lunedì 15 aprile 2024

Comitato Pendolari Siciliani. Investimenti in Sicilia, fare chiarezza

Una settimana fa si è tenuta, alla presenza del governatore Schifani e dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana Spa, una conferenza stampa di presentazione del più grande Piano di investimenti in infrastrutture ferroviarie in Sicilia.

Investimenti per oltre 22 mld di euro, dei quali 17,6 mld già finanziati e la rimanenza da finanziare.

In considerazione dei vari lanci di stampa di miliardi da spendere in Sicilia, in questi ultimi anni, abbiamo voluto prendere carta e penna e riscontrare voce dopo voce i vari investimenti annunciati nelle slide di presentazione.  

Sommando gli investimenti previsti e precisamente:

-        realizzazione della rete ferroviaria Messina-Catania-Palermo 12.022 mld;

-        realizzazione della rete ferroviaria Messina-Palermo-Trapani pari a 2.787 mld compreso il collegamento ferroviario con l’aeroporto Trapani Birgi;

-        vari collegamenti ferroviari: Aeroporto di Catania Fontanarossa per un importo di 19 mln - Porto di Augusta per un importo di 105 mln - Ripristino linea Caltagirone-Gela per un importo di 349 mln - Metroferrovia di Ragusa per un importo di 38 mln - Bypass di Augusta per un importo di 176 mln e in ultimo la Fermata di Acireale Bellavista per un importo di 7 mln per un totale complessivo di 694 mln di euro.

Si arriva ad un totale complessivo pari a 15.503 miliardi di euro di investimenti finanziati.

I conti non tornano sui 17.6 miliardi già finanziati.

Vista la “svolta copernicana dei trasporti in Sicilia” così il presidente di Rete ferroviaria italiana, Dario Lo Bosco, l’ha definita chiediamo di conoscere nel dettaglio o meglio ancora in un cronoprogramma la differenza di circa 2 miliardi che mancano ai 17.6 miliardi finanziati. E se lo riterrà opportuno portare a conoscenza dei siciliani quali sono le opere previste per arrivare ai 22.100 miliardi di opere da realizzare in Sicilia prive di finanziamento.

Fonte Italpress: https://video.italpress.com/play/mp4/video/y7Vz

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani 

martedì 12 marzo 2024

Richiesta audizione alla IV Commissione ARS sul Passante ferroviario di Catania

Al Presidente della Commissione IV On. Giuseppe Carta, gentile Presidente, con la presente, chiedo venga disposta un’audizione dell’Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità e dei Dirigenti di RFI e di Trenitalia, affinché riferiscano sulle prospettive di utilizzo del passante ferroviario di Catania e sugli interventi che favorirebbero un maggiore incremento della frequenza dei treni sul passante ferroviario, a chiaro vantaggio dell’utenza metropolitana.

Certo di un suo cortese riscontro, porgo cordiali saluti.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 14 febbraio 2024

Proposte di modifica di alcuni treni regionali sulla relazione Messina-Catania-Siracusa e sulla relazione Piraineto-Trapani

Con la presente, in occasione dell’incontro che si terra in data 14/02/2024 presso i locali dell’assessorato regionale alle infrastrutture, ci pregiamo sottoporre all’attenzione delle SS.VV.II. le seguenti proposte di modifica sulle seguenti relazioni ferroviarie:

MESSINA-CATANIA

Anticipare il treno R 12955 ore 6.50 di 10/15 minuti per dare modo ai molti studenti che scendono a Giarre-Riposto di arrivare alle 8.08/8.13 anziché alle 8.23 (vedi mail del 19/09/2023) 

Realizzare fermata a Roccalumera-Mandanici del treno R 12977

Posticipare partenza del treno R 12995 alle 22.04

Prevedere la fermata dei treni Rv 5383 – 5385 – 5397 alla stazione di Fiumefreddo di Sicilia nei giorni feriali e nei festivi

Nei festivi prevedere un treno tra le 9.15 e le 14.35

CATANIA-SIRACUSA

Prevedere nei giorni festivi la partenza di un treno regionale alle ore 7.50 tenuto conto che il primo treno da Catania parte alle ore 10.50 e i successivi alle 16.50 – 18.37 e 20.59

SIRACUSA-CATANIA

Prevedere nei giorni festivi la partenza di un treno regionale tra le 8.50 e le 16.01 e alle ore 19.25

CATANIA-MESSINA

Prevedere una corsa treno tra le ore 8,08 e le ore 10.15

Posticipare partenza del treno R 12982 alle ore 14.35

Posticipare la partenza del treno R 12986 di circa 10/15 minuti

Posticipare partenza del treno R 12992 alle ore 20.05

Prevedere la fermata del treno R 5372 alla stazione di Alcantara

Posticipare partenza del treno R 5392 alle ore 21.25 ed effettuare la fermata alla stazione di Alcantara

Nei festivi prevedere un treno tra le ore 6.15 e le 10.15 e tra le 11.05 alle 14.24

PIRAINETO-TRAPANI

Inviamo allegati alla presente due schede di rilevamento, la prima riguarda le stazioni di salita e discesa la seconda i punti di attesa dei bus sostitutivi, così come concordato con il Dirigente di Trenitalia.

Certi di un’attenta valutazione e di un pronto riscontro, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 

martedì 9 gennaio 2024

Il gioco delle tre carte tra Regione, Trenitalia e Pendolari. Riduzioni? No solo aumenti!

È iniziato il nuovo anno con la prova provata della non riduzione del 5% del costo delle tariffe ferroviarie approvate nel nuovo contratto di servizio 2024-2033 per il trasporto ferroviario tra il committente Regione Siciliana e Trenitalia Spa.

Una riduzione alquanto strana e incomprensibile tenuto conto che il costo dei biglietti/abbonamenti, dal 1° gennaio 2024, anziché diminuire è aumentato del 5% a differenza di quanto avevano sostenuto nella loro nota stampa istituzionale il governatore Schifani e l’assessore ai trasporti Aricò.(https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/trasporti-nuovo-contratto-trenitalia-schifani-arico-piu-convogli-biglietti-meno-cari).

Le nostre perplessità scaturiscono dalle dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Aricò e dalla nota prot.n.67416 del 13/12/2023 (parte integrante della delibera di G.R.n.503 del 21/12/2023) a firma del dirigente generale dott. S. Lizzio e del dirigente del 2° Servizio ing. G. Di Miceli.

La domanda ci sorge spontanea: se l’aumento del 10% era previsto da gennaio 2024 nel vecchio contratto 2017-2026 che cessa di esistere il 31/12/2033 come mai viene riportato, decurtato ed inserito nel sottoscrivendo contratto di servizio 2024-2033?    E per di più, come mai tale operazione di decurtazione dal 10 al 5%, così come scrivono i due dirigenti (nota prot.n.67416 del 13/12/2023) necessita di un’ulteriore copertura finanziaria stimabile di almeno 2,5 milioni per il triennio 2024-2026?

Pertanto a cosa è servito l’ulteriore aumento delle tariffe del 5% se la Regione nel triennio 2024-2026 (contratto chiuso al 31/12/2023) deve integrare almeno ulteriori 7,5 milioni di euro?

Per quale motivo rimangono in vigore nel 2024 le norme di un contratto di servizio di cui la Regione Siciliana nè ha anticipato la scadenza al 31/12/2023 sottoscrivendo un nuovo Contratto dal 2024 al 2033?

Considerato, inoltre, che nel 2023 non era previsto nessun aumento contrattuale (2017-2026), come mai la Regione ha acconsentito all’impresa ferroviaria di operare un aumento dei biglietti/abbonamenti del 10% a partire dal 1° gennaio 2023?

In merito alle nostre pressanti richieste la Regione aveva istituito un capitolo nella finanziaria 2023 con risorse per 3,6 milioni di euro finalizzati alla sterilizzazione dell’aumento dei biglietti/abbonamenti del 10% non dovuto per l’anno 2023. Che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro considerato che non è stato azzerato l’aumento di biglietti e abbonamenti non dovuto per l’anno 2023?

Per quanto riguarda il nuovo Contratto di Servizio 2024-2033 facciamo notare che a ad oggi non è stato pubblicato sul sito della Regione Siciliana - Dipartimento Trasporti il “Programma di Esercizio 2023-2024” relativo ai servizi ferroviari da espletare strutturato secondo la seguente ripartizione prevista dallo schema di contratto:

a)  codice identificativo del treno;

b) le stazioni di partenza e di arrivo del treno, la tratta di competenza e i km*treno; gli orari di partenza e di arrivo;

c) tempo di percorrenza;

d) i giorni di esercizio annuo e periodicità;

e) la composizione del treno e posti a sedere offerti, con esplicitazione della presenza di posti per passeggeri a mobilità ridotta e di supporti per il trasporto di bici a bordo; 

f)  tipo di materiale utilizzato;

g) categoria treno?

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 21 dicembre 2023

Trasporti, nuovo contratto con Trenitalia. Schifani e Aricò: «Più convogli e biglietti meno cari»

Un sensibile incremento dei servizi, un potenziamento delle infrastrutture e dei convogli e una riduzione del 5 per cento del costo dei biglietti. È quanto stabilisce il nuovo contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale che sarà sottoscritto tra la Regione Siciliana e Trenitalia, con la formula dell'aggiudicazione diretta. Il governo Schifani, su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò, ha approvato il documento e ha dato il via libera alla firma del contratto che avrà validità decennale, dal 2024 al 2033.

«Il nuovo contratto di servizio – ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani - è strutturato in funzione della crescita dell’offerta sia in termini di quantità che di qualità e guarda anche al potenziamento della rete e all’arricchimento della flotta di treni sui quali stiamo investendo in maniera significativa. Contiamo di offrire una valida alternativa per gli spostamenti regionali ai siciliani e ai turisti, ma anche a chi deve trasportare merci grazie all'alta capacità». 

Il contratto prevede un incremento dei servizi, attraverso l’attivazione di nuove linee e il potenziamento di quelle esistenti. Si passerà dagli attuali 10,9 milioni di "chilometri treno" ai circa 13,7 milioni previsti per il 2033. Nel complesso, per i prossimi 10 anni il contratto avrà un costo di 1,5 miliardi di euro. Previsto, inoltre, un ulteriore investimento regionale di oltre 300 milioni per l'acquisto di 23 nuovi treni, tra i quali quelli che viaggeranno sulla Palermo-Catania a 200 km/h, e sei nuovi convogli a doppio piano da impiegare sulle linee a maggiore richiesta commerciale. 

«Questo nuovo contratto di servizio – ha aggiunto l’assessore Aricò - ci consentirà di ottenere grandi risultati e di migliorare sensibilmente la mobilità in Sicilia. Dal primo gennaio, per esempio, il costo previsto dei biglietti subirà una riduzione del 5 per cento e resterà invariato per i prossimi 4 anni. Inoltre, incrementiamo la sicurezza sui treni, grazie alla collaborazione con le forze di polizia che, registrandosi su un'apposita applicazione, continueranno a viaggiare gratis e assicureranno la propria assistenza al personale a bordo. Ringrazio gli uffici del dipartimento regionale e quelli di Trenitalia per l'ottimo lavoro svolto, che ci ha permesso di tagliare questo traguardo in tempi rapidi».

Nota stampa: Regione Siciliana - https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/trasporti-nuovo-contratto-trenitalia-schifani-arico-piu-convogli-biglietti-meno-cari

martedì 19 dicembre 2023

Fake News o errore di comunicazione? Nessuno sconto anzi aumento del 5% su biglietti ed abbonamenti

Nessuna riduzione costo dei biglietti per almeno quattro anni sul nuovo contratto di servizio per il trasporto ferroviario

I pendolari Siciliani ringraziamo il governatore Schifani e all’assessore ai trasporti Aricò, per il doppio regalo di Natale.

Nel pacco regalo di Natale abbiamo trovato: un nuovo contratto di servizio da gennaio 2024 a dicembre 2033 del quale sconosciamo i contenuti e una riduzione dei costi dei biglietti del 5 per cento, al momento solo sulla nota stampa della Regione.

I pendolari che si appresteranno ad acquistare gli abbonamenti mensili e/o annuali o il singolo biglietto di trasporto dal primo gennaio non troveranno lo sconto del 5 per cento sbandierato nel comunicato stampa da entrambi gli esponenti del governo siciliano ma bensì un ulteriore aumento del 5 per cento su singoli biglietti e abbonamenti.

Al danno la beffa di un aumento del 10 per cento non dovuto già dal gennaio 2023.

E’ da quasi un anno che attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine abbiano fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevedeva, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione10, Programma 2)”.

Risposta che a tutt’oggi attendiamo senza aver visto un centesimo di rimborso se non quest’ultimo regalo di Natale.

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani 

lunedì 11 dicembre 2023

Nuovo Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario. I Pendolari Siciliani sconoscono i contenuti

Con la nota del dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture, mobilità e trasporti, dott. Salvatore Lizzio e del dirigente del 2° Servizio trasporto ferroviario, ing. Giuseppe Di Miceli, prot.n. 38668 del 06/09/2023 avente oggetto: Avviso di preinformazione relativo a un contratto di servizio pubblico per l’affidamento diretto a Trenitalia del servizio ferroviario regionale della Regione Siciliana per il periodo 01/01/2024 – 31/12/2033 (con contestuale cessazione anticipata al 31/12/2023 del vigente Contratto di Servizio) - Regolamento (CE) n. 1370/2007 -  Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea – GU S: 2023/S 168 – 529255.

Alla luce di questa nota e tenuto conto della naturale scadenza dell’attuale e vigente contratto al 31/12/2026, non comprendiamo come mai la Regione Siciliana intenda disporre l’affidamento diretto a Trenitalia per il periodo dal 01/01/2024 al 31/12/2033 del servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale sulle relazioni di  competenza,  ai  sensi  del  Regolamento  Europeo  1370/2017,  con  contestuale  cessazione  anticipata  del vigente contratto di servizio al 31 dicembre 2023.

Se da un lato comprendiamo l’obiettivo primario che la Regione si pone, nella sottoscrizione del nuovo contratto, di un razionale utilizzo delle risorse pubbliche disponibili per soddisfare le nuove esigenze di trasporto ferroviario in tutta l’Isola.

Dall’altro non comprendiamo la chiusura anticipata del vigente contratto di servizio, in considerazione, di quanto viene affermato nella suddetta nota del mutato contesto regionale. È pur vero che nel territorio siciliano si stanno realizzando investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviari che una volta realizzati, consentiranno la possibilità di avere un’offerta ed un programma di esercizio più efficiente ed efficace in molte delle tratte ferroviarie siciliane.

Ma quello che non ci convince, nella chiusura anticipata dell’attuale contratto di servizio, è l’elenco delle infrastrutture che i dirigenti citano nella suddetta nota, e precisamente:

  la riattivazione della linea “Palermo-Trapani via Milo” e la sua elettrificazione, con miglioramento del collegamento ferroviario tra l’area urbana e suburbana di Palermo e la città di Trapani – data presunta attivazione novembre/2026;

  la riattivazione della linea “Gela-Caltagirone”, con ripristino dei collegamenti ferroviari fra Catania e Gela - data presunta attivazione dicembre/2026;

  l’attivazione dell’Anello Ferroviario di Palermo, che aumenterà la capacità di trasporto e l’accessibilità ai servizi nella città anche grazie al rilascio di nuove stazioni e fermate ferroviarie – data presunta attivazione maggio/2026;

  l’attivazione della “Metro ferrovia” a Ragusain fase di progettazione;

  la realizzazione di un nuovo collegamento veloce tra Palermo e Catania, con incremento delle velocità sulla tratta:

·       Data di attivazione Fiumetorto-Lercara Diramazione dicembre/2029

·       Data di attivazione Lercara Diramazione - Caltanissetta Xirbi novembre/2026;

·       Data di attivazione Caltanissetta Xirbi-Enna ottobre/2026

·       Data di attivazione Enna-Dittaino ottobre/2026

·       Data di attivazione Dittaino-Catenanuova 2025

·       Data di attivazione Catenanuova-Bicocca febbraio/2025

  la realizzazione di un nuovo tracciato a doppio binario sulla linea “Catania –  Messina”, fra le stazioni di Giampilieri e Fiumefreddo, con caratteristiche prestazionali che consentiranno l’incremento delle velocità sulla tratta - data presunta attivazione 2029/2030

  la sistemazione del nodo di Catania, con interramento della stazione di Catania Centrale, realizzazione di un nuovo tracciato a doppio binario, prevalentemente in galleria,

tra quest’ultima e Catania Acquicella, la realizzazione di due nuove fermate lungo il tracciato. In aggiunta è previsto l’interramento della linea ferroviaria lungo la tratta Catania Acquicella - Bicocca per consentire il prolungamento della pista del vicino aeroporto – data di attivazione: nodo di Catania dicembre/2026 e data di attivazione Catania centrale –Catania Acquicella 2030.

Una domanda ci sorge spontanea in considerazione della cessazione anticipata del vigente contratto di servizio al 31 dicembre 2023 e della nuova sottoscrizione gennaio 2024 dicembre 2033, tenuto conto che i lavori dichiarati nella nota dai dirigenti del Dipartimento infrastrutture, mobilità e trasporti, vedranno la loro realizzazione non prima della normale scadenza dell’attuale Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario che è il 31 dicembre 2026: Desideriamo comprendere quali saranno i benefici che l’utenza avrà di questa chiusura anticipata dell’attuale contratto di servizio che vede la propria scadenza nel dicembre 2026?

In conclusione, non si conoscono i contenuti di questo nuovo contratto di servizio, a differenza di quanto è avvento, sotto il profilo della trasparenza, con la sottoscrizione del Contratto Ponte nel 2015 e del Contratto decennale nel 2018 e tutto ciò ci sembra alquanto illogico che gli stakeholder non siano stati resi partecipi ai tavoli di questo nuovo affidamento. Teniamo a precisare che siamo stati sempre convocati ai tavoli di confronto (art.18 del Contratto di Servizio) sino ad ottobre 2022 dall’assessore pro-tempore on. le Marco Falcone, per le problematiche inerenti al Contratto e alla programmazione annuale dei servizi ferroviari. Mentre da quando si è insediato il neo assessore regionale alle infrastrutture, mobilità e trasporti, on. Alessandro Aricò, nonostante abbiamo ripetutamente più volte chiesto la convocazione del “tavolo di confronto come previsto dall’art.18 del contratto, non abbiamo avuto mai risposta, nonostante sia passato oltre un anno dal suo insediamento e non ci sono stati presentati, almeno per una mera presa d’atto, per il secondo anno consecutivo i nuovi orari entrati in vigore domenica 10/12/2023.

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani

martedì 14 novembre 2023

Comitati dei Pendolari e Associazioni dei Consumatori reiterano all'A.R.T. il tavolo tecnico di confronto con l'assessore ai trasporti Aricò

Con la presente, i sottoscritti desiderano fare presente di avere più volte chiesto la convocazione del tavolo tecnico previsto dall’art.18 comma 2 “Tavolo di confronto con le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni dei passeggeri e delle persone a mobilità ridotta” previsto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e conseguito con il D.A. n.3423 del 22/11/2018, senza aver ottenuto risposta a tutt’oggi.
Desideriamo pertanto conoscere le ragioni ostative, nonostante siano intervenute le nuove offerte commerciali 2022/2023 quella di giugno 2023 a tra qualche mese quella 2023/2024, per le quali il Dipartimento e/o l’Assessore non abbiano ritenuto di convocare il “Tavolo di
Confronto” dall’ultimo incontro tenutosi il 19/10/2022 con i Dirigenti della Regione, di Trenitalia, di Rete Ferroviaria Italiana e dell’assessore uscente Marco Falcone.
Non ci sorprendono le dichiarazioni del neo assessore alla Mobilità e infrastrutture della Regione Siciliana, Alessandro Aricò, ma teniamo a precisare che le nostre richieste non sono critiche al contratto di servizio regionale ma giuste osservazioni per fare rispettare gli impegni istituzionali e finanziari presi nella legge di stabilità regionale n. 2/2023 all’art. 6, comma 5.
Fatta questa precisazione, siamo ancora in attesa di capire che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 finanziati all’art. 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro”.
Siamo giunti a metà novembre e non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio di questa sterilizzazione tariffaria prevista nella legge di stabilità regionale 2/2023 e tra l’altro per il secondo anno non ci è stato ancora presentato il nuovo programma di esercizio 2023/2024.
In conclusione ci consta fare presente che dal 2018 non si riesce a trovare neanche un euro, nel bilancio regionale siciliano, per incrementare le somme destinate al trasporto ferroviario e, con esse, i km-treno che sarebbero necessari per incrementare ulteriori servizi ferroviari in quei territori che da anni chiedono più servizi ferroviari almeno nelle giornate festive/domenicali e il numero di convogli in 

servizio lungo il Passante Ferroviario di Palermo e di Catania.

All’Autorità di Regolazione dei Trasporti
All’Assessore Alessandro Aricò
Al Presidenza ARS
Alla Commissione IV Ambiente, territorio e Mobilità
Al Dirigente Generale Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti
Al Dirigente del Servizio 2° - Piano regionale dei Trasporti – Trasporto Ferroviario

F.to Raffaele Tango - Presidente ADOC Sicilia
F.to Roberto Di Maria - Responsabile Trasporti ADOC Sicilia
F.to Luigi Ciotta - Presidente Sicilia Consumatori
F.to Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
F.to Tania Di Marco - Presidente Comitato Pendolari Palermo-Agrigento
F.to Giuseppe Gurrieri - CUB Trasporti
F.to Giovanni Russo - Presidente Associazione Ferrovie Siciliane

domenica 2 luglio 2023

Criticità e richieste disattese - Reitera richiesta convocazione Tavolo Tecnico di confronto - Offerta ferroviaria regionale.

Sul Passante ferroviario di Palermo sono stati spesi negli ultimi 15 anni 1,2 miliardi di euro per l’ammodernamento e il raddoppio ferroviario, realizzando le 16 stazioni in esercizio (a cui dovranno aggiungersene altre tre, attualmente in costruzione) sui 35,6 km del suo tracciato.

Infrastrutture realizzate per l’attuazione di un servizio di tipo metropolitano, come avviene nelle grandi città dove, tra un treno e l’altro, si attendono al massimo 3 o 5 minuti.

A Palermo occorre aspettarne 30 o 60 (a seconda delle stazioni), con i risultati che conoscono bene pendolari e studenti che, ogni mattina, riescono a salire a fatica sui treni stracolmi, se non rimangono a terra. Una situazione drammatica che si ripete in tutte le ore di punta dalla riapertura del Passante, nel lontano 2018, suscitando le proteste dei cittadini che, chiedono, da anni, l’incremento delle frequenze attraverso associazioni di consumatori come ADOC e comitati pendolari come il CIUFER. Avendo una sola risposta: non ci sono soldi.

Dal 2018, non si riesce a trovare neanche un euro, nel bilancio regionale siciliano, per incrementare le somme destinate al trasporto ferroviario e, con esse, i km-treno che sarebbero necessari per incrementare il numero di convogli in servizio lungo il Passante Ferroviario di Palermo.

Stranamente, questi km-treno sono spuntati fuori per il nuovo collegamento veloce “GENIO EXPRESS” tra le stazione ferroviarie di Palermo Centrale e Punta Raisi (Aeroporto Falcone-Borsellino), presentato al pubblico come la grande novità dell’offerta ferroviaria regionale, in funzione dal 22/06/2023. I treni dedicati al nuovo servizio effettuano 6 corse giornaliere, ma soltanto 1 di esse ferma a tutte le fermate. Le altre 5 (3 in direzione aeroporto, 2 in direzione Palermo Centrale) fermano soltanto nella stazione di Palermo Notarbartolo. Per percorrere i 35 km del Passante ci vorranno pur sempre 36 minuti.

Un’offerta aggiuntiva che appare demenziale, dato che i treni “veloci” per Punta Raisi ci sono già. Vengono effettuati al ritmo di uno ogni ora, alternandosi a quelli che, sempre ogni ora, fermano in tutte le stazioni arrivando sempre in aeroporto. Ed impiegano soltanto 13 minuti in più dei nuovi treni “Genio” che finiranno per sprecare preziosissimi km/treno per servire una stazione soltanto lungo il tragitto anziché 16. Rischiando seriamente di viaggiare vuoti, dal momento che potranno raccogliere pochissima utenza in città limitatamente ad una destinazione, l’aeroporto che, dati alla mano, interessa al massimo il 15-20% degli utenti presenti sui treni.

Una genialata degna di Aladino, visto che le 3 coppie di treni non hanno alcun senso, se non quello di farli viaggiare vuoti spendendo oltre un milione di euro e sperperando oltre 78.000 km*treno senza alcuna logica, con tempi di percorrenza 36 minuti con una sola fermata a fronte dei 49 minuti con 10 fermate delle corse attuali. Tenuto conto che per ogni fermata e ripartenza Trenitalia calcola 3 minuti i conti sulla percorrenza del "GENIO" non tornano perché dovrebbe effettuare la corsa in 22 minuti.

Ma le incongruenze del trasporto ferroviario siciliano non si fermano qui. Per quanto riguarda il nodo di Catania, avevamo suggerito ai Dirigenti del Dipartimento e di Trenitalia di incrementare l’offerta con delle corse treno ogni 10 minuti sugli 8 km*treno che collegano le stazioni ferroviarie di Catania Centrale a Catania Aeroporto Fontanarossa e Catania Bicocca; ma non c'è peggior sordo che non vuole sentire. Dove sono i 50 treni giorno che dovevano attestarsi a Catania Fontanarossa oltre quelli provenienti da Siracusa, Caltagirone, Catenanuova, Caltanissetta e Palermo?

Vista la chiusura della linea ferroviaria Catania-Palermo, nel tratto Bicocca-Dittaino, secondo i nostri calcoli in continuo aggiornamento, saranno soppressi oltre un milione di chilometri treno. Al costo di 14 euro per chilometro treno, dichiarato dall’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò in audizione in Commissione Trasporti il 22/02/2023, si arriva a una cifra risparmiata di oltre 14 milioni oltre alle somme derivanti dalle penalizzazioni previste contrattualmente.

Anche volendo considerare il costo del trasporto alternativo con bus sostitutivi al treno, alla Regione dovrebbero restare oltre 10 milioni. Risorse importanti, che potrebbero essere sfruttate per intervenire sull’annosa questione degli aumenti dei biglietti ferroviari e/o sull’implementazione di ulteriori servizi ferroviari in quei territori che da anni chiedono più servizi ferroviari almeno nelle giornate festive/domenicali.

Non ci sorprendono le dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità e infrastrutture della Regione Siciliana, Alessandro Aricò, ma teniamo a precisare che le nostre richieste non sono critiche al contratto di servizio regionale ma giuste osservazioni per fare rispettare gli impegni istituzionali e finanziari presi nella legge di stabilità regionale n. 2/2023 all’art. 6, comma 5.

La Regione Siciliana nel Contratto di Servizio con l’impresa ferroviaria Trenitalia Spa nella “Sezione Seconda: Tariffe, orari e investimenti e precisamente all’art. 14 (Obblighi Tariffari e gratuità) sottoscrive gli unici aumenti previsti contrattualmente del 10 per cento a gennaio 2020, a gennaio 2022 e l’ultimo a gennaio 2024.

Fatta questa precisazione, siamo ancora in attesa di capire che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 finanziati all’art. 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro”; siamo giunti alla fine giugno e non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio.

In conclusione desideriamo fare presente che abbiamo più volte chiesto la convocazione del tavolo tecnico previsto dall’art.18 comma 2Tavolo di confronto con le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni dei passeggeri e delle persone a mobilità ridottaprevisto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e conseguito con il D.A. n.3423 del 22/11/2018, senza aver ottenuto risposta a tutt’oggi, nonostante siano già avvenuti il cambio orario invernale di dicembre 2022 e quello estivo di giugno 2023 che dal 2016 al 2021 ci veniva presentato, almeno, per una mera presa d’atto.

Presidente Sicilia Consumatori - F.to Luigi Ciotta
Presidente ADOC Sicilia - F.to Raffaele Tango
Responsabile Trasporti ADOC Sicilia - F.to Roberto Di Maria
Presidente Associazione Ferrovie Siciliane - F.to Giovanni Russo
CUB Trasporti - F.to Giuseppe Gurrieri
Presidente Comitato Pendolari Siciliani - CIUFER - F.to Giosuè Malaponti


domenica 21 maggio 2023

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.
Nonostante siano stati previsti nella legge di stabilità 3,6 milioni di euro. Infatti in una dichiarazione alla stampa del 30 gennaio Schifani spiega: “le risorse per evitare l’aumento le abbiamo stanziate in manovra, dunque i ticket torneranno presto al prezzo ribassato”.
Siamo a metà maggio ma non abbiamo visto ancora nessun ribasso e/o sterilizzazione dell’aumento. Alle dichiarazioni del governatore Schifani seguono le dichiarazioni in Commissione Trasporti all’Ars dell’assessore regionale ai trasporti on. Aricò. L’assessore in audizione spiega che sono stati previsti in finanziaria 3,6 milioni per azzerare l’aumento, da noi denunciato, non previsto a gennaio 2023, ma ad oggi non ha messo in pratica la sterilizzazione di questo aumento.
Ci corre l’obbligo per fare chiarezza sulle cifre dichiarate dall’assessore nel corso della seduta della Commissione che a parer nostro ma anche per i contenuti contrattuali non hanno alcuna logica. Non è vero che servono 8,7 milioni per il prossimo triennio.
Il contratto di servizio, così come abbiamo più volte scritto prevedeva e prevede gli aumenti del 10% in tre annualità e precisamente 2020, 2022 e 2024. Premesso ciò, vorremmo capire a cosa servono le cifre date dall’assessore (8,7 mln) e comprendere le dichiarazioni dell’ing. Pullara direttore di Trenitalia che dichiara “…è necessario trovare le coperture a tali spese, per tutti gli anni successivi al 2022”. Continuiamo a non capire di quali coperture parlano l’assessore Aricò e il direttore Pullara, tenuto conto che da “CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO FERROVIARIO” che scade il 31.12.2026, l’ultimo aumento contrattuale previsto del 10%, sino alla naturale scadenza del 2026, è a gennaio 2024. Una domanda ci sorge spontanea: a cosa dovranno servire gli 8,7 milioni nel prossimo triennio?
Noi, non abbiamo chiesto di azzerare gli aumenti dell’ultimo triennio ma di ristorare l’aumento non previsto di gennaio 2023 non previsto contrattualmente. È pur vero che servivano 4,6 per ristorare tutto il 2023 ma visto che ne sono stati finanziati 3,6 milioni, ci chiediamo e chiediamo perché non è stato, ancora oggi, sterilizzato l’aumento del 10% a partire dal mese di marzo e/o di aprile 2023 tenuto conto dell’impegno che aveva preso il governatore Schifani con i pendolari Siciliani?
Attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione10, Programma 2)” di cui non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio. Infine l’assessore Aricò dichiara che il contratto di servizio “costa alla Regione circa 166 milioni all’anno per espletare 10,9 milioni di km-treno. Non ci risultano questi ulteriori dati tenuto conto dell’art. 6 (Corrispettivi e modalità di pagamento) del contratto in atto che enuncia i seguenti corrispettivi:
pari ad euro 111.535.920,00 IVA esclusa, per il primo anno e per gli anni successivi, agli importi riportati nel PEF (Allegato 6), che di seguito si riportano puntualmente, unitamente alla produzione annua prevista: • 2018: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,3 mln treni*km); • 2019: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2020: Euro 113.208.959,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2021: Euro 119.284.506,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2022: Euro 121.073.774,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2023: Euro 122.889.880,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2024: Euro 124.733.229,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2025: Euro 126.604.227,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2026: Euro 128.503.291,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km).
Importi che a partire dall’anno 2020 sono stati incrementati dell’1,5 per cento, nonostante i km-treno previsti annualmente.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 3 febbraio 2023

Alì Terme e Scaletta Zanclea dal 06 al 25/02/2023 fermeranno tutti i treni del trasporto ferroviario regionale.

Continuano i disagi sulla Statale 114 tra gli abitati di Alì Terme e Scaletta Zanclea, per i continui smottamenti del costone di Capo Alì.
Vista l’ordinanza n. 9/23 dell’Anas che sancisce la necessità di intervenire alla messa in sicurezza della parete rocciosa e che è opportuno la chiusura della Statale 114 per consentire di realizzare i lavori di ripristino.
Restano incerti i tempi per la riapertura della statale che porteranno ancora una volta gravi ripercussioni sui due centri abitati, non avendo strade alternative per raggiungere Messina o le città del litorale messinese, con tutti i disagi che ne conseguono.
Un’alternativa che può alleviare i disagi è quella di dare le fermate ai treni che non effettuano le fermate di Scaletta Zanclea ed Alì Terme. Alcuni treni regionali della linea Messina-Catania-Siracusa che non effettuavano le due fermate e per l’esattezza 12 treni effettueranno le fermate alle stazioni di Scaletta Zanclea ed Alì Terme da lunedì 6 febbraio a sabato 25 febbraio 2023.

mercoledì 1 febbraio 2023

Bonus Trasporti, aspettando i decreti attuativi per l'accesso al al sito bonustrasporti.it

Molti colleghi pendolari, già dal mese di gennaio 2023, ci chiedono come accedere al link per scaricare il nuovo “Bonus Trasporti”. Considerato che dal portale del ministero https://www.bonustrasporti.lavoro.gov.it/ a tutt’oggi non è possibile accedervi abbiamo inviato un “TICKET” dallo stesso portale del ministero per avere informazioni su quando sarà possibile poter accedere per richiedere il Bonus trasporti 2023.
Questa la risposta: La piattaforma bonus trasporti verrà aggiornata con le regole per l'anno 2023 non appena verrà rilasciato il decreto attuativo del governo da adottare entro la scadenza del 14 febbraio 2023. (la storia dei decreti attuativi insegna che a volte l’attesa può essere anche più lunga).

mercoledì 18 gennaio 2023

Comitato Pendolari Siciliani - Nuovo Bonus da 60 euro per i pendolari sino al 31 dicembre 2023

Con il decreto-legge dello scorso 14 gennaio vengono definite le nuove misure a sostegno della fruizione dei servizi di trasporto pubblico per l’anno in corso.
Il decreto istituisce un fondo finalizzato al riconoscimento a studenti e lavoratori di un buono da utilizzare per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale a decorrere dal 14 gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2023.
Tutte le persone che nel corso del 2022 hanno conseguito un reddito complessivo lordo non superiore a 20 mila euro possono richiedere il bonus trasporti attraverso la piattaforma bonustrasporti.lavoro.gov.it, in fase di aggiornamento.
Il valore del buono non può superare l'importo di 60 euro.
I buoni verranno riconosciuti nei limiti della dotazione del fondo pari a 100 milioni di euro per l'anno 2023.
Per la richiesta bisognerà attendere il decreto ministeriale che definirà in dettaglio i requisiti e le modalità di erogazione.

sabato 14 gennaio 2023

Trasporto ferroviario. Lavori e modifiche al servizio in Sicilia in vigore dal 15 gennaio al 22 gennaio 2023

Linee: Palermo - Catania e Catania - Messina, modifiche alla circolazione
In vigore dal: 15/01/2023 al 22/01/2023
Da domenica 15 gennaio a domenica 22 gennaio 2023, per lavori di potenziamento infrastrutturale nella stazione di Villarosa, i treni regionali elencati nella foto allegata subiscono le variazioni d’orario indicate.

giovedì 5 gennaio 2023

Quale “cura del ferro” considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario in Sicilia?

La Regione con Delibera di Giunta Regionale n. 563 del 18 dicembre 2021 deliberava di autorizzare la sospensione dell'incremento tariffario a far data dall'1 gennaio 2022, compensando i minori ricavi con l'adeguata rimodulazione del Piano Economico Finanziario che sarà definito con l’impresa ferroviaria Trenitalia S.p.A..
Chiediamo al neo assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, di intervenire sulla questione per fare chiarezza e, se il caso chiederne l’annullamento prevedendo gli eventuali rimborsi per chi ha già acquistato i titoli di viaggio.
Infine desideriamo conoscere quale “cura del ferro” l’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò” voglia intraprendere considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario.

Incremento dei prezzi dei servizi ferroviari regionali – Richiesta di revisione della programmazione dell’offerta commerciale del servizio di trasporto pubblico ferroviario in Sicilia

Nonostante le proteste degli scriventi, continuano da parte della regione e di Trenitalia le angherie nei confronti di chi ancora si ostina ad utilizzare il trasporto ferroviario per lavoro o per studio.
Oltre al danno dei disservizi, dei ritardi, degli autoservizi sostitutivi, della carenza di corse e delle coincidenze regolarmente saltate, la beffa che si manifesterà con il nuovo anno è l’incremento del prezzo di biglietti ed abbonamenti del 10%. Un incremento che, secondo le clausole-capestro del Contratto di servizio Regione-Trenitalia dovrebbe avvenire ogni due anni. Già applicato il primo aumento nel 2020, il secondo avrebbe dovuto essere applicato dall’inizio del 2022, ma venne scongiurato da un intervento della stessa Regione, conscia, allora, delle difficoltà che ne sarebbero derivate ai viaggiatori.
L’incremento entrato in vigore dal 1 gennaio 2023 appare del tutto inatteso, dal momento che ci si sarebbe aspettato l’arrivo del 2024 per il successivo incremento dei prezzi. Ci si chiede, peraltro, cosa avverrà il prossimo capodanno, quando magari si penserà bene, alla luce del contratto di Servizi, di applicare il terzo incremento previsto.
Tutto questo avviene nella totale indifferenza riservata alle richieste di Comitati ed associazioni, periodicamente convocate al Tavolo Tecnico che si tiene presso l’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, e regolarmente ignorate.
Nulla si sa circa una razionalizzazione degli orari, che, lontani dal cadenzamento che caratterizza ogni servizio ferroviario che si rispetti, presentano combinazioni penalizzanti per i viaggiatori che si trovano regolarmente ad affrontare lunghe attese in stazione a causa di coincidenze inesistenti. Più volte richiesta, anche con una collaborazione attiva degli scriventi, e più volte promessa, tale razionalizzazione non ha mai avuto luogo negli ormai 6 anni di vigenza del nuovo Contratto di Servizio.
Allo stesso modo, si continua a fornire un servizio quantitativamente carente, con i viaggiatori costretti ad affollare i pochi treni offerti nelle ore di punta, ormai simili a scatole di sardine. Gravissima, a tal proposito, la situazione dei passanti ferroviari di Palermo e Catania, oltre che della Metroferrovia di Messina, dove il servizio assume un valore fondamentale in chiave urbana, ma viene mantenuto su frequenze inaccettabili, orari impossibili e fermate saltate per la presenza di incomprensibili “corse veloci”. E dove il biglietto unico integrato tra i vari sistemi di trasporto non esiste (Catania) o è poco appetibile (a Palermo quello minimo è giornaliero) e finisce per scoraggiare gli utenti del trasporto pubblico, incrementando il traffico cittadino.
Ancora troppo carente l’offerta nelle linee a torto considerate “secondarie” del trapanese o del ragusano, dove i treni, la domenica, semplicemente non esistono. Nelle giornate feriali, invece, hanno la parvenza di vecchie automotrici diesel degli anni ’70, ancora inspiegabilmente in esercizio, mentre si rimane in attesa dei nuovi treni ibridi, entrati in servizio pochi giorni fa ma inspiegabilmente utilizzati su linee elettrificate.
Nel frattempo, la realizzazione di opere attese per troppo tempo, ma anche di semplici manutenzioni, causa regolarmente la chiusura delle linee, soprattutto nel periodo estivo, penalizzando non soltanto i pendolari ma anche i turisti. Senza che a ciò faccia fronte alcun ristoro per i viaggiatori, costretti a lunghi viaggi sotto il sole all’interno di bus sostitutivi.
Alla luce di quanto sopra, i sottoscritti non possono fare altro che richiedere l’immediata revoca degli aumenti previsti per il 2023, con provvedimento analogo a quello emanato lo scorso anno, a salvaguardia dei viaggatori già oberati dagli incrementi dei prezzi che hanno caratterizzato l’attuale stato di crisi su scala internazionale. Un provvedimento che venga esteso anche alle scadenze future, in maniera tale da scongiurare ulteriori aumenti.
Nel contempo, gli scriventi ribadiscono le proprie richieste già avanzate con nota congiunta del 10 dicembre 2021, che si allega in copia e si conferma integralmente, non essendo stata, da allora, accolta alcuna delle richieste in essa contenute.
F.to Roberto Di Maria - Responsabile Regionale Trasporti ADOC Sicilia
F.to Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
F.to Luigi Ciotta - Presidente Sicilia Consumatori

Allegato
Fiumefreddo di Sicilia, 10 dicembre 2021

Nuovi orari 2021-2022 in vigore da domenica 12 dicembre 2021 - Rivedere la programmazione del servizio di trasporto ferroviario regionale più a “Misura di Pendolare”.
Il Comitato Pendolari Siciliani e l’Associazione dei Consumatori ADOC Sicilia in una nota congiunta inviata all’assessore regionale e al dipartimento trasporti della regione chiediamo che vengano prese in considerazione le proposte congiunte che da diversi anni vengono portate ai tavoli ma non vengono prese nella giusta considerazione.
Premesso che avevamo chiesto nel tavolo tecnico del 23/09/2020 all’assessore ai trasporti, ai dirigenti del Dipartimento Trasporti e ai Dirigenti di Trenitalia di rivedere, di riprogrammare insieme l’offerta commerciale 2021/2022 cercando di ottimizzare con il nostro contributo e dal nostro punto di vista gli attuali 11 milioni di km-treno.
E’ passato un anno ma non abbiamo avuto risposta e per il sesto anno l’offerta commerciale continua ad essere un copia e incolla, più o meno, di anno in anno a parte l’entrata in esercizio di nuove infrastrutture e di conseguenza nuove fermate.
Questo è quanto chiediamo:
· la riorganizzazione dei 65 treni festivi/domenicali che non assicurano ai pendolari abbonati e all’utenza di poter raggiungere i luoghi di lavoro nella fascia pendolare 6.00/9.00;
· di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Messina con i treni in partenza per Catania e Siracusa e con il servizio metropolitano di Giampilieri;
· di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Catania con i treni in partenza per Messina e Siracusa;
· la programmazione dei treni da e verso Catania Aeroporto perché allo stato attuale è un servizio accomodato;
· di rivedere il Contratto di Servizio in riferimento a quanto disposto al punto 3 della Parte III - Trasporto Regionale delle Condizioni Generali in riferimento alla tipologia dei titoli di viaggio che si articolano in due tipologie principali: Biglietto di Corsa Semplice, per un viaggio unico e Abbonamento per più viaggi ripetuti entro un determinato limite temporale (settimanale, quindicinale, mensile, trimestrale, annuale).
· la sistemazione in tutte le stazioni di una bacheca contente l’elenco dei punti vendita (indirizzo e distanza dalla stazione);
· la sistemazione di una bacheca in tutte quelle stazioni che per motivi logistiche non sono accessibili ai bus sostitutivi con le informazioni relative ai punti di fermata
· di programmare le coincidenze a Siracusa per Catania e Messina con tutti i treni provenienti da Gela/Modica e diretti a Modica/Gela;
· di programmare le coincidenze a Canicattì per Agrigento per garantire un collegamento pubblico in treno (visto che non ci sono mezzi pubblici per tale relazione) tra Ragusa e Agrigento e viceversa;
· la programmazione di almeno una coppia di treni nei giorni festivi/domeniche sulla linea Siracusa-Ragusa-Caltanissetta;
· l’incremento dell’offerta sui passanti ferroviari di Palermo e Catania, nonché sulla metro ferrovia di Messina;
· l’istituzione del biglietto unico integrato nell’area del Passante di Catania, sia orario che giornaliero, nonché del biglietto unico integrato orario sul Passante di Palermo;
· di programmare le coincidenze dei treni in arrivo a Palermo centrale con i treni in partenza verso Punta Raisi;
· la trasformazione dei treni “regionali veloci” sul Passante ferroviario di Palermo in treni regionali ordinari, in maniera tale da far loro effettuare tutte le fermate;
· l’istituzione del servizio Cefalù-Punta Raisi a cadenza oraria, sul modello del Cefalù line estivo, con fermata a Palermo Maredolce>>.
F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer
F.to Roberto Di Maria Responsabile Trasporti Adoc Sicilia

                        

 

        

 

martedì 3 gennaio 2023

L’aumento silenzioso del 10 percento dei biglietti e abbonamenti del trasporto ferroviario siciliano.

Premesso che l’art. 14 (Obblighi tariffari e gratuità), del Contratto di trasporto ferroviario decennale 2017/2026, al punto 4 prevede che, citiamo testualmente: -La Regione inoltre stabilisce che le tariffe regionali sono incrementate, dal 1° gennaio degli anni 2020, 2022 e 2024, con prevendita dal giorno 25 dicembre del mese precedente, del 10% per ciascuno degli anni indicati… Le Parti si danno atto reciprocamente che l’adeguamento, di cui al presente comma, contribuisce all’equilibrio economico del presente Contratto e, pertanto, qualora la Regione deliberi di non effettuarlo, la stessa si impegna a compensare i minori ricavi individuando le risorse necessarie. Dopo la nostra denuncia alla stampa, nei primi giorni del dicembre 2021, dovuta ai tanti disagi/disservizi patiti dall’utenza pendolari chiedevamo proprio l’azzeramento dell’aumento del 10% previsto da contratto a gennaio 2022.

Infatti la Regione con Delibera di G.R. n. 563 del 18 dicembre 2021 deliberava di autorizzare la sospensione dell'incremento tariffario a far data dall'1 gennaio 2022, compensando i minori ricavi con l'adeguata rimodulazione del Piano Economico Finanziario che sarà definito con l’impresa ferroviaria Trenitalia S.p.A.

Fatta questa premessa riteniamo, dal nostro punto di vista, che l’aumento delle tariffe del trasporto ferroviario dell’ulteriore 10% dal 1° gennaio 2023 non spetti al gestore del trasporto ferroviario, sia per quanto dispone l’art.14 del Contratto di servizio che prevede gli aumenti del 10% solamente in tre annualità 2020, 2022 e 2024, sia per l’eventuale ristoro relativo alla sospensione dell’aumento del 2022 operato quasi certamente dalla Regione.

Se non verrà revocato l’aumento di gennaio 2003 sarà il quarto aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 37,5% che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026 ma i treni*km sono sempre i 10, 9 milioni e il servizio di anno in anno è sempre lo stesso. 

Con il nuovo orario entrato in vigore l’11 dicembre 2022, scopriamo una nuova stranezza e precisamente che la Regione e Trenitalia hanno scelto di fare a partire dal 23/12 sino al 5/01/2023, su alcune tratte ferroviarie, una riduzione di corse treno da far effettuare invece con i bus sostitutivi al treno. Una scelta senza alcuna logica tenuto conto che i tempi di percorrenza del treno non possono essere gli stessi di quelli percorsi da un bus che viaggia su strada. Tutto ciò sta creando enormi disagi e disservizi a molti utenti e pendolari che scoprono dopo aver acquistato il biglietto che dovranno viaggiare in bus e anziché in treno.

Per questi motivi chiediamo al neo assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, di intervenire sulla questione per fare chiarezza e, se il caso chiederne l’annullamento prevedendo gli eventuali rimborsi per chi ha già acquistato i titoli di viaggio.

Inoltre desideriamo chiedere all’assessore Aricò:

-  di saper che fine ha fatto la connessione Wi-Fi così come prevista dall’art.17 comma 7 che riportiamo integralmente: “A decorrere dal gennaio 2019 sui sei treni Jazz in esercizio sulle linee siciliane sarà assicurata da Trenitalia la connessione gratuita a internet in modalità Wi-Fi.  Fatta salva la sussistenza dei presupposti tecnici, tale possibilità sarà progressivamente estesa ai treni Minuetto. Sui treni che saranno acquistati con finanziamenti della Regione Siciliana sarà richiesto il collegamento alla rete Wi-Fi negli abitacoli passeggeri;

-  di conoscere a che punto sono gli investimenti per complessivi circa 42,5 milioni di euro, di cui circa 23,2 milioni per il revamping dei treni già in esercizio, circa 13,3 milioni di euro per interventi infrastrutturali di ammodernamento degli impianti manutentivi di Palermo, Messina e Siracusa, nonché investimenti in tecnologia per circa 1,8 milioni di euro e informatica per circa 4,2 milioni di euro;

-  di conoscere quali saranno i benefici per la Regione Siciliana considerato che tutto il materiale rotabile già in circolazione (25 treni Pop) è stato dato in “Comodato d’Uso Gratuito” all’impresa di trasporto ferroviario Trenitalia;

-  di sapere se verrà rivista l'attuale offerta commerciale cercando di ottimizzare gli attuali treni*km e prevedere un aumento di ulteriori 2/3 milioni di treni*km per effettuare un servizio cadenzato almeno nelle dorsali e nei servizi metropolitani dei nodi di Messina, Catania e Palermo e in quei territori dove il trasporto ferroviario è del tutto inesistente.

Il Comitato Pendolari Siciliani ha effettuato un monitoraggio, da dicembre 2021 a giugno 2022, su oltre 25.000 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati riportati nella seguente tabella di riepilogo.

Nel loro insieme, i valori raccolti mettono in luce ancora una volta le (stesse) problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni per problemi tecnici all’infrastruttura, alle condizioni meteo avverse o altre cause dovute a fatti occasionali-ostruzioni varie lungo linea. L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti, ottimizzando parallelamente i tempi di percorrenza riducendo al minimo i tempi di attesa per incrocio che inevitabilmente caratterizzano le tratte a doppio binario. Contestualmente assistiamo al fatto che, ancora una volta, gli interventi di potenziamento infrastrutturale (nodo di Catania, Palermo e Messina) non hanno comportato un aumento delle performance (orario cadenzato) in tale senso (es. riduzione dei tempi di percorrenza).

In conclusione desideriamo conoscere quale “cura del ferro” l’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò” voglia intraprendere considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani