sabato 16 ottobre 2010

Intervento sull'articolo "La Ferrovia Circumetnea modello organizzativo per il trasporto regionale"

Desideriamo intervenire con alcune nostre considerazioni prendendo spunto  dalle affermazioni del commissario governativo della Fce, Gaetano Tafuri, di ritorno dal convegno romano dell’Asstra di  giovedì 14 ottobre (vedi articolo pag. 35 quotidiano la Sicilia di venerdì 15 ottobre). Premesso che lo stesso, ha preso parte a diversi incontri romani sulle problematiche del trasporto ferroviario, chiediamo di conoscere se le varie problematiche portate avanti dal commissario Tafuri, riguardano ed interessano tutto il trasporto ferroviario regionale o solo quello della Fce? Al commissario governativo va fatto un plauso per i cospicui finanziamenti ottenuti per la metropolitana catanese e per l’ammodernamento della ferrovia circumetnea. Se da un lato va dato merito al buon lavoro svolto, dall’altro dobbiamo far rilevare che non è possibile sottolineare in tutte le occasioni, la solita tiritera dei tempi biblici delle 5 ore di percorrenza tra Catania e Palermo, così come ha affermato nell’occasione del convegno dell’Asstra. Sembra che il problema infrastrutturale della Sicilia sia solo la velocizzazione della tratta Catania-Palermo, che allo stato attuale viene percorsa giornalmente da alcuni treni in 3 ore circa; mentre, non vi è stata nessuna presa di posizione, da parte di tutta la classe politica regionale e nazionale, sulla scomparsa dei 1970 milioni di euro, tra l’altro interamente finanziati dal 2005, per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri ed inserito dal Governo Nazionale nel programma delle opere strategiche. Un altro dato che desideriamo far rilevare, tratto da un’inchiesta del Sole 24 ore, è quello del costo km/treno nei contratti di servizio per il trasporto ferroviario delle regioni. Nell’attuale contratto di servizio tra Ministero, Trenitalia e Fce, il km/treno operato in Sicilia da Trenitalia costa euro 9,77 e quello operato da Fce costa euro 21,05 ed è importante evidenziare anche il dato giornaliero dei viaggiatori: Trenitalia allo stato attuale trasporta giornalmente circa 50 mila utenti e la Fce ne trasporta circa 3 mila. Alla luce di questi dati ci sorprende la proposta avanzata alla Regione Sicilia, dal commissario della Fce Tafuri, del modello di autogestione delle ferrovie sulla scorta dei buoni risultati ottenuti dalla sua gestione nell’ambito della Ferrovia Circumetnea. Siamo certi che non è la strada giusta che porterà veri ed immediati benefici al trasporto pubblico siciliano, bensì secondo noi, occorre nell’immediato sottoscrivere il Contratto di Servizio per evitare gli attuali disagi e disservizi, in considerazione del fatto che dal 12 dicembre 2010 (data in cui entrerà in vigore il nuovo orario ferroviario di Trenitalia) tali disagi e/o disservizi, potranno invece essere più rilevanti e penalizzare in maggior misura il popolo siciliano dei pendolari e l’utenza in generale. L’unica soluzione, se non si vuole sottoscrivere il contratto di servizio con Trenitalia è quella di bandire urgentemente una gara pubblica per effettuare il trasporto ferroviario in Sicilia>>.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari

venerdì 15 ottobre 2010

La Ferrovia Circumetnea modello organizzativo per il trasporto regionale - Tafuri al "convegno Asstra"

Fonte La Sicilia di venerdì 15 ottobre 2010 pag. 35

La Ferrovia Circumetnea, il suo recente sviluppo, le potenzialità, i programmi per il futuro e l'esperienza etnea di trasporto pubblico ferroviario locale sono stati presentati dal commissario governativo Gaetano Tafuri ieri mattina a Roma, nel corso di un convegno organizzato dall'Asstra, associazione nazionale che riunisce le aziende di trasporto locale pubbliche e private. Presenti, tra gli altri, il presidente della IX Commissione "Trasporti" della Camera dei Deputati Mario Valducci e del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino. In particolare, nel corso del convegno e della tavola rotonda alla quale hanno partecipato il commissario Tafuri e i vertici di altre importanti aziende del settore (tra cui la neonata "Ad Ntv" di Luca Cordero di Montezemolo), è stato affrontato il tema degli aspetti positivi e negativi della liberalizzazione delle ferrovie nelle regioni. «Il tema del trasporto regionale è troppo importante perché ci sono milioni di italiani che desiderano viaggiare in treno per gli spostamenti anche giornalieri e da noi al Sud, ad esempio -ha affermato il commissario Tafuri- la gente è scoraggiata dai tempi biblici per raggiungere la propria destinazione, si pensi che tra Catania e Palermo attualmente la percorrenza in treno è di oltre 5 ore, o perché i treni sono fatiscenti e il servizio a bordo e a terra, pessimo. In questo desolante panorama la Fce ha assunto una ruolo importante tanto da rappresentare oggi un modello organizzativo autonomo, molto apprezzato da parte dell'utenza in costante crescita, con una rete che si allunga e si modernizza, in grado di offrire ai passeggeri servizi in progressivo miglioramento. Purtroppo dobbiamo constatare con grande amarezza, alla luce di quanto è emerso dal convegno dell'Asstra, che l'alta velocità è destinata a fermarsi a Napoli. Ma non possiamo arrenderci perché non può esistere un Paese a due velocità. La Fce in questi ultimi due anni, ha dimostrato di voler e poter avere una linea più funzionale rispetto alle esigenze della cittadinanza ed a quelle di un turismo in fase di graduale crescita. Alla luce dei risultati abbiamo quindi proposto alla Regione Siciliana un modello di autogestione delle ferrovie che, se accettato, potrà essere concretamente attuato con positivi risvolti per il territorio della nostra Isola. In alternativa si potrebbe aprire al mercato internazionale per porre comunque fine ad al servizio attuale sin troppo scadente e vergognoso. E' importante comunque costruire collaborazioni e non chiudersi in se stessi».

Fonte La Sicilia pag. 35



martedì 12 ottobre 2010

Soppressioni dei treni regionali e relativi disagi/disservizi ai pendolari siciliani

Allarmati dalle prime soppressioni operate da Trenitalia, abbiamo voluto monitorare il trasporto ferroviario regionale da lunedì 4 a sabato 9 ottobre. In tutta questa settimana Trenitalia ha operato la soppressione di circa 70 treni in quasi tutta la regione per un totale di circa 6500 km/treno. A questi abbiamo voluto sommare i circa 3500 km/treno non effettuati nella relazione Palermo Centrale - Palermo Notarbartolo (chiusa per lavori all’anello ferroviario), arrivando così ad un totale complessivo, dei sei giorni monitorati, di circa 10000 km/treno. Riteniamo necessario e doveroso, fare presente che occorre annullare urgentemente queste soppressioni o per lo meno capire quali sono le vere problematiche di queste soppressioni, mancanza di materiale rotabile, guasti, la mancata sottoscrizione del Contratto di Servizio, etc... Questa dura presa di posizione da parte di Trenitalia ci penalizza molto, queste soppressioni hanno creato enormi disagi e scompiglio nell’attività lavorativa di molti pendolari siciliani. Considerato che, Trenitalia è un’azienda di diritto privato ma appartenente, di fatto, al Pubblico, con una forma giuridica che impone, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia e che la sua mission è quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, aspetto che va sempre tenuto nella massima considerazione.

Desideriamo mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario si basino molto sull’orario di trasporto per effettuare scelte, non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario. È necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore e che, inoltre, tutte le variazioni vengano concordate con largo anticipo, in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.

Ritengo che il perdurare di tale disagi dovrà essere comunicato in modo tempestivo e chiaro a tutta l’utenza pendolare, almeno, per dare l’opportunità di poter scegliere e decidere se continuare a viaggiare in treno, con tutti i disagi previsti, oppure scegliere un altro mezzo alternativo.

Concludo facendo presente che, il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i Siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità.

In considerazione di ciò, riteniamo tutto questo inaccettabile da parte di Trenitalia, mentre incomprensibile è, invece, il silenzio del Dipartimento dei Trasporti della Regione Siciliana sul Contratto di Servizio e sui disservizi/disagi di questi ultimi giorni subiti da migliaia di Siciliani.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

venerdì 8 ottobre 2010

Le soppressioni dei treni in Sicilia...continuano (agg. al 08/10/2010)

Continuano, senza alcun motivo apparente, le soppressioni dei treni in quasi tutta la Sicilia, da parte di Trenitalia, anche se una motivazione ci sarebbe: la ancata sottoscrizione del contratto di servizio. Abbiamo voluto monitorare da lunedì 4 ottobre ad oggi il trasporto ferroviario in alcune relazioni siciliane, e con nostra amara sorpresa abbiamo riscontrato che giornalmente Trenitalia sopprime dai 10 ai 25 treni al giorno, con una perdita di circa 1000 km/treno giornalieri.
Nel dettaglio:
lunedì 4 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Siracusa-Giarre-Taormina e Gela-Caltagirone-Catania 12 corse treno per un totale di circa 1330 km/treno non effettuati;
mercoledì 6 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Palermo-Termini Imerese 15 corse treno e sulla Relazione Siracusa-Catania e Giarre-Catania-Caltagirone-Gela 8 corse treno per un totale di circa 1450 km/treno;
giovedì 7 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Catania-Palermo 1 corsa treno;
sulla relazione Siracusa-Taormina 1 corsa treno;
sulla relazione Agrigento-Palermo 1 corsa treno;
sulla relazione Palermo-Termini Imprese 5 corse treno;
sulla relazione Catania-Caltagirone-Gela 2 corse treno;
per un totale complessivo di circa 980 km/treno non effettuati.
venerdì 8 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Catania-Palermo 2 corse treno;
sulla relazione Agrigento-Palermo 4 corse treno;
sulla relazione Palermo-Termini Imprese 6 corse treno;
sulla relazione Catania-Caltagirone-Gela 3 corse treno;
sulla relazione Giarre-Catania 2 corse treno;
per un totale complessivo di circa 1920 km/treno non effettuati.
Se tiriamo le somme, non avendo potuto effettuare il monitoraggio di martedì 5 ottobre e delle altre relazioni quali Ragusa e Trapani, in quattro giorni Trenitalia ha soppresso 63 treni e non ha effettuato percorrenza per circa 5680 km/treno.
Desidero sollevare il problema dei disagi arrecati a tutta l’utenza siciliana, ma ciò che più interessa all’utenza pendolare, è che il Dipartimento dei Trasporti della Regione Siciliana intervenga urgentemente in questa assurda e strana situazione. Tra l’altro desidero chiedere del perchè non è stato ancora sottoscritto il contratto di servizio per il trasporto ferroviario.
Desidero mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario si basino molto sull’orario di trasporto per effettuare scelte, non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario. È necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore e che, inoltre, tutte le variazioni vengano concordate con largo anticipo, in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
È inammissibile quanto sta accadendo al trasporto ferroviario in Sicilia, con il tacito silenzio da parte del Dipartimento dei Trasporti della regione.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

lunedì 4 ottobre 2010

I Pendolari e le Infrastrutture in Sicilia: Le soppressioni di lunedì 4 ottobre 2010

I Pendolari e le Infrastrutture in Sicilia: Le soppressioni di lunedì 4 ottobre 2010: "Ci pregiamo segnalare le soppressioni che Trenitalia ha operato nella giornata di oggi 4 ottobre 2010: Treno 8575 delle ore 05.20 in parten..."

Le soppressioni di lunedì 4 ottobre 2010

Ci pregiamo segnalare le soppressioni che Trenitalia ha operato nella giornata di oggi 4 ottobre 2010:

Treno 8575 delle ore 05.20 in partenza da Taormina sino a Siracusa;
Treno 8574 delle ore 15.27 in partenza da Catania sino a Taormina;
Treno 8583 delle ore 16.50 in partenza da Taormina sino a Catania;
Treno 8597 delle ore 15.40 in partenza da Giarre sino a Catania;
Treno 8572 delle ore 13.00 in partenza da Siracusa sino a Taormina;

Treno 12807 delle ore 12.23 in partenza da Catania sino a Gela;
Treno 12809 delle ore 13.15 in partenza da Catania sino a Gela;
Treno 12813 delle ore 17.50 in partenza da Catania sino a Gela;
da tenere presente che su cinque corse giornaliere tre sono state soppresse.

Treno 12804 delle ore 05.47 in partenza da Gela sino a Catania;
Treno 12806 delle ore 07.04 in partenza da Gela sino a Catania;
Treno 12808 delle ore 12.40 in partenza da Gela sino a Catania;
Treno 12814 delle ore 17.30 in partenza da Gela sino a Catania;
da tenere presente che su cinque corse giornaliere quattro sono state soppresse.

Certamente sono stati provocati enormi disagi ai pendolari che oggi si sono recati nelle varie stazioni per raggiungere i vari luoghi di lavoro e/o studio ed hanno avuto l’amara sorpresa di trovare il proprio treno soppresso. Non staremo qui a chiedere ed a lamentare come sempre la mancata attenzione verso la propria clientela, ma penso che sia arrivato il momento di porre alcune domande, ed ottenere delle risposte da parte di chi gestisce il servizio di trasporto, in questo caso Trenitalia e dell’organo che eventualmente dovrebbe controllare l’operato di Trenitalia.

Le soppressioni che di volta in volta Trenitalia opera, vengono concordate con qualcuno? E se concordate e pianificate, perché non viene tempestivamente informata la clientela? Quali sono le motivazioni ufficiali per queste continue soppressioni? I chilometri treno non adoperati in queste soppressioni verranno riutilizzati in ulteriori corse treno? Sono previste delle penali nei confronti di Trenitalia? E se sono previste chi li deve ottemperare? Concludo facendo una riflessione se un pendolare impedisce la partenza di un treno, lo stesso viene denunciato per interruzione di pubblico servizio. Mi chiedo, viste tutte queste soppressioni, se non si ravvisa invece l’interruzione di pubblico servizio da parte di chi effettivamente deve garantire un trasporto efficiente ed efficace.

Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Me-Ct-Sr

sabato 2 ottobre 2010

Sicilia in attesa del Piano trasporti - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

È trascorso un anno, ma né i pendolari né i siciliani si sono accorti di tutti questi benefici e dei vantaggi che il Piano doveva portare al miglioramento del trasporto su ferro della regione. Al contrario non possiamo che constatare un effettivo peggioramento della situazione ferroviaria in special modo sulla dorsale tirrenica Messina-Palermo, oltre al taglio di treni a lunga percorrenza da e per il nord. Per non parlare poi del tanto annunciato “Contratto di servizio” per il trasporto ferroviario che da anni ormai i pendolari attendono. E’ rimasto a binario morto nei meandri del dipartimento dei Trasporti della Regione.

lunedì 6 settembre 2010

La storia infinita… del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia

Un anno fa, ed esattamente il 7 settembre 2009 a Roma, venivano sottoscritti i contratti di servizio tra le regioni italiane e Trenitalia, per il trasporto ferroviario. Quel giorno, l’assessore regionale ai trasporti, pro tempore, Nino Strano presente a Roma, non sottoscrisse il contratto di servizio per la regione Sicilia, prendendo qualche altro giorno di tempo. Considerato che, di tempo dall’incontro romano, è trascorso un anno e del contratto di servizio in Sicilia non se ne è più parlato. Cosa è successo di così grave per non averlo sottoscritto? Perché è rimasto top secret? Di chi è la colpa? Quali problematiche nasconde?. Questi sono gli interrogativi che abbiamo deciso di porre a tutta la classe politica siciliana, in considerazione del fatto che le altre regioni, sono già sul piede di guerra per gli ulteriori tagli ai finanziamenti statali per il trasporto pubblico ferroviario del 2011. Desideriamo far notare che nessuna presa di posizione è stata messa in atto dalla Regione Siciliana, a fronte dei tagli effettuati da Trenitalia alle corse-treno a media e lunga percorrenza sino ad oggi. In merito, invece alle dichiarazioni del neo-presidente siciliano di Rete Ferroviaria Italiana Ing. Dario Lo Bosco, basterebbe andare a constatare cosa prevedeva l’Accordo di Programma Quadro, sottoscritto in Sicilia nell’ottobre 2001, per rendersi conto di quali e di quante opere infrastrutturali erano previste e quali e quante di queste sono state realizzate in questi dieci anni trascorsi dalla firma dell’APQ siciliano. Tra l’altro desideriamo denunciare la scomparsa dei 1970 milioni di euro, già finanziati per il completamento del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo sulla relazione Messina-Catania. Due miliardi di euro circa rimessi in circolo, in piccoli lotti, nei contratti di programma 2007-2013, con il tacito consenso della nostra classe politica siciliana che anziché reclamare lo storno del finanziamento, non perde occasione per denunciare l’arretratezza infrastrutturale della Sicilia, aspettando che lo sviluppo della Sicilia si realizzi con i continui proclami e fiumi di inchiostro, facendo così contenti e gabbati tutti i siciliani.

Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

giovedì 26 agosto 2010

Soppressioni, ritardi e disagi per i pendolari della fascia ionica

Sta diventando sempre più difficile mantenere lo standard della puntualità dei treni in Sicilia, in modo particolare sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, per non parlare delle altre relazioni.
Desidero sottoporre all’attenzione dei dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, di Trenitalia e dei Dirigenti dell’Assessorato regionale ai trasporti, a parte i ritardi giornalieri, le soppressioni improvvise dei primi treni del mattino e le problematiche vissute dai pendolari alla stazione centrale di Catania e sull’intera relazione in questi ultimi mesi.
Alla stazione centrale di Catania, i ritardi non si contano più, interruzioni, guasti agli scambi che bloccano la circolazione (vedi le stazioni di Cannizzaro, Bicocca, Acquicella, Giampilieri, Fiumefreddo, Alcantara).
Le soppressioni del treno 8577, 8578, 8580 nei giorni 25 e 26 agosto, del treno 12882 il 27 luglio, i continui ritardi ai treni 3865 (118 min.), 8575 (27 min.), 12865 (12 min.), 12867 (7 min.),12878 giornalmente dai 10 ai 20 min.), 12880.
Le mancate tempestive informazioni all’utenza nelle varie stazioni.
L’altro aspetto che vogliamo evidenziare, sono gli eccezionali recuperi dei ritardi su tutte le relazioni ferroviarie. Quello che abbiamo controllato in questi ultimi giorni è riferito al treno 12878 del 24 agosto che è partito dalla stazione di Catania con circa 20 minuti di ritardo per arrivare a Messina con un ritardo di soli 3 minuti. Il treno in questione sino alla stazione di Taormina aveva ancora 17 minuti di ritardo. Da Taormina a Letoianni ne recupera 5; da Letoianni a S.Teresa di Riva ne recupera altri 4 per quasi azzerarlo alla stazione di Alì Terme perché ha solo un minuto di ritardo ed arrivare alla stazione di Messina con 3 minuti. Ci chiediamo e chiediamo ai dirigenti ferroviari del movimento come può recuperare il treno in questione 17 minuti solo nel tratto tra Taormina e Alì Terme che sono 33 km da percorrere come da orario in 42 minuti? La risposta, secondo noi, è evidente, Trenitalia nel formulare gli orari allunga, di anno in anno, i tempi di percorrenza per poter azzerare e/o diminuire i tempi degli eventuali ritardi.
Infine, desideriamo capire quale sarà il futuro del trasporto ferroviario in Sicilia; se allo stato attuale, nelle grandi e medie stazioni, vi sono i dirigenti del movimento ancora in servizio e stiamo riscontrando questi gravi disservizi per quanto riguarda la mancata e tempestiva informazione all’utenza, monitor che di colpo si spengono e non danno più nessuna informazione, se non dei codici di reset e molte delle volte sono completamente spenti. Questo è solo l’inizio, se consideriamo che tra qualche anno al massimo, completati i sistemi tecnologici dell’infrastruttura ferroviaria, tutte le stazioni ivi comprese quella di Messina, Catania e Siracusa, già la maggior parte delle piccole stazioni sono divenute negli anni fermate impresenziate, verranno definitivamente chiuse e a dirigere tutto il traffico ferroviario siciliano sarà solamente la sala operativa di Palermo.

GIOSUÈ MALAPONTI - Comitato pendolari Me-Ct-Sr

lunedì 9 agosto 2010

L'avvicendamento dei Dirigenti di Trenitalia in Sicilia

In questi dieci anni di attività del nostro comitato, abbiamo visto l'avvicendarsi di vari Direttori quali il Dott. Carlo Pino che fu il primo ad aprire il dialogo con i comitati pendolari in Sicilia. Dopo qualche hanno di intenso lavoro e buoni risultati arrivò alla Direzione di Trenitalia siciliana l'Ing. Giuseppe Trapani. Anche con lui abbiamo lavorato moltissimo raggiungendo diversi obiettivi. Dopo l'Ing. Trapani abbiamo avuto il piacere di confrontarci con la Dott.ssa Giusi Bongiorno, per un breve periodo, ed infine abbiamo collaborato fattivamente con il Dottor Stefano Carollo.
Con grande rammarico apprendiamo la notizia del passaggio di consegne alla Direzione Siciliana di Trenitalia.
Desideriamo porgere un cordiale saluto di ringraziamento al Dottor Stefano Carollo, che lascia la Direzione  di Trenitalia.
Il nostro ringraziamento per la grande disponibilità e per la proficua collaborazione nei confronti delle problematiche che man mano, noi pendolari, gli sottoponevamo.
Ci auguriamo che il nuovo dirigente di Trenitalia che arriverà in Sicilia, continui  il rapporto con i vari comitati siciliani, sulla stessa scia di chi l'ha preceduto,  visti i buoni rapporti intrattenuti e i risultati raggiunti, in questi ultimi 10 anni, con tutta la Direzione siciliana di Trenitalia.

Giosuè Malaponti
Comitato Pendolari Siciliani

sabato 7 agosto 2010

Il caso "TIRRENIA": La Sicilia sempre più penalizzata dal Governo.


Condividiamo in pieno quanto sta attuando il presidente della regione Lombardo sulla vicenda "Tirrenia", non condividiamo invece il silenzio della Regione Siciliana sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia. Le altre regioni italiane hanno tutte sottoscritto il contratto e già stanno portando avanti le istanze per i tagli ai finanziamenti per il rinnovo del contratto di servizio del 2011. Non è immaginabile che l'assessore regionale alla mobilità faccia partire il progetto "MUSA" per la mobilità ambientale, quando non viene incentivato il mezzo "TRENO" per eccellenza ecologico che darebbe di certo, alla mobilità ambientale che l'assessore Gentile vuole promuovere, un grosso contributo al raggiungimento dell'obiettivo del progetto stesso. Egregio Presidente occorre costruire anzichè il "PONTE" il "MURO sullo Stretto" visti i recidivi comportamenti del Governo nei confronti della nostra Sicilia.


Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

mercoledì 28 luglio 2010

Trasporti:- Il bilancio dei pendolari sul servizio ferroviario in Sicilia.

Al Signor Presidente della Regione Siciliana
On. Raffaele Lombardo

Al Signor Assessore On. Luigi Gentile
Assessorato Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti

Al Signor Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares
Dipartimento Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti

A tutti i Deputati all’Ars

Agli Organi di stampa

Oggetto: Trasporti:- Il bilancio dei pendolari sul servizio ferroviario in Sicilia.

Un anno fa, nel mese di luglio, veniva presentato da Trenitalia alla Regione Siciliana un piano di riorganizzazione delle tratte ferroviarie siciliane.
In quel piano riorganizzativo del trasporto ferroviario siciliano, erano previsti nuovi collegamenti, la riduzione dei tempi di percorrenza tra le principali stazioni ferroviarie dell’Isola, treni lenti intervallati da treni veloci e la riorganizzazione di tutti i servizi in una nuova ottica di sistema integrato, chiamato “Memorario”.
Nello specifico tale riorganizzazione prevedeva:
- nella dorsale tirrenica “Messina-Palermo”, di ridurre il tempo di percorrenza tra le due città passando dalle attuali 3 ore e mezza alle due 2 ore e 40 con un risparmio di percorrenza di un ora e dieci muniti;
- tra Palermo e Termini Imerese un treno ogni trenta minuti, con fermate in tutte le stazioni;
- un servizio di collegamento tra Messina e Milazzo ogni ora, con fermate in tutte le stazioni;
- collegamenti tra Palermo e Agrigento, con un treno in partenza ogni ora e un tempo di percorrenza di 2 ore e 10 minuti;
- novità anche sulla linea Palermo-Catania, accorciando i tempi di percorrenza di una trentina di minuti;
- sulla dorsale ionica Messina-Catania-Siracusa, era prevista l’applicazione dello stesso progetto orario applicato sulla Messina-Palermo.
Il costo complessivo del progetto ammontava a circa 130 milioni. Altri 10 milioni di euro erano a carico del bilancio regionale per una supplementare ottimizzazione del servizio.
Dal punto di vista finanziario, questo nuovo piano presentato da Trenitalia era coperto da fondi nazionali quindi i soldi ci sono.
In merito a questo piano riorganizzativo l’assessore regionale Titti Bufardeci, prima di passare le consegne del Dipartimento dei Trasporti al neo assessore Nino Strano, dichiarava la sua soddisfazione per l’accordo firmato con le ferrovie dello Stato: - “Lo considero utile per facilitare la mobilità dei siciliani, sono piccole modifiche, ma che oggettivamente consentono un’accelerazione”, e di seguito il neo assessore Nino Strano dichiarava: – “Si avvia un miglioramento graduale del sistema, con la certezza che gli utenti potranno fin da subito percepire risultati concreti”.
Considerato che è trascorso un anno e nè i pendolari, né i siciliani si sono accorti di tutti questi benefici e/o vantaggi che il piano riorganizzativo doveva portare al miglioramento del trasporto ferroviario dell’Isola, ma abbiamo riscontrato, a onor del vero, un effettivo peggioramento della situazione ferroviaria in special modo sulla dorsale tirrenica Messina-Palermo, oltre al taglio operato a diversi treni a lunga percorrenza da e per il nord.
Considerato che nel giugno 2007 l’assessore regionale ai trasporti, Dore Misuraca, aveva accordato a Trenitalia l’aumento medio delle tariffe pari al 7% a partire dal 1° luglio 2007. Con i maggiori introiti Trenitalia doveva farsi carico di:
- aumentare i servizi ferroviari in Sicilia;
- acquistare nuovi mezzi rotabili;
- ammodernare e/o ristrutturare il materiale viaggiante esistente.
Di mezzi nuovi non se ne vedono circolare, di miglioramenti del servizio nemmeno l’ombra e di ammodernamento non se ne parla.
Un esempio: un abbonamento mensile di 40 chilometri, nel giugno 2007 costava circa 44,00 euro oggi lo stesso abbonamento costa 56,00 euro.
I siciliani e a maggior ragione i pendolari siciliani stanno ancora aspettando il tanto annunciato “Contratto di Servizio” per il trasporto ferroviario in Sicilia. Contratto di Servizio che in Sicilia doveva essere una ”svolta epocale” a detta di qualche assessore regionale ai trasporti, ma è rimasto a binario morto nei meandri del Dipartimento dei Trasporti della Regione.
Premesso ciò, desidero richiamare l’attenzione della politica regionale su due articoli dello Statuto Speciale della Regione Siciliana che voglio riportare fedelmente:
Articolo 17
1. Entro i limiti dei principi ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato, l'Assemblea regionale può, al fine di soddisfare alle condizioni particolari ed agli interessi propri della Regione, emanare leggi, anche relative all'organizzazione dei servizi, sopra le seguenti materie concernenti la Regione:
a) comunicazioni e trasporti regionali di qualsiasi genere;
…. omissis ..
h) assunzione di pubblici servizi;
i) tutte le altre materie che implicano servizi di prevalente interesse regionale.
Articolo 22
1. La Regione ha diritto di partecipare con un suo rappresentante, nominato dal Governo regionale, alla formazione delle tariffe ferroviarie dello Stato ed alla istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei, che possano comunque interessare la Regione.
In conclusione, e alla luce di quanto è previsto nei due articoli dello Statuto chiediamo al Governo regionale:
- di realizzare la continuità territoriale;
- di voler chiudere il capitolo del Contratto di Servizio sottoscrivendolo;
- di far rispettare a Trenitalia l’accordo sottoscritto nel giugno 2007;
- di intervenire incisivamente sul miglioramento infrastrutturale della rete ferroviaria siciliana.
Di fatto i siciliani, ad oggi, non hanno visto nulla del nuovo piano del trasporto ferroviario, del nuovo scenario infrastrutturale se non i cosiddetti “effetti annunci” della politica regionale e nazionale in questi ultimi quarantanni.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI

martedì 27 luglio 2010

Disagi e disservizi alla Stazione Centrale di Catania


Sta diventando sempre più difficile mantenere lo standard della puntualità dei treni in Sicilia, in modo particolare sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, per non parlare della Messina-Palermo. A parte i ritardi giornalieri, desidero sottoporre all’attenzione dei dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, di Trenitalia e dei Dirigenti dell’Assessorato regionale ai trasporti, le problematiche vissute dai pendolari alla stazione centrale di Catania e sull’intera relazione in questi ultimi giorni. Questo è quanto è accaduto oggi, alla stazione Centrale di Catania per quanto riguarda i disservizi e i disagi subiti dai viaggiatori-pendolari.
Il treno regionale 12882 delle ore 16.20, viene soppresso e non si sa per quale motivo. I viaggiatori armati di pazienza aspettano il treno n. 8586 delle ore 17.40, che arriva con circa 20 minuti di ritardo accumulati per dare la precedenza all'espresso 1930 per Venezia che già aveva 10 minuti di ritardo. Saliamo a bordo del treno 8586 ed aspettiamo la partenza. Si sono fatte già le ore 18.05 circa, quando senza nessun annuncio sonoro che informasse la clientela, vediamo partire silenziosamente il treno 12882 delle 16.20 che era parcheggiato al 4° binario. A questo punto le rimostranze dei viaggiatori. Personalmente ho informato il direttore regionale di Trenitalia, Stefano Carollo, per quanto stava accadendo. Lo stesso mi invita a contattare il responsabile del movimento di Rete Ferroviaria Italiana. Cosa che prontamente ho fatto, lamentando la mancata tempestiva comunicazione alla clientela e facendo presente che non è stato fatto nessun annuncio sonoro che avvertisse la clientela che il treno 12882 era in partenza e che tra l'altro, non ci era dato sapere quando ci saremmo messi in marcia. Finalmente alle 18.35 saliamo a bordo del treno 3872 che lascia la stazione di Catania alle 18.46. Bilancio dei ritardi:
Il treno 12882 è partito da Catania con 104 minuti di ritardo.
Il treno 8586 è partito da Catania con 68 minuti di ritardo.
L'espresso 1930 per Venezia è partito con 50 minuti di ritardo.
Il treno 3872 è partito con 16 minuti di ritardo.
Alla stazione centrale di Catania, i ritardi non si contano più, interruzioni, guasti agli scambi che bloccano la circolazione sia alla stazione di Cannizzaro che a quella di Acquicella. Secondo il nostro modesto parere occorre molta più attenzione da parte dei dirigenti del movimento che fanno capo a Rete Ferroviaria Italiana verso la movimentazione dei treni dei pendolari in considerazione anche dell'art. 7 della prefazione generale all'orario di servizio riguardante la graduatoria di importanza dei treni.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME -CT - SR

martedì 13 luglio 2010

Si parla tanto di infrastrutture in Sicilia.


L’ultima dichiarazione in ordine temporale è quella del ministro alle infrastrutture Altero Matteoli che, lunedì 12 luglio a Corleone (Palermo), all’inaugurazione di un tratto della strada statale 118 dichiarava: “Quando mi accorgo che l’alta velocità si ferma a Salerno so che questo non è sopportabile, deve arrivare fino in Sicilia; con le ferrovie stiamo lavorando affinché questo progetto sia realizzabile”.

Già in precedenza ed esattamente il 25 febbraio 2009 il ministro Matteoli ebbe a dichiarare che “ le Ferrovie in Sicilia, sono un vero disastro.

Alla luce di queste dichiarazioni è evidente che i politici, a volte, rischiano di rimanere imprigionati dai propri cosiddetti effetti annunci.

Pagine di quotidiani, fiumi di inchiostro e spesso, a gran voce, fanno sapere che si sta lavorando in questo o in quell’altro progetto, che si stanno per realizzare aeroporti, ferrovie, superstrade, ma, di fatto, i siciliani, ad oggi non hanno visto nulla del nuovo scenario infrastrutturale annunciato proprio dagli stessi politici. Insomma, tutto appare campato in aria, nulla di concreto, o quasi, arriva a prendere forma nella nostra Sicilia.

Nell’ottobre del 2001 fu sottoscritto in Sicilia un Accordo di Programma Quadro (Apq) che prevedeva la realizzazione di tantissime infrastrutture viarie e ferroviarie, ma quante di queste anno visto la luce? Nel novembre del 2002 veniva approvato il Piano Regionale dei Trasporti, nel novembre 2004 venivano approvati i quattro Piani Attuativi (Aereo-Marittimo-Stradale-Ferroviario) ma sino ad oggi mai attuati.

Proprio in merito alle infrastrutture ferroviarie, più volte è stato puntato il dito contro le Fs per i ritardi, ma a nulla sono serviti i vari solleciti per questi ritardi da parte delle Ferrovie, facendo dissolvere, quanto era previsto in quell’Accordo di Programma Quadro (Apq), nel nulla, compresi i 1970 milioni di euro finanziati per il raddoppio ferroviario sulla Messina-Catania nel tratto Fiumefreddo-Giampilieri del quale viene prevista la fine dei lavori nel 2014, ma i lavori non sono mai iniziati. (l’opera risulta inserita nel primo programma delle “infrastrutture pubbliche e private e degli insediamenti produttivi” che assumono carattere strategico e di preminente interesse nazionale per la modernizzazione e lo sviluppo del paese di cui alla Delibera CIPE n. 121/2001 (pubblicata sul Supplemento ordinario n. 51 alla G.U. del 21 marzo 2002, n. 68) approvata, ai sensi dell’art. 1, comma 1, della Legge n. 443/2001 (Legge Obiettivo).

Tuttavia la politica regionale e nazionale continua a nascondersi dietro il dito, continuando a far finta di non vedere l’enorme ritardo infrastrutturale in cui la Sicilia e i Siciliani si trovano.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI

venerdì 2 luglio 2010

Confermato il 9 luglio 2010 lo sciopero di 24 ore nel trasporto pubblico locale e ferroviario

Confermato il 9 luglio 2010 lo sciopero di 24 ore nel trasporto pubblico locale e ferroviario. I treni si fermeranno dalle ore 21 di giovedì 8 luglio alle ore 21 di venerdì 9 mentre lo stop riguarderà bus, metro e tram nell’intera giornata di venerdì 9 secondo modalità locali, stabilite nel rispetto delle fasce di garanzia. Lo sciopero è stata proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, UIL trasporti, Ugl trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast ”a sostegno della vertenza per il nuovo contratto della Mobilità che va avanti da due anni”.

Per informazioni sui  treni garantiti in caso di sciopero rivolgersi presso i punti informativi delle stazioni ferroviarie, nelle agenzie di viaggi convenzionate con Trenitalia, oppure al numero verde 800-892021 (attivo dalle ore 9 di mercoledì 7 alle ore 9 di sabato 10 luglio).

mercoledì 23 giugno 2010

La faccenda “Ecopass” di Messina è un problema politico e sociale grave.


Non è possibile che per una pessima e disattenta politica regionale e nazionale sulla mobilità siano sempre a farne le spese i siciliani. Non condivido la strategia di mediazione dell’assessore regionale ai trasporti On. Gentile, e le prese di posizione del sindaco di Messina On. Buzzanca che a tutti i costi deve fare cassa sulla pelle dei siciliani.

Alla luce di quanto ha dichiarato l’assessore regionale Gentile: ''Intendo mantenere costante il nostro impegno affinché un provvedimento concordato e concertato tra tutte le parti in causa garantisca una soluzione alla questione legata all'introduzione dell'Ecopass di Messina in riferimento al transito dei mezzi pesanti''; continua.. ''Più in generale - conclude l’assessore Gentile - il governo regionale assegna alla categoria dei trasporti in Sicilia un ordine prioritario nell'agenda degli interventi e delle politiche di sostegno, in quanto settore strategico e fondamentale a servizio di commercio, turismo ed impresa''.

Ma i fatti non danno ragione alle dichiarazioni dell’assessore Gentile per i seguenti motivi:

1 - L’istituzione dell’Ecopass non danneggia solamente la categoria degli autotrasportatori siciliani, ma danneggia tutti i residenti in Sicilia, che si vedono costretti a versare al Comune di Messina l’ulteriore balzello di un euro e cinquanta per raggiungere il continente Italia.

2 – La mancata attuazione della continuità territoriale che non è certamente colpa dei siciliani ma di tutta la classe politica regionale.

3 – La soluzione Ecopass più equa per la città di Messina, secondo me, doveva essere quella di far pagare tutti i non residenti nella Regione Sicilia, sgravando così i siciliani da ulteriori tangenti e dalla penalizzazione di un servizio di trasporto pubblico sempre più inefficiente ed inefficace, che ci vede sempre allontanare dal continente Italia.

In conclusione, desidero fare presente all’onorevole assessore Gentile, che oltre agli impegni presi nella consulta regionale dell’autotrasporto, è opportuno e doveroso iniziare a lavorare seriamente ed immediatamente sulla “Continuità territoriale” così come ha già fatto da molto tempo la Sardegna; sono sicuro, che lo strumento della Continuità territoriale darà alla Sicilia e ai Siciliani gli stessi diritti e gli stessi servizi che gli altri cittadini italiani hanno già da molto tempo.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

venerdì 11 giugno 2010

Lettera aperta dei pendolari italiani al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Lettera aperta dei pendolari italiani al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Presidenza della Repubblica Palazzo del Quirinale Piazza del Quirinale 00187 Roma

Anticipata via @ a:presidenza.repubblica@quirinale.it

Milano, 10 giugno 2010

Illustrissimo Presidente,

Abbiamo appreso con grande stupore che lo scorso 1° giugno l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato SpA ing. Mauro Moretti è stato da Lei nominato Cavaliere del Lavoro.

Non discutiamo i risultati ottenuti da Moretti riguardo al risanamento del bilancio di FS SpA e all’avvio dell’alta velocità, ma crediamo che siano ben note a tutti le condizioni del trasporto ferroviario universale, ovvero quei treni regolamentati dai vari Contratti di Servizio stipulati con le regioni (treni regionali) o dal Contratto Nazionale per il trasporto universale a media lunga distanza (treni IC).

Nei tre anni di gestione Moretti i treni utilizzati da milioni di pendolari ferroviari italiani (il 90% dell’intero traffico ferroviario nazionale) hanno subito peggioramenti in termini di condizioni di viaggio, puntualità, tempi di percorrenza, pulizia, decoro e prezzi.

Nel nostro Paese, purtroppo, ormai viaggiano due Italie: una coccolata sulla rete ad alta velocità e un’altra vessata sulle linee tradizionali.

A noi tutto ciò appare come una grave ingiustizia e, contestualmente, la nomina di Moretti a Cavaliere del Lavoro ci sembra incongruente con la finalità che dovrebbe essere alla base del conferimento dell’onorificenza, ovvero aver realizzato qualcosa a beneficio dell’intera comunità nazionale.

RibadendoLe l’infinita stima che riponiamo nella Sua figura e nel Suo ruolo, ci rimettiamo ad un Suo cortese riscontro per meglio capire le motivazioni che l’hanno indotta a tale nomina.

Ossequiosi saluti.

lunedì 8 marzo 2010

I Siciliani penalizzati dalla mancata continuità territoriale e dal nuovo “Ecopass”

In un momento in cui tutta la politica siciliana dovrebbe levare gli scudi nei confronti del Governo e delle Ferrovie dello Stato per le continue penalizzazioni in materia di tagli al trasporto ferroviario da e per la Sicilia e per le mancate infrastrutture ferroviarie, autostradali e viarie, succede che la stessa classe politica, invece, pensa a come penalizzare ancor di più i siciliani.

Non ritengo affatto giusta l’ordinanza del sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, in qualità di commissario per l’emergenza traffico, che introduce a partire dal mese di giugno il ticket “Ecopass”, da 1,50 euro a 18 euro, che dovrà essere aggiunto al prezzo dell’attraversamento dello Stretto, sia sulle navi di traghettamento privato che su quelle delle Ferrovie dello Stato.

Ritengo, infatti, che quest’ordinanza “gravi” ancor di più sui siciliani a fronte di un diritto alla continuità territoriale che in Sicilia non esiste e/o non è regolamentata al contrario di quanto avviene nella regione Sardegna. La continuità territoriale, nella regione Sardegna, consente ai propri cittadini, residenti e/o nati in Sardegna, di godere di tariffe scontate rispetto al normale costo del biglietto nelle rotte da e per l'isola nei trasporti aerei o marittimi.

Forse a questo ne la politica regionale ne il commissario per l’emergenza traffico di Messina ci hanno pensato? O è solo un modo per “fare cassa” sempre a danno dei Siciliani, che, ahimè sono costretti ad attraversare lo Stretto per raggiungere il continente “Italia”.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI

giovedì 4 marzo 2010

La Sicilia sempre più isolata dal resto d’Italia e la politica siciliana sta a guardare

Mentre il Governatore Lombardo polemizza con il Ministro Fitto in merito al conflitto di attribuzione in materia di trasporti e a difesa dello Statuto Siciliano, Trenitalia infligge un altro duro colpo al trasporto ferroviario per i treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia. Dal 1 marzo, infatti, Trenitalia ha soppresso i treni espressi 823, 834 e 836, denominati “Freccia del Sud” in servizio tra Agrigento, Milano e viceversa. Tagli che comportano all’utenza siciliana un aggravio di spesa, pari quasi al doppio di quanto spendevano in precedenza, e oltre il danno la beffa di dover sopportare il disagio di effettuare obbligatoriamente due cambi treno uno a Catania e l’altro a Roma, attendendo le coincidenze per le varie destinazioni, ritardi permettendo. E’ alquanto evidente che, oltre al disagio dei cambi treno, vi è un ulteriore disagio nel dover spostare i propri bagagli da un treno all’altro e non tenendo conto, almeno, di quelle categorie di utenti svantaggiati che sono impossibilitati ad effettuare tali operazioni. Soppressioni che anno dopo anno stanno consentendo una netta riduzione delle frequenze di treni da e per la Sicilia, già nel 2009 erano state cancellate 8 coppie di treni a lunga percorrenza (intercity ed espressi), senza nessuna presa di posizione da parte della Regione Siciliana. Questi continui tagli stanno facendo venir meno quella continuità territoriale che ci spetta di diritto, isolando sempre di più la Sicilia ed i Siciliani dal resto d’Italia. Tutto ciò, è veramente scandaloso, ma quello che fa più rabbia è la totale indifferenza di tutta la classe politica, siciliana, regionale e nazionale. E’ evidente che la Sicilia è ormai tagliata fuori dal servizio ferroviario nazionale, allontanandola sempre più dagli standard nazionali, dagli investimenti in infrastrutture e da un trasporto efficiente ed efficace. Mi auguro che tutta la classe politica siciliana, apra finalmente un tavolo istituzionale su questi continui tagli e sulle mancate infrastrutture cercando di trovare ed ottenere adeguate soluzioni per evitare ogni tipo di penalizzazione al trasporto ferroviario siciliano. Sono convinto che non sarà più possibile per i Siciliani, che vorranno raggiungere le città italiane (Milano, Torino, Roma, etc.), poter disporre di treni giornalieri, che li porteranno in un Italia, che sta diventando sempre più lontana ed irraggiungibile. La totale assenza di una programmazione regionale dei trasporti ed una disattenta attività politica ed economica del territorio hanno permesso che si perpetrassero questi continui tagli ad un servizio ferroviario “Universale” che costituisce per la Sicilia ed i Siciliani, l’unico mezzo di collegamento tra l’Isola ed il continente “Italia”. Non è concepibile immaginare un territorio meraviglioso, che tutto il mondo ci invidia, in questo stato di arretratezza infrastrutturale e sono convinto che a salvare la Sicilia non siano utili solo le campagne internazionali di promozione-turistica per attrarre flussi ma, un’attenta programmazione e realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie a breve e a medio termine e di una mobilità sostenibile regionale basata non sull’offerta ma sulla domanda da parte dell’utenza. Non basta e non deve bastare alla politica siciliana, la scusa che la popolazione siciliana è facilmente propensa ad accontentarsi, specialmente in un momento di profonda crisi, crisi che per noi siciliani è da almeno 40 anni che esiste e non è, un problema di questi ultimi anni. La crisi infrastrutturale della Sicilia è prettamente un problema politico e la prova tangibile è sotto gli occhi di tutti, nessun collegamento veloce stradale né ferroviario tra le nove province siciliane, penso che ciò possa bastare a far riflettere i siciliani e tutta la classe politica siciliana. D’altronde chi è causa dei suoi mali pianga se stesso.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

martedì 2 marzo 2010

Dal 1° Marzo modifiche ai Treni sulla Messina-Palermo

Dal 01 marzo sono stati modificati alcune percorrenze ai treni regionali sulla relazione Messina-Palermo ed alcune modifiche ai treni a lunga percorrenza

lunedì 1 marzo 2010

DAL 1° MARZO 2010 VIAGGI SUI TRENI REGIONALI IN SICILIA

Dal 1°marzo 2010 sono modificate le condizioni riguardo irregolarità e abusi per la tariffa 39/16/SICILIA.

In caso di mancanza del biglietto, la soprattassa non è dovuta in partenza dalle stazioni-località di cui alla tabella “A” purché il personale del treno venga avvisato all’atto della salita.

Il viaggiatore, sprovvisto di biglietto valido, in partenza da una stazione località di cui alla tabella “B” (integrata dalla tabella “C” nei festivi) se sprovviste di servizio di emissione automatica di biglietti e di biglietteria o negli orari di impresenziamento, purché avvisi il personale del treno prima della salita, verrà regolarizzato con il pagamento del biglietto a tariffa 39/16/Sicilia più un complemento all’euro superiore più una maggiorazione di € 5,00 (esempio: se il biglietto costa € 2,05 la maggiorazione sarà di € 5,95); in caso di mancato avviso il viaggiatore verrà regolarizzato con il pagamento del biglietto a tariffa intera 39/16/Sicilia più una soprattassa di € 50,00 se il viaggiatore si presta al pagamento immediato delle somme dovute al personale del treno; € 100,00 se il pagamento è effettuato entro il 15°giorno dalla data della notifica; € 200,00 dal 16 °giorno.

Il viaggiatore che sale da stazione-località della Sicilia con biglietto non convalidato, ed avvisa prima della salita il personale del treno, sarà assoggettato al pagamento di una sanzione di € 5,00 ed il biglietto sarà reso valido dal personale del treno. La soprattassa non è dovuta quando nella stazione di partenza le macchine obliteratrici manchino o siano inagibili, e il viaggiatore avvisi il personale del treno all’atto della salita.

In caso di mancato avviso il viaggiatore verrà regolarizzato con il pagamento della soprattassa di € 50,00 se il viaggiatore si presta al pagamento immediato delle somme dovute al personale del treno; € 100,00 se il pagamento è effettuato entro il 15°giorno dalla data della notifica; € 200,00 dal 16°giorno.

PER TUTTE LE ALTRE IRREGOLARITÀ SI APPLICA QUANTO DISPOSTO AL PUNTO 7 DELLA PARTE III - TRASPORTO REGIONALE DELLE CONDIZIONI GENERALI

TABELLA - A

ALCANTARA - CARRUBA - LENTINI DIRAMAZIONE - SERRADIFALCO - TARGIA

TABELLA - C (integra la tabella “B” nei festivi)

AUGUSTA - CAMPOBELLO DI MAZARA - CARONIA - CASTELVETRANO - CATENANUOVA - CINISI - GIOJOSA MAREA - MASCALI - S. TERESA DI RIVA - SCICLI - TERRASINI - VILLAFRANCA TIRRENA

TABELLA B

ALTAVILLA MILICIA - ALCAMO DIRAMAZIONE - ACQUAVIVA-CASTELT. - CASTELBUONO - CANNIZZARO - CAMPOFRANCO - CAMPOFELICE DI ROCC. - CALATABIANO - CALATAFIMI - CASTELLAMMARE DEL G. - CALTANISSETTA XIRBI -CAMMARATA - CAMPOBELLO DI RAV. - CERDA - DITTAINO - ENNA - FALCONARA - ISPICA - MARAUSA - MILAZZO - MODICA - MONTEMAGGIORE B. - PIRAINETO - POLLINA - POZZALLO - PUNTA RAISI - RAGUSA ROCCAPALUMBA - ROSOLINI - SAN CATALDO - VALLEDOLMO - VALLELUNGA - VILLALBA - VILLAROSA - ZAPPULLA

mercoledì 30 dicembre 2009

IL SILENZIO DELLA REGIONE SUL CONTRATTO DI SERVIZIO

Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario che in tutte le regioni italiane è stato sottoscritto, in Sicilia è ancora in via di definizione al Dipartimento Trasporti della regione. Il Contratto di Servizio prima della sua sottoscrizione, nelle altre regioni d’Italia, è stato discusso, pianificato e concordato con i Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori. Non possiamo dire la stessa cosa della Regione Siciliana. Il Contratto di Servizio in Sicilia, nonostante le molte richieste di audizione dei Comitati Pendolari Siciliani, non è stato ancora presentato, discusso, concordato e pianificato con gli stessi che sono i maggiori fruitori del servizio di trasporto ferroviario. Il Contratto di Servizio in Sicilia è Top Secret. Nelle altre regioni d’Italia vedi la Liguria, la Lombardia, gli assessori regionali ai trasporti sono scesi in piazza a protestare assieme ai pendolari per i disservizi di Trenitalia, ed hanno chiamato i pendolari ad intervenire sul Contratto di Servizio proposto da Trenitalia, prima della sua sottoscrizione. Gli assessori regionali hanno fatto tesoro dell’esperienza di chi da diversi anni ha scelto il mezzo pubblico “treno” per i propri spostamenti, ma tutto questo alla politica siciliana non interessa. In merito alla sottoscrizione del Contratto di Servizio, desideriamo fare presente che, occorre fare molta attenzione, in quanto sappiamo che Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.

Nel nuovo tipo di Contratto di servizio che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita al treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia di treno), questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che, più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre allungati, e, per di più un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.

La durata prevista è di sei anni + sei al costo di 120 milioni di euro l’anno.

Il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che, dal nostro punto di vista, è il soggetto principale del servizio stesso, ossia “l’UTENTE”

Ecco alcune delle nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio:

1.Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria o dei guasti dei self service, e di chiusura dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo);

2.Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti;

3.Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;

4.Si attui la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalla Regione in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);

5.Nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente, che è quello che a noi e pensiamo anche alla all’Istituzione regione, interessa maggiormente.

Concludiamo facendo presente che, il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

venerdì 25 dicembre 2009




















A nome del Comitato Pendolari, porgo i miei migliori auguri a quanti ci collaborano e ci sostengono nelle nostre civili battaglie, per renedere il trasporto pubblico più efficiente ed efficace.


AUGURI DI UN FELICE NATALE E DI UN PROFICUO 2010

Giosué Malaponti
Coordinatore Comitato Pendolari

martedì 22 dicembre 2009

Mentre l’Italia sfreccia in rosso, la Sicilia e i Siciliani vanno adagio

Il conto alla rovescia, gli annunci trionfali dell’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, e la presentazione di oggi dell’alta velocità che correrà da Torino per arrivare sino a Salerno in Freccia Rossa, dovrebbero far riflettere i siciliani e far arrossire tutta la nostra deputazione siciliana, in considerazione del fatto che la Sicilia, anno dopo anno, è stata sempre più tagliata fuori dagli ordinari investimenti infrastrutturali e anno dopo anno e treno dopo treno si è visto accorciare il trasporto universale da nord a sud e viceversa. Mentre l’Italia da Salerno a Milano correrà sui binari dell’alta velocità, mettendo in questo modo a disposizione di queste grandi città Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Salerno una specie di metropolitana veloce, lunga oltre mille chilometri. Mentre l’Italia del centro nord sfreccia in rosso sui binari dell’alta velocità, la Sicilia arranca sui binari della lentezza infrastrutturale e su opere che da oltre quarant’anni non hanno ancora visto il loro completamento e mi riferisco alla dorsale tirrenica Palermo-Messina ed alla dorsale jonica Messina-Catania-Siracusa. Alla luce delle dichiarazioni di un mese fa del presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, intervenuto a Palermo alle “Giornate dell'Economia del Mezzogiorno",il quale ha dichiarato:”I progetti per migliorare la qualità del sistema ferroviario siciliano ci sono ma quello che manca sono le risorse economiche”. Cosa ha fatto, cosa sta facendo e cosa vorrà fare la classe politica siciliana per ridurre questo enorme gap infrastrutturale tra nord e sud? Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per i continui tagli al servizio universale dei treni a lunga percorrenza tra nord-sud che dal cambio orario del 13 dicembre 2009 finirà per isolare sempre più la Sicilia dal resto del Continente. Considerato che la rete siciliana costituisce ancora la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è altresì tra le più obsolete a causa del fatto che le opere di ammodernamento, nell'ultimo secolo, sono state molto limitate. Ad esempio la ferrovia Palermo-Messina fu inaugurata nel lontano 1895, la linea Messina-Catania-Siracusa venne realizzata tra il 1867 e il 1871, la dorsale centrale, le cui inaugurazioni iniziarono già nel 1863 tra Palermo e Bagheria si conclusero nel 1885. La rete ferroviaria siciliana attuale è costituita da 1378 km di binari, nel dettaglio le linee elettrificate si estendono per un totale di 800 km, di cui a doppio binario 169 km. e a singolo binario 631 km., i restanti 578 km. sono a semplice binario e non ancora elettrificato. Con questi dati si può spiegare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti della rete ferroviaria siciliana, le cui strade ferrate, tutte o quasi progettate e/o risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, sono state ampiamente trascurate rispetto al resto della rete nazionale, ed hanno subito poche e limitate opere di riqualificazione. Occorre nell’immediato un’attenta programmazione e realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie a breve e a medio termine e di una mobilità sostenibile regionale basata non sull’offerta ma sulla domanda da parte dell’utenza.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

vedi articoli quotidiani:
http://www.comitatopendolari.it/files/06%20dicembre%202009%20Torino-Salerno%20in%205%20ore%20e%2045.pdf

http://www.comitatopendolari.it/files/06%20dicembre%202009%20Il%20Premier%20l'Italia%20corre%20con%20l'alta%20velocita.pdf

mercoledì 16 dicembre 2009

Regolamento UE, 23 ottobre 2007, n. 1371 - "LE NORME UE SULLA TUTELA DEL CONSUMATORE NEI SERVIZI DI TRASPORTO FERROVIARIO"

E' in vigore, dal 4 dicembre 2009, il nuovo regolamento contenente le norme dell'Unione Europea sulla tutela del Consumatore nei servizi di Trasporto Ferroviario.

Regolamento (CE) n. 1371/2007 del parlamento europeo e del consiglio del 23 ottobre 2007 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario - Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 3 dicembre 2007

Il Parlamento Europeo e il consiglio dell’unione europea, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 71, paragrafo 1,

vista la proposta della Commissione,

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo,

visto il parere del Comitato delle regioni,

deliberando secondo la procedura di cui all’articolo 251 del trattato,

alla luce del progetto comune approvato dal comitato di conciliazione il 31 luglio 2007,

considerando quanto segue:

(1) Nel quadro della politica comune dei trasporti, è importante tutelare i diritti dei passeggeri in quanto utenti del trasporto ferroviario, nonché migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri per aiutare il trasporto su rotaia ad aumentare la sua quota

di mercato rispetto ad altri modi di trasporto.

(2) La comunicazione della Commissione «Strategia politica dei consumatori 2002-2006» stabilisce l’obiettivo di conseguire un livello elevato di protezione dei consumatori nel settore dei trasporti conformemente all’articolo 153, paragrafo 2, del trattato.

(3) Poiché il passeggero ferroviario è la parte debole del contratto di trasporto, è necessario che i suoi diritti siano tutelati.

(4) Tra i diritti degli utenti dei servizi ferroviari rientra la disponibilità di informazioni sul servizio di trasporto prima e durante il viaggio. Ove possibile, le imprese ferroviarie e i venditori di biglietti dovrebbero fornire tali informazioni in anticipo e quanto prima possibile.

(5) Prescrizioni più dettagliate in materia di comunicazione delle informazioni di viaggio saranno previste nelle specifiche tecniche di interoperabilità (STI) di cui alla direttiva 2001/16/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2001, relativa all’interoperabilità del sistema ferroviario convenzionale.

(6) Il rafforzamento dei diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario si dovrebbe basare sul sistema di diritto internazionale vigente in materia di cui all’appendice A — regole uniformi concernenti il contratto di trasporto internazionale per ferrovia dei viaggiatori e dei bagagli (CIV) della convenzione relativa ai trasporti internazionali per ferrovia (COTIF), del 9 maggio 1980, come modificata dal protocollo che modifica la convenzione relativa ai trasporti internazionali per ferrovia del 3 giugno 1999 (protocollo 1999). È tuttavia opportuno ampliare l’ambito di applicazione del presente regolamento e tutelare non solo i passeggeri del trasporto internazionale ma anche quelli del trasporto nazionale.

(7) Le imprese ferroviarie dovrebbero cooperare per agevolare il passaggio dei passeggeri del trasporto ferroviario da un operatore all’altro, con l’emissione, ove possibile, di biglietti globali.

(8) La disponibilità di informazioni e biglietti per i passeggeri del trasporto ferroviario dovrebbe essere agevolata adeguando i sistemi telematici in conformità di una specifica comune.

(9) Occorre portare avanti l’attuazione dei sistemi di informazioni di viaggio e di prenotazione in conformità delle STI.

(10) I servizi di trasporto ferroviario di passeggeri dovrebbero andare a vantaggio di tutti i cittadini. Di conseguenza, le persone con disabilità e le persone a mobilità ridotta, a causa di disabilità, età avanzata o per altre ragioni, dovrebbero poter accedere al trasporto ferroviario a condizioni comparabili a quelle degli altri cittadini. Le persone con disabilità e le persone a mobilità ridotta hanno diritto, al pari di tutti gli altri cittadini, alla libera circolazione, alla libertà di scelta e alla non discriminazione. Tra l’altro, si dovrebbe prestare particolare attenzione alla comunicazione alle persone con disabilità e alle persone a mobilità ridotta di informazioni concernenti l’accessibilità dei servizi ferroviari, le condizioni di accesso al materiale rotabile e i servizi offerti a bordo. Per assicurare ai passeggeri con menomazioni sensoriali un’informazione ottimale sui ritardi si dovrebbero usare, a seconda del caso, sistemi visivi ed acustici. Le persone con disabilità e le persone a mobilità ridotta dovrebbero poter acquistare il biglietto a bordo senza maggiorazione.

continua regolamento (vedi tutto)
http://www.comitatopendolari.it/files/04%20dicembre%202009%20Regolamento%20UE%20Le%20Norme%20sulla%20Tutela%20del%20Consumatore%20nei%20servizi%20di%20Trasporto%20ferroviario.pdf

mercoledì 9 dicembre 2009

NUOVI ORARI SULLA MESSINA-CATANIA-SIRACUSA DAL 13 DICEMBRE 2009

Ci pregiamo mettere online i nuovi orari che entreranno in vigore a partire dal 13 dicembre 2009. Per quanto riguarda l'esito dell'incontro di oggi con i Dirigenti di Trenitalia, i Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, assenti i Dirigenti del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, a breve metteremo online il resoconto dell'incontro odierno.

Intanto in allegato alla presente vi alleghiamo gli orari che entreranno in vigore il 13 dicembre 2009.

Link Orari:

http://www.comitatopendolari.it/files/13%20dicembre%202009%20Messina%20-%20Siracusa%20Nuovi%20Orari.PDF

http://www.comitatopendolari.it/files/13%20dicembre%202009%20Siracusa%20-%20Messina%20Nuovi%20Orari.PDF

giovedì 3 dicembre 2009

I Pendolari incontrano Trenitalia Spa

All’Assessore regionale ai trasporti Sen. Nino Strano

Al Direttore Dipartimento trasporti Regione Avv. Giovanni Lo Bue

Al Dirigente Area Trasporto ferroviario Dott. Ignazio Coniglio

Al Direttore della Direzione Regionale di Trenitalia Dott. Stefano Carollo

Al Direttore della Direzione Regionale di RFI Ing. Alfonso Belluccia

Agli Organi di Stampa

Ci pregiamo invitare le S.V. Ill.me, a partecipare all’incontro tra i pendolari della fascia ionica, la Direzione del Trasporto Regionale di Trenitalia e i Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, che si terrà mercoledì 09 dicembre 2009 alle ore 15.00 alla Stazione Centrale di Catania presso l’Unità Territoriale 1° piano, per discutere sulle seguenti problematiche:

- Orari e percorrenze anno 2010;
- Ritardi e soppressioni dei treni 3889,12801 3856, tutt’ora soppressi;
- Mancata sottoscrizione del Contratto di Servizio;
- Circolazione e movimento dei treni nelle fasce orarie dei treni dei pendolari;
- Provvedere al miglioramento dei servizi a bordo e nelle stazioni, soprattutto in quelle impresenziate (Info arrivi e ritardi, climatizzazione, manutenzione dei mezzi, pulizia, igiene, comfort, etc...);
- Informazioni tempestive all’utenza sia a bordo treno che nelle stazioni;
- Rivisitazione dei tempi di percorrenza, e considerare la possibilità di modulare le frequenze delle corse dei treni regionali a quelle dei diretti;
- Situazione sul raddoppio ferroviario Fiumefreddo - Giampilieri;
- Considerare la possibilità di trasformare le soste tecniche in fermata alla stazione di Alcantara;
- Considerazioni sulle strategie anti-evasione della DTR di Trenitalia;
- Conoscere le strategie della Direzione regionale Sicilia di Trenitalia, rivolte al miglioramento e    all’incentivazione dei servizi ferroviari sulla relazione Messina-Catania-Siracusa.

Riteniamo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, per eccellenza ecologico, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza in generale ed in modo particolare all’utenza pendolare, e a tutelare il cittadino che giornalmente è costretto a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio posto di lavoro, studio e altro.
Non riteniamo giusto, che a piangerne le conseguenze per i disservizi creati da un trasporto pubblico ferroviario carente, sia nella qualità che nelle infrastrutture, siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in generale, siamo convinti che da questo incontro, debba scaturire finalmente, un progetto comune da parte degli Enti Locali preposti, affinché si inizi veramente ad attuare quel Piano Regionale dei Trasporti che la Regione Siciliana ha realizzato nel 2004, ma che è rimasto a binario morto.
Il cittadino non si aspetta semplicemente di essere trasportato in condizioni sempre più sicure, desidera anche condizioni di trasporto semplici e flessibili, desidera inoltre, che i suoi diritti siano meglio tutelati.
L'utente vuole infine disporre di un trasporto pubblico efficiente ed efficace.

Certi della Vs. disponibilità e sensibilità a tali problematiche, porgo a nome del Comitato, cordiali saluti.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

L’Italia dei treni dei pendolari va a una sola velocità: in ritardo

Articolo tratto dal quotidiano la Sicilia di giovedì 03 dicembre 2009
(Maria Ausilia Boemi)

LEGAMBIENTE. Monitoraggio nazionale nell’ambito della campagna «Pendolaria»: puntualità miraggio da Milano a Palermo

E in Sicilia si viaggia tra convogli soppressi, sporchi o non climatizzati

CATANIA. E’ sempre più dura la vita dei pendolari ’Italia: mentre sfrecciano loro davanti (dove ci sono) i treni ad alta velocità che non li riguardano,sono costretti a trascorrere parte della loro giornata in spostamenti alle prese con continui ritardi – in Italia un treno pendolare ogni tre non viaggia in orario, come rilevato da Legambiente –, vagoni sporchi o non climatizzati adeguatamente, convogli soppressi e mancanza di un’informazione tempestiva agli utenti. Secondo un’indagine nell’ambito della campagna «Pendolaria 2009» di Legambiente – con rilevazioni effettuate nella fascia oraria dalle 7 alle 9,30 del 23, 24 e 25 novembre – su 1.216 treni monitorati, ben 430 – la maggioranza – hanno accumulato un ritardo superiore ai cinque minuti (quello ritenuto accettabile), solo 374 sono giunti in orario, i rimanenti 412 hanno avuto lievi ritardi.Il record di treni in ritardo spetta a Milano: alla stazione Cadorna sono arrivati in ritardo il 59% dei treni, a Milano centrale il 57%, a Roma Termini il 54% dei convogli.Seguono a ruota Palermo (con solo il 16% dei treni monitorati in orario, il 41% in ritardo di pochi minuti, il 43% in ritardo di oltre 5 minuti), Salerno (con il 37% dei convogli con ritardi superiori ai 5 minuti), Torino (con il 32% dei treni che hanno accumulato ritardi cospicui) e Messina (il 30% dei treni ha ritardi superiori alla soglia di tolleranza dei 5 minuti). Chiude la classifica la stazione di Genova Principe con «solo» il 18% dei treni in ritardo oltre i 5 minuti.E se il trofeo di «treno lumaca» spetta al regionale tra Albano Laziale e Roma (con una velocità media di percorrenza tra i 30 e i 36 km/h), non va meglio alla Sicilia:«Solo per fare un esempio di martedì – racconta il coordinatore del comitato pendolari Messina-Catania- Siracusa, Giosuè Malaponti, 13 anni di pendolarismo alle spalle – i primi 2 treni che trasportano molti pendolari sulla tratta da Messina a Siracusa hanno accumulato, rispettivamente,40 e 20 minuti di ritardo.Ci sono poi treni che giornalmente accumulano ritardi, come il 12819 che parte da Messina alle 12,10 e dovrebbe arrivare a Catania alle 14,10, ma che prima delle 14,24 non arriva quasi mai».Ma i pendolari non devono combattere solo contro i ritardi:«Ad esempio, dal 19 ottobre sono stati soppressi ingiustificatamente 2 treni sulla Messina-Catania-Siracusa:il 3889 che partiva per Siracusa da Messina alle 5,25 e il 12801 che partiva da Taormina alle 5,20 diretto a Catania. Al loro posto è stato attivato un altro treno – il 3841 – che parte da Messina alle 4,45 e arriva a Siracusa. L’attivazione di questo solo treno, che parte quasi tre quarti d’ora prima di quello soppresso da Messina, ha costretto i pendolari a svegliarsi un’ora prima e arrivare a destinazione con largo anticipo, quando è ancora troppo presto per andare in ufficio».
Ma al danno Trenitalia non fa mancare anche la beffa: «Questo nuovo treno – continua Malaponti – non è segnalato sul sito dove si possono acquistare i biglietti e dove invece sono rimasti indicati i due treni soppressi: secondo me ci sono gli estremi di una truffa e, in proposito, l’Adoc sta presentando un esposto-denuncia al garante».Né va meglio sulla linea tirrenica: ad esempio, con i nuovi orari, è possibile andare da Sant’Agata di Militello a Messina, ma non si può poi tornare indietro.E ci sono poi i treni sporchi, o la climatizzazione a singhiozzo (in alcune carrozze sì, in altre no), o la scarsa manutenzione delle aperture delle porte: «L’altra mattina – racconta ancora Malaponti – 200 persone sono state costrette ad entrare da un’unica porta». Il che vuol dire accumulare ritardi. «Trenitalia sui convogli e Rete ferroviaria italiana nelle stazioni – lamenta poi il coordinatore dei pendolari – non danno agli utenti la tempestiva informazione, come previsto dalla carta dei servizi. E, nelle stazioni non presenziate, ciò può anche comportare dei pericoli».In Sicilia resta in sospeso la questione del contratto di servizio da 110 milioni di euro tra la Regione e Trenitalia, contratto dal quale dipende la decisione di Trenitalia se potenziare o affossare definitivamente il servizio: «Come pendolari – spiega Malaponti – abbiamo chiesto di potere esaminare il contratto prima della firma, per dare i nostri suggerimenti, visto che viviamo giornalmente sulla nostra pelle le pecche del servizio. Ma non abbiamo avuto risposta».Infine,sulla rete ferroviaria restano misteri inspiegabili: come quello di due treni che, per percorrere la tratta tra Catania e Messina, impiegano entrambi un’ora e 57 minuti:«Il giallo – sorride Malaponti – è che uno fa 9 soste, l’altro 23. E allora, come possono avere gli stessi tempi di percorrenza?».