mercoledì 24 novembre 2010

I Ritardi Infrastrutturali in Sicilia

Nell'attesa che venga approvato il Piano per il Sud, il Cipe approva nella seduta del 18/11/2010, opere pubbliche per 21 miliardi di euro, ed il ministro Matteoli si dichiara soddisfatto perché in questa fase economica, questo ulteriore finanziamento per le infrastrutture, darà sicuramente un contributo allo sviluppo e all'occupazione. Le opere approvate e che possono essere avviate immediatamente sono solo per il centro nord e sono: il Terzo Valico de Giovi sull'asse Alta velocità Milano-Genova (6,2 mld); l'Av Milano-Verona tratto Brescia-Treviglio (3,8 mld); il Valico del Brennero (4,6 mld) e l'accesso alla galleria di base del Brennero nel tratto Fortezza-Verona (1,6 mld); la Torino-Lione - cunicolo esplorativo della Maddalena (143 milioni); la settima tranche del Mose di Venezia (230 milioni di euro) in tal modo si raggiungerà il 75% della realizzazione dell'intera opera; l'autostrada Pontina Roma-Latina (2,7 mld); la viabilità secondaria del primo lotto dell'autostrada Tirrenica da Rosignano a San Pietro in Palazzi (costo complessivo della Tirrenica 1,8 mld). Mentre per il centro sud approvati solo due interventi quali la piastra logistica di Taranto (33 milioni) e l'adeguamento ferroviario nell'ambito dell'area metropolitana di Bari (29 milioni di euro).
In un momento in cui tutti ottengono miliardi di euro per l'ammodernamento e la costruzione di nuove infrastrutture viarie e ferroviarie, i politici siciliani discutono ancora sull'arretratezza infrastrutturale siciliana.
Se il nostro sistema ferroviario è antiquato, lo è proprio alla scarsa attenzione che la politica regionale ha dedicato allo sviluppo infrastrutturale.
Non è possibile, che si punti l'indice nei confronti dello Stato, di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia, quando la politica siciliana in materia di trasporto e di infrastrutture, in questi ultimi quarant'anni, non ha prodotto nulla per cercare di diminuire il gap infrastrutturale fra nord e sud.
Ma le occasioni ci sono state!
Nell'ottobre 2001, veniva sottoscritto in Sicilia l'Accordo di Programma Quadro (APQ), tra Regione Siciliana (presidente Cuffaro) e Ministero dei Trasporti (On.Lunardi).
Nell'APQ venivano previsti importanti interventi ferroviari come si evince dagli allegati prospetti A e B
Prospetto A(miliardi di lire)
OGGETTO DELL'INTERVENTO
Soggetto responsabile
FINANZIAMENTI DISPONIBILI
Costo
"a finire"
stimato

(non finanziato)
1
2
3
4
5
6
Finanziamenti assegnati a FS S.p.A. con C.d.P. 1994-2000 e Addenda
L.388/2000 Finanziaria 2001
POR Sicilia
Del. CIPE 142/99 "Aree depresse"
Ex lege n.64/86 Del. CIPE 13.3.96
TOTALE(Importo interventi finanziati e previsti in APQ)
Direttrice Palermo-Messina (schede TFA11-TFA12-TFA13-TFA14)
FS
1.628,138
283,149
1.911,287
Direttrice Messina-Catania-Siracusa (schede TFA21-TFA22-TFA23) ivi compreso il nodo di Catania
FS
633,000
633,000
700,000
Nodo di Palermo (schede TFA31-TFA32)
FS
650,663
45,000
80,000
775,663
239,410
Linea Palermo-Agrigento (schede TFA41)
FS
270,000
270,000
Studio di fattibilità relativo al potenziamento delle linee regionali (scheda TFA51)
Regione Siciliana
3,000
3,000
TOTALE PROSPETTO A
2.911,801
283,149
270,000
48,000
80,000
3.592,950
939,410


Prospetto B (in miliardi di lire)
Interventi in ambito urbano
Costo complessivo
POR
Altre Risorse
Del. CIPE 142/99 "Aree depresse"
Prolungamento della linea metropolitana della F.C.E. nella tratta urbana di Catania (schede TFB11-TFB12-TFB13-TFB14-TFB15)
516
202
314
-
Chiusura dell'anello ferroviario di Palermo, linea Notarbartolo-Giachery-Centrale (scheda TFB21)
225,2
73
135,52
16,68
Realizzazione della MetroFerrovia di Messina (scheda TFB31)
73
-
-
73
TOTALE PROSPETTO B
814,2
275
449,52
89,68
E' lecito chiedersi, quali e quante di queste opere previste nell'APQ del 2001 sono state realizzate sino ad oggi?
Perché non è stato mai attuato il Piano Regionale dei Trasporti ed i quattro Piani Attuativi (Aereo-Marittimo-Stradale-Ferroviario) approvati nel lontano 2004?
Perché non è stato realizzato il raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri seppur finanziato con 1970 milioni di euro dal lontano 2005 e, tra l'altro, inserito dal Governo nazionale nel Piano delle infrastrutture strategiche?
Perché in tutti questi mesi la Regione siciliana non ha voluto, viste le nostre tante richieste, incontrare i Comitati dei Pendolari Siciliani almeno per capire quali fossero le esigenze dei maggiori fruitori del trasporto ferroviario ed eventualmente inserirle nel Contratto di servizio?
Perché non è stato ancora sottoscritto il Contratto di Servizio, visto già l'avvenuto passaggio delle competenze tra Stato e Regione?
Queste, sono le domande alle quali la classe politica siciliana deve dare risposta ai Siciliani e all'arretratezza infrastrutturale della Sicilia.
L'ex presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, intervenuto a Palermo nel novembre 2009, alle "Giornate dell'Economia del Mezzogiorno", ha dichiarato:"I progetti per migliorare la qualità del sistema ferroviario siciliano ci sono ma quello che manca sono le risorse economiche", ed ancora «la Sicilia ha bisogno di un sistema di trasporti più efficiente ma i bisogni infrastrutturali sono così tanti che malgrado gli sforzi manca sempre qualcosa.
Stiamo completando il raddoppio della Messina-Palermo dove ci sono i finanziamenti e poi ci sono i progetti per fare ex novo la Palermo-Catania e per velocizzare e rafforzare la Messina-Catania-Siracusa dove, mettendo in atto tutto il nostro impegno e la nostra progettualità, mancano le risorse economiche».
Alla luce di queste dichiarazioni, cadono nel vuoto le affermazioni della politica regionale di questi ultimi mesi che puntavano l'indice nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana che non avevano progetti per lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia.
In considerazione di questi fatti, la classe politica regionale dovrebbe pretendere dal governo nazionale le risorse adeguate, affinché in tempi brevi, vengano finanziati questi progetti che le Ferrovie dello Stato dichiarano di avere pronti per lo sviluppo della Sicilia, opere certamente urgenti e necessarie a ridurre l'enorme divario infrastrutturale che attualmente esiste e che è evidente tra la Sicilia e il resto d'Italia.
Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per l'ulteriore taglio dei treni a lunga percorrenza tra nord-sud ed al paventato taglio di 50 treni al trasporto regionale che avverrà, quasi certamente, dal 12 dicembre 2010.
In conclusione, le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di affermare che grazie all'Alta Velocità il Paese è più moderno ed avanzato, ma in Sicilia non è proprio così.
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

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