All’Assessore Regionale
delle Infrastrutture e della Mobilità Avv.Nino Bartolotta
Ai Signori Deputati
all’ARS
Al Dipartimento delle
Infrastrutture e della Mobilità Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares
Al Dipartimento delle
Infrastrutture e della Mobilità Servizio 4°
Trasporto regionale Ferroviario
Oggetto: Le priorità del trasporto pubblico ferroviario e delle
infrastrutture in Sicilia.-
Quale coordinatore dei pendolari siciliani
(Comitato Pendolari Me-Ct-Sr, Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina,
Comitato Pendolari Caltagirone-Gela e Pendolari Ragusa), ho il dovere di
rappresentarLe la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per
favorire lo sviluppo infrastrutturale e la mobilità, intesa come trasporto
efficiente ed efficace, ribadendo l’importanza strategica del trasporto
pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia, partendo dai piccoli
risultati per arrivare alle grandi opere.
Le problematiche che al momento affliggono tutto il
territorio siciliano e che coinvolgono giornalmente oltre 50.000 utenti-pendolari
del trasporto ferroviario che si spostano per motivi di lavoro, studio o altro,
sono molte e di diversa natura.
Premesso ciò, desidero richiamare l’attenzione del neo
Governo regionale su due articoli dello Statuto Speciale della Regione Sicilia
e precisamente l’articolo 17 e l’articolo 22.
Alla luce di quanto è previsto nei suddetti articoli,
Le chiediamo Ill.mo Presidente di voler intervenire su alcune problematiche che
paralizzano la nostra Sicilia ormai da parecchio tempo:
§ Il diritto alla continuità territoriale
(ferroviaria-marittima-aerea) quasi del tutto inesistente;
§ Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario
ad oggi non ancora sottoscritto;
§ Il mancato rispetto dell’accordo sottoscritto da parte
di Trenitalia con la Regione Sicilia nel giugno 2007, che prevedeva l’aumento
del 7% delle tariffe per finanziare più treni;
§ L’aggiunta di posti a sedere negli Intecitynotte da
Siracusa e da Palermo;
§ Il recupero di tutti i treno/km non effettuati dal
2004 ad oggi, così come previsto dal piano di ammortamento per il
cofinanziamento dei treni Minuetto
§ L’attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della
Mobilità già approvato nel 2002;
§ La mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore
rilevante all'interno delle politiche volte a favorire la mobilità
sostenibile urbana ed extraurbana.
Per
quanto riguarda la questione delle infrastrutture, si chiede un intervento immediato
ed incisivo per:
§ Il completamento dei restanti 42 km del raddoppio
ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri dell’asse Messina-Catania-Siracusa,
finanziato dal 2005 dal Cipe (1970 milioni di euro) e mai realizzato;
§ L’ammodernamento e la velocizzazione del tracciato
esistente della Catania-Palermo, nonostante già finanziato con 30 milioni di
euro dal Cipe ed inserito nel Contratto di Programma di Rete Ferroviaria
Italiana del 2010 e non l’opera faraonica del raddoppio;
§ La riattivazione della linea Caltagirone-Niscemi-Gela,
da oltre un anno chiusa a causa del crollo del ponte;
§ Il completamento del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono.
Mi sembra giusto chiedere, alla politica siciliana, di
conoscere quali saranno le richieste di intervento a tutela e salvaguardia
della continuità territoriale, del trasporto ferroviario regionale e del trasporto
universale da e per il nord che, già in Sicilia, è quasi del
tutto inesistente.
Da sottolineare che le scelte fino ad ora attuate
dalle Ferrovie dello Stato, rendono l'intero gruppo complice del ritardo dello
sviluppo delle aree del Sud Italia e dell'accrescersi del divario con le
regioni settentrionali e con il resto d'Europa, che sarà sempre più difficile
colmare in futuro.
Ritengo inaccettabile la situazione di cui sopra e un
Governo responsabile e attento non può e non deve assistere indifferente, ma ha
l'obbligo di dare ai suoi cittadini risposte concrete e tangibili.
E'
questo il momento in cui deve prevalere il senso di responsabilità dei nostri
Amministratori nei confronti del Popolo siciliano, in considerazione del fatto
che non venga ulteriormente penalizzato il nostro territorio, e di iniziare
tutti assieme a chiedere quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito
dalla Costituzione all’articolo 3, all’articolo 16 e
all’articolo 117.
Il
territorio siciliano non appartiene né alla politica di destra né a quella di
sinistra, ma è dovere della politica garantire ai Siciliani lo sviluppo
economico, sociale e infrastrutturale pari al resto d’Italia.
Ritengo opportuno che le Istituzioni, in
collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le
associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio
più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che
giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio
luogo di lavoro, studio o altro.
Non ritengo giusto che a piangerne le conseguenze per
i disservizi creati da un trasporto pubblico ferroviario carente, sia nella
qualità che nelle infrastrutture, siano sempre le fasce sociali più deboli e di
conseguenza la società in generale, quando un’attenta politica ai fabbisogni
del territorio dovrebbe garantire pari dignità e diritti ai suoi cittadini.
Alla luce di quanto esposto, cosa intende fare la
Regione Siciliana in materia di trasporto pubblico ferroviario nell’immediato?
Certo di un Suo autorevole intervento e disponibile ad
un incontro porgo, a nome dei pendolari che rappresento, cordiali saluti.
Giosuè
Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Comitato Pendolari
Me-Ct-Sr - Comitato Pendolari Sant’Agata Militello-Messina - Comitato Pendolari Ragusa - Comitato Pendolari
Caltagirone-Gela
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