In
riferimento all'agenzia stampa del sen. Gibiino, prendiamo atto del suo
intervento ma dobbiamo constatare che non è solo Rfi a mortificare la nostra
regione ma la scarsa attenzione che della nostra classe politica nelle stanze
romane a reclamare quanto ci spetta di diritto.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
Visualizzazione post con etichetta rete ferroviaria italiana. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rete ferroviaria italiana. Mostra tutti i post
venerdì 24 gennaio 2014
mercoledì 22 gennaio 2014
"Ridateci il treno che ci avete rubato"
L'enorme
petrolchimico di Gela attira a sè ancora tantissimi lavoratori che accettanno
quelle condizioni di lavoro per mantenere le loro famiglie. Ma da quando è
crollato il ponte della ferrovia, nemmeno il treno hanno più. E ora lo
rivogliono.
L'appello
accorato è del Comitato Pendolari Siciliani. "Occorre scongiurare la
chiusura definitiva della Caltagirone-Gela". E chiedono che quella linea
ferroviaria sia ripristinata, che il progetto non venga abbandonato. "Due
anni e otto mesi il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela è crollato sulla
strada provinciale 39 che collega la città di Caltagirone con Niscemi e, da
allora, tutto sembra essere in standby come in un fermo immagine di un
film" dice Giosuè Malaponti, il presidente del Comitato.
"Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i
pendolari sono costretti a rinunciare al treno ed usare la propria auto per
andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori pendolari che da
questi territori Caltagirone, Niscemi si riversano verso il petrolchimico di
Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso
prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su
gomma andando ad incrementare il già saturo trasporto viario. L'occasione del
crollo del ponte è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di
treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. Ad oggi sono solo due i
treni regionali che collegano le due città, il resto avviene con due/tre
bus-sostitutivi che impiegano oltre le 2 ore. I pendolari del calatino e del
nisseno non chiedono molto, vorrebbero essere messi in condizione di poter
viaggiare in treno almeno aver assicurato quel minimo di servizi che lo Stato
dovrebbe garantire ai propri cittadini. Si richiede, cosa che faremo assieme ai
sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, un immediato incontro con i dirigenti
di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle
infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa
importante tratta ferroviaria a servizio delle due provincie Catania e
Caltanissetta; oggi più che mai, alla luce dei lavori di rimozione delle
strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria AVELLINO-ROCCHETTA E
CALTAGIRONE-GELA per un importo di 803.000 euro iva esclusa, peraltro già
appaltati. Tutto passa sotto silenzio, abbiamo voluto allertare con una lettera
il governatore Crocetta, l'assessore Bartolotta, il dirigente generale alle
infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè
tutti assieme chiedano, con noi, la riapertura di questa tratta ferroviaria
importante. Occorre evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti
investimenti fatti da Rete ferroviaria italiana nell'ultimo decennio.
L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa
attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei
propri territori. Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche
infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della
mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere
infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro".
G.F.
21 Gennaio 2014 a vai all'articolo
Caltagirone: lavori al ponte in località Angeli. Mezzi all'opera a quasi due anni dai crolli
Hanno preso il via, su iniziativa della direzione regionale di Rfi (Rete
ferroviaria italiana), i lavori di messa in sicurezza del ponte ferroviario di
località Angeli, in territorio di Caltagirone. Già da qualche giorno i mezzi
meccanici sono all'opera e l'area interessata agli interventi è stata
opportunamente transennata. A darne notizia è il sindaco di Niscemi, Francesco
La Rosa: «Di concerto con il sindaco di Caltagirone, Nicola Bonanno - dichiara
- abbiamo più volte sollevato nelle sedi opportune i disagi dell'isolamento
forzato con cui convivono due territori limitrofi. Ci batteremo, affinché Rfi
non dismetta questa tratta ferroviaria».
In ogni caso giungerà a compimento la lunga odissea che, da maggio 2011, giorno in cui cedettero per la prima volta le campate del viadotto, sta relegando all'isolamento stradale Caltagirone e Niscemi. Collegamenti che, sul fronte della viabilità extraurbana, erano garantiti dalla Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi.
Oggi il dato di fatto è che, finalmente, dopo svariate sollecitazioni prodotte da cittadini, istituzioni e perfino associazioni di pendolari, s'intravede un primo segnale di risveglio. Da premettere pure che l'area sottostante i piloni fu anche oggetto di sequestro da parte della Procura della repubblica di Caltagirone. Le valutazioni da compiere convergono in due direzioni: la quasi certa dismissione della tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela in cambio dell'apertura al transito della Sp 39/I Caltagirone-Niscemi.
Sul fronte della politica nazionale il parlamentare nazionale del Pds-Mpa, il sen. Giuseppe Compagnone ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture. «Oltre due anni di isolamento - dice - rappresentano tempi biblici. Tutto è fermo e nulla accade. Eccezion fatta delle proteste di pendolari e amministratori locali. Il crollo del ponte sarà il pretesto per indurre Rfi a portare avanti la politica dei tagli». Rfi ha aggiudicato i lavori per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R, per 803 mila euro, nelle tratte Caltagirone-Gela e Avellino-Rocchetta in Campania.
GIANFRANCO POLIZZI - La Sicilia - Domenica 19 Gennaio 2014 Prima Catania Pagina 33
In ogni caso giungerà a compimento la lunga odissea che, da maggio 2011, giorno in cui cedettero per la prima volta le campate del viadotto, sta relegando all'isolamento stradale Caltagirone e Niscemi. Collegamenti che, sul fronte della viabilità extraurbana, erano garantiti dalla Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi.
Oggi il dato di fatto è che, finalmente, dopo svariate sollecitazioni prodotte da cittadini, istituzioni e perfino associazioni di pendolari, s'intravede un primo segnale di risveglio. Da premettere pure che l'area sottostante i piloni fu anche oggetto di sequestro da parte della Procura della repubblica di Caltagirone. Le valutazioni da compiere convergono in due direzioni: la quasi certa dismissione della tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela in cambio dell'apertura al transito della Sp 39/I Caltagirone-Niscemi.
Sul fronte della politica nazionale il parlamentare nazionale del Pds-Mpa, il sen. Giuseppe Compagnone ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture. «Oltre due anni di isolamento - dice - rappresentano tempi biblici. Tutto è fermo e nulla accade. Eccezion fatta delle proteste di pendolari e amministratori locali. Il crollo del ponte sarà il pretesto per indurre Rfi a portare avanti la politica dei tagli». Rfi ha aggiudicato i lavori per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R, per 803 mila euro, nelle tratte Caltagirone-Gela e Avellino-Rocchetta in Campania.
GIANFRANCO POLIZZI - La Sicilia - Domenica 19 Gennaio 2014 Prima Catania Pagina 33
Trasporti Sicilia: Gibiino (FI), Ferrovie abbandonate. Solo 24 mln per manutenzione rete
Roma. “Rfi continua a mortificare la Sicilia. Sui 130 milioni di euro
richiesti dal Compartimento Rfi di Palermo per la manutenzione ordinaria e
straordinaria delle linee ferrate dell’isola, Rete Ferroviaria Italiana ne
approva poco meno di 25 milioni. Un ulteriore elemento utile a svelare quale
sia il vero obiettivo del Gruppo Ferrovie: dismettere la rete siciliana per
concentrare ancora una volta le risorse verso investimenti utili a potenziare
la rete AV del Nord Italia. Sono ormai trent’anni che i siciliani attendono il
completamento del raddoppio della Catania-Messina e l’ammodernamento delle
linee Palermo-Catania e Palermo-Trapani. Nel 2011 un’arcata di un ponte lungo
la linea ferrata Caltagirone-Gela cedette, da allora Ferrovie non ha mai
provveduto a ripristinare la linea causando incalcolabili disagi ai pendolari.
Tale situazione non è più tollerabile. Chiedo al presidente di Rfi, Dario Lo
Bosco, siciliano come me, di dare immediatamente un segnale di discontinuità
con il passato. Che riaprano i cantieri in Sicilia, che ai pendolari venga
offerto un decoroso e giusto servizio”. Lo dichiara il sen. Vincenzo Gibiino,
coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Fonte AGENPARL - 22-01-2014
venerdì 17 gennaio 2014
Letojanni. Rfi «invita» il Comune ad ordinare il taglio dei rami ai proprietari dei terreni
Letojanni.
Insidie lungo la linea ferrata.L'obiettivo è quello di
preservare la strada ferrata da eventuali situazioni di pericolo,
salvaguardando la pubblica e privata incolumità, senza mancare di garantire,
nel contempo, la continuità del servizio ferroviario.
A questo proposito, dunque, il capo unità territoriale di Rfi ha inviato una nota al sindaco, Alessandro Costa, chiedendo l'emanazione, con carattere d'urgenza, di un'ordinanza, tramite la quale imporre l'obbligo ai proprietari di fondi, confinanti con la sede ferroviaria, di procedere al taglio di rami e alberi, che possono, in caso di caduta, interferire con l'infrastruttura, determinando l'interruzione del pubblico servizio, unitamente a possibili danni a persone e cose. La richiesta del dirigente l'apposito settore delle ex Ferrovie dello Stato in merito all'adozione del provvedimento sindacale è motivata dagli effetti di recenti eventi naturali, che non hanno mancato di interessare la linea ferroviaria con conseguenze poco edificanti per la regolarità dell'importante servizio di trasporto. E ciò, naturalmente, per l'interferenza della rigogliosa vegetazione di varia natura, presente su terreni privati, con la strada ferrata. Più che legittima, pertanto, appare l'istanza, presentata al primo cittadino da Rfi, che, però, non ha, mai, preso nella debita considerazione gli appelli che l'Ente pubblico locale ha rivolto a! ll'azienda, finalizzati al disboscamento dei relitti ferroviari che si snodano parallelamente alla Ss 114, invadendo in più punti il ciglio della trafficata arteria. Circostanza, che non manca di produrre disagi e non pochi pericoli.
A. L. T. - La Sicilia - Venerdì 17 Gennaio 2014 Messina Pagina 26
A questo proposito, dunque, il capo unità territoriale di Rfi ha inviato una nota al sindaco, Alessandro Costa, chiedendo l'emanazione, con carattere d'urgenza, di un'ordinanza, tramite la quale imporre l'obbligo ai proprietari di fondi, confinanti con la sede ferroviaria, di procedere al taglio di rami e alberi, che possono, in caso di caduta, interferire con l'infrastruttura, determinando l'interruzione del pubblico servizio, unitamente a possibili danni a persone e cose. La richiesta del dirigente l'apposito settore delle ex Ferrovie dello Stato in merito all'adozione del provvedimento sindacale è motivata dagli effetti di recenti eventi naturali, che non hanno mancato di interessare la linea ferroviaria con conseguenze poco edificanti per la regolarità dell'importante servizio di trasporto. E ciò, naturalmente, per l'interferenza della rigogliosa vegetazione di varia natura, presente su terreni privati, con la strada ferrata. Più che legittima, pertanto, appare l'istanza, presentata al primo cittadino da Rfi, che, però, non ha, mai, preso nella debita considerazione gli appelli che l'Ente pubblico locale ha rivolto a! ll'azienda, finalizzati al disboscamento dei relitti ferroviari che si snodano parallelamente alla Ss 114, invadendo in più punti il ciglio della trafficata arteria. Circostanza, che non manca di produrre disagi e non pochi pericoli.
A. L. T. - La Sicilia - Venerdì 17 Gennaio 2014 Messina Pagina 26
giovedì 16 gennaio 2014
«Invece di opere faraoniche Rfi e Regione riattivino la tratta Caltagirone-Gela»
L'eventuale chiusura definitiva della linea ferroviaria Caltagirone-Gela
sarebbe un'ulteriore beffa per i siciliani.
Lo afferma Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, che paventa il rischio di una totale dismissione della tratta, alla luce della gara d'appalto (con lavori peraltro già aggiudicati) per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R (803mila euro, Iva esclusa, per la tratta Caltagirone-Gela e per la Avellino-Rocchetta).
«Tutto ciò non ci tranquillizza affatto - spiega - anzi ci fa presumere la definitiva chiusura della tratta». Per il presidente del comitato pendolari, questi lavori rischiano di decretare il "de profundis" per la tratta. E buonanotte ai suonatori... Malaponti anticipa la richiesta, con i sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, «di un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle Infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle province di Catania e Caltanissetta».
«Due anni e otto mesi fa, era l'8 maggio 2011 - argomenta il presidente del comitato pendolari - cedeva in località Angeli, crollando sulla Sp 39 che collega Caltagirone con Niscemi, il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela e, da allora, tutto sembra bloccato come nel fermo immagine di un film. Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno e usare l'auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori che da Caltagirone, Niscemi si riversano sul petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gommato incrementando il già saturo trasporto viario.
«L'occasione del crollo del ponte - rincara la dose Malaponti - è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. A oggi sono solo due i convogli regionali che collegano le due città, il resto avviene con due, tre bus-sostitutivi che impiegano oltre 2 ore. L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze e ai bisogni dei propri territori.
«Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro».
A sostenere «le forti e fondate ragioni che depongono a favore della riapertura della linea ferroviaria Caltagirone - Niscemi - Gela» è il sindaco Nicola Bonanno: «Servono celeri interventi di ripristino, anche perché adesso, dato il dissequestro del sito effettuato dalla magistratura più di sei mesi fa, Rete ferroviarie italiane non ha più alibi per ogni ulteriore ritardo. E alla Regione siciliana chiediamo di contribuire in maniera decisiva a fare chiarezza su questa grave situazione, che costituisce una causa di ingiustificata penalizzazione del nostro territorio».
La Sicilia - Mercoledì 15 Gennaio 2014 Catania (Provincia) Pagina 37
Lo afferma Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, che paventa il rischio di una totale dismissione della tratta, alla luce della gara d'appalto (con lavori peraltro già aggiudicati) per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R (803mila euro, Iva esclusa, per la tratta Caltagirone-Gela e per la Avellino-Rocchetta).
«Tutto ciò non ci tranquillizza affatto - spiega - anzi ci fa presumere la definitiva chiusura della tratta». Per il presidente del comitato pendolari, questi lavori rischiano di decretare il "de profundis" per la tratta. E buonanotte ai suonatori... Malaponti anticipa la richiesta, con i sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, «di un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle Infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle province di Catania e Caltanissetta».
«Due anni e otto mesi fa, era l'8 maggio 2011 - argomenta il presidente del comitato pendolari - cedeva in località Angeli, crollando sulla Sp 39 che collega Caltagirone con Niscemi, il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela e, da allora, tutto sembra bloccato come nel fermo immagine di un film. Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno e usare l'auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori che da Caltagirone, Niscemi si riversano sul petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gommato incrementando il già saturo trasporto viario.
«L'occasione del crollo del ponte - rincara la dose Malaponti - è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. A oggi sono solo due i convogli regionali che collegano le due città, il resto avviene con due, tre bus-sostitutivi che impiegano oltre 2 ore. L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze e ai bisogni dei propri territori.
«Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro».
A sostenere «le forti e fondate ragioni che depongono a favore della riapertura della linea ferroviaria Caltagirone - Niscemi - Gela» è il sindaco Nicola Bonanno: «Servono celeri interventi di ripristino, anche perché adesso, dato il dissequestro del sito effettuato dalla magistratura più di sei mesi fa, Rete ferroviarie italiane non ha più alibi per ogni ulteriore ritardo. E alla Regione siciliana chiediamo di contribuire in maniera decisiva a fare chiarezza su questa grave situazione, che costituisce una causa di ingiustificata penalizzazione del nostro territorio».
La Sicilia - Mercoledì 15 Gennaio 2014 Catania (Provincia) Pagina 37
mercoledì 15 gennaio 2014
Invece di opere faraoniche, Rfi e Regione riattivino la tratta Caltagirone-Gela
Caltagirone. Tutto
passa sotto silenzio, ieri abbiamo voluto allertare con una lettera a mezzo Pec
il governatore Crocetta, l’Assessore Bartolotta, il dirigente generale alle
infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè
tutti assieme chiediamo con forza la riapertura di questa tratta ferroviaria
importante ed evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti investimenti
fatti da Rete ferroviaria italiana nell’ultimo decennio. L’eventuale chiusura
della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la
nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei propri territori.
Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi
modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto
che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di
parole e di inchiostro.
Caltagirone-Gela, interviene l'assessorato. "Nessuna previsione sul ripristino della tratta ferroviaria"
Palermo. Ill.mo
Presidente, con la
presente desideriamo nuovamente intervenire sulla chiusura, da parte di Rete
Ferroviaria Italiana, della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, ormai da due
anni, e da circa sette mesi dissequestrata dagli organi competenti.
Nella
nostra nota, del 15 novembre 2013, sollecitavamo un suo autorevole intervento
nei confronti di Rete Ferroviaria
Italiana per avere certezze sulla sorte di questa importante arteria
ferroviaria ed al contempo invitavamo i sindaci di Caltagirone, Gela e Niscemi
ad intervenire a salvaguardia della stessa.
Etichette:
assessore bartolotta,
comitato pendolari,
giosue malaponti,
rete ferroviaria italiana,
ripristino tratta ferroviaria caltagirone-gela
domenica 12 gennaio 2014
Stazione Ferroviaria di Milazzo, riparati i danni. I pendolari ora si mantengano gli obiettivi
In merito all’atto vandalico ai danni dei locali della
stazione ferroviaria di Milazzo, avvenuto durante la notte del 27 dicembre 2013
riteniamo opportuno e doveroso ringraziare i funzionari di Rete Ferroviaria
Italiana che, in meno di dieci giorni appena, hanno ripristinato tutti i danni
arrecati all’infrastruttura.
giovedì 9 gennaio 2014
Ripristinati i danni alla stazione ferroviaria di Milazzo.
In merito all’atto vandalico ai danni dei
locali della stazione ferroviaria di Milazzo, avvenuto durante la notte del 27
dicembre 2013 riteniamo opportuno e doveroso ringraziare i funzionari di Rete
Ferroviaria Italiana che, in meno di dieci giorni appena, hanno ripristinato
tutti i danni arrecati all’infrastruttura.
Fatti dai quali abbiamo preso le dovute distanze e che
condanniamo fermamente.
Ci sembra giusto, invece, chiedere a Rete Ferroviaria
Italiana visti gli obiettivi fissati dal progetto “PEGASUS (Programma Evoluto
per la Gestione di Aree di Stazioni Ubicate nel Sud Italia)” e nella quale
rientra la stazione ferroviaria di Milazzo, di mantenere gli obiettivi previsti
da tale progetto quali: offrire migliori servizi ai viaggiatori e alle comunità
locali; di mettere a disposizione dell’utenza una rete di stazioni moderne e
funzionali, in grado di interagire con realtà territoriali a forte vocazione
turistica e di stimolare nei viaggiatori in transito un interesse attivo per i
contesti e le attività territoriali.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari
Siciliani
domenica 1 dicembre 2013
Linea Palermo - Punta Raisi: a Carini nuova tecnologia e potenziamento infrastrutturale. Alcune variazioni di orario dal 2 all’8 dicembre.
Un nuovo
apparato tecnologico sarà attivato durante il fine settimana. Tra sabato 30
novembre e domenica 1 dicembre modifiche al programma di circolazione dei
treni. Previsti servizi sostitutivi con autobus. Alcune variazioni di orario
anche dal 2 all’8 dicembre.
Operativo
da domenica 1 dicembre nella stazione di Carini il nuovo Apparato Centrale
Elettrico a Itinerari (Acei), per regolare arrivi e partenze dei treni. Il
sistema, basato sulle potenzialità offerte dall’elettromeccanica, consentirà
una gestione più dinamica della circolazione ferroviaria aumentando gli
standard funzionali e qualitativi del servizio, specialmente in caso di
criticità.
Le procedure di attivazione del nuovo apparato tecnologico, particolarmente
complesse, rendono necessarie modifiche al programma di circolazione durante il
fine settimana. Tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, sulla linea
Palermo - Punta Raisi, alcuni treni saranno cancellati e sostituiti con
autobus su parte del percorso o per l’intero tragitto.
Inoltre, per consentire ulteriori potenziamenti dell’infrastruttura nella stazione di Carini, da lunedì 2 a domenica 8 dicembre si registreranno lievi variazioni d’orario sulla stessa linea e per due Regionali sulla Trapani – Palermo.
Informazioni dettagliate, con l’elenco completo dei treni interessati e dei provvedimenti con l’indicazione di fermate e orari sono disponibili anche nelle stazioni, negli uffici assistenza clienti, nelle biglietterie e sui canali web del Gruppo FS Italiane.
Palermo, 28 novembre 2013 – Fonte Fsnews
Consulta le locandine con il dettaglio dei treni (.pdf 2056 KB)
Inoltre, per consentire ulteriori potenziamenti dell’infrastruttura nella stazione di Carini, da lunedì 2 a domenica 8 dicembre si registreranno lievi variazioni d’orario sulla stessa linea e per due Regionali sulla Trapani – Palermo.
Informazioni dettagliate, con l’elenco completo dei treni interessati e dei provvedimenti con l’indicazione di fermate e orari sono disponibili anche nelle stazioni, negli uffici assistenza clienti, nelle biglietterie e sui canali web del Gruppo FS Italiane.
Palermo, 28 novembre 2013 – Fonte Fsnews
Consulta le locandine con il dettaglio dei treni (.pdf 2056 KB)
venerdì 22 novembre 2013
A due anni dal crollo del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela
A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta. Vedi video...
Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità. Vedi video...
Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità. Vedi video...
Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.
mercoledì 13 novembre 2013
Metroferrovia di Giampilieri a servizio ridotto
Ci
teniamo a fare presente che non è più sopportabile il disagio che giornalmente
procura la prima delle quattro corse giornaliere della Metroferrovia di
Giampilieri, e precisamente quella delle ore 06.55, ai treni stracolmi di
pendolari in arrivo a Messina.
Quasi
tutti i giorni i treni del mattino in arrivo a Messina accumulano dai 10 ai 20
minuti di ritardo ed in molti casi creano ancora più disagi a chi deve
proseguire per raggiungere Reggio Calabria, diventando un continuo calvario.
Visti gli investimenti per
la tale realizzazione oggi è necessario, con le dovute risorse, farla ripartire
a pieno regime assicurando ai suoi concittadini e a chi giunge a Messina, una
mobilità eco-sostenibile. Certi in un Suo autorevole intervento, presso il
Governo Regionale e la Direzione Sicilia di Trenitalia, per la soluzione ai
problemi, giornalieri, di migliaia di pendolari, per regolarizzare il servizio
metroferroviario e per dare seguito a quanto manifestato nel suo programma
elettorale.
Etichette:
bartolotta,
comitato pendolari,
crocetta,
giosue malaponti,
metroferrovia di giampilieri,
rete ferroviaria italiana,
sindaco accorinti,
trenitalia
lunedì 4 novembre 2013
Le nostre richieste nell’incontro con il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità - Regione Siciliana.
Nell’incontro di domani,
con il Dirigente Generale, Giovanni Arnone, del Dipartimento Infrastrutture,
Mobilità e Trasporti, porteremo le seguenti richieste:
CONTRATTO DI
SERVIZIO:
Il
Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana non ha ancora sottoscritto,
deve essere e diventare uno strumento importante e valido per porre,
finalmente, le basi per un trasporto ferroviario efficiente ed efficace e della mobilità sostenibile.
INFRASTRUTTURE
FERROVIARIE E RAMI SECCHI:
Chiediamo di conoscere quali sono le sorti
delle tratte ferroviarie:
- Catania-Palermo,
perché
la Regione Siciliana non ha portato avanti il progetto per velocizzare il
tracciato esistente che portava i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore
e 40 in un anno e mezzo di lavori con i 30 milioni di euro già finanziati dal
2010?
- Caltagirone-Gela chiusa da oltre
due anni per il crollo del ponte in territorio di Niscemi la Regione cosa può
dirci?
- Alcamo-Trapani via Milo chiusa da febbraio di
quest’anno per i continui smottamenti anche su questa relazione nessuna presa
di posizione della Regione.
- Stazione
di Comiso lo
smantellamento dell’infrastruttura
ferroviaria incombe, anche qui il silenzio della Regione.
COINCIDENZE SULLA
RELAZIONE SIRACUSA-MESSINA-PALERMO
Ad oggi non sono state create le
coincidenze ai treni che arrivano da Siracusa a Messina con i treni regionali
in partenza da Messina per Palermo.
INTEGRAZIONE URGENTE
SULLA RELAZIONE SIRACUSA-CATANIA-MESSINA
In considerazione del fatto che l’ultimo
treno da Siracusa parte alle ore 17.16, si rende necessario chiedere
l’istituzione di una corsa treno alle ore 18.10 da collegare al treno 12884 che
parte da Catania alle 19.40 o in alternativa istituire l’aggiunta di una
vettura come servizio regionale ai due ICN 1956 e 1960.
PROPOSTA URGENTE
SULLA RELAZIONE MESSINA-CATANIA-SIRACUSA
L’opportunità di trasformare tutte le soste
“tecniche” in “fermate” nella stazione di Alcantara, importante crocevia
ferroviario. Tale richiesta scaturisce in considerazione del fatto che quasi la
totalità dei treni sostano (dai 5 ai 10 minuti) per fare incroci e/o precedenze
in questa stazione, dove non è possibile far salire o scendere la clientela. Con
la trasformazione richiesta si darà l’opportunità a tutta l’utenza del
comprensorio: Calatabiano, Giardini-Naxos, Trappitello, Gaggi, Graniti,
Castiglione Sic. e Francavilla Sic. di poter utilizzare il servizio ferroviario
nella stazione di Alcantara vista la distanza dalla stazione di
Taormina-Giardini e la scarsa opportunità di poter lasciare il proprio mezzo,
specie in estate.
IL RIPRISTINO DEI
TEMPI DI PERCORRENZA SEMPRE PIU’ ALLUNGATI
Abbiamo assistito sino ad oggi alla
modernizzazione di alcuni tratti delle ferrovie in Sicilia ma i tempi di
percorrenza si continuano ad allungare, addirittura in alcune tratte sono gli
stessi tempi di percorrenza di ventanni fa.
PROPOSTE/VARIAZIONI
SULLA RELAZIONE SIRACUSA-CATANIA-MESSINA
PROPOSTE/VARIAZIONI
RELAZIONE MESSINA-CATANIA-SIRACUSA
RIPRISTINARE I
TRENI DEL MARE CATANIA-LETOIANNI
TRENI MARE NOSTRUM
E TAORMINA EXPRESS - Servizio sospeso per l’anno 2013.
Riteniamo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti
utenti del trasporto ferroviario, con le associazioni di categoria e i
sindacati, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza, ed in
modo particolare all’utenza pendolare che giornalmente è costretta a fare
enormi sacrifici per raggiungere il proprio luogo di lavoro, studio o altro.
Alla luce di quanto esposto, chiederemo al Dirigente Generale Dott. Giovanni Arnone, di conoscere quali sono le iniziative e cosa vuole fare la Regione Siciliana in materia di trasporto pubblico ferroviario nell’immediato.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato
Pendolari Siciliani
domenica 3 novembre 2013
Bloccato lo smantellamento della stazione di Comiso. Adesso andiamo avanti verso il potenziamento della tratta ferroviaria
La
mobilitazione lanciata dal sindacato di base ha trovato una risposta importante
nella cittadina casmenea, con la presenza del sindaco Spadaro in prima fila la
sera di venerdì 25 ottobre nel tentativo – riuscito – di bloccare e far
sospendere il cantiere che stava iniziando le sue attività di soppressione dei
deviatoi.
La
successiva convocazione a Palermo del sindaco, presso l’Assessorato alle
infrastrutture, e l’accordo raggiunto con RFI, di sospendere per alcuni mesi i
progetti su Comiso in vista di una verifica delle possibilità di rilancio
dell’impianto ferroviario, anche in sinergia con l’aeroporto, dimostra che con
la lotta e con un’adeguata partecipazione dei cittadini, si possono raggiungere
risultati importanti. La settimana di pressing su assessorato ed RFI, operata
dagli on. Assenza, Ferreri e Foti, e dai sindaci Piccitto e Spadaro, sembrava
non dovesse sortire alcun effetto, fino al momento del sit-in alla stazione,
che ha richiamato decine di persone, che si sono poi riversate sui binari
creando un fatto nuovo che ha portato allo sbocco che conosciamo.
Adesso
sarebbe quasi logico che – visto il materiale (pietrisco e traverse) presente
alla stazione- si provvedesse a fare la manutenzione al secondo binario, da
tempo chiuso al traffico, in modo da renderlo efficiente per gli incroci e le
precedenze.
In
particolare va posta la questione del ripristino dei treni pendolari, sia per
il trasporto degli studenti che dei tanti lavoratori che quotidianamente
raggiungono i loro posti di lavoro ubicati nei comuni limitrofi, e va
incrementata la pressione perché il progetto preliminare sulla metroferrovia
ragusana - che deve rientrare tra gli interventi che la regione intende fare
sul suo territorio - venga finalmente consegnato all’amministrazione comunale
di Ragusa, e – dopo attenta analisi – si possa procedere alla stesura del
progetto definitivo, necessario per accedere ai finanziamenti europei sulla
mobilità sostenibile.
Su
questi temi la CUB Trasporti
ed il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea indicono un’assemblea
pubblica per venerdì 8 novembre, alle ore 17,30, presso la sede della CUB di
Ragusa, in via G. B. Odierna, 212.
Ragusa,
3-11-2013 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti
Etichette:
assessorato regionale infrastrutture,
comitato pendolari,
cub trasporti ragusa,
giosue malaponti,
rete ferroviaria italiana,
stazione comiso
sabato 26 ottobre 2013
LA MOBILITAZIONE COSTRINGE RFI A SOSPENDERE I LAVORI DI SMANTELLAMENTO DELLA STAZIONE DI COMISO
Il
sit-in promosso dalla CUB Trasporti di ieri sera 25 ottobre presso la
stazione di Comiso, ha riscontrato un discreto successo di partecipazione;
oltre ai rappresentanti del sindacato di base e del Comitato per il rilancio
delle ferrovie iblee, hanno risposto all’appello alcune decine di persone,
appartenenti a forze politiche e associazioni della cittadina casmenea, cui si
sono affiancati l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Filippo
Spataro, e una delegazione del PDL, guidata dall’on. Assenza.
Dopo
il passaggio dell’ultimo treno, alle 20,30 circa, gli operai già si sono messi
al lavoro per organizzare l’apertura del cantiere, ma i manifestanti gli sono
andati incontro, invadendo praticamente i binari della stazione, e provocando
l’immediata sospensione delle attività.
I responsabili del cantiere hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine,
che una volta giunte sul posto hanno identificato tutti i presenti.
Intanto
veniva chiesto lo stop dei lavori; il sindaco in particolare ha sottolineato
l’importanza dell’impianto ferroviario per la città, anche alla luce del
prossimo inizio di voli cargo all’aeroporto, ribadendo l’invito a non smontare
nulla, perché l’amministrazione era fortemente contraria alla soppressione
della stazione.
Si
è aperta così una lunga fase interlocutoria tra i responsabili del cantiere e i
loro superiori, e tra il sindaco ed esponenti politici del PD regionale, come
anche con la Prefettura. La
volontà dei presenti era quella di rimanere sui binari fino alla definitiva sospensione
dei lavori, decisione comunicata attorno alle 22,15, assieme alla convocazione
del sindaco a Palermo, presso RFI, per lunedì prossimo. A questo punto i
manifestanti, accertatisi che gli operai si preparavano a tornare a casa, hanno
lasciato la stazione.
L’iniziativa
segna un punto a favore in questa vertenza, e dimostra che senza mobilitazione
ogni fase interlocutoria lascia il tempo che trova. L’auspicio è che l’incontro
di Palermo faccia desistere RFI dal suo progetto, che oltre ad annullare la stazione
di Comiso, danneggia l’intera tratta ferroviaria.
I
cittadini di Comiso ora sanno come va difesa la stazione ferroviaria, e che non
si deve più parlare di soppressione ma di potenziamento, soprattutto in
sinergia con la struttura aeroportuale. Un esempio da seguire anche negli altri
impianti della linea, a sostegno di progetti di ammodernamento e
riposizionamento del treno al centro della vita collettiva e delle attività
produttive.
Etichette:
comitato pendolari,
cub trasporti,
giosue malaponti,
pippo gurrieri,
rete ferroviaria italiana,
smantellamento stazione di comiso
venerdì 25 ottobre 2013
SI SMANTELLA LA STAZIONE DI COMISO, IL MURO DI GOMMA VINCE ANCORA. STASERA SIT-IN ALLA STAZIONE
Questa sera, alle
ore 20,30, sit-in davanti ai cancelli della stazione di Comiso per dire no
all’ennesimo, gravissimo, scippo di un’infrastruttura che solo 5 anni fa era in
piena attività e rappresentava un vanto per l’economia del comprensorio.
Speriamo che chi
abbia a cuore le sorti della ferrovia e della mobilità sostenibile in terra
iblea, sia con noi a dimostrare sdegno, indignazione, rabbia e volontà di
riscatto.
Oggi
più che mai, viste le tante battaglie per l'apertura dell'aeroporto, la
rete ferroviaria comisana dovrebbe essere rinnovata ed ammodernata come
collegamento veloce per raggiungere l'aeroporto di Comiso, invece viene
smantellata da Rete Ferroviaria Italiana con il tacito silenzio ed
approvazione delle istituzioni locali e regionali.
Questo il documento
di denuncia del Cub Trasporti Ragusa:
RFI sostiene
che i lavori di smantellamento dei deviatoi della stazione di Comiso non
comporteranno alcun disagio per la circolazione dei treni; che ad essere
eliminati sono dei binari in disuso, e che dietro agli allarmi lanciati contro
il provvedimento, ci sarebbero degli ex ferrovieri (ma non dice per quali
reconditi fini lo farebbero).
L’assessorato
regionale alle infrastrutture, nella persona del direttore generale dott.
Arnone, ha sposato la tesi di RFI, e aggiunge che chiedere il blocco dei lavori
comporterebbe un risarcimento danni per la Regione.
Così,
mentre si può difendere un ospedale, un tribunale, un pronto soccorso, una
scuola, minacciati di chiusura, non si può difendere un impianto ferroviario,
come se le infrastrutture ferroviarie fossero di esclusiva pertinenza di
burocrati e managers palermitani e romani, senza che il territorio potesse dire
nulla sulla loro esistenza e funzionalità in riferimento alle esigenze della zona.
L’assessorato
alle infrastrutture ha invece le sue responsabilità in quel che sta
accadendo: è dal 7 marzo che l’assessore Bartolotta ha promesso un tavolo
tecnico per affrontare i problemi della linea Siracusa-Ragusa-Gela, fra cui
anche quello della soppressione dei binari di Genisi, Comiso e Acate; ebbene, dopo
7 mesi stiamo ancora aspettando, e nel frattempo RFI e Trenitalia fanno quello
che vogliono sul nostro territorio e sulle nostre ferrovie.
Sopprimere
i deviatori a Comiso significa privare l’impianto delle funzioni tipiche
di una stazione (incroci, precedenze, sosta treni, manovre), il che, dopo
l’eliminazione dello scalo merci, ridurrà Comiso a una semplice fermata.
Altro
che potenziamento in sinergia con l’aeroporto! In più, la linea, a furia
di sopprimere le stazioni, vede allontanare le distanze tra gli impianti dove è
possibile fare incrociare i treni, e questo vuol dire (e lo ribadiamo per
l’ennesima volta per chi non lo abbia ancora capito, fra cui anche qualche
deputato regionale): sempre meno treni possono circolare sulla
tratta; possibili grandi ritardi nella loro circolazione. Tutto
l’opposto del miglioramento del servizio e dell’immissione di nuovi treni da
tempo richiesti, dopo la raffica di soppressioni degli anni scorsi, che hanno
ridotto la linea a veder circolare solo 4 coppie di treni al giorno!
La
questione ferroviaria è la grande vergogna della nostra classe
dirigente politica e sindacale; è ilbuco nero dell’azione parlamentare di
oltre trentanni; è lo specchio del fallimento delle politiche di
tante amministrazioni comunali e provinciali.
Ragusa,
25-10-2013 CUB TRASPORTI
giovedì 24 ottobre 2013
IL DOSSIER CISL SUL TASPORTO FERROVIARIO
Oggi si è tenuta a Palermo, con la presentazione del Dossier Cisl, la chiusura dell'iniziativa messa in campo dalla Fit Cisl "Alla ricerca del treno perduto"
Abbiamo preso parte all'iniziativa, invitati dalla Fit Cisl, assieme agli amici pendolari di S.Agata Militello.
Ecco le conclusioni del viaggio in camper della Fit Cisl - Cisl Sicilia.
Disservizi
e disagi ma anche analisi e proposte, tratta per tratta, provincia per
provincia.
Un buco nero lungo 1.378 chilometri di cui solo 178, in Sicilia, a
doppio binario.
Questo è il dossier presentato oggi dalla Fit Cisl.
Pochi
treni, da gennaio 2012 a oggi ne sono stati soppressi ben 6 mila regionali, ma
solo 1.500 sono stati sostituiti dai bus, due sole le navi utilizzate per
l'attraversamento dello Stretto, tempi lenti di percorrenza per via di un
continuo inserimento di fermate ai collegamenti veloci e una riduzione
complessiva di circa 3 mln di Km/treno dal 2008 ad oggi, tratte inadeguate,
treni vecchi (età media 20 anni di servizio) che si guastano, biglietterie
chiuse, mancanza di sottopassaggi, stazioni quasi del tutto abbandonate prive
delle sale di attesa, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate
nelle fasce orarie pendolari. A registrare tutti questi disservizi sofferti
ogni giorni dai passeggeri delle Ferrovie siciliane sono stati i rappresentanti
della Fit Cisl a bordo del camper partito lo scorso 29 aprile nell'ambito della
iniziativa Alla ricerca del treno perduto, che per sei mesi ha fatto tappa fra
le principali stazioni dell'Isola, per documentare le gravi conseguenze dei
tagli al trasporto ferroviario regionale, raccogliere le testimonianze dei
cittadini e presentare le proposte alle Fs e alle istituzioni. È un quadro
devastante quello registrato dal tour del camper dei rappresentanti del
Dipartimento della Mobilità del sindacato, che hanno raccolto le segnalazioni e
le lamentele dei pendolari siciliani.
La linea
ferroviaria nel complesso è composta da 1.378 km, solo 178 a doppio binario,
800 linee sono elettrificate, 578 a diesel. Gli impianti ferroviari sono 161, 4
quelli per il traghettamento. Da gennaio 2012 a ottobre 2013 sono stati circa 6
mila i treni soppressi per un corrispettivo di circa 300.000 km/treno, di
questi appena 60.000 km/treno sono stati sostituiti da bus (solo 1.500 treni),
4.500 i treni programmati e quindi finanziati, che non hanno circolato. In
termini assoluti, con l’orario ufficiale in Sicilia circolano 407 treni al
giorno su 1.378 Km di linea ferrata per una regione che è fra le più estese
d’Italia con un perimetro di oltre 1.000 Km, risulta decisamente insufficiente.
Analizzando nel dettaglio l’offerta commerciale di Trenitalia è facile capire
che la metà del servizio offerto riguarda l’hinterland palermitano. I restanti
200 treni, che dovrebbero garantire i collegamenti nelle e tra le altre 8
province siciliane, sono risultati del tutto insufficienti, infatti su quasi
tutte le tratte si sono riscontrati buchi anche di diverse ore tra un treno e
l’altro.
Fenomeni
ai quali si aggiunge l’abbandono di diverse linee ferroviarie, quali la
Trapani-Alcamo via Milo e la Caltagirone-Gela, andato avanti negli anni
contrariamente a quanto previsto dal “Contratto di Programma 2012-2014” siglato
tra Rfi e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel dettaglio, nel
dossier della Fit Cisl sulla condizione dei trasporti ferroviari nell'Isola, si
notano gli enormi disagi provincia per provincia.
Ad
Agrigento, la linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni e a troppa
distanza l'uno dall'altro, la Palermo-Agrigento 24 treni, ma viaggiano
stracolmi di passeggeri, e ad aggravare la mancanza di un'offerta commerciale
ci sono le soppressioni, spesso infatti ad essere cancellato per via della
mancanza di materiale rotabile è il treno per il capoluogo siciliano delle 4,50
e questo comporta lo spostamento di tutto il flusso dei pendolari di quella
fascia oraria al convoglio successivo delle 5,15. Ad essere soppresso spesso è
anche l'ultimo treno quello delle 20,15 condizionando il ritorno a casa dei
pendolari. Troppo pochi i 6 treni per l'Agrigento-Caltanissetta, una frequenza
poco adeguata alle esigenze dei viaggiatori.
Enna
risulta essere la città scollegata dal resto della Sicilia, non partono treni,
esiste solo il servizio bus. Caltanissetta è collegata con Palermo, Gela,
Catania e Agrigento l'offerta commerciale risulta davvero insufficiente, i
passeggeri di Enna e Caltanissetta dovrebbero poter raggiungere l'aeroporto più
vicino, ovvero quello di Catania, invece le zone non sono collegate. Per la
tratta Palermo Caltanissetta, l’offerta commerciale è di 19 treni; sono tutti
treni fra Roccapalumba e Caltanissetta Xirbi e Caltanissetta Centrale, sarebbe
necessario qualche treno di mattina per gli studenti da Vallelunga a Caltanissetta.
La proposta è di potenziare l’offerta commerciale, in modo che si possa
potenziare il collegamento Caltanissetta-Catania (21 treni) e di conseguenza
rafforzare il collegamento Palermo–Catania.
A
Catania dalle 9 alle 12.45 è il deserto, per quasi quattro ore non ci sono
treni che circolano, unico denominatore in tutte le province, ed è cosi anche a
Catania, è la mancanza di collegamenti, uno solo è quello diretto fra Palermo e
Catania, gli altri costringono alle soste e i tempi di percorrenza sono troppo
lunghi. La condizione dei collegamenti ferroviari tra Catania e il resto della
Sicilia è ridotta ai minimi termini: il collegamento con Palermo viene servito
con un solo treno pomeridiano diretto e uno a metà mattinata che effettua tre
cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. La Fit continua a chiedere la
realizzazione della fermata dell’aeroporto di Fontanarossa. Per la linea
Messina Catania, l’offerta commerciale è di 44 treni, occorre un impegno
aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale
evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla
tratta Giarre-Catania. Per la Catania-Siracusa l’offerta commerciale è di 13
treni i cui materiali rotabili sono minuetti elettrici e 464 con vetture, i
treni sono 4 da Messina a Siracusa, 3 corse su Bicocca e Fiumefreddo, 2 fra
Siracusa e Augusta e infine 4 treni Catania-Siracusa, il tema centrale è sempre
la costruzione della fermata dell’aeroporto Fontanarossa che permetterebbe il
collegamento con le sette provincie.
A
Messina, studenti pendolari in piedi sul treno che va da Sant’Agata di
Militello al capoluogo peloritano, per mancanza di posti a sedere. Secondo il
sindacato bisogna mettere a sistema tutto il nodo trasporti, da quello
ferroviario alla navigazione, integrandolo con il servizio trasporti comunale e
intercomunale. Ci vuole una regia unica, un progetto unico di mobilità
integrata nell’area dello Stretto, ricordiamo che per i treni da Patti vi era
l’accordo con la Regione per attestare i bus di linea a Patti e con il treno
trasferire i clienti per e da Messina, mentre tutti gli altri collegamenti con
la città di Messina necessita rispettare la composizione e modificare l’orario
dei primi treni per consentire l’arrivo nei capoluoghi entro le 8.00. Occorre
un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta
commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle
corse sulla tratta Metro Ferrovia.
Nel
Palermitano treni sovraffollati nella stazione di Bagheria, dove necessita una
diversa rimodulazione della composizione del materiale rotabile e maggiore
attenzione alla pulizia dei mezzi, compresi i vetri. Cefalù è una meta sovraffollata
di studenti, lavoratori, turisti, ma nonostante ciò manca una vera offerta
commerciale che soddisfi la grande domanda di mobilità: fra un treno e l’altro
infatti ci sono intervalli di più di 2 ore. Sempre a Cefalù i rappresentanti
della Fit hanno registrato l’assenza del sottopassaggio per raggiungere il
binario 2/3, cosa che costringe i passeggeri ad attraversare i binari. Mancano
poi le sale d’attesa per i viaggiatori nelle stazioni di Altavilla, San Nicola
L’Arena, Cerda, Campofelice di Roccella e Lascari, tutte mete molto richieste
dai passeggeri e dove il decoro delle stazioni lascia molto a desiderare. La
Palermo-Punta Raisi conta 62 treni ma sono scollegati con gli orari dei primi
voli del mattino e l'ultimo treno dall’aeroporto parte alle 22 lasciando solo
la disponibilità dei pullman per i passeggeri in arrivo con voli successivi.
Il
servizio navetta nell’hinterland palermitano fino a Termini Imerese viene
effettuato con 40 treni, l’estensione del servizio fino a Cefalù risulterebbe
più corrispondente alle esigenze dei pendolari e dei turisti, considerato che
risulta la località più frequentata anche nella bassa stagione.
Ragusa è
una città isola dentro l'Isola, è servita solo da 6 treni (le destinazioni sono
Gela, Siracusa, Modica, Pozzallo, Vittoria e Caltanissetta), gli altri servizi
sono garantiti dai bus, tra un treno e un altro passano anche 5 ore. Per
Siracusa esiste un solo treno diretto alle 19, che ha un tempo di percorrenza
di tre ore e mezzo, per il resto i pendolari devono utilizzare il bus. Gela si
può raggiungere solo con i pullman, per Catania non esiste collegamento.
A
Siracusa il treno è un vero e proprio miraggio, la stazione centrale è un
deserto, 19 i treni regionali, 6 dei quali diretti a Messina e gli altri fra
Catania e i paesi del circondario, una bassa frequenza dei servizi, tra un
treno e l'altro passano anche due ore. Offerta inadeguata anche in termini di
orari, l'ultimo convoglio per Messina parte alle 17,13. La città non è
collegata con il capoluogo siciliano, e ad aggravare tutto anche l'inesistenza
totale dei collegamenti la domenica e i festivi, giorni di interesse per i
turisti della zona.
La Fit
ribadisce che nella tratta Siracusa-Gela e in quella che attraversa la Val di
Noto, i treni devono essere mantenuti e potenziati, inserendo nell’offerta
commerciale i treni domenicali per il grande flusso turistico, verificando
inoltre la possibilità di una tratta che possa collegare Comiso con il nuovo
aeroporto.
Nella
zona del Trapanese, 28 i treni della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e
nessun collegamento ferroviario via Milo considerata la chiusura temporanea
(che va avanti ormai da otto mesi) della linea, attualmente sostituito da bus;
da anni la Cisl sostiene che l'elettrificazione della tratta da Cinisi ad
Alcamo Diramazione, potrebbe far diventare il collegamento un vero servizio
navetta tra i vari comuni della zona. Da Trapani occorre anticipare il più
possibile il primo treno limitandolo a Piraineto e garantendo la coincidenza
con il treno 22730, in questo modo a Palermo si giungerebbe alle ore 8.27; per
il secondo treno da Trapani occorre far rispettare la composizione cercando di
recuperare tutti quei clienti persi a causa di un’offerta commerciale poco
felice; nel pomeriggio occorre un’offerta commerciale tale da garantire con
orari appropriati il rientro dei pendolari da Trapani e dalle scuole fino a
Salemi. Per il rilancio della tratta necessita il collegamento con l’aeroporto
di Birgi (un milione di viaggiatori nel 2012) consentendo il collegamento con
punta Raisi e la riapertura della tratta via Milo.
IL
QUADRO COMPLESSIVO
Nel
complesso, guardando ai treni che circolano ogni giorno, 407 in tutto, molti
che sulla carta dovrebbero collegare due capoluoghi come ad esempio Palermo e
Messina, in realtà si attestavano in stazioni intermedie costringendo i
viaggiatori a dover cambiare due o più treni per raggiungere la destinazione
finale, con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che divengono non
competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Analizzando
nel dettaglio l’orario è facile intuire che molti di questi collegamenti
coprono tratti brevissimi e così risultano quasi del tutto sfornite di
collegamenti le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed
Enna (provincia totalmente scollegata) con gli altri capoluoghi come Messina e
Siracusa; Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto, gli altri
collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più di quattro ore
per collegare i due capoluoghi.
In tutto
la linea Palermo-Messina comprende 94 treni di cui 40 coprono la relazione
Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, due giungono a S.Agata e 5
si fermano a Cefalù, i rimanenti servono la tratta Messina-S.Agata di
Militello.
La linea
Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni, la Palermo-Agrigento 24, la
Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 13 la
Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 44 la Messina-Catania.
La Sicilia oggi in cifre Dati
aggiornati all’08/08/2013
LINEE
FERROVIARIE IN ESERCIZIO 1.378 km
CLASSIFICAZIONE
Linee
complementari 1.378 km
TIPOLOGIA
Linee a
doppio binario 178 km
Linee a
semplice binario 1.200 km
ALIMENTAZIONE
Linee
elettrificate 800 km
- Linee
a doppio binario 178 km
- Linee
a semplice binario 622 km
Linee
non elettrificate (diesel) 578 km
LUNGHEZZA
COMPLESSIVA DEI BINARI 1.556 km
Linea
convenzionale 1.556 km
IMPIANTI
FERROVIARI
Stazioni
con servizio viaggiatori 161
Impianti
di traghettamento 4
LINEE
ATTREZZATE CON TECNOLOGIE INNOVATIVE
SCC-AV,
SCC e CTC, per il telecomando della circolazione 1.231 km
SCMT,
per il controllo della marcia del treno 791 km
SSC, per
il supporto alla guida 587 km
Etichette:
catania,
comitato pendolari,
fit cisl,
giosue malaponti,
messina,
palermo,
pendolari,
rete ferroviaria italiana,
siracusa,
trenitalia
Iscriviti a:
Post (Atom)