mercoledì 24 luglio 2013

Crocetta: «Faremo una compagnia aerea siciliana» Trasporti. «I siciliani non possono dipendere dall'Alitalia»

Spezzare il monopolio.
«L'Alitalia non può sfruttarci»
«Sarà l'Ast, cioè Azienda siciliana trasporti»
«E' un'idea forte, ora dobbiamo realizzarla»
Vittoria. L'annuncio è importante, da lasciare sorpresi: «La Regione avrà una sua compagnia aerea low cost con il nome e la struttura dell'Ast, Azienda siciliana trasporti. Così spezzeremo il monopolio dell'Alitalia che sta spennando i siciliani». Il presidente Crocetta lo ha detto ieri nella sua visita a Vittoria (che tra l'altro sarà zona franca urbana). E il suo intervento è in sintonia con la campagna del nostro giornale contro il caro tariffe della compagnia di bandiera. Crocetta ha detto basta: la Sicilia deve tornare a volare attraverso l'Ast, l'azienda pubblica trasporti controllata dalla Regione siciliana e attualmente guidata dal prof. Dario Lo Bosco. «Presto opererà negli aeroporti siciliani a cominciare da Comiso con voli low cost. Firmerò in settimana la delibera per aprire all'Ast il mercato del trasporto aereo».
Ma se la Regione ha problemi economici come farà a sopportare l'onere di una compagnia di bandiera siciliana?
«Ma non ci vogliono molti soldi perché l'Ast ha già una sua struttura di base radicata nel territorio. Si affittano gli aerei e si parte, come fece Wind Jet che si è rovinata perché è andata dietro all'Alitalia che alla fine l'ha buttata giù».
La concorrenza sui cieli europei, e in particolare italiani, è fortissima. Ryanair e Easy Jet hanno una potenza di fuoco impressionante. La compagnia siciliana rischierebbe di andare subito in rosso.
«Ma noi abbiamo il dovere di crederci per non dipendere dagli altri e renderci autosufficienti. L'ideale sarebbe fare come Malta che ha sua sua compagnia, l'Air Malta. Anche l'esempio di Wind Jet serve a non commettere errori. La compagnia di Pulvirenti ha servito la Sicilia per oltre dieci anni trasportando milioni e milioni di passeggeri, soltanto in ultimo si è trovata con le spalle al muro e chi doveva porgergli una mano alla fine gli ha dato una pedata nel sedere. Questa compagnia dobbiamo farla perché i siciliani sono 5 milioni, non hanno autostrade, non hanno treni veloci, non hanno nulla per muoversi velocemente, almeno creiamo la compagnia aerea siciliana. La chiameremo Ast, o forse Trinacria, o qualcosa del genere, poi vedremo».
Ma se si partisse con il piede sbagliato che succederebbe?
«Semplice, restituiamo gli aerei presi in affitto e non ci perdiamo soldi. Ma partiremo comunque con le spalle coperte, nel senso che vedremo la situazione, sentiremo gli esperti, valuteremo come e quando muoverci, non andremo all'avventura. Oggi ho espresso una mia ferma determinazione, ora dobbiamo studiare come metterla in pratica».
Queste dichiarazioni sono state fatte a Vittoria, cioè nell'area di Comiso. C'è l'idea che la compagnia siciliana possa servire soprattutto al nuovo aeroporto di Comiso.
«In qualche modo è così perché la Sicilia del sud-est è bellissima, anche ben strutturata, ha solo bisogno di essere potenziata per potersi muovere, non dimentichiamo che quella di Ragusa è l'unica provincia che non ha ancora un solo chilometro di autostrada. E comunque Comiso può servire anche in caso di cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa».
Il mercato siciliano è quello più redditizio. Proprio ieri «La Sicilia» ha scritto che bisogna rovesciare il ragionamento perché non è la Sicilia che ha bisogno dell'Alitalia, bensì è vero il contrario, è l'Alitalia che ha bisogno della Sicilia. Può darsi che Alitalia abbassi le tariffe per indurre la Regione a desistere.
«Calma. Come ci si può fidare di una compagnia come l'Alitalia che ha necessità di bilancio e che al momento opportuno può rialzare le tariffe a proprio piacimento? Non abbiamo nessuna garanzia e quindi abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada. E' da più di mezzo secolo che Alitalia viene a fare cassa in Sicilia e i siciliani hanno sempre pagato caro il trasporto aereo, senza avere la riduzione concessa ai sardi e senza nessuno sconto legato alla continuità territoriale. Il mercato è fortemente competitivo, ma dobbiamo dimostrare di potercela fare da soli. Se c'è riuscita tanto a lungo Wind Jet perché non dobbiamo ritentare? E' una sfida che dobbiamo sostenere per il futuro dei siciliani. Tra l'altro aiutiamo a risolvere un altro problema».
Quale?
«Quello del turismo. Perché Malta, che ha appena 420 mila abitanti, va così forte sul piano turistico? Perché ha una compagnia aerea che porta a Malta un imponente flusso di vacanzieri che in qualche modo vengono fidelizzati. Noi dobbiamo creare qualcosa del genere per portare più visitatori possibili in Sicilia. Possiamo vivere di turismo se i collegamenti aerei sono numerosi e a basso costo. I turisti in Sicilia non arrivano a causa delle tariffe alte, né possiamo incentivare questi voli perché per l'Unione europea sono aiuti di Stato. In conclusione, abbiamo il dovere di puntare ad una compagnia aerea siciliana, così possiamo farci la nostra barba senza dover ricorrere a un barbiere».

Tony Zermo – La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2

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