I Pendolari Siciliani chiedono alla politica regionale di intervenire su: Rincari, Tagli e Contratto di Servizio.
Stoppato momentaneamente lo spettro dei tagli ai treni a lunga percorrenza, rimangono sul tappeto tre questioni importanti e collegate tra loro. La sottoscrizione del Contratto di Servizio tra Regione Siciliana e Trenitalia, il problema dei tagli ai treni del trasporto regionale e i paventati rincari ferroviari. Queste questioni sono di rilevante importanza per il futuro dei pendolari siciliani e per il trasporto ferroviario dell’Isola. L’eventuale o l’immediata sottoscrizione del Contratto di servizio, farebbe decadere il paventato taglio annunciato dai sindacati dei 50 treni del trasporto ferroviario siciliano. Pericolo che deve essere scongiurato a tutti i costi per evitare che questi tagli possano segnare la fine per molte tratte ferroviarie siciliane ritenute “rami secchi” da Trenitalia. Pericolo che deve essere scongiurato per non far venir meno l’opportunità ai pendolari siciliani di poter continuare ad avvalersi del mezzo treno per i propri spostamenti di lavoro, studio o quant’altro. Sembra che, agli attuali 11 milioni di km/treno realizzati attualmente in Sicilia, al cambio degli orari del 12 dicembre 2010, verrà decurtato il 3% circa ed esattamente 330 mila km/treno che non verranno realizzati e ciò a danno di tutti, siciliani, pendolari e turisti. La questione dei tagli finanziari alla spesa per il trasporto pubblico ferroviario delle regioni, da parte del Governo nazionale, e la conseguente questione dei rincari dei titoli di viaggio, è una tangibile beffa per i pendolari che proprio da quest’anno dovevano cominciare a vedere i miglioramenti tanto attesi in tutte le Regioni italiane, e che i nuovi Contratti di servizio di 6 + 6 anni di durata dovevano garantire certezza nel trasporto ferroviario. Invece, in Sicilia desideriamo fare presente che, al danno delle poche infrastrutture disponibili, dei tempi di percorrenza sempre più lunghi, del materiale rotabile sempre più vetusto, si aggiunge la beffa di dover pagare un costo di trasporto più alto per un servizio che non assicura una mobilità sostenibile e l’efficienza e l’efficacia del trasporto stesso. A questo punto, occorre mandare un messaggio forte e chiaro ai nostri rappresentanti politici siciliani affinché intervengano in maniera decisa presso il Governo nazionale per scongiurare questi rincari che penalizzerebbero in maniera grave una regione che, sino ad oggi, è stata tagliata fuori dai grandi investimenti infrastrutturali ed oggi, ancor meno, è penalizzata nel pagare un servizio più caro in mancanza di quelle infrastrutture che fanno la differenza tra nord e sud.
Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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