domenica 13 ottobre 2013

Cancellati dalla rete dei trasporti europei

«Sino al 2050 né strade - dice il prof. Russo - né porti, né Ponte, né attraversamento multimodale dello Stretto». Ci sono limiti strutturali evidenti: grave cancellare il progetto Ponte e lo stop silenzioso all'attraversamento multimodale dello Stretto
        
Catania. Perplesso, molto perplesso. E, per la verità, a tratti anche sconcertato. Molto sconcertato. Dal silenzio che avvolge, e travolge, il futuro della infrastrutturazione della Sicilia e di buona parte dell'Italia meridionale, che in buona parte coinvolge anche l'Isola. Un silenzio che suona già come una beffa per un destino segnato. Il professor Francesco Russo, docente di
Trasporti e Logistica all'Università di Reggio Calabria, aggiorna la sua impietosa analisi su una situazione che si è quasi naturalmente cristallizzata, lasciando chiaramente intravedere il nulla là dove si sperava vi fossero strade, autostrade, ponti, ferrovie, tutto quel che servirebbe a questa terra, dunque al Sud dell'Europa, per cominciare a colmare quel gap secolare che ci divide e ci allontana dal resto del Continente. Il professore aggiorna alla luce dell'agenda dei lavori delle commissioni che per l'Ue si occupano, appunto, di rete dei trasporti.
«Dal 16 al 18 ottobre si svolgeranno a Tallin le giornate di lavoro sulle reti europee di trasporto. Vorrei ricordare questo appuntamento alla Regione Siciliana, ai responsabili di Ferrovie dello Stato e Rfi, al Cas, all'Anas. Non saranno giornate dedicate soltanto a discussioni, ma potrebbero essere determinanti perché a seguire dovrebbe arrivare l'approvazione da parte del Parlamento europeo di quel piano che ci vede fortemente penalizzati come Sicilia. Anzi, di fatto, inesistenti. Se, come ha detto il Commissario europeo per i Trasporti, Siim Kallas, ancora siamo solo ad un accordo di massima tra Commissione e Parlamento e si attende che i governi dei Paesi dicano la loro prima di arrivare all'accordo formale, allora è adesso, e non dopo, che possiamo far sentire la nostra voce. E l'opposizione ad un programma che ci vede esclusi».
Spiega il prof. Russo che siamo in sostanza tagliati fuori sia dalla rete portante europea, la cosiddetta "rete core" sia dalla rete di secondo livello, definita "comprehensive", organica. Tutti i fondi europei 2014-2020 saranno spesi sulla rete "core", mentre òa rete di secondo livello sarà finanziata con i fondi degli Stati membri.
«I documenti che abbiamo dicono chiaramente che ci sono gravi limiti per Sud Italia e Sicilia: limiti strutturali, limiti della rete "core", limiti della "comprehensive". I limiti strutturali possiamo riassumerli in due gravi cancellature: l'attraversamento dello Stretto (né Ponte né alternative multimodali), e Autostrade del mare. I limiti della "core" sono tanti. Cito per il comparto ferroviario il fatto che la Bari-Napoli diventerà high speed, mentre la Salerno-Messina-Catania-Palermo sarà sino al 2030 (ma più probabilmente sino al 2050), conventional rail. Su questo l'Europa dovrebbe dare chiarimenti a questa parte d'Italia, ma dovrebbero darne anche Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, perché sino all'anno scorso tutti dicevano che, dopo l'intervento della Regione, il corridoio Nord-Sud non avrebbe deviato a Napoli, ma sarebbe arrivato a Reggio e Palermo. Infatti».
Infatti. Molto ironico e molto amaro. Il prof. Russo aggiunge dati e valutazioni
tecniche che sono già agli atti, anche per la "comprehensive": la rete ferroviaria passeggeri non prevede collegamenti nell'area del Mediterraneo, cioè tra Ragusa, Gela, Agrigento. La rete autostradale non sono previste Catania-Ragusa, Catania-Gela, Nord-Sud, Agrigento-Palermo. Tra gli aeroporti, polemica già affrontata, Catania è solo "comprehensive", Comiso "runway".
«A questo punto c'è da chiedersi chi dovrebbe intervenire per porre rimedio in tempo a questo deficit. Certo non lo farà Bruxelles, che ha già deciso. Quindi toccherebbe a Palermo in primis e al governo nazionale a seguire o contestualmente. Ma anche Comuni e Province dovrebbero farsi sentire».
Invece, stando agli inviti uffficiali e agli annunci, a Tallin non dovrebbe esserci nessuno a sostenere le ragioni della Sicilia, quanto meno non le istituzioni che il professore chiama a raccolta. Ma bisognerebbe anche capire, invece, chi sarà a Tallin. Per esempio? Paolo Costa, ex sindaco di Venezia e attuale presidente dell'autorità portuale di quella città. Mario Togliani, che rappresenterà il Ministero dei Trasporti, che è però anche presidente del Registro Navale di Genova. E Lorenzo Forcieri, presidente dell'Autorità portuale di La Spezia. Chi volete che pensi ad Augusta? Chi a Pozzallo? Chi a quel piano B che nel 2003 era stato elaborato come alternativa al Ponte sullo Stretto di Messina. A proposito: che fine ha fatto, appunto, l'attarversamento multimodale? Se lo chiede il professor Russo.
«Già, che fine ha fatto? Eppure, considerato che l'Europa e l'Italia ad oggi hanno bocciato l'idea del Ponte, non sarebbe stato giusto prendere immediatamente in considerazione quel progetto? Certo che sì, anche perché c'era un investimento di circa 2 miliardi che prevedeva nuovi approdi a Villa San Giovanni e una bretella con il raccordo della A3. Altri approdi a Messina a Tremestieri, dove oggi ce ne sono solo due, ma ne funziona appena uno. E poi l'impegno per nuovi traghetti capaci di caricare i treni senza dovere perdere tempo a tagliare e rimontare. Aggiungo che, volendo fare i conti anche con le ricadute occupazionali, questi interventi prevedevano un incremento di altri 400 lavoratori da aggiungere all'impegno fisso dei 1200 che operano nello Stretto oggi». Attraversamento multimodale, che fine ha fatto? Se lo chiede il prof. Russo, se lo chiedono ogni giorno centinaia di camionisti che, al 70%, passano lo Stretto provenenti dalle province di Ragusa, Siracusa e Catania, pagando un prezzo sempre più alto e la perdita progressiva di competitività con il resto d'Europa. Quella che festeggerà a Tallin la prossima settimana gli anni a venire della grande infrastrutturazione. Bella roba, ma solo per loro.
Andrea Lodato
La Sicilia - Sabato 12 Ottobre 2013 - Il Fatto, pagina 3

Prenoti il vagone letto, ti ritrovi in cuccetta

Il treno Siracusa-Roma delle 19,10 dell'altro ieri è partito senza il programmato vagone letto, sostituito all'ultimo momento da una vettura cuccette. Motivazione addotta dal conduttore: le portiere erano bloccate e non c'era una vettura sostitutiva. È scoppiata la protesta. I viaggiatori hanno occupato i binari, hanno chiamato la polizia. La pattuglia intervenuta ha redatto un verbale. Resta ora da vedere quali conseguenze questo ennesimo episodio potrà avere. Ma nessuno confida nella soluzione del problema.
A ogni modo, fino a qui passi: un inconveniente del genere può capitare. In realtà però non è la prima volta che accadono fatti del genere. E poi c'è Trenitalia e il suo silenzio assordante.
Liliana Gissara, rappresentante di Italia nostra per la Sicilia e utente abituale delle ferrovie ingoia il rospo ma non tace. Aveva il biglietto per il vagone letto ma ha dovuto ripiegare su una cuccetta.
«Il biglietto è un contratto firmato - sottolinea - non può esser violato impunemente. Nel recente passato è già accaduto che il treno partisse senza vagone letto. E un'altra volta un vagone letto è deragliato durante la manovra tra lo scalo Pantanelli e la stazione centrale. Il problema di fondo è la carenza del materiale rotabile di Trenitalia. Anzi, dirò di più: è l'abbandono di Siracusa, e di quasi tutta la Sicilia, da parte di Trenitalia. Per non parlare poi della sicurezza. Qui ci sono materiali e attrezzature vetuste, obsolete, e per l'appunto insicure. Tant'è che questo non è il primo episodio del genere. Siracusa è una stazione di testa non può rimanere abbandonata così. Le anomalie vanno eliminate. E, scusate se mi ripeto, ma si viaggia senza sicurezza. Sotto ogni aspetto. Intanto perché non c'è certezza che si arrivi a destinazione. Come il biglietto acquistato impone. E poi anche perché, con questa carenza e vetustà di materiali c'è anche il rischio di non giungere indenne. Insomma, per farla breve, qui non è più emergenza ma cronicità: la cronicità dell'abbandono».
Sullo sfondo rimane poi il problema del traghettamento tra le due sponde dello Stretto.
E' un fiume in piena Liliana Gissara, non c'è che dire: «Questo - osserva - non può restare un "affare privato". Trenitalia ha deciso che non ci lucra abbastanza e ha declassato ad "affare commerciale" un servizio indispensabile. Siamo di fronte a "negligenze convergenti" di azienda, ministeri, Regione, sindacati, enti locali. E non basta dire prendetevi l'aereo o la macchina. Per una famiglia un viaggio in aereo ha costi proibitivi. E un viaggio in macchina, soprattutto per lunghe percorrenze, non è mai abbastanza sicuro. Di questo passo qui non verrà più nessuno».
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Sabato 12 Ottobre 2013 - Prima Siracusa, pagina 27

venerdì 11 ottobre 2013

La via che porta all'Isola dei cavalieri. La strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta

La strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta è l'obiettivo dell'iniziativa inserita nella programmazione europea 2014-2020
La presentazione del progetto per un trasporto sostenibile.
Presentato a Vittoria il progetto di lancio "Streets: strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta" e nello specifico il sistema integrato Sicilia-Malta all'interno del Mediterraneo, promosso dall'assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Sicilia, e di cui partner anche il Comune di Vittoria.
La presentazione è avvenuta ieri mattina al teatro comunale "Vittoria Colonna" alla presenza delle autorità italiane e maltesi, nonché gli imprenditori interessati alle attività e benefici che possono derivare da un rafforzamento del sistema trasporto. Il progetto, a grandi linee, è stato illustrato dall'architetto Giacomo Monteleone, dell'assessorato della regione delle Infrastrutture e della Mobilità. "Progetto Streets - asserisce - è un progetto strategico che ha come finalità di focalizzare tutti gli aspetti e quindi trovare soluzioni migliori per favorire le relazioni tra il territorio eleggibile, in questo caso la Sicilia, e quello di Malta. Progetto strategico perche prevede come finalità quella di produrre dei documenti che siano utili a favorire e a disegnare il prossimo documento strategico nell'ambito della prossima programmazione europea 2014/2020. I regolamenti comunitari sono in fasi di riscrittura: saranno riscritti i nuovi corridoi, non si parla più del corridoio Berlino-Palermo ma Helsinki-Malta. Nell'ambito di questo nuovo corridoio le relazioni tra la Sicilia e Malta diventano prioritari. Pertanto, il risultato atteso è quello di proporre e definire delle indicazioni per la riscrittura di questi accordi comunitari".
Durante il convegno, particolare attenzione è stata rivolta alle infrastrutture presenti nel territorio ibleo: aeroporto di Comiso e porto di Pozzallo. A tal proposito, l'architetto Monteleone ha sottolineato che "lo scalo comisano è strategico tant'è che è stato inserito nella Piano dei Trasporti della Regione Sicilia, al quale terminal vengono affidati quei traffici legati agli aspetti commerciali, in modo tale da poter sgravare l'aeroporto di Catania da questo tipo di collegamenti. Quindi diventerà il vero ponte tra i due territori, soprattutto per quanto riguarda il trasporto dei prodotti di nicchia. Invece, il porto di Pozzallo diventa prioritario per quanto riguarda il trasporto passeggeri per i quali si auspica un incremento e miglioramento dei collegamenti. Ecco una delle ragioni di questo progetto è quella di capire ed analizzare la domanda e l'offerta di traffico sia dei passeggeri sia della merce". Un progetto che se portato a termine potrebbe avere ottime ricadute sul territorio e per l'economia locale.
Giovanna Cascone
La Sicilia - Venerdì 11 Ottobre 2013 - Ragusa, pagina 33

giovedì 10 ottobre 2013

Sicilia: Trasporto Ferroviario lasciato al suo declino


Mentre Rete ferroviaria italiana continua a smantellare buona parte di quel che resta della rete ferroviaria siciliana, vedi la tratta Siracusa-Ragusa-Gela, vedi la Caltagirone-Gela chiusa da oltre due anni per il crollo del ponte ferroviario, vedi la Alcamo-Trapani via Milo chiusa da febbraio per i continui smottamenti, vedi il mancato collegamento ferroviario con l’aeroporto di Catania di cui tutti parlano, vedi il mancato raddoppio della Fiumefreddo-Giampilieri seppur finanziato dal 2005, e così via….
La Regione Sicilia, proprio oggi con il convegno tenutosi a Vittoria, realizza  in collaborazione con il Governo di Malta il “Progetto Streets” strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta.
Progetto da realizzare in partenariato con il Collegio universitario Arces, il Comune di Vittoria, l'Autorità Portuale di Catania ed è capofila la Regione Sicilia con il Dipartimento regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti. Gli altri partner sono l'Autorità governativa Transport Malta e l'Università di Malta. L’importo a disposizione per la realizzazione del progetto “Streets” è di circa 2,5 milioni di euro.
Ritengo che tutto ciò sia assurdo, oltre all’enfasi della conquista del 28 febbraio 2013 per la firma del CIS (contratto istituzionale di sviluppo), la Regione Sicilia non ha ad oggi ancora fatto presente cosa vuole fare del trasporto pubblico ferroviario isolano. La Regione non ha ancora chiuso il
Contratto di servizio con Trenitalia ed in quattro anni abbiamo perso quasi 2 milioni di km/treno e quasi del tutto i treni da e per il nord, non ha preso posizione per le tratte ferroviarie chiuse da parecchio tempo però, pensa al miglioramento dell'efficienza dei collegamenti tra porti, aeroporti e piattaforme intermodali per migliorare l'accessibilità, pensa ad un maggiore livello di servizio per il traffico di merci/persone, pensa ad una maggiore sostenibilità ambientale e ad una diminuzione delle barriere per le utenze deboli tra l’Italia e Malta, ma non pensa alla sua Sicilia oramai sempre più isolata dal continente Italia su tutti i fronti (aereo, marittimo, ferroviario e stradale) lasciandola al suo lento declino.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Il monitoraggio di un pendolare sull'andamento del treno 3866

Nel post seguente, ci pregiamo pubblicare alcune segnalazioni fatte sul nostro sito, da un pendolare con un abbonamento annuale, che giornalmente viaggia e monitora da Giarre-Riposto a Messina il treno regionale n. 3866. Riportiamo fedelmente le segnalazioni del collega pendolare che trasmetteremo al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Sicilia per le dovute considerazioni e per eventuali chiarimenti da richiedere alla Direzione regionale di Trenitalia:

Stazione di partenza: giarre-riposto
Stazione di arrivo: messina centrale
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 07/10/2013
Descrizione segnalazione:
Già a Giarre treno minuetto pieno zeppo. A scaletta comincia a fermarsi per diventare locale e fare salire i passeggeri che il locale precedente ha lasciato a terra perchè da Giampilieri diventa metroferrovia.
A Giampilieri il 3866 si ferma e dopo un quarto d'ora annunciano che "per motivi di sicurezza il treno è fermo alla stazione di Giampilieri". Intanto un passeggero accusa un malore, è steso fuori si aspetta l'ambulanza che poi arriva, ma di questo incidente non conosco la successione dei fatti, anche perchè con la calca non ci si poteva muovere. Nel frattempo arriva il locale successivo dove imbarchiamo tutti quelli del 3866. Poi si arriva a Messina con 45' di ritardo; al ritorno altro ritardo. Facciamo qualcosa o mi dai ragione che tanto scrivere non serve a niente?

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: JH9786203
Data: 01/10/2013
Descrizione segnalazione:
RITARDO DI CIRCA VENTI MINUTI, PERCHE' PARE CI SIANO STATE SOPPRESSIONI DI UN TRENO LOCALE CHE PRECEDE, E QUINDI IL "DIRETTO" 3866 HA FATTO DA LOCALE DA GIAMPILIERI IN POI.
LA MISURA E' COLMA !!!!!!!!!!!!!! BASTA!!!!!!!!!!!
E POI CERTI CAPOTRENI DIFENDONO L'OPERATO DI RFI E COMPAGNIA BELLA...
SALUTI

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 23/09/2013
Descrizione segnalazione:
Stamani solo mezz'ora di ritardo...

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 19/09/2013
Descrizione segnalazione:
Treno annunciato con 30' di ritardo poi 35', poi non so perchè prendiamo il locale successivo (12870), che ritarda a Messina di circa 15'. Sempre meglio.

Stazione di partenza: giarre - riposto
Stazione di arrivo: messina centrale
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 14/08/2013
Descrizione segnalazione:
in partenza da giarre prima annunciano 20 minuti di ritardo, poi 25 ed infine 30 minuti. poi passa il locale delle 6.57 che quindi prendo come tutti gli altri del 3866, che forse arriverà a Messina dopo le 8.30. N.B. sul locale che ho preso c'era già a giarre il tutto pieno tra vu cumprà e ragazzi che in massa si recavano al mare; ovviamente il treno era il minuetto con l'aria condizionata a palla e non regolabile...
Penso che prima o poi farò ... perchè reclamare sempre quando non ti ascoltano non serve a nulla. Buone ferie.

Stazione di partenza: Giarre
Stazione di arrivo: Messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: JH9786203
Data: 12/08/2013
Descrizione segnalazione:
Circa 15 minuti di ritardo a causa del servizio di metroferrovia fatto dal treno "locale" con partenza da Catania che precede il 3866. Si può avere una copia della convenzione tra Regione e Trenitalia, circa il servizio di metroferrovia? Grazie

Stazione di partenza: Giarre
Stazione di arrivo: messina Centrale
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: JH9786203
Data: 09/08/2013
Descrizione segnalazione:
RITARDO DI CIRCA 20 MINUTI CAUSA BLACK OUT DEL TRENO. POI RIPARTE MA SI FERMA NUOVAMENTE IN ENTRATA (SEMAFORO ROSSO) POI SI RIPARTE E SI ARRIVA IN UNA STAZIONE DESERTA (NEANCHE UN TRENO!).

Stazione di partenza: Giarre-Riposto
Stazione di arrivo: Messina centrale
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: JH9786203
Data: 30/07/2013
Descrizione segnalazione:
Partenza in ritardo da Giarre di circa 4 minuti (da tabella 7.42) a Giampilieri si è alle 7.32! Si arriva a Messina centrale alle 7.57 (orario previsto 7.50). Si ripete il fenomeno della metroferrovia appioppata al locale che precede, e che parte da Catania.

Stazione di partenza: giarre-riposto
Stazione di arrivo: messina centrale
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: JH9786203
Data: 29/07/2013
Descrizione segnalazione:
Ritardo di quasi 25 minuti, forse anche per giustificare il servizio di metroferrovia che ormai da 8 giorni fanno fare al treno locale che precede il 3866. Cortesemente si può sapere se è lecito fare questo servizio di metroferrovia, non previsto, con i treni adibiti ad altro?
Sarebbe gradita una copia della convenzione che trenitalia ha con la regione sul servizio di che trattasi. Grazie.

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: JH9786203
Data: 18/06/2013
Descrizione segnalazione:
RITARDO DI 20 MINUTI, su un tempo previsto di 1h e 10 minuti. Per fare circa 70 Km 1h e 30', e non è un caso ma la quasi quotidiana normalità... ma siamo in Europa...

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 11/06/2013
Descrizione segnalazione:

Dopo un ritardo comunicato di 5 minuti alla prima fermata, Fiumefreddo, il treno non parte più e rimane fermo per circa mezz'ora. Si intuisce che ci sono problemi al treno (Minuetto), ma il capotreno come quasi il 90% dei capitreno non comunicano mai una bella mazza... Si arriverà a messina con più di 20 minuti di ritardo. Il giorno prima altri problemi con il diretto per siracusa delle 18.40. Dicono furto di rame a Contesse!!!!

Stazione di partenza: Giarre-riposto
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866  Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 22/05/2013
Descrizione segnalazione:
Treno arrivato a Messina dopo le 8.30, non so esattamente l'orario perchè abbiamo dovuto prendere il locale successivo delle 6.57.

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 08/05/2013
Descrizione segnalazione:
Treno soppresso da Catania, forse per guasto. Ovviamente le informazioni date ai viaggiatori sono inesistenti o se ci sono, fuorvianti. Ma non si può invitare l'Assessore Bartolotta e poi i vertici di Trenitalia a viaggiare qualche giorno sui nostri cari treni? Grazie 

Stazione di partenza: messina
Stazione di arrivo: giarre
Numero del treno: 3871
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 30/04/2013
Descrizione segnalazione:
Ritardo di 20 minuti, con doppio incrocio a Letojanni.

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866 - 12870
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 29/04/2013
Descrizione segnalazione:
Treno che viene soppresso a Giarre, con annunci contrastanti da parte della voce "guida". Si aspetta e poi si prende il treno 12870 che arriverà con mezzora di ritardo. In totale ritardo di 1h e 10'.

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866 - 12870
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 18/04/2013
Messaggio:
Salve, ho già fatto segnalazioni su ritardi e disservizi, ma non so a che cosa servono.. Vorrei, ora evidenziare un'aspetto circa le statistiche sui ritardi o anticipi dei treni che fate mese per mese. Quando si parla di anticipo, occorre intanto stabilire se il tempo di percorrenza stabilito per la tratta sia compatibile con standard normali o no, e, siccome 15 anni fa si viaggiava in meno tempo che ora, credo che ci sia qualcosa che non va... Cmq fatemi sapere e ... grazie. 

Stazione di partenza: giarre-riposto
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh 9786203
Data: 27/03/2013
Descrizione segnalazione:
Stazione di Giarre ore 6.30 circa la voce delle ferrovie annuncia la soppressione del treno, ma specifica che non dipende da trenitalia. Ma quando arrivano i ....????
Ciao e auguri di buona pasqua.

Stazione di partenza: giarre riposto
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 06/03/2013
Descrizione segnalazione:
ritardi sempre ritardi e incroci inspiegabilmente lunghi!
Il bello è che, dopo tre quarti d'ora di ritardo, da Giardini il treno diretto è diventato locale senza che il capotreno si facesse vivo a informare quelle bestie di viaggiatori... Sono tutti responsabili della situazione da Moretti all'ultimo dei ferrovieri.

Stazione di partenza: giarre-riposto
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 28/02/2013
Descrizione segnalazione:
Scandaloso quello che succede ormai sempre su ogni treno e soprattutto col 3866 quando si fanno sempre più incroci di 10-15 minuti ciascuno e con ritardi di 20-30 minuti all'arrivo. E poi Il sig. Moretti dice che 1h e 15' tra messina e catania sono troppi!!!!Magari fossero quelli i tempi! Ma questi signori perchè non viaggiano qualche giorno con noi?

Stazione di partenza: giarre
Stazione di arrivo: messina
Numero del treno: 3866
Numero Abbonamento: jh9786203
Data: 07/02/2013
Descrizione segnalazione:
Mezz'ora di ritardo senza una causa ben precisa. Il problema è che purtroppo le cose vanno sempre peggio, basti pensare che 13 anni fa la stessa tratta si faceva in 15-20 minuti in meno come da tabella. Inoltre l'eliminazione del personale nelle stazioni ha ulteriormente complicato tutto. Le segnalazioni se volete le posso fare ogni giorno, per più treni e per più motivi , ma la sostanza è che trenitalia, rfi e compagnia bella fanno quello che vogliono e nessuno (dall'alto s'intende) dice niente. Grazie.

martedì 8 ottobre 2013

Messina-Palermo - Ritardi nella circolazione dei treni regionali lunedì 7 ottobre 2013

Oggi, sette ottobre 2013, è stata una giornata indimenticabile per gli utenti dei seguenti treni regionali:
  • il treno n. 12754 è arrivato alla stazione di Patti con 25 minuti di ritardo;
  • il treno veloce n. 3832 è arrivato alla stazione di Patti con 9 minuti di ritardo;
  • il treno n. 12784 è arrivato alla stazione di Patti con 12 minuti di ritardo;
  • il treno 12763 ha terminato la corsa con 10 minuti di ritardo;
  • il treno 12767 ha maturato circa 16 minuti di ritardo alla stazione di S. Agata Militello (senza dimenticare la sosta di 20 minuti circa alla stazione di Patti);
  • il treno 12771 ha terminato la corsa con 30 minuti di ritardo.
E’ necessario  adottare ogni misura  idonea per evitare i disagi lamentati dagli utenti del servizio  e dare concreta attuazione ai valori guida ed agli impegni  indicati nella Carta dei Servizi del trasporto ferroviario regionale.
Si resta in attesa di un gradito ed urgente cenno di riscontro in ordine alle iniziative intraprese.
La circolazione dei treni citati sarà monitorata per tutta la settimana.

Lettera indirizzata al Presidente della Regione Sicilia ed ai Dirigenti di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana.

S. Agata Militello - Torrenova  07.10.2013
Dr. Antonino Fazio -  Sig. Francesco Mondì

lunedì 7 ottobre 2013

Palermo-Messina - Ritardi nella circolazione dei treni regionali nn.12754-3832-12763-12767.- Stazione di Terme Vigliatore

Si segnalano i ritardi maturati dai treni n. 12754 S. Agata Militello- Messina, n. 3832 Palermo- Messina, n. 12763 Messina- S. Agata Militello , e n. 12767 Messina-Palermo.
In particolare :
1)il treno n. 12754  nella migliore delle ipotesi  riporta  cinque/dieci minuti di ritardo alla stazione di Patti a causa dell’incrocio alla stazione di Gioiosa Marea a causa dell’incrocio con il treno intercity notte n. 1957 Roma Termini-Palermo  costantemente in ritardo;
2)il treno veloce n. 3832 Palermo-Messina, seppure in orario sino alla stazione di S. Agata Militello,  ha recentemente maturato quasi in via continuativa  un ritardo  di dieci/quindici minuti  a causa del citato treno intercity notte difficilmente puntuale;
3)il treno regionale n. 12763  Messina- S. Agata Militello nella sua circolazione viene spesso superato dal  treno intercity notte n. 781  Milano-Palermo, ed arriva a maturare ritardi di  15/20/30 minuti; 
4)il treno n. 12767 Messina-Palermo non solo è stato programmato con una attesa di venti minuti circa alla stazione di Patti per essere superato dal treno intercity n. 723 Roma Termini-Palermo, ma  viene puntualmente bloccato  a causa della mancata puntualità del  predetto mezzo di trasporto.
Ad esempio, in data 04 ottobre 2013 il treno regionale 12767, arrivato alla stazione di Patti alle ore 16.35  circa , è ripartito in direzione Palermo non all’orario previsto delle  ore 16,49  bensì alle ore 17,15 , ed è giunto alla stazione di S. Agata alle ore 17,55 circa, con grande soddisfazione dei passeggeri che hanno dovuto percorrere 40 chilometri in 180 minuti circa.
In tutte le ipotesi previste si tratta di  treni utilizzati dai pendolari per spostarsi per  e dal  luogo di lavoro o di studio,  utenti che  richiedono che il mezzo di trasporto possa avere quella puntualità che l’Ente gestore del servizio si è impegnato a garantire  per effetto della sottoscrizione della  Carta dei servizi di Trenitalia per la Regione Siciliana.
In particolare si ricorda che :
-compete alla Direzione regionale di  Trenitalia “ monitorare l’andamento dei treni e gestire con efficacia gli eventuali disservizi ”,  nonché “ soddisfare la domanda di trasporto  anche nelle ore di punta con treni capienti e ad alte prestazioni “,
-compete alla Direzione regionale di Rete Ferroviaria Italiana  rispettare l’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00 nonché nel corrispondente periodo pomeridiano.
Il presente reclamo viene anche indirizzato al Presidente della Regione Siciliana  nonché al competente Assessorato  per conoscere se l’attuale Governo regionale voglia proficuamente  investire sul trasporto ferroviario relativamente alla tratta in questione, allo stato a binario unico ,  facendosi promotore-medio tempore - di ogni  efficace iniziativa  per migliorare la qualità del servizio,  come ad esempio  ripristinare  l’ulteriore binario alla stazione di  San Giorgio ed alla stazione di Torrenova-San Marco d’Alunzio  al fine di decongestionare il traffico/le attese  nell’ottica di una migliore circolazione dei treni, nonché ripristinare tutte le fermate alla stazione di Terme Vigliatore per come richiesto dai numerosi  utenti residenti nel citato Comune.
Si resta in attesa di un gradito cenno di riscontro.
S. Agata Militello - Torrenova  05.10.2013
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì







lunedì 30 settembre 2013

1^ GIORNATA ITALIANA delle FERROVIE - Portici 3 ottobre 2013

Il 3 ottobre 1839 con la cerimonia di inaugurazione della linea Napoli-Portici iniziava, in Italia, la storia delle ferrovie. 174 anni di storia che hanno visto protagonista il treno sullo scenario della mobilità, un mezzo che ha contribuito ad unire il paese, a farlo crescere, a migliorarlo.
Per questo proponiamo la istituzione di una Giornata Italiana delle Ferrovie (GIF) che dovrebbe aver luogo ogni anno, proprio il 3 OTTOBRE.
In occasione di tale giornata saranno promossi eventi e manifestazioni in tutta Italia a sostegno del trasporto ferroviario, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori circa l’opportunità di garantire un diritto alla mobilità su rotaia diffuso su tutto il territorio nazionale, valorizzare un modo di trasporto eco-sostenibile e rispettoso dell’ambiente, salvaguardare e valorizzare un patrimonio di rete, di impianti, di stazioni, di cultura ferroviaria di grande valore.
Le iniziative che si intendono promuovere a tal fine sono finalizzate al coinvolgimento di cittadini ed associazioni interessate a questi temi.
Ci si prefigge tra l’altro di organizzare iniziative coordinate sul territorio nazionale, da tenere in simultanea in tutta Italia il 3 Ottobre, ed in particolare affrontare temi d’interesse quali:
− il diritto alla mobilità sicura e di qualità per i pendolari;
− il rapporto tra mobilità ferroviaria e mobilità dolce;
− il trasporto ferroviario turistico;
− il patrimonio di stazioni storiche;
− il treno nella letteratura;
− il treno nel cinema;
− i ferrovieri;
− il treno nel paesaggio italiano;
− il treno per il trasporto delle merci;
− il treno per l’intermodalità;
− il treno-traghetto;
− musei delle ferrovie.
I temi rientreranno in 4 aree tematiche generali:
• Riutilizzo dell’esistente. Un grande patrimonio rappresentato da una rete capillare di trasporto pubblico (e di uso pubblico) come quello ferroviario deve essere riportato in essere e messo a sistema. L’abbandono o il sotto-utilizzo rappresenta comunque la perdita di una risorsa che va individuata tra quelle di bene comune. Essa va compresa tra le risorse economiche del Paese, come un argine al degrado, alla cementificazione del territorio, alla tutela del paesaggio e di una memoria storica importante per il Paese.
• Sostenibilità ambientale ed economica. La valorizzazione della rete ferroviaria c.d. minore va nella direzione di un modello sia di compatibilità ambientale sia di sostenibilità economica. L’enorme sforzo sulle nuove reti ad alta velocità ha bloccato gli investimenti sulle reti regionali, cancellando, in molti casi “tratte che garantivano accessibilità alle aree interne”. Bisogna pensare ad investire (anche con apporti dei privati) sul potenziamento e la valorizzazione sul patrimonio di mobilità che già esiste. La ferrovia è un sistema a rete. Le tratte solo locali sono pochissime. L’ipotesi potrebbe essere quella di una organizzazione simile ai “bacini idrici”.
• Sicurezza. Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei paesi post-industriali dipendono sempre più dal funzionamento, continuo e coordinato, di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza, sono definite “infrastrutture critiche”. Con questo termine si intende un sistema, una risorsa, un processo, un insieme, la cui distruzione, interruzione, anche parziale o momentanea, la sua indisponibilità ha l’effetto di indebolire in maniera significativa l'efficienza e il funzionamento normale di un Paese, ma anche la sicurezza e il sistema economico-finanziario e sociale, compresi gli apparati della Pubblica Amministrazione centrale e locale. Abbandonare o solo sottovalutare un sistema, come quello ferroviario, che rappresenta una risorsa per la mobilità pubblica, indebolisce l’intero sistema Paese.
• Paesaggio e bene culturale. Il treno visto nel paesaggio, le stazioni storiche, il patrimonio culturale legato alle ferrovie sono valori da non sottovalutare. Occorre fare riferimento al comma 4 dell’articolo 112 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, sulla definizione delle strategie e degli obiettivi di valorizzazione dei beni culturali per elaborare piani strategici di sviluppo culturale e programmi, relativamente ai beni culturali di pertinenza pubblica. Gli accordi possono essere conclusi su base regionale o sub-regionale, in rapporto ad ambiti territoriali definiti, ed è possibile promuovere altresì l'integrazione, nel processo di valorizzazione, delle infrastrutture e dei settori produttivi collegati.

domenica 29 settembre 2013

Ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina

Si segnala che in data odierna il treno regionale “veloce“ n. 3832 ha maturato dalla stazione di S. Agata Militello a quella di Patti circa 22 minuti di ritardo,  percorrendo quindi la tratta in questione  in  quasi il doppio del tempo previsto. Indipendentemente dalle risultanze di un doveroso approfondimento  ispettivo interno,  si riassumo  in ordine cronologico i fatti oggetto  del presente reclamo:
-il treno in questione è partito dalla stazione di S. Agata Militello in direzione Messina con 1 minuto di ritardo;
-giunto alla stazione di Zappulla in perfetto orario  è stato dirottato sul binario di sosta per oltre dieci minuti per attendere il treno intercity notte n. 1957  Roma Termini-Palermo in ritardo;
-alla stazione di Capo d’Orlando ha atteso sul secondo binario il treno regionale 3835;
-alla stazione di Brolo ha atteso il treno regionale 12757;
-conseguente arrivo alla stazione di Patti alle ore 8,42 circa.
Il treno 3832  era “ al completo” di passeggeri sia  in considerazione della ripresa della attività lavorativa, sia per effetto della recente  riforma della geografia giudiziaria che ha comportato  con decorrenza 14 settembre 2013 giornalieri spostamenti degli utenti dai  Comuni di Tusa- Mistretta- Santo Stefano di Camastra- Caronia- Sant’ Agata di Militello- Capo d’Orlando ( solo per citarne alcuni), etc. , verso quello di  Patti,  clienti che non hanno assolutamente gradito il lamentato disservizio.
A parere dello scrivente Comitato quanto evidenziato poteva essere agevolmente evitato non sussistendo nel caso di specie alcuna discrezionalità tecnica nel preferire la circolazione di un treno a quella di un altro stante il contenuto  dell’articolo  7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00.
Conseguentemente, , qualora l’incrocio con il treno intercity notte 1957 fosse stato disposto  presso la stazione di Capo d’Orlando e non forzatamente presso quella di Zappulla,  la marcia del treno veloce 3832 in direzione Messina  sarebbe stata del tutto regolare.
Pertanto, pur nella consapevolezza delle criticità che  si possono verificare  a causa di un  unico binario di marcia, si invita l’Ufficio in indirizzo a volere vigilare per il futuro sulla  uniforme  corretta circolazione del treno in questione nel rispetto dei principi enunciati nella  Carta dei Servizi del trasporto ferroviario per la Regione Sicilia.
Si resta in attesa di un gradito cenno di riscontro.

Lettera indirizzata ai Dirigenti di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana

S. Agata Militello - Torrenova  23.09.2013

Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

sabato 28 settembre 2013

Barcellona: Soppressione delle fermate: il trasporto ferroviario analizzato nella conferenza dei servizi

Le problematiche legate al trasporto ferroviario sulla fascia tirrenica, con particolare riferimento alla progressiva riduzione delle fermate nella città del Longano, sono state oggetto di discussione nella conferenza dei servizi tenutasi ieri sera presso l’Auditorium dell’ex Pescheria di Barcellona P.G. Oltre al primo cittadino, Maria Teresa Collica, hanno preso parte all’incontro l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Nino Bartolotta, il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana, Francesco Costantino, il segretario generale della Filt – Cgil Siciliana, Franco Spanò e altri rappresentanti dei sindacati.
“Il problema è sotto gli occhi di tutti, Barcellona ha subito negli anni un depauperamento delle corse notevole, la città più importante della provincia è rimasta fuori da tutta una serie di investimenti sul territorio; anche per quanto riguarda la stazione ferroviaria la stazione è drammatica, con un enorme scalo abbandonato, destinato a deposito, quasi sempre chiusa è la biglietteria e molto spesso non funzionano le macchinette, i mezzi di trasporto sono vetusti tranne qualche eccezione”. Queste le parole con cui ha esordito il sindaco Collica che ha illustrato ai presenti le difficoltà legate al trasporto ferroviario, soprattutto in un momento in cui in città si rende sempre più necessaria l’esigenza di ricorrere ad esso. Infatti, soprattutto nell’ultimo anno, ancor più drammatica è stata la riduzione delle corse dell’Ast, inoltre il treno permette una percorrenza molto più veloce rispetto al trasporto gommato, soprattutto per raggiungere Messina; infine la soppressione delle sedi dei tribunali di Milazzo e di Lipari porterà ad un aumento dello spostamento di persone da e verso Barcellona. L’Amministrazione, quindi, oltre a fare delle richieste si è dichiarata disponibile a ricercare soluzioni di propria competenza per raggiungere più facilmente dei risultati.
Franco Spanò ha ricordato i miliardi delle vecchie lire investiti per realizzare un importate infrastruttura, quella del raddoppio ferroviario, “fermatosi a Patti e del quale non si sono determinate le condizioni per un suo sviluppo così come per l’economia a scapito della quale – come nel caso dell’agricoltura – il nuovo tracciato e la stazione sono stati costruiti; nonostante questo Barcellona oggi non riesce a ricevere in termini di qualità dei servizi nulla di nuovo. Riteniamo paradossale che il comune più grande della provincia di Messina, escluso il capoluogo, non abbia dei servizi regionali, dopo aver avuto cancellato gran parte del servizio a lunga percorrenza, che consentano la possibilità di un trasporto per i pendolari adeguato. Penso che sia assolutamente inconcepibile che il servizio venga ad essere erogato scartando per Barcellona tutti i servizi regionali veloci. Il comune si potrebbe attrezzare per fare in modo che un servizio integrato di trasporto possa aiutare l’utenza che è stata disabituata dall’assenza di un servizio ferroviario”.
“La scelta non è tecnica, ma politica – ha affermato il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana in riferimento alle stazioni in cui si fermano i treni – fatta non oggi, ma decine di anni fa”. Francesco Costantino ha proseguito facendo alcune considerazioni; in primo luogo Trenitalia “è pagata dalle regioni principalmente per fare treni”, di conseguenza se mancano i fondi dello Stato è necessario per l’azienda fare delle scelte, “che si fanno in funzione del numero delle persone che salgono sui treni”. In secondo luogo il direttore ha fatto notare come il costo medio per treno-chilometro sia uguale in tutta Italia, ma in alcune regioni si incassi rispetto alla cifra complessiva il 30-35% in più, cosa che non avviene nell’isola. “In Sicilia la politica è riuscita a mantenere dei finanziamenti, ma se ciò non accade dobbiamo tagliare e chi decide dove si taglia non è il tecnico, ma la politica; ogni fermata ha un costo ed io come direttore devo cercare, con gli stessi soldi, di fare il possibile”. Con queste parole Costantino ha terminato il suo intervento mostrandosi comunque disposto a tenere in considerazione la situazione barcellonese.
L’assessore Bartolotta, in una situazione economica non rosea, ha parlato della necessità di razionalizzare i servizi, che non significa un taglio indiscriminato, ma oculato, al fine di dare attenzione soprattutto alle zone in cui c’è una maggiore richiesta di servizi. Per questo, come ha affermato, la politica ha il compito di pianificare un percorso e si deve basare sulla lettura di dati e di richieste della popolazione che non mette tutti i comuni sulla stessa linea, ma li differenzia; se dalla lettura oggettiva di dati Barcellona è su un livello diverso, come è stato sottolineato, il servizio deve essere potenziato, magari a discapito di un centro più piccolo o del trasporto gommato che può essere potenziato in zone in cui è meno rilevante o utile il vettore ferroviario. Tali differenze dovranno essere tenute in considerazione nella stesura di un “piano dei trasporti regionale”, nel quale la strategia che l’Amministrazione regionale attuerà sarà proprio la differenziazione. “Abbiamo avviato da tempo – ha concluso Bartolotta – all’interno dell’assessorato una lettura dei dati nelle tratte in cui storicamente si registrano queste difficoltà, come la S. Agata di Militello – Messina, da questi dati vogliamo ridisegnare la tratta rispetto a quelle che sono le esigenze del territorio, con attenzione alle zone di maggiore criticità, qualcosa dovrà cambiare per Barcellona e su questo ci stiamo muovendo”.
Fonte:

martedì 24 settembre 2013

Risposta da parte della Regione Sicilia alla nostra richiesta del 22 luglio 2013

Risposta da parte della Regione Sicilia alla nostra lettera aperta indirizzata al Presidente Crocetta relativa alla richiesta di introduzione di nuove corse treno e nuove fermate sulla tratta  Messina - Tusa e viceversa con decorrenza 13 settembre 2013.


lunedì 23 settembre 2013

Risposta di Trenitalia alla cancellazione del treno veloce 3832

Spett.le Comitato la informiamo che in conseguenza della richiesta di soccorso dei treni RV 8744 e 12763  nella stazione di Messina C.le in data 17 u.s. , altri treni tra cui il 3845 sono stati cancellati per mancanza materiale.
Riguardo poi la composizione del treno 12769 è stata interessata la struttura responsabile per un tempestivo ripristino della stessa.

23 settembre 2013

Cordialità  

domenica 22 settembre 2013

Cancellazione treno regionale veloce 3845

In merito alla cancellazione effettuata nella giornata di: martedì  17/09/13,  del treno regionale veloce in oggetto, il Comitato Pendolari Siciliani, desidera conoscere i motivi che hanno indotto Trenitalia ad effettuare tale cancellazione. Si chiede, inoltre, di conoscere le motivazioni per la quale  non è stata cambiata la composizione abituale (un treno Minuetto) al treno regionale 12769, considerata la criticità con altro materiale più capiente.
Lettera indirizzata ai Dirigenti di Trenitalia e all’Assessore regionale ai trasporti
S. Agata Militello - Torrenova  18.09.2013

Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

martedì 17 settembre 2013

Imminente lo smantellamento della stazione di Comiso

RFI è decisa a portare fino in fondo la sua nefasta strategia di cancellazione della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, e in ciò sta investendo soldi e impegni che avrebbe potuto utilizzare per potenziare l’infrastruttura.
Come già denunciato più volte da questa organizzazione sindacale, RFI ha deciso di trasformare in pura “linea”, sia pure mantenendo le fermate, la stazione di Comiso; operazione già attuata a Genisi, Butera ed in progetto presso altri impianti della tratta. Questo comporta lo smantellamento dei binari, con l’eliminazione della possibilità di ricovero treni e di effettuazione di incroci e precedenze. Ne consegue che non solo l’impianto di Comiso perde completamente d’importanza, ma le stesse condizioni di viabilità della linea si deteriorano in quanto la cancellazione di stazioni intermedie comporta l’allungamento delle distanze per incroci e precedenze, con depotenziamento delle possibilità di circolazione dei treni e aumento dei ritardi degli stessi.
Ci chiediamo quali menti diaboliche abbiano architettato tali provvedimenti, oltre tutto molto costosi e secondo quali logiche una linea già al minimo storico di circolazione dei treni viene mortificata mortalmente. Questo, senza considerare altri due fattori importanti:
1)      L’apertura dell’aeroporto di Comiso come elemento di traino di tutti i vettori di trasporto locali, e sviluppo delle necessarie sinergie.
2)      L’incremento di viaggiatori che il trasporto ferroviario sta vivendo, a causa della crisi economica, del caro-benzina e dei tagli che le ditte di autolinee su gomma hanno effettuato sul versante ipparino (collegamenti Modica-Ragusa con Comiso-Vittoria-Gela).
Si potrebbe anche aggiungere come il notevole incremento turistico che sta interessando la nostra zona avrebbe conseguenze salutari sul sistema dei trasporti ibleo, e su quello ferroviario in particolare. Si consideri un solo esempio: Donnafugata è servita da stazione, ed il treno è l’unico mezzo pubblico che vi si ferma, ma le corse sono pochissime, e con gli interventi di RFI la situazione non potrà che peggiorare.
La CUB Trasporti ritiene urgente un intervento del sindaco di Comiso, della deputazione regionale (Comiso ha due deputati) e di tutte le amministrazioni della provincia per bloccare i progetti di RFI e trattare con Trenitalia, RFI e Regione su impegni precisi che rilancino in tempi brevi il trasporto ferroviario della Sicilia sud-orientale. Fino ad oggi le nostre denunce sono passate inascoltate; continuare con questo atteggiamento non potrà che essere considerata una scelta a favore della morte della ferrovia iblea.

Ragusa, 17-9-2013

Coordinamento provinciale CUB Trasporti