Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
domenica 22 dicembre 2013
Auguri...dal Comitato Pendolari Siciliani
Il Comitato Pendolari Siciliani è lieto di augurarvi, in occasione delle festività natalizie, un Sereno Natale e un Proficuo Anno Nuovo.
Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Risposta del Sindaco di Messina alle problematiche della Metroferrovia di Giampilieri
Messina 22 dicembre 2013. Certi in un Suo autorevole intervento, presso il Governo Regionale e la Direzione Sicilia di Trenitalia, per la soluzione ai problemi, giornalieri, di migliaia di pendolari, per regolarizzare il servizio metroferroviario Giampilieri-Messina e per dare seguito a quanto manifestato nel suo programma elettorale. Questa era la conclusione della lettera al Sindaco di Messina Renato Accorinti, di seguito la risposta:
venerdì 20 dicembre 2013
Comitato Pendolari Siciliani. Passo avanti: ora il contratto di servizio
Palermo.
La
prima pietra per la definizione del contratto di servizio tra la Regione
siciliana è stata messa. Nell’incontro di ieri tenutosi a Palermo, l’assessore
Bartolotta, ha esposto la proposta dell’accordo di programma Stato-Regione per l’attuazione
e il trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione e
amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e
locale il trasporto ferroviario. A disposizione per chiudere tale l’accordo ci
sono 111,5 milioni di euro al netto di iva, circa 18 in meno rispetto a quanto
era stato previsto dal 2009 ma l'unico dato in dubbio è la conferma dei
10.799.000 km/treno annui.
I Comitati dei Pendolari presenti, così
come i Sindacati del Tpl hanno dato il via libera alla firma. Adesso la
proposta dovrà essere deliberata dalla Giunta regionale e prima del 31 dicembre
dovrà essere trasmessa ai Ministeri dei trasporti e delle finanze.
La richiesta unanime dai Comitati e
Sindacati all’assessore Bartolotta, è stata quella di, chiusa questa fase,
essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio,
ognuno per le parti di competenza. L’assessore, conviene con i presenti sull’opportunità
di creare a livello regionale un comitato di proposte, verifica e monitoraggio in
materia di servizi ferroviari regionali e locali, riconosciuto con
provvedimento amministrativo dell’assessore.
Da istituire sin da subito con i Sindacati
e i Comitati Pendolari istituiti legalmente.
Per quanto riguarda il materiale rotabile la
Regione Sicilia sta procedendo, prima del 31 dicembre, alla pubblicazione del
bando di gara di 50 milioni per l’acquisto di materiale rotabile.
Riteniamo l’incontro di ieri una data
importante e la posa della prima pietra per una proficua collaborazione con l’Assessore
Bartolotta , al quale va il nostro plauso, e i
Sindacati nel realizzare un servizio di trasporto pubblico ferroviario più a
misura dell’utenza siciliana.
Giosue Malaponti - Presidente Comitato
Pendolari Siciliani
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giovedì 19 dicembre 2013
Resoconto incontro Comitati Pendolari, Sindacati e la Regione Sicilia
Palermo 19 dic.2013- Dall’incontro di oggi tra l’assessore alla mobilità Bartolotta, i Comitati Pendolari e i Sindacati, possiamo ammettere per dovere di informazione, che è stato un incontro alquanto proficuo sotto tutti i punti di vista.
L’oggetto dell’incontro era l’accordo di programma per il trasferimento delle competenze sul trasporto ferroviario siciliano ed il conseguente passaggio delle risorse finanziarie. Risorse finanziare un po’ ridimensionate, in considerazione del fatto che nel 2009/2010 si parlava di circa 130 milioni di euro mentre ad oggi, fortunatamente viene ancora confermata la cifra di 111,5 milioni di euro al netto di iva.
L’urgenza da parte dell’assessore Bartolotta era proprio quella di discutere sulla opportunità da cogliere al volo sentendo e coinvolgendo Comitati pendolari e Sindacati. Tutti concordi a chiudere prima della fine del 2013 questo accordo che dovrà passare dalla giunta regionale per la delibera definitiva.
La richiesta unanime da Comitati e Sindacati all’assessore Bartolotta, è stata quella di, chiusa questa fase, essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio, ognuno per le parti di competenza.
L’assessore Bartolotta, conviene con i presenti sull’opportunità di creare una commissione di lavoro composta dai Sindacati e dai Comitati Pendolari.
Riteniamo l’incontro di oggi una data importante e la posa della prima pietra per una proficua collaborazione con l’Istituzione nel realizzare un servizio più a misura dell’utenza siciliana.
Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
mercoledì 18 dicembre 2013
I Comitati Pendolari e i Sindacati convocati dall'assessore alla Mobilità Bartolotta
Si terrà domani, giovedì 19
dicembre, l'’incontro tra la Regione Siciliana, i Comitati Pendolari
e i Sindacati sull'Accordo di Programma per il trasporto ferroviario siciliano.
L’appuntamento è stato fissato per le ore 10,30 presso i locali
dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità in via Leonardo
da Vinci, 161.
Giosue Malaponti – Presidente Comitato
Pendolari Siciliani
Il successo di “Pendolaria” rilancia la vertenza sulla tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela
Pendolaria
2013, organizzata da Legambiente, CUB Trasporti e Comune di Ragusa, ha
registrato un vistoso successo. Alla conferenza stampa svoltasi presso la
stazione di Ragusa hanno preso parte numerosi cittadini, e i sindaci (o
assessori loro delegati) di Ragusa, Comiso, Scicli, Pozzallo, Ispica, Modica,
Santa Croce, Chiaramonte e Vittoria. Una sessantina di persone si sono poi
recate in treno a Donnafugata, dove, nel salone degli stemmi de castello, si è
svolto l’incontro culminato con la sigla di un “patto”, ovvero, la piattaforma
rivendicativa sulla ferrovia iblea, che spazia dal rilancio dei treni pendolari
al potenziamento delle stazioni di Comiso e Pozzallo (impianti di valore
internazionale), dalla metroferrovia a Ragusa, al trasporto studenti
organizzato sinergicamente con il mezzo gommato, dalla salvaguardia delle aree
degli scali, in via di vendita all’asta, alla ripartenza del trasporto merci,
al treno al servizio del turismo.
Numerosi
interventi hanno sottolineato l’importanza del trasporto su rotaia in chiave di
mobilità sostenibile, di abbattimento delle emissioni inquinanti, di sviluppo
turistico del territorio. La scadenza di Ragusa, inserita nella giornata
nazionale, ha evidenziato le peculiarità del servizio offerto da Trenitalia,
per il rilancio del quale occorre un’azione sinergica, un gioco di squadra, una
progettualità che possa permettere di attingere ai finanziamenti europei a
partire dal 2014.
Molta
gente ha scoperto il treno e si è accorta di quanto sia paradossale non avere
fatto partire la metropolitana di superficie a Ragusa, constatando come il
treno attraversi aree fortemente abitate o commercialmente centrali, senza dire
dell’area industriale e della estrema vicinanza con il monoblocco ospedaliero
che aprirà nel corso del prossimo anno.
I
sindaco Piccitto, che si è prodigato, assieme ai suoi collaboratori, per la
buona riuscita della manifestazione, si è impegnato a convocare, subito dopo le
feste di fine anno, l’assessore regionale alle infrastrutture e i vertici di
RFI e Trenitalia, per mettere in atto le decisioni scaturite dalla giornata del
17 a
sostegno della vertenza ferroviaria.
Ragusa,
17-12-2013 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti
venerdì 13 dicembre 2013
L’abolizione del ticket Ecopass e il diritto alla Continuità Territoriale
Lettera al Sindaco di
Messina.
Prendendo spunto dalle sue
dichiarazioni, in occasione del varo della nave traghetto “Messina”, che
la continuità territoriale è un diritto che lo Stato deve garantire ai
suoi cittadini.
Continuità territoriale che dovrebbe spettarci di diritto ma
della quale i governi regionali in questi ultimi quarant’anni non hanno fatto
nulla per farla attuare in Sicilia, a differenza della dirimpettaia Sardegna
che ha già rinnovato la continuità territoriale aerea e marittima per l’anno
2014.
Fatte queste premesse
desideriamo farLe notare che, proprio queste garanzie da Lei giustamente manifestate
sulla continuità territoriale, da almeno tre anni sono venute meno con
l’istituzione del “ticket Ecopass” nel marzo 2010 (O.S. n.19 del 5/03/2010)
facendo gravare, su tutti i cittadini e
le aziende di autotrasporto residenti nelle province di Agrigento, Caltanissetta,
Catania, Enna, Trapani, Palermo, Ragusa e Siracusa l’ulteriore costo di
traghettamento, essendo stata esonerata dal pagamento, dal neo ticket, la sola
provincia di Messina.
Il coinvolgimento della Regione Calabria sulla Continuità
territoriale ci sembra alquanto strano e ci lascia alquanto perplessi in considerazione del fatto
che i Calabresi per andare a Roma o in qualsiasi altra città d’Italia, non
devono attraversare nessuno “Stretto” a differenza dei Siciliani non residenti
nella provincia di Messina che, invece, sono costretti a pagare un ulteriore
balzello al Comune di Messina prima ed al Comune di Villa San Giovanni e/o
Reggio Calabria dopo per attraversare lo Stretto di Messina.
Fatte queste
considerazioni Le chiediamo Signor Sindaco:
- che l’istituzione dell’Ecopass non ha danneggiato solamente la categoria degli autotrasportatori siciliani ma tutti i residenti in Sicilia, che sono stati costretti a versare al Comune di Messina, di Villa San Giovanni e Reggio Calabria un ulteriore balzello;
- di abolire il “ticket Ecopass” e/o di voler estendere l’esenzione del pagamento a tutti i residenti in Sicilia comprese le aziende di autotrasporto che hanno sede legale in Sicilia.
- che la mancata attuazione della continuità territoriale non è certamente colpa dei Siciliani residenti nelle altre otto province ma le durature disattenzioni della politica;
- di intervenire in maniera decisa presso la Regione Sicilia affinché predisponga tutti gli atti necessari da sottoporre al Governo nazionale al fine di far attivare la Continuità territoriale marittima ed aerea.
Siamo sicuri, che lo
strumento della Continuità territoriale se attuato appieno, dia alla Sicilia e
ai Siciliani gli stessi diritti e gli stessi servizi che gli altri italiani stanno
beneficiando già da parecchio tempo.
Giosuè Malaponti - Presidente
Comitato Pendolari Sicilianigiovedì 12 dicembre 2013
Trasporto ferroviario: Il comitato pendolari giovedi a Palermo

mercoledì 11 dicembre 2013
Rinviato al 19 dicembre 2013 l'incontro tra Regione, Comitati Pendolari e Sindacati
Rinviato l’incontro sull'Accordo di
Programma per il trasporto ferroviario previsto per oggi 11 dicembre tra la
Regione Siciliana, i Comitati Pendolari e i Sindacati. L’appuntamento è stato fissato per giovedì 19
dicembre alle ore 10,30 presso i locali dell’Assessorato regionale alle
Infrastrutture e alla Mobilità in via Leonardo da Vinci, 161.
Giosue Malaponti – Presidente Comitato
Pendolari Siciliani
martedì 10 dicembre 2013
Il silenzio della Regione sui Pendolino (ETR 450) a costo zero.
Un mese fa avevamo chiesto
e sollecitato al Governatore Crocetta e all’Assessore ai Trasporti Bartolotta di
chiedere informazioni alla Direzione di Trenitalia Sicilia in merito all’accantonamento
di quattro ETR 450 (Pendolino) alla stazione di Reggio Calabria Centrale e di
impiegarli nel territorio siciliano. E’ trascorso un mese dalla nostra
richiesta e non abbiamo avuto nessuna risposta nè ci risulta alcuna presa di
posizione da parte delle nostre Istituzioni regionali. Tra l’altro, grazie
all’indagine dell’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo chiusa a
fine novembre, siamo in grado di affermare che dei 14 ETR 450 (Pendolino), 2
sono stati demoliti e gli altri 12 sono così distribuiti:
n. 4 di scorta tra Roma e
Milano,
n. 3 di scorta a Reggio
Calabria,
n. 3 in servizio tra Roma
e Reggio Calabria,
n. 2 accantonati alla
stazione di Reggio Calabria centrale.
Nell’occasione avevamo
paventato un eventuale ed immediato utilizzo di questo materiale, a costo zero,
sulle due dorsali siciliane.
Questi elettrotreni (Etr
450) possono essere considerati treni ad alta velocità, in quanto atti a
raggiungere una velocità attorno ai 250 km/h, ottenere prestazioni migliori su
linee tradizionali, quali le dorsali tirrenica Messina-Palermo e ionica
Messina-Catania-Siracusa, senza particolari interventi all’infrastruttura
ferroviaria esistente.
I Vantaggi della messa in
esercizio di questi elettrotreni rispetto a veicoli al momento circolanti in
Sicilia sono:
l’elevato comfort di
marcia, la riduzione delle accelerazioni trasversali sui passeggeri;
la riduzione della
necessità di nuove linee, dato che i Pendolino (Etr 450) possono viaggiare a
velocità superiori senza bisogno di linee dedicate;
la sicurezza: i sistemi di
sicurezza e controllo sono replicati su ogni carrello, per cui si riduce la
probabilità di guasti.
Ribadiamo con forza
l’intervento del Presidente Crocetta e dell’Assessore Bartolotta affinchè
questi elettrotreni vengano traghettati al più presto sulle nostre tratte ad
impinguare la flotta dei treni regionali oltre al bando di gara di 50 milioni di
euro che la Regione
Sicilia ha quasi pronto per l’acquisto di nuovo materiale
rotabile.
Giosuè Malaponti –
Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Variazioni "Nuova Offerta Commerciale" sulla Palermo-Trapani
Le Scriventi OO.SS. venuti
a conoscenza della nuova offerta commerciale in vigore dal 15/12/2013
dichiarano il proprio disappunto in quanto non soddisfano le reali esigenze
dell’utenza.
La provincia di Trapani
con la sospensione della via Milo ha subito un disagio e un taglio di servizi
notevole e che con la nuova offerta subirà un ulteriore dimezzamento.
Le suddette chiedono le
seguenti variazioni alla nuova offerta per cercare di migliorare l’attuale
trasporto Ferroviario nella Provincia.
Treno 8643 originario da
Palermo con partenza 13,29 e arrivo a Trapani 17,18.
Treno 8632 originario da
Trapani con partenza 12,40 e arrivo a Palermo 16,37.
Treno 8622 originario da
Trapani con partenza 05,43 e arrivo a Piraineto 08,27 stesso materiale da
Piraineto treno 8635 partenza 09,50 e arrivo a Trapani 12,35.
Treno 8629 originario da
Castelvetrano migliorerebbe il servizio partendo da Alcamo Dir.
Treno 8643 originario da
Alcamo Dir. migliorerebbe il servizio partendo da Piraineto.
Con queste modifiche si
apporterebbe un miglioramento di tutta la tratta interessata ripristinando un
servizio precedentemente esistente il quale copriva la fascia oraria dei
pendolari della tratta Piraineto, Cinisi, Partinico, Balestrate, Castellammare.
Le modifiche citate sono
essenziali per garantire un servizio ferroviario tra la provincia di Trapani a
quella Palermitana.
All' Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla
Mobilita'
Avv. Antonino Bartolotta
Al Dipartimento delle Infrastrutture e della
Mobilita'
Dirigente Generale Dott.Giovanni Arnone
Al Dirigente del Servizio IV° Trasporto Ferroviario
Dott.Diego Greco
Al Comitato Pendolari Siciliani Coord.Giosuè
Malaponti
Al Direttore Passeggeri Regionale Sicilia
Ing. Francesco Costantino
Al Responsabile R.U.O. Sicilia
Dott. Roberto Amelio
Al Responsabile Produzione Passeggeri Regionale
Sicilia
Dott. Fabio Salici
Al Responsabile ISR Palermo
Sig. Francesco Torina
Al Responsabile ITR Palermo
Sig. Giovanni Palazzotto
Al Responsabile Ufficio Orario
Sig.Francesco Mignosi
Certi di una vostra
cortese attenzione cordiali saluti.
Prot. UN02/2013 - Trapani
06/12/2013
Le Segreterie Provinciali Trapani
venerdì 6 dicembre 2013
La Regione Siciliana convoca i Comitati Pendolari e i Sindacati sull'Accordo di Programma con il Governo per il trasporto ferroviario
Ci
pregiamo comunicare che mercoledì 11 dicembre 2013 alle ore 10.30 presso i locali dell'assessorato regionale alle Infrastrutture e Trasporti, l’Assessore Antonino Bartolotta, incontrerà i Comitati
Pendolari Siciliani e le organizzazioni sindacali del trasporto Cgil, Cisl e
Uil, per discutere sull’Accordo di Programma tra Regione Siciliana e i Ministeri
delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze per
l’attuazione e il trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione
e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e
locale di cui all’art. 9 del d.lgs. 422/97 e all’art. 1 del d.lgs. 296/2000.
Finalmente
si inizierà a parlare di Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in
Sicilia.
Giosuè
Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani«La chiusura della tratta ferroviaria Pa-Tp va scongiurata. Si pensi al pieno recupero»
Si
chiedono iniziative per l'ammodernamento ed il ripristino della tratta.
«La
chiusura della tratta ferroviaria Palermo-Trapani va scongiurata». Stavolta a
prendere posizione su una situazione che da 10 mesi si ripercuote negativamente
sull'intero territorio provinciale è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle
Valentina Palmeri la quale ha presentato una mozione che impegna il governo di
Palazzo D'Orleans, a Palermo, a promuovere iniziative finalizzate
all'ammodernamento e al ripristino della tratta ferroviaria che collega le due
importanti città siciliane.
La
tratta che collega Alcamo a Trapani è chiusa dallo scorso 25 febbraio a causa
di una frana e ad oggi non è stato ancora eseguito alcun lavoro di manutenzione
che possa far pensare al suo ripristino.
«Come se
non bastasse - rileva l'on. Palmeri - a partire dall'11 agosto scorso,
nell'ambito del programma di rimodulazione delle tratte ferroviarie, la linea
in questione è stata soppressa perché ritenuta improduttiva. Per assurdo con la
soppressione di questa linea i numerosi pendolari che utilizzavano il treno per
recarsi al lavoro o a scuola sono costretti a fruire della tratta ferroviaria
via Castelvetrano, con la conseguenza che per arrivare da Trapani a Palermo,
città che distano in linea d'aria appena 70 chilometri, si impiegano cinque
ore, in poche parole si tratta di fare un viaggio della speranza. Inoltre,
l'asserita improduttività della linea, causa della soppressione imposta da Rete
ferroviaria italiana e Ferrovie dello Stato, non è sicuramente da attribuire
allo scarso utilizzo da parte dei fruitori, bensì all'eccessiva e ininterrotta
incuria della linea».
Intanto,
è di lunedì scorso una lettera che le segreterie provinciale e regionale della
Filt Cgil e la Cgil di Trapani hanno inviato, tra gli altri, al governatore
Crocetta, ai deputati dell'Ars e al prefetto della città falcata, per lamentare
ancora una volta quella che definiscono «la scarsa volontà politica, in
particolare dei governi regionale e nazionale relativamente all'ammodernamento
delle infrastrutture e allo sviluppo dei trasporti in Sicilia e in particolare
nel Trapanese». I sindacati si dicono fortemente preoccupati al punto da
considerare un intervento sui trasporti «una vera e propria emergenza».
«Riteniamo
- scrivono - che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre
o aereo, sia fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di
programmazione e ciò aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia,
da diversi anni oramai, il nostro Paese. Siamo, invece, convinti che il settore
trasporti, che rappresenta l'anello fondamentale della catena
agricoltura-turismo e, quindi, della principale fonte di economia trapanese,
possa svolgere quella funzione anticiclica alla crisi. Se, però, questa
emergenza non è riconosciuta da tutti e soprattutto dalle nostre istituzioni
locali e regionali e non viene affrontata e avviata a soluzione rischia di
portare all'implosione non solo gran parte del settore ma l'intera economia
della nostra provincia e del resto della regione. Ad oggi possiamo affermare
che poco o nulla si è fatto nel settore. Anzi, a parte rari comunicati e
piccoli interventi di politici locali, continuiamo a registrare
quell'inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece dovrebbero
proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della mobilità».
Anche la
Cgil, come l'on. Valentina Palmeri, lamenta nel Trapanese le lunghe ore di
percorrenza! dei treni e la presenza di «autobus vecchi di trenta anni che
devono viaggiare in strade e autostrade in condizioni minime di sicurezza» e si
dice contraria al taglio dei finanziamenti per i collegamenti marittimi e ai
fondi per l'aeroporto «Vincenzo Florio» di Birgi.
«L'appello
che rivolgiamo - concludono i sindacalisti della Filt Cgil - alla Regione e a
tutti gli enti locali è quello che ciascuno faccia la propria parte con gli
interventi di programmazione e con le azioni necessarie a promuovere il
processo di industrializzazione del settore trasporti inteso come viabilità e
infrastrutture».
Oltre al
ripristino in tempi celeri della tratta ferrata Trapani-Alcamo-Palermo, via
Milo, la Cgil, tra le altre cose, il sindacato chiede che vengano predisposti
nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci «perchè oggi molte imprese
portuali della provincia di Trapani, a causa dei tagli di linee e quindi della riduzione
di movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e a porre in cassa
integrazione diversi lavoratori».
Margherita Leggio - La
Sicilia - Giovedì 05 Dicembre 2013 Trapani Pagina 30
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L’OBIETTIVO DICHIARATO È «VIAGGIARE IN ITALIA SOLO IN FERROVIA»
La
scommessa di Fs:battere gli aerei col treno
L’ad
Moretti: tre miliardi per il trasporto locale. Ma ne servono altri tre
L’obiettivo
è ambizioso: «Viaggiare in Italia solo in treno». Un traguardo che l’ad di
Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, punta ad avvicinare grazie ai nuovi orari
e collegamenti veloci di Trenitalia (al via dal 15 dicembre).
Altri 24
treni diretti serviranno la Sicilia e la Calabria verso Roma con la formula
notte (cuccette da 49 euro, posti a sedere da 19) più alta velocità, per un
totale di 35 mila posti in offerta al mese. «Un settore, quello del servizio
notte, che, dopo tante polemiche, è stato interamente ricostruito», ricorda
Moretti. E se nel 2013 i passeggeri sono stati circa 42 milioni (+5,2% rispetto
al 2012), per il 2014, grazie ai nuovi orari, si stima un incremento di un
ulteriore 3%.
Capitolo
a parte sul trasporto locale. «I soldi che oggi ci sono per il trasporto locale
ferroviario in Italia messi dalle istituzioni non sono sufficienti», spiega
Moretti. «Ma vogliamo dare il segnale di tutta la nostra attenzione al problema
– assicura –. Abbiamo già messo sul tappeto 3 miliardi di investimenti». Così
ripartiti: 1,14 miliardi per 100 nuovi treni Vivalto, 570 milioni per 88
elettrotreni, 160 per 40 treni diesel, 280 per mille nuove carrozze e 850 in
tecnologia. «Ne servono altri tre», aggiunge Moretti. Annunciando per il 12
febbraio una giornata di studio dedicata. Con Alitalia, come con altre
compagnie, Fs sta definendo un accordo per l’integrazione treno-aereo.
Roma - 06/12/2013 ANTONIO
PITONI
mercoledì 4 dicembre 2013
Convogli in ritardo. I pendolari minacciano una Class-Action
Questo il bilancio del martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.
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Declino Trasporti nella Provincia di Trapani
Riceviamo e pubblichiamo la nota della Filt Cgil:
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Già
nei mesi scorsi, queste Organizzazioni Sindacali hanno rivolto diversi appelli
a tutte le forze politiche per richiamarne l’attenzione all’interesse comune, sociale ed economico,
che rappresenta il settore della mobilità e quindi dei trasporti.
Esprimiamo
un giudizio di preoccupazione e di allarme della situazione, che consideriamo a
un punto di gravità tale da rappresentare una vera e propria emergenza.
Riteniamo
che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre o aereo, sia
fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di programmazione, e ciò
aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia, da diversi anni
oramai, il nostro Paese.
Siamo
invece convinti che il settore trasporti, che rappresenti l’anello fondamentale
di quella catena essenziale Agricoltura – Turismo e quindi della principale
fonte di economia trapanese, possa svolgere quella funzione anticiclica alla
crisi.
Se
però questa emergenza non è riconosciuta da tutti, e soprattutto dalle nostre
istituzioni locali e regionali, e non viene affrontata e avviata a soluzione,
rischia di portare all’implosione non solo gran parte del settore ma l’intera
economia della nostra provincia e del resto della regione.
A
oggi, facendo un triste resoconto, possiamo tranquillamente affermare che poco,
o nulla, si è fatto nel settore.
Anzi,
a parte rari comunicati e piccoli interventi di politici locali, continuiamo a
registrare quell’inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece
dovrebbero proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della
mobilità.
Tutto
questo ci obbliga a continuare a vivere in un Paese che viaggia a due Velocità, il
Nord e Centro Italia in Alta Velocità e il Sud Italia a bassissima Velocità, e
a convivere con un sistema di potere che costringe la nostra Regione, e quindi
la Provincia di Trapani, a sottostare all’imposizione economica del Nord e
degli altri Paesi Europei.
A
questo, si continua a registrare un mancato investimento nelle infrastrutture e
nei trasporti che non comporterà altro, per l’anno 2014, un aggravarsi della
crisi già esistente e quindi una spesa procapite per famiglia e azienda
maggiore rispetto agli anni passati.
Nel
territorio Trapanese, trasportare merci e viaggiatori sta diventando davvero
una scommessa.
A
quest’opera di disfacimento non ci stiamo e non ci stanno i cittadini della
Provincia di Trapani, le Associazioni Turistiche e tutte le Aziende che
producono ricchezza nel nostro territorio.
Pertanto ricordiamo, che si tratta di garantire il
diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, in particolare delle fasce
di reddito più basse.
E’
triste, per un Paese civile com’è il territorio della Provincia di Trapani, il
fatto che per percorrere pochi chilometri in treno occorrano ore di viaggio.
Cosi
com’è triste viaggiare in autobus vecchio di trenta anni e in strade e
autostrade in condizioni minime di sicurezza.
Cosi
come siamo contrari a tagliare i finanziamenti per collegamenti marittimi o,
peggio ancora, a non mettere a disposizione, da parte del Governo Regionale e
Nazionale, i fondi per l’aeroporto di Birgi.
L’appello
che rivolgiamo è quello che la Regione, e tutti gli enti locali, facciano la
loro parte con gli interventi di programmazione e con le azioni necessarie a
promuovere il processo d’industrializzazione del settore trasporti intesa come
viabilità e infrastrutture.
Riteniamo
quindi, indispensabile e urgente, avviare subito tutte quelle opere e
interventi, che possano garantire una ripresa dell’economia Regionale e
Trapanese, ossia:
-
Sbloccare i finanziamenti promessi, nazionali e regionali, dedicati all’aeroporto
Vincenzo Florio di Trapani, riguardante il parziale ristoro per il blocco del
traffico aereo a causa della guerra in Libia nell’anno 2011.
Questo
darebbe una boccata di ossigeno alla società Airgest, che gestisce l’aeroporto
di Trapani, per le future scelte di marketing e quindi per quella garanzia del
continuo traffico di viaggiatori che negli ultimi anni hanno portato tanto
benessere a cittadini e a tutta l’economia Trapanese.
-
Assicurare i giusti finanziamenti alle aziende
marittime che fino ad oggi, nonostante i continui tagli di risorse della
Regione, hanno garantito la continuità territoriale con le isole per il
trasporto di merci e viaggiatori e in particolare per il trasporto turistico
nei mesi estivi.
-
L’aggregazione e l’integrazione di tutte le aziende del trasporto pubblico
locale con il trasporto ferroviario.
Bisogna
che la Regione e gli enti locali mettano a disposizione tutti i loro strumenti,
che sono ampiamente sufficienti, per l’aggregazione e integrazione modale gomma
ferro, superando duplicazioni e sovrapposizioni di servizi, nonché sperpero di
risorse pubbliche, favorendo politiche di mobilità integrata.
L’effetto
immediato sarebbe sicuramente quello di rendere il rapporto spesa pubblica –
qualità del servizio molto più efficiente di quello attuale, ma anche la
possibilità di migliorare le politiche tariffe.
-
Ripristino di finanziamenti e scelte coraggiose inerenti al piano d’impresa di
alcune grandi aziende del trasporto pubblico locale a cominciare dall’azienda siciliana trasporti
(AST) che svolge servizio pubblico in tutta la Sicilia e che ha una sede a
Trapani.
Oggi,
questa società rischia il fallimento a causa dei 59 milioni di euro di crediti,
e non pagati, nei confronti della Regione.
-
Predisporre nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci perchè oggi
molte imprese portuali della provincia di Trapani, causa tagli di linee e quindi riduzione di
movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e cassa integrazioni
di diversi lavoratori.
Lo
stesso stanno facendo gli autotrasportatori costretti, dai maggiori costi, a
trovare altre vie per il trasporto merci.
-
Ripristinare, in tempi brevissimi, il collegamento ferroviario veloce Trapani –
Alcamo Diramazione - Palermo (via milo), anche con riferimento ad una riduzione
dei tempi di percorrenza del collegamento Trapani – Palermo grazie al raddoppio
ferroviario (in corso di realizzazione) della tratta Palermo – Piraineto.
-
La progettazione e realizzazione, degna di un Paese industrializzato, del
collegamento ferroviario con l’aeroporto di Birgi e quindi la possibilità di
collegare l’aeroporto di Birgi con l’aeroporto Falcone- Borsellino di Palermo.
-
Terminare tutte le opere di viabilità iniziate e predisporne altre per
velocizzare alcune tratte e soprattutto renderle molto più sicure.
In
conclusione le suddette OO.SS affermano
il valore sociale ed economico del settore trasporti, e invitano, per la
ripresa economica come volano di sviluppo del nostro territorio, tutte le forze
politiche e le istituzioni a predisporre e finanziare tutti quei progetti che
possano garantire la mobilità intesa come trasporto merci e persone.
Bisogna
adottare tutti quei provvedimenti che possano favorire e incoraggiare i
cittadini a utilizzare il mezzo pubblico, a discapito dell’automobile, come
mezzo essenziale per i loro spostamenti.
Solo
in questi termini possiamo parlare di sviluppo della mobilità, del turismo e
quindi dell’economia di tutto il territorio.
Fiduciosi
nell’interesse alla problematica sopra esposta, e quindi all’interesse
collettivo, porgiamo i più fraterni saluti.
Al
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Maurizio Lupi
Al
Presidente della Regione Sicilia Pres. Rosario Crocetta
All’Assessore
Regionale Infrastrutture Dott. Nino Bartolotta
Ai
Deputati Regionali Sicilia
Alla
Giunta regionale Sicilia
Agli
Onorevoli Parlamentari eletti nella Provincia di Trapani
Al
Prefetto di Trapani Dott. Leopoldo Falco
Al
Commissario Straordinario della Provincia Trapani Dott. Darco Pellos
Ai
Sindaci della Provincia di Trapani
P.C.
Associazioni
Consumatori tutte
Associazioni
Diritti Civili tutte
Comitato
Pendolari tutti
Organi
di Stampa
Prot. N 10/TP/Filt Cgil Tp - Trapani
02 Dicembre 2013
Filt
Cgil Trapani - Filt Cgil Sicilia - Cgil
Trapani
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martedì 3 dicembre 2013
Un martedì nero per i pendolari della Messina-Catania-Siracusa
Di solito quando qualcosa non
va per il verso giusto diventa una giornata nera, avevamo denunciato sette mesi
fa un venerdì nero di Trenitalia, oggi tocca ad un altro giorno della settimana 3 dicembre 2013 “il martedì” nero di Trenitalia per i pendolari della Messina-catania-Siracusa.
Questo il bilancio del
martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto
ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478
minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma
riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito
www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i
disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture
e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per
iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una
parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.
Significativi i dati dei
ritardi e dei disservizi di questa mattina:
treno 3866 da Siracusa
delle ore 5.13 è arrivato a Messina con 64 minuti
treno 3865 da
Messina delle ore 5.25 è arrivato a Siracusa con 86 minuti
treno 12868 da Catania delle
ore 5.46 è arrivato a Messina con 70 minuti
treno 12865 da
Messina delle ore 5.50 è arrivato a Catania con 49 minuti
treno 8576 da Catania
delle ore 5.56 per Fiumefreddo è stato Soppresso
treno 8580 da Siracusa delle ore 6.05 è arrivato a Taormina con 25 minuti
treno 3868 da Siracusa delle ore 6.30 è arrivato a Messina con 10 minuti
treno 12870 da Catania delle ore 6.36 è arrivato a Messina con 52 minuti
treno
8577 da Fiumefreddo delle ore 6.44 per Bicocca è stato Soppresso
treno 12867 da Messina delle ore 6.45 per Catania con 8 minuti
treno 8579 da Taormina delle ore 7.12 è arrivato a Catania con 48
minuti
treno IC 722 da Siracusa delle ore 7.33 è arrivato a Messina con 34 minuti
treno
12869 da Messina delle ore 8.00 è arrivato a Catania con 3 minuti
treno 8581 da
Taormina delle ore 8.32 è arrivato a Catania con 13 minuti
treno 3870 da
Siracusa delle ore 8.45 è arrivato a Messina con 16 minuti
All’Assessore Regionale Antonino Bartolotta alle Infrastrutture e alla Mobilità
Al Dirigente Generale Dott. Giovanni Arnone Dip. delle
Infrastrutture e della Mobilità
Al Dipartimento delle
Infrastrutture e della Mobilità
Servizio 4° Trasporto regionale Ferroviario Dott. Diego Greco
Al Direttore Regionale di Trenitalia
Sicilia Ing. Francesco Costantino
Al Direttore Territoriale
RFI Sicilia Dott. Andrea Cucinotta
Ai Sigg. Deputati dell’Ars
Agli Organi di Stampa
Giosuè Malaponti –
Comitato Pendolari Siciliani
Percorsi di Sicilia: 7ª Edizione della Mostra Fotografica dell'Associazione Ferrovie Siciliane

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Treni, corse locali tagliate in 10 Regioni. Ma il ministero fa sconti sull’alta velocità
Sulle ferrovie è sempre
più un'Italia a due velocità. Da una parte il trasporto locale è in fibrillazione
per le annunciate soppressioni. Legambiente accusa: "Priorità solo
all'alta velocità". Trenitalia e Ntv pagheranno il 15% in meno per la
rete, mentre Moretti vuole tassare i pendolari. Intanto è sempre più alto il
rischio di procedura di infrazione alla Corte Ue: "Passeggeri poco
tutelati"
I nuovi orari arriveranno
solo il 15 dicembre, ma il trasporto ferroviario locale vive settimane di
fibrillazione per le annunciate soppressioni di corse e tratte: nuove
cancellazioni all’orizzonte in 10 Regioni stanno provocando proteste tra i
pendolari e sono oggetto di interrogazioni e interpellanze parlamentari. Il
fenomeno dura da anni: secondo Legambiente, in 13 Regioni tra il 2011 e il 2012
si è assistito ad un taglio di treni e corse in media del 5% ogni anno, che ha
toccato punte del 15% in Puglia. Ferrovie dello Stato annuncia l’arrivo di
nuove carrozze destinate alle tratte locali, ma da sempre più parti si punta il
dito contro l’alta velocità: “Si dà priorità ai treni veloci, investendo e
migliorando i tratti extra-urbani della rete – spiega Edoardo Zanchini,
vicepresidente di Legambiente – per quelli urbani, invece, i fondi latitano e
ritardi e disagi aumentano”. Il tutto mentre il governo fa uno sconto del 15%
sul canone per l’uso dell’infrastruttura per l’Alta Velocità a Trenitalia e Ntv
e l’Europa pressa l’Italia perché si adegui alle direttive comunitarie sui
diritti dei passeggeri: Roma è a rischio deferimento davanti alla Corte di
Giustizia dell’Unione Europea...continua a leggere
di Marco Quarantelli | 3
dicembre 2013 | Il Fatto Quotidiano
domenica 1 dicembre 2013
Linea Palermo - Punta Raisi: a Carini nuova tecnologia e potenziamento infrastrutturale. Alcune variazioni di orario dal 2 all’8 dicembre.
Un nuovo
apparato tecnologico sarà attivato durante il fine settimana. Tra sabato 30
novembre e domenica 1 dicembre modifiche al programma di circolazione dei
treni. Previsti servizi sostitutivi con autobus. Alcune variazioni di orario
anche dal 2 all’8 dicembre.
Operativo
da domenica 1 dicembre nella stazione di Carini il nuovo Apparato Centrale
Elettrico a Itinerari (Acei), per regolare arrivi e partenze dei treni. Il
sistema, basato sulle potenzialità offerte dall’elettromeccanica, consentirà
una gestione più dinamica della circolazione ferroviaria aumentando gli
standard funzionali e qualitativi del servizio, specialmente in caso di
criticità.
Le procedure di attivazione del nuovo apparato tecnologico, particolarmente
complesse, rendono necessarie modifiche al programma di circolazione durante il
fine settimana. Tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, sulla linea
Palermo - Punta Raisi, alcuni treni saranno cancellati e sostituiti con
autobus su parte del percorso o per l’intero tragitto.
Inoltre, per consentire ulteriori potenziamenti dell’infrastruttura nella stazione di Carini, da lunedì 2 a domenica 8 dicembre si registreranno lievi variazioni d’orario sulla stessa linea e per due Regionali sulla Trapani – Palermo.
Informazioni dettagliate, con l’elenco completo dei treni interessati e dei provvedimenti con l’indicazione di fermate e orari sono disponibili anche nelle stazioni, negli uffici assistenza clienti, nelle biglietterie e sui canali web del Gruppo FS Italiane.
Palermo, 28 novembre 2013 – Fonte Fsnews
Consulta le locandine con il dettaglio dei treni (.pdf 2056 KB)
Inoltre, per consentire ulteriori potenziamenti dell’infrastruttura nella stazione di Carini, da lunedì 2 a domenica 8 dicembre si registreranno lievi variazioni d’orario sulla stessa linea e per due Regionali sulla Trapani – Palermo.
Informazioni dettagliate, con l’elenco completo dei treni interessati e dei provvedimenti con l’indicazione di fermate e orari sono disponibili anche nelle stazioni, negli uffici assistenza clienti, nelle biglietterie e sui canali web del Gruppo FS Italiane.
Palermo, 28 novembre 2013 – Fonte Fsnews
Consulta le locandine con il dettaglio dei treni (.pdf 2056 KB)
"Con il doppio dei passeggeri io il convoglio lo fermo e basta"
Colloquio
"Con il doppio dei passeggeri io il convoglio lo fermo e basta" Dopo
il caso di Ventimiglia, la solidarietà' del sindacato al capotreno.
«Ho una
moglie e tre figli e l'ultima cosa che voglio che mi capiti è che qualcuno si
senta male e collassi sul treno perchè non si respira. Poi a Guariniello chi
glielo spiega che ho chiamato la centrale operativa per dire che eravamo pieni
come un uovo, con il doppio dei passeggeri a bordo e loro mi hanno risposto che
mi dovevo arrangiare e valutare. Io il treno lo fermo e basta. Non mi rovino
perchè' loro tagliano personale e convogli. Massima solidarietà' al collega
che, l'altro giorno in Liguria, ha bloccato tutto». Maurizio Cito, 52 anni, 20
passati in ferrovia, professione capotreno, è anche uno dei coordinatori
nazionali del sindacato dell'Orsa. Il suo lavoro è questo: «Controllo la
sicurezza dei convogli e i biglietti dei passeggeri. Faccio il mio lavoro con
scrupolo ma sui treni per la Liguria è impossibile chiedere il biglietto a
tutti perchè su sette carrozze che possono portare teoricamente 600 persone ne
salgono 1000». Il suo racconto è' un viaggio nel calvario dei passeggeri «che
però, sia chiaro - dice - è anche la nostra via crucis. Siamo noi che ci
prendiamo insulti tutti i giorni. Se i viaggiatori sapessero che quasi nulla
dipende dal capotreno sarebbe già una consolazione. Il fatto è che anche per
noi vale la regola delle Poste: se sei in coda e si procede a rilento te la
prendi con lo sportellista mica con il direttore della filiale». E' così il
viaggio verso il mare, visto con gli occhi del «padrone del treno», è ancora
più sorprendente di quello visto dagli utenti imbufaliti. Ti aspetti smentite,
spiegazioni, difese a spada tratta, e arriva invece una verità scomoda
destinata ad alimentare altre polemiche. Un racconto a tappe: «Il treno per
Torino resta per ore parcheggiato alla stazione di Ventimiglia. Sotto il sole
cocente. Quando si sale ci sono 40 gradi. Se funziona l'aria condizionata ci
vogliono almeno 40 minuti perchè rinfreschi un pò. Intanto da Albenga e
Alassio sale l'orda di passeggeri. Ti affacci e capisci che non ce la farai mai
a passare e chiedere il biglietto a tutti e così rinunci. Torni indietro».
D'accordo, ma così Trenitalia ci perde. O no? «Il problema è che in tutte le
fermate salgono tantissime persone che spesso non pagano. Ma se passo in quei
corridoi stracolmi a chiedere i biglietti il rischio aggressione è altissimo.
E poi guardi, a mettersi nei panni dei passeggeri, in quelle condizioni, non
puoi nemmeno difenderti. Hanno pagato un biglietto e vogliono un servizio che
in quella situazione nessuno gli sta garantendo. Va detto anche che se la
Regione stanzia un budget minimo l'azienda mette a disposizione un numero di
treni proporzionale alla spesa prevista». Tornando al viaggio della speranza,
il rischio di far ripartire dalla stazione un treno carico il doppio del
consentito è altissimo: «Se si sente male qualcuno, se un passeggero ha un
collasso, un attacco di panico, una crisi respiratoria, sono io che rispondo
penalmente. Il fatto è che non ci sono regole chiare che possano aiutarci in
questa decisione. Quando chiamiamo la sala operativa rimandano tutto al nostro
buonsenso. Se continuano a salire persone che neanche possiamo più chiudere le
porte, beh a quel punto io fermo tutto». E ancora: «Lì con la divisa a
rappresentare l'azienda ci siamo noi, i controllori. I parafulmini di tutto.
Quando qualcuno diventa violento a me tornano in mente i ragazzi e mia moglie e
spero che non mi capiti nulla. E come succede a me, glielo garantisco, capita a
moltissimi altri colleghi».
GIUSEPPE
LEGATO - La Stampa - 18 agosto 2013 pag. 19
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venerdì 29 novembre 2013
Palermo - Nel capoluogo corre sulle rotaie il futuro del trasporto pubblico
L’obiettivo
è uno soltanto: togliere sempre più auto dalle strade in una città ostaggio del
traffico. Dal tram
all’anello ferroviario, dal passante fino alla Metro automatica leggera.
PALERMO -
Da alcuni anni a Palermo è in corso un pieno rilancio delle infrastrutture per
il trasporto pubblico su rotaia a basso tasso d’inquinamento. Dal tram
all’anello ferroviario, dal raddoppio del passante fino all’ultima arrivata, la Metropolitana automatica
leggera (Mal), l’obiettivo è uno e uno solo: togliere sempre più auto dalle
strade di una città che, secondo gli ultimi dati Aci, è la capitale italiana
del traffico e la quarta città più ingolfata d’Europa, con 385.372 auto
circolanti nel 2012 su 657.166 residenti, quasi una ogni due persone.
Detto già
più volte dello stato di avanzamento dei lavori del tram (la Linea 1 è quasi ultimata e
aspetta solo il collaudo, la
Linea 2 è pronta per un buon 80%, mentre la Linea 3 è quella più
indietro), qual è il progresso delle altre opere? Il raddoppio del passante
ferroviario dall’aeroporto Falcone Borsellino a Palermo costerà circa 600
milioni di euro, varianti incluse, e consiste nell’affiancamento di un secondo
binario a quello esistente per un’estensione di circa 27,4 km che a regime
consentirà una velocità di percorrenza fra gli 80 e i 120 km/h . Continua a leggere...
di Gaspare
Ingargiola - Qds 29 novembre 2013
Incontro di CUB trasporti e Legambiente Ragusa con l'Amministrazione comunale di Ragusa
Riceviamo e pubblichiamo:
L'impegno
della CUB trasporti iblea e dell'associazionismo per salvare e potenziare le
tratte ferroviarie del val di Noto ha suscitato l'interesse di Legambiente
regionale e nazionale. Infatti nel recente direttivo regionale è stato espresso
l'interesse ad organizzare nel val di Noto Pendolaria, la campagna sul
problema delle ferrovie in dismissione e dei pendolari, grazie all'impegno dei
circoli iblei nonché di quello di Caltagirone.
A tale
riguardo si è tenuto presso la sala giunta di palazzo dell'Aquila a Ragusa un
incontro tra i rappresentanti di CUB Trasporti (Pippo Gurrieri, Salvuccio
Ragusa, Giovanni Urso) Legambiente Il Carrubo (Antonino Duchi), il Comitato per
il rilancio della ferrovia iblea (Gianni Lucenti, Giovanni Forcone), il sindaco
Federico Piccitto e l'assessore Stefania Campo.
Pippo
Gurrieri ha evidenziato lo stato dell'arte a cui si è arrivati al momento nella
lotta per il recupero del sistema ferroviario ibleo, ha illustrato il programma
di massima dell'iniziativa, prevista per martedì 17 dicembre, che dovrebbe
coinvolgere per lo meno tutti i sindaci della provincia nonché quelli di
Caltagirone e di Gela, ed alcuni comitati pendolari di altre aree della
Sicilia, ed ha nuovamente perorato un intervento forte dell'Amministrazione per
la metropolitana di superficie, visto che RFI di Palermo, pur essendo stata
richiesta, ben due mesi fa (!), di mettere a disposizione il progetto preliminare
in suo possesso. non l'ha ancora reso disponibile.
Antonino
Duchi ha sottolineato l'importanza dell'attivazione di Pendolaria in provincia,
in quanto può dare rilievo regionale e nazionale ad una battaglia per i
cittadini e per l'ambiente, visto che il treno è meno inquinante ed è sempre
più veloce dell'autobus nelle tratte interurbane, per cui si assiste al
paradosso che si sostituisce un mezzo più efficiente con uno meno efficiente.
Il
Sindaco Piccitto si è impegnato a collaborare fattivamente alla buona riuscita
dell'iniziativa coinvolgendo gli altri amministratori iblei e si è
immediatamente attivato per sollecitare l'uscita del progetto di massima della
metropolitana dalle chiuse stanze di RFI.
L'assessore
Campo, che si occuperà degli aspetti organizzativi dell'iniziativa, ha
evidenziato l'importanza turistica del potenziamento della tratta ferroviaria,
in particolare per il Castello di Donnafugata ed Ibla, magari anche con una
combinazione biglietto treno+Castello che potrebbe essere attivata e sicuramente
sarebbe un positivo elemento per un turismo di qualità, che si nutre anche di
queste apparentemente piccole cose.
Ragusa.
28.11.2011
CUB
TRASPORTI - COMITATO PER IL RILANCIO DELLA FERROVIA IBLEA -LEGAMBIENTE IL
CARRUBO RAGUSA
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mercoledì 27 novembre 2013
lunedì 25 novembre 2013
Il Comune di Terranova sollecita a Trenitalia il potenziamento del trasporto ferroviario
Il indaco del Comune di Terranova scrive al Direttore di Trenitalia, Ing. Costantino, per sollecitare il potenziamento del servizio ferroviario nella dorsale tirrenica.
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Declassamento di Fontanarossa, politici assenti nelle fasi cruciali
La triste e grave vicenda del declassamento
dell'aeroporto catanese è emblematica del comportamento a dir poco inadeguato
dell'intera classe politico-dirigenziale locale, che non dimostra di avere
coscienza dei doveri che ha nei confronti degli elettori che li hanno delegati
a rappresentare e a difendere i legittimi interessi territoriali
La triste e grave vicenda del declassamento dell'aeroporto catanese è emblematica del comportamento a dir poco inadeguato dell'intera classe politico-dirigenziale locale, che non dimostra di avere coscienza dei doveri che ha nei confronti degli elettori che li hanno delegati a rappresentare e a difendere i legittimi interessi territoriali.
Probabilmente erano distratti dagli interessi del proprio personale "particulare" o forse non hanno valutato l'importanza per la città, il suo hinterland e per l'intera Sicilia orientale, di un aeroporto adeguato alle esigenze del moderno traffico aereo volano di sviluppo economico, per il provincialismo che caratterizza buona parte dei politici locali. Che senso ha quindi alzare la voce ora a misfatto compiuto se non quello di una presa in giro?
Dov'erano i politici locali anni addietro quando già si conosceva l'orientamento di Bruxelles? Dov'erano mentre a Tallin si sanciva l'esclusione di Catania dalle rete "core"? A qualcuno manca il senso del ridicolo.
Desidero ora offrire una testimonianza personale che però amplia il discorso retroattivamente a mezzo secolo addietro.
Chi scrive nei primi anni '60 era giovane Ufficiale medico a Fontanarossa e Sigonella, amico di molti piloti che già allora giudicavano alquanto corta la pista di Fontanarossa, in specie se l'atterraggio avveniva dall'entroterra (se non ricordo male testata 26) perché l'esistenza della ferrovia costringeva l'aereo nel corto finale a presentarsi più alto in quota per motivi di sicurezza, atterrando quindi al di là della testata propriamente detta accorciando di fatto la pista di ulteriori 250-300 metri.
Il problema quindi "in nuce" lo si conosceva 50 anni fa e da allora si parla, sino ai nostri giorni di interramento della ferrovia, di prolungamento della pista o addirittura di una seconda pista. E in cinquanta anni cosa siamo riusciti a fare?
Viene quasi di concedere le attenuanti alla classe politica attuale e di attribuire la maggior parte della colpa al nostro essere siciliani che, come dice il Principe di Salina, odiano il "fare".
Molto meglio rimestare l' acqua nel mortaio delle chiacchiere.
Gaetano Fusco - La Sicilia - Domenica 24 Novembre 2013 Catania (Cronaca) Pagina 36
La triste e grave vicenda del declassamento dell'aeroporto catanese è emblematica del comportamento a dir poco inadeguato dell'intera classe politico-dirigenziale locale, che non dimostra di avere coscienza dei doveri che ha nei confronti degli elettori che li hanno delegati a rappresentare e a difendere i legittimi interessi territoriali.
Probabilmente erano distratti dagli interessi del proprio personale "particulare" o forse non hanno valutato l'importanza per la città, il suo hinterland e per l'intera Sicilia orientale, di un aeroporto adeguato alle esigenze del moderno traffico aereo volano di sviluppo economico, per il provincialismo che caratterizza buona parte dei politici locali. Che senso ha quindi alzare la voce ora a misfatto compiuto se non quello di una presa in giro?
Dov'erano i politici locali anni addietro quando già si conosceva l'orientamento di Bruxelles? Dov'erano mentre a Tallin si sanciva l'esclusione di Catania dalle rete "core"? A qualcuno manca il senso del ridicolo.
Desidero ora offrire una testimonianza personale che però amplia il discorso retroattivamente a mezzo secolo addietro.
Chi scrive nei primi anni '60 era giovane Ufficiale medico a Fontanarossa e Sigonella, amico di molti piloti che già allora giudicavano alquanto corta la pista di Fontanarossa, in specie se l'atterraggio avveniva dall'entroterra (se non ricordo male testata 26) perché l'esistenza della ferrovia costringeva l'aereo nel corto finale a presentarsi più alto in quota per motivi di sicurezza, atterrando quindi al di là della testata propriamente detta accorciando di fatto la pista di ulteriori 250-300 metri.
Il problema quindi "in nuce" lo si conosceva 50 anni fa e da allora si parla, sino ai nostri giorni di interramento della ferrovia, di prolungamento della pista o addirittura di una seconda pista. E in cinquanta anni cosa siamo riusciti a fare?
Viene quasi di concedere le attenuanti alla classe politica attuale e di attribuire la maggior parte della colpa al nostro essere siciliani che, come dice il Principe di Salina, odiano il "fare".
Molto meglio rimestare l' acqua nel mortaio delle chiacchiere.
Gaetano Fusco - La Sicilia - Domenica 24 Novembre 2013 Catania (Cronaca) Pagina 36
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