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venerdì 24 gennaio 2014

Treni, Sicilia mortificata: di 130 mln chiesti, Rfi ne eroga 24

In riferimento all'agenzia stampa del sen. Gibiino, prendiamo atto del suo intervento ma dobbiamo constatare che non è solo Rfi a mortificare la nostra regione ma la scarsa attenzione che della nostra classe politica nelle stanze romane a reclamare quanto ci spetta di diritto.

mercoledì 22 gennaio 2014

"Ridateci il treno che ci avete rubato"

L'enorme petrolchimico di Gela attira a sè ancora tantissimi lavoratori che accettanno quelle condizioni di lavoro per mantenere le loro famiglie. Ma da quando è crollato il ponte della ferrovia, nemmeno il treno hanno più. E ora lo rivogliono.
L'appello accorato è del Comitato Pendolari Siciliani. "Occorre scongiurare la chiusura definitiva della Caltagirone-Gela". E chiedono che quella linea ferroviaria sia ripristinata, che il progetto non venga abbandonato. "Due anni e otto mesi il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela è crollato sulla strada provinciale 39 che collega la città di Caltagirone con Niscemi e, da allora, tutto sembra essere in standby come in un fermo immagine di un film" dice Giosuè Malaponti, il presidente del Comitato.
"Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno ed usare la propria auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori pendolari che da questi territori Caltagirone, Niscemi si riversano verso il petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gomma andando ad incrementare il già saturo trasporto viario. L'occasione del crollo del ponte è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. Ad oggi sono solo due i treni regionali che collegano le due città, il resto avviene con due/tre bus-sostitutivi che impiegano oltre le 2 ore. I pendolari del calatino e del nisseno non chiedono molto, vorrebbero essere messi in condizione di poter viaggiare in treno almeno aver assicurato quel minimo di servizi che lo Stato dovrebbe garantire ai propri cittadini. Si richiede, cosa che faremo assieme ai sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle due provincie Catania e Caltanissetta; oggi più che mai, alla luce dei lavori di rimozione delle strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria AVELLINO-ROCCHETTA E CALTAGIRONE-GELA per un importo di 803.000 euro iva esclusa, peraltro già appaltati. Tutto passa sotto silenzio, abbiamo voluto allertare con una lettera il governatore Crocetta, l'assessore Bartolotta, il dirigente generale alle infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè tutti assieme chiedano, con noi, la riapertura di questa tratta ferroviaria importante. Occorre evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti investimenti fatti da Rete ferroviaria italiana nell'ultimo decennio. L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei propri territori. Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro".

G.F. 21 Gennaio 2014 a vai all'articolo

Caltagirone: lavori al ponte in località Angeli. Mezzi all'opera a quasi due anni dai crolli

Hanno preso il via, su iniziativa della direzione regionale di Rfi (Rete ferroviaria italiana), i lavori di messa in sicurezza del ponte ferroviario di località Angeli, in territorio di Caltagirone. Già da qualche giorno i mezzi meccanici sono all'opera e l'area interessata agli interventi è stata opportunamente transennata. A darne notizia è il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa: «Di concerto con il sindaco di Caltagirone, Nicola Bonanno - dichiara - abbiamo più volte sollevato nelle sedi opportune i disagi dell'isolamento forzato con cui convivono due territori limitrofi. Ci batteremo, affinché Rfi non dismetta questa tratta ferroviaria».
In ogni caso giungerà a compimento la lunga odissea che, da maggio 2011, giorno in cui cedettero per la prima volta le campate del viadotto, sta relegando all'isolamento stradale Caltagirone e Niscemi. Collegamenti che, sul fronte della viabilità extraurbana, erano garantiti dalla Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi.
Oggi il dato di fatto è che, finalmente, dopo svariate sollecitazioni prodotte da cittadini, istituzioni e perfino associazioni di pendolari, s'intravede un primo segnale di risveglio. Da premettere pure che l'area sottostante i piloni fu anche oggetto di sequestro da parte della Procura della repubblica di Caltagirone. Le valutazioni da compiere convergono in due direzioni: la quasi certa dismissione della tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela in cambio dell'apertura al transito della Sp 39/I Caltagirone-Niscemi.
Sul fronte della politica nazionale il parlamentare nazionale del Pds-Mpa, il sen. Giuseppe Compagnone ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture. «Oltre due anni di isolamento - dice - rappresentano tempi biblici. Tutto è fermo e nulla accade. Eccezion fatta delle proteste di pendolari e amministratori locali. Il crollo del ponte sarà il pretesto per indurre Rfi a portare avanti la politica dei tagli». Rfi ha aggiudicato i lavori per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R, per 803 mila euro, nelle tratte Caltagirone-Gela e Avellino-Rocchetta in Campania.
GIANFRANCO POLIZZI - La Sicilia - Domenica 19 Gennaio 2014 Prima Catania Pagina 33 

Trasporti Sicilia: Gibiino (FI), Ferrovie abbandonate. Solo 24 mln per manutenzione rete

Roma. “Rfi continua a mortificare la Sicilia. Sui 130 milioni di euro richiesti dal Compartimento Rfi di Palermo per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle linee ferrate dell’isola, Rete Ferroviaria Italiana ne approva poco meno di 25 milioni. Un ulteriore elemento utile a svelare quale sia il vero obiettivo del Gruppo Ferrovie: dismettere la rete siciliana per concentrare ancora una volta le risorse verso investimenti utili a potenziare la rete AV del Nord Italia. Sono ormai trent’anni che i siciliani attendono il completamento del raddoppio della Catania-Messina e l’ammodernamento delle linee Palermo-Catania e Palermo-Trapani. Nel 2011 un’arcata di un ponte lungo la linea ferrata Caltagirone-Gela cedette, da allora Ferrovie non ha mai provveduto a ripristinare la linea causando incalcolabili disagi ai pendolari. Tale situazione non è più tollerabile. Chiedo al presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, siciliano come me, di dare immediatamente un segnale di discontinuità con il passato. Che riaprano i cantieri in Sicilia, che ai pendolari venga offerto un decoroso e giusto servizio”. Lo dichiara il sen. Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Fonte AGENPARL - 22-01-2014

venerdì 17 gennaio 2014

Letojanni. Rfi «invita» il Comune ad ordinare il taglio dei rami ai proprietari dei terreni


Letojanni. Insidie lungo la linea ferrata.L'obiettivo è quello di preservare la strada ferrata da eventuali situazioni di pericolo, salvaguardando la pubblica e privata incolumità, senza mancare di garantire, nel contempo, la continuità del servizio ferroviario.
A questo proposito, dunque, il capo unità territoriale di Rfi ha inviato una nota al sindaco, Alessandro Costa, chiedendo l'emanazione, con carattere d'urgenza, di un'ordinanza, tramite la quale imporre l'obbligo ai proprietari di fondi, confinanti con la sede ferroviaria, di procedere al taglio di rami e alberi, che possono, in caso di caduta, interferire con l'infrastruttura, determinando l'interruzione del pubblico servizio, unitamente a possibili danni a persone e cose. La richiesta del dirigente l'apposito settore delle ex Ferrovie dello Stato in merito all'adozione del provvedimento sindacale è motivata dagli effetti di recenti eventi naturali, che non hanno mancato di interessare la linea ferroviaria con conseguenze poco edificanti per la regolarità dell'importante servizio di trasporto. E ciò, naturalmente, per l'interferenza della rigogliosa vegetazione di varia natura, presente su terreni privati, con la strada ferrata. Più che legittima, pertanto, appare l'istanza, presentata al primo cittadino da Rfi, che, però, non ha, mai, preso nella debita considerazione gli appelli che l'Ente pubblico locale ha rivolto a! ll'azienda, finalizzati al disboscamento dei relitti ferroviari che si snodano parallelamente alla Ss 114, invadendo in più punti il ciglio della trafficata arteria. Circostanza, che non manca di produrre disagi e non pochi pericoli.
A. L. T. - La Sicilia - Venerdì 17 Gennaio 2014 Messina Pagina 26

giovedì 16 gennaio 2014

«Invece di opere faraoniche Rfi e Regione riattivino la tratta Caltagirone-Gela»

L'eventuale chiusura definitiva della linea ferroviaria Caltagirone-Gela sarebbe un'ulteriore beffa per i siciliani.
Lo afferma Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, che paventa il rischio di una totale dismissione della tratta, alla luce della gara d'appalto (con lavori peraltro già aggiudicati) per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R (803mila euro, Iva esclusa, per la tratta Caltagirone-Gela e per la Avellino-Rocchetta).
«Tutto ciò non ci tranquillizza affatto - spiega - anzi ci fa presumere la definitiva chiusura della tratta». Per il presidente del comitato pendolari, questi lavori rischiano di decretare il "de profundis" per la tratta. E buonanotte ai suonatori... Malaponti anticipa la richiesta, con i sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, «di un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle Infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle province di Catania e Caltanissetta».
«Due anni e otto mesi fa, era l'8 maggio 2011 - argomenta il presidente del comitato pendolari - cedeva in località Angeli, crollando sulla Sp 39 che collega Caltagirone con Niscemi, il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela e, da allora, tutto sembra bloccato come nel fermo immagine di un film. Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno e usare l'auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori che da Caltagirone, Niscemi si riversano sul petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gommato incrementando il già saturo trasporto viario.
«L'occasione del crollo del ponte - rincara la dose Malaponti - è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. A oggi sono solo due i convogli regionali che collegano le due città, il resto avviene con due, tre bus-sostitutivi che impiegano oltre 2 ore. L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze e ai bisogni dei propri territori.
«Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro».
A sostenere «le forti e fondate ragioni che depongono a favore della riapertura della linea ferroviaria Caltagirone - Niscemi - Gela» è il sindaco Nicola Bonanno: «Servono celeri interventi di ripristino, anche perché adesso, dato il dissequestro del sito effettuato dalla magistratura più di sei mesi fa, Rete ferroviarie italiane non ha più alibi per ogni ulteriore ritardo. E alla Regione siciliana chiediamo di contribuire in maniera decisiva a fare chiarezza su questa grave situazione, che costituisce una causa di ingiustificata penalizzazione del nostro territorio».
La Sicilia - Mercoledì 15 Gennaio 2014 Catania (Provincia) Pagina 37 


mercoledì 15 gennaio 2014

Invece di opere faraoniche, Rfi e Regione riattivino la tratta Caltagirone-Gela

Caltagirone. Tutto passa sotto silenzio, ieri abbiamo voluto allertare con una lettera a mezzo Pec il governatore Crocetta, l’Assessore Bartolotta, il dirigente generale alle infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè tutti assieme chiediamo con forza la riapertura di questa tratta ferroviaria importante ed evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti investimenti fatti da Rete ferroviaria italiana nell’ultimo decennio. L’eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei propri territori. Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro.

Caltagirone-Gela, interviene l'assessorato. "Nessuna previsione sul ripristino della tratta ferroviaria"

Palermo. Ill.mo Presidente, con la presente desideriamo nuovamente intervenire sulla chiusura, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, ormai da due anni, e da circa sette mesi dissequestrata dagli organi competenti.

Nella nostra nota, del 15 novembre 2013, sollecitavamo un suo autorevole intervento nei confronti di  Rete Ferroviaria Italiana per avere certezze sulla sorte di questa importante arteria ferroviaria ed al contempo invitavamo i sindaci di Caltagirone, Gela e Niscemi ad intervenire a salvaguardia della stessa.

domenica 12 gennaio 2014

Stazione Ferroviaria di Milazzo, riparati i danni. I pendolari ora si mantengano gli obiettivi

In merito all’atto vandalico ai danni dei locali della stazione ferroviaria di Milazzo, avvenuto durante la notte del 27 dicembre 2013 riteniamo opportuno e doveroso ringraziare i funzionari di Rete Ferroviaria Italiana che, in meno di dieci giorni appena, hanno ripristinato tutti i danni arrecati all’infrastruttura.

giovedì 9 gennaio 2014

Ripristinati i danni alla stazione ferroviaria di Milazzo.

In merito all’atto vandalico ai danni dei locali della stazione ferroviaria di Milazzo, avvenuto durante la notte del 27 dicembre 2013 riteniamo opportuno e doveroso ringraziare i funzionari di Rete Ferroviaria Italiana che, in meno di dieci giorni appena, hanno ripristinato tutti i danni arrecati all’infrastruttura.
Fatti dai quali abbiamo preso le dovute distanze e che condanniamo fermamente.
Ci sembra giusto, invece, chiedere a Rete Ferroviaria Italiana visti gli obiettivi fissati dal progetto “PEGASUS (Programma Evoluto per la Gestione di Aree di Stazioni Ubicate nel Sud Italia)” e nella quale rientra la stazione ferroviaria di Milazzo, di mantenere gli obiettivi previsti da tale progetto quali: offrire migliori servizi ai viaggiatori e alle comunità locali; di mettere a disposizione dell’utenza una rete di stazioni moderne e funzionali, in grado di interagire con realtà territoriali a forte vocazione turistica e di stimolare nei viaggiatori in transito un interesse attivo per i contesti e le attività territoriali.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani






domenica 1 dicembre 2013

Linea Palermo - Punta Raisi: a Carini nuova tecnologia e potenziamento infrastrutturale. Alcune variazioni di orario dal 2 all’8 dicembre.

Un nuovo apparato tecnologico sarà attivato durante il fine settimana. Tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre modifiche al programma di circolazione dei treni. Previsti servizi sostitutivi con autobus. Alcune variazioni di orario anche dal 2 all’8 dicembre.
Operativo da domenica 1 dicembre nella stazione di Carini il nuovo Apparato Centrale Elettrico a Itinerari (Acei), per regolare arrivi e partenze dei treni. Il sistema, basato sulle potenzialità offerte dall’elettromeccanica, consentirà una gestione più dinamica della circolazione ferroviaria aumentando gli standard funzionali e qualitativi del servizio, specialmente in caso di criticità.
Le procedure di attivazione del nuovo apparato tecnologico, particolarmente complesse, rendono necessarie modifiche al programma di circolazione durante il fine settimana. Tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, sulla linea Palermo - Punta Raisi, alcuni treni saranno cancellati e sostituiti con autobus su parte del percorso o per l’intero tragitto.
Inoltre, per consentire ulteriori potenziamenti dell’infrastruttura nella stazione di Carini, da lunedì 2 a domenica 8 dicembre si registreranno lievi variazioni d’orario sulla stessa linea e per due Regionali sulla Trapani – Palermo.
Informazioni dettagliate, con l’elenco completo dei treni interessati e dei provvedimenti con l’indicazione di fermate e orari sono disponibili anche nelle stazioni, negli uffici assistenza clienti, nelle biglietterie e sui canali web del Gruppo FS Italiane.
Palermo, 28 novembre 2013 – Fonte Fsnews

Consulta le locandine con il dettaglio dei treni (.pdf 2056 KB) 


venerdì 22 novembre 2013

A due anni dal crollo del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela

A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta. Vedi video...

Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità. Vedi video...

Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.

mercoledì 13 novembre 2013

Metroferrovia di Giampilieri a servizio ridotto

Ci teniamo a fare presente che non è più sopportabile il disagio che giornalmente procura la prima delle quattro corse giornaliere della Metroferrovia di Giampilieri, e precisamente quella delle ore 06.55, ai treni stracolmi di pendolari in arrivo a Messina.
Quasi tutti i giorni i treni del mattino in arrivo a Messina accumulano dai 10 ai 20 minuti di ritardo ed in molti casi creano ancora più disagi a chi deve proseguire per raggiungere Reggio Calabria, diventando un continuo calvario. 
Visti gli investimenti per la tale realizzazione oggi è necessario, con le dovute risorse, farla ripartire a pieno regime assicurando ai suoi concittadini e a chi giunge a Messina, una mobilità eco-sostenibile. Certi in un Suo autorevole intervento, presso il Governo Regionale e la Direzione Sicilia di Trenitalia, per la soluzione ai problemi, giornalieri, di migliaia di pendolari, per regolarizzare il servizio metroferroviario e per dare seguito a quanto manifestato nel suo programma elettorale.


lunedì 4 novembre 2013

Le nostre richieste nell’incontro con il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità - Regione Siciliana.

Nell’incontro di domani, con il Dirigente Generale, Giovanni Arnone, del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, porteremo le seguenti richieste:

CONTRATTO DI SERVIZIO:
Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana non ha ancora sottoscritto, deve essere e diventare uno strumento importante e valido per porre, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario efficiente ed efficace e della mobilità sostenibile.

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE E RAMI SECCHI:
Chiediamo di conoscere quali sono le sorti delle tratte ferroviarie:
- Catania-Palermo, perché la Regione Siciliana non ha portato avanti il progetto per velocizzare il tracciato esistente che portava i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 40 in un anno e mezzo di lavori con i 30 milioni di euro già finanziati dal 2010?
- Caltagirone-Gela chiusa da oltre due anni per il crollo del ponte in territorio di Niscemi la Regione cosa può dirci?
- Alcamo-Trapani via Milo chiusa da febbraio di quest’anno per i continui smottamenti anche su questa relazione nessuna presa di posizione della Regione.
- Stazione di Comiso lo smantellamento dell’infrastruttura ferroviaria incombe, anche qui il silenzio della Regione.

COINCIDENZE SULLA RELAZIONE SIRACUSA-MESSINA-PALERMO
Ad oggi non sono state create le coincidenze ai treni che arrivano da Siracusa a Messina con i treni regionali in partenza da Messina per Palermo.

INTEGRAZIONE URGENTE SULLA RELAZIONE SIRACUSA-CATANIA-MESSINA
In considerazione del fatto che l’ultimo treno da Siracusa parte alle ore 17.16, si rende necessario chiedere l’istituzione di una corsa treno alle ore 18.10 da collegare al treno 12884 che parte da Catania alle 19.40 o in alternativa istituire l’aggiunta di una vettura come servizio regionale ai due ICN 1956 e 1960.

PROPOSTA URGENTE SULLA RELAZIONE MESSINA-CATANIA-SIRACUSA
L’opportunità di trasformare tutte le soste “tecniche” in “fermate” nella stazione di Alcantara, importante crocevia ferroviario. Tale richiesta scaturisce in considerazione del fatto che quasi la totalità dei treni sostano (dai 5 ai 10 minuti) per fare incroci e/o precedenze in questa stazione, dove non è possibile far salire o scendere la clientela. Con la trasformazione richiesta si darà l’opportunità a tutta l’utenza del comprensorio: Calatabiano, Giardini-Naxos, Trappitello, Gaggi, Graniti, Castiglione Sic. e Francavilla Sic. di poter utilizzare il servizio ferroviario nella stazione di Alcantara vista la distanza dalla stazione di Taormina-Giardini e la scarsa opportunità di poter lasciare il proprio mezzo, specie in estate.

IL RIPRISTINO DEI TEMPI DI PERCORRENZA SEMPRE PIU’ ALLUNGATI
Abbiamo assistito sino ad oggi alla modernizzazione di alcuni tratti delle ferrovie in Sicilia ma i tempi di percorrenza si continuano ad allungare, addirittura in alcune tratte sono gli stessi tempi di percorrenza di ventanni fa.

PROPOSTE/VARIAZIONI SULLA RELAZIONE SIRACUSA-CATANIA-MESSINA

PROPOSTE/VARIAZIONI RELAZIONE MESSINA-CATANIA-SIRACUSA

RIPRISTINARE I TRENI DEL MARE CATANIA-LETOIANNI
TRENI MARE NOSTRUM E TAORMINA EXPRESS - Servizio sospeso per l’anno 2013.

Riteniamo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio luogo di lavoro, studio o altro.

Alla luce di quanto esposto, chiederemo al Dirigente Generale Dott. Giovanni Arnone,  di conoscere quali sono le iniziative e cosa vuole fare la Regione Siciliana in materia di trasporto pubblico ferroviario nell’immediato.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

domenica 3 novembre 2013

Bloccato lo smantellamento della stazione di Comiso. Adesso andiamo avanti verso il potenziamento della tratta ferroviaria

La CUB Trasporti esprime la propria soddisfazione per l’esito della vertenza contro lo smantellamento della stazione ferroviaria di Comiso.
La mobilitazione lanciata dal sindacato di base ha trovato una risposta importante nella cittadina casmenea, con la presenza del sindaco Spadaro in prima fila la sera di venerdì 25 ottobre nel tentativo – riuscito – di bloccare e far sospendere il cantiere che stava iniziando le sue attività di soppressione dei deviatoi.
La successiva convocazione a Palermo del sindaco, presso l’Assessorato alle infrastrutture, e l’accordo raggiunto con RFI, di sospendere per alcuni mesi i progetti su Comiso in vista di una verifica delle possibilità di rilancio dell’impianto ferroviario, anche in sinergia con l’aeroporto, dimostra che con la lotta e con un’adeguata partecipazione dei cittadini, si possono raggiungere risultati importanti. La settimana di pressing su assessorato ed RFI, operata dagli on. Assenza, Ferreri e Foti, e dai sindaci Piccitto e Spadaro, sembrava non dovesse sortire alcun effetto, fino al momento del sit-in alla stazione, che ha richiamato decine di persone, che si sono poi riversate sui binari creando un fatto nuovo che ha portato allo sbocco che conosciamo.
Adesso sarebbe quasi logico che – visto il materiale (pietrisco e traverse) presente alla stazione- si provvedesse a fare la manutenzione al secondo binario, da tempo chiuso al traffico, in modo da renderlo efficiente per gli incroci e le precedenze.
La CUB Trasporti auspica che nella fase propositiva e progettuale che si è aperta tra comune di Comiso, Assessorato regionale infrastrutture e RFI, ci sia una maggiore collaborazione tra amministrazione comunale e il sindacato di base dei ferrovieri, e che anche gli altri sindaci si attivino – come sta già facendo quello di Ragusa – per porre il problema di un rilancio della ferrovia iblea attraverso interventi e progetti che ridiano lustro finalmente ad una linea dimenticata ed emarginata.
In particolare va posta la questione del ripristino dei treni pendolari, sia per il trasporto degli studenti che dei tanti lavoratori che quotidianamente raggiungono i loro posti di lavoro ubicati nei comuni limitrofi, e va incrementata la pressione perché il progetto preliminare sulla metroferrovia ragusana - che deve rientrare tra gli interventi che la regione intende fare sul suo territorio - venga finalmente consegnato all’amministrazione comunale di Ragusa, e – dopo attenta analisi – si possa procedere alla stesura del progetto definitivo, necessario per accedere ai finanziamenti europei sulla mobilità sostenibile.
Su questi temi la CUB Trasporti ed il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea indicono un’assemblea pubblica per venerdì 8 novembre, alle ore 17,30, presso la sede della CUB di Ragusa, in via G. B. Odierna, 212.

Ragusa, 3-11-2013 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti

sabato 26 ottobre 2013

LA MOBILITAZIONE COSTRINGE RFI A SOSPENDERE I LAVORI DI SMANTELLAMENTO DELLA STAZIONE DI COMISO

Il sit-in promosso dalla CUB Trasporti di ieri sera 25 ottobre presso la stazione di Comiso, ha riscontrato un discreto successo di partecipazione; oltre ai rappresentanti del sindacato di base e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee, hanno risposto all’appello alcune decine di persone, appartenenti a forze politiche e associazioni della cittadina casmenea, cui si sono affiancati l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Filippo Spataro, e una delegazione del PDL, guidata dall’on. Assenza.
Dopo il passaggio dell’ultimo treno, alle 20,30 circa, gli operai già si sono messi al lavoro per organizzare l’apertura del cantiere, ma i manifestanti gli sono andati incontro, invadendo praticamente i binari della stazione, e provocando l’immediata sospensione  delle attività. I responsabili del cantiere hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che una volta giunte sul posto hanno identificato tutti i presenti.
Intanto veniva chiesto lo stop dei lavori; il sindaco in particolare ha sottolineato l’importanza dell’impianto ferroviario per la città, anche alla luce del prossimo inizio di voli cargo all’aeroporto, ribadendo l’invito a non smontare nulla, perché l’amministrazione era fortemente contraria alla soppressione della stazione.
Si è aperta così una lunga fase interlocutoria tra i responsabili del cantiere e i loro superiori, e tra il sindaco ed esponenti politici del PD regionale, come anche con la Prefettura. La volontà dei presenti era quella di rimanere sui binari fino alla definitiva sospensione dei lavori, decisione comunicata attorno alle 22,15, assieme alla convocazione del sindaco a Palermo, presso RFI, per lunedì prossimo. A questo punto i manifestanti, accertatisi che gli operai si preparavano a tornare a casa, hanno lasciato la stazione.
L’iniziativa segna un punto a favore in questa vertenza, e dimostra che senza mobilitazione ogni fase interlocutoria lascia il tempo che trova. L’auspicio è che l’incontro di Palermo faccia desistere RFI dal suo progetto, che oltre ad annullare la stazione di Comiso, danneggia l’intera tratta ferroviaria.
I cittadini di Comiso ora sanno come va difesa la stazione ferroviaria, e che non si deve più parlare di soppressione ma di potenziamento, soprattutto in sinergia con la struttura aeroportuale. Un esempio da seguire anche negli altri impianti della linea, a sostegno di progetti di ammodernamento e riposizionamento del treno al centro della vita collettiva e delle attività produttive.
La CUB Trasporti è soddisfatta di questo risultato, per il quale i suoi attivisti si sono spesi notte e giorno, e invita tutti a non abbassare la guardia, mantenendo viva la vertenza per il rilancio della ferrovia iblea.
Ragusa, 26-10-2013 - CUB TRASPORTI 

venerdì 25 ottobre 2013

SI SMANTELLA LA STAZIONE DI COMISO, IL MURO DI GOMMA VINCE ANCORA. STASERA SIT-IN ALLA STAZIONE

Questa sera, alle ore 20,30, sit-in davanti ai cancelli della stazione di Comiso per dire no all’ennesimo, gravissimo, scippo di un’infrastruttura che solo 5 anni fa era in piena attività e rappresentava un vanto per l’economia del comprensorio.
Speriamo che chi abbia a cuore le sorti della ferrovia e della mobilità sostenibile in terra iblea, sia con noi a dimostrare sdegno, indignazione, rabbia e volontà di riscatto.
Oggi più che mai, viste le tante battaglie per l'apertura dell'aeroporto, la rete ferroviaria comisana dovrebbe essere rinnovata ed ammodernata come collegamento veloce per raggiungere l'aeroporto di Comiso, invece viene smantellata da Rete Ferroviaria Italiana con il tacito silenzio ed approvazione delle istituzioni locali e regionali. 
Questo il documento di denuncia del Cub Trasporti Ragusa:
RFI sostiene che i lavori di smantellamento dei deviatoi della stazione di Comiso non comporteranno alcun disagio per la circolazione dei treni; che ad essere eliminati sono dei binari in disuso, e che dietro agli allarmi lanciati contro il provvedimento, ci sarebbero degli ex ferrovieri (ma non dice per quali reconditi fini lo farebbero).
L’assessorato regionale alle infrastrutture, nella persona del direttore generale dott. Arnone, ha sposato la tesi di RFI, e aggiunge che chiedere il blocco dei lavori comporterebbe un risarcimento danni per la Regione.
Così, mentre si può difendere un ospedale, un tribunale, un pronto soccorso, una scuola, minacciati di chiusura, non si può difendere un impianto ferroviario, come se le infrastrutture ferroviarie fossero di esclusiva pertinenza di burocrati e managers palermitani e romani, senza che il territorio potesse dire nulla sulla loro esistenza e funzionalità in riferimento alle esigenze della zona.
L’assessorato alle infrastrutture ha invece le sue responsabilità in quel che sta accadendo: è dal 7 marzo che l’assessore Bartolotta ha promesso un tavolo tecnico per affrontare i problemi della linea Siracusa-Ragusa-Gela, fra cui anche quello della soppressione dei binari di Genisi, Comiso e Acate; ebbene, dopo 7 mesi stiamo ancora aspettando, e nel frattempo RFI e Trenitalia fanno quello che vogliono sul nostro territorio e sulle nostre ferrovie.
Sopprimere i deviatori a Comiso significa privare l’impianto delle funzioni tipiche di una stazione (incroci, precedenze, sosta treni, manovre), il che, dopo l’eliminazione dello scalo merci, ridurrà Comiso a una semplice fermata.
Altro che potenziamento in sinergia con l’aeroporto! In più, la linea, a furia di sopprimere le stazioni, vede allontanare le distanze tra gli impianti dove è possibile fare incrociare i treni, e questo vuol dire (e lo ribadiamo per l’ennesima volta per chi non lo abbia ancora capito, fra cui anche qualche deputato regionale): sempre meno treni possono circolare sulla tratta; possibili grandi ritardi nella loro circolazione. Tutto l’opposto del miglioramento del servizio e dell’immissione di nuovi treni da tempo richiesti, dopo la raffica di soppressioni degli anni scorsi, che hanno ridotto la linea a veder circolare solo 4 coppie di treni al giorno!
La questione ferroviaria è la grande vergogna della nostra classe dirigente politica e sindacale; è ilbuco nero dell’azione parlamentare di oltre trentanni; è lo specchio del fallimento delle politiche di tante amministrazioni comunali e provinciali.

Ragusa, 25-10-2013 CUB TRASPORTI

giovedì 24 ottobre 2013

IL DOSSIER CISL SUL TASPORTO FERROVIARIO

Oggi si è tenuta a Palermo, con la presentazione del Dossier Cisl, la chiusura dell'iniziativa messa in campo dalla Fit Cisl "Alla ricerca del treno perduto"
Abbiamo preso parte all'iniziativa, invitati dalla Fit Cisl, assieme agli amici pendolari di S.Agata Militello.
Ecco le conclusioni del viaggio in camper della Fit Cisl - Cisl Sicilia. 
Disservizi e disagi ma anche analisi e proposte, tratta per tratta, provincia per provincia. 
Un buco nero lungo 1.378 chilometri di cui solo 178, in Sicilia, a doppio binario.
Questo è il dossier presentato oggi dalla Fit Cisl.  
Pochi treni, da gennaio 2012 a oggi ne sono stati soppressi ben 6 mila regionali, ma solo 1.500 sono stati sostituiti dai bus, due sole le navi utilizzate per l'attraversamento dello Stretto, tempi lenti di percorrenza per via di un continuo inserimento di fermate ai collegamenti veloci e una riduzione complessiva di circa 3 mln di Km/treno dal 2008 ad oggi, tratte inadeguate, treni vecchi (età media 20 anni di servizio) che si guastano, biglietterie chiuse, mancanza di sottopassaggi, stazioni quasi del tutto abbandonate prive delle sale di attesa, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate nelle fasce orarie pendolari. A registrare tutti questi disservizi sofferti ogni giorni dai passeggeri delle Ferrovie siciliane sono stati i rappresentanti della Fit Cisl a bordo del camper partito lo scorso 29 aprile nell'ambito della iniziativa Alla ricerca del treno perduto, che per sei mesi ha fatto tappa fra le principali stazioni dell'Isola, per documentare le gravi conseguenze dei tagli al trasporto ferroviario regionale, raccogliere le testimonianze dei cittadini e presentare le proposte alle Fs e alle istituzioni. È un quadro devastante quello registrato dal tour del camper dei rappresentanti del Dipartimento della Mobilità del sindacato, che hanno raccolto le segnalazioni e le lamentele dei pendolari siciliani.
La linea ferroviaria nel complesso è composta da 1.378 km, solo 178 a doppio binario, 800 linee sono elettrificate, 578 a diesel. Gli impianti ferroviari sono 161, 4 quelli per il traghettamento. Da gennaio 2012 a ottobre 2013 sono stati circa 6 mila i treni soppressi per un corrispettivo di circa 300.000 km/treno, di questi appena 60.000 km/treno sono stati sostituiti da bus (solo 1.500 treni), 4.500 i treni programmati e quindi finanziati, che non hanno circolato. In termini assoluti, con l’orario ufficiale in Sicilia circolano 407 treni al giorno su 1.378 Km di linea ferrata per una regione che è fra le più estese d’Italia con un perimetro di oltre 1.000 Km, risulta decisamente insufficiente. Analizzando nel dettaglio l’offerta commerciale di Trenitalia è facile capire che la metà del servizio offerto riguarda l’hinterland palermitano. I restanti 200 treni, che dovrebbero garantire i collegamenti nelle e tra le altre 8 province siciliane, sono risultati del tutto insufficienti, infatti su quasi tutte le tratte si sono riscontrati buchi anche di diverse ore tra un treno e l’altro.
Fenomeni ai quali si aggiunge l’abbandono di diverse linee ferroviarie, quali la Trapani-Alcamo via Milo e la Caltagirone-Gela, andato avanti negli anni contrariamente a quanto previsto dal “Contratto di Programma 2012-2014” siglato tra Rfi e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel dettaglio, nel dossier della Fit Cisl sulla condizione dei trasporti ferroviari nell'Isola, si notano gli enormi disagi provincia per provincia.

AGRIGENTO
Ad Agrigento, la linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni e a troppa distanza l'uno dall'altro, la Palermo-Agrigento 24 treni, ma viaggiano stracolmi di passeggeri, e ad aggravare la mancanza di un'offerta commerciale ci sono le soppressioni, spesso infatti ad essere cancellato per via della mancanza di materiale rotabile è il treno per il capoluogo siciliano delle 4,50 e questo comporta lo spostamento di tutto il flusso dei pendolari di quella fascia oraria al convoglio successivo delle 5,15. Ad essere soppresso spesso è anche l'ultimo treno quello delle 20,15 condizionando il ritorno a casa dei pendolari. Troppo pochi i 6 treni per l'Agrigento-Caltanissetta, una frequenza poco adeguata alle esigenze dei viaggiatori.

ENNA E CALTANISSETTA
Enna risulta essere la città scollegata dal resto della Sicilia, non partono treni, esiste solo il servizio bus. Caltanissetta è collegata con Palermo, Gela, Catania e Agrigento l'offerta commerciale risulta davvero insufficiente, i passeggeri di Enna e Caltanissetta dovrebbero poter raggiungere l'aeroporto più vicino, ovvero quello di Catania, invece le zone non sono collegate. Per la tratta Palermo Caltanissetta, l’offerta commerciale è di 19 treni; sono tutti treni fra Roccapalumba e Caltanissetta Xirbi e Caltanissetta Centrale, sarebbe necessario qualche treno di mattina per gli studenti da Vallelunga a Caltanissetta. La proposta è di potenziare l’offerta commerciale, in modo che si possa potenziare il collegamento Caltanissetta-Catania (21 treni) e di conseguenza rafforzare il collegamento Palermo–Catania.

CATANIA
A Catania dalle 9 alle 12.45 è il deserto, per quasi quattro ore non ci sono treni che circolano, unico denominatore in tutte le province, ed è cosi anche a Catania, è la mancanza di collegamenti, uno solo è quello diretto fra Palermo e Catania, gli altri costringono alle soste e i tempi di percorrenza sono troppo lunghi. La condizione dei collegamenti ferroviari tra Catania e il resto della Sicilia è ridotta ai minimi termini: il collegamento con Palermo viene servito con un solo treno pomeridiano diretto e uno a metà mattinata che effettua tre cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. La Fit continua a chiedere la realizzazione della fermata dell’aeroporto di Fontanarossa. Per la linea Messina Catania, l’offerta commerciale è di 44 treni, occorre un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla tratta Giarre-Catania. Per la Catania-Siracusa l’offerta commerciale è di 13 treni i cui materiali rotabili sono minuetti elettrici e 464 con vetture, i treni sono 4 da Messina a Siracusa, 3 corse su Bicocca e Fiumefreddo, 2 fra Siracusa e Augusta e infine 4 treni Catania-Siracusa, il tema centrale è sempre la costruzione della fermata dell’aeroporto Fontanarossa che permetterebbe il collegamento con le sette provincie.

MESSINA
A Messina, studenti pendolari in piedi sul treno che va da Sant’Agata di Militello al capoluogo peloritano, per mancanza di posti a sedere. Secondo il sindacato bisogna mettere a sistema tutto il nodo trasporti, da quello ferroviario alla navigazione, integrandolo con il servizio trasporti comunale e intercomunale. Ci vuole una regia unica, un progetto unico di mobilità integrata nell’area dello Stretto, ricordiamo che per i treni da Patti vi era l’accordo con la Regione per attestare i bus di linea a Patti e con il treno trasferire i clienti per e da Messina, mentre tutti gli altri collegamenti con la città di Messina necessita rispettare la composizione e modificare l’orario dei primi treni per consentire l’arrivo nei capoluoghi entro le 8.00. Occorre un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla tratta Metro Ferrovia.


PALERMO
Nel Palermitano treni sovraffollati nella stazione di Bagheria, dove necessita una diversa rimodulazione della composizione del materiale rotabile e maggiore attenzione alla pulizia dei mezzi, compresi i vetri. Cefalù è una meta sovraffollata di studenti, lavoratori, turisti, ma nonostante ciò manca una vera offerta commerciale che soddisfi la grande domanda di mobilità: fra un treno e l’altro infatti ci sono intervalli di più di 2 ore. Sempre a Cefalù i rappresentanti della Fit hanno registrato l’assenza del sottopassaggio per raggiungere il binario 2/3, cosa che costringe i passeggeri ad attraversare i binari. Mancano poi le sale d’attesa per i viaggiatori nelle stazioni di Altavilla, San Nicola L’Arena, Cerda, Campofelice di Roccella e Lascari, tutte mete molto richieste dai passeggeri e dove il decoro delle stazioni lascia molto a desiderare. La Palermo-Punta Raisi conta 62 treni ma sono scollegati con gli orari dei primi voli del mattino e l'ultimo treno dall’aeroporto parte alle 22 lasciando solo la disponibilità dei pullman per i passeggeri in arrivo con voli successivi.
Il servizio navetta nell’hinterland palermitano fino a Termini Imerese viene effettuato con 40 treni, l’estensione del servizio fino a Cefalù risulterebbe più corrispondente alle esigenze dei pendolari e dei turisti, considerato che risulta la località più frequentata anche nella bassa stagione.

RAGUSA
Ragusa è una città isola dentro l'Isola, è servita solo da 6 treni (le destinazioni sono Gela, Siracusa, Modica, Pozzallo, Vittoria e Caltanissetta), gli altri servizi sono garantiti dai bus, tra un treno e un altro passano anche 5 ore. Per Siracusa esiste un solo treno diretto alle 19, che ha un tempo di percorrenza di tre ore e mezzo, per il resto i pendolari devono utilizzare il bus. Gela si può raggiungere solo con i pullman, per Catania non esiste collegamento.



SIRACUSA
A Siracusa il treno è un vero e proprio miraggio, la stazione centrale è un deserto, 19 i treni regionali, 6 dei quali diretti a Messina e gli altri fra Catania e i paesi del circondario, una bassa frequenza dei servizi, tra un treno e l'altro passano anche due ore. Offerta inadeguata anche in termini di orari, l'ultimo convoglio per Messina parte alle 17,13. La città non è collegata con il capoluogo siciliano, e ad aggravare tutto anche l'inesistenza totale dei collegamenti la domenica e i festivi, giorni di interesse per i turisti della zona.
La Fit ribadisce che nella tratta Siracusa-Gela e in quella che attraversa la Val di Noto, i treni devono essere mantenuti e potenziati, inserendo nell’offerta commerciale i treni domenicali per il grande flusso turistico, verificando inoltre la possibilità di una tratta che possa collegare Comiso con il nuovo aeroporto.

TRAPANI
Nella zona del Trapanese, 28 i treni della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e nessun collegamento ferroviario via Milo considerata la chiusura temporanea (che va avanti ormai da otto mesi) della linea, attualmente sostituito da bus; da anni la Cisl sostiene che l'elettrificazione della tratta da Cinisi ad Alcamo Diramazione, potrebbe far diventare il collegamento un vero servizio navetta tra i vari comuni della zona. Da Trapani occorre anticipare il più possibile il primo treno limitandolo a Piraineto e garantendo la coincidenza con il treno 22730, in questo modo a Palermo si giungerebbe alle ore 8.27; per il secondo treno da Trapani occorre far rispettare la composizione cercando di recuperare tutti quei clienti persi a causa di un’offerta commerciale poco felice; nel pomeriggio occorre un’offerta commerciale tale da garantire con orari appropriati il rientro dei pendolari da Trapani e dalle scuole fino a Salemi. Per il rilancio della tratta necessita il collegamento con l’aeroporto di Birgi (un milione di viaggiatori nel 2012) consentendo il collegamento con punta Raisi e la riapertura della tratta via Milo.

IL QUADRO COMPLESSIVO
Nel complesso, guardando ai treni che circolano ogni giorno, 407 in tutto, molti che sulla carta dovrebbero collegare due capoluoghi come ad esempio Palermo e Messina, in realtà si attestavano in stazioni intermedie costringendo i viaggiatori a dover cambiare due o più treni per raggiungere la destinazione finale, con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che divengono non competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Analizzando nel dettaglio l’orario è facile intuire che molti di questi collegamenti coprono tratti brevissimi e così risultano quasi del tutto sfornite di collegamenti le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed Enna (provincia totalmente scollegata) con gli altri capoluoghi come Messina e Siracusa; Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto, gli altri collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più di quattro ore per collegare i due capoluoghi.
In tutto la linea Palermo-Messina comprende 94 treni di cui 40 coprono la relazione Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, due giungono a S.Agata e 5 si fermano a Cefalù, i rimanenti servono la tratta Messina-S.Agata di Militello.
La linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni, la Palermo-Agrigento 24, la Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 13 la Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 44 la Messina-Catania.

La Sicilia oggi in cifre Dati aggiornati all’08/08/2013

LINEE FERROVIARIE IN ESERCIZIO 1.378 km
CLASSIFICAZIONE
Linee complementari 1.378 km
TIPOLOGIA
Linee a doppio binario 178 km
Linee a semplice binario 1.200 km
ALIMENTAZIONE
Linee elettrificate 800 km
- Linee a doppio binario 178 km
- Linee a semplice binario 622 km
Linee non elettrificate (diesel) 578 km
LUNGHEZZA COMPLESSIVA DEI BINARI 1.556 km
Linea convenzionale 1.556 km
IMPIANTI FERROVIARI
Stazioni con servizio viaggiatori 161
Impianti di traghettamento 4
LINEE ATTREZZATE CON TECNOLOGIE INNOVATIVE
SCC-AV, SCC e CTC, per il telecomando della circolazione 1.231 km
SCMT, per il controllo della marcia del treno 791 km
SSC, per il supporto alla guida 587 km