Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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martedì 14 aprile 2015
Catania-Palermo, l'alternativa che non c'è
Palermo. Una
richiesta importante da parte nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di
Trenitalia che questa nuova coppia di treni abbia le giuste coincidenze in
arrivo a Catania per proseguire verso Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a
Palermo in direzione Trapani e che ai primi treni del mattino venga fissato
l'orario di partenza alle 05.00 così come avviene per i treni da Messina a
Palermo e viceversa.
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domenica 12 aprile 2015
Treni pseudo veloci sulla Catania-Palermo
Si doveva
aspettare questa inaspettata chiusura di un tratto dell’A19 per evidenziare il
problema mobilità su ferro tra Palermo e Catania. Mercoledì 16 aprile era
previsto un incontro tra i sindaci di Catania, Enna, Caltanissetta e Palermo
per concordare due nuove coppie di treni, in vigore al cambio orario di giugno,
sulla tratta ferroviaria, biblica riferita i tempi di percorrenza,
Palermo-Catania. Questo evento eccezionale ha fatto sì di far partire,
giustamente questo servizio ma ci lasciano in dubbio i lunghi tempi di
percorrenza 191 minuti salvo ritardi, pari a 3 ore e 11 minuti. Sono trascorsi
due anni dal 28 febbraio 2013 data della sottoscrizione da parte del
governatore Crocetta del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) nel quale
venivano evidenziato a pagina 8 (si allega slide Cis) i tempi di percorrenza
attuali della Catania-Palermo in 2 ore e 45 minuti ma di questi orari di
percorrenza a tutt’oggi nemmeno l’ombra. Una richiesta importante da parte
nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di Trenitalia che questa nuova coppia
di treni abbia le giuste coincidenze in arrivo a Catania per proseguire verso
Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a Palermo in direzione Trapani e che ai
primi treni del mattino venga fissato l'orario di partenza alle 5.00 così come
avviene per i treni da Messina a Palermo.
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sabato 4 aprile 2015
Report del Comitato Pendolari Siciliani su 150 convogli solo 42 sono in orario
S.Agata Militello. Report del Comitato Pendolari Siciliani, Malaponti: questi dati non ci inducono ad essere ottimisti.
Il primo aprile su 150 treni monitorati ben 108 in ritardo
Palermo. Non è uno scherzo, ma l'istantanea scattata dal Comitato Pendolari siciliani. "Quali controlli su Trenitalia?"
venerdì 3 aprile 2015
Pendolari Siciliani: Pesce di aprile di Trenitalia in Sicilia su 150 treni monitorati 108 in ritardo
Visti
i disagi subiti dei pendolari nella prima mattinata di ieri, abbiamo voluto
fare un monitoraggio dei treni dell’intera giornata su alcune delle più
importanti tratte ferroviarie siciliane.
Monitoraggio che abbiamo voluto
attuare non poteva essere un pesce d’aprile ma per renderci conto di tanto in
tanto cosa succede alla circolazione ferroviaria nell’Isola.
Nell’attesa
di capire se l’assessore ai trasporti Giovanni Pizzo si sia convinto a voler
presentare ai pendolari i contenuti del “Contratto di Servizio” per il trasporto
ferroviario, prima di essere sottoscritto dalla Regione Siciliana e da
Trenitalia.
Ritornando
al monitoraggio questi sono i risultati sulle tratte ferroviarie monitorate:
Trapani
– Palermo
Treni
monitorati 17 in orario 5 in ritardo 12 minuti accumulati di ritardo 75
Agrigento
– Palermo
Treni
monitorati 24 in orario 1 in ritardo 23 minuti accumulati di ritardo 447
Palermo
– Messina
Treni
monitorati 40 in orario 12 in ritardo 28 minuti accumulati di ritardo 249
Messina-Siracusa
Treni
monitorati 69 in orario 24 in ritardo 45 minuti accumulati di ritardo 523
Il
bilancio dei ritardi in questo primo giorno del mese di aprile riteniamo sia
molto pesante visti i risultati: su 150 treni monitorati 42 di questi sono in
orario e i rimanenti 108 hanno accumulato un ritardo complessivo di 1294 minuti
pari a 21 ore e 34 minuti.
Una
domanda ci sorge spontanea, quale penalità è prevista nel redigendo Contratto
di servizio in una situazione del genere? Quali e che tipo di
sanzioni sono previste all’impresa ferroviaria? Come verranno valutati i
cinque minuti di ritardo dall’orario di arrivo che Trenitalia non
considera come ritardo?
Ad oggi non ci è dato
ancora conoscere i contenuti di questo contratto, in barba alla trasparenza e
alla partecipazione di chi in tutti questi anni si è adoperato per
migliorare le condizioni di viaggio e che doveva essere la base per la
redazione di questo importante documento che detterà le regole per un trasporto
ferroviario più efficiente ed efficace per l’utenza pendolare siciliana,
ma all’assessore Pizzo tutto questo non interessa. Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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venerdì 13 febbraio 2015
Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia
Tenuto
conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così
termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non
devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte
del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora
che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’
arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad
oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini,
associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che
riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo. Un sistema dei trasporti efficiente ed
efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo
sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad
avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato
con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di
arretratezza. Chiediamo che:
Il
cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino
le proprie esigenze.
Il
cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in
condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di
trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di
trasporto.
Il
cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio
tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali.
La
Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo,
la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la
Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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martedì 10 febbraio 2015
Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare
in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è
ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe
programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel
portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed
accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata
e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano
Sicilia e Sardegna.
Quale
può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse
l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’
il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non
tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad
alta velocità.
Giosue
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 9 febbraio 2015
La Regione conosceva bene il piano Ferrovie sullo Stretto
In
merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo
Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì
5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle
dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
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domenica 8 febbraio 2015
Stretto di Messina e le (mezze) verità nascoste.
In
merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo
Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì
5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle
dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
L’assessore ci racconta
la favoletta del fratello ricco e del cugino povero, parafrasando su Rfi e Trenitalia i
due gestori ferroviari, il primo per le infrastrutture ed il secondo per il
trasporto. Continua dicendo che sui
treni diurni a lunga percorrenza non c’è nulla di ufficiale. Prosegue
accennando ad uno scontro in atto e ad una prova di forza all’interno di
Ferrovie dello Stato tra le diverse anime del sindacato all'indomani
dell'uscita di scena di Mauro Moretti, finendo col dichiarare cito
testualmente: «A me pare che il campo di battaglia individuato e bene visibile,
lo Stretto, si presti a perfezione per lo schieramento delle contrapposizioni.
Spacca in due il Paese. Ed in conclusione afferma: “Occorre guardare al futuro in ogni caso. Che le ferrovie facciano investimenti
da Paese moderno per lo sbarco e l'imbarco di passeggeri e bagagli. Occorrono
investimenti organizzativi di prospettiva se vogliamo fare le cose sul serio”.
E’
partito da molto lontano l’assessore Pizzo nel fare la sua disamina sul grave
taglio del traghettamento dei treni da e per il nord contestualmente alla
definitiva cessazione della Continuità
territoriale, che se non vado errato non cita mai nel suo intervento.
Però
alla fine dell’articolo, con la sua
ultima dichiarazione, l’assessore Pizzo ha confessato candidamente di essere a
conoscenza del progetto di smantellamento del traghettamento e della definitiva
perdita del diritto alla Continuità sullo Stretto. A chiusura dell’incontro
romano sulla vertenza, di venerdì 6 febbraio, veniamo a conoscenza che già in una riunione dello scorso 11 novembre
2014, a cui oltre al ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e ai vertici di Rfi e Blueferries,
erano presenti l’assessore dei
Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele (oggi ex), l’assessore dei Trasporti della Regione Siciliana Giovanni Pizzo, il
sindaco di Messina Renato Accorinti e il suo assessore alla mobilità
Gaetano Cacciola, erano state
delineate e condivise le linee principali di questo progetto di smantellamento
dello Stretto.
Nei
fatti, il mantenimento del
traghettamento dei due Intercity notte mentre dei tre rimanenti Intercity
diurni il traghettamento dei passeggeri con navi veloci, predisponendo
interventi anche infrastrutturali negli scali di Villa S.G, Reggio C. e Messina
per agevolare il passaggio treno/nave dei passeggeri, a partire dal cambio
orario del 13 giugno 2015. La domanda mi sorge spontanea: se già l’assessore Pizzo da circa tre mesi era a
conoscenza di questa eventuale ed ipotetica operazione sui tagli ai treni da e
per il nord, perché l’ha tenuta nascosta sino ad oggi? In conclusione dal
2009 abbiamo ottenuto le cinque coppie
di treno da e per il nord e per nessun motivo la regione Sicilia deve cedere a
questa assurda operazione di ammodernamento perché sarebbe il preludio, nel
giro di un anno, alla definitiva
scomparsa dei treni a lunga percorrenza compresi i due Intercity notturni
che al momento resteranno in esercizio, fino al completamento delle
infrastrutture per il traghettamento treno/navi.
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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lunedì 26 gennaio 2015
La continuità territoriale negata, le Ferrovie abbandonano la Sicilia.
L'analisi. Soppresse definitivamente le
tratte a lunga percorrenza per carenza passeggeri. L'Isola tagliata fuori dal
resto del Paese. Ma un terzo dei treni regionali è in anticipo
I grafici.
Chi
controlla l'operato di Trenitalia?
Ci risiamo. Così come è successo agli
inizi del 2009, via tutti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia
portano a Roma o a Milano per chi non può o non vuole viaggiare in
aereo o in nave. Allora la scure sulle tratte lasciò ai siciliani solamente
quattro coppie di treni da e per il Nord (Roma e Milano). Un
depauperamento lento e costante che va avanti dal giugno 2007, quando i
convogli ad attraversare lo Stretto diretti al nord Italia erano ben 14
giornalieri. E con l'introduzione del nuovo orario estivo i treni a lunga
percorrenza saranno cancellati totalmente. Il motivo? Ufficialmentecarenza di passeggeri. Ma il problema è sotto la luce del sole. La Sicilia è tagliata fuori dal gestore perché non ha l'alta velocità, fiore all'occhiello delle Ferrovie e settore in cui si stanno incentrando tutti gli investimenti.
E in attesa dell'alta velocità sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, la
Sicilia continua a muoversi lentamente. Troppe le zone tagliate fuori dai
collegamenti interni, numerosi i territori che si sono visti azzerare
quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela,
Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo- Trapani Via Milo. Eppure basterebbero
interventi mirati per recuperare un mezzo che in Sicilia aveva trovato in
passato anche una produzione di eccellenza nella costruzione delle carrozze e
dei vagoni.
Trenitalia:"Da gennaio convogli più puntuali".
Palermo. Dopo l'analisi del Comitato Pendolari Siciliani, le Ferrovie replicano: "Lo studio è apprezzabile, ma non contiene le ultime performance".
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Treni Sicilia, più del 60% in ritardo o soppressi ma un terzo è in anticipo
Palermo. In attesa che lo Sblocca Italia porti l'Alta velocità
"light" sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, il Comitato
dei pendolari siciliani attacca Regione e Trenitalia attraverso i dati dell'ultimo
monitoraggio sui treni siciliani. Il report, stilato da Giosuè Malaponti e
Fabrizio Gemelli, dà un'istantanea sul servizio offerto ai siciliani nell'ultimo
bimestre 2014. Nello specifico, 2.578 treni sulla direttrice ionica
"Messina-Catania-Siracusa" e 1.134 treni sulla tirrenica
"Messina-Palermo". Sul totale dei 2.578 treni monitorati sulla
"Me-Ct-Sr", il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo, solo il
7,29% (188 treni) è arrivato in orario, e 56 sono i soppressi, pari al 2,17%.
Le ore complessive di ritardo sono 163. Il dato che però stupisce è sugli
arrivi in anticipo: 838 treni, il 32,51% del totale. «I dati dimostrano che i
cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito ad un terzo dei
treni di arrivare in anticipo sull'orario ufficiale previsto, accumulando 1.383
minuti di anticipi, pari a 23 ore». Per il Comitato, quindi, Trenitalia
userebbe l'escamotage di mantenere una traccia di orari molto elastica per
ammortizzare i ritardi intermedi e arrivare in anticipo a destinazione.
«Abbiamo calcolato - sostiene Malaponti, presidente del Comitato - che è
possibile ridurre i tempi di percorrenza di un 10-15%, ovvero di 10-15 minuti
per ogni traccia oraria».
Sulla "Pa-Me", le cose non cambiano: il 67,20% (762 treni), è
arrivato in ritardo, soppressi il 2,03% (23 treni) e solo il 7,23% (82 treni) è
arrivato in orario. Le ore complessive di ritardo salgono a 204. Anche qui,
quasi un terzo dei treni (290, cioè il 25,57%) è in anticipo. «Ma - precisa
Malaponti - sempre grazie a orari molto larghi. Chi controlla l'operato di
Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno
pagati comunque? Chi dovrà, se previsto, sanzionare Trenitalia? Presenteremo
tali quesiti e i dati raccolti all'Autorità nazionale di regolazione dei
trasporti. L'obiettivo è sensibilizzare Regione e Trenitalia a rilanciare gli
investimenti».
Davide Guarcello - La Sicilia - Giovedì 22 Gennaio 2015 I FATTI Pagina 7
giovedì 13 novembre 2014
Un attestato di stima e di pronta guarigione al Capotreno Riccardo Caristi aggredito alla stazione di Spadafora
In
riferimento all’aggressione ed al ferimento del capotreno Riccardo Caristi, in
servizio sul treno regionale 8771 delle ore 10.15 da Messina a Milazzo, avvenuta stamane alla stazione di Spadafora, a
nome del Comitato Pendolari Siciliani colgo l’occasione per porgere un
augurio di pronta guarigione al Capotreno Riccardo e per condannare
espressamente tali atti gravi nei confronti di tutto il personale di bordo di
Trenitalia che svolge il proprio lavoro con correttezza e cortesia nei
confronti di tutta l’utenza che giornalmente viaggia in treno.
Negli
ultimi mesi si stanno verificando, sempre più frequenti, atti di
sconsideratezza nei confronti del personale viaggiante di Trenitalia, uno degli
ultimi episodi gravi, nel mese di maggio con l’aggressione ad una donna capotreno
a Cefalù.
Abbiamo
più volte proposto, noi del comitato, negli incontri con la direzione di
Trenitalia e con la Regione Sicilia-Dipartimento trasporto ferroviario, di
valutare la possibilità di concerto con il dirigente del Compartimento della
Polfer, di programmare sui treni un servizio di scorta in borghese specie su
quelli ritenuti a rischio.
Tale
servizio, secondo noi, se realizzato potrebbe servire in molti casi come
deterrente, volto a scoraggiare i malintenzionati sapendo che a bordo dei treni
possano esserci degli agenti in borghese.
Certi
che verranno adottate, da parte degli interessati, misure idonee a scongiurare
il verificarsi di altri simili eventi, nell’interesse principale di tutelare il
personale viaggiante e i passeggeri.
Al
Direttore di Trenitalia per la Sicilia
Ing.
Francesco Costantino
Al
Direttore di Rete Ferroviaria per la Sicilia
Ing.
Andrea Cucinotta
Al
Dirigente del Compartimento
Polizia
Ferroviaria per la Sicilia
Al
Dirigente Generale del Dipartimento
Infrastrutture
e Mobilità
Al
Segretario Generale Orsa Ferrovie
Agli
Organi di Stampa
Messina,
13 novembre 2014
Cordialmente
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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lunedì 20 ottobre 2014
Trasporto ferroviario: le richieste del Comitato Pendolari Siciliani
Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana si sta apprestando a realizzare deve diventare ed essere uno strumento importante e valido per porre, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrebbe tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
In merito alla realizzazione del Contratto di Servizio desidero, ancora una volta, fare presente che occorre prestare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.
Nel nuovo tipo di Contratto che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita all’acquisto del treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia del treno). Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre più allungati, e, per di più, un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.Contratto di Servizio: alcuni suggerimenti
Palermo. Quale
coordinatore dei pendolari siciliani ho il dovere di rappresentare
l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come
la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per
favorirne lo sviluppo.
Premesso
che, il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello
che, dal mio punto di vista, è il soggetto principale del servizio stesso,
ossia “l’UTENTE e non il treno della POLITICA”.
Prendendo
spunto dallo scaricabarile tra la Regione e Trenitalia, di fatto la Sicilia non
ha ancora un Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario, che di sicuro
verrà realizzato a giorni e del quale siamo in attesa di essere convocati
dall’assessore ai trasporti Nico Torrisi.
Il
Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana si sta apprestando a realizzare
deve diventare ed essere uno strumento importante e valido per porre,
finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrebbe tenere conto
della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno
fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
In
merito alla realizzazione del Contratto di Servizio desidero, ancora una volta,
fare presente che occorre prestare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà
sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento
le regole che sarà chiamata a rispettare.
Nel
nuovo tipo di Contratto che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema
di contabilità regolatoria (riferita all’acquisto del treno/km) è stato
sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per
tipologia del treno). Questa novità implica un principio molto pericoloso,
ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla
Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero
di fermate) sono stati sempre più allungati, e, per di più, un treno sarebbe
considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.
Trenitalia,
con la sua Divisione Passeggeri Regionale, fornisce il servizio di
trasporto ferroviario regionale su tutto il territorio italiano. Le Regioni
decidono quali e quanti servizi intendono acquistare, stipulando con Trenitalia
un vero e proprio contratto, della durata di 6 anni ulteriormente rinnovabili
per altri 6. Con il contratto si definisce la Carta dei Servizi, un sistema di
valutazione e monitoraggio della qualità dei servizi.
In ogni
caso sono le Regioni a stabilire i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, e
a fissare nei contratti di servizio i livelli minimi di qualità (puntualità,
pulizia, informazioni, ecc.) che il gestore deve erogare. Se tali obiettivi non
vengono raggiunti, la Regione applica delle penali, detraendo tale importo dal
corrispettivo che deve pagare a Trenitalia. Le penali sono utilizzate da molte
regioni come strumento a favore dei pendolari abbonati, trasformando le risorse
decurtate in sconti sugli abbonamenti futuri.
Alla
luce di queste informazioni, ritengo opportuno che le Istituzioni, in
collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le
associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio
più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che
giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio
luogo di lavoro, studio o altro.
In
conclusione faccio presente che il siciliano-cittadino-utente, deve poter
disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed
esigenze, dato che la Sicilia ed i siciliani hanno veramente urgenza e bisogno
di un trasporto ferroviario efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto
semplici e flessibili per la loro mobilità nell’Isola.
Giosuè
Malaponti - Presidente - comitato pendolari siciliani - c.i.u.fe.r.
domenica 19 ottobre 2014
Pochi treni e troppo lenti in una Sicilia desertificata
Treni insufficienti, la desertificazione delle zone centrali e sud orientali, le sovrapposizioni bus-treno, l'insufficienza del parco rotabile, le soppressioni giornaliere, i tempi lunghi di percorrenza: questa l'istantanea del trasporto ferroviario in Sicilia illustrato ieri dalla Fit Cisl nel corso dell'incontro che si è tenuto ieri a Palermo, alla presenza di rappresentanti di Regione e Trenitalia.
martedì 23 settembre 2014
Disservizi e disagi sulla relazione Palermo-Messina
Ieri una giornata di disagi e disservizi per i pendolari siciliani.
In quasi tutte le tratte regionali più importanti sono stati soppressi i primi treni del mattino.
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lunedì 22 settembre 2014
Infrastrutture. La Cub critica Rfi e Trenitalia.«Ferrovie iblee è la solita storia»
Preoccupa il depauperamento del territorio ibleo di istituzioni ed
infrastrutture che certamente non contribuisce alla crescita sociale ed
economica del sud est siciliano.
Particolarmente grave è la situazione della ferrovia iblea: il continuo stillicidio della eliminazione di treni, di cancellazione di corse della totale soppressione dei treni merci, del mancato investimento in infrastrutture sta inesorabilmente portando, nonostante le lotte condotte dalla Cub ferrovia, allo smantellamento dell'intera tratta Siracusa - Modica - Gela con conseguenze negative anche per l'industria turistica. Nonostante le tante iniziative di mobilitazione, che sono state poste in essere in questi anni a tutela della ferrovia iblea, nulla è cambiato. «In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; - dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - è stata annunciata l'imminente immissione in circolazione di un "intercity veloce" che migliorerebbe l'afflusso di viaggiatori tra l'area centro-orientale dell'isola e l'aeroporto di Comiso. A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contraltare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione».
Particolarmente grave è la situazione della ferrovia iblea: il continuo stillicidio della eliminazione di treni, di cancellazione di corse della totale soppressione dei treni merci, del mancato investimento in infrastrutture sta inesorabilmente portando, nonostante le lotte condotte dalla Cub ferrovia, allo smantellamento dell'intera tratta Siracusa - Modica - Gela con conseguenze negative anche per l'industria turistica. Nonostante le tante iniziative di mobilitazione, che sono state poste in essere in questi anni a tutela della ferrovia iblea, nulla è cambiato. «In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; - dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - è stata annunciata l'imminente immissione in circolazione di un "intercity veloce" che migliorerebbe l'afflusso di viaggiatori tra l'area centro-orientale dell'isola e l'aeroporto di Comiso. A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contraltare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione».
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giovedì 18 settembre 2014
Modifiche circolazione Treni: Linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica (settembre-dicembre 2014)
Da lunedì 15 settembre a
sabato 13 dicembre 2014, per lavori programmati di manutenzione tra le stazioni
di Canicattì e Gela, alcuni treni subiranno variazioni.
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