Informazioni sulle
modifiche alla circolazione ferroviaria sulla linea Caltanissetta-Gela-Modica:
dal 01 al 31 marzo 2014
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
sabato 1 marzo 2014
venerdì 28 febbraio 2014
Un nulla di fatto del Contratto di servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia
L’accordo prevedeva risorse per 111.535.920,00 al netto d’iva
e riferiti ad una produzione annuale di 10.799.000 di km/treno così come
previsti sino al 2009. Accordo che disciplina le modalità di trasferimento dal
Ministero alla Regione Sicilia delle funzioni, dei compiti di programmazione e
di amministrazione inerenti i servizi di trasporto pubblico ferroviario
eserciti da Trenitalia nel territorio regionale e ciò dal primo giorno del mese
successivo alla data di sottoscrizione di tale accordo.
Visto il parere favorevole dei Sindacati e dei Comitati dei Pendolari, il passo successivo ed immediato prospettatoci dall’assessore Bartolotta era quello di essere deliberato in Giunta regionale ed immediatamente, prima della fine del 2013, trasmetterlo ai Ministeri del Mit e del Mef per i definitivi adempimenti; tenuto conto che l’efficacia dell’accordo di programma è subordinata all’effettivo trasferimento delle risorse finanziarie occorrenti allo svolgimento dei servizi di trasporto ferroviario.
Visto il parere favorevole dei Sindacati e dei Comitati dei Pendolari, il passo successivo ed immediato prospettatoci dall’assessore Bartolotta era quello di essere deliberato in Giunta regionale ed immediatamente, prima della fine del 2013, trasmetterlo ai Ministeri del Mit e del Mef per i definitivi adempimenti; tenuto conto che l’efficacia dell’accordo di programma è subordinata all’effettivo trasferimento delle risorse finanziarie occorrenti allo svolgimento dei servizi di trasporto ferroviario.
Non ci risulta ad oggi e sono trascorsi circa tre mesi
dall’incontro di dicembre che tale accordo di programma sia stato deliberato dalla
Giunta Regionale e quindi non ancora inviato ai Ministeri competenti, ciò lascia
presagire che siamo sempre al punto di partenza nella speranza che non passi il
detto che”chi tardi arriva male alloggia”.
Quanto poi al miglioramento del servizio ferroviario devo
ricordare che per quanto riguarda la media e lunga percorrenza, l'offerta
ferroviaria che riguarda la
Sicilia è, a tutt'oggi, interamente sovvenzionata dallo Stato
attraverso il Contratto di Servizio 2009-2014 stipulato tra Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell'economia e delle finanze e
Trenitalia, che disciplina il complesso delle obbligazioni intercorrenti tra i
Ministeri e la società Trenitalia relativamente ai servizi di trasporto
ferroviario passeggeri della media e lunga percorrenza nazionale di utilità
sociale per l'arco temporale 2009/2014.
La definitiva sottoscrizione dell’accordo di programma alla Regione
Sicilia non potrà che determinare un controllo più incisivo sulla qualità e
quantità dei servizi erogati.
Ribadiamo nuovamente all’assessore Bartolotta come Comitato
Pendolari Siciliani di voler essere parte attiva nella realizzazione della
bozza del Contratto di Servizio non appena verrà sottoscritto l’accordo di
programma per i servizi di trasporto ferroviario e di voler far parte del
comitato di proposte, verifica e monitoraggio in materia di servizi ferroviari
regionali e locali, riconosciuto con provvedimento amministrativo
dell’assessore regionale ai trasporti, non ancora costituito.
Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari
Siciliani
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RFI bando di gara per lavori di smaltimento materiali del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela
Oggetto dell’appalto: Lavori di smaltimento e/o recupero di
materiale proveniente dalla demolizione (effettuata con un precedente appalto
mediante l’ausilio di esplosivi) del viadotto al km. 326+628.87 della tratta Caltagirone
– Gela previa frantumazione dei materiali ingombranti e l’abbattimento dei
relitti di tronconi di pile e spalle rimasti in sito.
L’importo complessivo presunto della prestazione è di €
500.000,00 al netto di IVA, di cui: - Lavori compensati a corpo €. 490.900,00 -
e - Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza, non soggetti a ribasso €.
9.100,00.
Durata dell’appalto: giorni 240 (duecentoquaranta) a
decorrere dalla data del verbale di consegna.
Procedura ristretta ai sensi della Parte III del D.Lgs.
12/4/2006 n. 163 e smi.
Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta a
prezzi a corpo.
Si procederà all’aggiudicazione anche qualora sia stata
presentata una sola offerta valida, sempre che sia ritenuta congrua e
conveniente. In caso di offerte uguali si procederà per sorteggio.
Numero di riferimento attribuito al dossier dall’ente
aggiudicatore: gara n.
DAC.PA.0014
Termine
per il ricevimento delle domande di partecipazione: ore 12,00 del giorno 17
marzo 2014. Per saperne di piu...clicca quigiovedì 27 febbraio 2014
Un anno di silenzio sulla chiusura della tratta ferroviaria Alcamo-Trapani Via Milo.
Andare da Trapani a Palermo in treno è ormai quasi impossibile. Dal 25
febbraio dello scorso anno ad oggi la tratta ferroviaria che unisce Trapani ad
Alcamo Via Milo chiusa per un cedimento strutturale della sede ferroviaria non è mai
stata riaperta.
Nonostante le proteste del
Comitato dei Pendolari Siciliani e le varie interrogazioni parlamentari Rete
Ferroviaria Italiana, che gestisce per conto del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano l'intera rete
ferroviaria, ha deciso di chiudere definitivamente la tratta.
E’ passato un anno dalla
chiusura e non si hanno notizie in merito a quello che si vuole fare di questa
importante arteria ferroviaria. La chiusura
di questa arteria ferroviaria, strategica per la provincia di Trapani,
ed il mancato ripristino ha creato un grave danno alla mobilità dell’utenza
pendolare ed in modo particolare ha causato gravi ripercussioni ai territori in termini di mancata ricaduta
economica legata al turismo.
Chiediamo a tutti i sindaci del
territorio interessato di intervenire sulla questione chiedendo al Governo
regionale di pretendere dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un intervento
urgente per non decretare la chiusura definitiva di questa tratta ferroviaria
importante sia per il trasporto dei pendolari che per i flussi turistici che il
territorio vanta in tutti i periodi dell’anno.
Non è accettabile questo silenzio da
parte della Regione Sicilia sulla chiusura di questa tratta così come sulla
chiusura della Caltagirone-Gela e sul continuo smantellamento
dell’infrastruttura e del trasporto ferroviario siciliano.
Giosuè
Malaponti – Presidente Comitato Pendolari SicilianiLo scalo di Comiso sta crescendo ma ha anche bisogno del treno
Piccoli aeroporti crescono e sono indispensabili per il turismo di zone
bellissime, ma non facili da raggiungere: per cui, secondo i dati di
Unioncamere, gli scali di Comiso/Ragusa e di Trapani hanno una incidenza
dell'80% sul turismo di quelle aree, mentre nel resto del Paese gli scali
pesano solo per il 30% sui flussi turistici che di solito si muovono con ! il
gommato o con il treno.
In sostanza tedeschi e francesi se debbono andare
sulla Riviera ligure o in quella romagnola ci arrivano in auto in poche ore, o
anche in treno, ma se vogliono visitare la Sicilia non hanno che l'aereo: e per
fortuna ora le tariffe sono basse se prenotate con largo anticipo. Dice
Unioncamere che se non ci fossero i piccoli aeroporti «la ricchezza si
sposterebbe dalle aeree meno sviluppate a quelle più ricche».
L'aeroporto di Comiso, che proprio piccolo non è, anche per la storia che si porta dietro e per l'area che serve, in pochi mesi ha superato i 150 mila passeggeri e ha tutte le chances per arrivare a 300 mila nel 2014, ora che stanno scattando a primavera le nuove tratte per Dublino, per la lituana Kaunas, per il Pisa e il raddoppio dei voli con Milano Linate. Sono in corso trattative per altre destinazioni dopo i contatti avuti alla Bit di Milano. Se nel 2015 si arrivasse al raggiungibile traguardo dei 600 mila passeggeri l'aeroporto di Comiso potrebbe reggersi sulle proprie gambe. Nel frattempo però ha bisogno di sostegni pubblici (ancora non è chiaro se lo Stato si assumerà l'onere dei controllori di volo, che per due anni è stato assicurato dalla Regione) e per la prima volta l'Unione europea ha detto di non considerare «aiuti di Stato» i contributi pubblici agli aeroporti al di sotto di un milione di passeggeri l'anno, a patto che abbiano una previsione di autonomia finanziaria in tempi non troppo lontani. In sostanza per l'Ue è ammissibile che i piccoli aeroporti nati da poco ricevano sostegni per poter poi incentivare le compagnie aeree che sono disponibili a servire quegli aeroporti dietro compenso.
L'aeroporto di Comiso, che proprio piccolo non è, anche per la storia che si porta dietro e per l'area che serve, in pochi mesi ha superato i 150 mila passeggeri e ha tutte le chances per arrivare a 300 mila nel 2014, ora che stanno scattando a primavera le nuove tratte per Dublino, per la lituana Kaunas, per il Pisa e il raddoppio dei voli con Milano Linate. Sono in corso trattative per altre destinazioni dopo i contatti avuti alla Bit di Milano. Se nel 2015 si arrivasse al raggiungibile traguardo dei 600 mila passeggeri l'aeroporto di Comiso potrebbe reggersi sulle proprie gambe. Nel frattempo però ha bisogno di sostegni pubblici (ancora non è chiaro se lo Stato si assumerà l'onere dei controllori di volo, che per due anni è stato assicurato dalla Regione) e per la prima volta l'Unione europea ha detto di non considerare «aiuti di Stato» i contributi pubblici agli aeroporti al di sotto di un milione di passeggeri l'anno, a patto che abbiano una previsione di autonomia finanziaria in tempi non troppo lontani. In sostanza per l'Ue è ammissibile che i piccoli aeroporti nati da poco ricevano sostegni per poter poi incentivare le compagnie aeree che sono disponibili a servire quegli aeroporti dietro compenso.
E' chiaro che la prevista realizzazione della
superstrada Ragusa-Catania servirà molto al rafforzamento dell'aeroporto di
Comiso, piccolo ma combattivo, con l'importante particolarità di essere
disponibile in caso di emergenza cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa
(è probabile che l'amministratore delegato dell'Anas, Pietro Ciucci, a Catania
assieme al presidente Napolitano, dica qualcosa in proposito).
Ma oltre alla superstrada c'è un altro atout in mano a Comiso: la ferrovia Agrigento-Ragusa-Catania che funziona ancora con le vecchie Littorine degli anni 40. Dice l'ing. Enzo Taverniti, amministratore delegato della Soaco, società di gestione dell'aeroporto di Comiso: «Nel quadro dell'intermodalità e della infrastrutturazione dell'aria vasta che unisce tre province il rafforzamento di questa ferrovia sarebbe prezioso. Su questa linea, con una spesa non eccessiva, si potrebbe fare un progetto che consenta al treno di procedere sui 100-120 chilometri all'ora anche su una tratta non elettrificata. Esistono dei pendolini, che vengono utilizzati anche in Germania e in Svizzera, che hanno un motore elettrico, ma alimentato a gasolio e quindi riescono a mantenere una buona velocità. Ho fatto un'analisi della situazione attuale: sulla tratta Comiso-Gela si può procedere alla velocità di 60 chilometri orari, sulla Gela-Canicattì arriviamo a 45 e sulla Canicattì-Agrigento scendiano a 25 chilometri orari. E' chiaro che così solo pochissimi prendono il treno. Però con la nascita dell'aeroporto e la sollecitazione dell'Unione europea per la realizzazione dell'intermodalità fra treni e aeroporti, potrebbe essere una buona soluzione riattivare questa linea, che poi può arrivare fino in aeroporto che dista appena due chilometri dalla linea ferrata. Quando è venuto a Ragusa il riconfermato ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha detto che sta spingendo con Rfi per il rafforzamento delle ferrovie siciliane, realizzando l'alta velocità sulla Catania-Palermo. E' chiaro che l'alta velocità non sarà possibile sulla Agrigento-Ragusa-Catania, ma almeno mettano in servizio delle vetture con una velocità accettabile».
Tony Zermo - La Sicilia Mercoledì
26 Febbraio 2014 I FATTI Pagina 10
Ma oltre alla superstrada c'è un altro atout in mano a Comiso: la ferrovia Agrigento-Ragusa-Catania che funziona ancora con le vecchie Littorine degli anni 40. Dice l'ing. Enzo Taverniti, amministratore delegato della Soaco, società di gestione dell'aeroporto di Comiso: «Nel quadro dell'intermodalità e della infrastrutturazione dell'aria vasta che unisce tre province il rafforzamento di questa ferrovia sarebbe prezioso. Su questa linea, con una spesa non eccessiva, si potrebbe fare un progetto che consenta al treno di procedere sui 100-120 chilometri all'ora anche su una tratta non elettrificata. Esistono dei pendolini, che vengono utilizzati anche in Germania e in Svizzera, che hanno un motore elettrico, ma alimentato a gasolio e quindi riescono a mantenere una buona velocità. Ho fatto un'analisi della situazione attuale: sulla tratta Comiso-Gela si può procedere alla velocità di 60 chilometri orari, sulla Gela-Canicattì arriviamo a 45 e sulla Canicattì-Agrigento scendiano a 25 chilometri orari. E' chiaro che così solo pochissimi prendono il treno. Però con la nascita dell'aeroporto e la sollecitazione dell'Unione europea per la realizzazione dell'intermodalità fra treni e aeroporti, potrebbe essere una buona soluzione riattivare questa linea, che poi può arrivare fino in aeroporto che dista appena due chilometri dalla linea ferrata. Quando è venuto a Ragusa il riconfermato ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha detto che sta spingendo con Rfi per il rafforzamento delle ferrovie siciliane, realizzando l'alta velocità sulla Catania-Palermo. E' chiaro che l'alta velocità non sarà possibile sulla Agrigento-Ragusa-Catania, ma almeno mettano in servizio delle vetture con una velocità accettabile».
«Basta con i tagli, si parta». Piccitto ai vertici delle ferrovie: «Ripristinare le linee strategiche e turistiche»
Sul progetto di metropolitana di superficie a Ragusa tutti concordi ad
estendere l'iniziativa all'intera provincia. "E' necessario che l'intera
classe politica - ha detto il sindaco Piccitto - a partire dalla deputazione
regionale iblea, sposi questa iniziativa e la sottoponga con forza nelle sedi
istituzionali: il tema rappresenta una priorità per il futuro del nostro
territorio. Da parte mia, in qualità di sindaco del Comune capoluogo, ribadisco
la piena disponibilità a svolgere un ruolo di coordinamento tra le varie realtà
provinciali per consentire che, agli auspici più volte manifestati, seguano
azioni concrete su questo fronte".
metro per tutti r. s. - La
Sicilia - Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35
Ragusa Vertice sulle ferrovie
Attivare un'interlocuzione serrata per la
realizzazione concreta dei progetti di mobilità alternativa già allestiti in
tutto il territorio provinciale, in particolare attraverso lo sviluppo della
rete ferroviaria iblea. A partire da un tavolo di confronto, programmato nelle
prossime settimane, che consenta il ripristino di alcune linee di collegamento
strategiche tra Modica, Ragusa, Comiso e Vittoria, a servizio dei pendolari e
dei flussi turistici nel territorio ibleo. E' quanto ribadito ieri mattina dal
sindaco Federico Piccitto durante l'incontro che si è svolto a Palazzo
dell'Aquila tra l'amministrazione comunale ed i vertici di Trenitalia, Rfi e
dell'assessorato regionale alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Presenti oltre al primo cittadino, il vicesindaco Massimo Iannucci, l'assessore
al Bilancio Stefano Martorana ed il funzionario tecnico ing. Giuseppe Corallo.
Al confronto hanno partecipato Francesco Mignosi di Trenitalia, l'ing. Andrea
Cucinotta di Rete ferroviaria Italiana, Francesco d'Amore e Diego Greco
dell'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, il sindaco di
Scicli Francesco Susino, il sindaco di Santa Croce Francesca Iurato, il
vicesindaco di Modica Giorgio Linguanti, il sindaco di Vittoria Giuseppe
Nicosia, l'assessore alla cultura di Giarratana Letizia Leggio, e i
rappresentanti di Cub Trasporti (Pippo Gurrieri, Giovanni Urso, Pippo Costa e
Salvatore Ragusa), il Comitato Siciliano Pendolari (Giosuè Malaponti), il
Comitato per il rilancio della Ferrovia Iblea (Roberto La Terra e Angelo
Tidona) e Legambiente (Antonino Duchi).
Il sindaco Piccitto ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea. "Il nostro territorio - ha spiegato Piccitto - ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l'aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l'opportunità di dimostrare, insomma, che sull'area iblea si può investire".
Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina ha sottolineato l'importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l'attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte.
Il sindaco Piccitto ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea. "Il nostro territorio - ha spiegato Piccitto - ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l'aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l'opportunità di dimostrare, insomma, che sull'area iblea si può investire".
Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina ha sottolineato l'importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l'attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte.
Altro punto oggetto di discussione quello relativo al
progetto di ammodernamento della tratta Siracusa-Gela ed al progetto
preliminare della metropolitana di superficie elaborato nel 2006 da Rete
ferroviaria italiana. L'ing. Cucinotta, in proposito, ha dichiarato che il
progetto è stato inviato al Ministero dei Trasporti il 17 settembre del 2008, e
da allora non è stato ancora inserito nel contratto di programma. Tutti i
presenti hanno condiviso l'idea di rivedere e rimodulare tale elaborato in base
alla mutate condizioni ed esigenze territoriali.
rossella schembri - La Sicilia
- Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35
Le tratte soppresse e l'allargamento della «metro di superficie» agli altri Comuni iblei
I rappresentanti di Trenitalia e di Rete ferroviaria
italiana hanno confermato la loro presenza per oggi a Ragusa, in occasione
dell'incontro che è stato organizzato dall'amministrazione comunale del
capoluogo, per affrontare i temi della vertenza ferroviaria in provincia di
Ragusa.
"Hanno dato le loro adesioni alcuni sindaci -
spiega il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto - e in ogni caso nella riunione
di giovedì saranno rappresentati tutti i Comuni iblei".
Si tratta di un confronto importante e molto atteso con i vertici della società Fs e con l'assessorato regionale alle Infrastrutture (dovrebbe partecipare al confronto lo stesso assessore regionale Bartolotta). I temi da affrontare sono numerosi e fanno parte della piattaforma che i sindaci iblei hanno elaborato il 28 dicembre scorso, quando la campagna "Pendolaria" di Legambiente, fece tappa a Ragusa. Fra l'altro c'è da chiarire la questione della soppressione dei collegamenti ferroviari Modica-Gela e Gela Modica, entrata in vigore dal primo febbraio.
Si tratta di un confronto importante e molto atteso con i vertici della società Fs e con l'assessorato regionale alle Infrastrutture (dovrebbe partecipare al confronto lo stesso assessore regionale Bartolotta). I temi da affrontare sono numerosi e fanno parte della piattaforma che i sindaci iblei hanno elaborato il 28 dicembre scorso, quando la campagna "Pendolaria" di Legambiente, fece tappa a Ragusa. Fra l'altro c'è da chiarire la questione della soppressione dei collegamenti ferroviari Modica-Gela e Gela Modica, entrata in vigore dal primo febbraio.
A detta della Cub Trasporti che alcuni giorni fa aveva
diramato un comunicato stampa molto critico nei confronti della decisione
adottata dai vertici Fs, si tratta di una soppressione definitiva che rientra
nel processo di smantellamento progressivo delle ferrovie lungo la tratta
iblea, attuato nell'ultimo ventennio dalle società Ferrovie. Trenitalia ha
invece replicato, sempre con una nota scritta, sostenendo che è invece una
soppressione temporanea necessaria per l'esecuzione di lavori di manutenzione
straordinaria che sono in corso lungo la linea ferrata.
Ma la novità assoluta di questo incontro è l'esame del
piano di fattibilità della metropolitana di superfice a Ragusa, che venne
elaborato nel 2005 da Rfi e del quale, la Giunta Piccitto è venuta in possesso
solo pochi giorni fa. Per valutare il piano in questione si è svolta una
riunione tecnica preliminare al Comune di Ragusa.
"Abbiamo potuto visionare il progetto elaborato da Rete ferroviaria italiana - spiega il rappresentante della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - e devo dire che il progetto è fatto molto bene ed è anche dettagliato. Quello che non va è il numero assolutamente ridotto delle fermate della metropolitana": in tutto quattro.
Altro dato innovativo il coinvolgimento d! egli altri Comuni in questo progetto di metropolitana di superficie, che era stato esclusivamente programmato per il capoluogo.
"Il progetto deve prevedere una serie di fermate nella città di Ragusa - aggiunge Gurrieri - ma nello stesso tempo deve prevedere il collegamento fra Ragusa e tutti gli altri Comuni della provincia che hanno una stazione ferroviaria e quindi un percorso ferrato che attraversa il loro territorio". In questo modo il piano acquisirà rilevanza provinciale.
rossella schembri - La Sicilia
- Giovedì 13 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 30
"Abbiamo potuto visionare il progetto elaborato da Rete ferroviaria italiana - spiega il rappresentante della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - e devo dire che il progetto è fatto molto bene ed è anche dettagliato. Quello che non va è il numero assolutamente ridotto delle fermate della metropolitana": in tutto quattro.
Altro dato innovativo il coinvolgimento d! egli altri Comuni in questo progetto di metropolitana di superficie, che era stato esclusivamente programmato per il capoluogo.
"Il progetto deve prevedere una serie di fermate nella città di Ragusa - aggiunge Gurrieri - ma nello stesso tempo deve prevedere il collegamento fra Ragusa e tutti gli altri Comuni della provincia che hanno una stazione ferroviaria e quindi un percorso ferrato che attraversa il loro territorio". In questo modo il piano acquisirà rilevanza provinciale.
Incontro con i vertici di Rfi, Trenitalia e assessorato alle infrastrutture
Ragusa. L’incontro di oggi sulla vertenza ferroviaria
ha lasciato l’amaro in bocca in chi aveva puntato su questa occasione per poter
affrontare e risolvere positivamente i tanti punti all’ordine del giorno
stabiliti il 17 dicembre a Donnafugata, per il rilancio della tratta
ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela.
Presenti i sindaci di Ragusa, Vittoria, S. Croce e
Scicli, il vice sindaco di Modica e un assessore di Giarratana, assieme alla
CUB Trasporti, al Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, a Legambiente
e al Comitato Pendolari Siciliani; intervenuti per Trenitalia il dott. Mignosi,
per RFI l’ing. Cucinotta, per l’assessorato regionale alle infrastrutture i
funzionari Greco e D’Amore.
Assenti i deputati regionali e gli altri sindaci della
provincia, fra cui quello di Comiso, nonostante la stazione della città
casmenea fosse al centro di precise richieste.
Solo uno è stato il punto su cui si è aperto uno
spiraglio, quello del ripristino di una coppia di treni pendolari da Ispica,
Pozzallo, Scicli e Modica per Ragusa e in prosecuzione per Gela, con arrivo nel
capoluogo alle 7,45 e relativo ritorno con partenza da Ragusa verso le 14,15;
treno che richiamerebbe tutti quei lavoratori che sono stati costretti a non
viaggiare in treno nel dicembre 2010 in seguito alla soppressione di queste corse,
e renderebbe più agevole raggiungere Donnafugata per turisti e gite
scolastiche. Grazie all’insistenza del sindaco Piccitto e della delegazione
CUB, Trenitalia e Regione hanno accettato di esaminare in termini operativi la
fattibilità della richiesta. A questo punto è collegato l’annoso problema del
trasporto studenti da Vittoria, Comiso e Ragusa per Modica, rimasto insoluto a
causa della mancata programmazione delle corsette dalla stazione di Modica agli
istituti scolastici; responsabilità grosse sono amputabili all’assessorato, che
avrebbe dovuto intervenire presso l’AST in tal senso e non lo ha fatto,
lasciando fallire da oltre due anni a questa parte un progetto che avrebbe
senza dubbio rialzato i numeri della frequentazione dei treni.
La discussione a volte è scivolata su piani generali,
sulla mancanza di un contratto di servizio che limita le scelte della regione,
sullo stato carente delle ferrovie in Sicilia. Quando è stato affrontato il
discorso metropolitana di superficie a Ragusa, alla luce della presa visione
del progetto di RFI del 2006, è stato detto chiaramente come questo progetto
sia rimasto dal 2008 nei cassetti del Ministero perché nessuna forza politica
lo ha sollecitato, e intanto i fondi a suo tempo stanziati ora non sono più
disponibili. Adesso il progetto preliminare è abbastanza superato; le fermate
previste vanno rivedute e ampliate, va fatto un lavoro tecnico di
rielaborazione che sicuramente farà ritardare la richiesta di finanziamenti.
Tuttavia il comune di Ragusa si metterà subito al lavoro per risolvere le
criticità evidenziate e sottoporle a RFI e Regione e cercare di fare andare
avanti il progetto in maniera di farlo inserire nella programmazione
europea 2014-2020.
Cenni Sono stati fatti anche sui collegamenti tra
stazione e aeroporto di Comiso e sul mantenimento integrale dell’impianto
ferroviario comisano, tema quest’ultimo su cui le motivazioni di RFI non hanno
affatto convinto.
Una cosa è apparsa evidente all’incontro di oggi: lo
scarso interesse della politica e l’incapacità delle amministrazioni locali a
fare gioco di squadra; il sindaco di Ragusa è rimasto sostanzialmente solo, i
suoi colleghi avendo fatto (con qualche eccezione) per lo più le comparse: e
questo non ce lo possiamo permettere, se vogliamo portare in fondo una vertenza
che si preannuncia dura e tutta in salita.
Se il territorio non sa perorare questa causa, è poi
ovvio che a Palermo si decida per la morte lenta dell’infrastruttura
ferroviaria.
Auspichiamo che gli assenti (e i poco presenti)
cambino atteggiamento per il prossimo futuro. Richiamiamo i cittadini a una
maggiore attenzione alla problematica; al sindaco Piccitto rivolgiamo l’appello
a incalzare Trenitalia, RFI e Assessorato perché tra un incontro e l’altro non
trascorrano più mesi ma solo giorni.
Ragusa, 13-2-2014 - Coordinamento
provinciale CUB Trasporti
giovedì 6 febbraio 2014
Treni in Sicilia nel caos tra tagli e paradossi pirandelliani
Dall’entrata
in vigore a dicembre 2013 del nuovo orario ferroviario, Trenitalia ha operato
diversi e numerosi tagli al servizio ferroviario in molte zone della Sicilia. Le
tratte più penalizzate sono la Siracusa-Ragusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Caltagirone-Gela
chiusa da due anni e otto mesi e la Alcamo-Trapani Via Milo anche questa chiusa
da circa un anno. Una mobilità ferroviaria in questi territori quasi inesistente.
Una condizione ormai divenuta insopportabile.
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Il Messina-Palermo sempre in ritardo, Pendolari infuriati
A
cio’ si aggiunge una considerazione che
,seppure di natura tecnica, non sfugge
allo scrivente Comitato secondo
un criterio di normale diligenza: come è possibile spiegare agli utenti che il treno regionale 3832 possa
partire da Cefalu’ alle ore 6,56 in direzione Messina e raggiungere la stazione di Castelbuono senza alcun
ritardo in sette minuti quando - di contro -
è stata prevista la partenza del treno n. 3833 in senso contrario da
Castelbuono alle ore 6,53 con
arrivo alle ore 7.00 presso Cefalu’?
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Trenitalia, tagli e basta
Nessuna
smentita sul taglio dei treni da parte di Trenitalia o presa di posizione della
Regione.
Il
comunicato ufficiale con cui Trenitalia replica alla nota di CUB Trasporti
sulle nuove soppressioni di treni sulla tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela
nè smentisce nè precisa in merito al "taglio" di due corse tra Modica
e Gela.
Infatti
la società del gruppo FS dichiara che la soppressione sarebbe derivata da
interventi di manutenzione straordinaria nel tratto compreso tra Canicattì e
Gela" ma, mentre su quel tratto si sopprimono due corse, non si capisce
perchè se ne debbano sopprimere altre due sul nostro tratto Gela-Modica non
interessato a nessun tipo di intervento manutentivo. Su questo il comunicato è
reticente.mercoledì 5 febbraio 2014
Soppressioni. La Filt Cgil scrive a Trenitalia e alla Regione Sicilia
La
scrivente O.S. ha monitorato un rilevante incremento delle soppressioni dei
treni in Sicilia: oltre a quelle giustificabili dagli interventi manutentivi
richiesti dalla Società RFI su alcuni tratti di linea non più procrastinabili
per motivi di sicurezza, ne registriamo altre derivanti da carenze manutentive
dei mezzi di trazione e da una carenza strutturale di Capi Treno/Capi Servizio Treno
che la Società FS ha occultato fino ad oggi con il ricorso a prestazioni
straordinarie oltre alle quote previste dal CCNL.
Più
volte abbiamo denunciato le carenze organizzative strutturali che affliggono la
Divisione Trasporto Regionale in Sicilia ma, la Società, invece di affrontare
le problematiche con uno spirito costruttivo finalizzato al rispetto del CCNL e
alle corrette Relazioni Industriali, ricorre allo strumento delle soppressioni
dei treni scaricando i disagi sull’utenza, non essendo legata a nessun vincolo
contrattuale con la Regione che la possa obbligare a rispondere delle proprie
azioni in termini di penali per i disservizi creati.
Inoltre,
la programmazione di alcune soppressioni sine die nella tratta Siracusa-Modica–Gela,
sembra precludere la volontà della azienda di dismettere il servizio ferroviario
nella tratta.
Si vuole
così precostituire la condizione per un’offerta commerciale in Sicilia che, di fatto,
espropria il ruolo e le determinazioni della Regione sulla scelta dei vettori
per assicurare la mobilità (Diritto Costituzionale) all’utenza Siciliana.
Tutto
ciò in netto contrasto con quanto affermato dall’assessore Regionale ai
Trasporti Siciliano che, auspica la ratifica del Contratto di Servizio con la
società Trenitalia mantenendo gli attuali Km treno in tutte le linee e, anzi,
ipotizza un incremento degli stessi in un ottica di riordino del sistema
trasporto in Sicilia prevedendone l’integrazione modale.
Per
quanto sopra si chiede l’immediato ripristino dei treni soppressi sulla linea Siracusa–Modica–Gela
ritenendo ciò pregiudiziale al confronto in atto sull’organizzazione del lavoro
che interessa la manutenzione e la produzione treno in Sicilia.
Società
Trenitalia S.p.A. Divisione Passeggeri Regionale
Direttore
Trasporto Regionale Sicilia Ing. Francesco Costantino
Responsabile
Produzione Fabio Salici
Responsabile
Risorse Umane e Organizzazione Dott. Roberto Amelio
Responsabile
Manutenzione Rotabili Ing. Gianmarco
Quagliata
Regione
Sicilia Assessorato Regionale Infrastrutture e Trasporti
Palermo
04 febbario 2014
Sicuri di riscontro, distinti saluti.
Segretario
Filt Cgil Responsabile Attività Ferroviarie
Giuseppe
Ferrito
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martedì 4 febbraio 2014
Sicilia: Incubo treni
Nel frattempo che la Regione Sicilia si accinge a firmare il contratto di servizio per il trasporto ferroviario, alcune tratte ferroviarie vengono chiuse causa crolli (Caltagirone-Gela), smottamenti (Alcamo-Trapani via Milo) altre vengono del tutto depotenziate (Siracusa-Ragusa-Modica-Gela) lasciando nell'incubo treno i siciliani. Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono modesti e concreti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, le grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo nei fiumi di parole e di inchiostro.
1 - Video - Sicilia: Incubo treni, la situazione una quindicina di anni fa non era diversa
2 - Video - Sicilia: Incubo Treni Ragusa-Palermo Tg2 del 22 gennaio 2014
1 - Video - Sicilia: Incubo treni, la situazione una quindicina di anni fa non era diversa
2 - Video - Sicilia: Incubo Treni Ragusa-Palermo Tg2 del 22 gennaio 2014
Interrogazione a risposta scritta in Commissione Trasporti sulla chiusura della Caltagirone-Gela
Interrogazione
a risposta scritta in Commissione 5/01982 del 24/01/2014
Al
Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti - Per sapere – premesso che:
l’articolo pubblicato
lo scorso 14 gennaio sul sito internet del Comitato pendolari Siciliani di
Messina-Catania-Siracusa, rileva come la situazione attuale della mobilità, a
seguito del crollo del ponte della ferrovia Caltagirone-Gela, avvenuto due anni
e otto mesi fa, sulla statale provinciale 39 che congiunge la città di
Caltagirone con Niscemi, sia estremamente critica;
le condizioni
complessive dei collegamenti ferroviari, che allacciano Gela e Caltagirone con Catania,
risultano attualmente precarie ed insufficienti, nel garantire un adeguato e
dignitoso livello di assistenza per il trasporto, nei riguardi dei numerosi
pendolari, in particolare quelli che si riversano verso lo stabilimento
petrolchimico di Gela;
il servizio di
collegamento è attualmente limitato a due treni regionali che congiungono le due città, ed il
resto dei collegamenti avviene con due/tre autobus sostitutivi che impiegano
fra l’altro oltre due ore;
la denuncia dei
pendolari del calatino e del nisseno, s’inserisce all’interno di un più ampio e costante processo
di una più che evidente graduale dismissione da parte delle Ferrovie dello
Stato, dei servizi di collegamento nel territorio della regione Siciliana;
una politica di
disimpegno, di ridimensionamento e di assoluta esclusione dai piani di investimento nei
confronti della regione isolana, che a giudizio dell’interrogante, in
considerazione di quanto riporta il sito internet il Comitato dei pendolari
Siciliani, rafforza la convinzione di come nella quasi totalità del territorio
regionale interessato, non sussistano neanche i minimi requisiti dei servizi
che lo Stato dovrebbe garantire ai propri cittadini;
l’interrogante
ribadisce, come peraltro esposto nel corso dei numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati
sia nella scorsa che nella presente legislatura, in tema di mobilità nella
regione Sicilia, come il diritto alla continuità territoriale debba
necessariamente collocarsi nell'ambito della garanzia dell'uguaglianza
sostanziale dei cittadini e della coesione di natura economica e sociale, che
si traduca nella capacità di garantire un servizio di trasporto che non
penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti;
la situazione
deprecabile descritta all’interno del medesimo sito internet, che paventa addirittura una
chiusura definitiva del tratto ferroviario Caltagirone-Gela e che riporta fra
l’altro i lavori di rimozione delle strutture e apparati sistema GSM-R della
tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta e la stessa Caltagirone-Gela peraltro già
appaltati, a giudizio dell’interrogante, rafforza in realtà la convinzione, di
come lo Stato disattenda pienamente i principi della continuità territoriale,
di cui deve essere garante per sostenere un principio di equità e garantire il
diritto alla mobilità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro
dislocazione geografica, e in particolare di fronte allo svantaggio
dell'insularità;
le condivisibili
sollecitazioni da parte del Comitato pendolari Siciliani di Messina-Catania-Siracusa, nei
riguardi delle istituzioni locali e di Rete ferroviaria italiana, affinché
nell’area interessata, siano assicurati limitati ma significativi interventi,
necessari per la salvaguardia della mobilità, anziché la programmazione di
faraoniche infrastrutture di trasporto i cui processi nella realtà si sono
dimostrati inefficaci, confermano a parere dell’interrogante, come occorra
un’accelerazione delle politiche d’investimento e di sostegno da parte delle
Ferrovie dello Stato nei riguardi dell’intero Mezzogiorno ed in particolare della
Sicilia;
quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a
quanto esposto in premessa;
se sia a conoscenza della richiesta di un incontro
urgente da parte del Comitato pendolari Siciliani di Messina-Catania-Siracusa,
con la dirigenza di Rete ferroviaria italiana, finalizzato ad esporre le
rilevanti criticità esistenti per gli insufficienti servizi di collegamento
ferroviario Gela e Caltagirone con Catania;
quali iniziative intenda conseguentemente
intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, nei riguardi della
medesima società di trasporto nazionale, al fine determinare le condizioni per
invertire un trend negativo e penalizzante, le cui condizioni di arretratezza
del sistema trasportistico ferroviario nell’area territoriale siciliana interessata,
oltre a sfavorire i numerosi pendolari fruitori del servizio, accrescono il
congestionamento del trasporto su gomma ormai saturo;
se non ritenga infine urgente e necessario,
prevedere nell’ambito del prossimo contratto di servizio pubblico stipulato tra
l’autorità pubblica (Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Ministero
dell’Economia e delle finanze) con la società Trenitalia, interventi volti a
stabilire anche tramite la corresponsione di un’adeguata compensazione
economica nei riguardi della medesima società ferroviaria, in caso di mancato
osservanza, misure volte a potenziare il sistema dei collegamenti ferroviari
nell’area esposta in premessa e più in generale nei riguardi dell’intera
regione Siciliana, la cui consistenza del numero dei pendolari e dei Comitati,
ribadisce l’esigenza di porre al centro dell’agenda politica, una realtà di
rilevante e crescente impatto sociale.
On. Vincenzo Garofalo
On. Vincenzo Garofalo
Commissione:
IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Il prossimo 13 febbraio si terrà a Ragusa un incontro per il rilancio dei treni iblei
La
notizia della soppressione del Modica-Gela è arrivata a Ragusa, in un momento
di moderato ottimismo. Proprio nei giorni scorsi, dal Comune capoluogo era
partita la lettera di convocazione dei rappresentanti di Trenitalia, Rfi e
assessorato regionale ai Trasporti per l'incontro, fissato nella sala giunta
del Municipio, il prossimo 13 febbraio. La riunione è stata programmata per
discutere del rilancio e potenziamento della tratta Siracusa-Ragusa-Gela, a
seguito della piattaforma sottoscritta da tutti i sindaci della provincia il 17
dicembre del 2013, in occasione della tappa di "Pendolaria" a Ragusa.
Nessuna smentita sul taglio dei treni da parte di Trenitalia o presa di posizione della Regione
Il
comunicato ufficiale con cui Trenitalia replica alla nota di CUB Trasporti
sulle nuove soppressioni di treni sulla tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela
nè smentisce nè precisa in merito al "taglio" di due corse tra
Modica e Gela.
Infatti
la società del gruppo FS dichiara che la soppressione sarebbe derivata da
"interventi di manutenzione straordinaria nel tratto compreso tra
Canicattì e Gela" ma, mentre su quel tratto si sopprimono due corse, non
si capisce perchè se ne debbano sopprimere altre due sul nostro tratto
Gela-Modica non interessato a nessun tipo di intervento manutentivo. Su questo
il comunicato è reticente.
Ci
sarebbe piaciuto che fossero soppressi momentaneamente dei treni per
consentire l'avvio dei lavori sulla linea, in realtà non è così e i treni sono
stati già cancellati "fino a nuovo avviso" a partire dal 3 febbraio
e rimpiazzati da corse sostitutive in bus, rendendo sempre più problematica la mobilità via
ferrovia e la funzionalità stessa della tratta.
Tutto questo mentre siamo in
presenza di una vertenza aperta e in attesa dell’incontro operativo programmato
dal sindaco del capoluogo, presso il
comune di Ragusa, il 13 febbraio c.a. in
qualità di capofila di tutti i primi cittadini della provincia che il 17
dicembre 2013 siglarono al Castello di Donnafugata un documento di richieste
per il potenziamento della tratta ferroviaria.
Coordinamento
provinciale CUB Trasporti – Comitato pendolari Siciliani
lunedì 3 febbraio 2014
Previsti in Sicilia investimenti per 21 miliardi
Parola
d'ordine: cooperare. Dai due dibattiti incentrati su sistemi sociali e su
settore manifatturiero e capitale sociale emerge la necessità di creare una
rete tra istituzioni e privati a partire da un'interazione tra le piccole e
medie imprese, vero tessuto costitutivo dell'economia. «Perché - tuona il
ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi - questo Paese o riparte tutto
insieme, o non riparte più. La questione meridionale coincide con la questione
italiana».
Qual
è l'idea del ministro per far ripartire l'economia?
«Occorre
mettercela tutta, tutti insieme, in particolare le istituzioni e la politica.
Le
infrastrutture sono un volano per la crescita se le risorse sono gestite bene e
distribuite in maniera intelligente: le grandi medie e piccole opere, la
collaborazione pubblico privato, i tempi certi in cui le risorse vengono spese
e le opere si realizzano. Dobbiamo rimetterci tutti in gioco».
Qual
è il piano per la Sicilia in particolare?
«Per
la Sicilia è stato firmato l'11° protocollo d'intesa. Abbiamo monitorato tutte
le opere indispensabili per la Sicilia: circa 21 miliardi di euro. 9,9 miliardi
sono già stanziati, 5,6 miliardi di euro sono per le opere realizzate. La prima
sfida è che gli interi 10 miliardi siano realizzati e completati, e poi dovremo
trovare insieme gli altri 10 miliardi. Importante è che ci sia un disegno
strategico».
Dello
stesso avviso è Linda Vancheri, assessore alle Attività produttive della
Regione Siciliana, secondo cui l'unica strada percorribile è incrementare la
rete produttiva e progettuale tra le imprese. «Le politiche distrettuali - ci
dice - servono per aiutare le amministrazioni a individuare punti di forza e
criticità dei territori e distribuire le risorse. Faremo un road show al fine
di coordinare le attività, puntare sulla massa critica e orientare gli
interventi di sviluppo. Bisogna inoltre pensare uno spin-off tra università
impresa e territorio».
Ripartire
dal sud, dunque, e dai suoi giovani: secondo Ivan Lo Bello, vicepresidente per
l'Education di Confindustria, sarà il modello tedesco a portare la Sicilia
«fuori dall'ottica clientelare fin qui vigente, che ha generato solo un
precariato esistenziale. Ed è Crocetta il primo presidente che abbia affrontato
il problema».
Amelia
Cartia - La Sicilia - Domenica 02 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 31
Biglietto più caro, bus più vecchi
IL
CASO. Sulla vettura 2037 (linea 107) sedili ridotti all'osso e pericolosi,
obliteratrice fuori uso.
L'importante
era aumentare il biglietto del bus Amat di dieci centesimi portandolo da 1,30 a
1,40 euro. Se poi i mezzi sono obsoleti o le frequenze sono sempre più a passo
di lumaca, non ci fa nulla.
Era
fondamentale, in tempo di profonda spendig review di appesantire ancora con
altri aumenti i cittadini, senza però, al contrario, offrire servizi efficienti
e migliori.
Non è la prima volta e nemmeno l'ultima che da queste colonne abbiamo più volte denunciato le inefficienze del servizio pubblico che, ancora, malgrado le promesse dell'azienda per rendere il servizio più funzionale, presenza aspetti di inefficienza.
Bus lentissimi, attese estenuanti alle fermate soprattutto nelle estreme periferie, vetture sporche e arredi che pur se vandalizzati non vengono riparati o rimessi a nuovo.
Ultima perla e non è la sola è quella della vettura 2037 che ieri era utilizzata dalla linea 107 dalla Stazione Centrale allo Stadio e viceversa.
Non è la prima volta e nemmeno l'ultima che da queste colonne abbiamo più volte denunciato le inefficienze del servizio pubblico che, ancora, malgrado le promesse dell'azienda per rendere il servizio più funzionale, presenza aspetti di inefficienza.
Bus lentissimi, attese estenuanti alle fermate soprattutto nelle estreme periferie, vetture sporche e arredi che pur se vandalizzati non vengono riparati o rimessi a nuovo.
Ultima perla e non è la sola è quella della vettura 2037 che ieri era utilizzata dalla linea 107 dalla Stazione Centrale allo Stadio e viceversa.
Il
cronista sale a bordo alle 12,41 in piazza Alcide De Gasperi e il primo impatto
negativo è con la macchinetta obliteratrice fuori servizio.
Non
è finita. Il mezzo è sporco e soprattutto a parte qualche sedile, gli altri
sono sprovvisti di copertura e di spalliera. Insomma due sono le cose: o con il
tempo si sono rotte e non ci crediamo o, altrimenti sono stati vandalizzati e
l'azienda non ha provveduto a sostituirne con nuovi.
A
parte la scomodità si rischia seriamente di rovinare gli abiti, cosa che
puntualmente è accaduta ad una signora che al momento di scendere alla fermata
di via Marchese di Villabianca ha dovuto lasciare un pezzetto della sua gonna
attaccato alle insenature.
«Non è possibile - ha detto imprecando contro l'Amat - hanno preteso l'aumento del biglietto (la signora è abbonata, ndr) e di contro ci presentano autobus in queste condizioni. Ed ora a me chi me la paga la gonna? ».
«Non è possibile - ha detto imprecando contro l'Amat - hanno preteso l'aumento del biglietto (la signora è abbonata, ndr) e di contro ci presentano autobus in queste condizioni. Ed ora a me chi me la paga la gonna? ».
Altro
discorso l'obliteratrice posteriore che era fuori servizio, mentre quella
anteriormente a pochi centimetri dal conducente funzionante a corrente
alternata.
«Poi se passa il controllore succede il finimondo - sottolinea un anziano -. Il bello che ancora oggi se parli con l'autista e gli dici che non funziona, candidamente risponde: "Non si preoccupi segni a penna sul biglietto ora e giorno e non ci sono problemi". Non ci siamo. Ci chiedono di pagare l'aumento e poi ci offrono questi servizi? Siamo una città da quarto mondo... ».
Antonio Fiasconaro - La
Sicilia - Domenica 02 Febbraio 2014 Prima Palermo Pagina 29
«Poi se passa il controllore succede il finimondo - sottolinea un anziano -. Il bello che ancora oggi se parli con l'autista e gli dici che non funziona, candidamente risponde: "Non si preoccupi segni a penna sul biglietto ora e giorno e non ci sono problemi". Non ci siamo. Ci chiedono di pagare l'aumento e poi ci offrono questi servizi? Siamo una città da quarto mondo... ».
domenica 2 febbraio 2014
Modifiche alla circolazione ferroviaria nel mese di febbraio 2014
Informazioni
sulle modifiche alla circolazione sulle seguenti linee:
Linea Modica-Gela-Caltanissetta:dal 3 al 28 febbraio 2014
Linea Trapani-Castelvetrano-Palermo:dall'1 al 28 febbraio 2014
Linea Messina-Catania:dall'1 al 14 febbraio 2014
Linea Modica-Gela-Caltanissetta da lunedì 3 a venerdì 28 febbraio 2014
Linea Trapani-Castelvetrano-Palermo da sabato 1 a venerdì 28 febbraio
2014
Linea Messina-Catania da sabato 1 a venerdì 14 febbraio 2014
Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi indica le priorità: potenziare porto e treni
Qui a
Siracusa si vede la vera arretratezza.
Non è solo questo territorio ad aver bisogno di grandi infrastrutture ma c'è tutta la volontà di esercitare una inversione di tendenza». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ieri pomeriggio ha presieduto un convegno organizzato dal Nuovo Centro Destra (a Siracusa rappresentato dal deputato regionale Vincenzo Vinciullo) e l'attenzione non poteva non ricadere sui gravi ritardi subiti dal territorio del Siracusano sulle infrastrutture e sui trasporti.
Non è solo questo territorio ad aver bisogno di grandi infrastrutture ma c'è tutta la volontà di esercitare una inversione di tendenza». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ieri pomeriggio ha presieduto un convegno organizzato dal Nuovo Centro Destra (a Siracusa rappresentato dal deputato regionale Vincenzo Vinciullo) e l'attenzione non poteva non ricadere sui gravi ritardi subiti dal territorio del Siracusano sulle infrastrutture e sui trasporti.
Secondo
il ministro è emersa con forza una nuova coscienza: il problema non è solo
Siracusa e la Sicilia, il problema è legato al «sistema Paese».
«Le
infrastrutture - ha commentato Maurizio Lupi - sono il grande elemento di
sviluppo per tutto il Paese e, con questa crisi che abbiamo avuto ce ne siamo
accorti. Allora occorre un impegno molto concreto per far sì che le risorse che
ci sono vengano spese nella giusta direzione. Bisogna individuare le priorità e
dalla Sicilia, da Siracusa così come dal nord Italia, dobbiamo riuscire ad
ottenere risultati concreti e più immediati».
Grande attenzione è stata dedicata, da parte del ministro, anche al porto di Augusta.
«Quella del porto è un grande tema. Anzi i porti vanno considerati delle risorse fondamentali per il nostro Paese. Qui abbiamo le autostrade del mare. Ne abbiamo discusso proprio in questi giorni, a livello europeo, con la collega! spagnola: Francia, Italia e Spagna hanno delle grande risorse che vanno sfruttate al meglio. Certamente quello di Augusta va considerato un porto strategico. Anche qui non si può considerare solo una risorsa della Sicilia, ma una risorsa per tutta Italia, per questo dobbiamo confrontarci con la Regione Sicilia per fare un nuovo sistema dei porti che dia risorse e priorità».
Una carenza grave è certamente quella del sistema ferroviario. Le infrastrutture ferroviarie nel Siracusano sono praticamente inesistenti.
Grande attenzione è stata dedicata, da parte del ministro, anche al porto di Augusta.
«Quella del porto è un grande tema. Anzi i porti vanno considerati delle risorse fondamentali per il nostro Paese. Qui abbiamo le autostrade del mare. Ne abbiamo discusso proprio in questi giorni, a livello europeo, con la collega! spagnola: Francia, Italia e Spagna hanno delle grande risorse che vanno sfruttate al meglio. Certamente quello di Augusta va considerato un porto strategico. Anche qui non si può considerare solo una risorsa della Sicilia, ma una risorsa per tutta Italia, per questo dobbiamo confrontarci con la Regione Sicilia per fare un nuovo sistema dei porti che dia risorse e priorità».
Una carenza grave è certamente quella del sistema ferroviario. Le infrastrutture ferroviarie nel Siracusano sono praticamente inesistenti.
«Di
problemi ne abbiamo tanti - ha ammesso il ministro Lupi -. La settimana scorsa
ho avuto un incontro con l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato:
in questo territorio si vede la vera arretratezza. La domanda che ho fatto è
per quale ragione l'alta velocità si è fermata a Battipaglia, non c'era neanche
una progettazione per l'alta velocità sino a Reggio Calabria. Certamente in
Sicilia e a Siracusa in particolare c'è una situazione che voi siracusani
conoscete meglio del ministro. Mi è stato presentato un progetto finalmente
serio da parte delle Ferrovie dello Stato che collega Catania-Messina e
Palermo. Poi abbiamo tutti gli altri problemi da affrontare e sui quali
investire. La rotaia è il futuro e dobbiamo metterci le risorse, però non si
possono recuperare le carenze da un giorno all'altro. Sono una persona seria,
abituata a confrontarmi con le problematiche del territorio, non mi piace fare
promesse. Preferisco misurarmi sui fatti e misureremo con i fatti le proposte
delle Ferrovie dello Stato».
Il ministro delle Infrastrutture insomma punta sul confronto con i problemi di un territorio per capire come affrontare le priorità che a Siracusa sono potenziamento della linea ferroviaria e valorizzazione del porto di Augusta considerato strategico.
Ma c'è anche il problema della rete autostradale che penalizza fortemente gli automobilisti del Siracusano e, più in generale, della Sicilia orientale. Anche in questa direzione il ministro Lupi, pur senza fare promesse, ha garantito un'attenzione particolare e una valutazione approfondita delle priorità.
Il ministro delle Infrastrutture insomma punta sul confronto con i problemi di un territorio per capire come affrontare le priorità che a Siracusa sono potenziamento della linea ferroviaria e valorizzazione del porto di Augusta considerato strategico.
Ma c'è anche il problema della rete autostradale che penalizza fortemente gli automobilisti del Siracusano e, più in generale, della Sicilia orientale. Anche in questa direzione il ministro Lupi, pur senza fare promesse, ha garantito un'attenzione particolare e una valutazione approfondita delle priorità.
«Del
resto - ha sottolineato Lupi - la politica del Nuovo Centro Destra deve essere
contraddistinta dalla serietà, dalla passione. La politica è servizio alla
propria comunità, ma soprattutto la politica è rappresentata dai fatti che si
possono concretizzare. Il nostro nuovo partito si deve radicare sul territorio
e deve usare una parola che si chiama merito. La selezione della classe
dirigente non può che avvenire così e qui, fatemelo dire, si vede la grande
differenza tra Forza Italia e Nuovo Centro Destra. Stiamo facendo una
battaglia, a livello nazionale, anche sulle preferenze».
Intanto è scoppiata la polemica legata alla soppressione di 4 treni, a partire da oggi, che impone la chiusura della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela.
Intanto è scoppiata la polemica legata alla soppressione di 4 treni, a partire da oggi, che impone la chiusura della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela.
In
una nota delle Ferrovie dello Stato, viene precisato che sulla linea
Caltanissetta-Gela-Modica, si sta realizzando, nel tratto compreso fra
Canicattì e Gela, interventi di manutenzione straordinaria. «Per consentire
alle squadre tecniche di operare in sicurezza - si legge nella nota delle
Ferrovie dello Stato - è necessario che durante le attività di cantiere non
circolino treni ed è solo per questo motivo che alcune corse sono cancellate e
sostituite con autobus. Di tali provvedimenti, e dei motivi che ne hanno
determinato l'attuazione, la clientela è sempre adeguatamente informata con locandine
e annunci sonori nelle stazioni. Inoltre, le stesse informazioni sono state
rese note attraverso i canali on line».
laura valvo - La Sicilia - Sabato
01 Febbraio 2014 Siracusa Pagina 29
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