerdì 25 novembre 2011

Or.S.A.: Revoca lo sciopero programmato per il 25, 26 e 27 novembre 2011


Con lo sciopero indetto per i giorni 25, 26 e 27 novembre 2011, l'Or.S.A. Ferrovie intende denunciare:

• Le iniziative unilaterali intraprese in tema di turni di lavoro;

• Il mancato rinnovo contrattuale;

• Le soppressioni dall'1 gennaio 2012 di oltre il 40% dei treni del trasporto regionale e la totalità di quelli a lunga percorrenza, la rinuncia al trasporto delle merci e la chiusura delle linee secondarie;

• Le procedure di licenziamento e mobilità che già oggi interessano i lavoratori degli appalti ferroviari.

Nell'esprimere la propria solidarietà ed il proprio cordoglio alle famiglie colpite dai gravi eventi conseguenti al maltempo dei giorni scorsi, la segreteria regionale sospende lo sciopero programmato, al fine di non aggravare le già complesse operazioni di soccorso.

Il Segretario Regionale Giuseppe Terranova

mercoledì 23 novembre 2011

martedì 22 novembre 2011

Tagli ai treni in Sicilia: Nessun intervento della politica a salvaguardia delle continue penalizzazioni della Sicilia

In questi ultimi mesi non si è fatto altro che parlare di tagli ai treni da e per il nord; tutti sono intervenuti, sindacati, associazioni dei consumatori, pendolari, utenti, ma nessun commento o presa di posizione è venuta fuori da parte della nostra politica siciliana.

Lo stesso problema lo hanno i calabresi, che a differenza nostra sono forse meno penalizzati, dato che non devono attraversare lo stretto per raggiungere il continente “Italia”.

Ritornando sui tagli: è già da diversi anni che Trenitalia li mette in atto ad ogni cambio orario (marzo-giugno-dicembre) ma i politici di casa nostra, vista l’eccellenza della nostra rete infrastrutturale (strade-ferrovie), non hanno dato importanza a questi continui tagli che il Gruppo Ferrovie dello Stato stava e sta attuando in maniera sconsiderata a danno di tutti i siciliani e con la complicità di chi ci rappresenta nelle sedi istituzionali palermitane e romane.

Alla politica interessano i lanci di stampa, pagine di quotidiani, fiumi di inchiostro e, spesso, a gran voce fanno sapere che si sta lavorando in questo o in quell’altro progetto, che si stanno per realizzare aeroporti, ferrovie, superstrade ma, di fatto, i siciliani ad oggi non hanno visto nulla del nuovo scenario infrastrutturale annunciato proprio dagli stessi politici. Insomma, tutto appare campato in aria, nulla di concreto o quasi arriva a prendere forma nella nostra Sicilia.

Nel frattempo che i fiumi di inchiostro e di parole scorrono, le risorse per le infrastrutture in Sicilia scompaiono. Così come è accaduto per i 1.970 milioni di euro per il raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri. Somma finanziata nel lontano 2005 per il completamento dell’asse ferroviario Messina-Catania, somma scomparsa da tutti i contratti di programma nel 2009. Ma questo alla politica non interessa, alla politica siciliana interessa, invece, cavalcare il nulla o meglio i tempi biblici della Catania-Palermo e del corridoio Berlino-Palermo che di certo non verranno mai realizzati e il ponte sullo Stretto che resterà di certo un’altra chimera.

Tornando alla realtà, ci aspetta un ulteriore regalo di Natale da parte di Trenitalia: con l’entrata in vigore del nuovo orario a dicembre cancellerà in Sicilia le cuccette e i vagoni letto nei treni da e per il nord e taglierà questo tipo di servizio anche in quei treni che di solito circolano a ridosso delle feste (Natale-Pasqua-Ferragosto). Con queste novità, a partire dal prossimo 12 dicembre 2011, Trenitalia introduce i suoi nuovi orari, i quali porterebbero ad una soppressione dei treni notturni che collegano la Sicilia, con le principali città del centro (Roma) e del nord (Milano e Torino).

Tra i treni che sparirebbero si trovano praticamente quasi tutti i servizi cuccette che partono dalla Sicilia e che, attraversando tutta l’Italia, arrivano alle città più importanti del Nord.

In particolare, le città di Palermo e Siracusa rimarranno quasi senza collegamenti diretti con le regioni settentrionali, mentre l’intera Sicilia non avrà più treni cuccette verso Torino, Milano e Venezia.

Per raggiungere queste città dal meridione sarà necessario raggiungere in un primo momento Roma Termini e, per proseguire il proprio viaggio, si dovrà necessariamente cambiare treno, magari prendendo un Frecciarossa, più veloce ma anche più costoso.

Ecco nel dettaglio gli eventuali treni che verranno tagliati:

• Exp 1926 Palermo Centrale (14,32) Milano Centrale (10,30);

• Exp 1927 Milano Centrale (20,15) Palermo Centrale (15,40);

• Exp 1943 Torino Porta Nuova (20,05) Palermo Centrale (17,40);

• Exp notte 1951 Roma Termini (20,00) Siracusa (7,00);

• Exp notte 1964 Siracusa (22,00) Roma Termini (9,00);

• Exp 1930 Palermo Centrale (15,32) Venezia S. Lucia (11,18);

• Exp 1931 Venezia S. Lucia (19,09) Palermo centrale (1410);

• IC 99061 periodico Roma Termini (12,39) Palermo centrale (23,59);

• IC 99062 periodico Palermo Centrale (12,00) Roma Termini (23,21).

Appare evidente che riguardo a queste decisioni ci aspettiamo decise e concrete prese di posizione da parte di tutta la classe politica siciliana, a cominciare dalla Giunta regionale, dai presidenti delle Provincie e dai sindaci, per far desistere il gruppo Ferrovie dello Stato da queste scelte che stanno cancellando definitivamente il diritto alla continuità territoriale, alla mobilità sostenibile e civile in una regione come la Sicilia.

Giosue Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani