domenica 23 marzo 2014

Ferrovie, il "rimpasto" preoccupa i pendolari

Vista l’opportunità a distanza di dodici anni circa dal primo acquisto da parte della Regione Sicilia, anche se in cofinanziamento, di materiale rotabile vorremmo suggerire l’ipotesi di voler affidare alla Stazione Appaltante di Trenitalia l’appalto dei 50 milioni per l’acquisto dei nuovi 5 treni, cosa che è ancora possibile fare. 
Tale affidamento velocizzerebbe tutta l’operazione d’acquisto in termini di tempo di consegna, di acquisto con la stessa cifra un numero maggiore di treni almeno 2 in più avendo tra l’altro a garanzia, già sul territorio siciliano, il servizio di assistenza e manutenzione per i 5 anni previsti nel bando di gara. Servizio che altre aziende dovranno mettere in conto spese per assicurare l’assistenza e la manutenzione nei 5 anni di garanzia del nuovo materiale rotabile.
Tenuto conto che questo tipo di operazione è già stata collaudata ed operata dalla Regione Toscana e quindi perché non approntare la stessa operazione in Sicilia essendo ancora in tempo?
C'è bisogno di nuovi treni oltre a quelli in programma a partire da quando la Regione Sicilia sottoscriverà l’accordo di programma per il trasporto pubblico ferroviario, cosa che ancora la giunta regionale non ha deliberato, atto propedeutico per l’adempimento della realizzazione e sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.

Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Della Valle e il ministro Lupi: ''Moretti? Se vuole, se ne vada''

Dure risposte all'amministratore delegato di Ferrovie che difende il suo stipendio.
Non si arrestano le polemiche sulla campagna lanciata dall'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, contro i tagli alle retribuzioni dei supermanager. E dopo le decise risposte di ieri da parte di politici e sindacalisti, oggi è la volta di un imprenditore come Della Valle, concorrente con Ntv delle Ferrovie e del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Entrambe le risposte sono sferzanti.
Della Valle: "Milioni di italiani sarebbero felici"
"Se Moretti avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti disagi sui treni delle ferrovie Italiane, costretti a subire ritardi ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, ad usare stazioni decrepite e poco sicure, senza nessun rispetto per la loro dignità. Spetta a loro, infatti, il diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite": così afferma un concorrente di Moretti, il patron della Tod's e socio di Ntv Diego Della Valle (nella foto).
Per Della Valle "è ora di alzare il velo sulle Ferrovie dello Stato e su Moretti, per capire perché la politica è succube di questo signore".
Bisogna "fare chiarezza su tutti i rapporti che intercorrono fra le Ferrovie, Moretti e i politici che, tranne qualche rara eccezione, sono completamente appiattiti su di lui, permettendogli di fare tutto quello che vuole".
"Gente come Moretti deve essere mandata a casa"
Secondo il patron della Fiorentina "se vogliamo davvero cambiare l'Italia e riportare al centro dell'attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle vecchie corporazioni, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione".
Infine - conclude Della Valle - "con chiarezza ed onestà, va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una società come le Ferrovie dello Stato e se è giusto pagare a Moretti lo stipendio che percepisce, a fronte dei servizi che fornisce a chi viaggia".
Il ministro Lupi: "Se vuole, lasci"
"Un tetto ci vuole, non c'è dubbio", avverte la leader della Cgil, Susanna Camusso, prendendo posizione nel dibattito sugli stipendi dei manager riacceso dal confronto a distanza tra l'ad delle Fs, Mauro Moretti, ed il premier Matteo Renzi (con l'amministratore delegato dlele Fs nella foto).
Per il governo al capo delle Ferrovie replica il responsabile dei Trasporti, Maurizio Lupi: "Se un manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore".
Moretti è "un manager efficiente" - continua il ministro - ha "dimostrato di aver lavorato bene", ma "se il padrone, in questo caso lo Stato, decide che rispetto a quello stipendio bisogna dare un segnale anche nella direzione dei cittadini (perché circa 50 mila euro al mese non mi sembra che siano oggettivamente pochi), giustamente siamo in un mercato libero e credo che se Moretti ha altre offerte, se vuole andare alle Ferrovie tedesche, lo può fare tranquillamente"
La Camusso: "Aumentano solo gli stipendi dei manager"
Per la Cgil va data una risposta al fatto che "in questi anni sono progressivamente diminuite le retribuzioni dei lavoratori e si è alzato il valore delle retribuzioni degli alti manager": per Susanna Camusso bisogna "ricostruire una forbice più ragionevole partendo da un innalzamento dal basso".
Moretti non fa passi indietro: le notizie del 22 marzo
Mauro Moretti non fa neanche mezzo passo indietro, nella polemica sul taglio degli stipendi dei manager pubblici proposto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Intervistato da Antonella Baccaro per il numero del Corriere della sera oggi in edicola, l'amministratore delegato delle Ferrovie rilancia: "Cosa devo smentire? - si chiede polemicamente - Io guadagno meno di Santoro".
E la sua non è una polemica verso il famoso conduttore tv, ma verso la politica e il governo che sottovalutano, secondo lui, i suoi meriti di manager: "Prendo la metà del mio predecessore che ha lasciato 2 miliardi di perdite, mentre io le Ferrovie le ho riportate in utile: 450 milioni di utile". Per la cronaca il predecessore di Moretti, che non ne fa il nome, era Elio Catania.
Quanto ai profitti c'è chi dice che questo dipende della separazione dell'Alta velocità dal trasporto ordinario finanziato dallo Stato e dalle Regioni.
Niente di più falso, secondo Moretti perché "i contributi dello Stato per il regionale e il trasporto universale sono i più bassi d'Europa".
Ora si attende, tra le altre, la replica di Michele Santoro, al quale sembrerà strano di essere stato chiamato in causa dal capo di Ferrovie.
Il no pronunciato a Bologna: le notizie del 21 marzo
L’amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti critica l’intenzione del governo di tagliare gli stipendi dei manager pubblici e minaccia di andarsene all’estero. E su Twitter la notizia viene accolta con favore e ironia.
"Una cosa è stare sul mercato, una cosa è una scelta politica. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via. Questo lo deve mettere in conto", così Moretti ha risposto a un cronista che gli chiedeva della misura allo studio del governo Renzi.
“Guadagno solo 840.000 euro l’anno”
"Per il momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei super-manager dello Stato io prendo 850mila euro l'anno e il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezza tanto. Siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all'italiana, un minimo per poter far sì che i manager bravi rimangano ad operare là dove ci sono imprese complicate e dove c'è del rischio ogni giorno da dover prendere", ha proseguito Moretti.
“I manager devono guadagnare più dei politici”
"In una impresa privata che fattura neanche un miliardo troverete che gli stipendi sono quattro volte quelli che vi ho detto. Ci sono forse dei casi da dover rivedere, ma la logica secondo cui uno che gestisce un'impresa che fattura quanto vi ho detto deve stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa sbagliata. In Usa, in Germania, in Francia e in Italia il presidente della Repubblica prende molto meno di quanto prendono i manager di impresa: ci sono dinamiche diverse perché una cosa è stare sul mercato un'altra cosa è fare una scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi perché va a fare un'operazione politica, questa è una sua scelta personale. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto", ha ribadito.
Un coro unanime su Twitter: “Ma ciao”
La presa di posizione di Moretti, naturalmente, è subito diventata un argomento di discussione su Twitter. Il cui popolo ha accolto con favore – e ironia – la minaccia dell’ad di Fs di abbandonare l’Italia.
“Fosse vero, purtroppo solo chiacchiere”, scrive nonstop9981. “Non mi sembra una gran perdita”, ribadisce Gabriele Gattiglia. “Ammesso che ti prendano”, aggiunge hagakure. “Sto pregando”, twitta Quello. “E vattin”, suggerisce Pinuccio a Moretti. “Ma magari”, si augura Biagio Simonetta.
Breaking Friend invece se la prende col super stipendio dell’ad di Fs: “850.000 euro all’anno e si lamenta pure”. Gabriele Moroni, infine si limita a salutare Moretti: “Ciao”. 
Fonte: www.ilsalvagente.it

sabato 22 marzo 2014

Rinviata la gara d’acquisto per i nuovi cinque treni. Accordo di programma ancora un nulla di fatto

Palermo.Rinviata al 30 aprile la gara d’acquisto di n. 5 nuovi treni automotori bidirezionali completi a 1 o 2 piani per l’importo complessivo di 50 milioni di euro.
Nei primi giorni del mese di gennaio di quest’anno veniva pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, il bando di gara europeo (già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) n. S251 del 28 dicembre 2013) per la fornitura, chiavi in mano, di n. 5 nuovi treni automotori bidirezionali completi a 1 o 2 piani. Questo il codice di gara europeo: CIG: 519567AC5.
Il termine di presentazione delle offerte era previsto entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 31 marzo 2014 e la celebrazione della gara sarebbe stata programmata per il giorno 9 aprile 2014 alle ore 10.00. In data 4 marzo 2014 apprendiamo, dal sito dell’assessorato e dipartimento infrastrutture e mobilità, dell’avviso di proroga dei termini, errata corrige e risposte ai quesiti relativi al bando di gara in questione.
In considerazione di quest’errata corrige si allungano, di un altro mese, le procedure di espletamento della gara fissando i nuovi termini di presentazione delle offerte entro e non oltre le ore 12.00 del 22 aprile e prevedendo la celebrazione della gara per il 30 aprile alle ore 10.00.
Vista l’opportunità a distanza di dodici anni circa dal primo acquisto da parte della Regione Sicilia, anche se in cofinanziamento, di materiale rotabile vorremmo suggerire l’ipotesi di voler affidare alla Stazione Appaltante di Trenitalia l’appalto dei 50 milioni per l’acquisto dei nuovi 5 treni, cosa che è ancora possibile fare. Tale affidamento velocizzerebbe tutta l’operazione d’acquisto in termini di tempo di consegna, di acquisto con la stessa cifra un numero maggiore di treni almeno 2 in più avendo tra l’altro a garanzia, già sul territorio siciliano, il servizio di assistenza e manutenzione per i 5 anni previsti nel bando di gara. Servizio che altre aziende dovranno mettere in conto spese per assicurare l’assistenza e la manutenzione nei 5 anni di garanzia del nuovo materiale rotabile.
Tenuto conto che questo tipo di operazione è già stata collaudata ed operata dalla Regione Toscana e quindi perché non approntare la stessa operazione in Sicilia essendo ancora in tempo?
C'è bisogno di nuovi treni oltre a quelli in programma a partire da quando la Regione Sicilia sottoscriverà l’accordo di programma per il trasporto pubblico ferroviario, cosa che ancora la giunta regionale non ha deliberato, atto propedeutico per l’adempimento della realizzazione e sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.

Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 14 marzo 2014

Salviamo la Stazione di Villagonia. Il sindaco Lo Turco chiede un'azione congiunta e guarda a funivia e «Metrò del mare»

Giardini Naxos. Il sindaco della cittadina turistica, Nello Lo Turco, ha chiesto ieri, durante un incontro, un'azione congiunta per salvare la Stazione ferroviaria di Villagonia da un possibile smantellamento.
Una richiesta, questa, che scaturisce dalla presentazione di progetti che hanno «rispolverato» il più volte ipotizzato, ma mai! messo in atto, trasferimento del punto di sbarco dei passeggeri che viaggiano in treno, nell'area della frazione taorminese di Trappitello.
Stando alle più recenti indicazioni, emerse in occasione di varie riunioni, sarebbe tramontata la realizzazione del «budello» di collegamento ferroviario tra la nuova Stazione prevista a Trappitello con quella esistente a Villagonia.
«Mi farò promotore - ha detto Lo Turco - di un'azione congiunta tra Giardini e Taormina, per evitare che si possa trasferire l'attuale Stazione ferroviaria in altra sede. Qualora questo progetto non dovesse andare in porto, si potrebbe realizzare, mantenendo l'attuale tracciato su binari, una metropolitana lungo la costa, coinvolgendo anche la vicina Letojanni».
In sostanza, ritorna d'attualità un piano di cui si parlava anni addietro, quando, per esempio, a Taormina si discuteva del Prg all'interno del quale la progettazione del «Metrò del mare» era stata proposta dagli esperti.
La questione, comunque, ha anche risvolti diversi, visto che la preoccupazione diffusa riguarda pure il ritorno di una progettazione relativa al porticciolo di cui era interessato un privato.
«Si tratta - ha concluso Lo Turco, che prosegue, spedito, la sua azione sulle problematiche comprensoriali - di una progettazione dalla quale dipende il futuro dell'area turistica. Pensare ad un collegamento stabile in questi tratti di costa, dove la Strada statale risulta essere, soprattutto nei periodo estivi, intasata, mi sembra opportuno».
Nell'ottica dell'integrazione dei trasporti torna appetibile anche la possibilità di un collegamento diretto della Stazione di Villagonia con Taormina centro, mediante l'utilizzo di una funivia.
Intanto, però, si tenta di scongiurare la dismissione della struttura della Stazione, che risulta essere un edificio storico di pregio che dovrebbe, in ogni caso, avere una destinazione importante.
Mauro Romano  - La Sicilia - Giovedì 13 Marzo 2014 Prima Messina Pagina 33 

Lo Turco stoppa il tam tam «La stazione ferroviaria di Taormina-Giardini non può essere demolita»

Giardini. «Ho appreso da una riunione tra sindaci e rappresentanti delle Ferrovie che la stazione di Taormina-Giardini potrebbe essere riconvertita in residence o albergo. La cosa mi turba profondamente, ma la ritengo una bufala». Nello Lo Turco, sindaco di Giardini, getta acqua sul fuoco in merito alla possibile demolizione dello scalo ferroviario di Villagonia, paventato sui social network. Una notizia al limite del paradosso, che starebbe portando la maggior parte dei cittadini taorminesi, giardinesi e non solo a costituire un comitato per fare fronte all'emergenza.
Ma, secondo altre fonti, tutto sarebbe falso. La stazione, costruita in stile "liberty" e che vanta circa un secolo di storia, sarebbe al sicuro, anzi in una cassaforte. E in effetti il sito è sottoposto al vincolo delle Belle Arti e perciò non dovrebbe correre il rischio di essere demolito nell'ottica di liberare il fronte mare. L'allarme, quindi, sembrerebbe rientrato. «Molto probabilmente si sta discutendo di abbattere la parte della stazione riservata a dormitorio - ha spiegato il proprietario del Bar Micari -. Sarà una bufala, abilmente orchestrata non so da chi, ma siamo tranquilli. La stazione rimarrà così per sempre».
Enrico Scandurra - La Sicilia - Domenica 09 Marzo 2014 Prima Messina Pagina 25 

mercoledì 12 marzo 2014

Cresce la protesta dei pendolari della riviera jonica

Questa è la segnalazione inviataci lunedì 10 marzo 2014 da un pendolare che giornalmente si sposta da Giarre a Messina.
Ciao, quello che è successo oggi credo sia il massimo dello schifo. Bene, arriva il 3866 a Giarre con 15 minuti di ritardo; l'amplificatore annuncia tra le fermate anche le stazioni della metroferrovia. Già però a Mascali si ferma ed inizia a comportarsi da locale per la soppressione del treno regionale 12868 accumulando ulteriore ritardo.
Nel frattempo il treno si ingrossa, trattandosi di minuetto ed essendo pure lunedi, con molti studenti pendolari e, già a Giardini ci sono molte persone all'in piedi. Continua a fare da locale raccogliendo i passeggeri di due treni. I passeggeri compressi peggio delle sardine. Si arriva a Giampilieri e da li, nonostante vengano fatte rimanere a terra utenti, il treno funge da metroferrovia. In pratica si ferma a tutte le fermate della metroferrovia ma non può salire nessuno perchè è stracolmo. Si arriva a Messina dopo le nove.
Come Comitato abbiamo voluto monitorare la mattinata, questi i treni in ritardo nella prima mattinata di lunedì 10 marzo 2014:
Treno 3866 ritardo 65 minuti - Treno 12870 ritardo 40 minuti
Treno 12868 Catania-Messina delle ore 5.46 Soppresso
Treno 12891 e 12892 Soppresso (Servizio Metroferrovia ore 6.10 e 6.58)
Da far notare che il Treno 3868 è arrivato a Giampilieri con 8 minuti di ritardo; tenuto conto che per arrivare a Messina il treno 3868 deve impiegare 17 minuti come previsto da orario, ebbene il treno è arrivato a destinazione con un solo minuto di ritardo azzerando così ben 24 minuti. Questo è veramente  molto strano.
Il bilancio di oggi  su sei treni monitorati: 3 soppressi pari a 127 km/treno e e con un ritardo complessivo di 106 minuti in arrivo a Messina.







Stazione di Alcantara, treno non riparte

Come al solito non si riescono a gestire problemi ed emergenze. Cosa è successo al 12865? Sappiamo solo che è arrivato a destinazione con un ritardo di 90 minuti.
 Ho chiesto più volte a Trenitalia senza avere risposte:
Perché si modificano unilateralmente gli orari dei treni creando inutili attese e disagi ai viaggiatori, senza prima consultare il comitato pendolari?

lunedì 10 marzo 2014

I ritardi e i disservizi di venerdì 28 febbraio 2014 alla stazione di Alcantara

Mi permetto di inoltrare questa lamentela attraverso gli organi di stampa, in considerazione del fatto che la Direzione regionale di Trenitalia non risponde ai miei reclami, oppure afferma di aver risposto, ma non è in grado di inoltrare copia della risposta fornita. Di seguito i fatti:
Venerdì 28 febbraio il treno 12865 viene fermato alla stazione di Alcantara per il solito incrocio giornaliero con il treno 3866, diretto da Siracusa a Messina.
Tale incrocio si risolveva fino allo scorso anno (cioè fino a prima della variazione dell’orario), in circa 2/3 minuti, mentre adesso il tempo medio di attesa è di circa 10/15 minuti: ad esempio oggi il treno 3866 arriva alla stazione di Alcantara intorno alle 7,15 già con un ritardo di 20 minuti.
Nonostante il transito del 3866 il nostro treno 12865 continua a rimanere fermo, i pendolari non ne conoscono le ragioni e le porte sono serrate.  Si fanno le 7,25 e sopraggiunge il treno 8579 partito da Taormina e diretto a Catania. Non sappiamo cosa fare, non abbiamo notizie, non riusciamo ad aprire le porte, qualcuno è tentato di sbloccarle, qualcuno si affaccia dal finestrino chiamando il capotreno. Finalmente si sbloccano le porte, si attraversano i binari e si sale tutti di fretta sul treno 8579.
Sulla mia richiesta di informazioni, non appena salito sul treno 8579, il capotreno chiama la sala operativa, spiega la situazione dei pendolari trasbordati dal 12865 ma durante il colloquio telefonico si sente chiudere il telefono in faccia. Si riparte dopo un’attesa (ingiustificata) di oltre 20 minuti.
Come al solito non si riescono a gestire problemi ed emergenze. Cosa è successo al 12865? Sappiamo solo che è arrivato a destinazione con un ritardo di 90 minuti.
 Ho chiesto più volte a Trenitalia senza avere risposte:
Perché si modificano unilateralmente gli orari dei treni creando inutili attese e disagi ai viaggiatori, senza prima consultare il comitato pendolari?
Perché l’orario ufficiale di arrivo a Catania del treno 12865 è stato posticipato dalle 7,37 alle 7,42 e adesso alle 7,45?
Perché l’orario di partenza del treno 12830 è stato posticipato a Catania dalle 15,30 alle 15,37 e adesso alle 15,45 allungando lo stacco temporale dal precedente treno 12880 (delle 14,22) e sempre più a ridosso del successivo treno 12882? 
Questi i treni in ritardo nella prima mattinata di venerdì 28 febbraio:
Treno 3868 ritardo 10 minuti - Treno 3866 ritardo 11 minuti
Treno 8580 ritardo 12 minuti - Treno 8577 ritardo 21 minuti
Treno 8579 ritardo 21 minuti - Treno 12870 ritardo 44 minuti
Treno 12865 ritardo 90 minuti.
In totale i sette treni hanno accumulato un ritardo complessivo di 226 minuti pari a 3 ore e 26.
Chi risponde per questi ritardi? - Quali provvedimenti verranno presi? - Chi ripaga il pendolare di queste ore perse?
Al Dirigente Generale del Dipartimento infrastrutture e Mobilità
Al Dirigente Dott. Diego Greco del 4° Servizio Trasporto ferroviario 
Fiumefreddo, 04 marzo 2014
Gemelli Fabrizio - Comitato Pendolari Me-Ct-Sr







mercoledì 5 marzo 2014

Soppressione treno veloce 3845 e composizione treno regionale 12769

In merito alla cancellazione effettuata, nella giornata oggi 05/03/14, del treno regionale veloce n. 3845, lo scrivente desidera conoscere i motivi che hanno indotto Trenitalia considerata la criticità, a non cambiare la composizione abituale del materiale rotabile (1 minuetto) del treno regionale 12769 con altro materiale più capiente.
Torrenova 05/03/2014 - Francesco Mondì Comitato Pendolari S.Agata - Messina

domenica 2 marzo 2014

Treni in Sicilia, accordo di programma a marzo. Contratto di Servizio in giugno

L’accordo prevedeva risorse per 111.535.920,00 al netto d’iva e riferiti ad una produzione annuale di 10.799.000 di km/treno così come previsti sino al 2009. Accordo che disciplina le modalità di trasferimento dal Ministero alla Regione Sicilia delle funzioni, dei compiti di programmazione e di amministrazione inerenti i servizi di trasporto pubblico ferroviario eserciti da Trenitalia nel territorio regionale e ciò dal primo giorno del mese successivo alla data di sottoscrizione di tale accordo.
Visto il parere favorevole dei Sindacati e dei Comitati dei Pendolari, il passo successivo ed immediato prospettatoci dall’assessore Bartolotta era quello di essere deliberato in Giunta regionale ed immediatamente, prima della fine del 2013,  trasmetterlo ai Ministeri del Mit e del Mef per i definitivi adempimenti; tenuto conto che l’efficacia dell’accordo di programma è subordinata all’effettivo trasferimento delle risorse finanziarie occorrenti allo svolgimento dei servizi di trasporto ferroviario.
Non ci risulta ad oggi e sono trascorsi circa tre mesi dall’incontro di dicembre che tale accordo di programma sia stato deliberato dalla Giunta Regionale e quindi non ancora inviato ai Ministeri competenti, ciò lascia presagire che siamo sempre al punto di partenza nella speranza che non passi il detto che”chi tardi arriva male alloggia”.

Bartolotta: è intesa con Fs per porre fine ai disservizi. Entro marzo sarà firmato l'accordo di programma

I servizi ferroviari regionali della Sicilia sono regolati dal Contratto di Servizio con il MIT e il MEF, che disciplina i servizi delle regioni a Statuto Speciale (Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta) per le quali non è stato ancora completato il processo di attribuzione delle competenze in materia di trasporto locale. Peraltro dal 2009, tra detti Ministeri e la regione Sicilia, è in corso di svolgimento la procedura per l'attuazione del trasferimento alla Regione dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui al decreto legislativo n 422 del 1997; l’iter di attribuzione delle competenze, che consentirà la stipula di un Contratto di Servizio da parte della Regione Sicilia, sarà completato con l'emanazione di un decreto di ripartizione delle risorse finanziarie da parte del MEF.
La definitiva sottoscrizione dell’accordo di programma alla Regione Sicilia non potrà che determinare un controllo più incisivo sulla qualità e quantità dei servizi erogati.
Ribadiamo nuovamente all’assessore Bartolotta come Comitato Pendolari Siciliani di voler essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio non appena verrà sottoscritto l’accordo di programma per i servizi di trasporto ferroviario e di voler far parte del comitato di proposte, verifica e monitoraggio in materia di servizi ferroviari regionali e locali, riconosciuto con provvedimento amministrativo dell’assessore regionale ai trasporti, non ancora costituito.

Il Comitato Pendolari Siciliani: Interventi presso la Stazione di Milazzo e altre stazioni

Con la presente nota si vuole segnalare la situazione di disservizio presente nella stazione di Milazzo.
L‘impianto di informazione visiva o meglio chiamato LEAD risulta più volte essere spento o completamente inesatto (Vedi foto in allegato).
Tale situazione si protrae da diverso tempo giuste nostre segnalazioni del 27/06/2013 e 07/08/2013.
Considerato che gli interventi periodici di reset del sistema di informazione non hanno prodotto alcun risultato se non momentaneo, il comitato pendolari invita chi di competenza a valutare l’ipotesi di una definitiva soluzione per ovviare al disservizio.
Si invita inoltre a voler programmare gli annunci sonori in lingua inglese che ancora ad oggi non vengono effettuate nelle stazioni di: Capo d’Orlando - Gioiosa Marea e Milazzo.
Cogliamo l’occasione per ringraziare Rete Ferroviaria Italiana per i recenti interventi, da noi segnalati, di manutenzione e ripristino dell’impianto di illuminazione presso il parcheggio antistante la stazione di Spadafora, interventi che hanno riscontrato il gradimento da parte dei pendolari e dell’utenza in generale in termini di sicurezza soprattutto nelle ore notturne.
Torrenova  01/03/2014
Francesco Mondì - Comitato Pendolari S. Agata Militello-Messina


sabato 1 marzo 2014

Tratta Trapani-Alcamo via Milo chiusa da un anno

E’ passato un anno dalla chiusura e non si hanno notizie in merito a quello che si vuole fare di questa importante arteria ferroviaria. La chiusura  di questa arteria ferroviaria, strategica per la provincia di Trapani, ed il mancato ripristino ha creato un grave danno alla mobilità dell’utenza pendolare ed in modo particolare ha causato gravi ripercussioni ai  territori in termini di mancata ricaduta economica legata al turismo.
Chiediamo a tutti i sindaci del territorio interessato di intervenire sulla questione chiedendo al Governo regionale di pretendere dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un intervento urgente per non decretare la chiusura definitiva di questa tratta ferroviaria importante sia per il trasporto dei pendolari che per i flussi turistici che il territorio vanta in tutti i periodi dell’anno.

Modifiche alla circolazione ferroviaria nel mese di marzo 2014

Informazioni sulle modifiche alla circolazione ferroviaria sulla linea Caltanissetta-Gela-Modica: dal 01 al 31 marzo 2014



venerdì 28 febbraio 2014

Un nulla di fatto del Contratto di servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia

Palermo. Nell’incontro del 19 dicembre 2013 tenutosi a Palermo, l’assessore Bartolotta, aveva esposto, ai Sindacati e ai Comitati dei Pendolari invitati all’incontro, la proposta dell’accordo di programma Stato-Regione per l’attuazione e il trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale. L’accordo di programma prospettato dall’assessore Bartolotta ha trovato d’accordo sia i Sindacati che i Comitati dei Pendolari.
L’accordo prevedeva risorse per 111.535.920,00 al netto d’iva e riferiti ad una produzione annuale di 10.799.000 di km/treno così come previsti sino al 2009. Accordo che disciplina le modalità di trasferimento dal Ministero alla Regione Sicilia delle funzioni, dei compiti di programmazione e di amministrazione inerenti i servizi di trasporto pubblico ferroviario eserciti da Trenitalia nel territorio regionale e ciò dal primo giorno del mese successivo alla data di sottoscrizione di tale accordo.
Visto il parere favorevole dei Sindacati e dei Comitati dei Pendolari, il passo successivo ed immediato prospettatoci dall’assessore Bartolotta era quello di essere deliberato in Giunta regionale ed immediatamente, prima della fine del 2013,  trasmetterlo ai Ministeri del Mit e del Mef per i definitivi adempimenti; tenuto conto che l’efficacia dell’accordo di programma è subordinata all’effettivo trasferimento delle risorse finanziarie occorrenti allo svolgimento dei servizi di trasporto ferroviario.
Non ci risulta ad oggi e sono trascorsi circa tre mesi dall’incontro di dicembre che tale accordo di programma sia stato deliberato dalla Giunta Regionale e quindi non ancora inviato ai Ministeri competenti, ciò lascia presagire che siamo sempre al punto di partenza nella speranza che non passi il detto che”chi tardi arriva male alloggia”.
Quanto poi al miglioramento del servizio ferroviario devo ricordare che per quanto riguarda la media e lunga percorrenza, l'offerta ferroviaria che riguarda la Sicilia è, a tutt'oggi, interamente sovvenzionata dallo Stato attraverso il Contratto di Servizio 2009-2014 stipulato tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell'economia e delle finanze e Trenitalia, che disciplina il complesso delle obbligazioni intercorrenti tra i Ministeri e la società Trenitalia relativamente ai servizi di trasporto ferroviario passeggeri della media e lunga percorrenza nazionale di utilità sociale per l'arco temporale 2009/2014.
I servizi ferroviari regionali della Sicilia sono invece regolati dal Contratto di Servizio con
il MIT e il MEF, che disciplina i servizi delle regioni a Statuto Speciale (Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta) per le quali non è stato ancora completato il processo di attribuzione delle competenze in materia di trasporto locale. Peraltro dal 2009, tra detti Ministeri e la regione Sicilia, è in corso di svolgimento la procedura per l'attuazione del trasferimento alla Regione dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui al decreto legislativo n 422 del 1997; l’iter di attribuzione delle competenze, che consentirà la stipula di un Contratto di
Servizio da parte della Regione Sicilia, sarà completato con l'emanazione di un decreto di ripartizione delle risorse finanziarie da parte del MEF.
La definitiva sottoscrizione dell’accordo di programma alla Regione Sicilia non potrà che determinare un controllo più incisivo sulla qualità e quantità dei servizi erogati.
Ribadiamo nuovamente all’assessore Bartolotta come Comitato Pendolari Siciliani di voler essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio non appena verrà sottoscritto l’accordo di programma per i servizi di trasporto ferroviario e di voler far parte del comitato di proposte, verifica e monitoraggio in materia di servizi ferroviari regionali e locali, riconosciuto con provvedimento amministrativo dell’assessore regionale ai trasporti, non ancora costituito.

Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 

RFI bando di gara per lavori di smaltimento materiali del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela

Oggetto dell’appalto: Lavori di smaltimento e/o recupero di materiale proveniente dalla demolizione (effettuata con un precedente appalto mediante l’ausilio di esplosivi) del viadotto al km. 326+628.87 della tratta Caltagirone – Gela previa frantumazione dei materiali ingombranti e l’abbattimento dei relitti di tronconi di pile e spalle rimasti in sito.
L’importo complessivo presunto della prestazione è di € 500.000,00 al netto di IVA, di cui: - Lavori compensati a corpo €. 490.900,00 - e - Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza, non soggetti a ribasso €. 9.100,00.
Durata dell’appalto: giorni 240 (duecentoquaranta) a decorrere dalla data del verbale di consegna.
Procedura ristretta ai sensi della Parte III del D.Lgs. 12/4/2006 n. 163 e smi.
Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta a prezzi a corpo.
Si procederà all’aggiudicazione anche qualora sia stata presentata una sola offerta valida, sempre che sia ritenuta congrua e conveniente. In caso di offerte uguali si procederà per sorteggio.
Numero di riferimento attribuito al dossier dall’ente aggiudicatore: gara n.
DAC.PA.0014
Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione: ore 12,00 del giorno 17 marzo 2014. Per saperne di piu...clicca qui

giovedì 27 febbraio 2014

Un anno di silenzio sulla chiusura della tratta ferroviaria Alcamo-Trapani Via Milo.

Andare da Trapani a Palermo in treno è ormai quasi impossibile. Dal 25 febbraio dello scorso anno ad oggi la tratta ferroviaria che unisce Trapani ad Alcamo Via Milo chiusa per un cedimento strutturale della sede ferroviaria non è mai stata riaperta.
Nonostante le proteste del Comitato dei Pendolari Siciliani e le varie interrogazioni parlamentari Rete Ferroviaria Italiana, che gestisce per conto del Gruppo  Ferrovie dello Stato Italiano l'intera rete ferroviaria, ha deciso di chiudere definitivamente la tratta.
E’ passato un anno dalla chiusura e non si hanno notizie in merito a quello che si vuole fare di questa importante arteria ferroviaria. La chiusura  di questa arteria ferroviaria, strategica per la provincia di Trapani, ed il mancato ripristino ha creato un grave danno alla mobilità dell’utenza pendolare ed in modo particolare ha causato gravi ripercussioni ai  territori in termini di mancata ricaduta economica legata al turismo.
Chiediamo a tutti i sindaci del territorio interessato di intervenire sulla questione chiedendo al Governo regionale di pretendere dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un intervento urgente per non decretare la chiusura definitiva di questa tratta ferroviaria importante sia per il trasporto dei pendolari che per i flussi turistici che il territorio vanta in tutti i periodi dell’anno.
Non è accettabile questo silenzio da parte della Regione Sicilia sulla chiusura di questa tratta così come sulla chiusura della Caltagirone-Gela e sul continuo smantellamento dell’infrastruttura e del trasporto ferroviario siciliano.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Lo scalo di Comiso sta crescendo ma ha anche bisogno del treno

Piccoli aeroporti crescono e sono indispensabili per il turismo di zone bellissime, ma non facili da raggiungere: per cui, secondo i dati di Unioncamere, gli scali di Comiso/Ragusa e di Trapani hanno una incidenza dell'80% sul turismo di quelle aree, mentre nel resto del Paese gli scali pesano solo per il 30% sui flussi turistici che di solito si muovono con ! il gommato o con il treno.
In sostanza tedeschi e francesi se debbono andare sulla Riviera ligure o in quella romagnola ci arrivano in auto in poche ore, o anche in treno, ma se vogliono visitare la Sicilia non hanno che l'aereo: e per fortuna ora le tariffe sono basse se prenotate con largo anticipo. Dice Unioncamere che se non ci fossero i piccoli aeroporti «la ricchezza si sposterebbe dalle aeree meno sviluppate a quelle più ricche».
L'aeroporto di Comiso, che proprio piccolo non è, anche per la storia che si porta dietro e per l'area che serve, in pochi mesi ha superato i 150 mila passeggeri e ha tutte le chances per arrivare a 300 mila nel 2014, ora che stanno scattando a primavera le nuove tratte per Dublino, per la lituana Kaunas, per il Pisa e il raddoppio dei voli con Milano Linate. Sono in corso trattative per altre destinazioni dopo i contatti avuti alla Bit di Milano. Se nel 2015 si arrivasse al raggiungibile traguardo dei 600 mila passeggeri l'aeroporto di Comiso potrebbe reggersi sulle proprie gambe. Nel frattempo però ha bisogno di sostegni pubblici (ancora non è chiaro se lo Stato si assumerà l'onere dei controllori di volo, che per due anni è stato assicurato dalla Regione) e per la prima volta l'Unione europea ha detto di non considerare «aiuti di Stato» i contributi pubblici agli aeroporti al di sotto di un milione di passeggeri l'anno, a patto che abbiano una previsione di autonomia finanziaria in tempi non troppo lontani. In sostanza per l'Ue è ammissibile che i piccoli aeroporti nati da poco ricevano sostegni per poter poi incentivare le compagnie aeree che sono disponibili a servire quegli aeroporti dietro compenso.
E' chiaro che la prevista realizzazione della superstrada Ragusa-Catania servirà molto al rafforzamento dell'aeroporto di Comiso, piccolo ma combattivo, con l'importante particolarità di essere disponibile in caso di emergenza cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa (è probabile che l'amministratore delegato dell'Anas, Pietro Ciucci, a Catania assieme al presidente Napolitano, dica qualcosa in proposito).
Ma oltre alla superstrada c'è un altro atout in mano a Comiso: la ferrovia Agrigento-Ragusa-Catania che funziona ancora con le vecchie Littorine degli anni 40. Dice l'ing. Enzo Taverniti, amministratore delegato della Soaco, società di gestione dell'aeroporto di Comiso: «Nel quadro dell'intermodalità e della infrastrutturazione dell'aria vasta che unisce tre province il rafforzamento di questa ferrovia sarebbe prezioso. Su questa linea, con una spesa non eccessiva, si potrebbe fare un progetto che consenta al treno di procedere sui 100-120 chilometri all'ora anche su una tratta non elettrificata. Esistono dei pendolini, che vengono utilizzati anche in Germania e in Svizzera, che hanno un motore elettrico, ma alimentato a gasolio e quindi riescono a mantenere una buona velocità. Ho fatto un'analisi della situazione attuale: sulla tratta Comiso-Gela si può procedere alla velocità di 60 chilometri orari, sulla Gela-Canicattì arriviamo a 45 e sulla Canicattì-Agrigento scendiano a 25 chilometri orari. E' chiaro che così solo pochissimi prendono il treno. Però con la nascita dell'aeroporto e la sollecitazione dell'Unione europea per la realizzazione dell'intermodalità fra treni e aeroporti, potrebbe essere una buona soluzione riattivare questa linea, che poi può arrivare fino in aeroporto che dista appena due chilometri dalla linea ferrata. Quando è venuto a Ragusa il riconfermato ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha detto che sta spingendo con Rfi per il rafforzamento delle ferrovie siciliane, realizzando l'alta velocità sulla Catania-Palermo. E' chiaro che l'alta velocità non sarà possibile sulla Agrigento-Ragusa-Catania, ma almeno mettano in servizio delle vetture con una velocità accettabile».
Tony Zermo - La Sicilia Mercoledì 26 Febbraio 2014 I FATTI Pagina 10

«Basta con i tagli, si parta». Piccitto ai vertici delle ferrovie: «Ripristinare le linee strategiche e turistiche»

Sul progetto di metropolitana di superficie a Ragusa tutti concordi ad estendere l'iniziativa all'intera provincia. "E' necessario che l'intera classe politica - ha detto il sindaco Piccitto - a partire dalla deputazione regionale iblea, sposi questa iniziativa e la sottoponga con forza nelle sedi istituzionali: il tema rappresenta una priorità per il futuro del nostro territorio. Da parte mia, in qualità di sindaco del Comune capoluogo, ribadisco la piena disponibilità a svolgere un ruolo di coordinamento tra le varie realtà provinciali per consentire che, agli auspici più volte manifestati, seguano azioni concrete su questo fronte".
metro per tutti r. s. - La Sicilia - Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35 

Ragusa Vertice sulle ferrovie

Attivare un'interlocuzione serrata per la realizzazione concreta dei progetti di mobilità alternativa già allestiti in tutto il territorio provinciale, in particolare attraverso lo sviluppo della rete ferroviaria iblea. A partire da un tavolo di confronto, programmato nelle prossime settimane, che consenta il ripristino di alcune linee di collegamento strategiche tra Modica, Ragusa, Comiso e Vittoria, a servizio dei pendolari e dei flussi turistici nel territorio ibleo. E' quanto ribadito ieri mattina dal sindaco Federico Piccitto durante l'incontro che si è svolto a Palazzo dell'Aquila tra l'amministrazione comunale ed i vertici di Trenitalia, Rfi e dell'assessorato regionale alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Presenti oltre al primo cittadino, il vicesindaco Massimo Iannucci, l'assessore al Bilancio Stefano Martorana ed il funzionario tecnico ing. Giuseppe Corallo. Al confronto hanno partecipato Francesco Mignosi di Trenitalia, l'ing. Andrea Cucinotta di Rete ferroviaria Italiana, Francesco d'Amore e Diego Greco dell'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, il sindaco di Scicli Francesco Susino, il sindaco di Santa Croce Francesca Iurato, il vicesindaco di Modica Giorgio Linguanti, il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, l'assessore alla cultura di Giarratana Letizia Leggio, e i rappresentanti di Cub Trasporti (Pippo Gurrieri, Giovanni Urso, Pippo Costa e Salvatore Ragusa), il Comitato Siciliano Pendolari (Giosuè Malaponti), il Comitato per il rilancio della Ferrovia Iblea (Roberto La Terra e Angelo Tidona) e Legambiente (Antonino Duchi).
Il sindaco Piccitto ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea. "Il nostro territorio - ha spiegato Piccitto - ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l'aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l'opportunità di dimostrare, insomma, che sull'area iblea si può investire".
Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina ha sottolineato l'importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l'attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte.
Altro punto oggetto di discussione quello relativo al progetto di ammodernamento della tratta Siracusa-Gela ed al progetto preliminare della metropolitana di superficie elaborato nel 2006 da Rete ferroviaria italiana. L'ing. Cucinotta, in proposito, ha dichiarato che il progetto è stato inviato al Ministero dei Trasporti il 17 settembre del 2008, e da allora non è stato ancora inserito nel contratto di programma. Tutti i presenti hanno condiviso l'idea di rivedere e rimodulare tale elaborato in base alla mutate condizioni ed esigenze territoriali.
rossella schembri - La Sicilia - Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35 

Le tratte soppresse e l'allargamento della «metro di superficie» agli altri Comuni iblei

I rappresentanti di Trenitalia e di Rete ferroviaria italiana hanno confermato la loro presenza per oggi a Ragusa, in occasione dell'incontro che è stato organizzato dall'amministrazione comunale del capoluogo, per affrontare i temi della vertenza ferroviaria in provincia di Ragusa.
"Hanno dato le loro adesioni alcuni sindaci - spiega il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto - e in ogni caso nella riunione di giovedì saranno rappresentati tutti i Comuni iblei".
Si tratta di un confronto importante e molto atteso con i vertici della società Fs e con l'assessorato regionale alle Infrastrutture (dovrebbe partecipare al confronto lo stesso assessore regionale Bartolotta). I temi da affrontare sono numerosi e fanno parte della piattaforma che i sindaci iblei hanno elaborato il 28 dicembre scorso, quando la campagna "Pendolaria" di Legambiente, fece tappa a Ragusa. Fra l'altro c'è da chiarire la questione della soppressione dei collegamenti ferroviari Modica-Gela e Gela Modica, entrata in vigore dal primo febbraio.
A detta della Cub Trasporti che alcuni giorni fa aveva diramato un comunicato stampa molto critico nei confronti della decisione adottata dai vertici Fs, si tratta di una soppressione definitiva che rientra nel processo di smantellamento progressivo delle ferrovie lungo la tratta iblea, attuato nell'ultimo ventennio dalle società Ferrovie. Trenitalia ha invece replicato, sempre con una nota scritta, sostenendo che è invece una soppressione temporanea necessaria per l'esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria che sono in corso lungo la linea ferrata.
Ma la novità assoluta di questo incontro è l'esame del piano di fattibilità della metropolitana di superfice a Ragusa, che venne elaborato nel 2005 da Rfi e del quale, la Giunta Piccitto è venuta in possesso solo pochi giorni fa. Per valutare il piano in questione si è svolta una riunione tecnica preliminare al Comune di Ragusa.
"Abbiamo potuto visionare il progetto elaborato da Rete ferroviaria italiana - spiega il rappresentante della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - e devo dire che il progetto è fatto molto bene ed è anche dettagliato. Quello che non va è il numero assolutamente ridotto delle fermate della metropolitana": in tutto quattro.
Altro dato innovativo il coinvolgimento d! egli altri Comuni in questo progetto di metropolitana di superficie, che era stato esclusivamente programmato per il capoluogo.
"Il progetto deve prevedere una serie di fermate nella città di Ragusa - aggiunge Gurrieri - ma nello stesso tempo deve prevedere il collegamento fra Ragusa e tutti gli altri Comuni della provincia che hanno una stazione ferroviaria e quindi un percorso ferrato che attraversa il loro territorio". In questo modo il piano acquisirà rilevanza provinciale.
rossella schembri - La Sicilia - Giovedì 13 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 30 

Incontro con i vertici di Rfi, Trenitalia e assessorato alle infrastrutture

Ragusa. L’incontro di oggi sulla vertenza ferroviaria ha lasciato l’amaro in bocca in chi aveva puntato su questa occasione per poter affrontare e risolvere positivamente i tanti punti all’ordine del giorno stabiliti il 17 dicembre a Donnafugata, per il rilancio della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela.
Presenti i sindaci di Ragusa, Vittoria, S. Croce e Scicli, il vice sindaco di Modica e un assessore di Giarratana, assieme alla CUB Trasporti, al Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, a Legambiente e al Comitato Pendolari Siciliani; intervenuti per Trenitalia il dott. Mignosi, per RFI l’ing. Cucinotta, per l’assessorato regionale alle infrastrutture i funzionari Greco e D’Amore.
Assenti i deputati regionali e gli altri sindaci della provincia, fra cui quello di Comiso, nonostante la stazione della città casmenea fosse al centro di precise richieste.
Solo uno è stato il punto su cui si è aperto uno spiraglio, quello del ripristino di una coppia di treni pendolari da Ispica, Pozzallo, Scicli e Modica per Ragusa e in prosecuzione per Gela, con arrivo nel capoluogo alle 7,45 e relativo ritorno con partenza da Ragusa verso le 14,15; treno che richiamerebbe tutti quei lavoratori che sono stati costretti a non viaggiare in treno nel dicembre 2010 in seguito alla soppressione di queste corse, e renderebbe più agevole raggiungere Donnafugata per turisti e gite scolastiche. Grazie all’insistenza del sindaco Piccitto e della delegazione CUB, Trenitalia e Regione hanno accettato di esaminare in termini operativi la fattibilità della richiesta. A questo punto è collegato l’annoso problema del trasporto studenti da Vittoria, Comiso e Ragusa per Modica, rimasto insoluto a causa della mancata programmazione delle corsette dalla stazione di Modica agli istituti scolastici; responsabilità grosse sono amputabili all’assessorato, che avrebbe dovuto intervenire presso l’AST in tal senso e non lo ha fatto, lasciando fallire da oltre due anni a questa parte un progetto che avrebbe senza dubbio rialzato i  numeri della frequentazione dei treni.
La discussione a volte è scivolata su piani generali, sulla mancanza di un contratto di servizio che limita le scelte della regione, sullo stato carente delle ferrovie in Sicilia. Quando è stato affrontato il discorso metropolitana di superficie a Ragusa, alla luce della presa visione del progetto di RFI del 2006, è stato detto chiaramente come questo progetto sia rimasto dal 2008 nei cassetti del Ministero perché nessuna forza politica lo ha sollecitato, e intanto i fondi a suo tempo stanziati ora non sono più disponibili. Adesso il progetto preliminare è abbastanza superato; le fermate previste vanno rivedute e ampliate, va fatto un lavoro tecnico di rielaborazione che sicuramente farà ritardare la richiesta di finanziamenti. Tuttavia il comune di Ragusa si metterà subito al lavoro per risolvere le criticità evidenziate e sottoporle a RFI e Regione e cercare di fare andare avanti il progetto in  maniera di farlo inserire nella programmazione europea 2014-2020.
Cenni Sono stati fatti anche sui collegamenti tra stazione e aeroporto di Comiso e sul mantenimento integrale dell’impianto ferroviario comisano, tema quest’ultimo su cui le motivazioni di RFI non hanno affatto convinto.
Una cosa è apparsa evidente all’incontro di oggi: lo scarso interesse della politica e l’incapacità delle amministrazioni locali a fare gioco di squadra; il sindaco di Ragusa è rimasto sostanzialmente solo, i suoi colleghi avendo fatto (con qualche eccezione) per lo più le comparse: e questo non ce lo possiamo permettere, se vogliamo portare in fondo una vertenza che si preannuncia dura e tutta in salita.
Se il territorio non sa perorare questa causa, è poi ovvio che a Palermo si decida per la morte lenta dell’infrastruttura ferroviaria.
Auspichiamo che gli assenti (e i poco presenti) cambino atteggiamento per il prossimo futuro. Richiamiamo i cittadini a una maggiore attenzione alla problematica; al sindaco Piccitto rivolgiamo l’appello a incalzare Trenitalia, RFI e Assessorato perché tra un incontro e l’altro non trascorrano più mesi ma solo giorni.
Ragusa, 13-2-2014 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti