domenica 12 luglio 2009

Infrastrutture, la politica e i Siciliani
La rete ferroviaria siciliana, l'intera rete è costituita da 1378 km di binari. Nel dettaglio le linee elettrificate si estendono per un totale di 800 km, di cui a doppio binario 169 km. e a singolo binario 631 km., i restanti 578 km. sono a semplice binario e non ancora elettrificato. Con questi dati si può spiegare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti delle rete ferroviaria siciliana, le cui strade ferrate, tutte o quasi progettate e/o risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, e alcune realizzate o iniziate solo nel ventennio di governo fascista. Sono state ampiamente trascurate rispetto al resto della rete nazionale, ed hanno subito poche e limitate opere di riqualificazione. Da quasi 30 anni non si costruiscono nuove ferrovie, a parte la brevissima diramazione per l'aeroporto di Punta Raisi e alcuni tratti che sulla rete principale hanno affiancato o sostituito tratti a binario unico, quali ad esempio la Messina-Villafranca Tirrena, la tratta da San Filippo-Santa Lucia del Mela a Patti-San Piero Patti, la Fiumefreddo di Sicilia-Catania Ognina e quella brevissima tra Targia e Siracusa. L'ultima linea ferroviaria interamente nuova fu la Caltagirone-Gela, ma è da precisare che questa tuttavia, fu solo completata nel 1979 dato che i progetti risalivano agli anni venti e una parte di lavori erano già stati eseguiti anteguerra. Si può pertanto comprendere come tutta la rete regionale abbia urgente bisogno di una coraggiosa riprogettazione dei tracciati in funzione delle nuove direttici di traffico che rispondano sia alle esigenze della mobilità veloce, che a quella del trasporto merci soprattutto proveniente dalle aree di produzione industriale-agricola.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari ME-CT-SR

http://www.comitatopendolari.it/

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