Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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martedì 14 aprile 2015
Catania-Palermo, l'alternativa che non c'è
Palermo. Una
richiesta importante da parte nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di
Trenitalia che questa nuova coppia di treni abbia le giuste coincidenze in
arrivo a Catania per proseguire verso Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a
Palermo in direzione Trapani e che ai primi treni del mattino venga fissato
l'orario di partenza alle 05.00 così come avviene per i treni da Messina a
Palermo e viceversa.
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domenica 12 aprile 2015
Treni pseudo veloci sulla Catania-Palermo
Si doveva
aspettare questa inaspettata chiusura di un tratto dell’A19 per evidenziare il
problema mobilità su ferro tra Palermo e Catania. Mercoledì 16 aprile era
previsto un incontro tra i sindaci di Catania, Enna, Caltanissetta e Palermo
per concordare due nuove coppie di treni, in vigore al cambio orario di giugno,
sulla tratta ferroviaria, biblica riferita i tempi di percorrenza,
Palermo-Catania. Questo evento eccezionale ha fatto sì di far partire,
giustamente questo servizio ma ci lasciano in dubbio i lunghi tempi di
percorrenza 191 minuti salvo ritardi, pari a 3 ore e 11 minuti. Sono trascorsi
due anni dal 28 febbraio 2013 data della sottoscrizione da parte del
governatore Crocetta del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) nel quale
venivano evidenziato a pagina 8 (si allega slide Cis) i tempi di percorrenza
attuali della Catania-Palermo in 2 ore e 45 minuti ma di questi orari di
percorrenza a tutt’oggi nemmeno l’ombra. Una richiesta importante da parte
nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di Trenitalia che questa nuova coppia
di treni abbia le giuste coincidenze in arrivo a Catania per proseguire verso
Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a Palermo in direzione Trapani e che ai
primi treni del mattino venga fissato l'orario di partenza alle 5.00 così come
avviene per i treni da Messina a Palermo.
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sabato 4 aprile 2015
domenica 22 marzo 2015
Atm: ancora incognito lo stato di salute
Visioni contrastanti sul futuro dei trasporti pubblici messinesi, ma i fruitori sono soddisfatti del servizio. Il piano d'esercizio prevede 51 autobus e 8 tram ripartiti su 40 linee nei giorni feriali.
Sicilia isolata dalle Ferrovie, tutti muti tranne i vecchi
Vorrei precisare una volta per tutte che la Sicilia è un isola e in quanto tale è circondata dal mare e non ha alcun collegamento con quella terraferma chiamata continente o Italia.
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La denuncia: "Impossibile prenotare i treni"
Un altro dato importante da prendere in considerazione e da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142 Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera, Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
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martedì 17 marzo 2015
«Ferrovie, il potenziamento non passa da qui» Filippo Cavallo.
Vittoria. «In
questa fase non è previsto alcun intervento nei passaggi a livello che
circondano la città»
Vittoria non avrà alcun vantaggio o migliorie dal progetto di potenziamento
della rete ferroviaria della tratta Canicattì-Gela-Comiso, almeno in questa fase
del progetto che prevede la realizzazione della suddetta tratta in virtù
dell'aeroporto di Comiso.
Un
progetto del costo di circa 32 milioni di euro che nei fatti dovrebbe ridurre i
tempi di percorrenza (anche se pare si tratti di sole 10 minuti) grazie alla
rettifica del percorso e la sistemazione delle opere di sedime, cioè traversine
e rotaie.
Ma
in questa fase non è previsto alcun intervento in merito ai passaggi a livello
che circondano la città di Vittoria.
A
darne notizia, il vicesindaco, Filippo Cavallo, a margine dell'incontro
parlemitano avuto con i dirigenti di Rfi-Rete ferroviaria Italiana in merito al
progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea
Canicattì-Gela-Comiso.
"Il
finanziamento attuale - dice - riguarda solo il rifacimento della tratta
Canicattì-Gela-Comiso. Però mi è stato assicurato che gli interventi da noi
richiesti potranno essere effettuati in un secondo momento".
In
quella sede il vicesindaco Cavallo ha rappresentato le difficoltà e la
pericolosità dei passaggi a livello presenti a Vittoria, diventando dei veri e
propri cancelli che impediscono il regolare traffico veicolare: basta pensare
alle difficoltà delle ambulanze per raggiungere l'ospedale o le persone da
soccorrere.
In
tal senso non sono nuove le denunce più volte fatte dalla Cna di Vittoria nel
segnalare i diversi episodi accaduti e nel sollecitare l'amministrazione
comunale ad intervenire per eliminare il pericolo.
Purtroppo
allo stato attuale non sarà possibile far nulla, anzi chiedono al comune una
seria documentazione in cui viene fotografata la situazione con relativi
interventi e costi. "Per queste opere i vertici di Rfi - ha asserito -
hanno chiesto al Comune una collaborazione tesa a fornire studi di massima e
progetti preliminari, che potranno essere inseriti nella programmazione
2014-2020 dei fondi strutturali".
Le
notizie giunte da Palermo non confortano la locale Cna, sull'argomento da
sempre in prima linea. "Valutiamo positivamente l'impegno dell'assessore
Cavallo - ha dichiarato Giorgio Stracquadanio della Cna -. Ricordo che circa un
anno e mezzo fa abbiamo anche presentato all'allora assessore una
documentazione con una serie di soluzioni.
Da
allora il silenzio".
Giovanna
Cascone - La Sicilia - Sabato 14 Marzo 2015 Ragusa Pagina 39
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lunedì 16 marzo 2015
Metropolitana, occasione mancata. Il docente universitario Russo ha fatto il punto della situazione al convegno della Cub
Ragusa. Il nodo centrale della questione metropolitana di
superficie è che a Ragusa esiste già un'infrastruttura. Il professore Francesco
Russo, docente di progetti di sistemi di trasporto presso l'università di
Reggio Calabria, in occasione del convegno sulla metro-ferrovia che si è svolto
alla sala Avis venerdì pomeriggio, ha ricordato ai ragusani la presenza di
questa condizione fortunata per il territorio.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Ha aperto i lavori Pippo Gurrieri, che ha ripercorso
la lunga storia della metropolitana di superficie di Ragusa, dal protocollo
d'intesa Comune-Ferrovie del 1995 al progetto preliminare di Rete ferroviaria
italiana del 2005, all'odierno Paes, sottolineando il paradosso di una
infrastruttura esistente da oltre un secolo, che non si è riuscita ad adattare
a metro. "Il costo previsto nel 1995 sarebbe stato di 8 miliardi e mezzo
di lire, per 17 km, quando per costruire una metropolitana simile ma partendo
da zero, i costi dell'epoca sarebbero stati superiori ai 400 miliardi.
Qualsiasi amministrazione - ha detto Gurrieri - non si sarebbe lasciata
sfuggire l'opportunità: a Ragusa lo hanno fatto tutte". Sono state poi
proiettate le immagini sulle fermate che dovrebbero caratterizzare! la metro di
oggi.
La prima è quella della Stazione di Ibla, poi Carmine,
Ospedale Arezzo, Stazione centrale, Colajanni, Paestum/Masserie, Asi e
capolinea, cioè Cisternazzi/nuovo ospedale. Gurrieri ha rimarcato come in 20
anni il progetto sia divenuto ancora più attuale. Giosuè Malaponti,
responsabile del Comitato pendolari siciliani è intervenuto sul tema delle
politiche di tagli di treni, come quelli annunciati sullo Stretto di Messina, e
ha evidenziato i danni provocati dai ritardi per la firma del contratto di
servizio. Il professore Russo ha fatto una puntuale analisi del percorso della
metro e dell'estensione della città attorno ad esso. "Si può prevedere un
flusso di viaggiatori, circa 20mila al giorno - ha detto il docente
universitario - ma la metro dovrebbe funzionare per determinate ore di punta e,
per il resto, dovrebbe essere attivato un Donnafugata-Modica e i treni per
l'aeroporto di Comiso: tre segmenti all'interno della medesima giornata".
Va, inoltre considerata oltre l'utenza cittadina quella turistica. "I
turisti privilegiano il treno come mezzo per spostarsi. L'accordo 2014-2020 fra
Italia ed Europa sta definendo ingenti finanziamenti per un'economia della
sicurezza - ha aggiunto il professore Russo - e per interventi infrastrutturali
basati sulla compatibilità ambientale. Da essi potrebbero arrivare le somme per
nuovi mezzi da far circolare su questa linea".
Rossella Schembri - La Sicilia
Domenica 15 Marzo 2015 Ragusa Pagina 34
sabato 14 marzo 2015
La Regione Siciliana tace. Traghettamento treni e modernizzazione sulla pelle dei Siciliani.
Attualmente il siciliano che deve andare a Roma da
Palermo o da altre città acquista un biglietto per un treno Intercity
mediamente sulle 55/60 euro ed in 11/12 ore, puntualità permettendo, arriva a
Roma Termini.
Nell’ipotesi della rottura di carico paventata a partire
dal 15 giugno p.v. gli stessi fruitori del servizio si troveranno ad acquistare
un biglietto che si aggirerebbe intorno alle 75/85 euro e con un risparmio di
tempo di 50/60 minuti ma con il disagio di scendere dal treno con i propri
effetti personali, farsi una bella scarpinata per raggiungere un traghetto per
la traversata, ridiscendere dal traghetto rifarsi un’altra passeggiata per
risalire sul treno a Villa San Giovanni e ripartire.
Un altro dato importante da prendere in considerazione e
da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per
oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario
estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un
anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle
agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per
tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo
Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle
proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142
Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera,
Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al
momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è
interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
Non desideriamo fare nessuna considerazione in merito ma
lasciamo questa riflessione a tutti i siciliani e alle eventuali prese di
posizione del presidente Crocetta, dell’assessore ai trasporti Pizzo, dei sindaci
delle aree metropolitane Accorinti, Bianco ed Orlando nella duplice veste di
sindaco e di presidente dell’Anci Sicilia.
L’impegno che dovrebbero assumere nei confronti del
ministro Lupi e dell’ad di Fsi Elia, è quello di non lasciare passare questa
sorta di modernizzazione e velocizzazione che oltre al danno, rappresenta per i
siciliani compresi i signori politici che ci rappresentano, una grande beffa.
Considerato che non tutti i mali vengono per nuocere, e
che il divieto di ingresso al sindaco Accorinti nel palazzo della politica
palermitana abbia convinto lo stesso sindaco di Messina, finalmente, a prendere
carta e penna e scrivere al ministro Lupi per attestare che non è d’accordo al
piano di dismissione e di ridimensionamento del traghettamento dei treni sullo
Stretto così come proposto nell’incontro del 23 dicembre 2014.
Questo, infatti, era quello che chiedeva il ministro Lupi
agli Enti Locali e precisamente dichiarare se favorevoli o no alla fantomatica
ipotesi di modernizzazione e velocizzazione della rottura di carico del
traghettamento dei treni da e per il nord, mettendolo nero su bianco.
Il sindaco Accorinti l’ha fatto e gli altri cosa stanno
aspettando? Il presidente Crocetta e l’assessore Pizzo che pensano di fare? Il
sindaco Bianco dell’aerea metropolitana orientale cosa ne pensa? Non ritiene
opportuno intervenire per fermare questo scippo? Sarebbe anche lui disposto a
scrivere al ministro Lupi per dichiarare il proprio dissenso a questa
scelleratezza di isolamento definitivo dell’Isola?
E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana
occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione,
non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i
Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno
tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci
finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci
garantisce?
Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da
parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che “Ferrovie dello Stato”
revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno,
treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una
continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non
mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra
le due Italie.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 9 marzo 2015
Una mobilità sostenibile per una città sostenibile
Ragusa. Venerdì prossimo si terrà a Ragusa un convegno per dimostrare alla Città con documenti e video e fare vedere che la metropolitana potrebbe essere immediatamente realizzata nella città di Ragusa. Il convegno del 13 marzo dal titolo "Una mobilità sostenibile per una città sostenibile" che si terrà presso la sala Avis di Ragusa con inizio alle ore 17.00.
mercoledì 4 marzo 2015
A due anni dalla chiusura della tratta disagi sulla Trapani-Alcamo via Milo
A
nulla secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente.
sabato 28 febbraio 2015
Orsa e Pendolari: nelle mani di nessuno. La Continuità Territoriale ha i mesi contati
A 14
giorni dalla manifestazione di Messina Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la
musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis”
della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e
nazionale.
Gira e
rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni
c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella
Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. #ilferribottenonsitocca
#pendolarisiciliani #lacontinuitàterritorialehaimesicontati
venerdì 27 febbraio 2015
Sicilia: "La Continuità territoriale ha i mesi contati"
Messina.Vien
proprio da dire che politicamente la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un
improperio gratuito, è la realtà dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di
Messina “Ilferribottenonsitocca” ci
sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de
profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica
regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del
traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di
alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei
Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci rassicurava che nessun
taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei treni e quindi dato
per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di giovedì 26 febbraio
2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il progetto già messo
in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in data 02 febbraio
2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in gran parte il
piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza possibilità di
interpretazione, che è allo studio l’ipotesi
di rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a
piedi, sui mezzi veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il
significato di Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le
regioni d’Italia, nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a
raggiungere il continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto
da semplici pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella
sua risposta ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di
traghettamento veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei
pendolari dello Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i
passeggeri dei treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due
piccioni che presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la
continuità territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si
aggiunge che nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T
(Trans-European Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e
marittimi per tutte le regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che
politicamente l’isola è nelle mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato
il momento che gli Enti Locali, chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare
l’assenso al progetto di dismissione, la smettano con i giochi di parole e
scrivano due righe chiare al Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta
a scegliere fra i mezzi veloci e le navi traghetto, i primi servono per i
pendolari mentre le navi a quattro binari sono insostituibili per la continuità
territoriale ferroviaria. Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare
per gli abitanti dell’area integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non
saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto
costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli
pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di
mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono
necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la
discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti
locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2
febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata
dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del
25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto
del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza
della politica il progetto di dismissione è confermato.
Comitato
Pendolari Siciliani Ciufer
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OR.S.A. Sicilia
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Giosuè Malaponti
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Mariano Massaro
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giovedì 26 febbraio 2015
Tratta ferroviaria Trapani-Palermo Via Milo chiusa da due anni.
Un
altro anno è trascorso, e sono due, dalla chiusura della tratta ferroviaria
Alcamo-Trapani Via Milo avvenuta, il 25 febbraio 2013, per i continui
smottamenti al sedime ferroviario. Un falso allarme è stata la riapertura alla
circolazione ferroviaria, domenica 23 novembre 2014, in occasione della
manifestazione “ In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli
Elimi” organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai
BB.CC ed altre associazioni, in quell’occasione esultammo ma con l’amara
sorpresa che l’indomani fu nuovamente richiusa al traffico ferroviario. A nulla
secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente. Perché a
distanza di 2 anni la tratta ferroviaria è ancora chiusa? Quanto è stato speso
per ripristinare la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per far transitare il treno
storico sino a Segesta? Siamo convinti che le sole interrogazioni parlamentari
servano a ben poco, occorre una forte presa di posizione di tutta la classe
politica per far sì che tutte le cifre snocciolate in questi 12 anni non
restino solo fiumi di parole e inchiostro ma, una volta per tutte, che si
concretizzino per migliorare le infrastrutture siciliane che una dopo l’altra
vengono chiuse per mancanza di investimenti che in realtà sulla carta ci sono.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 17 febbraio 2015
Non servono i viaggi della speranza ma più attenzione per la Sicilia
Palermo. Apprendiamo del
viaggio che dovrà intraprendere lunedì 16 febbraio 2015 l’assessore regionale
alle infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pizzo, per andare al cospetto del
ministro Maurizio Lupi, con l’iniziativa denominata “Scusate il Ritardo”. Vorremmo
capire il perché di questa iniziativa, di questa presa di posizione dell’assessore
Pizzo. Non ne capiamo il senso. E allora vorremmo sapere cosa è stato detto in
quell’incontro dell’11 novembre 2014 nella sala riunioni del ministero dei
trasporti. Assessore Pizzo alla luce della lettera del ministro Lupi inviata ad
un quotidiano regionale, non ritiene opportuno informare i siciliani dei temi
trattati in quell’incontro almeno per stabilire una volta per tutte qual è la
verità. Ritornando al suo viaggio che riteniamo inutile, sotto tutti i punti di
vista, a maggior ragione se è vero quanto riportato su una nota stampa che andrebbe
a Roma per discutere, con il ministro Lupi, del Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario per la Sicilia. Documento che definisce quantità e
qualità dei servizi di trasporto ferroviario nell’isola. Per quanto riguarda il
solo Contratto di Servizio per il trasporto regionale riteniamo che non ci sia
nessuna necessità di andare a parlare con il ministro ma bensì poteva
incontrare a Palermo il Direttore di Trenitalia per la Sicilia. Tra l’altro con
i precedenti assessori ai due tavoli tenuti in assessorato il 19 dicembre 2013
ed il 15 maggio 2014 era stato concordato assieme alle sigle sindacali un
documento per la creazione di un Comitato di verifica e controllo per il redigendo
Contratto di Servizio. Ma di tutto questo lei, signor assessore non ne sta
tenendo conto. Non serve a nulla il viaggio che lei sta volendo inscenare, alla
luce anche dell’incontro palermitano con il viceministro Nencini. Quello che al
momento ai Siciliani occorre, è il rispetto del diritto alla Continuità Territoriale
così come previsto dalla Costituzione.
venerdì 13 febbraio 2015
Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia
Tenuto
conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così
termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non
devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte
del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora
che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’
arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad
oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini,
associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che
riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo. Un sistema dei trasporti efficiente ed
efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo
sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad
avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato
con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di
arretratezza. Chiediamo che:
Il
cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino
le proprie esigenze.
Il
cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in
condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di
trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di
trasporto.
Il
cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio
tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali.
La
Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo,
la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la
Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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mercoledì 11 febbraio 2015
La mobilita è un diritto dei Siciliani - Striscia La Notizia 11 febbraio 2015
Sicilia Continuità
Territoriale. Riteniamo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e Forze Sociali
assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad
avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo.
La
mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare alla Sicilia la Continuità Territoriale.Clicca sull'immagine per vedere il video
martedì 10 febbraio 2015
Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare
in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è
ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe
programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel
portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed
accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata
e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano
Sicilia e Sardegna.
Quale
può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse
l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’
il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non
tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad
alta velocità.
Giosue
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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