Roma. Non sono fin troppi e in potenziale conflitto fra loro gli impegnativi incarichi ricoperti dal professore Dario Lo Bosco? Lo Bosco, che in passato è stato pure presidente dell'autorità portuale di Messina, infatti, oggi è, contemporaneamente...
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
lunedì 18 maggio 2015
Una interrogazione al ministro delle infrastrutture sui numerosi incarichi del presidente di Rete Ferroviaria Italiana
Messa in esercizio Stazione di Terme Vigliatore e materiale rotabile da demolire alla Stazione di S.Agata Militello
Continua
l’attività di monitoraggio delle Stazioni da parte del nostro Comitato
Pendolari SICILIANI, considerato che, sarà chiusa per potenziamento
infrastrutturale la tratta cosiddetta andatura lenta, bivio Terme Vigliatore
-Patti , per un arco temporale compreso tra il 15 giugno 2015 ed approssimativamente
15 agosto 2015 ,
sicuramente Trenitalia ha attivato tutte le forme di collegamento alternative
per ridurre al minimo i disagi per gli utenti, turisti, dato il periodo di
picco, che dovranno recarsi nella tratta interessata.
Il
nostro Comitato Pendolari SICILIANI pone all’attenzione degli organi in
indirizzo, il motivo per cui dal 2009
inspiegabilmente risulta essere definitivamente chiusa ed anche in parte murata
la stazione di Terme Vigliatore, tra l’altro ricadente nella tratta a doppio
binario, con un bacino di utenza comprendente numerosi comuni della zona collinare
ed a forte vocazione turistica per la
sua collocazione al centro del golfo che va da Tindari a Milazzo, inoltre nello
stesso comune sono presenti un grosso centro termale con rinomato annesso
centro benessere, e strutture ricettive.
Le
nostre segnalazioni in partnership col comune di Terme Vigliatore risalgono
alle date indicate (5.10.13 -
16.10.13 )
Si
invita chi di competenza a valutare l’ipotesi di messa in esercizio della
stazione in oggetto al fine di rendere più facile l’utilizzo del trasporto
ferroviario con una offerta commerciale mirata ad attenuare i futuri disagi, ed
arricchire la mobilità dei numerosi Pendolari/Cittadini della zona interessata.
Si
fa presente inoltre, che alla Stazione di S.Agata Militello è da più di 1 anno
che risulta essere parcheggiato al binario 5, in attesa di essere smantellato,
il materiale rotabile ormai non più utilizzabile per servizio viaggiatori, di
contro, in tutto questo tempo, i convogli risultano essere meta per senza tetto
e nomadi di passaggio.
La
presente nota ha lo scopo di sollecitare i dipartimenti di competenza, al fine di
trovare nel più breve tempo possibile,” 1 anno crediamo sia già abbastanza”, una
alternativa collocazione del materiale citato, evitando così di continuare a
far sostare ed a fungere da dormitorio, il treno mai in partenza dal binario 5.
Trenitalia
spa per la regione Siciliana
Divisione
Offerta Commerciale
RFI
spa per la regione Siciliana tutti i Dipartimenti
Al
Sig. Sindaco del Comune di Terme Vigliatore
Dipartimento
Infrastrutture, Mobilità e Trasporti - Regione Siciliana
Torrenova,Messina
17.05.2015
Mondì
Francesco Pendolari S.Agata M.-Messina - Comitato Pendolari Siciliani
CIUFER
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venerdì 15 maggio 2015
In Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno
Caltagirone-Gela Maggio 2011-Maggio 2015.
Premesso
che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade
ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due
arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della
linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello
stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la
Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.
Il
Comitato Pendolari Siciliani assieme all’Associazione Ferrovie Siciliane di
Giovanni Russo, il Cub Trasporti di Ragusa, il C.I.U.Fe.R. (Comitato Italiano
Utenti Ferrovie Regionali), e il Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca, ha
organizzato negli anni successivi al crollo ed organizza per domenica 17 maggio
2015 con appuntamento davanti la stazione ferroviaria di Caltagirone dalle ore
10 alle ore 12, un Sit-In, per tenere viva l’attenzione e
l’interesse su questa tratta ferroviaria, cercando di sollecitare l’intervento del
governatore Crocetta ad interessarsi sulle future sorti di questa importante
arteria ferroviaria chiedendo a Rete Ferroviaria Italiana cosa vuole fare della
Caltagirone-Gela.
Il
7 ottobre 2014 venivano definitivamente fatte brillare le rimanenti 10 arcate
del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela per mettere in sicurezza la
riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni. Sono
stati spesi all’incirca un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli
apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo
crollo e della demolizione definitiva a parte i soldi spesi per la demolizione.
Nemmeno
nell’occasione del 9 febbraio 2015 in cui è stato presentato l’ammodernamento
della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al
Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario
Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e
dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo, nessuno
di questi compreso l’allora primo cittadino di Gela abbiano chiesto al presidente di
Rete Ferroviaria Italiana Lo Bosco notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette
mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura che interessa i territori
della provincia di Catania e Caltanissetta.
Questo è l'interesse dimostrato dalle nostre Istituzioni nel migliorare quelle infrastrutture che per incuria o per fenomeni naturali hanno bisogno di attenzione. Attenzione che non può essere rivolta alla sola Palermo-Catania ma a tutte quelle infrastrutture che l'Unità d'Italia ci ha lasciato in eredità e che stiamo facendo pian piano scomparire.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - CiuferTrasporti siciliani nel baratro. Palermo e Catania non sono state mai così lontane…a rischio i treni per il Nord
Trasporti siciliani. Palermo e Catania non sono state mai così lontane dopo il cedimento del viadotto Himera sulla A19, i 200 km circa raggiungibili in soli due ore in macchina sono solo un lontano ricordo, resta una Sicilia spezzata in due e tempi di percorrenza infiniti. Il Treno Minuetto che collega le due città ha avuto la meglio per i tempi di percorrenza inferiori rispetto agli autobus che per adeguarsi hanno dovuto abbassare il costo del biglietto del 30% e non c’è traccia dei collegamenti aerei menzionati all’inizio dal sindaco Bianco e dal presidente Crocetta, il trasporto ferroviario però rischia di subire l’ennesimo smacco.
La realtà è che se il ministro Delrio non bandisce la gara per la lunga percorrenza, la Sicilia dal primo gennaio 2016 sarà senza alcun treno che va a Roma o a Milano. A dichiararlo Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari Siciliano.
“A niente sono valsi gli incontri che abbiamo fatto a Messina e neanche aver creato il movimento “#Ilferribottnonsitocca” davanti alla Chinnici, vice presidente della Regione. Neppure l’incontro alla Regione (c’era anche Orlando) servì a molto - dichiara Malponti - La notizia di quel giorno fu la non-cravatta di Accorinti. Eppure proprio quel giorno venne chiesto ai sindaci, che non erano d’accordo, di mettere nero su bianco il loro disappunto. L’unico che l’ha fatto è stato proprio Accorinti. Né Leoluca Orlando né Enzo Bianco hanno preso carta e penna. Però poi hanno fatto la sfilata su un treno nuovo che è vecchio di dieci anni. Il “nuovo” treno di nuovo ha solo la pellicola esterna uniformata a i treni di tutta Italia con una livrea che si chiama Dtr “. Secondo Giosuè Malaponti le responsabilità maggiori sarebbero di Orlando il presidente Anci in Sicilia , lui dovrebbe rappresentare tutti i Comuni...continua a leggere
La realtà è che se il ministro Delrio non bandisce la gara per la lunga percorrenza, la Sicilia dal primo gennaio 2016 sarà senza alcun treno che va a Roma o a Milano. A dichiararlo Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari Siciliano.
“A niente sono valsi gli incontri che abbiamo fatto a Messina e neanche aver creato il movimento “#Ilferribottnonsitocca” davanti alla Chinnici, vice presidente della Regione. Neppure l’incontro alla Regione (c’era anche Orlando) servì a molto - dichiara Malponti - La notizia di quel giorno fu la non-cravatta di Accorinti. Eppure proprio quel giorno venne chiesto ai sindaci, che non erano d’accordo, di mettere nero su bianco il loro disappunto. L’unico che l’ha fatto è stato proprio Accorinti. Né Leoluca Orlando né Enzo Bianco hanno preso carta e penna. Però poi hanno fatto la sfilata su un treno nuovo che è vecchio di dieci anni. Il “nuovo” treno di nuovo ha solo la pellicola esterna uniformata a i treni di tutta Italia con una livrea che si chiama Dtr “. Secondo Giosuè Malaponti le responsabilità maggiori sarebbero di Orlando il presidente Anci in Sicilia , lui dovrebbe rappresentare tutti i Comuni...continua a leggere
mercoledì 13 maggio 2015
Trasporti Sicilia. A rischio i treni per il Nord, e totale silenzio sul Contratto di Servizio.
A rischio
i treni per il Nord..Questo però al sindaco Bianco, al sindaco Orlando e forse
meno ad Accorinti, che è l’unico che ha mostrato attenzione per
il marasma che abbiamo creato a febbraio per il paventato taglio dei treni
diurni, non sembra interessare.
Nessuno ha
preso carta e penna. La causa scatenante: aver saputo che da giugno (mese del
cambio orari di TrenItalia) in Sicilia facevano scendere le persone a piedi con
i bagagli, salire sul traghetto, riscendere a Villa, fare un bel tratto a piedi
per poi risalire finalmente sul treno che li avrebbe portati a destinazione.
Gli unici treni in cui questo non accadeva erano i due notturni.
«A niente
sono valsi gli incontri che abbiamo fatto a Messina e neanche aver creato il
movimento “Il ferriboat non si tocca” davanti alla Chinnici, vice presidente
della Regione. Neppure l’incontro alla Regione (c’era anche Orlando) servì a
molto. La notizia di quel giorno fu la non-cravatta di Accorinti. Eppure
proprio quel giorno venne chiesto ai sindaci, che non erano d’accordo, di
mettere nero su bianco il loro disappunto. L’unico che l’ha fatto è stato
proprio Accorinti. Né Leoluca Orlando né Enzo Bianco hanno preso carta e penna.
Però poi hanno fatto la sfilata su un treno nuovo che è vecchio di dieci anni.
Il “nuovo” treno di nuovo ha solo la pellicola esterna uniformata a i treni di
tutta Italia con una livrea che si chiama “Jazz”.
«La cosa
grave è che stanno sottovalutando i collegamenti a lunga percorrenza. Soprano,
ad di TrenItalia, mi conferma … continua a leggere...
mercoledì 6 maggio 2015
Comitato Pendolari Siciliani: monitorati i 14 treni veloci che da lunedì 4 maggio collegano Catania e Palermo
Nel complessivo due treni regionali veloci sono arrivati in anticipo (6 minuti); sette regionali veloci sono arrivati entro i 5 minuti di ritardo che stranamente non viene considerato tale (19 minuti); i rimanenti cinque regionali veloci sono arrivati oltre i 10 minuti di ritardo (124 minuti).
Si rende necessario riformulare l’orario di partenza da Catania del regionale veloce 3801 almeno alle 4.45/4.50 e prevederne l’arrivo a Palermo almeno per le ore 7.30/7.45 per dare la possibilità ai molti pendolari di poter arrivare in tempo nei propri luoghi di lavoro.
Con l’offerta dei treni regionali veloci è stato cancellato il treno regionale 8694 delle ore 4.42 da Caltanissetta C.le che con la coincidenza a Roccapalumba-Alia con il treno regionale 3882 proveniente da Agrigento arrivava a Palermo alle 7.00.
Tra l’altro con la rimodulazione del regionale 8696 da Caltanissetta C.le delle ore 5.07sono state abolite le fermate di Villalba e Valledolmo creando un duplice disagio ai pendolari della provincia nissena:- il primo quello di non avere più un treno che arrivi a Palermo entro le sette del mattino; - il secondo, oltre alla soppressione delle fermate di Villalba e Valledolmo il treno arriva a Palermo alle 7.25.
Siamo sicuri che è stata una svista nell’elaborazione della nuova offerta dei regionali veloci e che prima possibile Regione e Trenitalia interverranno a ripristinare tale grave disservizio.
La Sicilia è ancora l'isola dello sviluppo negato
Ferrovie
ferme alla monorotaia, crolli stradali, malversazione pubblica.
Per
spiegare meglio lo squilibrio con cui la Sicilia organizza i trasporti e
pianifica la mobilità, basti ricordare che in dieci anni la Regione ha speso in
infrastrutture ferroviarie solo 1 euro e 50 centesimi per ciascun abitante, 100
milioni in sei anni per le strade provinciali, ma ha devoluto 150 milioni di
euro, solo nel 2014, per foraggiare il trasporto su gomma. Due soltanto sono
i treni diretti…continua a leggere
martedì 5 maggio 2015
Treni veloci le sette coppie in circolazione sulla Catania-Palermo
Sono
partiti ieri 4 maggio i quattordici treni regionali veloci che collegano le due
città capoluogo Catania-Palermo.
La
programmazione di Trenitalia prevedeva l’entrata in esercizio di questi treni a
fine 2015 con il cambio orario e come offerta commerciale facente del nuovo
Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano, di cui ancora non
si conoscono i contenuti, ritenuti da noi più importanti dell’offerta treni che
si metterà in circolazione sulle tratte ferroviarie.
Grazie
all’intervento prodigioso di “Madre Natura” che ci ha dato una mano nel far
vedere, a chi di dovere, le arretratezze e i fabbisogni infrastrutturali e di
far sentire, sempre a chi di dovere, quanto veniva richiesto, da anni a gran
voce, da tutti i siciliani sul fabbisogno di una mobilità eco-sostenibile.
Abbiamo
voluto monitorare questo primo giro di boa dei treni regionali veloci e, questi
sono i risultati:
-
Treno
regionale veloce 3800 minuti di ritardo 4
-
Treno
regionale veloce 3801 minuti di ritardo 3
-
Treno
regionale veloce 3802 minuti di ritardo 13
-
Treno
regionale veloce 3803 minuti di ritardo 3
-
Treno
regionale veloce 3804 minuti di ritardo 1
-
Treno
regionale veloce 3805 minuti di ritardo 2
-
Treno
regionale veloce 3806 minuti di ritardo
17
-
Treno
regionale veloce 3807 minuti di ritardo 1
-
Treno
regionale veloce 3808 minuti di ritardo 5
-
Treno
regionale veloce 3809 minuti di ritardo
41
-
Treno
regionale veloce 3810 minuti di ritardo
39
-
Treno
regionale veloce 3811 minuti di ritardo
14
-
Treno
regionale veloce 3812 minuti di anticipo 4
-
Treno
regionale veloce 3813 minuti di anticipo 2
Nel
complessivo due treni regionali veloci sono arrivati in anticipo (6 minuti); sette
regionali veloci sono arrivati entro i 5 minuti di ritardo che stranamente non
viene considerato tale (19 minuti); i rimanenti cinque regionali veloci sono
arrivati oltre i 10 minuti di ritardo (124 minuti).
Si
rende necessario riformulare l’orario di partenza da Catania del regionale
veloce 3801 almeno alle 4.45/4.50 e prevederne l’arrivo a Palermo almeno per le
ore 7.30/7.45 per dare la possibilità ai molti pendolari di poter arrivare in
tempo nei propri luoghi di lavoro.
Con
l’offerta dei treni regionali veloci è stato cancellato il treno regionale 8694
delle ore 4.42 da Caltanissetta C.le che con la coincidenza a Roccapalumba-Alia
con il treno regionale 3882 proveniente da Agrigento arrivava a Palermo alle
7.00.
Tra
l’altro con la rimodulazione del regionale 8696 da Caltanissetta C.le delle ore
5.07 sono state abolite le fermate di Villalba e Valledolmo creando un duplice disagio ai pendolari della provincia nissena:- il primo quello di non avere
più un treno che arrivi a Palermo entro le sette del mattino; - il secondo,
oltre alla soppressione delle fermate di Villalba e Valledolmo il treno arriva
a Palermo alle 7.25.
Siamo
sicuri che è stata una svista nell’elaborazione della nuova offerta dei
regionali veloci e che prima possibile Regione e Trenitalia interverranno a
ripristinare tale grave disservizio.
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 4 maggio 2015
I tempi biblici della Catania-Palermo, altro che sfida
Desideriamo ribadire all’assessore Pizzo che i treni veloci dovevano essere messi in circolazione già dal cambio orario di giugno 2013, cosa che è stata fatta ma con una sola coppia di treno che impiegava 3 ore e 19 minuti. Perchè non sono stati rispettati i tempi di percorrenza previsti sulla Catania-Palermo di 2 ore e 45 minuti dichiarati e sottoscritti nel CIS “Contratto Istituzionale di Sviluppo”, firmato il 28/02/2013 tra il governatore Crocetta, il Ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie Italiane? Ringraziamo "Madre Natura" per averci dato una mano a far vedere ai ciechi i fabbisogni infrastrutturali e di far sentire ai sordi quanto veniva veniva richiesto a gran voce da tutti i siciliani.
Grazie...Madre Natura!
domenica 3 maggio 2015
Treni "Minuetto" in Sicilia in servizio da oltre dieci anni
Noto.
Dieci anni come ieri a Noto, nell’occasione della presentazione del progetto di
ammodernamento ed elettrificazione della tratta ferroviaria
Siracusa-Ragusa-Gela, veniva presentato e consegnato alla stazione ferroviaria
di Noto il primo treno “Minuetto Diesel” alla presenza del Sottosegretario di
Stato per i Beni e le Attività Culturali, on. Nicola Bono, dell'A.D. di Rete
Ferroviaria Italiana, Mauro Moretti, dell'assessore regionale al Turismo e ai
Trasporti, on. Fabio Granata, del presidente della Provincia di Ragusa,
Giovanni Francesco Antoci, del presidente della Provincia di
Siracusa, Bruno
Marziano e dei sindaci dei comuni del comprensorio.
Il
progetto MINUETTO è partito nel 2001, con l'avvio da parte di Trenitalia del
programma di rinnovo della flotta regionale, in funzione di una crescente
domanda di collegamento tra i capoluoghi e le città minori all'interno delle
regioni, anche in funzione della decentralizzazione di grandi impianti
industriali e commerciali.
SCHEDA
TECNICA
MINUETTO è
realizzato da ALSTOM Ferroviaria appositamente per Trenitalia e nasce come
versione italiana della famiglia ALSTOM CORADIA, una gamma di treni che
risponde alle esigenze della crescente urbanizzazione e dello sviluppo delle
regioni al di fuori delle grandi città. Ciascun
convoglio è formato da tre elementi, con la struttura delle casse motori alle
estremità ed una rimorchiata intermedia.
Nell'insieme
il treno è lungo 51,9 metri ed è largo 2.950 mm.
L'altezza
del piano di salita a bordo è di soli 60 cm.
MINUETTO
trasporta fino a 345 passeggeri, con 122 posti a sedere, di cui 24 in prima
classe, a cui vanno aggiunti 23 strapuntini.
La
velocità massima raggiungibile dal treno nella versione con motori elettrici è
di 160 km/h, mentre per i treni diesel è di 130 km/h.
L'accelerazione
va da 0 a 120 km/h in 52 secondi con una successiva percorrenza di un Km ogni
30 sec.
Tre le
porte di accesso, una per elemento, di cui una attrezzata con pedana mobile per
agevolare i disabili nell'accesso.
In ogni
treno è prevista un'area multifunzionale per il trasporto di biciclette e
bagagli. Molte le
novità a bordo:
- impianto
di video-sorveglianza per prevenire le aggressioni
- display
luminosi interni visibili da ogni punto del treno
- impianto
di sonorizzazione
- scritte
in braille
- toilette
autopulenti
- prese di
corrente a 220 V per l'alimentazione di cellulari e PC portatili
-
tavolinetto estraibile con portarifiuti.
CURIOSITA’
Per
costruire il MINUETTO occorrono 54 tonnellate d'acciaio e quasi due tonnellate
(1.820 kg) di vernice.
In più,
dopo la verniciatura, MINUETTO viene ricoperto con una speciale pellicola
antigraffiti (220 mq per treno), ovvero un film vinilico, già utilizzato da
Trenitalia per la sua flotta, sul quale è applicato materiale poliestere che
consente la facile rimozione dei graffiti.
Nella
versione elettrica il treno "consuma" una potenza di 1500 KW, che non
viene sprecata perché "recuperata" come energia per lo frenatura del
treno.
MINUETTO
dispone di un avanzato sistema informatico (logica di veicolo TCMS): circa 40
computer gestiti da un cervello unico del treno controllano anche le corrette
manovre dei macchinisti, garantendo massima sicurezza nell'esercizio.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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sabato 2 maggio 2015
Trenitalia-Regione, ecco il contratto di servizio
In
esclusiva la bozza del documento ultimato il 2 aprile scorso. Il piano prevede
collegamenti più veloci e treni turistici, ma “solo” 23 mila km in più rispetto
ad oggi.
Un accordo
di programma da 112 milioni, offerte su due livelli di servizio per
collegamenti più veloci tra i capoluoghi, treni turistici in sinergia con la
Fondazione Fs, integrazione tariffaria nelle aree urbane di Palermo, Catania e
Messina. Ma anche un’ipotesi di investimento da 150 milioni per acquistare 15
complessi elettrici e 15 diesel per rinnovare il parco rotabile. Questi i
contenuti chiave della bozza del nuovo contratto di servizio tra Trenitalia e
Regione per l’offerta in Sicilia, documento “chiuso” il 2 aprile scorso e che
adesso è al vaglio delle parti. Quasi invariati i chilometri: dai 9 milioni 276
mila e 40 di oggi si passa a 9 milioni 299 mila. Ma è sui servizi veloci che si
gioca gran parte della “scommessa”. In esclusiva scopriamo come, nel dettaglio,
tratta per tratta.
Palermo-Messina
Confermate
le 6 coppie di regionali veloci, ma con 5 fermate (oggi sono 6-7), cioè Termini
Imerese, Cefalù, Sant’Agata di Militello, Patti e Milazzo, e un tempo di
percorrenza di 2 ore e 40. Due coppie, però, rimangono in subordine al progetto
sulla lunga percorrenza, ancora al centro di “trattative” con Roma. Le altre
corse hanno nella stazione di Sant’Agata Militello il punto di rottura: 9
coppie regionali copriranno la linea Palermo- Sant’Agata in 1 ora e 55 minuti
(fermate a Bagheria, Termini e in tutte le stazioni) e altrettante la
Sant’Agata-Messina in 1 ora e 35 minuti (fino a Milazzo fermate in tutte le
stazioni). Oggi, invece, l’offerta è più frammentata con 6 regionali Palermo-
Messina, 8 Messina-Palermo, 2 coppie Palermo-Sant’Agata, 2 Palermo-Cefalù, 5
Messina- Sant’Agata e 4 Messina-Milazzo. Inoltre raddoppiano le coppie
regionali Messina-Milazzo- Patti: da quattro a otto, con una percorrenza di
un’ora. Da 19 a 21 le coppie regionali Palermo- Termini (40 minuti, due coppie
prolungate su Cefalù).
Messina-Catania-Siracusa
Anche qui
prevale la scelta di “spezzare” le corse, in questo caso a Taormina. Quindi,
rispetto agli attuali 14 regionali Messina- Catania e agli altrettanti Catania-
Messina, ecco cosa prevede il piano: 7 coppie di regionali veloci
Messina-Catania (1 ore e 20 minuti, 5 fermate), 7 coppie Messina-Taormina (1
ora, 9 fermate), 13 coppie Catania-Taormina da 50 minuti (che sostituiscono
anche le tratte Catania- Giarre e Catania-Fiumefreddo). Stessa logica per la
tratta Messina-Siracusa: previste due coppie di regionali veloci più una
periodica estiva, 2 ore e 30 minuti, 9 fermate (con due coppie subordinate al
progetto sulla lunga percorrenza); a queste si aggiungono 2 coppie regionali
Taormina-Siracusa (2 ore, 12 fermate). Immutate le tre coppie regionali
Catania-Siracusa.
mercoledì 29 aprile 2015
Treni veloci Catania-Palermo e lunga percorrenza a rischio per la Sicilia nel 2016.
Sicilia. Prendiamo
atto dell’impegno, vista l’emergenza, che ha dimostrato Trenitalia con la
Regione Siciliana per risolvere nell’immediato la mobilità sull’asse
Catania-Palermo, approntando inizialmente una coppia di treni veloci e
successivamente con l’elaborazione dell’offerta di 7 coppie treni che dal 3
maggio copriranno, con partenza cadenzata ogni due ore, la mobilità tra le due
Città Metropolitane.
Oltre
questo impegno, del quale prendiamo atto, ringraziamo il neo direttore di
Trenitalia, Ing. Maurizio Mancarella, mentre desideriamo ribadire all’assessore
Pizzo che i treni veloci dovevano essere messi in circolazione già dal cambio
orario del giugno 2013, cosa che è stata fatta ma con una sola coppia di treno
che impiegava a tutt’oggi 3 ore e 19 minuti non rispettando i tempi di
percorrenza previsti in 2 ore e 45 minuti dichiarati e sottoscritti nel CIS
“Contratto Istituzionale di Sviluppo” firmato il 28/02/2013 tra il governatore
Crocetta, il Ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie
Italiane.
Desideriamo,
inoltre, portare a conoscenza alcuni aspetti importanti:
· che i treni utilizzati sono i treni
“Minuetto” cofinanziati, con l’accordo attuativo di aprile 2004, a fronte di
una spesa complessiva di 153 milioni di Euro, di cui 46 milioni di euro quale
co-finanziamento da parte della Regione Siciliana e di 107 milioni di euro da
parte di Trenitalia S.p.A., quindi parliamo di treni che hanno già circa 10
anni di servizio e che sono stati rivampizzati con la nuova livrea “Jazz” di
Trenitalia.
· che occorre cambiare il tipo di
materiale rotabile, almeno per il primo treno in partenza da Catania, visto il
sovraffollamento tra Enna e Caltanissetta, andrebbe bene per evitare il
sovraffollamento un locomotore E464 con quattro vetture UIC-X o MDVC al seguito
con circa 400 posti.
· che sarebbe consigliabile spostare la
partenza dei treni delle ore 5.28 almeno alle ore 5.00 come avviene sui primi
treni del mattino nella Messina-Palermo.
Un
punto importante di cui non conosciamo i contenuti è il Contratto di Servizio
per il Trasporto ferroviario, secondo noi più importante dell’eventuale offerta
commerciale che dovrà entrare in esercizio a fine 2015, poichè sull’offerta se
non dovesse andare bene qualche traccia oraria è possibile intervenire in corso
d’opera mentre per le norme del Contratto di Servizio dovremmo aspettare la
scadenza prevista per il 2019.
Infine
chiediamo alla Regione Siciliana di voler intervenire sui “Treni a lunga
percorrenza da e per il nord a rischio nel 2016.
I
“Treni a lunga percorrenza” saranno a rischio in Sicilia dal primo
gennaio 2016, se il Ministero dei Trasporti non bandirà la gara per
l’affidamento del servizio entro il 2015, quindi chiediamo un intervento
urgente da parte delle Istituzioni regionali presso il ministero dei trasporti
per sollecitare le procedure di gara a garanzia della Continuità Territoriale
della Sicilia.
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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Catania-Palermo in treno con nuovi 14 collegamenti
Dal prossimo 3 maggio passano da due a ben 14 i treni che ogni giorno collegano il capoluogo siciliano alla città
etnea, di cui quattro con tempi di viaggio di soli 2.47
minuti.
Trenitalia si è attivata fattivamente per
rispondere al crescente bisogno dell’utenza di viaggiare tra le due importanti
città, offrendo una soluzione di viaggio comoda, sicura ed economica.
E’ possibile acquistare il proprio titolo di
viaggio presso le biglietterie di Trenitalia, ed a partire dal 2 maggio anche
da questo sito, alle self service nelle agenzie di viaggio e punti vendita
convenzionati. Clicca qui per scaricare gli orarimartedì 21 aprile 2015
Alla ricerca dei treni veloci Palermo-Catania nel portale web di Trenitalia
Palermo.A
tutt’oggi chi si trova a consultare il portale www.trenitalia.it per
organizzarsi il viaggio in treno da Catania a Palermo e viceversa non trova
nella ricerca la coppia dei treni regionali veloci, già in circolazione da
lunedì 13 aprile. Treni istituiti in occasione del cedimento del viadotto
Himera sull’A19 Catania-Palermo, avvenuta lo scorso 10 aprile. A distanza di
dieci giorni dalla prima cosa veloce, questi treni veloci non sono ancora visibili
e quindi non acquistabili online sul portale di Trenitalia. Bastava, sin da
subito, inserire nella homepage del portale un semplice banner-news (vedi foto allegata), assieme
agli altri banner-spot, con la seguente dicitura: Si avvisa la clientela
che dal 13 aprile 2014 sulla relazione Catania-Palermo è stata istituita una
nuova coppia di treni: RV34949 ore 5.28 Catania-Palermo(8.38) e RV31900
ore 17.30 Palermo-Catania(20.30) al momento non visibili sul portale per
problemi tecnici. Rivolgersi alle biglietterie per l’acquisto. Un disservizio
questo che non può ricadere sull’operato della Direzione Sicilia di Trenitalia che
immediatamente si è attivata, con ottimi risultati, a far superare l’emergenza
dei collegamenti tra le due Città.
A chi
rivolgere il nostro…ci scusiamo per il disagio per la tempestiva informazione
all’utenza???
Giosue
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani
Questa la ricerca del viaggio di oggi:
mercoledì 15 aprile 2015
I pendolari Siciliani: “Chiederemo gli aerei da Catania e Palermo su Comiso per raggiungere Gela e Ragusa”
La
Sicilia che si sbriciola. Agrigento tre ponti crollati in 6 anni altri due
chiusi, A19 Catania-Palermo chiusa tra Scillato e Tremonzelli per pericolo di crollo
dei viadotti e Sicilia recisa in due.
Premesso
che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade
ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due
arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della
linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello
stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la
Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.
Il
Comitato Pendolari Siciliani ha organizzato per tenere viva l’attenzione e
l’interesse su questa tratta ferroviaria, qualche anno dopo il crollo, diversi
sit-in cercando di sollecitare l’intervento delle tre amministrazioni locali
Caltagirone, Niscemi e Gela ad interessarsi sulle future sorti del tracciato
ferroviario presso Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Siciliana. Il 7
ottobre 2014 le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della
Caltagirone-Gela venivano definitivamente fatte brillare per mettere in
sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre
anni.
Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno.
Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno.
Nemmeno
nell’occasione in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete
ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di
Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco,
del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore
regionale alle infrastrutture Giovanni Battista Pizzo, nessuno di questi
compreso il primo cittadino di Gela il Dott. Angelo Fasulo ha chiesto al
presidente di Rete Ferroviaria Italiana notizie sulle sorti della
Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura.
Altra
segnalazione che desideriamo sottoporre al governatore Crocetta sull’attuale
emergenza di mobilità è su Ragusa e la sua provincia. Territori penalizzati dai
pochi collegamenti ferroviari e per non avere un chilometro di autostrada che
la colleghi velocemente con il resto dell'Isola. In questo momento di estrema
necessità ed emergenza nei collegamenti con Catania e Palermo, ci sembra
opportuno, e perché no, doveroso chiedere dei voli aerei che colleghino Catania
e Palermo con l'aeroporto di Comiso per raggiungere Gela e Ragusa.
Giosuè Malaponti – Comitato
Pendolari Siciliani - Ciufer
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martedì 14 aprile 2015
Continuità Territoriale approvata in Commissione Risoluzione che impegna il governo regionale
Palermo. Nota Stampa del “Movimento Popolare Sicilia & Calabria #ilferribottenonsitocca”.
Approvata all'unanimità
in IV Commissione all'ARS la Risoluzione presentata dall’On. Valentina Zafarana,
sulla Continuità Territoriale.
E’
un impegno per il governo della Regione e per esso l’assessore regionale delle
infrastrutture e della mobilità a contrastare i tagli paventati da FS nel
trasporto ferroviario da e verso il Continente.
L’ex
Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ebbe modo di
ribadire che i progetti di dismissione del servizio ferroviario a lunga
percorrenza erano legati all’assenso degli Enti Locali, nonostante le pressioni
esercitate da questo Movimento Popolare, Il presidente Crocetta e L’assessore
Pizzo hanno indossato gli abiti di Pilato per evitare di pronunciarsi contro i
tagli presentati da FS ai sindacati il 2 febbraio u.s.
Per
fare emergere la voce di dissenso del popolo siciliano è stata necessaria la
Risoluzione proposta della deputata del M5S Valentina Zafarana, votata
all’unanimità dai membri della IV Commissione dell'ARS compresi PD e PDL
La
risoluzione impegna il Governo della Regione “…ad attivare ogni utile iniziativa allo scopo di garantire che il
diritto alla mobilità dei siciliani non venga ridimensionato attraverso la
soppressione del traghettamento dei treni a lunga percorrenza…”
Alla
luce dei fatti, il nuovo Ministro Delrio non può che prendere atto della volontà
del territorio e invitare FS ad archiviare definitivamente l’idea di
soppressione del Servizio ferroviario universale da e per la Sicilia.
Il
Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca accoglie con soddisfazione il
risultato ottenuto alla Regione ma resta mobilitato in attesa delle prossime
iniziative del Governo che non possono limitarsi a mantenere lo status quo. Il servizio essenziale
dovuto ai cittadini versa in condizioni da terzo mondo dei trasporti,
scientemente abbandonato a se stesso per disincentivarne l’utilizzo da parte di
un’utenza valutata di serie B; la lotta di questo movimento andrà avanti fin
quando non sarà colmato il gap di qualità del trasporto ferroviario fra la
Sicilia e le Regioni destinatarie di ingenti investimenti per la realizzazione
dell’alta velocità.
Rivendichiamo
pari dignità e servizi essenziali efficienti, treni veloci su navi moderne per
la garanzia della continuità territoriale e servizio di traghettamento con i
mezzi veloci per il diritto alla mobilità nell’area integrata dello Stretto.
NOI VOGLIAMO TUTTO!!! Palermo-Catania "E ora ci dimenticheranno"
Il caso. Pessimismo nei paesi madoniti dopo l'interruzione dell'autostrada tra Scillato e Tremonzelli
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Catania-Palermo, l'alternativa che non c'è
Palermo. Una
richiesta importante da parte nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di
Trenitalia che questa nuova coppia di treni abbia le giuste coincidenze in
arrivo a Catania per proseguire verso Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a
Palermo in direzione Trapani e che ai primi treni del mattino venga fissato
l'orario di partenza alle 05.00 così come avviene per i treni da Messina a
Palermo e viceversa.
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domenica 12 aprile 2015
Treni pseudo veloci sulla Catania-Palermo
Si doveva
aspettare questa inaspettata chiusura di un tratto dell’A19 per evidenziare il
problema mobilità su ferro tra Palermo e Catania. Mercoledì 16 aprile era
previsto un incontro tra i sindaci di Catania, Enna, Caltanissetta e Palermo
per concordare due nuove coppie di treni, in vigore al cambio orario di giugno,
sulla tratta ferroviaria, biblica riferita i tempi di percorrenza,
Palermo-Catania. Questo evento eccezionale ha fatto sì di far partire,
giustamente questo servizio ma ci lasciano in dubbio i lunghi tempi di
percorrenza 191 minuti salvo ritardi, pari a 3 ore e 11 minuti. Sono trascorsi
due anni dal 28 febbraio 2013 data della sottoscrizione da parte del
governatore Crocetta del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) nel quale
venivano evidenziato a pagina 8 (si allega slide Cis) i tempi di percorrenza
attuali della Catania-Palermo in 2 ore e 45 minuti ma di questi orari di
percorrenza a tutt’oggi nemmeno l’ombra. Una richiesta importante da parte
nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di Trenitalia che questa nuova coppia
di treni abbia le giuste coincidenze in arrivo a Catania per proseguire verso
Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a Palermo in direzione Trapani e che ai
primi treni del mattino venga fissato l'orario di partenza alle 5.00 così come
avviene per i treni da Messina a Palermo.
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sabato 4 aprile 2015
Report del Comitato Pendolari Siciliani su 150 convogli solo 42 sono in orario
S.Agata Militello. Report del Comitato Pendolari Siciliani, Malaponti: questi dati non ci inducono ad essere ottimisti.
Il primo aprile su 150 treni monitorati ben 108 in ritardo
Palermo. Non è uno scherzo, ma l'istantanea scattata dal Comitato Pendolari siciliani. "Quali controlli su Trenitalia?"
venerdì 3 aprile 2015
"Nuove navi e più fondi" Franza, sbarco a Catania
Messina addio, lo scalo etneo "ub" per le tratte con Napoli. Investiamo in una città con più sensibilità e infrastrutture.
Pendolari Siciliani: Pesce di aprile di Trenitalia in Sicilia su 150 treni monitorati 108 in ritardo
Visti
i disagi subiti dei pendolari nella prima mattinata di ieri, abbiamo voluto
fare un monitoraggio dei treni dell’intera giornata su alcune delle più
importanti tratte ferroviarie siciliane.
Monitoraggio che abbiamo voluto
attuare non poteva essere un pesce d’aprile ma per renderci conto di tanto in
tanto cosa succede alla circolazione ferroviaria nell’Isola.
Nell’attesa
di capire se l’assessore ai trasporti Giovanni Pizzo si sia convinto a voler
presentare ai pendolari i contenuti del “Contratto di Servizio” per il trasporto
ferroviario, prima di essere sottoscritto dalla Regione Siciliana e da
Trenitalia.
Ritornando
al monitoraggio questi sono i risultati sulle tratte ferroviarie monitorate:
Trapani
– Palermo
Treni
monitorati 17 in orario 5 in ritardo 12 minuti accumulati di ritardo 75
Agrigento
– Palermo
Treni
monitorati 24 in orario 1 in ritardo 23 minuti accumulati di ritardo 447
Palermo
– Messina
Treni
monitorati 40 in orario 12 in ritardo 28 minuti accumulati di ritardo 249
Messina-Siracusa
Treni
monitorati 69 in orario 24 in ritardo 45 minuti accumulati di ritardo 523
Il
bilancio dei ritardi in questo primo giorno del mese di aprile riteniamo sia
molto pesante visti i risultati: su 150 treni monitorati 42 di questi sono in
orario e i rimanenti 108 hanno accumulato un ritardo complessivo di 1294 minuti
pari a 21 ore e 34 minuti.
Una
domanda ci sorge spontanea, quale penalità è prevista nel redigendo Contratto
di servizio in una situazione del genere? Quali e che tipo di
sanzioni sono previste all’impresa ferroviaria? Come verranno valutati i
cinque minuti di ritardo dall’orario di arrivo che Trenitalia non
considera come ritardo?
Ad oggi non ci è dato
ancora conoscere i contenuti di questo contratto, in barba alla trasparenza e
alla partecipazione di chi in tutti questi anni si è adoperato per
migliorare le condizioni di viaggio e che doveva essere la base per la
redazione di questo importante documento che detterà le regole per un trasporto
ferroviario più efficiente ed efficace per l’utenza pendolare siciliana,
ma all’assessore Pizzo tutto questo non interessa. Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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mercoledì 1 aprile 2015
Trenitalia sopprime una coppia di treni sulla Modica-Ragusa-Gela
Ragusa. Dal
30 marzo altri due treni degli otto rimasti sono stati soppressi; si tratta dei
treni 12554 Gela-Modica e del treno 12851 Modica-Gela. La motivazione (non
comunicata ufficialmente) è che il materiale del treno 12581, che arriva a Gela
dopo le ore 21, e che sosta tutta la notte presso quella stazione, è oggetto di
continui furti di carburante.
Trenitalia ha preferito eliminare il problema
alla fonte, tagliando la coppia di treni, anziché promuovere azioni energiche
contro i continui furti di carburante che hanno impedito diverse volte la
partenza del treno la mattina successiva verso Ragusa e Modica.
Adesso nel
pomeriggio non circolano più treni sulla tratta, come già avviene nella maggior
parte della giornata. Vale
la pena ricordare che la scarsa circolazione di treni ha già provocato
l'ossidazione dei binari e la messa fuori uso dei circuiti elettrici; cosa
accadrà adesso? Si vuole provocare la chiusura della linea?
Mentre
si annunciano lavori per 35 milioni di euro per la velocizzazione della tratta
Canicattì-Licata-Gela-Comiso, che dovrebbero realizzare la sinergia
treno-aereo, la realtà è sempre quella squallida dei tagli e del disprezzo per
il servizio ferroviario in questa zona della Sicilia, da parte di chi detiene
il servizio.
Mentre
si lavora per rimettere in piedi il servizio di metropolitana di superficie a
Ragusa che darebbe lustro a una linea storica interessante da molti punti di
vista, e che oggi potrebbe fare un tuffo nella modernità di un servizio utile a
tutta la comunità del comprensorio del Sud-Est, a Palermo pensano bene di
tagliare i nostri pochissimi treni rimasti.
Mentre
l'assessorato regionale assieme a RFI e Trenitalia da oltre un anno non
rispondono alle richieste di incontro da parte del Comune di Ragusa per
ripristinare il servizio pendolari sul territorio provinciale, ridotto a
qualcosa di inservibile per i troppi tagli degli scorsi anni, i vertici
ferroviari siciliani continuano ad affossare il trasporto su ferro che invece
dovrebbero gestire e tutelare.
Non
sappiamo se l'assessore regionale alle infrastrutture Pizzo sia al corrente di
quanto accade in provincia d Ragusa. Sappiamo che per il 2 aprile ha convocato
i sindaci dei capoluoghi di tutta la Sicilia per esporre le linee del contratto
di servizio che sta siglando con Trenitalia. Cosa racconterà al sindaco e agli
amministratori di Ragusa? Che per questo
territorio ci sono solo tagli, tagli e solo tagli, mentre le uniche idee di
rilancio sono per Palermo, Catania e Messina?
Auspichiamo
che la delegazione ragusana faccia sentire alta la propria protesta, chiedendo
in premessa che i due treni soppressi due giorni fa vengano immediatamente
reinseriti in servizio; che si ripristinino i treni per pendolari soppressi nel
2010 in modo da offrire un servizio decente a chi si muove per lavoro, e che si
inserisca la metropolitana di superficie di Ragusa nell'accordo di servizio.
Inoltre, auspichiamo che chiedano che il progetto di velocizzazione
Canicattì-Comiso non sia un semplice intervento di manutenzione, ma un vero
piano di rilancio che preveda il raccordo della linea attuale con l'aeroporto e
la costruzione di una stazione ferroviaria all'aeroporto Pio La Torre.
Altrimenti
non comprendiamo cosa sia stato invitato a fare il primo cittadino di Ragusa, e
cosa ci vada a fare a Palermo il sindaco Piccitto se non chiede questo minimo
di cose che rappresentano una modesta quota di quel risarcimento che il
territorio aspetta per aver subito anni di depotenziamento della struttura
ferroviaria e dei servizi erogati.
Ragusa,
1-4-2015
Il
coordinatore provinciale CUB Trasporti - Pippo Gurrieri
lunedì 30 marzo 2015
Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia poco trasparente e partecipativo.
In
merito alle ultime dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Pizzo, rilasciate sul
Contratto di Servizio, nell’assemblea dei sindacati al Palacultura di Messina il
25 marzo, cito testualmente: - Il contratto di servizio sta andando molto
avanti, nel senso che noi non eravamo abituati perché non avevamo esperienza,
ci stanno lavorando fortemente, l’azienda ci sta dando una mano. Il rapporto
con i sindacati e le parti sociali è stato continuo su questa cosa….un
contratto che durerà sino al 2020-.
Riferendoci
a queste dichiarazioni che riteniamo irrazionali e strane, desideriamo fare
alcune riflessioni:
1
– Abbiamo ripetuto più volte ed in tutte le sedi di stare attenti a Trenitalia nella
redazione del contratto di servizio che farà valere, di sicuro, tutto il suo
peso di monopolista, mentre l’assessore candidamente dichiara che l’azienda gli
sta dando una mano. Cosa alquanto strana e assurda.
2
– Si è sempre parlato di sottoscrivere un “Contratto di Servizio Ponte” sino al
2018, per i tempi ristretti nel poter predisporre e bandire una gara pubblica
per l’affidamento del trasporto ferroviario isolano, mentre l’assessore
dichiara che la scadenza è il 2020, ed anche questa affermazione è illogica.
3
– Il rapporto con le parti sociali tra le quali pensiamo e presumiamo ci siano
anche i comitati dei pendolari, risale
ad un incontro del 29/12/2014 andato deserto e ad una successiva email di
invito a far pervenire delle proposte sul contratto di servizio dell’8/1/2015
senza conoscerne i contenuti e/o le linee guida del redigendo contratto. 4 - Contestiamo
le recenti dichiarazioni dell’assessore Pizzo nel voler fare un tavolo tecnico
con Trenitalia e i Sindacati escludendo a priori da questo tavolo i Comitati
dei Pendolari Siciliani, almeno i più rappresentativi. Ribadiamo all’assessore
Pizzo che nell’incontro del 19/12/2013, tra l’assessore pro-tempore Bartolotta,
i Sindacati e i Comitati dei Pendolari, era stato chiesto e costituito un
Comitato di verifica e controllo sul redigendo Contratto di Servizio, composto
dai Sindacati e dai Comitati. Desideriamo capire perché l’assessore Pizzo, a
differenza degli altri assessori che lo hanno preceduto (Bartolotta e Torrisi)
non voglia tenere in considerazione l’impegno preso dalla Regione Siciliana
cogliendo le opportunità e i suggerimenti che i maggiori utenti-pendolari
possano dare al redigendo contratto.
5
– Sulla sfida treno-bus sulla Messina-Palermo, per l’assessore Pizzo è
importante che sia il treno a vincere la sfida anche se di qualche minuto nei
confronti del bus. Cosa intende fare l’assessore Pizzo a differenza di quanto
volevano mettere in atto i precedenti assessori Bartolotta e Torrisi in merito
alle concessioni del gommato? I precedenti assessori avevano paventato la
possibilità di rivedere le concessioni dei bus legandoli al servizio della mobilità
ferroviaria eliminando così molte corse bus parallele agli orari delle corse
dei treni, prevedendo invece un raccordo tra bus-treno-bus.
In
Sicilia, per il dato che abbiamo trovato sul Tpl-extraurbano risalente al
gennaio 2012, vengono effettuati e quindi rimunerati dalla Regione Siciliana
77.622.511 di km-bus e di questi circa il 25% pari a 19.316.309 km-bus vengono
effettuati dall’Azienda Siciliana Trasporti.
Ci
sembra doveroso fare un breve excursus sul Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario in Sicilia. La spesa prevista ammonta a 111,5 milioni di
euro e 9,5 milioni sono i km/treno da mettere in esercizio in tutta la regione.
Abbiamo
iniziato la nostra battaglia sul Contratto di Servizio da quel 7 settembre 2009
in cui a Roma venivano convocate tutte le regioni per sottoscrivere il
Contratto. La Regione Siciliana, in quell’occasione rappresentata
dall’assessore ai trasporti Nino Strano, vi partecipò ma non aderì prendendo
qualche giorno di tempo. Di giorni ne sono trascorsi 1925 pari a 5 anni 6 mesi
e 20 giorni circa ed ancora siamo lì ad aspettare questo fantomatico, poco
trasparente e partecipato Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in
Sicilia. Da tenere presente che in tutti questi anni i Comitati dei Pendolari
hanno dialogato con l’impresa ferroviaria Trenitalia ottenendo sempre risposte
chiare, fattive e riscontrabili sulle proposte apportate al miglioramento dei
servizi ferroviari. Tenuto conto, inoltre che l’impresa ferroviaria non era
tenuta a confrontarsi con l’utenza dato che il Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario era ed è a tutt’oggi intrattenuto con il Ministero dei
Trasporti. E allora la domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria
Trenitalia ha fatto tesoro dalle informazioni suggerite dall’utenza-pendolare,
perché l’istituzione Regione non vuole prendere e tenere in considerazione nè
il Comitato di verifica e controllo né quanto hanno da dire i comitati dei
pendolari sul redigendo contratto di servizio???
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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