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giovedì 28 febbraio 2013

L'incognita sui tagli. Il Contratto di Servizio: l'importanza del trasporto ferroviario in Sicilia

In riferimento all’incognita sui tagli che Trenitalia attuerà in Sicilia a partire dall’11 marzo 2013, desideriamo intervenire considerato che, tale questione, deve trovare immediata soluzione anche in considerazione delle drammatiche conseguenze che si registreranno a breve, dal punto di vista sociale ed economico per tutti gli utenti del trasporto ferroviario.
Non comprendiamo le scelte che, il sindaco dei siciliani Crocetta e l’assessore ai trasporti e alla mobilità Bartolotta, hanno intrapreso, infatti, anziché chiudere definitivamente il capitolo sul trasporto ferroviario sottoscrivendo con Trenitalia il Contratto di servizio, assicurando così ai Siciliani quanto gli spetterebbe di diritto; hanno pensato bene di sottoscrivere il contratto sugli interventi strategici per le infrastrutture siciliane con Rete Ferroviaria Italiana, non tenendo conto che la priorità era garantire e salvaguardare il trasporto ferroviario. Di certo loro non la pensano così!
Con l’attuazione dei Decreti Legislativi 422/97 e 400/99), il trasporto regionale e locale diviene competenza esclusiva delle regioni. Sono queste ultime a scegliere un concessionario, anche con gara d'appalto europea, ed erogare ogni anno i contributi per il servizio universale. A tutto questo fanno eccezione le Regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia) che hanno rifiutato di ricevere il trasferimento di competenze. Di conseguenza i servizi ferroviari di queste Regioni sono rimasti di competenza diretta dello Stato.
Quasi tutti i contratti di servizio sono stati sottoscritti a Roma il 7 settembre 2009 con affidamento diretto a Trenitalia ed alcuni a seguito di gara europea. Da un comunicato della Regione Sicilia del 13 settembre 2011 apprendiamo che la giunta regionale aveva dato il via libera all’Accordo di programma con il Ministero che, di fatto, spianava la strada alla sottoscrizione del Contratto di servizio con Trenitalia. Ma ciò non è ancora avvenuto. Tale sottoscrizione avrebbe consentito alla Regione Sicilia di attuare una programmazione dei servizi più vicina alle reali esigenze dell’utenza e del territorio.
Trenitalia, con la sua Divisione Passeggeri Regionale, fornisce il servizio di trasporto ferroviario regionale su tutto il territorio italiano. Le Regioni decidono quali e quanti servizi intendono acquistare, stipulando con Trenitalia un vero e proprio contratto, della durata di 6 anni ulteriormente rinnovabili per altri 6. Con il contratto si definisce la Carta dei Servizi, un sistema di valutazione e monitoraggio della qualità dei servizi.
 In ogni caso sono le Regioni a stabilire i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, e a fissare nei contratti di servizio i livelli minimi di qualità (puntualità, pulizia, informazioni, ecc.) che il gestore deve erogare. Se tali obiettivi non vengono raggiunti, la Regione applica delle penali, detraendo tale importo dal corrispettivo che deve pagare a Trenitalia. Le penali sono utilizzate da molte regioni come strumento a favore dei pendolari abbonati, trasformando le risorse decurtate in sconti sugli abbonamenti futuri.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

sabato 16 febbraio 2013

RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI tenutasi sabato 16 febbraio alla stazione di Siracusa e in tutte le stazioni d’Italia

SIRACUSA – Il Comitato Pendolari Siciliani, con il coordinatore Giosuè Malaponti, si ritiene alquanto soddisfatto della prima iniziativa messa in campo dal C.I.U.FE.R. (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), un’associazione spontanea di cui fanno parte decine di Comitati di Pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale. All’iniziativa ha preso parte la sezione di Siracusa di Italia Nostra. Questa prima iniziativa di mobilitazione prevedeva a scala nazionale il presenziamento delle stazioni ferroviarie da parte dei pendolari, degli utenti e delle associazioni e dei singoli cittadini sensibili alla Vertenza. Si è trattato di una mobilitazione inedita per la simultaneità dell’evento in centinaia di stazioni d’Italia.
Non ci serve bloccare i treni, afferma Giosuè Malaponti coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani, per questo ci sta pensando la classe politica con il loro silenzio ed il totale disinteresse alla problematica, oggi molto grave, viste le condizioni paventate da Trenitalia. Tornando sulla questione della “Vertenza Ferrovie Regionali” si allega il file diramato a livello nazionale.
Basta con i proclami e le svolte epocali, è ora che la politica regionale pensi veramente a produrre risultati concreti ed importanti, per fare uscire la Sicilia da questa gogna di arretratezza infrastrutturale in cui è stata rilegata da oltre 40 anni. 
Questi sono gli interrogativi ai quali desideriamo avere risposte:
Perché non è stato ancora attuato il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità con i quattro Piani Attuativi (Aereo-Marittimo-Stradale-Ferroviario) approvati nel lontano 2004?
Perché la Regione Sicilia non ha mai realizzato uno studio intermodale per una mobilità sostenibile con più modi di trasporto?
Perché il Contratto di Servizio non è stato ancora presentato ai Comitati Pendolari e alle Associazioni dei Consumatori, a  differenza di quanto è avvenuto nelle altre regioni?
Perché non è stato ancora sottoscritto il Contratto di Servizio, visto già l’avvenuto passaggio delle competenze tra Stato e Regione Sicilia?
Perché l’assessore regionale ai trasporti Nino Strano non ha firmato il Contratto di Servizio il 7/09/2009 a Roma assieme a tutte le altre regioni d’Italia?
Perchè in tutti questi anni la Regione Sicilia non ha voluto, viste le nostre pressanti richieste, incontrare i Comitati dei Pendolari Siciliani, almeno, per capire quali fossero le esigenze primarie per soddisfare e realizzare un trasporto pubblico ferroviario efficiente ed efficace?
Perché la Regione Sicilia e gli assessori ai trasporti pro-tempre non sono intervenuti a tutela dei cittadini siciliani, viste le soppressioni di treni e i consistenti ritardi che Trenitalia opera a danno dei Siciliani giornalmente?
Non bastano i proclami, occorrono i fatti che i Siciliani non hanno ancora visto.
Alla luce delle nuove norme europee, entrate in vigore il 4 dicembre 2009, con il “Nuovo Regolamento dell'Unione Europea sulla tutela del Consumatore nei servizi di Trasporto Ferroviario”, che i Siciliani faranno valere per denunciare lo stato attuale in cui versa il  trasporto pubblico ferroviario siciliano, carente sia nella qualità che nelle infrastrutture.               
Occorre tutta l’attenzione del presidente Crocetta e di tutta la classe politica regionale a far sì che non siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in generale a piangerne le conseguenze. Quando invece, un’attenta politica ai fabbisogni del territorio “mobilità e infrastrutture”, dovrebbe garantire pari dignità e diritti ai suoi cittadini.                  
Cosa intende fare la Regione Sicilia in materia di trasporto pubblico ferroviario? E come pensa di arginare il problema dei tagli ai treni?
Chiediamo ancora una volta un incontro urgente al presidente Crocetta per rappresentare, con dati alla mano, le carenze del trasporto ferroviario siciliano, e per fare presente le nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio che dovrà essere firmato al più presto per garantire la mobilità ed un trasporto efficiente ed efficace ai siciliani e subito dopo pensiamo alle infrastrutture ferroviarie più urgenti e necessarie per l’Isola.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 11 gennaio 2013

Coordinatore Pendolari «Treni e disagi Crocetta trovi una soluzione»

«Le problematiche che al momento affliggono tutto il territorio siciliano e che coinvolgono quotidianamente oltre 50.000 pendolari del trasporto ferroviario che si spostano per motivi di lavoro, studio o altro, sono molte e di diversa natura»: a parlare è Gosuè Malaponti attuale coordinatore dei pendolari siciliani (Comitato Pendolari Me-Ct-Sr, Comitato Pendolari S. Agata Milit! ello-Messina, Comitato Pendolari Caltagirone-Gela e Pendolari Ragusa).
«Vorrei ora - aggiunge Malaponti - richiamare l'attenzione del neo Governo regionale su due articoli dello statuto speciale della Regione Sicilia e precisamente l'articolo 17 e l'articolo 22.
Alla luce di quanto è previsto nei suddetti articoli, chiediamo al presidente Crocetta di voler intervenire su alcune problematiche che paralizzano la Sicilia ormai da parecchio tempo. Ecco l'elenco: diritto alla continuità territoriale (ferroviaria-marittima-aerea) quasi del tutto inesistente; contratto di servizio per il trasporto ferroviario a oggi non ancora sottoscritto; mancato rispetto dell'accordo sottoscritto da parte di Trenitalia con la Regione Sicilia nel giugno 2007, che prevedeva l'aumento del 7% delle tariffe per finanziare più treni; l'aggiunta di posti a sedere negli Intecitynotte da Siracusa e da Palermo».
«E poi ancora il recupero di tutti i treno/km non effettuati dal 2004 a oggi, cos! ì come previsto dal piano di ammortamento per il cofinanziamen! to dei treni Minuetto, l'attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della mobilità già approvato nel 2002, la mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore rilevante all'interno delle politiche volte a favorire la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana».
Malaponti passa poi alla questione delle infrastrutture per cui, si chiede un intervento immediato ed incisivo per il completamento dei restanti 42 km del raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri dell'asse Messina-Catania-Siracusa, finanziato dal 2005 dal Cipe (1970 milioni di euro) e mai realizzato; l'ammodernamento e la velocizzazione del tracciato esistente della Catania-Palermo, nonostante già finanziato con 30 milioni di euro dal Cipe ed inserito nel Contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana del 2010 e non l'opera faraonica del raddoppio; la riattivazione della linea Caltagirone-Niscemi-Gela, da oltre un anno chiusa a causa del crollo del ponte; i! l completamento del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono»
«Mi sembra giusto chiedere - conclude il coordinatore - alla politica siciliana, di conoscere quali saranno le richieste di intervento a tutela e salvaguardia della continuità territoriale, del trasporto ferroviario regionale e del trasporto universale da e per il nord che, già in Sicilia, è quasi del tutto inesistente. e quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito dalla Costituzione all'articolo 3, all'articolo 16 e all'articolo 117».
- La Sicilia - Mercoledì 09 Gennaio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 26 

domenica 6 gennaio 2013

Lettera aperta al Presidente Crocetta sulle priorità del trasporto pubblico ferroviario e delle infrastrutture in Sicilia.-

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                          
All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Avv.Nino Bartolotta                               
Ai Signori Deputati all’ARS
Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares 
Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità Servizio 4° Trasporto regionale Ferroviario                          
Oggetto: Le priorità del trasporto pubblico ferroviario e delle infrastrutture in Sicilia.-

Quale coordinatore dei pendolari siciliani (Comitato Pendolari Me-Ct-Sr, Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina, Comitato Pendolari Caltagirone-Gela e Pendolari Ragusa), ho il dovere di rappresentarLe la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorire lo sviluppo infrastrutturale e la mobilità, intesa come trasporto efficiente ed efficace, ribadendo l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia, partendo dai piccoli risultati per arrivare alle grandi opere.
Le problematiche che al momento affliggono tutto il territorio siciliano e che coinvolgono giornalmente oltre 50.000 utenti-pendolari del trasporto ferroviario che si spostano per motivi di lavoro, studio o altro, sono molte e di diversa natura.
Premesso ciò, desidero richiamare l’attenzione del neo Governo regionale su due articoli dello Statuto Speciale della Regione Sicilia e precisamente l’articolo 17 e l’articolo 22.
Alla luce di quanto è previsto nei suddetti articoli, Le chiediamo Ill.mo Presidente di voler intervenire su alcune problematiche che paralizzano la nostra Sicilia ormai da parecchio tempo:

§  Il diritto alla continuità territoriale (ferroviaria-marittima-aerea) quasi del tutto inesistente;
§  Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario ad oggi non ancora sottoscritto;
§  Il mancato rispetto dell’accordo sottoscritto da parte di Trenitalia con la Regione Sicilia nel giugno 2007, che prevedeva l’aumento del 7% delle tariffe per finanziare più treni;
§  L’aggiunta di posti a sedere negli Intecitynotte da Siracusa e da Palermo;
§  Il recupero di tutti i treno/km non effettuati dal 2004 ad oggi, così come previsto dal piano di ammortamento per il cofinanziamento dei treni Minuetto
§  L’attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità già approvato nel 2002;
§  La mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore rilevante all'interno delle politiche volte a favorire la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana.
Per quanto riguarda la questione delle infrastrutture, si chiede un intervento immediato ed incisivo per:

§  Il completamento dei restanti 42 km del raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri dell’asse Messina-Catania-Siracusa, finanziato dal 2005 dal Cipe (1970 milioni di euro) e mai realizzato;
§  L’ammodernamento e la velocizzazione del tracciato esistente della Catania-Palermo, nonostante già finanziato con 30 milioni di euro dal Cipe ed inserito nel Contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana del 2010 e non l’opera faraonica del raddoppio;
§  La riattivazione della linea Caltagirone-Niscemi-Gela, da oltre un anno chiusa a causa del crollo del ponte;
§  Il completamento del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono.

Mi sembra giusto chiedere, alla politica siciliana, di conoscere quali saranno le richieste di intervento a tutela e salvaguardia della continuità territoriale, del trasporto ferroviario regionale e del trasporto universale da e per il nord che, già in Sicilia, è quasi  del tutto inesistente.
Da sottolineare che le scelte fino ad ora attuate dalle Ferrovie dello Stato, rendono l'intero gruppo complice del ritardo dello sviluppo delle aree del Sud Italia e dell'accrescersi del divario con le regioni settentrionali e con il resto d'Europa, che sarà sempre più difficile colmare in futuro.
Ritengo inaccettabile la situazione di cui sopra e un Governo responsabile e attento non può e non deve assistere indifferente, ma ha l'obbligo di dare ai suoi cittadini risposte concrete e tangibili.
E' questo il momento in cui deve prevalere il senso di responsabilità dei nostri Amministratori nei confronti del Popolo siciliano, in considerazione del fatto che non venga ulteriormente penalizzato il nostro territorio, e di iniziare tutti assieme a chiedere quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito dalla Costituzione all’articolo 3, all’articolo 16 e all’articolo 117.                                                                                                                                
Il territorio siciliano non appartiene né alla politica di destra né a quella di sinistra, ma è dovere della politica garantire ai Siciliani lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale pari al resto d’Italia.
Ritengo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio luogo di lavoro, studio o altro.
Non ritengo giusto che a piangerne le conseguenze per i disservizi creati da un trasporto pubblico ferroviario carente, sia nella qualità che nelle infrastrutture, siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in generale, quando un’attenta politica ai fabbisogni del territorio dovrebbe garantire pari dignità e diritti ai suoi cittadini.
Alla luce di quanto esposto, cosa intende fare la Regione Siciliana in materia di trasporto pubblico ferroviario nell’immediato?
Certo di un Suo autorevole intervento e disponibile ad un incontro porgo, a nome dei pendolari che rappresento, cordiali saluti.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Comitato Pendolari Me-Ct-Sr - Comitato Pendolari Sant’Agata Militello-Messina - Comitato Pendolari Ragusa - Comitato Pendolari Caltagirone-Gela

giovedì 24 febbraio 2011

I treni più lenti d'Italia? Quelli che passano per Palermo - Corriere del Mezzogiorno

«Purtroppo la questione la conosciamo bene - spiega Giosuè Malaponti coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani, «Il mancato rinnovo del contratto di servizio di certo non aiuta, poi mancano i mezzi o in alcuni casi sono desueti e vecchi nonostante i 43 treni 'Minuetto' entrati in attività». «I problemi», conclude Malaponti, «riguardano anche i servizi per gli utenti. Lo scorso sabato gli utenti sono stati avvertiti della soppressione del treno Catania - Messina con moltissimo ritardo. Questi disservizi non sono comprensibili». Tra le tratte in cui si registrano maggiori ritardi, secondo il coordinamento Pendolari, c'è la Palermo - Messina.

venerdì 18 febbraio 2011

Ferrovie, la Regione sollecita il contratto - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

Il contratto di servizio, le cui linee guida sono state stilate già nel giugno del 2010, non ha poi avuto seguito concreto a differenza delle altre regioni che l’hanno sottoscritto, come ha confermato Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari. Ma non è solo l’assenza del contratto di servizio, che potrebbe rappresentare la punta dell’iceberg del problema, ma il silenzio di Trenitalia sui futuri programmi di investimento nell’Isola: la Sicilia ha uno dei chilometraggi più bassi d’Italia per strade ferrate con più di un binario e la qualità delle rete infrastrutturale all’interno del perimetro regionale è tra le peggiori d’Italia.

venerdì 12 novembre 2010

Il comitato pendolari siciliani su: rincari, tagli ai treni regionali e contratto di servizio

I Pendolari Siciliani chiedono alla politica regionale di intervenire su: Rincari, Tagli e Contratto di Servizio.

Stoppato momentaneamente lo spettro dei tagli ai treni a lunga percorrenza, rimangono sul tappeto tre questioni importanti e collegate tra loro. La sottoscrizione del Contratto di Servizio tra Regione Siciliana e Trenitalia, il problema dei tagli ai treni del trasporto regionale e i paventati rincari ferroviari. Queste questioni sono di rilevante importanza per il futuro dei pendolari siciliani e per il trasporto ferroviario dell’Isola. L’eventuale o l’immediata sottoscrizione del Contratto di servizio, farebbe decadere il paventato taglio annunciato dai sindacati dei 50 treni del trasporto ferroviario siciliano. Pericolo che deve essere scongiurato a tutti i costi per evitare che questi tagli possano segnare la fine per molte tratte ferroviarie siciliane ritenute “rami secchi” da Trenitalia. Pericolo che deve essere scongiurato per non far venir meno l’opportunità ai pendolari siciliani di poter continuare ad avvalersi del mezzo treno per i propri spostamenti di lavoro, studio o quant’altro. Sembra che, agli attuali 11 milioni di km/treno realizzati attualmente in Sicilia, al cambio degli orari del 12 dicembre 2010, verrà decurtato il 3% circa ed esattamente 330 mila km/treno che non verranno realizzati e ciò a danno di tutti, siciliani, pendolari e turisti. La questione dei tagli finanziari alla spesa per il trasporto pubblico ferroviario delle regioni, da parte del Governo nazionale, e la conseguente questione dei rincari dei titoli di viaggio, è una tangibile beffa per i pendolari che proprio da quest’anno dovevano cominciare a vedere i miglioramenti tanto attesi in tutte le Regioni italiane, e che i nuovi Contratti di servizio di 6 + 6 anni di durata dovevano garantire certezza nel trasporto ferroviario. Invece, in Sicilia desideriamo fare presente che, al danno delle poche infrastrutture disponibili, dei tempi di percorrenza sempre più lunghi, del materiale rotabile sempre più vetusto, si aggiunge la beffa di dover pagare un costo di trasporto più alto per un servizio che non assicura una mobilità sostenibile e l’efficienza e l’efficacia del trasporto stesso. A questo punto, occorre mandare un messaggio forte e chiaro ai nostri rappresentanti politici siciliani affinché intervengano in maniera decisa presso il Governo nazionale per scongiurare questi rincari che penalizzerebbero in maniera grave una regione che, sino ad oggi, è stata tagliata fuori dai grandi investimenti infrastrutturali ed oggi, ancor meno, è penalizzata nel pagare un servizio più caro in mancanza di quelle infrastrutture che fanno la differenza tra nord e sud.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 27 ottobre 2010

Ferrovia siciliana sul binario morto - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

Secondo una raccolta dati realizzata dal comitato pendolari ogni giorno Trenitalia taglia 1.000 chilometri. Una situazione tragica per i tantissimi pendolari dell’Isola – sono circa 50 mila i viaggiatori quotidianamente trasportati da mezzi Trenitalia - che devono inoltre far fronte alle interminabili tratte. Esiste la celebre Catania-Palermo che dura oltre 5 ore, sebbene esistano già due corse che riducono fino a poco più di 3 ore, ma nell’album dei record c’è anche la Ragusa-Palermo, segnalata anche nel rapporto Pendolaria 2009 di Legambiente, che dura 5 h e 20 minuti per 250 chilometri. Il contratto di servizio, le cui linee guida sono state stilate già nel giugno del 2010 non ha poi avuto seguito concreto a differenza delle altre regioni che l’hanno già sottoscritto, come ha confermato Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari.

Lunga percorrenza sparita senza contratto di servizio - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

Non usa giri di parole Giosuè Malaponti, comitato pendolari Messina-Catania-Siracusa per denunciare la fase che attraversano le ferrovie siciliane. Innanzitutto il contratto di servizio le cui linee guida sono state predisposte dall’estate scorsa, ma di cui ancora non si vedono gli sviluppi. 
“Attualmente Trenitalia – ha spiegato Malaponti – ha il contratto solo col ministero e quindi deve assicurare un servizio minimo, ma fino ad un certo punto”. Secondo il responsabile regionale del comitato pendolari esiste una sorta di strategia per cui la dismissione di alcune linee farebbe parte di un progetto per spingere verso il nuovo contratto. Ma i numeri sono disarmanti. “Abbiamo voluto monitorare il trasporto ferroviario regionale – si legge in una nota del comitato - da lunedì 4 a sabato 9 ottobre. In tutta questa settimana Trenitalia ha operato la soppressione di circa 70 treni in quasi tutta la regione per un totale di circa 6.500 km/treno, arrivando così ad un totale complessivo, dei sei giorni monitorati, di circa 10.000 km/treno”. 

sabato 23 ottobre 2010

Fce, luci ma soprattutto ombre. In Sicilia sistema infrastrutturale ancora carente - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

Malaponti ha fatto il punto sul lavoro svolto fino ad oggi da Tafuri, evidenziandone luci ed ombre: “Al commissario governativo - puntualizza - va fatto un plauso per i cospicui finanziamenti ottenuti per la metropolitana catanese e per l’ammodernamento della ferrovia circumetnea. Se da un lato va dato merito al buon lavoro svolto, dall’altro dobbiamo far rilevare che non è possibile sottolineare in tutte le occasioni la solita tiritera dei tempi biblici delle 5 ore di percorrenza tra Catania e Palermo, che allo stato attuale viene percorsa giornalmente da alcuni treni in 3 ore circa; mentre, non vi è stata nessuna presa di posizione, da parte di tutta la classe politica regionale e nazionale, sulla scomparsa dai contratti di programma dei 1970 milioni di euro, tra l’altro interamente finanziati dal 2005, per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri ed inserito dal Governo Nazionale nel programma delle opere strategiche”.
Malaponti poi cita un’inchiesta sul trasporto ferroviario in Sicilia e, più specificatamente, sul costo km/treno nei contratti di servizio, pubblicata di recente sul Sole 24 ore: “Nell’attuale contratto di servizio tra Ministero, Trenitalia e Fce - dichiara Malaponti - , il km/treno operato in Sicilia da Trenitalia costa euro 9,77 e quello operato da Fce costa euro 21,05 ed è importante evidenziare anche il dato giornaliero dei viaggiatori: Trenitalia allo stato attuale trasporta giornalmente circa 50 mila utenti e la Fce ne trasporta circa 3 mila.

sabato 16 ottobre 2010

Intervento sull'articolo "La Ferrovia Circumetnea modello organizzativo per il trasporto regionale"

Desideriamo intervenire con alcune nostre considerazioni prendendo spunto  dalle affermazioni del commissario governativo della Fce, Gaetano Tafuri, di ritorno dal convegno romano dell’Asstra di  giovedì 14 ottobre (vedi articolo pag. 35 quotidiano la Sicilia di venerdì 15 ottobre). Premesso che lo stesso, ha preso parte a diversi incontri romani sulle problematiche del trasporto ferroviario, chiediamo di conoscere se le varie problematiche portate avanti dal commissario Tafuri, riguardano ed interessano tutto il trasporto ferroviario regionale o solo quello della Fce? Al commissario governativo va fatto un plauso per i cospicui finanziamenti ottenuti per la metropolitana catanese e per l’ammodernamento della ferrovia circumetnea. Se da un lato va dato merito al buon lavoro svolto, dall’altro dobbiamo far rilevare che non è possibile sottolineare in tutte le occasioni, la solita tiritera dei tempi biblici delle 5 ore di percorrenza tra Catania e Palermo, così come ha affermato nell’occasione del convegno dell’Asstra. Sembra che il problema infrastrutturale della Sicilia sia solo la velocizzazione della tratta Catania-Palermo, che allo stato attuale viene percorsa giornalmente da alcuni treni in 3 ore circa; mentre, non vi è stata nessuna presa di posizione, da parte di tutta la classe politica regionale e nazionale, sulla scomparsa dei 1970 milioni di euro, tra l’altro interamente finanziati dal 2005, per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri ed inserito dal Governo Nazionale nel programma delle opere strategiche. Un altro dato che desideriamo far rilevare, tratto da un’inchiesta del Sole 24 ore, è quello del costo km/treno nei contratti di servizio per il trasporto ferroviario delle regioni. Nell’attuale contratto di servizio tra Ministero, Trenitalia e Fce, il km/treno operato in Sicilia da Trenitalia costa euro 9,77 e quello operato da Fce costa euro 21,05 ed è importante evidenziare anche il dato giornaliero dei viaggiatori: Trenitalia allo stato attuale trasporta giornalmente circa 50 mila utenti e la Fce ne trasporta circa 3 mila. Alla luce di questi dati ci sorprende la proposta avanzata alla Regione Sicilia, dal commissario della Fce Tafuri, del modello di autogestione delle ferrovie sulla scorta dei buoni risultati ottenuti dalla sua gestione nell’ambito della Ferrovia Circumetnea. Siamo certi che non è la strada giusta che porterà veri ed immediati benefici al trasporto pubblico siciliano, bensì secondo noi, occorre nell’immediato sottoscrivere il Contratto di Servizio per evitare gli attuali disagi e disservizi, in considerazione del fatto che dal 12 dicembre 2010 (data in cui entrerà in vigore il nuovo orario ferroviario di Trenitalia) tali disagi e/o disservizi, potranno invece essere più rilevanti e penalizzare in maggior misura il popolo siciliano dei pendolari e l’utenza in generale. L’unica soluzione, se non si vuole sottoscrivere il contratto di servizio con Trenitalia è quella di bandire urgentemente una gara pubblica per effettuare il trasporto ferroviario in Sicilia>>.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari

martedì 12 ottobre 2010

Soppressioni dei treni regionali e relativi disagi/disservizi ai pendolari siciliani

Allarmati dalle prime soppressioni operate da Trenitalia, abbiamo voluto monitorare il trasporto ferroviario regionale da lunedì 4 a sabato 9 ottobre. In tutta questa settimana Trenitalia ha operato la soppressione di circa 70 treni in quasi tutta la regione per un totale di circa 6500 km/treno. A questi abbiamo voluto sommare i circa 3500 km/treno non effettuati nella relazione Palermo Centrale - Palermo Notarbartolo (chiusa per lavori all’anello ferroviario), arrivando così ad un totale complessivo, dei sei giorni monitorati, di circa 10000 km/treno. Riteniamo necessario e doveroso, fare presente che occorre annullare urgentemente queste soppressioni o per lo meno capire quali sono le vere problematiche di queste soppressioni, mancanza di materiale rotabile, guasti, la mancata sottoscrizione del Contratto di Servizio, etc... Questa dura presa di posizione da parte di Trenitalia ci penalizza molto, queste soppressioni hanno creato enormi disagi e scompiglio nell’attività lavorativa di molti pendolari siciliani. Considerato che, Trenitalia è un’azienda di diritto privato ma appartenente, di fatto, al Pubblico, con una forma giuridica che impone, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia e che la sua mission è quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, aspetto che va sempre tenuto nella massima considerazione.

Desideriamo mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario si basino molto sull’orario di trasporto per effettuare scelte, non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario. È necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore e che, inoltre, tutte le variazioni vengano concordate con largo anticipo, in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.

Ritengo che il perdurare di tale disagi dovrà essere comunicato in modo tempestivo e chiaro a tutta l’utenza pendolare, almeno, per dare l’opportunità di poter scegliere e decidere se continuare a viaggiare in treno, con tutti i disagi previsti, oppure scegliere un altro mezzo alternativo.

Concludo facendo presente che, il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i Siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità.

In considerazione di ciò, riteniamo tutto questo inaccettabile da parte di Trenitalia, mentre incomprensibile è, invece, il silenzio del Dipartimento dei Trasporti della Regione Siciliana sul Contratto di Servizio e sui disservizi/disagi di questi ultimi giorni subiti da migliaia di Siciliani.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

sabato 2 ottobre 2010

Sicilia in attesa del Piano trasporti - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

È trascorso un anno, ma né i pendolari né i siciliani si sono accorti di tutti questi benefici e dei vantaggi che il Piano doveva portare al miglioramento del trasporto su ferro della regione. Al contrario non possiamo che constatare un effettivo peggioramento della situazione ferroviaria in special modo sulla dorsale tirrenica Messina-Palermo, oltre al taglio di treni a lunga percorrenza da e per il nord. Per non parlare poi del tanto annunciato “Contratto di servizio” per il trasporto ferroviario che da anni ormai i pendolari attendono. E’ rimasto a binario morto nei meandri del dipartimento dei Trasporti della Regione.

lunedì 6 settembre 2010

La storia infinita… del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia

Un anno fa, ed esattamente il 7 settembre 2009 a Roma, venivano sottoscritti i contratti di servizio tra le regioni italiane e Trenitalia, per il trasporto ferroviario. Quel giorno, l’assessore regionale ai trasporti, pro tempore, Nino Strano presente a Roma, non sottoscrisse il contratto di servizio per la regione Sicilia, prendendo qualche altro giorno di tempo. Considerato che, di tempo dall’incontro romano, è trascorso un anno e del contratto di servizio in Sicilia non se ne è più parlato. Cosa è successo di così grave per non averlo sottoscritto? Perché è rimasto top secret? Di chi è la colpa? Quali problematiche nasconde?. Questi sono gli interrogativi che abbiamo deciso di porre a tutta la classe politica siciliana, in considerazione del fatto che le altre regioni, sono già sul piede di guerra per gli ulteriori tagli ai finanziamenti statali per il trasporto pubblico ferroviario del 2011. Desideriamo far notare che nessuna presa di posizione è stata messa in atto dalla Regione Siciliana, a fronte dei tagli effettuati da Trenitalia alle corse-treno a media e lunga percorrenza sino ad oggi. In merito, invece alle dichiarazioni del neo-presidente siciliano di Rete Ferroviaria Italiana Ing. Dario Lo Bosco, basterebbe andare a constatare cosa prevedeva l’Accordo di Programma Quadro, sottoscritto in Sicilia nell’ottobre 2001, per rendersi conto di quali e di quante opere infrastrutturali erano previste e quali e quante di queste sono state realizzate in questi dieci anni trascorsi dalla firma dell’APQ siciliano. Tra l’altro desideriamo denunciare la scomparsa dei 1970 milioni di euro, già finanziati per il completamento del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo sulla relazione Messina-Catania. Due miliardi di euro circa rimessi in circolo, in piccoli lotti, nei contratti di programma 2007-2013, con il tacito consenso della nostra classe politica siciliana che anziché reclamare lo storno del finanziamento, non perde occasione per denunciare l’arretratezza infrastrutturale della Sicilia, aspettando che lo sviluppo della Sicilia si realizzi con i continui proclami e fiumi di inchiostro, facendo così contenti e gabbati tutti i siciliani.

Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

sabato 7 agosto 2010

Il caso "TIRRENIA": La Sicilia sempre più penalizzata dal Governo.


Condividiamo in pieno quanto sta attuando il presidente della regione Lombardo sulla vicenda "Tirrenia", non condividiamo invece il silenzio della Regione Siciliana sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia. Le altre regioni italiane hanno tutte sottoscritto il contratto e già stanno portando avanti le istanze per i tagli ai finanziamenti per il rinnovo del contratto di servizio del 2011. Non è immaginabile che l'assessore regionale alla mobilità faccia partire il progetto "MUSA" per la mobilità ambientale, quando non viene incentivato il mezzo "TRENO" per eccellenza ecologico che darebbe di certo, alla mobilità ambientale che l'assessore Gentile vuole promuovere, un grosso contributo al raggiungimento dell'obiettivo del progetto stesso. Egregio Presidente occorre costruire anzichè il "PONTE" il "MURO sullo Stretto" visti i recidivi comportamenti del Governo nei confronti della nostra Sicilia.


Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

mercoledì 30 dicembre 2009

IL SILENZIO DELLA REGIONE SUL CONTRATTO DI SERVIZIO

Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario che in tutte le regioni italiane è stato sottoscritto, in Sicilia è ancora in via di definizione al Dipartimento Trasporti della regione. Il Contratto di Servizio prima della sua sottoscrizione, nelle altre regioni d’Italia, è stato discusso, pianificato e concordato con i Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori. Non possiamo dire la stessa cosa della Regione Siciliana. Il Contratto di Servizio in Sicilia, nonostante le molte richieste di audizione dei Comitati Pendolari Siciliani, non è stato ancora presentato, discusso, concordato e pianificato con gli stessi che sono i maggiori fruitori del servizio di trasporto ferroviario. Il Contratto di Servizio in Sicilia è Top Secret. Nelle altre regioni d’Italia vedi la Liguria, la Lombardia, gli assessori regionali ai trasporti sono scesi in piazza a protestare assieme ai pendolari per i disservizi di Trenitalia, ed hanno chiamato i pendolari ad intervenire sul Contratto di Servizio proposto da Trenitalia, prima della sua sottoscrizione. Gli assessori regionali hanno fatto tesoro dell’esperienza di chi da diversi anni ha scelto il mezzo pubblico “treno” per i propri spostamenti, ma tutto questo alla politica siciliana non interessa. In merito alla sottoscrizione del Contratto di Servizio, desideriamo fare presente che, occorre fare molta attenzione, in quanto sappiamo che Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.

Nel nuovo tipo di Contratto di servizio che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita al treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia di treno), questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che, più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre allungati, e, per di più un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.

La durata prevista è di sei anni + sei al costo di 120 milioni di euro l’anno.

Il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che, dal nostro punto di vista, è il soggetto principale del servizio stesso, ossia “l’UTENTE”

Ecco alcune delle nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio:

1.Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria o dei guasti dei self service, e di chiusura dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo);

2.Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti;

3.Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;

4.Si attui la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalla Regione in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);

5.Nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente, che è quello che a noi e pensiamo anche alla all’Istituzione regione, interessa maggiormente.

Concludiamo facendo presente che, il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

giovedì 3 dicembre 2009

L’Italia dei treni dei pendolari va a una sola velocità: in ritardo

Articolo tratto dal quotidiano la Sicilia di giovedì 03 dicembre 2009
(Maria Ausilia Boemi)

LEGAMBIENTE. Monitoraggio nazionale nell’ambito della campagna «Pendolaria»: puntualità miraggio da Milano a Palermo

E in Sicilia si viaggia tra convogli soppressi, sporchi o non climatizzati

CATANIA. E’ sempre più dura la vita dei pendolari ’Italia: mentre sfrecciano loro davanti (dove ci sono) i treni ad alta velocità che non li riguardano,sono costretti a trascorrere parte della loro giornata in spostamenti alle prese con continui ritardi – in Italia un treno pendolare ogni tre non viaggia in orario, come rilevato da Legambiente –, vagoni sporchi o non climatizzati adeguatamente, convogli soppressi e mancanza di un’informazione tempestiva agli utenti. Secondo un’indagine nell’ambito della campagna «Pendolaria 2009» di Legambiente – con rilevazioni effettuate nella fascia oraria dalle 7 alle 9,30 del 23, 24 e 25 novembre – su 1.216 treni monitorati, ben 430 – la maggioranza – hanno accumulato un ritardo superiore ai cinque minuti (quello ritenuto accettabile), solo 374 sono giunti in orario, i rimanenti 412 hanno avuto lievi ritardi.Il record di treni in ritardo spetta a Milano: alla stazione Cadorna sono arrivati in ritardo il 59% dei treni, a Milano centrale il 57%, a Roma Termini il 54% dei convogli.Seguono a ruota Palermo (con solo il 16% dei treni monitorati in orario, il 41% in ritardo di pochi minuti, il 43% in ritardo di oltre 5 minuti), Salerno (con il 37% dei convogli con ritardi superiori ai 5 minuti), Torino (con il 32% dei treni che hanno accumulato ritardi cospicui) e Messina (il 30% dei treni ha ritardi superiori alla soglia di tolleranza dei 5 minuti). Chiude la classifica la stazione di Genova Principe con «solo» il 18% dei treni in ritardo oltre i 5 minuti.E se il trofeo di «treno lumaca» spetta al regionale tra Albano Laziale e Roma (con una velocità media di percorrenza tra i 30 e i 36 km/h), non va meglio alla Sicilia:«Solo per fare un esempio di martedì – racconta il coordinatore del comitato pendolari Messina-Catania- Siracusa, Giosuè Malaponti, 13 anni di pendolarismo alle spalle – i primi 2 treni che trasportano molti pendolari sulla tratta da Messina a Siracusa hanno accumulato, rispettivamente,40 e 20 minuti di ritardo.Ci sono poi treni che giornalmente accumulano ritardi, come il 12819 che parte da Messina alle 12,10 e dovrebbe arrivare a Catania alle 14,10, ma che prima delle 14,24 non arriva quasi mai».Ma i pendolari non devono combattere solo contro i ritardi:«Ad esempio, dal 19 ottobre sono stati soppressi ingiustificatamente 2 treni sulla Messina-Catania-Siracusa:il 3889 che partiva per Siracusa da Messina alle 5,25 e il 12801 che partiva da Taormina alle 5,20 diretto a Catania. Al loro posto è stato attivato un altro treno – il 3841 – che parte da Messina alle 4,45 e arriva a Siracusa. L’attivazione di questo solo treno, che parte quasi tre quarti d’ora prima di quello soppresso da Messina, ha costretto i pendolari a svegliarsi un’ora prima e arrivare a destinazione con largo anticipo, quando è ancora troppo presto per andare in ufficio».
Ma al danno Trenitalia non fa mancare anche la beffa: «Questo nuovo treno – continua Malaponti – non è segnalato sul sito dove si possono acquistare i biglietti e dove invece sono rimasti indicati i due treni soppressi: secondo me ci sono gli estremi di una truffa e, in proposito, l’Adoc sta presentando un esposto-denuncia al garante».Né va meglio sulla linea tirrenica: ad esempio, con i nuovi orari, è possibile andare da Sant’Agata di Militello a Messina, ma non si può poi tornare indietro.E ci sono poi i treni sporchi, o la climatizzazione a singhiozzo (in alcune carrozze sì, in altre no), o la scarsa manutenzione delle aperture delle porte: «L’altra mattina – racconta ancora Malaponti – 200 persone sono state costrette ad entrare da un’unica porta». Il che vuol dire accumulare ritardi. «Trenitalia sui convogli e Rete ferroviaria italiana nelle stazioni – lamenta poi il coordinatore dei pendolari – non danno agli utenti la tempestiva informazione, come previsto dalla carta dei servizi. E, nelle stazioni non presenziate, ciò può anche comportare dei pericoli».In Sicilia resta in sospeso la questione del contratto di servizio da 110 milioni di euro tra la Regione e Trenitalia, contratto dal quale dipende la decisione di Trenitalia se potenziare o affossare definitivamente il servizio: «Come pendolari – spiega Malaponti – abbiamo chiesto di potere esaminare il contratto prima della firma, per dare i nostri suggerimenti, visto che viviamo giornalmente sulla nostra pelle le pecche del servizio. Ma non abbiamo avuto risposta».Infine,sulla rete ferroviaria restano misteri inspiegabili: come quello di due treni che, per percorrere la tratta tra Catania e Messina, impiegano entrambi un’ora e 57 minuti:«Il giallo – sorride Malaponti – è che uno fa 9 soste, l’altro 23. E allora, come possono avere gli stessi tempi di percorrenza?».

sabato 14 novembre 2009

Lo scarica barile sulle infrastrutture in Sicilia

Che il nostro sistema ferroviario è antiquato, obsoleto e soprattutto non è in alcun modo compatibile con lo sviluppo della Sicilia, è ormai noto a tutti; anche il ministro Matteoli ha verificato lo stato di arretratezza infrastrutturale della Sicilia, vedi la dichiarazione di qualche mese fa, sostenendo che le Ferrovie in Sicilia, sono un vero disastro. C'è, in effetti, qualcosa che dovrebbe essere chiarita e con delle prese di posizione forti, non basta la contestazione del Governatore Lombardo su la Stampa dal titolo “I treni in Sicilia? Degni del Congo”, ma occorre fare chiarezza, una volte per tutte, su questo rimpiattino di responsabilità tra il Governo regionale, i vertici delle Ferrovie dello Stato e il Governo nazionale. L'assessore regionale ai trasporti, ha più volte dichiarato che in Sicilia non abbiamo vagoni ristoranti; che buona parte del materiale rotabile è vetusto; che in Sicilia le province di Trapani e Ragusa (e non solo quelle assessore, vi è la provincia di Siracusa, Caltanissetta, la Catania-Caltagirone, etc.) non hanno ancora linee ferroviarie elettrificate, tenuto conto che in Sicilia dei 1378 km di linea ferrata , 631km sono a semplice binario e 578 km sono non elettrificate; che la colpa dell'arretratezza infrastrutturale è da addebitare a Trenitalia e a Rete ferroviaria Italiana, che non hanno in questi ultimi anni progettato lo sviluppo infrastrutturale siciliano; il tira e molla sulle cifre (pare che siano 111 milioni al netto d’iva) da destinare al Contratto di Servizio che giace ancora a binario morto, a differenza delle altre regioni italiane dove è stato sottoscritto ed hanno ottenuto le risorse ncessarie per l’acquisto del nuovo materiale rotabile. Il presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, intervenuto a Palermo sabato scorso, alle “Giornate dell'Economia del Mezzogiorno", ha dichiarato:”I progetti per migliorare la qualità del sistema ferroviario siciliano ci sono ma quello che manca sono le risorse economiche”, ed ancora «la Sicilia ha bisogno di un sistema di trasporti più efficiente ma i bisogni infrastrutturali sono così tanti che malgrado gli sforzi manca sempre qualcosa. Stiamo completando il raddoppio della Messina-Palermo dove ci sono i finanziamenti e poi ci sono i progetti per fare ex novo la Palermo-Catania e per velocizzare e rafforzare la Messina-Catania-Siracusa dove, mettendo in atto tutto il nostro impegno e la nostra progettualità, mancano le risorse economiche». Alla luce di queste dichiarazioni, cadono nel vuoto le affermazioni della politica regionale di questi ultimi mesi che puntavano l’indice nei confronti di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana che non avevano progetti per lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia. In considerazione di questi fatti, la classe politica regionale dovrebbe pretendere dal governo nazionale le risorse adeguate, affinché in tempi brevi, vengano finanziati questi progetti che le Ferrovie dello Stato dichiarano di avere pronti per lo sviluppo della Sicilia, opere certamente urgenti e necessarie a ridurre l'enorme divario infrastrutturale che attualmente esiste ed è evidente tra la Sicilia e il resto d'Italia. Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per l'ulteriore taglio dei treni a lunga percorrenza tra nord-sud che avverrà, quasi certamente, dal 13 dicembre 2009, alle continue soppressioni dei treni nel trasporto regionale e al totale abbandono del trasporto merci. Considerato che dei 110 milioni di euro che lo Stato deve assegnare alla Regione per la sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario, non c’è neanche l’ombra e tra l’altro, devono essere ancora trasferite dal Governo nazionale alla Regione le competenze in materia di trasporto pubblico previste dalla legge.

In conclusione, le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di affermare che grazie all'Alta Velocità il Paese è più moderno ed avanzato.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

martedì 3 novembre 2009

Incontro sul Contratto di Servizio con l'Assessorato regionale ai Trasporti

Dal Dipartimento Trasporti, viste le innumerevoli richieste di audizione sul Contratto di Servizio, ci comunicano che, presumibilmente nella seconda settimana di novembre, con data e orari da confermare successivamente, i Rappresentanti dei Comitati dei Pendolari saranno convocati in Assessorato per discutere sulla nuova proposta di orario invernale decorrente dal 13 dicembre p.v.

Considerazioni sulle risposte relative alle soppressioni

Dopo aver letto l’email di risposta, abbiamo ritenuto opportuno e necessario, dover fare alcune considerazioni:
E’ palesemente evidente che i treni 3889 e 12801, allo stato di fatto sono stati soppressi, è evidente inoltre, che il nuovo treno 3841 così come scrive Trenitalia ha assorbito la traccia del treno 12801 ma, non quella del treno 3889 che ha creato enormi disagi all’utenza pendolare;
Ci sorprendono invece le motivazioni che vengono date a queste soppressioni:
1 - mancata sottoscrizione del Contratto di Servizio;
2 - necessità di recuperare il materiale da sottoporre a manutenzione.

Tenuto conto che il comunicato stampa del 16 ottobre recitava testualmente: “Le violente ondate di maltempo dei giorni scorsi hanno determinato una serie di problemi tecnici alle infrastrutture e ai treni che rendono necessaria, a partire dal prossimo lunedì 19 ottobre, una temporanea modifica dell’offerta ferroviaria regionale”.
Inconcepibile invece, il fatto di non poter sopprimere e/o accorpare anziché i primi treni del mattino o gli ultimi della sera, corse treno nell’arco della giornata  che certamente avrebbero arrecato un disagio minore a tutta l’utenza pendolare siciliana.
I km/treno, viste le soppressioni e/o accorpamenti, non utilizzati dal 19 ottobre che fine fanno?
Quanti sono i km/treno per l’anno in corso?
Quali sono le penali in questi casi?
Domande che certamente resteranno senza nessuna risposta.