Dal quotidiano La Sicilia e da altre agenzie apprendiamo dell'incontro di ieri tra la Regione Sicilia, Ferrovie dello Stato Spa ed il Ministro Barca che finalmente porteranno l'alta velocità in Sicilia però "light".
Per dovere di cronaca debbo dire che sono arrivati troppo tardi perchè, già qualcun altro nel dicembre 2008 ci aveva già pensato. Quali sono i risultati ad oggi???
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
venerdì 25 gennaio 2013
Arriva l'alta velocità "light" in Sicilia
Ieri vertice alla Regione: a metà febbraio la firma del contratto di servizio. L'obiettivo è percorrere i 200 chilometri da Catania a Palermo in un'ora e venti minuti
PALERMO - Buone nuove per gli oltre 40mila pendolari siciliani che ogni giorno vivono sulle proprie spalle i ritardi dei treni regionali. A metà febbraio, infatti, sarà firmato l’accordo fra Regione e Rete Ferroviaria Italiana che sbloccherà finalmente gli investimenti per l’alta velocità in Sicilia. Dovrebbe essere la volta buona, dato che il nuovo governo regionale ha abbandonato i progetti faraonici del passato e punta su pochi interventi veloci ed efficaci.
Ad annunciarlo ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, che ha incontrato a Palazzo d’Orleans, insieme al governatore Rosario Crocetta, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. "La prossima settimana – ha spiegato l’assessore Bartolotta – ci sarà un nuovo incontro più tecnico per definire il contratto di servizio di Rfi in Sicilia. Abbiamo affrontato due temi fondamentali: l’ottimizzazione della rete e dei servizi esistenti (con particolare riferimento al raddoppio ferroviario della linea Messina-Palermo) e anche lo sblocco dei nuovi investimenti di Rfi al Sud" grazie alla speciale task-force voluta dal ministro Barca.
Sui nuovi investimenti, ovviamente, il tavolo tecnico ha puntato l’attenzione sull’incentivazione dei piani industriali di Rfi, che si baseranno sull’ottimizzazione della rete ferrata siciliana, con particolare riferimento all’alta velocità sulle direttrici Catania-Palermo e Messina- Catania. "L´obiettivo - ha precisato Crocetta - sarà non solo la costruzione del doppio binario, ma anche il collegamento tra gli aeroporti di Catania e Palermo. In questa prima fase, in 5 anni vorremo riuscire a coprire questa distanza in due ore e mezza, e in 10 anni in un’ora e mezza".
Sulla velocizzazione della Catania-Palermo l’ipotesi è l’avvio di una prima tratta da Catania a Enna. "La prossima settimana – ha proseguito Bartolotta – con Rfi definiremo ulteriori aspetti riguardanti il contratto di servizio. Ce ne saranno in verità molti altri, ma la “tappa definitiva”, l’appuntamento finale che ci siamo dati, è per metà febbraio. Tra meno di un mese, quindi, scioglieremo il nodo del contratto di servizio. Quest’ultimo sarà fondamentale per definire cifre e risorse. Il presidente Crocetta ha puntato molto sul tema della “concretezza”. Basta ai proclami e agli interventi-spot. La Sicilia e i siciliani hanno bisogno adesso di progetti concreti, fattibili, non faraonici".
Il riferimento, chiaramente, è al primo progetto della Catania-Palermo, da 5 miliardi di euro, per la costruzione di un tunnel lungo 45 chilometri scavato sotto le montagne, con tempi ventennali e col limite di escludere alcune città del centro dell’Isola. Questa ipotesi, che prevedeva l’alta velocità ferroviaria a 300 Km all’ora, sembra ormai tramontata. Più concreta, invece l’alta velocità “light”, a 200 all’ora. Questa soluzione, sponsorizzata dalla Regione, prevede la spesa di “appena” un miliardo di euro, tempi più ragionevoli, nessun tunnel futuristico e l’inclusione di Enna e Caltanissetta nel tragitto.
L’obiettivo finale sarà poi collegare in tempi rapidi il “triangolo” Palermo- Messina-Catania: si potrà ridurre a un’ora e 20 minuti la tratta Palermo-Catania, 45 minuti per la Catania-Messina, e 2 ore per la Palermo-Messina. I pendolari siciliani sperano che questa volta dal vertice Regione-Ministero-Rfi non siano venute solo promesse. Quanto agli investimenti complessivi di Rfi nell’Isola, all’incontro di ieri si è anche discusso di nodi importanti specifici: dal “Nodo di Palermo” all’anello ferroviario del capoluogo, i cui lavori dovrebbero partire a breve. "La Regione – ha concluso il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco – deve trasmettere la scheda “Grandi Progetti” all’Ue. Dopo l’ok dell’Europa, potranno partire i cantieri dell’anello".
Venerdì 25 Gennaio 2013 - Davide Guarcello
Ad annunciarlo ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, che ha incontrato a Palazzo d’Orleans, insieme al governatore Rosario Crocetta, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. "La prossima settimana – ha spiegato l’assessore Bartolotta – ci sarà un nuovo incontro più tecnico per definire il contratto di servizio di Rfi in Sicilia. Abbiamo affrontato due temi fondamentali: l’ottimizzazione della rete e dei servizi esistenti (con particolare riferimento al raddoppio ferroviario della linea Messina-Palermo) e anche lo sblocco dei nuovi investimenti di Rfi al Sud" grazie alla speciale task-force voluta dal ministro Barca.
Sui nuovi investimenti, ovviamente, il tavolo tecnico ha puntato l’attenzione sull’incentivazione dei piani industriali di Rfi, che si baseranno sull’ottimizzazione della rete ferrata siciliana, con particolare riferimento all’alta velocità sulle direttrici Catania-Palermo e Messina- Catania. "L´obiettivo - ha precisato Crocetta - sarà non solo la costruzione del doppio binario, ma anche il collegamento tra gli aeroporti di Catania e Palermo. In questa prima fase, in 5 anni vorremo riuscire a coprire questa distanza in due ore e mezza, e in 10 anni in un’ora e mezza".
Sulla velocizzazione della Catania-Palermo l’ipotesi è l’avvio di una prima tratta da Catania a Enna. "La prossima settimana – ha proseguito Bartolotta – con Rfi definiremo ulteriori aspetti riguardanti il contratto di servizio. Ce ne saranno in verità molti altri, ma la “tappa definitiva”, l’appuntamento finale che ci siamo dati, è per metà febbraio. Tra meno di un mese, quindi, scioglieremo il nodo del contratto di servizio. Quest’ultimo sarà fondamentale per definire cifre e risorse. Il presidente Crocetta ha puntato molto sul tema della “concretezza”. Basta ai proclami e agli interventi-spot. La Sicilia e i siciliani hanno bisogno adesso di progetti concreti, fattibili, non faraonici".
Il riferimento, chiaramente, è al primo progetto della Catania-Palermo, da 5 miliardi di euro, per la costruzione di un tunnel lungo 45 chilometri scavato sotto le montagne, con tempi ventennali e col limite di escludere alcune città del centro dell’Isola. Questa ipotesi, che prevedeva l’alta velocità ferroviaria a 300 Km all’ora, sembra ormai tramontata. Più concreta, invece l’alta velocità “light”, a 200 all’ora. Questa soluzione, sponsorizzata dalla Regione, prevede la spesa di “appena” un miliardo di euro, tempi più ragionevoli, nessun tunnel futuristico e l’inclusione di Enna e Caltanissetta nel tragitto.
L’obiettivo finale sarà poi collegare in tempi rapidi il “triangolo” Palermo- Messina-Catania: si potrà ridurre a un’ora e 20 minuti la tratta Palermo-Catania, 45 minuti per la Catania-Messina, e 2 ore per la Palermo-Messina. I pendolari siciliani sperano che questa volta dal vertice Regione-Ministero-Rfi non siano venute solo promesse. Quanto agli investimenti complessivi di Rfi nell’Isola, all’incontro di ieri si è anche discusso di nodi importanti specifici: dal “Nodo di Palermo” all’anello ferroviario del capoluogo, i cui lavori dovrebbero partire a breve. "La Regione – ha concluso il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco – deve trasmettere la scheda “Grandi Progetti” all’Ue. Dopo l’ok dell’Europa, potranno partire i cantieri dell’anello".
Venerdì 25 Gennaio 2013 - Davide Guarcello
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giovedì 24 gennaio 2013
Ritardi:I casi isolati dell'ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato Spa
Ritardi... lette le dichiarazioni dell'ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato Spa che scrive sui ritardi del 17 gennaio di un caso isolato, ho ritenuto doveroso pubblicare i sottostanti dati a dimostrazione che non è proprio un caso isolato. Di ritardi ormai siamo stufi ma è giusto che chi di dovere guardi i nostri monitoraggi su 18/19 treni tra le ore 5.oo e le ore 10.00 tenendo conto che sono i treni in cui viaggiano centinaia di pendolari da Messina sino a Siracusa e viceversa.
Questi i dati:
Questi i dati:
RIEPILOGO SOPPRESSIONI E RITARDI nei giorni 9-10-11-18 GENNAIO 2013
| ||||||||
Ritardo in minuti
| ||||||||
Treno
|
delle ore
|
Da
|
A
|
09-gen
|
10-gen
|
11-gen
|
18-gen
| |
1
|
3866
|
5.05
|
Siracusa
|
Messina
|
13
|
5
|
14
|
3
|
2
|
12866
|
5.10
|
Catania
|
Messina
|
7 anticipo
|
7
|
4 anticipo
|
2 anticipo
|
3
|
8575
|
5.20
|
Taormina
|
Siracusa
|
2
|
3
|
2
|
4
|
4
|
3865
|
5.25
|
Messina
|
Siracusa
|
2
|
10
|
5
|
7
|
5
|
12868
|
5.46
|
Catania
|
Messina
|
19
|
10
|
17
|
3
|
6
|
12865
|
5.50
|
Messina
|
Catania
|
31
|
8
|
8
|
13
|
7
|
8576
|
6.00
|
Catania
|
Fiumefreddo
|
3 anticipo
|
0
|
3 anticipo
|
1 anticipo
|
8
|
8580
|
6.05
|
Siracusa
|
Taormina
|
8
|
5
|
7
|
16
|
9
|
3868
|
6.30
|
Siracusa
|
Messina
|
0
|
12
|
6 anticipo
|
2
|
10
|
1955
|
6.35
|
Messina
|
Siracusa
|
74
| |||
11
|
12867
|
6.45
|
Messina
|
Catania
|
21
|
0
|
8
|
6 anticipo
|
12
|
12870
|
6.45
|
Catania
|
Messina
|
27
|
0
|
8
|
13
|
13
|
8577
|
6.47
|
Fiumefreddo
|
Bicocca
|
Soppresso
|
13
|
6
|
19
|
14
|
8579
|
7.12
|
Taormina
|
Catania
|
10
|
0
|
3
|
4
|
15
|
722
|
7.33
|
Siracusa
|
Messina
|
13
|
19
|
22
|
21
|
16
|
12869
|
8.00
|
Messina
|
Catania
|
3 anticipo
|
0
|
3 anticipo
|
22
|
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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Treni, in Sicilia mattinata da incubo 6 ore e mezza di ritardi in 16 tratte
Catania. La rabbia, in una mattina qualunque di una giornata lavorativa
qualunque, corre veloce. Molto più di quelle "caffettiere" sulle
rotaie. «Non c'è bisogno che venga Beppe Grillo a mangiare pane e salame dentro
un vagone puzzolente, per sapere che i treni in Sicilia fanno schifo. Noi
questo incubo lo viviamo tutti i giorni. E ogni ! giorno che passa è sempre
peggio». Parola di Roberto Distefano, catanese, impiegato con la sottospecifica
dello status di pendolare. Per lui, come per altre centinaia di studenti e
lavoratori soprattutto, ieri è stata una giornata da dimenticare. L'ennesima.
Sulla tratta Messina-Catania-Siracusa, in entrambe le direzioni, sui primi 19
treni del mattino (dalle 5,05 alle 9,40) ben 16 hanno registrato ritardi fra 5
e 86 minuti, accumulando un totale di 6 ore e 27 minuti. Record per il
Messina-Siracusa delle 5,25, mentre un altro (il Messina-Catania delle 5,50) è
stato soppresso; due convogli - e forse questa è la notizia - fanno segnare un
meritorio anticipo, rispettivamente di 2 e 5 minuti.
Il bollettino di guerra arriva da Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato
pendolari siciliani che raggruppa i viaggiatori dei comitati
"Me-Ct-Sr", "Sant'Agata Militello-Messina",
"Ragusa" e "Caltagirone-Gela", dichiarando di rappresentare
circa 50mila utenti. «La situazione del trasporto pubblico ferroviario in
Sicilia - sostiene Malaponti - non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità
deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto».
Interpellata sui disservizi di ieri, Ferrovie dello Stato Spa ha precisato, attraverso l'ufficio stampa siciliano, che «sulla linea Messina-Catania si è verificato un guasto alla locomotiva di un treno diretto a Siracusa. Si è deciso di far trasbordare i viaggiatori sul treno successivo». Ma c'è un prezzo da pagare: «Tutto ciò - spiegano da Fs Sicilia - ha causato sovraffollamento e accumulo di ritardo ma in quel momento è stata la miglior soluzione possibile per garantire ai passeggeri la prosecuzione del viaggio con il minor ritardo possibile». Per l'azienda «si è trattato, comunque, di un episodio isolato, infatti, nel corso del 2012 la percentuale di puntualità è stata del 93% a livello regionale, dato confermato nei primi 15 giorni di quest'anno». In particolare per la Messina-Catania «il dato di puntualità si attesta sul 92%, salvo poi registrare episodi occasionali spesso dovuti a cause esterne come guasti causati da avverse condizioni atmosferiche e soprattutto i furti di rame che negli ultimi tempi hanno riscontrato un'impennata non indifferente».
Intanto proprio ieri dai sindacati hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Rosario Crocetta, per discutere del rilancio del trasporto ferroviario. «Una situazione al collasso», scrivono i segretari di Cgil, Cisl, Uil Sicilia Ferruccio Donato, Maurizio Bernava, Claudio Barone e i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia Franco Spanò, Amedeo Benigno, Angelo Mattone. «Nessun rilancio delle ferrovie siciliane - denunciano i sindacati - ma piuttosto la mancanza di investimenti e di risorse anche solo per garantire la semplice manutenzione ordinaria delle linee siciliane con il grande rischio di vedere la chiusura di alcune tratte interne come l'Alcamo-Castelvetrano e tutta la dorsale mediterr! anea (Siracusa-Gela-Caltanissetta-Agrigento) che si sommeranno alla già! chiusa tratta ferroviaria Caltagirone-Gela». E c'è un altro rischio dietro l'angolo: «La mancanza della stipula del contratto di servizio fra Regione e Trenitalia che ha causato nell'ultimo biennio un considerevole taglio del servizio offerto dalla società ferroviaria quantificabile in 2 milioni di Km di percorso all'anno porterà da febbraio al già preannunciato taglio di un ulteriore milione di Km, senza un minimo di controllo da parte della Regione, con l'aggravante che la restante offerta verrà concentrata solo sulle dorsali di fatto giustificando cosi paradossalmente la chiusura di altre linee».
Sempre ieri, intervenendo a Roma a un convegno di Confindustria, l'ad di Fs Spa, Mauro Moretti, ha assicurato «interventi di velocizzazione». per la linea ferroviaria da Battipaglia a Reggio Calabria, ma anche in Sicilia, che «merita tantissime cose». Sarà così possibile «ridurre a 1 ora e 20 minuti la percorrenza tra Palermo e Catania, 45 minuti quella tra Catania e Messina e 2 ore e 5 minuti quella tra Palermo e Messina». Ma quando? I pendolari del Messina-Catania-Siracusa sono lì che aspettano.
Mario Barresi - (Ha collaborato Maria Gabriella Leonardi) La Sicilia Venerdì 18 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 6
Interpellata sui disservizi di ieri, Ferrovie dello Stato Spa ha precisato, attraverso l'ufficio stampa siciliano, che «sulla linea Messina-Catania si è verificato un guasto alla locomotiva di un treno diretto a Siracusa. Si è deciso di far trasbordare i viaggiatori sul treno successivo». Ma c'è un prezzo da pagare: «Tutto ciò - spiegano da Fs Sicilia - ha causato sovraffollamento e accumulo di ritardo ma in quel momento è stata la miglior soluzione possibile per garantire ai passeggeri la prosecuzione del viaggio con il minor ritardo possibile». Per l'azienda «si è trattato, comunque, di un episodio isolato, infatti, nel corso del 2012 la percentuale di puntualità è stata del 93% a livello regionale, dato confermato nei primi 15 giorni di quest'anno». In particolare per la Messina-Catania «il dato di puntualità si attesta sul 92%, salvo poi registrare episodi occasionali spesso dovuti a cause esterne come guasti causati da avverse condizioni atmosferiche e soprattutto i furti di rame che negli ultimi tempi hanno riscontrato un'impennata non indifferente».
Intanto proprio ieri dai sindacati hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Rosario Crocetta, per discutere del rilancio del trasporto ferroviario. «Una situazione al collasso», scrivono i segretari di Cgil, Cisl, Uil Sicilia Ferruccio Donato, Maurizio Bernava, Claudio Barone e i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia Franco Spanò, Amedeo Benigno, Angelo Mattone. «Nessun rilancio delle ferrovie siciliane - denunciano i sindacati - ma piuttosto la mancanza di investimenti e di risorse anche solo per garantire la semplice manutenzione ordinaria delle linee siciliane con il grande rischio di vedere la chiusura di alcune tratte interne come l'Alcamo-Castelvetrano e tutta la dorsale mediterr! anea (Siracusa-Gela-Caltanissetta-Agrigento) che si sommeranno alla già! chiusa tratta ferroviaria Caltagirone-Gela». E c'è un altro rischio dietro l'angolo: «La mancanza della stipula del contratto di servizio fra Regione e Trenitalia che ha causato nell'ultimo biennio un considerevole taglio del servizio offerto dalla società ferroviaria quantificabile in 2 milioni di Km di percorso all'anno porterà da febbraio al già preannunciato taglio di un ulteriore milione di Km, senza un minimo di controllo da parte della Regione, con l'aggravante che la restante offerta verrà concentrata solo sulle dorsali di fatto giustificando cosi paradossalmente la chiusura di altre linee».
Sempre ieri, intervenendo a Roma a un convegno di Confindustria, l'ad di Fs Spa, Mauro Moretti, ha assicurato «interventi di velocizzazione». per la linea ferroviaria da Battipaglia a Reggio Calabria, ma anche in Sicilia, che «merita tantissime cose». Sarà così possibile «ridurre a 1 ora e 20 minuti la percorrenza tra Palermo e Catania, 45 minuti quella tra Catania e Messina e 2 ore e 5 minuti quella tra Palermo e Messina». Ma quando? I pendolari del Messina-Catania-Siracusa sono lì che aspettano.
Mario Barresi - (Ha collaborato Maria Gabriella Leonardi) La Sicilia Venerdì 18 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 6
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lunedì 21 gennaio 2013
Mezza Sicilia dimenticata da Fs
Nella nostra Regione, a volere viaggiare in treno sembra di essere ritornati al
tempo delle carrozze a cavalli. La mobilità per Ferrovia, necessaria per
l'estensione del territorio e molto più sostenibile di quella su gomma, è un
problema per pendolari e viaggiatori in genere. Treni insufficienti, poco
puntuali, vecchi, sporchi; e l'ad di Fs! come se ne esce? Con la Tav tra
Palermo, Messina e Catania. Pensate che meraviglia: in poche decine di minuti
si potrà andare da Catania a Messina e da Messina a Palermo! Non è chiaro se è
prevista anche una "direttissima" CT-PA.
E il resto della Sicilia? E tutti gli altri siciliani? E tutte le altre città che, inesorabilmente ed inevitabilmente si vedranno chiudere le stazioni e sopprimere i treni? Solo gli abitanti di cui sopra hanno diritto a viaggiare in treno? O forse un cataclisma di cui nessuno sembra essersi accorto ha cambiato la geografia della Sicilia?
Pare di si, perchè con una sforbiciata Moretti ha ridotto la Sicilia al triangolo Ct-Me- Pa, infischiandosene del disagio di decine di migliaia di altri viaggiatori (o aspiranti tali) siciliani.
Ma lasciamo perdere disagi, disservizi, diritti negati, ecc. e torniamo alla meraviglia delle meraviglie: la Tav. Forse sarebbe il caso che prima di certi "lanci", si approfondisse la geografia (disciplina rigorosa, utilissima ma assai negletta) fisica e politica dei luoghi dove si vogliono realizzare certe opere. Da CT a ME: montagne, fiumare e decine di centri abitati; da ME a PA: idem; (eventualmente, perchè non è chiaro) da CT a PA: colline, montagne e valloni. In queste tratte non c'è un chilometro in piano! Tale complessa morfologia comporterebbe l'impegno di ingentissime risorse (da prendere dove?) per tratte, tutto sommato, brevi.
Un investimento così importante, paradossalmente, non sarebbe giustificato dalla brevità delle tratte e, in quanto escludente la gran parte della Sicilia, non sarebbe accettabile neanche socialmente. Non parliamo poi dell'impatto ambientale ed antropico. Dalle colonne de La Sicilia mando a dire a Moretti: dia ai Siciliani un trasporto ferroviario rispondente alle loro esigenze, efficiente, decoroso e degno d'un paese sviluppato e civile. Anche i Siciliani pagano le tasse e hanno il diritto di spostarsi in treno, come gli altri Italiani.
Liliana Gissara
Consigliere nazionale Italia Nostra per la Sicilia
E il resto della Sicilia? E tutti gli altri siciliani? E tutte le altre città che, inesorabilmente ed inevitabilmente si vedranno chiudere le stazioni e sopprimere i treni? Solo gli abitanti di cui sopra hanno diritto a viaggiare in treno? O forse un cataclisma di cui nessuno sembra essersi accorto ha cambiato la geografia della Sicilia?
Pare di si, perchè con una sforbiciata Moretti ha ridotto la Sicilia al triangolo Ct-Me- Pa, infischiandosene del disagio di decine di migliaia di altri viaggiatori (o aspiranti tali) siciliani.
Ma lasciamo perdere disagi, disservizi, diritti negati, ecc. e torniamo alla meraviglia delle meraviglie: la Tav. Forse sarebbe il caso che prima di certi "lanci", si approfondisse la geografia (disciplina rigorosa, utilissima ma assai negletta) fisica e politica dei luoghi dove si vogliono realizzare certe opere. Da CT a ME: montagne, fiumare e decine di centri abitati; da ME a PA: idem; (eventualmente, perchè non è chiaro) da CT a PA: colline, montagne e valloni. In queste tratte non c'è un chilometro in piano! Tale complessa morfologia comporterebbe l'impegno di ingentissime risorse (da prendere dove?) per tratte, tutto sommato, brevi.
Un investimento così importante, paradossalmente, non sarebbe giustificato dalla brevità delle tratte e, in quanto escludente la gran parte della Sicilia, non sarebbe accettabile neanche socialmente. Non parliamo poi dell'impatto ambientale ed antropico. Dalle colonne de La Sicilia mando a dire a Moretti: dia ai Siciliani un trasporto ferroviario rispondente alle loro esigenze, efficiente, decoroso e degno d'un paese sviluppato e civile. Anche i Siciliani pagano le tasse e hanno il diritto di spostarsi in treno, come gli altri Italiani.
Liliana Gissara
Consigliere nazionale Italia Nostra per la Sicilia
Lo
dico a La Sicilia - Domenica 20 Gennaio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 36
domenica 20 gennaio 2013
Treni «lumaca», disagi per i pendolari Brutta sorpresa alla stazione.
Un convoglio diretto
a Catania è stato soppresso. E sui vagoni come le «sardine»
Disagi si sono registrati, ieri mattina, per i pendolari che si recano a
Catania con il treno, per via di un convoglio soppresso e di altri due che sono
arrivati alla stazione ferroviaria di Giarre-Riposto in ritardo.
«Il treno delle
6,22- racconta una pendolare, Agata Cardillo -! viaggiava con un'ora e 20
minuti di ritardo; il treno delle 7,11 è stato soppresso e il treno delle 7,39
è arrivato pure in ritardo. I disagi sono frequenti, ma stavolta è stato più
eclatante. Questi ritardi sono soprattutto insidiosi, quando bisogna poi
prendere altri mezzi di trasporto pubblico ad un dato orario».
Il treno,
ultimamente, ha aumentato i propri utenti: «Probabilmente - racconta Agata Cardillo
- da quando è aumento il prezzo della benzina i pendolari sono aumentati.
Tant'è che ogni mattina, anche per trovare un parcheggio vicino alla stazione,
bisogna arrivare presto. I treni, però, non sono abbastanza capienti; la
mattina, ad esempio, il treno delle 7,39 a Giarre si riempie e i passeggeri che
salgono ad Acireale restano in piedi per tutto il viaggio, sino alla stazione
di Catania. Talvolta restano in piedi anche i pendolari che salgono sul treno
nella stazione di Guardia».
Un'altra pendolare,
Enza Rosano, spiega altri inconvenienti: «Non prendo semp! re lo stesso treno,
ma mi hanno riferito che ci sono dei probl! emi più frequenti su alcune linee
rispetto che su altre.
Quando capita che un
treno viene soppresso, il problema più grosso è che lo veniamo a sapere
all'ultimo momento e nell'attesa non si sa cosa fare.
È capitato che sul display venissero aggiornati i minuti di ritardo, ma poi alla fine è stato comunicato che il treno era stato soppresso».
È capitato che sul display venissero aggiornati i minuti di ritardo, ma poi alla fine è stato comunicato che il treno era stato soppresso».
Anche Enza Rosano
testimonia che il treno viaggia pieno di passeggeri: «I treni sono spesso
stracolmi - dice - e quando si fermano nelle altre stazioni, si verifica una
calca».
L'ufficio stampa Sicilia delle Ferrovie dello Stato, in proposito precisa che le informazioni al pubblico dei tabelloni sono collegati direttamente alla marcia dei treni e riportano sia dati reali che dati previsionali relativi all'eventuale ritardo. Riguardo alle soppressioni, la comunicazione al pubblico viene fornita quando c'è un'informazione certa, completa e chiara.
L'ufficio stampa Sicilia delle Ferrovie dello Stato, in proposito precisa che le informazioni al pubblico dei tabelloni sono collegati direttamente alla marcia dei treni e riportano sia dati reali che dati previsionali relativi all'eventuale ritardo. Riguardo alle soppressioni, la comunicazione al pubblico viene fornita quando c'è un'informazione certa, completa e chiara.
Riguardo
all'esigenza di altri treni, esigenza presente in tutta l'Itali! a, a ottobre
Trenitalia ha aggiudicato una gara per la fornitura di 70 elettrotreni, una
tranche dei circa 3 miliardi di euro d'investimenti complessivi dedicati al
trasporto regionale.
Maria Gabriella Leonardi - Venerdì 18 Gennaio 2013 Catania (Provincia) Pagina 36
Maria Gabriella Leonardi - Venerdì 18 Gennaio 2013 Catania (Provincia) Pagina 36
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sabato 19 gennaio 2013
I diritti negati dei pendolari
Viaggiare in treno nella tratta ferroviaria Messina-Catania è diventata
un'avventura. Oltre al problema cronico dei ritardi, numerose altre difficoltà
contribuiscono al dissesto delle Ferrovie: carenze strutturali, manutenzione
sempre meno regolare stanno creando sempre più disservizi e disagi per i
viaggiatori. Mercoledì 9 gennaio il treno delle ore 6: 57 con partenza dalla
stazione di Giarre-Riposto è stato soppresso senza comunicare la motivazione,
mentre quello delle ore 7: 12 proveniente da Messina è arrivato con circa
mezzora di ritardo. Causando quindi dei gravi disagi ai passeggeri che in
questa fascia oraria sono soprattutto studenti e lavoratori dipendenti o
comunque tenuti a osservare l'orario di entrata nei vari posti di studio o di
lavoro. Mi domando se la vita dei pendolari sia stato punita da un Dio
superiore e costretto a vagare nel girone dei ritardi e disservizi. Molti
pendolari da anni viaggiano sfruttando come mezzo pubblico il treno per vari
motivi. Il ! primo per una fonte di risparmio, il secondo per una forma di
rispetto per l'ambiente, il terzo per comodità. Ormai però il terzo punto mi
risulta veramente ridicolo elencarlo. Si perché la comodità sarebbe quello di
arrivare in orario senza incontrare traffico, di riposare invece di stressarsi
per cercare parcheggio, invece ultimamente lo stress arriva puntualmente ogni
mattina per arrivare in orario in ufficio e la sera per tornare a casa.
Gaetano Bonaventura
Lo dico a La Sicilia Martedì 15 Gennaio 2013 Catania
(Cronaca) Pagina 32
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venerdì 18 gennaio 2013
Non ci serve l’alta velocità nelle nostre tratte siciliane
Non ci serve l’alta velocità nelle nostre tratte siciliane per ovvi motivi, uno dei tanti, i tempi lunghissimi di realizzazione. Ai siciliani basterebbe solo ed esclusivamente “la velocità”. A quattro anni di distanza, dall’operazione “Freccia Rotta”, si parla ancora della velocizzazione della Catania-Palermo. Quattro anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde ed è proprio di ieri la dichiarazione dell’A.D. delle Ferrovie dello Stato, che a breve porterà l’alta velocità in Sicilia. Da considerare che non specifica, con date certe, quando ciò avverrà e quali siano i tempi di realizzazione. Ebbene, qualche giorno dopo l’operazione Freccia Rotta del 19 gennaio 2009, la Regione Sicilia, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia asserirono che si poteva ammodernare e velocizzare l’esistente tracciato della Catania-Palermo con venti o trenta milioni di euro in appena un anno o due di lavori, portando i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 40 minuti e fare transitare i treni di rango P. Tra l’altro, i 30 milioni di euro erano stati trovati dall’ex sottosegretario alle infrastrutture Reina e finanziati dando mandato a Rete Ferroviaria Italiana di conseguire il contratto di programma per l’ammodernamento e la velocizzazione ma, dal febbraio 2010 ad oggi nulla è stato portato a compimento se non sulla carta stampata dei quotidiani.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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