S. Teresa. Ancora un guasto sulla tratta ferroviaria Messina-Taormina, nella
zona di S. Teresa, e i pendolari hanno vissuto un'altra giornata di ritardi.
Non si placano, ovviamente, le proteste nei confronti di Trenitalia, da parte
degli utenti abituali, che ormai da tempo sono costretti a viaggiare con il rischio
di ritardi o soppressioni.
Martedì un guasto alla stazione di S. Teresa, tra le 13 e le 16, ha causato
notevoli disagi ai pendolari di questa tratta, che sono giunti nei vari centri
della riviera jonica, con qualche ora di ritardo.
La mancata realizzazione del doppio binario tra Giampilieri e Fiumefreddo,
ovviamente, accentua i disservizi in questa tratta dove nemmeno gli scambi
possono essere effettuati in tutte le stazioni e con una certa celerità. «Per
noi è uno stress continuo - affermano alcuni pendolari jonici - perché ritardi
e soppressioni sono sempre più costanti e Trenitalia non riesce a trovare delle
soluzioni concrete».
I pendolari jonici, dopo l'intervento economico della Regione, attendono una
maggiore disponibilità e puntualità da parte di Trenitalia, in quanto con
l'arrivo delle prime piogge, questa tratta ferroviaria potrebbe subire altri
danni con ovvi problemi per i pendolari.
Pippo Trimarchi - La Sicilia - Giovedì 16 Gennaio 2014 Prima Messina Pagina 27
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
venerdì 17 gennaio 2014
Ripristinati da lunedì 20 gennaio i treni veloci che fermeranno a Barcellona P.G.
Barcellona. Grazie alla segnalazione di un utente, siamo riusciti a far ripristinare la fermata a Barcellona P.G. alla coppia dei treni veloci 3844 e 3845 Palermo-Messina a partire da lunedì 20 gennaio 2014.
giovedì 16 gennaio 2014
«Invece di opere faraoniche Rfi e Regione riattivino la tratta Caltagirone-Gela»
L'eventuale chiusura definitiva della linea ferroviaria Caltagirone-Gela
sarebbe un'ulteriore beffa per i siciliani.
Lo afferma Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, che paventa il rischio di una totale dismissione della tratta, alla luce della gara d'appalto (con lavori peraltro già aggiudicati) per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R (803mila euro, Iva esclusa, per la tratta Caltagirone-Gela e per la Avellino-Rocchetta).
«Tutto ciò non ci tranquillizza affatto - spiega - anzi ci fa presumere la definitiva chiusura della tratta». Per il presidente del comitato pendolari, questi lavori rischiano di decretare il "de profundis" per la tratta. E buonanotte ai suonatori... Malaponti anticipa la richiesta, con i sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, «di un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle Infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle province di Catania e Caltanissetta».
«Due anni e otto mesi fa, era l'8 maggio 2011 - argomenta il presidente del comitato pendolari - cedeva in località Angeli, crollando sulla Sp 39 che collega Caltagirone con Niscemi, il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela e, da allora, tutto sembra bloccato come nel fermo immagine di un film. Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno e usare l'auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori che da Caltagirone, Niscemi si riversano sul petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gommato incrementando il già saturo trasporto viario.
«L'occasione del crollo del ponte - rincara la dose Malaponti - è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. A oggi sono solo due i convogli regionali che collegano le due città, il resto avviene con due, tre bus-sostitutivi che impiegano oltre 2 ore. L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze e ai bisogni dei propri territori.
«Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro».
A sostenere «le forti e fondate ragioni che depongono a favore della riapertura della linea ferroviaria Caltagirone - Niscemi - Gela» è il sindaco Nicola Bonanno: «Servono celeri interventi di ripristino, anche perché adesso, dato il dissequestro del sito effettuato dalla magistratura più di sei mesi fa, Rete ferroviarie italiane non ha più alibi per ogni ulteriore ritardo. E alla Regione siciliana chiediamo di contribuire in maniera decisiva a fare chiarezza su questa grave situazione, che costituisce una causa di ingiustificata penalizzazione del nostro territorio».
La Sicilia - Mercoledì 15 Gennaio 2014 Catania (Provincia) Pagina 37
Lo afferma Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, che paventa il rischio di una totale dismissione della tratta, alla luce della gara d'appalto (con lavori peraltro già aggiudicati) per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R (803mila euro, Iva esclusa, per la tratta Caltagirone-Gela e per la Avellino-Rocchetta).
«Tutto ciò non ci tranquillizza affatto - spiega - anzi ci fa presumere la definitiva chiusura della tratta». Per il presidente del comitato pendolari, questi lavori rischiano di decretare il "de profundis" per la tratta. E buonanotte ai suonatori... Malaponti anticipa la richiesta, con i sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, «di un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle Infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle province di Catania e Caltanissetta».
«Due anni e otto mesi fa, era l'8 maggio 2011 - argomenta il presidente del comitato pendolari - cedeva in località Angeli, crollando sulla Sp 39 che collega Caltagirone con Niscemi, il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela e, da allora, tutto sembra bloccato come nel fermo immagine di un film. Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno e usare l'auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori che da Caltagirone, Niscemi si riversano sul petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gommato incrementando il già saturo trasporto viario.
«L'occasione del crollo del ponte - rincara la dose Malaponti - è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. A oggi sono solo due i convogli regionali che collegano le due città, il resto avviene con due, tre bus-sostitutivi che impiegano oltre 2 ore. L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze e ai bisogni dei propri territori.
«Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro».
A sostenere «le forti e fondate ragioni che depongono a favore della riapertura della linea ferroviaria Caltagirone - Niscemi - Gela» è il sindaco Nicola Bonanno: «Servono celeri interventi di ripristino, anche perché adesso, dato il dissequestro del sito effettuato dalla magistratura più di sei mesi fa, Rete ferroviarie italiane non ha più alibi per ogni ulteriore ritardo. E alla Regione siciliana chiediamo di contribuire in maniera decisiva a fare chiarezza su questa grave situazione, che costituisce una causa di ingiustificata penalizzazione del nostro territorio».
La Sicilia - Mercoledì 15 Gennaio 2014 Catania (Provincia) Pagina 37
Il Comitato Pendolari Siciliani domani a Uno Mattina
Catania. Domani mattina,
venerdì 17 gennaio 2014 alle ore 09.00, il Comitato Pendolari Siciliani
sarà negli studi di Rai Uno ospite del programma "Uno Mattina". Si
parlerà di treni, di infrastruttrure e di pendolari.
Bloccata la stazione di Xirbi Protesta degli studenti di Vallelunga e Villalba.
Caltanissetta. Chiesto l'aumento delle carrozze per il capoluogo
Non era valsa a nulla la manifestazione organizzata lunedì da un numeroso gruppo di studenti pendolari di Vallelunga e Villalba e che usano ogni giorno il treno per raggiungere le scuole superiori di Caltanissetta.
Infatti, ritrovando per l'ennesima mattina una sola vettura nella stazione dei propri paesi, decisero di occupare i binari.
Un gesto simbolico per comunicare il proprio dissenso contro un servizio che non fornisce posti a sedere a sufficienza e che cerca di compensare tale disagio mettendo a disposizione un autobus per accompagnare gli studenti che restano in piedi nel capoluogo di provincia. Cosa, però, che i ragazzi non vogliono per diversi motivi: si arriva in ritardo e si viaggia in una strada piena di curve e danneggiata.
Allora mercoledì mattina, durante il viaggio di ritorno, hanno ripetuto la manifestazione.
Appena il treno delle 14.20 è giunto a Xirbi, hanno deciso di scendere dal convoglio e di occupare i binari. E forse stavolta saranno presi in considerazione.
"Ci hanno assicurato che da giovedì mattina metteranno due vetture, sia per l'andata che per il ritorno nei nostri paesi - spiegano gli studenti-.
Abbiamo occupato i binari -continuano - causando quindi un ritardo e hanno manifestato anche i lavoratori che viaggiano tutti i giorni con noi".
Pare, quindi, che le proteste degli studenti, affiancati stavolta anche dagli adulti, inizino a dare i loro risultati.
"Siamo stanchi di dover pagare l'abbonamento di 61 euro per il treno quando invece viaggiamo in autobus - concludono e aggiungono: Vogliamo poter usufruire del mezzo (cioè il trasporto ferroviario) per cui paghiamo e che scegliamo. Gli autobus sostitutivi con questa rete viaria non ci interessa".
GRAZIA LA PAGLIA - La Sicilia - Giovedì 16 Gennaio 2014 Caltanissetta Pagina 30
Non era valsa a nulla la manifestazione organizzata lunedì da un numeroso gruppo di studenti pendolari di Vallelunga e Villalba e che usano ogni giorno il treno per raggiungere le scuole superiori di Caltanissetta.
Infatti, ritrovando per l'ennesima mattina una sola vettura nella stazione dei propri paesi, decisero di occupare i binari.
Un gesto simbolico per comunicare il proprio dissenso contro un servizio che non fornisce posti a sedere a sufficienza e che cerca di compensare tale disagio mettendo a disposizione un autobus per accompagnare gli studenti che restano in piedi nel capoluogo di provincia. Cosa, però, che i ragazzi non vogliono per diversi motivi: si arriva in ritardo e si viaggia in una strada piena di curve e danneggiata.
Allora mercoledì mattina, durante il viaggio di ritorno, hanno ripetuto la manifestazione.
Appena il treno delle 14.20 è giunto a Xirbi, hanno deciso di scendere dal convoglio e di occupare i binari. E forse stavolta saranno presi in considerazione.
"Ci hanno assicurato che da giovedì mattina metteranno due vetture, sia per l'andata che per il ritorno nei nostri paesi - spiegano gli studenti-.
Abbiamo occupato i binari -continuano - causando quindi un ritardo e hanno manifestato anche i lavoratori che viaggiano tutti i giorni con noi".
Pare, quindi, che le proteste degli studenti, affiancati stavolta anche dagli adulti, inizino a dare i loro risultati.
"Siamo stanchi di dover pagare l'abbonamento di 61 euro per il treno quando invece viaggiamo in autobus - concludono e aggiungono: Vogliamo poter usufruire del mezzo (cioè il trasporto ferroviario) per cui paghiamo e che scegliamo. Gli autobus sostitutivi con questa rete viaria non ci interessa".
GRAZIA LA PAGLIA - La Sicilia - Giovedì 16 Gennaio 2014 Caltanissetta Pagina 30
mercoledì 15 gennaio 2014
Invece di opere faraoniche, Rfi e Regione riattivino la tratta Caltagirone-Gela
Caltagirone. Tutto
passa sotto silenzio, ieri abbiamo voluto allertare con una lettera a mezzo Pec
il governatore Crocetta, l’Assessore Bartolotta, il dirigente generale alle
infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè
tutti assieme chiediamo con forza la riapertura di questa tratta ferroviaria
importante ed evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti investimenti
fatti da Rete ferroviaria italiana nell’ultimo decennio. L’eventuale chiusura
della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la
nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei propri territori.
Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi
modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto
che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di
parole e di inchiostro.
Caltagirone-Gela, interviene l'assessorato. "Nessuna previsione sul ripristino della tratta ferroviaria"
Palermo. Ill.mo
Presidente, con la
presente desideriamo nuovamente intervenire sulla chiusura, da parte di Rete
Ferroviaria Italiana, della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, ormai da due
anni, e da circa sette mesi dissequestrata dagli organi competenti.
Nella
nostra nota, del 15 novembre 2013, sollecitavamo un suo autorevole intervento
nei confronti di Rete Ferroviaria
Italiana per avere certezze sulla sorte di questa importante arteria
ferroviaria ed al contempo invitavamo i sindaci di Caltagirone, Gela e Niscemi
ad intervenire a salvaguardia della stessa.
Pendolari soddisfatti. Nuovi treni sulla tratta Palermo-Messina
S.Agata Militello. Si fa
seguito a precorsa corrispondenza avente ad oggetto il potenziamento
dell'offerta del trasporto ferroviario
con riferimento alla locale stazione, avuto riguardo anche agli effetti prodotti dal Decreto Legislativo n. 155/12
che, per come tempestivamente segnalato, ha comportato la soppressione delle Sezioni distaccate dei
Tribunali di Milazzo e di Lipari ed il conseguente trasferimento al Tribunale
di Barcellona P.G. delle competenze dei citati Uffici Giudiziari.
Al
riguardo, mi pregio rappresentare che il nuovo orario ferroviario invernale
2013/2014 ha introdotto la fermata di una duplice coppia di treni veloci, e più
precisamente:
-in
direzione Palermo: n. 3835 (partenza da
Barcellona P.G. alle ore 07.34) e n.
3845 nel pomeriggio;
-in direzione
Messina: n. 3840 (partenza da Barcellona
P.G. alle ore 16.51) e n. 3844 nel tardo pomeriggio/serata.Villalba, protesta degli studenti Bus insufficienti, binari occupati
Villalba. Mattinata di agitazione ieri a Villalba dove gli studenti pendolari,
insieme a quelli di Vallelunga, sono scesi dal treno per occupare i binari.
Motivazione della protesta è il disagio causato dal fatto che da giorno 7, ogni
mattina, viene messo a disposizione dei viaggiatori (sia studenti che
lavoratori) che devono raggiungere Caltanissetta una vettura piccola che ha posti
a sedere insufficienti. In questo modo gli studenti sono costretti a dover
utilizzare un autobus che affianca il servizio ferroviario. Cosa che i giovani
viaggiatori non gradiscono per diversi problemi: arrivano a Caltanissetta in
ritardo, viaggiano in modo poco confortevole a causa di un manto stradale non
ottimale e pagano un abbonamento per la rete ferroviaria che non può
concretamente essere utilizzato per viaggiare con il mezzo di trasporto scelto.
Ma lunedì mattina, ad una settimana dal verificarsi del problema, un numeroso
gruppo di studenti ha deciso di far sentire la propria voce. Appena il treno è
giunto a Villalba, i ragazzi sono scesi occupando per diverso tempo i binari.
«Abbiamo voluto creare disagio per far comprendere che a noi questa situazione
non sta più bene» spiegano i ragazzi che hanno anche pensato di rinunciare al
treno nel caso in cui la situazione non verrà risolta. Dopo la loro azione
dimostrativa e una sosta prolungata alla stazione di Villalba, gli studenti
sono risaliti e il treno ha proseguito per raggiungere il capoluogo di
provincia.
GRAZIA LA PAGLIA - La Sicilia - Martedì 14 Gennaio 2014 CL Provincia Pagina 29
GRAZIA LA PAGLIA - La Sicilia - Martedì 14 Gennaio 2014 CL Provincia Pagina 29
martedì 14 gennaio 2014
Un’ulteriore beffa alla mobilità l’eventuale chiusura definitiva della Caltagirone-Gela.
Caltagirone.
Due anni e otto mesi fa cedeva crollando sulla S.P. 39 che collega la città di Caltagirone con Niscemi
il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela e, da allora, tutto sembra essere in
standby come in un fermo immagine di un film.
Non
importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i
pendolari sono costretti a rinunciare al treno ed usare la propria auto per
andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori pendolari che da
questi territori Caltagirone, Niscemi si riversano verso il petrolchimico
di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente
pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre
adesso viaggia su gommato andando ad incrementare il già saturo trasporto
viario. L’occasione del crollo del ponte è stata di sicuro la scusa per
ridurre all’osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con
Catania. Ad oggi sono solo due i treni regionali che collegano le due
città, il resto avviene con due/tre bus-sostitutivi che impiegano oltre le
2 ore. I pendolari del calatino e del nisseno non chiedono molto, vorrebbero
essere messi in condizione di poter viaggiare in treno almeno aver assicurato quel minimo di servizi che lo
Stato dovrebbe garantire ai propri cittadini. Si richiede, cosa che faremo
assieme ai sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, un immediato incontro con i
dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell’assessorato
regionale alle infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia
fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle due provincie
Catania e Caltanissetta; oggi più che mai, alla luce dei lavori di rimozione delle
strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria AVELLINO-ROCCHETTA E
CALTAGIRONE-GELA” per un importo di 803.000 euro iva esclusa, peraltro già
appaltati.
Tutto passa
sotto silenzio, ieri abbiamo voluto allertare con una lettera a mezzo Pec il
governatore Crocetta, l’Assessore Bartolotta, il dirigente generale alle
infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè
tutti assieme chiediamo con forza la riapertura di questa tratta ferroviaria
importante ed evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti investimenti
fatti da Rete ferroviaria italiana nell’ultimo decennio. L’eventuale chiusura
della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la
nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei propri territori.
Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono
questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del
fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi
di parole e di inchiostro.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Ferrovia, quel ponte diventato emblema
Caltagirone. Il Comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro
dell’infrastruttura avvenuto circa sette mesi, chiede se il Governo Regionale e/o
l’Assessore alle infrastrutture e mobilità siano a conoscenza:
- di quali iniziative il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare per il ripristino della circolazione ferroviaria?
- del bando di gara europeo per l’appalto di “rimozione strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria AVELLINO-ROCCHETTA E CALTAGIRONE-GELA” per un importo di 803.000 euro iva esclusa, peraltro forse già appaltato?
- di quali interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria stia approntando, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia, dal momento che sono costretti per i loro spostamenti quotidiani a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri?
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rete ferroviaria,
ripristino tratta ferroviaria caltagirone-gela
Lettera al Presidente Crocetta per un incontro “urgente” per il ripristino della tratta Ferroviaria Caltagirone-Gela
Ill.mo Presidente,
con la presente desideriamo nuovamente intervenire sulla
chiusura, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, della tratta ferroviaria
Caltagirone-Gela, ormai da due anni, e da circa sette mesi dissequestrata dagli
organi competenti.
Nella nostra nota, del 15 novembre 2013, sollecitavamo un suo
autorevole intervento nei confronti di
Rete Ferroviaria Italiana per avere certezze sulla sorte di questa
importante arteria ferroviaria ed al contempo invitavamo i sindaci di
Caltagirone, Gela e Niscemi ad intervenire a salvaguardia della stessa.
In occasione del servizio del Tgr Sicilia in data 21 novembre
2013, abbiamo avuto modo di riportare alla ribalta della cronaca tale chiusura
e nello stesso tempo abbiamo avuto modo di confrontarci con i sindaci di
Caltagirone dott. Bonanno e di Gela dott. Fasulo.
Assieme concordavamo sull’importanza della riapertura in
tempi brevi di questa tratta e che tale chiusura, ha inevitabilmente
determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per
sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria
rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso
ferroviario.
Il Comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro
dell’infrastruttura avvenuto circa sette mesi, chiede se il Governo Regionale e/o
l’Assessore alle infrastrutture e mobilità siano a conoscenza:
§ di quali iniziative il gestore dell’infrastruttura
ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare per il ripristino
della circolazione ferroviaria?
§ del bando di gara europeo per l’appalto
di “rimozione strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria
AVELLINO-ROCCHETTA E CALTAGIRONE-GELA” per un importo di 803.000 euro iva
esclusa, peraltro forse già appaltato?
§ di quali interventi finalizzati al
ripristino della piena funzionalità, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria
stia approntando, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno
incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia, dal
momento che sono costretti per i loro spostamenti quotidiani a servirsi di
percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri?
La gara d’appalto per la rimozione degli apparati non ci
tranquillizza, anzi, ci fa presumere la definitiva chiusura della tratta; alla
luce di questi nuovi fatti, è necessario fare chiarezza su quello che si vuole
fare del futuro della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela.
Nell’attesa di un sollecito riscontro, ci facciamo carico di
concordare e convocare con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela un
incontro urgente con i rappresentanti della Regione Sicilia-Dipartimento
infrastrutture e i Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del
crollo, per fare il punto della situazione e sulle sorti di un’importante
arteria ferroviaria che non può e non deve essere chiusa per nessun motivo,
visti gli enormi investimenti fatti in quest’ultimo decennio.
Cordialmente
Fiumefreddo, 13 gennaio 2014
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
lunedì 13 gennaio 2014
Fsnews Modifiche alla circolazione dei treni in Sicilia
domenica 12 gennaio 2014
Stazione Ferroviaria di Milazzo, riparati i danni. I pendolari ora si mantengano gli obiettivi
In merito all’atto vandalico ai danni dei locali della
stazione ferroviaria di Milazzo, avvenuto durante la notte del 27 dicembre 2013
riteniamo opportuno e doveroso ringraziare i funzionari di Rete Ferroviaria
Italiana che, in meno di dieci giorni appena, hanno ripristinato tutti i danni
arrecati all’infrastruttura.
Regione, 50 mln per le ferrvoie. L'appello dei Pendolari
Prendiamo atto dell’interesse mostrato dalla Regione
nell’acquistare nuovo materiale rotabile per garantire un trasporto ferroviario
più efficiente ma siamo ancora in attesa di una risposta ufficiale per quanto
concerne l’utilizzo degli ETR 450 nel territorio siciliano.
giovedì 9 gennaio 2014
Ripristinati i danni alla stazione ferroviaria di Milazzo.
In merito all’atto vandalico ai danni dei
locali della stazione ferroviaria di Milazzo, avvenuto durante la notte del 27
dicembre 2013 riteniamo opportuno e doveroso ringraziare i funzionari di Rete
Ferroviaria Italiana che, in meno di dieci giorni appena, hanno ripristinato
tutti i danni arrecati all’infrastruttura.
Fatti dai quali abbiamo preso le dovute distanze e che
condanniamo fermamente.
Ci sembra giusto, invece, chiedere a Rete Ferroviaria
Italiana visti gli obiettivi fissati dal progetto “PEGASUS (Programma Evoluto
per la Gestione di Aree di Stazioni Ubicate nel Sud Italia)” e nella quale
rientra la stazione ferroviaria di Milazzo, di mantenere gli obiettivi previsti
da tale progetto quali: offrire migliori servizi ai viaggiatori e alle comunità
locali; di mettere a disposizione dell’utenza una rete di stazioni moderne e
funzionali, in grado di interagire con realtà territoriali a forte vocazione
turistica e di stimolare nei viaggiatori in transito un interesse attivo per i
contesti e le attività territoriali.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari
Siciliani
La Regione acquista cinque nuovi Minuetto. Dopo 12 anni si torna ad investire nel settore ferroviario.
mercoledì 8 gennaio 2014
Nuovi convogli ferroviari in Sicilia, gara europea per l'acquisto
Finalmente dopo dodici
anni dal primo acquisto (cofinanziamento) da parte della Regione Sicilia, nel
luglio 2002 erano stati cofinanziati con 46 milioni di euro l’acquisto di 40
treni Minuetto (30 elettrici e 10 diesel), ci riprova con l’acquisto diretto di
n. 5 convogli ferroviari.
In data 28 dicembre 2013 è
stato pubblicato, da parte della Regione Siciliana – Dipartimento
Infrastrutture Mobilità e Trasporti – Servizio 4 – Trasporto Ferroviario,
l’avviso di gara europeo con procedura aperta per l’acquisto di n. 5 convogli
ferroviari, per un importo di 50 milioni circa.
Descrizione dell'appalto o degli acquisti:
Fornitura “chiavi in mano”
di n. 5 nuovi treni automotori completi bidirezionali ad 1 o 2 piani,
alimentati a 3 kv cc, reversibili di lunghezza massima di 110 metri, con
capacità totale di almeno 180 posti a sedere per ciascun convoglio per un totale
posti passeggeri (seduti + 4 passeggeri/mq in piedi) minimo: n. 370. Opzione
full service manutentivo.
Quantitativo o entità totale: Euro 48.3469.46,67 - Valore stimato, IVA esclusa: 43.909.951,52 euro
Durata dell'appalto o termine di esecuzione: Durata in mesi: 36 (dall'aggiudicazione dell'appalto)
Criteri di aggiudicazione: Offerta economicamente più
vantaggiosa in base ai criteri indicati nel capitolato d'oneri, nell’invito a
presentare offerte o a negoziare oppure nel documento descrittivo.
Condizioni per ottenere il capitolato d'oneri e documenti complementari o il documento descrittivo: Termine per il ricevimento delle richieste di documenti o per l'accesso ai documenti: 24.3.2014 - 13:00
Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di
partecipazione: 31.3.2014 ore 12:00.
Lingue utilizzabili per la presentazione delle offerte o delle domande di partecipazione: Italiano.
Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta
in giorni: 240 (dal termine ultimo
per il ricevimento delle offerte)
Modalità di apertura delle offerte: 9.4.2014 ore 10:00
Persone ammesse ad assistere all'apertura delle offerte: Sì. - Informazioni complementari sulle persone ammesse e la procedura di apertura: Legali rappresentanti dei Concorrenti, ovvero soggetti, uno per ogni Concorrente, muniti di specifica delega loro conferita dai suddetti legali rappresentanti.
Prendiamo atto dell’interesse
mostrato dalla Regione nell’acquistare nuovo materiale rotabile per garantire
un trasporto ferroviario più efficiente ma siamo ancora in attesa di una
risposta ufficiale per quanto concerne l’utilizzo degli ETR 450 nel territorio
siciliano.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani
giovedì 2 gennaio 2014
Governatori contro Moretti (Fs). Disdicendo le convezioni per il trasporto ferroviario
I governatori
scoprono i pendolari. I tempi di vacche politicamente magrissime, di diffuse
pulsioni antipolitiche, di viscerali sentimenti anticasta, di presìdi
forconeschi, politici di primo piano, quali coloro che guidano alcune regioni,
hanno deciso di scendere nella trincea del trasporto locale per recuperare
consensi. Praticamente in successione, Luca Zaia, presidente leghista del
Veneto, ed Enrico Rossi, governatore piddino della Toscana, hanno annunciato di
voler dare disdetta ai contratti con Trenitalia per il trasporto ferroviario
nelle loro regioni. E se a Palazzo Balbi di Venezia, sede della giunta veneta,
a suscitare l'ira di Zaia era stato l'introduzione del nuovo orario che aveva
sollevato un'ondata di proteste fra i pendolari della regione...continua a leggere
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