Di
sicuro non sarà l’eventuale costruzione del ponte sullo Stretto a riavvicinare
ed unire la Sicilia al continente Italia e all’Europa ma l’attuazione immediata
di un’attenta programmazione infrastrutturale per ridurre quel gap in cui in è
stata volutamente relegata in questi ultimi 50 anni.
Sorvolando
sulle difficoltà e la penuria di collegamenti ferroviari da e per la Sicilia, cinque
coppie treni di cui quattro collegano l’Isola con Roma e una con Milano. Appena
dieci ore circa per raggiungere Roma e più del doppio per raggiungere Milano.
Ai
Siciliani quindi non resterebbe che volare.
Ma
anche volare per i Siciliani è diventato un vero incubo per il salasso degli
eccessivi costi dei biglietti aerei.
A
prescindere che l’art.3 della Costituzione sancisce il principio della non
discriminazione e considerato che la Regione Siciliana nel suo Statuto Speciale
all’art.17 recita: - “Entro i limiti
dei principi ed
interessi generali cui si informa
la legislazione dello Stato, l’Assemblea regionale può, al fine di soddisfare
alle condizioni particolari ed agli
interessi propri della Regione, emanare leggi, anche relative
all’organizzazione dei servizi, sopra le seguenti materie concernenti la
Regione: a) comunicazioni e trasporti regionali di qualsiasi genere…”; e
all’art.22 sancisce: - “La Regione ha diritto di partecipare con un suo
rappresentante, nominato dal Governo regionale, alla formazione delle tariffe
ferroviarie dello Stato ed alla istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali
di comunicazione e trasporti, terrestri, marittimi ed aerei, che possano
comunque interessare la Regione”.
Alcune
domande ci sorgono spontanee:
La
Regione Siciliana ha mai nominato un suo rappresentante che abbia partecipato
alla formazione delle tariffe ferroviarie dello Stato ed alla istituzione e
regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti, terrestri,
marittimi ed aerei, di interesse regionale?
E’
stata mai sollevata, discussa e pianificata nelle conferenze Stato-Regioni l’insularità
e la continuità territoriale della Sicilia?
Quali
sono stati gli interventi e le strategie che la Regione Siciliana ha messo in
atto e che vorrà attuare per venire incontro al popolo siciliano relativa agli
spostamenti aerei, ferroviari e marittimi?
Un
dubbio ci sorge continuamente, quanti sono e/o sono stati i nostri
rappresentanti politici al parlamento romano ed europeo che viaggiano in aereo
dalla Sicilia per Roma e Bruxelles in questo ultimo trentennio?
Beh,
non ha importanza conoscerne il numero esatto anche perché loro viaggiano a
spese degli italiani e quindi non si sono né si saranno posti mai il problema
dell’elevato costo dei biglietti aerei.
Un’ultima
domanda ci sorge spontanea: se il costo dei biglietti aerei per raggiungere da
Palermo o da Catania la città di Roma fosse stato a totale carico dei nostri
rappresentanti politici, probabilmente si sarebbero resi conto del costo eccessivo
dei voli aerei da e per la Sicilia? “Tanto paga Pantalone” e quindi il problema
non interessa loro!!!
In
merito a quanto sta cercando di mettere in atto il viceministro ai trasporti Cancelleri
sul caro tariffe aeree, lo troviamo assurdo e discriminante per il popolo
siciliano, il quale con certificazione Isee alla mano dovrebbe acquistare un
biglietto aereo.
Non serve, ancora una volta, mettere pezze ad un
colabrodo di servizi e di inefficienze ma è urgente trovare una soluzione che
garantisca dignità e diritti a tutti i siciliani a poter viaggiare, e non ad elemosine
estemporanee, grazie alla continuità territoriale che ci spetta di diritto, per
la posizione geografica in cui ci troviamo, e che ci viene negata allontanandoci
sempre più dall’Italia e dall’Europa.
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