Il
Comitato Pendolari Siciliani da qualche tempo lamenta disagi soprattutto nelle
tratte ferroviarie chiuse da Rete Ferroviaria Italiana e mai più riaperte. La
“Alcamo-Trapani via Milo” chiusa da tre anni, la linea ancora chiusa
“Gela-Comiso-Canicattì” dopo circa 35 milioni di euro spesi per ammodernarla,
la Catania Ognina-Catania Centrale.
Al
top di questa classifica, chiusa da oltre 1830 giorni, la “Caltagirone-Gela”
con il crollo di un’arcata del ponte ferroviario in territorio di Niscemi l’8
maggio 2011 e la successiva demolizione di tutte le arcate del ponte il 7 e l’8
ottobre 2014 a cura del gestore dell’infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana.
Dal crollo e dalla definitiva demolizione, a parte le prese di posizione del
nostro Comitato, nessuno degli attori principali: Regione Sicilia, Sindaci di:
Gela, Caltagirone e Niscemi hanno chiesto a Rete Ferroviaria Italiana Spa cosa
vuole fare di questa importante arteria ferroviaria a servizio di due
importanti territori. Ad onor del vero nemmeno il presidente Crocetta, che è di
Gela, nell’occasione in cui veniva presentato il progetto di potenziamento
infrastrutturale e tecnologico della Canicattì-Gela-Comiso, i primi giorni del
mese di a febbraio 2015, ha avuto l’accortezza di chiedere ai vertici di RFI,
presenti nella sala consiliare del comune di Gela, delle sorti della
Caltagirone-Gela.
Riteniamo
doveroso e improcrastinabile che l’assessore regionale alle infrastrutture e
alla mobilità, Giovanni Pistorio, oltre a pensare all’eventuale riapertura
delle linee ferroviarie dismesse, intervenga sulla ricostruzione della
Caltagirone-Gela chiedendo a RFI gli esiti delle indagini, commissionati a
Italferr, sulle condizioni dei restanti ponti simili a quello crollato e
demolito, per stabilire la totale demolizione/chiusura o l’attuazione di
interventi immediati per la riapertura. Dalle informazioni in nostro possesso,
la spesa occorrente per la messa in sicurezza di alcuni ponti del tracciato e
la ricostruzione del ponte crollato e demolito in C.da Angeli si aggira
all’incirca sui 40/60 milioni di euro…spiccioli che ridarebbero la vita ai
territori di Catania e Caltanissetta anche sotto il profilo turistico.
Giosuè Malaponti -
Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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