(ASCA)
- Roma, 27 mar 2014 - Un giro insieme nel sistema del trasporto pubblico locale
per capire i disagi dei pendolari. E' questa la proposta che il ministro dei
Trasporti, Maurizio Lupi, ha fatto all'Ad delle Fs, Mauro Moretti e annunciata
dal palco di un convegno sul trasporto pubblico locale. ''Ho chiesto al mio
amico Moretti - ha detto Lupi - di fare un po' di giri insieme ai presidenti
delle regioni nel trasporto pubblico locale, cosi' capiamo tutti quali sono i
disagi dei pendolari. Non per prenderci i pomodori in faccia, ma per capire la
situazione''.

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
martedì 1 aprile 2014
IL MERCATO FERROVIARIO IN ITALIA
Nel
2011, il Gruppo FS Italiane ha annunciato piani di investimento per 27 miliardi
di Euro da stanziarsi nell’arco dei prossimi cinque anni. Ulteriori investimenti
deriveranno dagli operatori privati - l'Italia è il primo paese in Europa a
vedere treni ad alta velocità delle società private sulla propria rete
nazionale - e dai progetti di sviluppo per reti metropolitane e ferroviarie
leggere nelle maggiori città.
Inoltre,
i piani a lungo termine per la costruzione di nuovi collegamenti
internazionali, come la linea Torino - Lione e il tunnel nel Brennero,
genereranno ulteriori possibilità di business per i fornitori del settore.
Il
mercato ferroviario italiano in cifre
Il
Gruppo FS Italiane ha pianificato investimenti per 27 miliardi di Euro tra il
2011 e il 2015, che includono:
-
3,5 miliardi di Euro sulla rete ad alta velocità e capacità (AV/AC)
-
6 miliardi di Euro per la modernizzazione della flotta rotabile
-
17 miliardi di Euro sulla rete ferroviaria convenzionale
La sezione transfrontaliera della linea
Torino – Lione, stimata per 8,5 miliardi di Euro, più opere connesse in Italia. Il
tunnel del Brennero, stimato per 8 miliardi di Euro. Progetti
e proposte per ferrovie urbane in 17 città.
domenica 30 marzo 2014
Informazioni sulle modifiche alla circolazione ferroviaria dal 01 al 30 aprile 2014
sabato 29 marzo 2014
Crozza a Ballarò ironizza sullo stipendio dell'ad di Fs Moretti
LUPI
- "Credo che quando uno dice una cosa sbagliata la cosa più semplice è
dire che ha sbagliato e finisce tutto lì. Se avesse chiesto scusa avremmo già
risolto tutti i problemi - attacca Lupi - E’ stata una risposta reattiva e
penso infelice. Moretti è sempre stato un buon manager, ha sempre ottenuto dei
buoni risultati. Se il suo datore di lavoro, in questo caso il pubblico,
ritiene che bisogna dare in un momento come questo un segnale importante, non
solo all’amministrazione pubblica ma ai cittadini, uno ne prende atto. E se ci
sta, bene, altrimenti come tutti i manager va da un’altra parte. Oltre tutto -
ha sottolineato - 65mila euro di stipendio non sono un cattivo stipendio e
penso che su questo una riflessione possiamo farla, in un momento in cui stiamo
riorganizzando lo Stato. Anzi abbiamo il dovere di farlo su dei manager
pubblici”.
“Tutti
siamo importantissimi - ha concluso Lupi - nessuno è indispensabile”.
venerdì 28 marzo 2014
Ferrovie, indagine Ue per aiuti illegali. Moretti annuncia: 3 mld per i pendolari
La
Commissione europea ha avviato un'indagine su Trenitalia e Fs Logistica per
possibili aiuti di stato illegali. Moretti: "Sono tranquillo". E a
Della Valle risponde secco: "Tre miliardi per i pendolari"
La
Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita per valutare se
Trenitalia e Fs Logistica, entrambe societa' del gruppo Ferrovie dello Stato,
abbiano ricevuto aiuti di stato illegali. Lo indica oggi l'Esecutivo Ue in
una nota. Bruxelles valutera' in particolare se "alcune compensazioni per
obblighi di servizio pubblico e il trasferimento a titolo gratuito di asset
nell'ambito del mercato italiano del trasporto ferroviario di merci sono
compatibili con le norme Ue in materia di aiuti di stato," si legge nella
nota. "La Commissione esaminera' se le misure in questione hanno conferito
un vantaggio economico selettivo a Trenitalia o ad altre societa' del gruppo, a
scapito dei concorrenti," continua il documento. La Commissione ha deciso
di lanciare l'indagine a seguito della ricezione di due denunce, si legge nel
comunicato.
L'avvio
dell'indagine preliminare dell'Unione Europea e' dettata da problemi di rivalsa
di ex dirigenti licenziati dalle Ferrovie dello Stato, ha affermato
l'amministratore delegato dello Ferrovie dello Stato italiane Mauro
Moretti. "In merito alla decisione della Commissione Europea di aprire
un'indagine su presunti aiuti di Stato a Trenitalia Cargo e FS Logistica - si
legge in una nota - Ferrovie dello Stato italiane conferma la disponibilita' e
la volonta' di collaborare con le Autorita' italiane ed europee per fornire
tutti i chiarimenti necessari ad una rapida soluzione del caso". Nella
stessa nota, Ferrovie dello Stato italiane "sottolinea, in particolare che
le compensazioni ricevute dallo Stato per il contratto di servizio pubblico di
trasporto merci sono state nettamente inferiori ai costi sostenuti da
Trenitalia per lo svolgimento del servizio, talche' si sono comunque generate
perdite consistenti per la societa' nel corso degli anni.
Moretti
è tornato anche a parlare di Ferrovie. Il trasporto regionale ha bisogno di
tariffe adeguate e di un finanziamento di tre miliardi per il rinnovo
della flotta oltre ai tre miliardi messi in campo dalle Ferrovie dello Stato
Italiane.
Nel
far presente la necessita' di avere "livelli tariffari adeguati a
garantire qualita' e quantita'" dei treni per il trasporto regionale,
l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, ha chiesto un
intervento dello Stato di tre miliardi per il rinnovo della flotta regionale da
aggiungere ad altri tre miliardi messi in campo dalle Ferrovie dello Stato.
Ricordando che gia' all'epoca del suo insediamento ai vertici delle Fs, aveva
chiarito al presidente del Consiglio, Romano Prodi, che mille nuovi treni che
sarebbero costati sei miliardi, Moretti ha rinnovato la richiesta:
"Possibile - ha detto - che non si riescano a trovare 500 milioni all'anno
per un Paese come il nostro per il trasporto pubblico locale per arrivare a
quei famosi sei miliardi - tre dalle Fs e tre dallo Stato - per rinnovare la
flotta dei treni regionali? Noi - ha concluso - vogliamo che questo sia
possibile".
Quanto
allo spin-off di Grandi Stazioni, Moretti ha annunciato che si
concludera' entro l'estate.
http://www.affaritaliani.it/economia/moretti-ferrovie270314.html
FS: Moretti, per rinnovo treni pendolari mancano 3 Mld pubblici
Roma, 27 marzo 2014 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - 435 treni 'nuovi' in Piano 2014-2017 (acquisti e rinnovi) - "Nel 2012 - ha sottolineato Moretti nel suo
intervento - Trenitalia ha percepito 13 centesimi per passeggero/km, di cui 8,9
dallo Stato e 4,1 dai cittadini. Lo stesso anno Deutsche Bahn ne ha presi 18,5
di centesimi, di cui 9,8 dallo Stato e 8,7 dai cittadini, Sncf in Francia 24,5
centesimi, 16,2 dallo Stato e 8,3 dai cittadini. Il trasporto su gomma in
Italia ha preso 17,2 centesimi per passeggero/km, di cui 11,5 dallo Stato e 5,7
dai cittadini, caso - ha sottolineato Moretti - unico al mondo. Per il
trasporto pubblico locale ferroviario l'Italia nel 2012 ha speso 34,7 euro per
abitante, contro i 65 euro della Francia e i 51,2 euro della Germania"
Moretti,
inoltre, ha denunciato la "marginalita' crescente della ferrovia nel
bilancio dello Stato": dal 2000 al 2011 la spesa per le ferrovie (servizi
e infrastrutture) e' diminuita (a prezzi constanti 2000) del 12%, a fronte di
una crescita della spesa per la difesa del 37%, per la salute del 31% e per la
Pa del 12%
Tornando
al piano presentato oggi alla Stazione Termini, Moretti ha annunciato tre
miliardi di investimenti per il trasporto pubblico locale nel periodo
2014-2017. E' previsto un forte potenziamento della flotta locale, con l'arrivo
di 200 treni nuovi (90 Vivalto, 70 treni elettrici e 40 treni diesel) e il
completo rinnovamento di altri 235 convogli, per un totale di 435 'nuovi' treni
pendolari. Verra' poi studiata una migliore integrazione tra il trasporto
ferroviario e quello su strada, troppo spesso in concorrenza e in
sovrapposizione tra loro, "con diseconomie evidenti e livelli di servizio
inaccettabili per i passeggeri". Il gruppo Fs investira' 80 milioni in 496
nuovi bus entro il 2017 (di cui un terzo consegnati nel 2014).
Sal
- (RADIOCOR) 27-03-14 12:55:08 (0269) 5 NNNN
Trenitalia-Presentato piano industriale 2014-2017, 8.5 miliardi di euro in autofinanziamento
Genova -
"L’Amministratore Delegato di FS Italiane, Mauro Moretti, ha illustrato alla
comunità finanziaria nazionale obiettivi e strategie del Piano Industriale
2014-2017. Crescita dei ricavi fino a 9,5 mld euro (8,2 mld nel 2012) nel
quadriennio. Tasso medio di crescita dei ricavi del 3,5% all’anno, incremento
trainato in particolare dai ricavi dei servizi di trasporto, sia ferro sia
gomma, che superano i 7 mld nel 2017. EBITDA, in continuo miglioramento, punta
ad una crescita annua del 6,9%. È previsto cheraggiunga i 2,5 mld (1,9 nel
2012), cifra che farà crescere l’EBITDA margin di oltre 3 punti percentuali
rispetto a quello degli ultimi anni. Oggi l’EBITDA margin di FS Italiane è già
benchmark di riferimento tra le maggiori aziende ferroviarie d’Europa. Il
margine operativo (EBIT) è previsto in crescita al ritmo del 9,6% annuo e
l’utile del 4,6% annuo".
"Gli investimenti previsti nel Piano assommano a
poco meno di 24 mld di euro, di cui oltre 8,5 in autofinanziamento/debito. Di
questi 6,4 mld destinati a treni e tecnologie a servizio dei business, per
migliorare la customer experience, e 1,7 mld alla rete AV/AC. Circa 15 mld sono
legati al Contratto di Programma tra Stato e RFI per il mantenimento degli
standard di sicurezza sull’intero network e il potenziamento della rete
convenzionale, con significativi interventi sulle infrastrutture nei nodi
metropolitani, a vantaggio del trasporto locale, e sui Corridoi TEN-T
(Trans-European Networks – Transport) definiti dall’Unione Europea, con
particolare riferimento al SUD Italia (Napoli – Bari, Salerno – Reggio
Calabria, Sicilia). La conferma dei trasferimenti è subordinata alle decisioni
che il Governo assumerà nei prossimi anni, in base alle risorse finanziarie
disponibili e alle priorità degli interventi da realizzare per il potenziamento
infrastrutturale ferroviario del Paese. Rete Ferroviaria Italiana, infatti, è
il soggetto tecnico attuatore delle scelte politiche in materia.
Il piano di investimenti si realizzerà con un
indebitamento complessivo che crescerà, nel quadriennio, di soli 0,3 mld di
euro. Il Piano Industriale 2014-2017 è fortemente orientato verso il Trasporto
Pubblico Locale con iniziative mirate ad una più efficace integrazione
ferro/gomma, a interventi sulle infrastrutture e sui sistemi di gestione della
circolazione, nonché sui modelli di offerta, capaci di fornire servizi più
efficaci e adeguati alle caratteristiche della domanda, da proporre ai
committenti pubblici, le Regioni. In particolare, per il trasporto su ferro gli
investimenti in nuovi treni, tutti realizzati in autofinanziamento, saranno
attuati in funzione dei Contratti di Servizio in essere e in coerenza con la
durata degli stessi".
"Il Piano si caratterizza anche per una profonda
rivisitazione dei modelli di business con una ancor più chiara specializzazione
in servizi a mercato e servizi universali e della governancenel settore merci
dove saranno costituite business unit, specializzate per Corridoi nazionali ed
europei. In questo modo potranno essere offerti prodotti e servizi di qualità
crescente, con i vantaggi che ne conseguono per i clienti, e migliorare la
redditività del relativo capitale investito. Previsto anche un forte sviluppo
sui mercati esteri delle attività di trasporto, in particolare da parte delle
controllate tedesche (Netinera e TX Logistik) e di quelle di ingegneria e
certificazione (Italferr e Italcertifer). Una nuova governance anche per la
gestione del patrimonio immobiliare del Gruppo, dalla cui valorizzazione,
assieme ad altre operazioni di portafoglio, deriveranno risorse per il
finanziamento della crescita dei business core. Rete Ferroviaria Italiana sarà
strutturata con una nuova articolazione organizzativa, coerente con le nuove
normative europee, che evidenzierà nettamente il ruolo di Gestore unico della
rete ferroviaria nazionale rispetto alla gestione di altri servizi a mercato.
Strategie e obiettivi, ambiziosi ma realistici, sono stati inquadrati in uno
scenario macro-economico contrassegnato dai primi, seppur deboli, segnali di
ripresa che offre, insieme a perduranti insidie, opportunità sia per l’intero
Paese, quali l’EXPO 2015, sia per il Gruppo, quali l’entrata in servizio sulle
rotte interne dei nuovi Frecciarossa 1000. Il Piano 2014-2017 si prefigge
quindi di consolidare le performance degli ultimi cinque anni (frutto di
un’opera di risanamento, riorganizzazione e reindustrializzazione di tutti i
processi), esaltare le potenzialità di tutte le Società operative ampliando,
specializzando e valorizzando i relativi business, creare quindi le premesse
per mettere in condizione l’azionista di decidere l’eventuale collocazione sul
mercato di una parte delle azioni del Gruppo FS Italiane. Tra qualche
settimana, infatti, il CdA della Capogruppo FS Italiane approverà il sesto
bilancio positivo consecutivo, con ricavi e utili in costante crescita, di un
Gruppo che aveva chiuso l’anno di esercizio 2006 con un passivo di 2 mld e 115
milioni di euro".
http://www.cittadigenova.com/Genova/Cronaca/Trenitalia-Presentato-piano-industriale-71962.aspx
domenica 23 marzo 2014
Ferrovie, il "rimpasto" preoccupa i pendolari
Vista l’opportunità a
distanza di dodici anni circa dal primo acquisto da parte della Regione
Sicilia, anche se in cofinanziamento, di materiale rotabile vorremmo suggerire
l’ipotesi di voler affidare alla Stazione Appaltante di Trenitalia l’appalto
dei 50 milioni per l’acquisto dei nuovi 5 treni, cosa che è ancora possibile
fare.
Tale affidamento velocizzerebbe tutta l’operazione d’acquisto in termini
di tempo di consegna, di acquisto con la stessa cifra un numero maggiore di
treni almeno 2 in più avendo tra l’altro a garanzia, già sul territorio
siciliano, il servizio di assistenza e manutenzione per i 5 anni previsti nel
bando di gara. Servizio che altre aziende dovranno mettere in conto spese per
assicurare l’assistenza e la manutenzione nei 5 anni di garanzia del nuovo
materiale rotabile.
Tenuto conto che questo
tipo di operazione è già stata collaudata ed operata dalla Regione Toscana e
quindi perché non approntare la stessa operazione in Sicilia essendo ancora in
tempo?
C'è bisogno di nuovi treni
oltre a quelli in programma a partire da quando la Regione Sicilia
sottoscriverà l’accordo di programma per il trasporto pubblico ferroviario,
cosa che ancora la giunta regionale non ha deliberato, atto propedeutico per
l’adempimento della realizzazione e sottoscrizione del Contratto di Servizio
per il trasporto ferroviario.
Giosuè Malaponti –
Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Della Valle e il ministro Lupi: ''Moretti? Se vuole, se ne vada''
Dure risposte all'amministratore
delegato di Ferrovie che difende il suo stipendio.
Non si arrestano le polemiche sulla
campagna lanciata dall'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, contro i
tagli alle retribuzioni dei supermanager. E dopo le decise risposte di ieri da
parte di politici e sindacalisti, oggi è la volta di un imprenditore come Della
Valle, concorrente con Ntv delle Ferrovie e del ministro dei Trasporti,
Maurizio Lupi. Entrambe le risposte sono sferzanti.
Della
Valle: "Milioni di italiani sarebbero felici"
"Se Moretti avesse il coraggio
e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad
accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti
disagi sui treni delle ferrovie Italiane, costretti a subire ritardi
ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, ad usare stazioni decrepite e poco
sicure, senza nessun rispetto per la loro dignità. Spetta a loro, infatti, il
diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite": così afferma
un concorrente di Moretti, il patron della Tod's e socio di Ntv Diego Della
Valle (nella foto).
Per Della Valle "è ora di
alzare il velo sulle Ferrovie dello Stato e su Moretti, per capire perché la
politica è succube di questo signore".
Bisogna "fare chiarezza su
tutti i rapporti che intercorrono fra le Ferrovie, Moretti e i politici che,
tranne qualche rara eccezione, sono completamente appiattiti su di lui,
permettendogli di fare tutto quello che vuole".
"Gente
come Moretti deve essere mandata a casa"
Secondo il patron della Fiorentina
"se vogliamo davvero cambiare l'Italia e riportare al centro
dell'attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle
vecchie corporazioni, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con
determinazione".
Infine - conclude Della Valle - "con chiarezza ed onestà, va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una società come le Ferrovie dello Stato e se è giusto pagare a Moretti lo stipendio che percepisce, a fronte dei servizi che fornisce a chi viaggia".
Infine - conclude Della Valle - "con chiarezza ed onestà, va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una società come le Ferrovie dello Stato e se è giusto pagare a Moretti lo stipendio che percepisce, a fronte dei servizi che fornisce a chi viaggia".
Il
ministro Lupi: "Se vuole, lasci"
"Un tetto ci vuole, non c'è
dubbio", avverte la leader della Cgil, Susanna Camusso, prendendo
posizione nel dibattito sugli stipendi dei manager riacceso dal confronto a
distanza tra l'ad delle Fs, Mauro Moretti, ed il premier Matteo Renzi (con
l'amministratore delegato dlele Fs nella foto).
Per il governo al capo delle
Ferrovie replica il responsabile dei Trasporti, Maurizio Lupi: "Se un
manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a
uno stipendio maggiore".
Moretti è "un manager
efficiente" - continua il ministro - ha "dimostrato di aver lavorato
bene", ma "se il padrone, in questo caso lo Stato, decide che
rispetto a quello stipendio bisogna dare un segnale anche nella direzione dei
cittadini (perché circa 50 mila euro al mese non mi sembra che siano
oggettivamente pochi), giustamente siamo in un mercato libero e credo che se
Moretti ha altre offerte, se vuole andare alle Ferrovie tedesche, lo può fare
tranquillamente"
La
Camusso: "Aumentano solo gli stipendi dei manager"
Per la Cgil va data una risposta al
fatto che "in questi anni sono progressivamente diminuite le retribuzioni
dei lavoratori e si è alzato il valore delle retribuzioni degli alti
manager": per Susanna Camusso bisogna "ricostruire una forbice più
ragionevole partendo da un innalzamento dal basso".
Moretti
non fa passi indietro: le notizie del 22 marzo
Mauro Moretti non
fa neanche mezzo passo indietro, nella polemica sul taglio degli stipendi dei
manager pubblici proposto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Intervistato da Antonella Baccaro per il numero del Corriere della sera oggi in edicola, l'amministratore delegato delle Ferrovie rilancia: "Cosa devo smentire? - si chiede polemicamente - Io guadagno meno di Santoro".
Intervistato da Antonella Baccaro per il numero del Corriere della sera oggi in edicola, l'amministratore delegato delle Ferrovie rilancia: "Cosa devo smentire? - si chiede polemicamente - Io guadagno meno di Santoro".
E la sua non è una
polemica verso il famoso conduttore tv, ma verso la politica e il governo che
sottovalutano, secondo lui, i suoi meriti di manager: "Prendo la metà del
mio predecessore che ha lasciato 2 miliardi di perdite, mentre io le Ferrovie
le ho riportate in utile: 450 milioni di utile". Per la cronaca il
predecessore di Moretti, che non ne fa il nome, era Elio Catania.
Quanto ai profitti
c'è chi dice che questo dipende della separazione dell'Alta velocità dal
trasporto ordinario finanziato dallo Stato e dalle Regioni.
Niente di più
falso, secondo Moretti perché "i contributi dello Stato per il regionale e
il trasporto universale sono i più bassi d'Europa".
Ora si attende, tra
le altre, la replica di Michele Santoro, al quale sembrerà strano di essere
stato chiamato in causa dal capo di Ferrovie.
Il
no pronunciato a Bologna: le notizie del 21 marzo
L’amministratore
delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti critica l’intenzione del
governo di tagliare gli stipendi dei manager pubblici e minaccia di andarsene
all’estero. E su Twitter la notizia viene accolta con favore e ironia.
"Una cosa è stare sul mercato, una cosa è una scelta politica. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via. Questo lo deve mettere in conto", così Moretti ha risposto a un cronista che gli chiedeva della misura allo studio del governo Renzi.
"Una cosa è stare sul mercato, una cosa è una scelta politica. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via. Questo lo deve mettere in conto", così Moretti ha risposto a un cronista che gli chiedeva della misura allo studio del governo Renzi.
“Guadagno
solo 840.000 euro l’anno”
"Per il
momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei super-manager dello Stato io
prendo 850mila euro l'anno e il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezza
tanto. Siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato
bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e
nemmeno all'italiana, un minimo per poter far sì che i manager bravi rimangano
ad operare là dove ci sono imprese complicate e dove c'è del rischio ogni
giorno da dover prendere", ha proseguito Moretti.
“I
manager devono guadagnare più dei politici”
"In una
impresa privata che fattura neanche un miliardo troverete che gli stipendi sono
quattro volte quelli che vi ho detto. Ci sono forse dei casi da dover rivedere,
ma la logica secondo cui uno che gestisce un'impresa che fattura quanto vi ho
detto deve stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa
sbagliata. In Usa, in Germania, in Francia e in Italia il presidente della
Repubblica prende molto meno di quanto prendono i manager di impresa: ci sono
dinamiche diverse perché una cosa è stare sul mercato un'altra cosa è fare una
scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi
perché va a fare un'operazione politica, questa è una sua scelta personale. Lo
Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager
vada via, lo deve mettere in conto", ha ribadito.
Un
coro unanime su Twitter: “Ma ciao”
La presa di
posizione di Moretti, naturalmente, è subito diventata un argomento di
discussione su Twitter. Il cui popolo ha accolto con favore – e ironia – la
minaccia dell’ad di Fs di abbandonare l’Italia.
“Fosse vero,
purtroppo solo chiacchiere”, scrive nonstop9981. “Non mi sembra una gran
perdita”, ribadisce Gabriele Gattiglia. “Ammesso che ti prendano”, aggiunge
hagakure. “Sto pregando”, twitta Quello. “E vattin”, suggerisce Pinuccio a
Moretti. “Ma magari”, si augura Biagio Simonetta.
Breaking Friend invece se la prende col super stipendio dell’ad di Fs:
“850.000 euro all’anno e si lamenta pure”. Gabriele Moroni, infine si limita a
salutare Moretti: “Ciao”. Fonte: www.ilsalvagente.it
sabato 22 marzo 2014
Rinviata la gara d’acquisto per i nuovi cinque treni. Accordo di programma ancora un nulla di fatto
Palermo.Rinviata al 30 aprile la
gara d’acquisto di n. 5 nuovi treni automotori bidirezionali completi a 1 o 2
piani per l’importo complessivo di 50 milioni di euro.
Nei primi giorni del mese
di gennaio di quest’anno veniva pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della
Regione Siciliana, il bando di gara europeo (già pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) n. S251 del 28 dicembre 2013) per la
fornitura, chiavi in mano, di n. 5 nuovi treni automotori bidirezionali
completi a 1 o 2 piani. Questo il codice di gara europeo: CIG: 519567AC5.
Il termine di
presentazione delle offerte era previsto entro e non oltre le ore 12.00 del
giorno 31 marzo 2014 e la celebrazione della gara sarebbe stata programmata per
il giorno 9 aprile 2014 alle ore 10.00. In data 4 marzo 2014 apprendiamo, dal
sito dell’assessorato e dipartimento infrastrutture e mobilità, dell’avviso di
proroga dei termini, errata corrige e risposte ai quesiti relativi al bando di
gara in questione.
In considerazione di
quest’errata corrige si allungano, di un altro mese, le procedure di
espletamento della gara fissando i nuovi termini di presentazione delle offerte
entro e non oltre le ore 12.00 del 22 aprile e prevedendo la celebrazione della
gara per il 30 aprile alle ore 10.00.
Vista l’opportunità a
distanza di dodici anni circa dal primo acquisto da parte della Regione
Sicilia, anche se in cofinanziamento, di materiale rotabile vorremmo suggerire
l’ipotesi di voler affidare alla Stazione Appaltante di Trenitalia l’appalto
dei 50 milioni per l’acquisto dei nuovi 5 treni, cosa che è ancora possibile
fare. Tale affidamento velocizzerebbe tutta l’operazione d’acquisto in termini
di tempo di consegna, di acquisto con la stessa cifra un numero maggiore di
treni almeno 2 in più avendo tra l’altro a garanzia, già sul territorio
siciliano, il servizio di assistenza e manutenzione per i 5 anni previsti nel
bando di gara. Servizio che altre aziende dovranno mettere in conto spese per
assicurare l’assistenza e la manutenzione nei 5 anni di garanzia del nuovo
materiale rotabile.
Tenuto conto che questo
tipo di operazione è già stata collaudata ed operata dalla Regione Toscana e
quindi perché non approntare la stessa operazione in Sicilia essendo ancora in
tempo?
C'è bisogno di nuovi treni
oltre a quelli in programma a partire da quando la Regione Sicilia
sottoscriverà l’accordo di programma per il trasporto pubblico ferroviario,
cosa che ancora la giunta regionale non ha deliberato, atto propedeutico per
l’adempimento della realizzazione e sottoscrizione del Contratto di Servizio
per il trasporto ferroviario.
Giosuè Malaponti –
Presidente Comitato Pendolari Siciliani
venerdì 14 marzo 2014
Salviamo la Stazione di Villagonia. Il sindaco Lo Turco chiede un'azione congiunta e guarda a funivia e «Metrò del mare»
Giardini Naxos. Il sindaco della
cittadina turistica, Nello Lo Turco, ha chiesto ieri, durante un incontro,
un'azione congiunta per salvare la Stazione ferroviaria di Villagonia da un
possibile smantellamento.
Una richiesta, questa, che scaturisce
dalla presentazione di progetti che hanno «rispolverato» il più volte
ipotizzato, ma mai! messo in atto, trasferimento del punto di sbarco dei passeggeri
che viaggiano in treno, nell'area della frazione taorminese di Trappitello.
Stando alle più recenti indicazioni, emerse in occasione di varie riunioni, sarebbe tramontata la realizzazione del «budello» di collegamento ferroviario tra la nuova Stazione prevista a Trappitello con quella esistente a Villagonia.
Stando alle più recenti indicazioni, emerse in occasione di varie riunioni, sarebbe tramontata la realizzazione del «budello» di collegamento ferroviario tra la nuova Stazione prevista a Trappitello con quella esistente a Villagonia.
«Mi farò promotore - ha detto Lo
Turco - di un'azione congiunta tra Giardini e Taormina, per evitare che si
possa trasferire l'attuale Stazione ferroviaria in altra sede. Qualora questo
progetto non dovesse andare in porto, si potrebbe realizzare, mantenendo
l'attuale tracciato su binari, una metropolitana lungo la costa, coinvolgendo
anche la vicina Letojanni».
In sostanza, ritorna d'attualità un
piano di cui si parlava anni addietro, quando, per esempio, a Taormina si
discuteva del Prg all'interno del quale la progettazione del «Metrò del mare»
era stata proposta dagli esperti.
La questione, comunque, ha anche
risvolti diversi, visto che la preoccupazione diffusa riguarda pure il ritorno
di una progettazione relativa al porticciolo di cui era interessato un privato.
«Si tratta - ha concluso Lo Turco,
che prosegue, spedito, la sua azione sulle problematiche comprensoriali - di
una progettazione dalla quale dipende il futuro dell'area turistica. Pensare ad
un collegamento stabile in questi tratti di costa, dove la Strada statale
risulta essere, soprattutto nei periodo estivi, intasata, mi sembra opportuno».
Nell'ottica dell'integrazione dei trasporti torna appetibile anche la possibilità di un collegamento diretto della Stazione di Villagonia con Taormina centro, mediante l'utilizzo di una funivia.
Nell'ottica dell'integrazione dei trasporti torna appetibile anche la possibilità di un collegamento diretto della Stazione di Villagonia con Taormina centro, mediante l'utilizzo di una funivia.
Intanto, però, si tenta di
scongiurare la dismissione della struttura della Stazione, che risulta essere
un edificio storico di pregio che dovrebbe, in ogni caso, avere una
destinazione importante.
Mauro Romano - La Sicilia - Giovedì 13 Marzo 2014 Prima
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stazione ferroviaria di taormina-giardini
Lo Turco stoppa il tam tam «La stazione ferroviaria di Taormina-Giardini non può essere demolita»
Giardini. «Ho appreso da una riunione
tra sindaci e rappresentanti delle Ferrovie che la stazione di
Taormina-Giardini potrebbe essere riconvertita in residence o albergo. La cosa
mi turba profondamente, ma la ritengo una bufala». Nello Lo Turco, sindaco di
Giardini, getta acqua sul fuoco in merito alla possibile demolizione dello
scalo ferroviario di Villagonia, paventato sui social network. Una notizia al
limite del paradosso, che starebbe portando la maggior parte dei cittadini
taorminesi, giardinesi e non solo a costituire un comitato per fare fronte
all'emergenza.
Ma, secondo altre fonti, tutto
sarebbe falso. La stazione, costruita in stile "liberty" e che vanta
circa un secolo di storia, sarebbe al sicuro, anzi in una cassaforte. E in
effetti il sito è sottoposto al vincolo delle Belle Arti e perciò non dovrebbe
correre il rischio di essere demolito nell'ottica di liberare il fronte mare.
L'allarme, quindi, sembrerebbe rientrato. «Molto probabilmente si sta
discutendo di abbattere la parte della stazione riservata a dormitorio - ha
spiegato il proprietario del Bar Micari -. Sarà una bufala, abilmente
orchestrata non so da chi, ma siamo tranquilli. La stazione rimarrà così per
sempre».
Enrico Scandurra - La Sicilia - Domenica 09
Marzo 2014 Prima Messina Pagina 25
mercoledì 12 marzo 2014
Cresce la protesta dei pendolari della riviera jonica
Questa
è la segnalazione inviataci lunedì 10 marzo 2014 da un
pendolare che giornalmente
si sposta da Giarre
a Messina.

Nel
frattempo il treno si ingrossa, trattandosi di minuetto ed essendo pure lunedi,
con molti studenti pendolari e, già a
Giardini ci sono molte persone all'in
piedi.
Continua a fare da locale raccogliendo i passeggeri di due treni. I passeggeri compressi peggio
delle sardine. Si arriva a Giampilieri e da li, nonostante vengano fatte
rimanere a terra utenti, il treno funge
da
metroferrovia. In pratica si ferma a tutte le fermate della metroferrovia ma
non può salire nessuno perchè è
stracolmo.
Si arriva a Messina dopo le nove.
Come
Comitato abbiamo voluto
monitorare
la mattinata, questi i
treni in ritardo nella prima mattinata di lunedì 10 marzo 2014:
Treno
3866 ritardo 65 minuti - Treno 12870 ritardo 40 minuti
Treno
12868 Catania-Messina delle ore 5.46
Soppresso
Treno
12891 e 12892 Soppresso (Servizio Metroferrovia ore 6.10 e 6.58)
Da far
notare che il Treno
3868 è arrivato a Giampilieri con 8 minuti di ritardo; tenuto conto che per
arrivare a Messina il treno 3868 deve impiegare 17 minuti come previsto da
orario, ebbene il treno è arrivato a
destinazione con
un solo minuto di ritardo azzerando così ben 24 minuti. Questo è veramente
molto strano.
Il
bilancio di oggi su sei treni monitorati: 3
soppressi pari a 127 km/treno e e
con un ritardo complessivo di 106 minuti in arrivo a Messina.
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Stazione di Alcantara, treno non riparte
Come
al solito non si riescono a gestire problemi ed emergenze. Cosa è successo al
12865? Sappiamo solo che è arrivato a destinazione con un ritardo di 90 minuti.
Ho
chiesto più volte a Trenitalia senza avere risposte:
Perché
si modificano unilateralmente gli orari dei treni creando inutili attese e
disagi ai viaggiatori, senza prima consultare il comitato pendolari?
lunedì 10 marzo 2014
I ritardi e i disservizi di venerdì 28 febbraio 2014 alla stazione di Alcantara
Mi
permetto di inoltrare questa lamentela attraverso gli organi di stampa, in considerazione
del fatto che la Direzione regionale di Trenitalia non risponde ai miei reclami,
oppure afferma di aver risposto, ma non è in grado di inoltrare copia della risposta
fornita. Di seguito i fatti:
Venerdì
28 febbraio il treno 12865 viene fermato alla stazione di Alcantara per il
solito incrocio giornaliero con il treno 3866, diretto da Siracusa a Messina.
Tale
incrocio si risolveva fino allo scorso anno (cioè fino a prima della variazione
dell’orario), in circa 2/3 minuti, mentre adesso il tempo medio di attesa è di
circa 10/15 minuti: ad esempio oggi il treno 3866 arriva alla stazione di
Alcantara intorno alle 7,15 già con un ritardo di 20 minuti.
Nonostante
il transito del 3866 il nostro treno 12865 continua a rimanere fermo, i pendolari
non ne conoscono le ragioni e le porte sono serrate. Si fanno le 7,25 e sopraggiunge il treno 8579
partito da Taormina e diretto a Catania. Non sappiamo cosa fare, non abbiamo
notizie, non riusciamo ad aprire le porte, qualcuno è tentato di sbloccarle,
qualcuno si affaccia dal finestrino chiamando il capotreno. Finalmente si
sbloccano le porte, si attraversano i binari e si sale tutti di fretta sul
treno 8579.
Sulla
mia richiesta di informazioni, non appena salito sul treno 8579, il capotreno chiama
la sala operativa, spiega la situazione dei pendolari trasbordati dal 12865 ma durante
il colloquio telefonico si sente chiudere il telefono in faccia. Si riparte dopo
un’attesa (ingiustificata) di oltre 20 minuti.
Come al
solito non si riescono a gestire problemi ed emergenze. Cosa è successo al 12865?
Sappiamo solo che è arrivato a destinazione con un ritardo di 90 minuti.
Ho chiesto più volte a Trenitalia senza avere
risposte:
Perché
si modificano unilateralmente gli orari dei treni creando inutili attese e
disagi ai viaggiatori, senza prima consultare il comitato pendolari?
Perché
l’orario ufficiale di arrivo a Catania del treno 12865 è stato posticipato
dalle 7,37 alle 7,42 e adesso alle 7,45?
Perché
l’orario di partenza del treno 12830 è stato posticipato a Catania dalle 15,30 alle
15,37 e adesso alle 15,45 allungando lo stacco temporale dal precedente treno 12880
(delle 14,22) e sempre più a ridosso del successivo treno 12882?
Questi i
treni in ritardo nella prima mattinata di venerdì 28 febbraio:
Treno
3868 ritardo 10 minuti - Treno 3866 ritardo 11 minuti
Treno
8580 ritardo 12 minuti - Treno 8577 ritardo 21 minuti
Treno
8579 ritardo 21 minuti - Treno 12870 ritardo 44 minuti
Treno
12865 ritardo 90 minuti.
In
totale i sette treni hanno accumulato un ritardo complessivo di 226 minuti pari
a 3 ore e 26.
Chi
risponde per questi ritardi? - Quali provvedimenti verranno presi? - Chi ripaga
il pendolare di queste ore perse?
Al
Dirigente Generale del Dipartimento infrastrutture e Mobilità
Al
Dirigente Dott. Diego Greco del 4° Servizio Trasporto ferroviario Fiumefreddo, 04 marzo 2014
Gemelli Fabrizio - Comitato Pendolari Me-Ct-Sr
mercoledì 5 marzo 2014
Soppressione treno veloce 3845 e composizione treno regionale 12769
In merito alla cancellazione effettuata, nella giornata oggi
05/03/14, del treno regionale veloce n. 3845, lo scrivente desidera conoscere i
motivi che hanno indotto Trenitalia considerata la criticità, a non cambiare la
composizione abituale del materiale rotabile (1 minuetto) del treno regionale
12769 con altro materiale più capiente.
Torrenova 05/03/2014 - Francesco Mondì Comitato Pendolari
S.Agata - Messinadomenica 2 marzo 2014
Treni in Sicilia, accordo di programma a marzo. Contratto di Servizio in giugno
L’accordo prevedeva risorse per 111.535.920,00 al netto d’iva
e riferiti ad una produzione annuale di 10.799.000 di km/treno così come
previsti sino al 2009. Accordo che disciplina le modalità di trasferimento dal
Ministero alla Regione Sicilia delle funzioni, dei compiti di programmazione e
di amministrazione inerenti i servizi di trasporto pubblico ferroviario
eserciti da Trenitalia nel territorio regionale e ciò dal primo giorno del mese
successivo alla data di sottoscrizione di tale accordo.
Visto il parere favorevole dei Sindacati e dei Comitati dei Pendolari,
il passo successivo ed immediato prospettatoci dall’assessore Bartolotta era quello
di essere deliberato in Giunta regionale ed immediatamente, prima della fine
del 2013, trasmetterlo ai Ministeri del
Mit e del Mef per i definitivi adempimenti; tenuto conto che l’efficacia
dell’accordo di programma è subordinata all’effettivo trasferimento delle
risorse finanziarie occorrenti allo svolgimento dei servizi di trasporto
ferroviario.
Non ci risulta ad oggi e sono trascorsi circa tre mesi
dall’incontro di dicembre che tale accordo di programma sia stato deliberato dalla
Giunta Regionale e quindi non ancora inviato ai Ministeri competenti, ciò lascia
presagire che siamo sempre al punto di partenza nella speranza che non passi il
detto che”chi tardi arriva male alloggia”.
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Bartolotta: è intesa con Fs per porre fine ai disservizi. Entro marzo sarà firmato l'accordo di programma
I servizi ferroviari regionali della Sicilia sono regolati dal Contratto di Servizio con il MIT e il MEF, che disciplina i
servizi delle regioni a Statuto Speciale (Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta)
per le quali non è stato ancora completato il processo di attribuzione delle
competenze in materia di trasporto locale. Peraltro dal 2009, tra detti
Ministeri e la regione Sicilia, è in corso di svolgimento la procedura per
l'attuazione del trasferimento alla Regione dei compiti di programmazione e
amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e
locale di cui al decreto legislativo n 422 del 1997; l’iter di
attribuzione delle competenze, che consentirà la stipula di un Contratto di
Servizio da parte della Regione Sicilia, sarà completato con l'emanazione di un
decreto di ripartizione delle risorse finanziarie da parte del MEF.
La definitiva sottoscrizione dell’accordo di programma alla Regione
Sicilia non potrà che determinare un controllo più incisivo sulla qualità e
quantità dei servizi erogati.
Ribadiamo
nuovamente all’assessore Bartolotta come Comitato Pendolari Siciliani di voler
essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio
non appena verrà sottoscritto l’accordo di programma per i servizi di trasporto
ferroviario e di voler far parte del comitato di proposte, verifica e
monitoraggio in materia di servizi ferroviari regionali e locali, riconosciuto
con provvedimento amministrativo dell’assessore regionale ai trasporti, non
ancora costituito.
Il Comitato Pendolari Siciliani: Interventi presso la Stazione di Milazzo e altre stazioni

L‘impianto di informazione visiva o meglio chiamato LEAD risulta più
volte essere spento o completamente inesatto (Vedi foto in allegato).
Tale situazione si protrae da diverso tempo giuste nostre segnalazioni
del 27/06/2013 e 07/08/2013.
Considerato che gli interventi periodici di reset del sistema di informazione
non hanno prodotto alcun risultato se non momentaneo, il comitato pendolari
invita chi di competenza a valutare l’ipotesi di una definitiva soluzione per ovviare
al disservizio.
Si invita inoltre a voler programmare gli annunci sonori in lingua
inglese che ancora ad oggi non vengono effettuate nelle stazioni di: Capo
d’Orlando - Gioiosa Marea e Milazzo.
Cogliamo l’occasione per ringraziare Rete Ferroviaria Italiana per i
recenti interventi, da noi segnalati, di manutenzione e ripristino
dell’impianto di illuminazione presso il parcheggio antistante la stazione di Spadafora,
interventi che hanno riscontrato il gradimento da parte dei pendolari e dell’utenza
in generale in termini di sicurezza soprattutto nelle ore notturne.
Torrenova
01/03/2014
Francesco Mondì - Comitato Pendolari S. Agata Militello-Messinasabato 1 marzo 2014
Tratta Trapani-Alcamo via Milo chiusa da un anno
E’
passato un anno dalla chiusura e non si hanno notizie in merito a quello che si
vuole fare di questa importante arteria ferroviaria. La chiusura di
questa arteria ferroviaria, strategica per la provincia di Trapani, ed il
mancato ripristino ha creato un grave danno alla mobilità dell’utenza pendolare
ed in modo particolare ha causato gravi ripercussioni ai territori in
termini di mancata ricaduta economica legata al turismo.
Chiediamo
a tutti i sindaci del territorio interessato di intervenire sulla questione
chiedendo al Governo regionale di pretendere dal Ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti un intervento urgente per non decretare la chiusura definitiva
di questa tratta ferroviaria importante sia per il trasporto dei pendolari che
per i flussi turistici che il territorio vanta in tutti i periodi dell’anno.Modifiche alla circolazione ferroviaria nel mese di marzo 2014
Informazioni sulle
modifiche alla circolazione ferroviaria sulla linea Caltanissetta-Gela-Modica:
dal 01 al 31 marzo 2014
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