
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
giovedì 28 febbraio 2013
L'incognita sui tagli. Il Contratto di Servizio: l'importanza del trasporto ferroviario in Sicilia
In riferimento all’incognita sui tagli che Trenitalia attuerà
in Sicilia a partire dall’11 marzo 2013, desideriamo intervenire considerato che, tale questione,
deve trovare immediata soluzione anche in considerazione delle drammatiche
conseguenze che si registreranno a breve, dal punto di vista sociale ed
economico per tutti gli utenti del trasporto ferroviario.
Non comprendiamo le scelte che, il sindaco dei siciliani
Crocetta e l’assessore ai trasporti e alla mobilità Bartolotta, hanno intrapreso,
infatti, anziché chiudere definitivamente il capitolo sul trasporto ferroviario
sottoscrivendo con Trenitalia il Contratto di servizio, assicurando così ai
Siciliani quanto gli spetterebbe di diritto; hanno pensato bene di
sottoscrivere il contratto sugli interventi strategici per le infrastrutture
siciliane con Rete Ferroviaria Italiana, non tenendo conto che la priorità era garantire
e salvaguardare il trasporto ferroviario. Di certo loro non la pensano così!
Con l’attuazione dei Decreti Legislativi 422/97 e 400/99), il
trasporto regionale e locale diviene competenza esclusiva delle regioni. Sono
queste ultime a scegliere un concessionario, anche con gara d'appalto europea,
ed erogare ogni anno i contributi per il servizio universale. A tutto questo
fanno eccezione le Regioni a
statuto speciale (Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige,
Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia) che hanno rifiutato di ricevere il
trasferimento di competenze. Di conseguenza i servizi ferroviari di queste
Regioni sono rimasti di competenza diretta dello Stato.
Quasi tutti i contratti di servizio sono stati sottoscritti a
Roma il 7 settembre 2009 con affidamento diretto a Trenitalia ed alcuni a
seguito di gara europea. Da un comunicato della Regione Sicilia del 13 settembre
2011 apprendiamo che la giunta regionale aveva dato il via libera all’Accordo
di programma con il Ministero che, di fatto, spianava la strada alla
sottoscrizione del Contratto di servizio con Trenitalia. Ma ciò non è ancora
avvenuto. Tale sottoscrizione avrebbe consentito alla Regione Sicilia di
attuare una programmazione dei servizi più vicina alle reali esigenze dell’utenza
e del territorio.
Trenitalia, con la sua Divisione Passeggeri Regionale,
fornisce il servizio di trasporto ferroviario regionale su tutto il territorio
italiano. Le Regioni decidono quali e quanti servizi intendono acquistare,
stipulando con Trenitalia un vero e proprio contratto, della durata di 6 anni
ulteriormente rinnovabili per altri 6. Con il contratto si definisce la Carta dei Servizi, un
sistema di valutazione e monitoraggio della qualità dei servizi.
In ogni caso sono le
Regioni a stabilire i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, e a fissare nei
contratti di servizio i livelli minimi di qualità (puntualità, pulizia,
informazioni, ecc.) che il gestore deve erogare. Se tali obiettivi non vengono
raggiunti, la Regione
applica delle penali, detraendo tale importo dal corrispettivo che deve pagare
a Trenitalia. Le penali sono utilizzate da molte regioni come strumento a
favore dei pendolari abbonati, trasformando le risorse decurtate in sconti
sugli abbonamenti futuri.
Giosuè Malaponti - Coordinatore
Comitato Pendolari Siciliani
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Il treno è in ritardo ma non lo dicono
La stazione
«dimenticata». Ore 9: tutti sbagliati gli annunci sul convoglio in arrivo da
Roma.
Stazione
di Siracusa, ieri mattina alle nove. C'è gente, non tanta in verità, che
aspetta il treno delle 9,30 in arrivo da Roma. Nessun annuncio del convoglio in
arrivo. La gente comincia a chiedersi: vuoi vedere che siamo alle solite, col
treno in ritardo? Poi un annuncio, dieci minuti prima dell'orario previsto. Lo
speaker rende noto che il treno delle 9,30 in arrivo da Roma arriverà sul
binario due. Passano le 9,30. Silenzio. Finalmente un annuncio: il treno delle
9,30 in arrivo da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due.
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35
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Addio al Ponte sullo Stretto il governo revoca la concessione
Da venerdì requiem definitivo per
il Ponte sullo Stretto. Risarcibili 300 milioni. Attaguile: usare fondi
privati. Realacci: la farsa finisca
Palermo. Il Consiglio dei ministri non ha concesso
la proroga rispetto al termine perentorio del prossimo 1 marzo, entro cui la
società "Stretto di Messina Spa" e il general contactor
"Eurolink" avrebbero dovuto presentare l'atto aggiuntivo per la
realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Visto che, come ha illustrato
il ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera, «il contraente generale è
receduto dal contratto poiché lo scorso mese di novembre ha impugnato davanti
al Tar del Lazio la nota con cui "Stretto di Messina Spa" si opponeva
al recesso», sono venute meno «le condizioni necessarie per l'emanazione di un
decreto legge per la proroga del termine per la stipula dell'atto aggiuntivo».
La costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina era stata congelata con un'apposita norma inserita nel decreto legge di stabilità varato a novembre e trasformato in legge nel dicembre 2012, concedendo tempo fino all'1 marzo per presentare al Cipe il progetto definitivo ed indicare le fonti di finanziamento. Tempi tecnicamente troppo ristretti. «Nel caso in cui - si legge al comma 8 del provvedimento - l'atto aggiuntivo... non venga stipulato entro il termine perentorio dell'1 marzo 2013, sono caducati, con effetto dalla data di entrata in vigore del decreto legge 2 novembre 2012, n. 187, tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria... ».
ll governo Monti come eventuale risarcimento all'Impregilo, capofila di una cordata internazionale di imprese, ha stanziato 300 milioni di euro. Una somma ritenuta poco congrua. Si prevede un lungo contezioso che è difficile stimare quanto potrà costare alle casse dello Stato, mentre la Sicilia e il Sud d'Italia saranno private di un'avveniristica infrastruttura.
Per Francesco Attaguile, presidente dell'associazione "Hub Sicilia internazionale", «non si può consentire al governo Monti di penalizzare la Sicilia così pesantemente. Caso mai, dica che il Ponte non si può realizzare con fondi pubblici, ma privati. Ci sono parecchi investitori stranieri pronti a farlo. Il Ponte è fondamentale per lo sviluppo della Sicilia e del Meridione. I cinesi, per esempio, sono pronti ad investire e gestire il porto di Augusta per 99 anni, ma senza un collegamento stabile sullo Stretto che consenta alle merci di risalire verso il centro Europa non avrebbero alcun interesse. La Sicilia e i suoi porti sono strategici per il flusso delle merci provenienti dall'estremo oriente. Stanno raddoppiando la portata del canale di Suez per consentire il transito delle mega-portacontainer per le quali è antieconomico raggiungere i porti del Nord».
Di parere contrario, Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd: «La farsa del Ponte sullo Stretto di Messina deve finire. Non si possono sprecare, tanto più visto il difficile momento, risorse pubbliche per un'opera dall'utilità estremamente dubbia. E' un bene, quindi, che il Consiglio dei ministri abbia desistito e deciso di non procedere alla proroga del termine perentorio dell'1 marzo 2013». Per Realacci, pertanto, «dal primo marzo si dovrà procedere alla liquidazione della società "Stretto di Messina Spa", mettendo finalmente fine ad una vicenda durata e costata già troppo».
La costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina era stata congelata con un'apposita norma inserita nel decreto legge di stabilità varato a novembre e trasformato in legge nel dicembre 2012, concedendo tempo fino all'1 marzo per presentare al Cipe il progetto definitivo ed indicare le fonti di finanziamento. Tempi tecnicamente troppo ristretti. «Nel caso in cui - si legge al comma 8 del provvedimento - l'atto aggiuntivo... non venga stipulato entro il termine perentorio dell'1 marzo 2013, sono caducati, con effetto dalla data di entrata in vigore del decreto legge 2 novembre 2012, n. 187, tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria... ».
ll governo Monti come eventuale risarcimento all'Impregilo, capofila di una cordata internazionale di imprese, ha stanziato 300 milioni di euro. Una somma ritenuta poco congrua. Si prevede un lungo contezioso che è difficile stimare quanto potrà costare alle casse dello Stato, mentre la Sicilia e il Sud d'Italia saranno private di un'avveniristica infrastruttura.
Per Francesco Attaguile, presidente dell'associazione "Hub Sicilia internazionale", «non si può consentire al governo Monti di penalizzare la Sicilia così pesantemente. Caso mai, dica che il Ponte non si può realizzare con fondi pubblici, ma privati. Ci sono parecchi investitori stranieri pronti a farlo. Il Ponte è fondamentale per lo sviluppo della Sicilia e del Meridione. I cinesi, per esempio, sono pronti ad investire e gestire il porto di Augusta per 99 anni, ma senza un collegamento stabile sullo Stretto che consenta alle merci di risalire verso il centro Europa non avrebbero alcun interesse. La Sicilia e i suoi porti sono strategici per il flusso delle merci provenienti dall'estremo oriente. Stanno raddoppiando la portata del canale di Suez per consentire il transito delle mega-portacontainer per le quali è antieconomico raggiungere i porti del Nord».
Di parere contrario, Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd: «La farsa del Ponte sullo Stretto di Messina deve finire. Non si possono sprecare, tanto più visto il difficile momento, risorse pubbliche per un'opera dall'utilità estremamente dubbia. E' un bene, quindi, che il Consiglio dei ministri abbia desistito e deciso di non procedere alla proroga del termine perentorio dell'1 marzo 2013». Per Realacci, pertanto, «dal primo marzo si dovrà procedere alla liquidazione della società "Stretto di Messina Spa", mettendo finalmente fine ad una vicenda durata e costata già troppo».
Lillo Miceli Mercoledì 27 Febbraio 2013 Il Fatto, pagina 9
Battaglia contro i mulini a vento Ponte addio.
Non avrei mai voluto scriverlo perché questo giornale si batte da 50
anni per la realizzazione sullo Stretto di Messina del ponte più lungo del
mondo: 3.300 metri a campata unica, lavoro per 30 mila persone per dieci anni
nelle regioni con il più alto tasso di disoccupazione. Torri di sostegno di 400
metri, più alte della Tour Eiffel, con dentro ristoranti, alberghi e uffici,
treni veloci che passano su quel ponte. Un sogno che va in frantumi, ma
soprattutto una speranza per la Sicilia che si perde nell'incomprensione
generale. Un'opera considerata a torto come voluta da Berlusconi e quindi
politicamente da affossare con tutti i mezzi. Gli ingegneri italiani
costruiscono ponti nel mondo, ma non qui, non in Sicilia. A questo punto non
vale niente la legge del 1971 che istituì la società Stretto di Messina con
l'incarico di realizzare il Ponte, non vale più perché il governo uscente ha
revocato con arroganza la concessione invece di lasciare la questione al
subentrante, non vale più il bando di gara internazionale vinto da una cordata
di grandi imprese: l'Italia è un Paese che non rispetta i patti e nemmeno se
stessa. Non vale più l'interesse del mondo per il ponte contro un'orda di voci
contrarie a tutto, al Ponte, alla Tav Torino-Lione, al rigassificatore di Porto
Empedocle. Non si può fare la battaglia contro i mulini a vento, ma non l'abbandoniamo.
I sogni possono tornare.
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Pagina, pagina 1
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Pagina, pagina 1
domenica 24 febbraio 2013
Ritirati da Trenitalia i tagli di marzo?
Secondo alcune indiscrezioni dagli ambienti sindacali, sembra che i tagli previsti da Trenitalia in Sicilia dall'11 marzo 20113, sarebbero stati tutti ritirati. Speranzosi che ciò si avveri, cogliamo l'occasione per ringraziare i sindacati per il buon lavoro svolto.
mercoledì 20 febbraio 2013
Infrastrutture. In città i tecnici del ministero. Tram, presto le prove della prima linea
Palermo. La Giunta comunale ha esaminato ieri un tema importante che costituisce un
passo in avanti per l'attivazione della tramvia. Si tratta della
formalizzazione del «soggetto esercente»: essendo operativa una sola azienda di
trasporto pubblico, ovvero l'Amat, l'Amministrazione dovrebbe aver raggiunto la
fumata bianca.
«Questo atto formale - spiegano dalla Sis - è un tassello fondamentale per lo sviluppo del sistema di trasporto pubblico integrato. Consentirà la definizione del cosiddetto "Piano di esercizio" da sottoporre alla commissione ministeriale dell'Ustif (ufficio speciale trasporti a impianti fissi, ndr)». Dopodomani, infatti, i tecnici dell'Ustif verranno in città per verificare se ci sono le condizioni tecniche necessarie ad attivare la Linea 1 (Roccella-Stazione Centrale) fino a piazza Scaffa, in modo da rispettare la promessa del sindaco («entro il prossimo Festino gireremo in tram»).
Una volta nominata l'Amat quale «soggetto esercente» del servizio tram, si potrà finalmente definire il piano di esercizio (orari, frequenza, fermate, ecc.) da seguire. Da ciò deriverà anche il meccanismo di selezione dei conducenti dei mezzi, nonché le prove di pre-esercizio su circuito elettrificato: serviranno a mettere a punto i 17 tram «Bombardier» e a raggiungere il chilometraggio minimo richiesto (2.000 km) per ottenere il nullaosta all'esercizio. Sui conducenti, il ministero deciderà quante ore di teoria e di pratica dovranno prevedere i corsi di abilitazione. Una volta scelti i potenziali conducenti (quasi certamente personale Amat) inizieranno nel giro di qualche mese i corsi teorici e pratici. «Gli esami sono difficili. Bisognerà sperare - dicono ironicamente dalla Sis - che tutti vengano promossi, in modo che l'Ustif rilasci loro il patentino. Se ci sarà qualche "bocciato", i tempi potrebbero dilatarsi».
L'Ustif, inoltre, si pronuncerà anche sui requisiti che deve avere il «direttore d'esercizio», quel tecnico indispensabile per i sovrappassi pedonali costruiti sulla circonvallazione. Una volta definiti, il Comune potrà nominarne uno; in questo modo si potrà riattivare il servizio ascensori nel sovrappasso «Emiri» - sospeso il 5 novembre scorso - e inaugurare il sovrappasso «Uditore» (all'altezza del «Palazzo dei sogni»), spegnendo contestualmente i sottostanti semafori a chiamata. Intanto si attendono gli espropri per iniziare i lavori anche sul terzo e ultimo sovrappasso che collegherà via Nave a via La Loggia. «Entro maggio - aggiungono dalla Sis - speriamo di ottenere anche gli espropri delle aree di piazza Scaffa, in modo da iniziare le lunghe operazioni di demolizione del vecchio "Ponte delle Teste mozze" sul fiume Oreto, che sarà sostituito con uno dal design ultramoderno».
Intanto il Comune, a fronte dei 30 milioni avanzati dalla Sis per lavori già svolti nel 2012, ha deliberato il pagamento di 4,2 milioni di euro per gli Stati di avanzamento dei lavori numeri 43 e 44. La Giunta, infine, ha approvato in via definitiva il Piano di utilizzo dei fondi Cipe, assegnati nel 2009 ma non ancora impegnati. In totale si tratta di 150 milioni di euro: 69 gestiti dalla Regione per la discarica di Bellolampo; 4 per la ristrutturazione del ponte Oreto; 17,5 all'Amg per l'illuminazione urbana; 18,6 per la manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di 4 edifici comunali; 14,9 per l'adeguamento strutturale di 8 scuole; e 20 all'Amat per potenziare il trasporto urbano.
«Questo atto formale - spiegano dalla Sis - è un tassello fondamentale per lo sviluppo del sistema di trasporto pubblico integrato. Consentirà la definizione del cosiddetto "Piano di esercizio" da sottoporre alla commissione ministeriale dell'Ustif (ufficio speciale trasporti a impianti fissi, ndr)». Dopodomani, infatti, i tecnici dell'Ustif verranno in città per verificare se ci sono le condizioni tecniche necessarie ad attivare la Linea 1 (Roccella-Stazione Centrale) fino a piazza Scaffa, in modo da rispettare la promessa del sindaco («entro il prossimo Festino gireremo in tram»).
Una volta nominata l'Amat quale «soggetto esercente» del servizio tram, si potrà finalmente definire il piano di esercizio (orari, frequenza, fermate, ecc.) da seguire. Da ciò deriverà anche il meccanismo di selezione dei conducenti dei mezzi, nonché le prove di pre-esercizio su circuito elettrificato: serviranno a mettere a punto i 17 tram «Bombardier» e a raggiungere il chilometraggio minimo richiesto (2.000 km) per ottenere il nullaosta all'esercizio. Sui conducenti, il ministero deciderà quante ore di teoria e di pratica dovranno prevedere i corsi di abilitazione. Una volta scelti i potenziali conducenti (quasi certamente personale Amat) inizieranno nel giro di qualche mese i corsi teorici e pratici. «Gli esami sono difficili. Bisognerà sperare - dicono ironicamente dalla Sis - che tutti vengano promossi, in modo che l'Ustif rilasci loro il patentino. Se ci sarà qualche "bocciato", i tempi potrebbero dilatarsi».
L'Ustif, inoltre, si pronuncerà anche sui requisiti che deve avere il «direttore d'esercizio», quel tecnico indispensabile per i sovrappassi pedonali costruiti sulla circonvallazione. Una volta definiti, il Comune potrà nominarne uno; in questo modo si potrà riattivare il servizio ascensori nel sovrappasso «Emiri» - sospeso il 5 novembre scorso - e inaugurare il sovrappasso «Uditore» (all'altezza del «Palazzo dei sogni»), spegnendo contestualmente i sottostanti semafori a chiamata. Intanto si attendono gli espropri per iniziare i lavori anche sul terzo e ultimo sovrappasso che collegherà via Nave a via La Loggia. «Entro maggio - aggiungono dalla Sis - speriamo di ottenere anche gli espropri delle aree di piazza Scaffa, in modo da iniziare le lunghe operazioni di demolizione del vecchio "Ponte delle Teste mozze" sul fiume Oreto, che sarà sostituito con uno dal design ultramoderno».
Intanto il Comune, a fronte dei 30 milioni avanzati dalla Sis per lavori già svolti nel 2012, ha deliberato il pagamento di 4,2 milioni di euro per gli Stati di avanzamento dei lavori numeri 43 e 44. La Giunta, infine, ha approvato in via definitiva il Piano di utilizzo dei fondi Cipe, assegnati nel 2009 ma non ancora impegnati. In totale si tratta di 150 milioni di euro: 69 gestiti dalla Regione per la discarica di Bellolampo; 4 per la ristrutturazione del ponte Oreto; 17,5 all'Amg per l'illuminazione urbana; 18,6 per la manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di 4 edifici comunali; 14,9 per l'adeguamento strutturale di 8 scuole; e 20 all'Amat per potenziare il trasporto urbano.
davide guarcello
La Sicilia - Martedì 19 Febbraio 2013 Palermo Pagina 24
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lunedì 18 febbraio 2013
Senza treni
Una settimana tutta da raccontare quella appena trascorsa, con diversi spunti
interessanti che meritano delle sottolineature.
Si comincia con la discesa in campo del commissario straordinario del Comune che, esauriti gli incontri istituzionali, ha cominciato la sua attività e come debutto ha scelto il Consiglio comunale. Un bell'esordio, non c'è che dire, ma non tanto per lui quanto per i soliti consiglieri comunali che alla prima difficoltà hanno fatto cadere il numero legale. Un dejàvù che si sperava fosse passato di moda, invece si torna all'antico, con i consiglieri che hanno poi pensato bene di tirare per la giacca il commissario con una serie di problemi che sono quelli di sempre, stantii e improponibili.
Ma il commissario ha fatto vedere il suo modus operandi il giorno dopo quando, su un allarme lanciato dalla circoscrizione Tiche a proposito del viadotto a Targia che potrebbe essere in condizioni pericolose, ha immediatamente disposto un sopralluogo dei tecnici comunali, si è presentato con loro per vedere l'importanza del problema, quindi ha disposto una perizia di un tecnico dell'università di Catania. Impressionante operosità per una città che fra il dire e il fare ha sempre fatto trascorrere anni. Bravo commissario.
Ma l'argomento più allettante della settimana giunge dal fronte dei treni. La Sicilia, ultima fra le regioni italiane, sta per sottoscrivere il! contratto di servizio. E subito si è pensato a un salto di qualità nei collegamenti ferroviari, anche perché si parla di alta velocità light (come dire un tarocco dell'alta velocità con il marchio, ma con servizio non adeguati). E invece scopri che gli unici vantaggi li avranno le tratte Catania-Messina, Palermo-Messina e Palermo-Catania. Il resto non solo non sarà migliorato, ma sarà ulteriormente penalizzato con il taglio di alcune corse locali.
Pochi minuti e, lancia in resta, ecco partire il deputato regionale Enzo Vinciullo. Incontra il presidente della Regione e chiede lumi. Poi, come spesso gli accade, distratto da altre mille emergenze, si lancia nelle nuove avvenuture con comunicati stampa e prese di posizione. Ovvero nulla di concreto. E, contemporaneamente lotta in casa sua, nel Pdl dove è maggioranza, ma non riesce a convincere neppure con la forza dei numeri l'ormai ex maggioranza e vive un momento di dissociazione ambientale che non fa bene nè alle sue azioni né al Pdl, sempre più frazionato in tanti rivoli.
Ma la vicenda treno è appetibile, ci si aspetta dunque che intervengano altri deputati regionali e parlamentari nazionali. Ma anche in questo caso nulla di tutto questo. I nostri eroi sono scomparsi da anni dalla vita politica cittadina, a meno di chiedere voti sotto le elezioni.
Interviene invece il presidente della Provincia, Nicola Bono, anche lui con parole dure che fanno pensare a un'azione decisa, pronti a ridimensionare ogni intenzione quando torna alla mente il Treno del Barocco. Se non riusciamo a far ripartire neppure quello come pretendiamo di fare la guerra alle Ferrovie?
Ma dato che spesso piove sul bagnato ecco che da Roma giunge una ipotesi di lavoro per la Sicilia: realizzare una bretella di collegamento fra il porto di Augusta e l'aeroporto di Comiso. Bella come idea, non c'è che dire, se non fosse che per i treni di Siracusa e Ragusa sarebbe il colpo di grazia. Mentre l'ultima chicca è di un consigliere comunale che, per aggirare il problema collegamenti ferroviari propone la creazione, a Siracusa, di un aeroporto turistico.
Nessun commento, ma l'invito a meditare sulla nostra classe politica.
Nuccio Schillirò
La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 29 diario
Si comincia con la discesa in campo del commissario straordinario del Comune che, esauriti gli incontri istituzionali, ha cominciato la sua attività e come debutto ha scelto il Consiglio comunale. Un bell'esordio, non c'è che dire, ma non tanto per lui quanto per i soliti consiglieri comunali che alla prima difficoltà hanno fatto cadere il numero legale. Un dejàvù che si sperava fosse passato di moda, invece si torna all'antico, con i consiglieri che hanno poi pensato bene di tirare per la giacca il commissario con una serie di problemi che sono quelli di sempre, stantii e improponibili.
Ma il commissario ha fatto vedere il suo modus operandi il giorno dopo quando, su un allarme lanciato dalla circoscrizione Tiche a proposito del viadotto a Targia che potrebbe essere in condizioni pericolose, ha immediatamente disposto un sopralluogo dei tecnici comunali, si è presentato con loro per vedere l'importanza del problema, quindi ha disposto una perizia di un tecnico dell'università di Catania. Impressionante operosità per una città che fra il dire e il fare ha sempre fatto trascorrere anni. Bravo commissario.
Ma l'argomento più allettante della settimana giunge dal fronte dei treni. La Sicilia, ultima fra le regioni italiane, sta per sottoscrivere il! contratto di servizio. E subito si è pensato a un salto di qualità nei collegamenti ferroviari, anche perché si parla di alta velocità light (come dire un tarocco dell'alta velocità con il marchio, ma con servizio non adeguati). E invece scopri che gli unici vantaggi li avranno le tratte Catania-Messina, Palermo-Messina e Palermo-Catania. Il resto non solo non sarà migliorato, ma sarà ulteriormente penalizzato con il taglio di alcune corse locali.
Pochi minuti e, lancia in resta, ecco partire il deputato regionale Enzo Vinciullo. Incontra il presidente della Regione e chiede lumi. Poi, come spesso gli accade, distratto da altre mille emergenze, si lancia nelle nuove avvenuture con comunicati stampa e prese di posizione. Ovvero nulla di concreto. E, contemporaneamente lotta in casa sua, nel Pdl dove è maggioranza, ma non riesce a convincere neppure con la forza dei numeri l'ormai ex maggioranza e vive un momento di dissociazione ambientale che non fa bene nè alle sue azioni né al Pdl, sempre più frazionato in tanti rivoli.
Ma la vicenda treno è appetibile, ci si aspetta dunque che intervengano altri deputati regionali e parlamentari nazionali. Ma anche in questo caso nulla di tutto questo. I nostri eroi sono scomparsi da anni dalla vita politica cittadina, a meno di chiedere voti sotto le elezioni.
Interviene invece il presidente della Provincia, Nicola Bono, anche lui con parole dure che fanno pensare a un'azione decisa, pronti a ridimensionare ogni intenzione quando torna alla mente il Treno del Barocco. Se non riusciamo a far ripartire neppure quello come pretendiamo di fare la guerra alle Ferrovie?
Ma dato che spesso piove sul bagnato ecco che da Roma giunge una ipotesi di lavoro per la Sicilia: realizzare una bretella di collegamento fra il porto di Augusta e l'aeroporto di Comiso. Bella come idea, non c'è che dire, se non fosse che per i treni di Siracusa e Ragusa sarebbe il colpo di grazia. Mentre l'ultima chicca è di un consigliere comunale che, per aggirare il problema collegamenti ferroviari propone la creazione, a Siracusa, di un aeroporto turistico.
Nessun commento, ma l'invito a meditare sulla nostra classe politica.
Nuccio Schillirò
La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 29 diario
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I tagli di 105 collegamenti ferroviari nell'Isola
Studenti e lavoratori pendolari protestano contro Trenitalia
Mazara. «La decisione di Trenitalia di tagliare ben 105 collegamenti ferroviari in Sicilia, a partire dal prossimo 10 marzo, è miope e penalizza fortemente migliaia di pendolari, tra cui tantissimi studenti che quotidianamente utilizzano i trasporti ferroviari per recarsi nelle proprie scuole e che adesso si troveranno appiedati». A dichiararlo è stato il mazarese Leandro Bianco, portavoce regionale della Rete degli Studenti Medi il quale ha stigmatizzato in particolare il taglio di alcune corse del collegamento ferroviario Palermo-Trapani, e viceversa, del quale usufruiscono quotidianamente numerosi pendolari, non solo studenti ma anche lavoratori dei comuni della Provincia. «La cosa più assurda - ha scritto Bianco - è che questa decisione volta ad attuare un piano di risparmi dell'Azienda è arrivata proprio quando si parlava di rafforzamento e ammodernamento della rete ferroviaria siciliana. Qualche mese fa infatti il presidente della Regione Crocetta parlava di un progetto di sviluppo, in accordo con Trenitalia, di alcune linee regionali con collegamenti ferroviari ad alta velocità e della possibilità per esempio di spostarsi da Palermo a Catania in soli 90 minuti. Per questo - ha concluso Bianco - chiediamo al presidente Crocetta e a tutto il governo regionale di adoperarsi immediatamente per salvaguardare gli studenti pendolari siciliani».
F. M.
La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Trapani Pagina 35
Mazara. «La decisione di Trenitalia di tagliare ben 105 collegamenti ferroviari in Sicilia, a partire dal prossimo 10 marzo, è miope e penalizza fortemente migliaia di pendolari, tra cui tantissimi studenti che quotidianamente utilizzano i trasporti ferroviari per recarsi nelle proprie scuole e che adesso si troveranno appiedati». A dichiararlo è stato il mazarese Leandro Bianco, portavoce regionale della Rete degli Studenti Medi il quale ha stigmatizzato in particolare il taglio di alcune corse del collegamento ferroviario Palermo-Trapani, e viceversa, del quale usufruiscono quotidianamente numerosi pendolari, non solo studenti ma anche lavoratori dei comuni della Provincia. «La cosa più assurda - ha scritto Bianco - è che questa decisione volta ad attuare un piano di risparmi dell'Azienda è arrivata proprio quando si parlava di rafforzamento e ammodernamento della rete ferroviaria siciliana. Qualche mese fa infatti il presidente della Regione Crocetta parlava di un progetto di sviluppo, in accordo con Trenitalia, di alcune linee regionali con collegamenti ferroviari ad alta velocità e della possibilità per esempio di spostarsi da Palermo a Catania in soli 90 minuti. Per questo - ha concluso Bianco - chiediamo al presidente Crocetta e a tutto il governo regionale di adoperarsi immediatamente per salvaguardare gli studenti pendolari siciliani».
F. M.
La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Trapani Pagina 35
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Troppi scippi
“Abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione
indetta da Italia Nostra perché la vicenda Ferrovie è stata e rimane al centro
della nostra azione mirata alla difesa del territorio e del lavoro”.
Lo hanno detto Paolo Sanzaro, segretario provinciale della Ust Cislì, e Roberto Getulio, segretario provinciale del presidio Fit, commentando la loro presenza al sit in che si è tenuto ieri mattina all'interno della stazione ferroviaria del capoluogo.
«La Cisl provinciale, insieme con la Fit - hanno aggiunto Sanzaro e Getulio - si trovano da sempre in prima fila per denunciare i continui scippi che sono stati perpetrati al trasporto ferroviario locale. Nel libro bianco che abbiamo realizzato e diffuso poco più di un anno fa, abbiamo ripercorso la storia dei treni da e per la nostra città; un lungo stillicidio di corse e tratte soppresse che, dal prossimo marzo, si allungherà ancora».
«Noi - hanno concluso i due sindacalisti della Cisl - continuiamo a dire basta a questi continui scippi, in attesa che la politica, sempre troppo impegnata in continue campagne elettorali, si adoperi seriamente per scongiurare questo ulteriore distacco della provincia, e del sud est siciliano, dal resto del Paese».
Lo hanno detto Paolo Sanzaro, segretario provinciale della Ust Cislì, e Roberto Getulio, segretario provinciale del presidio Fit, commentando la loro presenza al sit in che si è tenuto ieri mattina all'interno della stazione ferroviaria del capoluogo.
«La Cisl provinciale, insieme con la Fit - hanno aggiunto Sanzaro e Getulio - si trovano da sempre in prima fila per denunciare i continui scippi che sono stati perpetrati al trasporto ferroviario locale. Nel libro bianco che abbiamo realizzato e diffuso poco più di un anno fa, abbiamo ripercorso la storia dei treni da e per la nostra città; un lungo stillicidio di corse e tratte soppresse che, dal prossimo marzo, si allungherà ancora».
«Noi - hanno concluso i due sindacalisti della Cisl - continuiamo a dire basta a questi continui scippi, in attesa che la politica, sempre troppo impegnata in continue campagne elettorali, si adoperi seriamente per scongiurare questo ulteriore distacco della provincia, e del sud est siciliano, dal resto del Paese».
La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Siracusa Pagina
31
domenica 17 febbraio 2013
Tratta ferroviaria Alcantara-Randazzo presto sarà attivato un tavolo tecnico
Gaggi. Si è tenuta la conferenza sull'ipotesi di riattivazione della tratta
ferroviaria Alcantara-Randazzo, alla presenza dell'assessore regionale delle
Infrastrutture e della Mobilità, Antonino Bartolotta, del presidente della Rete
ferroviaria italiana Dario Lo Bosco, del Presidente del Parco fluviale
dell'Alcantara, Bruno De Vita, dei sindaci della municipalità! ospitante
Francesco Tadduni, di Graniti, Marcello D'Amore, di Motta Camastra, Andrea
Scarpignato, di Malvagna, Rita Mungiovino, di Roccella Valdemone, Antonino
Pillera, di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, degli assessori dei comuni di
Taormina e Calatabiano.
«Su proposta congiunta - ammette Tadduni - del Presidente della Rfi e dell'Assessore Bartolotta, nei prossimi giorni, verrà attivato, all'assessorato regionale delle Infrastrutture, un tavolo tecnico che vedrà la presenza degli enti interessati, attraverso il quale verranno vagliate tutte le ipotesi dibattute per giungere, entro tempi rapidi, alla redazione di un piano finanziario che consentirà di prendere una decisione definitiva sul percorso da intraprendere. Un ringraziamento particolare a Bartolotta, già sindaco del comune di Savoca, questo per tutti noi rappresenta la certezza di poter contare su una persona che conosce le peculiarità del nostro territorio».
Alessandra Iraci Tobbi
La Sicilia - Sabato 16 Febbraio 2013 Messina Pagina 35
«Su proposta congiunta - ammette Tadduni - del Presidente della Rfi e dell'Assessore Bartolotta, nei prossimi giorni, verrà attivato, all'assessorato regionale delle Infrastrutture, un tavolo tecnico che vedrà la presenza degli enti interessati, attraverso il quale verranno vagliate tutte le ipotesi dibattute per giungere, entro tempi rapidi, alla redazione di un piano finanziario che consentirà di prendere una decisione definitiva sul percorso da intraprendere. Un ringraziamento particolare a Bartolotta, già sindaco del comune di Savoca, questo per tutti noi rappresenta la certezza di poter contare su una persona che conosce le peculiarità del nostro territorio».
Alessandra Iraci Tobbi
La Sicilia - Sabato 16 Febbraio 2013 Messina Pagina 35
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sabato 16 febbraio 2013
RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI tenutasi sabato 16 febbraio alla stazione di Siracusa e in tutte le stazioni d’Italia
SIRACUSA – Il Comitato Pendolari Siciliani, con il
coordinatore Giosuè Malaponti, si ritiene alquanto soddisfatto della prima iniziativa
messa in campo dal C.I.U.FE.R. (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie
Regionali), un’associazione spontanea di cui fanno parte decine di Comitati di
Pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto
ferroviario regionale. All’iniziativa ha preso parte la sezione di Siracusa di Italia
Nostra. Questa prima iniziativa di mobilitazione prevedeva a scala nazionale il
presenziamento delle stazioni ferroviarie da parte dei pendolari, degli utenti
e delle associazioni e dei singoli cittadini sensibili alla Vertenza. Si è
trattato di una mobilitazione inedita per la simultaneità dell’evento in
centinaia di stazioni d’Italia.
Non ci serve bloccare i treni, afferma Giosuè
Malaponti coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani, per questo ci sta
pensando la classe politica con il loro silenzio ed il totale disinteresse alla
problematica, oggi molto grave, viste le condizioni paventate da Trenitalia. Tornando
sulla questione della “Vertenza Ferrovie Regionali” si allega il file diramato
a livello nazionale.
Questi sono gli
interrogativi ai quali desideriamo avere risposte:
Basta con i proclami e le
svolte epocali, è ora che la politica regionale pensi veramente a produrre
risultati concreti ed importanti, per fare uscire la Sicilia da questa gogna di
arretratezza infrastrutturale in cui è stata rilegata da oltre 40 anni.
Perché non è stato ancora
attuato il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità con i quattro Piani
Attuativi (Aereo-Marittimo-Stradale-Ferroviario) approvati nel lontano 2004?
Perché la Regione Sicilia
non ha mai realizzato uno studio intermodale per una mobilità sostenibile con
più modi di trasporto?
Perché il Contratto di
Servizio non è stato ancora presentato ai Comitati Pendolari e alle
Associazioni dei Consumatori, a
differenza di quanto è avvenuto nelle altre regioni?
Perché non è stato ancora
sottoscritto il Contratto di Servizio, visto già l’avvenuto passaggio delle
competenze tra Stato e Regione Sicilia?
Perché l’assessore regionale
ai trasporti Nino Strano non ha firmato il Contratto di Servizio il 7/09/2009 a
Roma assieme a tutte le altre regioni d’Italia?
Perchè in tutti questi anni
la Regione Sicilia non ha voluto, viste le nostre pressanti richieste,
incontrare i Comitati dei Pendolari Siciliani, almeno, per capire quali fossero
le esigenze primarie per soddisfare e realizzare un trasporto pubblico
ferroviario efficiente ed efficace?
Perché la Regione Sicilia
e gli assessori ai trasporti pro-tempre non sono intervenuti a tutela dei
cittadini siciliani, viste le soppressioni di treni e i consistenti ritardi che
Trenitalia opera a danno dei Siciliani giornalmente?
Alla luce delle nuove
norme europee, entrate in vigore il 4 dicembre 2009, con il “Nuovo Regolamento
dell'Unione Europea sulla tutela del Consumatore nei servizi di Trasporto
Ferroviario”, che i Siciliani faranno valere per denunciare lo stato attuale in
cui versa il trasporto pubblico
ferroviario siciliano, carente sia nella qualità che nelle infrastrutture.
Occorre tutta l’attenzione
del presidente Crocetta e di tutta la classe politica regionale a far sì che
non siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in
generale a piangerne le conseguenze. Quando invece, un’attenta politica ai
fabbisogni del territorio “mobilità e infrastrutture”, dovrebbe garantire pari
dignità e diritti ai suoi cittadini.
Cosa intende fare la
Regione Sicilia in materia di trasporto pubblico ferroviario? E come pensa di
arginare il problema dei tagli ai treni?
Chiediamo ancora una volta
un incontro urgente al presidente Crocetta per rappresentare, con dati alla
mano, le carenze del trasporto ferroviario siciliano, e per fare presente le
nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio che dovrà essere firmato
al più presto per garantire la mobilità ed un trasporto efficiente ed efficace
ai siciliani e subito dopo pensiamo alle infrastrutture ferroviarie più urgenti
e necessarie per l’Isola.
Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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Crocetta blocchi le soppressioni dei treni anche Catania penalizzata nelle linee interne
La Filt Cgil Catania, con il segretario generale
Carmelo De Caudo e il responsabile delle Attività Ferroviarie Lino Pellegrino,
denuncia quanto già esposto in materia di tagli ai treni regionali. Continua
infatti - rileva il sindacato - la politica unilaterale di riduzione
dell'offerta commerciale in Sicilia e sulla nostra provincia da parte di
Trenitalia; questa in Sicilia sopprime 78 treni che corrispondono al 20%
dell'offerta complessiva e a circa 1.800.000 Km treno in meno su base annua.
Penalizzate soprattutto le linee interne, i collegamenti per Modica, Siracusa,
Caltanissetta, Gela, ma anche alcuni collegamenti sulla dorsale
Messina-Siracusa. In una fase storica che vede a causa della crisi lo
spostamento di utenti dal sistema di trasporto individuale (automobile) al
sistema ferroviario, la Filt Cgil di Catania denuncia «la latitanza delle
istituzioni regionali che non avendo firmato il Contratto di Servizio non
possono esercitare il controllo sulla quantità e qualità dell'offerta
commerciale. «Auspichiamo un intervento del presidente della Regione -
sottolineano De Caudo e Pellegrino - ci aspettiamo che intervenga bloccando
urgentemente le soppressioni e attivando il confronto con sindacati e
associazioni dei pendolari; un percorso propedeutico alla ratifica del
contratto di servizio con Trenitalia indispensabile per assicurare la
mobilità ferroviaria richiesta dai siciliani». In caso contrario, verrebbe proclamato
uno stato di agitazione, «a difesa dei lavoratori e del diritto alla mobilità
dei cittadini». La Sicilia - Venerdì
15 Febbraio 2013 Cronaca Pagina 39
venerdì 15 febbraio 2013
Treni soppressi, nel dettaglio, dall'11 marzo 2013
Mentre la
Regione annuncia la sottoscrizione del "Cis" (il contratto
istituzionale di sviluppo) sui prossimi investimenti infrastrutturali di Rfi in
Sicilia, Trenitalia invece si appresta a tagliare 105 treni regionali sui circa
500 in circolazione. I tagli nel trasporto ferroviario dell'Isola, che
scatteranno a partire dal prossimo 11 marzo 2013. Questi i treni nel dettaglio:
Vertenza Ferrovie Regionali "RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI"
Sabato 16 febbraio 2013 ore 10.00 - Stazione Centrale di Siracusa e in tutte le stazioni d’Italia
Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Il
Comitato Pendolari Siciliani, con il coordinatore Giosuè Malaponti, prenderà
parte alla stazione centrale di Siracusa, all’iniziativa promossa dal CIUFER
(Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), un’associazione spontanea
di cui fanno parte decine di Comitati di Pendolari del treno e molti cittadini
che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale. All’iniziativa
nazionale del CIUFER, hanno aderito Italia Nostra sezione di Siracusa, Legambiente
e ALBA (Alleanza per il Lavoro, i beni comuni e l’Ambiente).
Ci
si incontrerà presso la stazione di Siracusa per discutere, per proporre, per
organizzare nuove iniziative coordinate, per sensibilizzare, per attivare
azioni utili a ridare slancio e dignità al trasporto ferroviario regionale.
La
prima iniziativa di mobilitazione a scala nazionale prevede il presenziamento
delle stazioni ferroviarie da parte dei sindaci, delle associazioni e dei
singoli cittadini sensibili alla Vertenza, Si tratta di una mobilitazione
inedita per la simultaneità dell’evento in centinaia di stazioni d’Italia.
Non
bloccheremo i treni, al contrario invitiamo tutti a viaggiare su un treno
regionale in giornata anche per un breve tragitto, in modo da riempire tutti i
treni e le stazioni.
Dibattiti,
letture di poesie e brani di letteratura, distribuzione di volantini,
discussioni sui temi della Vertenza avranno luogo in tutte le stazioni.
Chiederemo ai politici candidati di firmare la nostra vertenza, dicendo loro
che vigileremo sui loro comportamenti in sede di governo.
Più
numerosi saremo, maggiori saranno l’effetto mediatico e il sostegno alla
vertenza.
I documenti di riferimento sono disponibili sul sito web: www.classactionromanettuno.org/.
I documenti di riferimento sono disponibili sul sito web: www.classactionromanettuno.org/.
Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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Trasporti. Soppresso il collegamento su binari. Ragusa e Gela perdono il treno
Due treni che collegano la provincia di Ragusa a quella nissena saranno
eliminati dal prossimo 15 marzo. Continua, dunque, inesorabile il processo di
smantellamento del patrimonio ferroviario locale. Quest'ultimo provvedimento di
Trenitalia, che elimina in Sicilia ben 105 collegamenti ferroviari, ancora una
volta non ha risparmiato il territorio ragusano. Sarà eliminata la coppia di
treni, pari e dispari, che collega Ragusa a Gela (i "pari" sono i
treni che partono da Ragusa verso altre destinazioni, i "dispari"
quelli che provengono da altre province e sono diretti a Ragusa).
E' un colpo al "cuore" del traffico ferroviario dei pendolari che viaggiano fra le due province. I treni in questione sono il 12851, che parte da Gela alle 14.40 e arriva a Ragusa un'ora dopo e a Modica alle 16.00, e il 12854, il serale che riparte da Modica alle 19.30 e arriva nella città nissena intorno alle 20.45. Quest'ultimo collegamento era un "predestinato" alla cancellazione: di recente aveva subito un cambiamento di orario, che aveva già creato non pochi disagi agli utenti. Da metà marzo la provincia di Ragusa avrà solo tre coppie di collegamenti ferroviari, cioè tre treni pari e tre dispari. Gli unici superstiti, del chirurgico smantellamento di collegamenti ferroviari, che è in! iziato 15 anni fa, sono il treno Modica-Comiso e Comiso Modica, il Gela-Modica e Modica- Gela (che parte dalla città nissena alle 9 e riparte da Modica alle 12) e il Modica-Gela e Gela - Siracusa (il primo parte dalla città iblea alle 14.20, mentre il secondo parte da Gela alle 17 e 40).
"Se si guarda a quel che rimane di collegamenti ferroviari a disposizione del territorio - spiega il rappresentante della Cub trasporti, Pippo Gurrieri - e soprattutto, se si fa caso agli orari di partenza e arrivo di questi ultimi treni, si capisce come la nostra provincia stia diventando sempre più isolata dal resto del mondo. E soprattutto si percepisce come Trenitalia punti in definitiva alla chiusura della nostra tratta". Una constatazione amara quella di Gurrieri che insieme ai rappresentanti istituzionali e politici locali, martedì 19 febbraio parteciperà alla riunione con l'assessore regionale alle Infrastrutture Bartolotta. L'incontro era stato richiesto a margine della commissione provinciale sulla Mobilità che si era tenuta ci! rca 10 giorni fa alla Provincia, indetta dal Commissario straordinario dell'ente di viale del Fante. La riunione era stata allargata ai deputati (presenti Vanessa Ferreri e Nello Dipasquale). "L'assessore Bartolotta ci riceverà martedì mattina, in un orario ancora da confermare, - spiega l'on. Dipasquale - e in questa occasione ribadiremo le nostre richieste, che mirano soprattutto a garantire il trasporto ferroviario al servizio dell'aeroporto di Comiso. Su questa istanza c'è l'impegno totale dell'assessore Bartolotta e del governo regionale".
E' un colpo al "cuore" del traffico ferroviario dei pendolari che viaggiano fra le due province. I treni in questione sono il 12851, che parte da Gela alle 14.40 e arriva a Ragusa un'ora dopo e a Modica alle 16.00, e il 12854, il serale che riparte da Modica alle 19.30 e arriva nella città nissena intorno alle 20.45. Quest'ultimo collegamento era un "predestinato" alla cancellazione: di recente aveva subito un cambiamento di orario, che aveva già creato non pochi disagi agli utenti. Da metà marzo la provincia di Ragusa avrà solo tre coppie di collegamenti ferroviari, cioè tre treni pari e tre dispari. Gli unici superstiti, del chirurgico smantellamento di collegamenti ferroviari, che è in! iziato 15 anni fa, sono il treno Modica-Comiso e Comiso Modica, il Gela-Modica e Modica- Gela (che parte dalla città nissena alle 9 e riparte da Modica alle 12) e il Modica-Gela e Gela - Siracusa (il primo parte dalla città iblea alle 14.20, mentre il secondo parte da Gela alle 17 e 40).
"Se si guarda a quel che rimane di collegamenti ferroviari a disposizione del territorio - spiega il rappresentante della Cub trasporti, Pippo Gurrieri - e soprattutto, se si fa caso agli orari di partenza e arrivo di questi ultimi treni, si capisce come la nostra provincia stia diventando sempre più isolata dal resto del mondo. E soprattutto si percepisce come Trenitalia punti in definitiva alla chiusura della nostra tratta". Una constatazione amara quella di Gurrieri che insieme ai rappresentanti istituzionali e politici locali, martedì 19 febbraio parteciperà alla riunione con l'assessore regionale alle Infrastrutture Bartolotta. L'incontro era stato richiesto a margine della commissione provinciale sulla Mobilità che si era tenuta ci! rca 10 giorni fa alla Provincia, indetta dal Commissario straordinario dell'ente di viale del Fante. La riunione era stata allargata ai deputati (presenti Vanessa Ferreri e Nello Dipasquale). "L'assessore Bartolotta ci riceverà martedì mattina, in un orario ancora da confermare, - spiega l'on. Dipasquale - e in questa occasione ribadiremo le nostre richieste, che mirano soprattutto a garantire il trasporto ferroviario al servizio dell'aeroporto di Comiso. Su questa istanza c'è l'impegno totale dell'assessore Bartolotta e del governo regionale".
Rossella Schembri
La Sicilia -Venerdì 15 Febbraio 2013 RG Provincia
Pagina 34
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Taormina. Ieri il sopralluogo promosso dall'assessore regionale Bartolotta per sensibilizzare i due enti
Taormina. Passerella, ieri pomeriggio, dell'assessore regionale alle Infrastrutture,
Nino Bartolotta. Poche le indicazioni che sono pervenute, infatti,
dall'amministratore regionale che, comunque, ha avuto il merito di promuovere
l'incontro. Ben diverso, invece, è stato quanto hanno indicato i tecnici.
Sarebbe stato raggiunto un accordo tra Anas ed Rfi sui lavori da effettuare
lungo la strada statale.
Particolarmente chiaro sull'argomento è stato Dario Lo Bosco, presidente di Rfi. All'iniziativa sono stati presenti l'ingegnere Ugo Di Bennardo, neodirettore centrale progettazione dell'Anas, e Salvatore Tonti, nuovo direttore regionale dell'Anas in Sicilia. L'incontro ha avuto lo scopo di sensibilizzare i due enti al massimo livello di responsabilità e di sciogliere il nodo delle rispettive competenze. Sul posto erano presenti numerose personalità locali tra cui il sindaco, Mauro Passalacqua, l'assessore ai Lavori pubblici, Marcello Muscolino, l'assessore alla Viabilità, Carmelo Valentino, il delegato dell'Amministrazione per la frazione di Mazzarò, Giovanni Aucello; inoltre, ad accompagnare Bartolotta si sono trovati il consigliere comunale Piero Benigni, il coordinatore del Pd, Christian Coslovi, e Mario Bolognari nella veste di coordinatore del movimento «Orizzonte 2020».
Rimane il problema d! i realizzare in tempi brevi un intervento considerato fondamentale. Di sopralluoghi come questi in passato ne sono stati realizzati. Adesso si attendono risposte concrete. Ecco perché è molto probabile che venga formalizzato un iter che non può essere più definito d'urgenza, visto che interventi come questo, in altre zone limitrofe, a Taormina sono stati realizzati in tempi brevi e non biblici come quelli che si stanno vivendo. Si spera che l'assessore Bartolotta possa fare sentire il suo peso. «I lavori non sono di nostra competenza ma abbiamo fatto tutto il possibile per sollecitare gli enti preposti ed abbiamo anche dato delle nostre indicazioni - ha riferito Passalacqua - ritenendo che sia molto importante l'avvio al più presto del cantiere. Anas ed Rfi ci hanno rassicurato che i problemi tecnici ed alcune divergenze operative sono stati ormai risolti. Siamo alle porte di marzo e la stagione turistica non è lontana, perciò continueremo a seguire con attenzione la vicenda».
«Aspettiamo fiduciosi l'avvio dei lavori. E' già passato tempo, ci auguriamo che sia arrivato il momento risolutivo», ha aggiunto Aucello.
Mauro Romano
Particolarmente chiaro sull'argomento è stato Dario Lo Bosco, presidente di Rfi. All'iniziativa sono stati presenti l'ingegnere Ugo Di Bennardo, neodirettore centrale progettazione dell'Anas, e Salvatore Tonti, nuovo direttore regionale dell'Anas in Sicilia. L'incontro ha avuto lo scopo di sensibilizzare i due enti al massimo livello di responsabilità e di sciogliere il nodo delle rispettive competenze. Sul posto erano presenti numerose personalità locali tra cui il sindaco, Mauro Passalacqua, l'assessore ai Lavori pubblici, Marcello Muscolino, l'assessore alla Viabilità, Carmelo Valentino, il delegato dell'Amministrazione per la frazione di Mazzarò, Giovanni Aucello; inoltre, ad accompagnare Bartolotta si sono trovati il consigliere comunale Piero Benigni, il coordinatore del Pd, Christian Coslovi, e Mario Bolognari nella veste di coordinatore del movimento «Orizzonte 2020».
Rimane il problema d! i realizzare in tempi brevi un intervento considerato fondamentale. Di sopralluoghi come questi in passato ne sono stati realizzati. Adesso si attendono risposte concrete. Ecco perché è molto probabile che venga formalizzato un iter che non può essere più definito d'urgenza, visto che interventi come questo, in altre zone limitrofe, a Taormina sono stati realizzati in tempi brevi e non biblici come quelli che si stanno vivendo. Si spera che l'assessore Bartolotta possa fare sentire il suo peso. «I lavori non sono di nostra competenza ma abbiamo fatto tutto il possibile per sollecitare gli enti preposti ed abbiamo anche dato delle nostre indicazioni - ha riferito Passalacqua - ritenendo che sia molto importante l'avvio al più presto del cantiere. Anas ed Rfi ci hanno rassicurato che i problemi tecnici ed alcune divergenze operative sono stati ormai risolti. Siamo alle porte di marzo e la stagione turistica non è lontana, perciò continueremo a seguire con attenzione la vicenda».
«Aspettiamo fiduciosi l'avvio dei lavori. E' già passato tempo, ci auguriamo che sia arrivato il momento risolutivo», ha aggiunto Aucello.
Mauro Romano
La Sicilia - Venerdì 15 Febbraio 2013 Prima Messina
Pagina 25
giovedì 14 febbraio 2013
Regione Siciliana: riduzione dell'Offerta per Insufficienza corrispettivi Pubblici
La
rimodulazione interverrà Sulle corse: domanda di un minore, Così da ridurre
l'Impatto sui Clienti
Roma, 14
febbraio 2013 In Relazione alla notizia di Riduzioni dei Servizi di
Trasporto ferroviario regionale, diffusa Dai mezzi di comunicazione siciliani
negligenza ULTIMI Giorni, Trenitalia, in Semplice Quanto Fornitore del
Servizio, Precisa CHE E Pronta non soltanto un non Tagliare, ma un effettuare
also Più Quelle corse di Oggi in Programmazione. La Soluzione sarebbe
gradita una, Trenitalia occorre Però Che il committente Pubblico stanzi le
Risorse necessarie per Acquistare il Servizio. La Copertura Finanziaria
del Contratto fra Trenitalia e le Regioni a Statuto autonomo, sono la Sicilia,
E STABILITA ed erogata direttamente Dallo Stato. Le Risorse fissate per il
2013 non consentono, Pero, il mantenimento degli Attuali Livelli di offerta e
quindi Trenitalia SI Vede "costretta ad adeguare i propri Piani di
Produzione in coerenza con racconto Ipotesi di Disponibilità finanziarie". E
'Quanto Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e con Ampio Anticipo, con Una
Lettera dell'amministratore delegato indirizzata al Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti e Agli Assessorati Regionali competenti e
interessati. Nella Lettera SI Precisa Che "a Partire dal 10
marzo" l'azienda ridurrà, per l'Insufficienza di Copertura Finanziaria da
altera parte del committente Pubblico, "proporzionalmente Nella Misura del
10% i Servizi Inclusi Nel perimetro del Contratto di Servizio". La
Scelta dei Servizi da rimodulare "Sara EFFETTUATA Silla di base dei
Principi condivisi negligenza incontri svolti Nel corso del 2012 ". In
Sostanza, SI cercherà di intervenire Sulle corse: domanda di un minore,
attenuando Così, Quanto Più possibile, l'Impatto Negativo Silla Clientela.
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L'allarme dei sindacati – Stop ai tagli nell'Isola, dal 10 marzo 105 treni regionali in meno su 500
Palermo. «Mentre la Regione ha annunciato giorni fa la firma del
"Cis" (il contratto istituzionale di sviluppo) sui prossimi
investimenti di Rfi in Sicilia, Trenitalia invece si appresta a tagliare 105
treni regionali sui circa 500 in circolazione. Sono i nuovi tagli nel trasporto
ferroviario dell'Isola, che scatteranno a partire dal prossimo 10 marzo». A
denunciarlo, Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, segretari regionali Fit Cisl
ferrovie e Fit Cisl Sicilia, rendendo noto il nuovo piano di Trenitalia in Sicilia,
operativo da marzo, riducendo ancora di più i treni regionali in circolazione e
penalizzando i pendolari e i viaggiatori.
«Il tutto, per assurdo - spiegano i due segretari - mentre Stato, Regione ed
Rfi si preparano a firmare il contratto istituzionale di sviluppo per
potenziare le infrastrutture in particolare della tratta Palermo-Catania.
Trenitalia continua nella sua politica ormai portata avanti da oltre un
decennio in Sicilia, quella dei tagli. La Regione, dopo anni di attesa e
disservizi nel trasporto ferroviario patiti dai siciliani, deve provvedere a
firmare il contratto di servizio con la società, per giungere in tempi brevi ad
un reale potenziamento del servizio ferroviario».
Secondo la nota dei sindacati, le tratte che sarebbero a rischio «saranno la Palermo-Agrigento, Palermo-Trap! ani, Catania-Messina, Agrigento-Catania, anche tratte metropol! itane come Siracusa-Taormina, Siracusa-Modica, Taormina-Catania, stazione Giachery-Palermo Notarbartolo, Palermo-Cefalù, Caltanissetta-Roccapalumba, Messina-Milazzo, Catania-Caltagirone, Siracusa-Rosolini, Siracusa-Pozzallo, Fiumefreddo-Catania e Catania-Caltanissetta». A queste, si aggiungono le tratte Trapani-Castelvetrano e Trapani-Alcamo.
«Abbiamo più volte chiesto - attaccano i sindacalisti - il rilancio delle tratte interne, in particolare della Catania-Siracusa, la Siracusa-Caltanissetta, la Palermo-Trapani, e un rilancio complessivo delle infrastrutture in Sicilia attraverso una programmazione unica che porti ad un sistema integrato di trasporti ferroviario, aeroportuale, di viabilità stradale e trasporto pubblico locale. Invece, da troppo tempo assistiamo a una continua riduzione dei treni come quella che scatterà se nessuno interverrà, dal 10 marzo. Di fatto - concludono Perrone e Benigno - un isolamento progressivo che ha penalizzato fortemente anche il traffico regionale».
I pendolari siciliani sono perciò sul piede di guerra. Giacomo Fazio, presidente del "Comitato Pendolari Sicilia" ha scritto ieri pomeriggio una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Chiediamo un imminente incontro onde capire come la Regione ha intenzione di intervenire. Le precedenti richieste sono cadute nel vuoto, ma ora l'incontro è irrimandabile». E aggiunge: «Leggiamo speranzose notizie sul potenziamento ferroviario in Sicilia. Purtroppo a queste fanno da contraltare altrettante nefaste comunicazioni su imminenti tagli al servizio ferroviario. Già dall'11 marzo è annunciato un taglio di circa il 30% dei treni che coinvolgono il bacino Trapani-Castelvetrano-Palermo. Bacino, da potenziare, dove affluiscono centinaia di pendolari. Finiamola con le definizioni di "rami secchi". Se un servizio funziona, le persone saranno sempre più invogliate a usufruirne». Nel frattempo, la firma del "Cis" - inizialmente fissa! ta per oggi - potrebbe slittare. La sottoscrizione dell'accordo Stato-Regione-Rfi, infatti, non è a rischio ma potrebbe essere rinviata di qualche giorno.
Davide Guarcello - La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 10
Secondo la nota dei sindacati, le tratte che sarebbero a rischio «saranno la Palermo-Agrigento, Palermo-Trap! ani, Catania-Messina, Agrigento-Catania, anche tratte metropol! itane come Siracusa-Taormina, Siracusa-Modica, Taormina-Catania, stazione Giachery-Palermo Notarbartolo, Palermo-Cefalù, Caltanissetta-Roccapalumba, Messina-Milazzo, Catania-Caltagirone, Siracusa-Rosolini, Siracusa-Pozzallo, Fiumefreddo-Catania e Catania-Caltanissetta». A queste, si aggiungono le tratte Trapani-Castelvetrano e Trapani-Alcamo.
«Abbiamo più volte chiesto - attaccano i sindacalisti - il rilancio delle tratte interne, in particolare della Catania-Siracusa, la Siracusa-Caltanissetta, la Palermo-Trapani, e un rilancio complessivo delle infrastrutture in Sicilia attraverso una programmazione unica che porti ad un sistema integrato di trasporti ferroviario, aeroportuale, di viabilità stradale e trasporto pubblico locale. Invece, da troppo tempo assistiamo a una continua riduzione dei treni come quella che scatterà se nessuno interverrà, dal 10 marzo. Di fatto - concludono Perrone e Benigno - un isolamento progressivo che ha penalizzato fortemente anche il traffico regionale».
I pendolari siciliani sono perciò sul piede di guerra. Giacomo Fazio, presidente del "Comitato Pendolari Sicilia" ha scritto ieri pomeriggio una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Chiediamo un imminente incontro onde capire come la Regione ha intenzione di intervenire. Le precedenti richieste sono cadute nel vuoto, ma ora l'incontro è irrimandabile». E aggiunge: «Leggiamo speranzose notizie sul potenziamento ferroviario in Sicilia. Purtroppo a queste fanno da contraltare altrettante nefaste comunicazioni su imminenti tagli al servizio ferroviario. Già dall'11 marzo è annunciato un taglio di circa il 30% dei treni che coinvolgono il bacino Trapani-Castelvetrano-Palermo. Bacino, da potenziare, dove affluiscono centinaia di pendolari. Finiamola con le definizioni di "rami secchi". Se un servizio funziona, le persone saranno sempre più invogliate a usufruirne». Nel frattempo, la firma del "Cis" - inizialmente fissa! ta per oggi - potrebbe slittare. La sottoscrizione dell'accordo Stato-Regione-Rfi, infatti, non è a rischio ma potrebbe essere rinviata di qualche giorno.
Davide Guarcello - La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 10
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Trasporti. Dura denuncia del sindacato Cisl. Treni, nuovi tagli
Agrigento. Dopo l'eliminazione, nel 2010, della "Freccia del Sud"
Agrigento-Milano, la "scure" della spendig review di Trenitalia si
abbatte nuovamente sulla viabilità su linea ferrata dell'isola e della nostra
provincia.
A denunciarlo Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, Segretari regionali Fit Cisl ferrovie e Fit Cisl Sicilia, che hanno annunciato il nuovo piano ! di Trenitalia in Sicilia che sarà operativo dal prossimo mese di marzo. Una riduzione di centocinque treni su circa 500 in circolazione. Le tratte oggetto di tagli sono la Palermo - Agrigento e l' Agrigento-Catania, che era stata già fatta "dimagrire" appena un anno fa. Una scelta, che se venisse confermata, taglierebbe ancora più fuori la nostra provincia dal resto della Sicilia. Così mentre la Regione firma l'accordo per la realizzazione di una "mini" alta velocità che congiunga il triangolo formato da Palermo, Catania e Messina, la città dei Templi, con il suo aeroporto di polistirolo e strade statali "adattate" a superstrade, potrebbe veder eliminare anche la presenza di alcune corse che fino ad oggi hanno consentito a pendolari e normali cittadini di raggiungere il capoluogo di regione e i grandi centri isolani.
Immaginabili le ricadute da un punto di vista sociale, dato che spesso ad utilizzare queste forme di trasporto sono le fasce ! più svantaggiate o economicamente deboli, come gli studenti, soprattutto gli universitari, e anche i pendolari, principalmente di uffici pubblici e scuole, che ogni giorno raggiungono Palermo e Catania per poter lavorare. Con l'aumento del costo della benzina, infatti, sempre meno conveniente diventa utilizzare la propria autovettura.
Del taglio delle tratte ferroviarie si era occupata, in tempi recenti la Provincia regionale di Agrigento, prima con il consigliere Pd Maurizio Masone, che aveva chiesto all'amministrazione di agire presso Trenitalia per ripensare alle operazioni di "dimagrimento" effettuate e successivamente lo stesso presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, che aveva dato delle rassicurazioni specifiche senza però riuscire, nei fatti, ad incidere presso il gestore del servizio ferroviario.
Gioacchino Schicchi
La Sicilia - Giovedì 14 Febbraio 2013 Prima Agrigento Pagina 29
A denunciarlo Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, Segretari regionali Fit Cisl ferrovie e Fit Cisl Sicilia, che hanno annunciato il nuovo piano ! di Trenitalia in Sicilia che sarà operativo dal prossimo mese di marzo. Una riduzione di centocinque treni su circa 500 in circolazione. Le tratte oggetto di tagli sono la Palermo - Agrigento e l' Agrigento-Catania, che era stata già fatta "dimagrire" appena un anno fa. Una scelta, che se venisse confermata, taglierebbe ancora più fuori la nostra provincia dal resto della Sicilia. Così mentre la Regione firma l'accordo per la realizzazione di una "mini" alta velocità che congiunga il triangolo formato da Palermo, Catania e Messina, la città dei Templi, con il suo aeroporto di polistirolo e strade statali "adattate" a superstrade, potrebbe veder eliminare anche la presenza di alcune corse che fino ad oggi hanno consentito a pendolari e normali cittadini di raggiungere il capoluogo di regione e i grandi centri isolani.
Immaginabili le ricadute da un punto di vista sociale, dato che spesso ad utilizzare queste forme di trasporto sono le fasce ! più svantaggiate o economicamente deboli, come gli studenti, soprattutto gli universitari, e anche i pendolari, principalmente di uffici pubblici e scuole, che ogni giorno raggiungono Palermo e Catania per poter lavorare. Con l'aumento del costo della benzina, infatti, sempre meno conveniente diventa utilizzare la propria autovettura.
Del taglio delle tratte ferroviarie si era occupata, in tempi recenti la Provincia regionale di Agrigento, prima con il consigliere Pd Maurizio Masone, che aveva chiesto all'amministrazione di agire presso Trenitalia per ripensare alle operazioni di "dimagrimento" effettuate e successivamente lo stesso presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, che aveva dato delle rassicurazioni specifiche senza però riuscire, nei fatti, ad incidere presso il gestore del servizio ferroviario.
Gioacchino Schicchi
La Sicilia - Giovedì 14 Febbraio 2013 Prima Agrigento Pagina 29
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mercoledì 13 febbraio 2013
Tagli ai treni in Sicilia da marzo. Che fine ha fatto il Contratto di Servizio?
Tagli ai treni da marzo... e il Contratto di Servizio che aspettiamo dal 2009 che fine ha fatto? Perché il presidente Crocetta si è ostinato a cavalcare il filone delle infrastrutture, cose tra l’altro già trite e ritrite nei vari Contratti di Programma di RFI dal 2001 ad oggi? Non era più importante "prima" assicurare ai siciliani la possibilità di poter continuare a viaggiare sui treni chiudendo il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano con Trenitalia? Oppure nell’accordo che deve sottoscrivere oggi, con l’ad Moretti, chiudere definitivamente entrambe le cose “Contratto di Servizio per il trasporto e il Contratto Istituzionale di Sviluppo?
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato pendolari Siciliani
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato pendolari Siciliani
Trasporti in provincia: un quadro drammatico tracciato dalla fit Cisl
Trapani. Pochi treni, scarsi collegamenti e bus carenti
“Pochi treni, scarsi collegamenti, infrastrutture risalenti agli anni '70”. E ancora: “Servizio di pullman carente, infrastruttura portuale praticamente non utilizzata e sistema di raccolta dei rifiuti che rischia il collasso”. Un quadro spietatamente puntuale e allarmante quello tracciato sul sistema infrastrutturale! trapanese dal responsabile provinciale del presidio Fit Cisl Giovanni Montana, rieletto nel corso del congresso di ieri a Palazzo Riccio di Morana. Alla presenza del segretario generale della Fit Cisl Sicilia Amedeo Benigno e del segretario provinciale del sindacato Giovanni Marino, Montana ha passato in rassegna i disagi e le disfunzioni che soffocano le potenzialità turistiche e commerciali di una città già penalizzata dalla sua difficile collocazione geografica. «Urge - ha affermato Montana - un tavolo di confronto che stili un piano della mobilità della provincia ma anche di tutta la fascia di Comuni ad ovest di Palermo". A denunciare un depauperamento delle infrastrutture esistenti è stato invece Benigno. «Sia per le linee ferrate via Milo e via Castelvetrano sia per il materiale rotabile della linea - dice - è necessario l'avvio di un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria che garantisca un collegamento diretto con Palermo».
In cima alle preoccupazioni del sindacato c'è il futuro del porto. «I dati portuali - aggiunge Montana - dimostrano un arretramento del traffico per via della mancata manutenzione dei fondali. Prioritarie sono l'accelerazione degli interventi già finanziati, la programmazione di altre banchine e la manutenzione dei fondali la cui profondità impedisce l'ingresso di gran parte delle navi container». Bollato come "arretrato" anche il trasporto ferroviario. «Gli obiettivi - prosegue il sindacalista - restano la velocizzazione della Palermo-Trapani da percorrere in un'ora e venti e il collegamento all'aeroporto di Birgi che dista meno di 2 chilometri dalla stazione ferroviaria di Mozia».
La Fit ha anche presentato un ventaglio di proposte per il trasporto su gomma (rilancio di una società unica provinciale) e per la viabilità (realizzazione della già finanziata Trapani- Mazara, stralcio da Marsala a Mazara). In ultimo l'aeroporto di Birgi per il quale, constata Montana «si attende un piano industriale serio. Lo sviluppo dello scalo non può prescindere - conclude - da una consapevolezza del territorio, della sua utilità e quindi del sostegno economico e programmatico degli Enti e dell'imprenditoria provinciale».
An.Ve.
La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Trapani Pagina 31
“Pochi treni, scarsi collegamenti, infrastrutture risalenti agli anni '70”. E ancora: “Servizio di pullman carente, infrastruttura portuale praticamente non utilizzata e sistema di raccolta dei rifiuti che rischia il collasso”. Un quadro spietatamente puntuale e allarmante quello tracciato sul sistema infrastrutturale! trapanese dal responsabile provinciale del presidio Fit Cisl Giovanni Montana, rieletto nel corso del congresso di ieri a Palazzo Riccio di Morana. Alla presenza del segretario generale della Fit Cisl Sicilia Amedeo Benigno e del segretario provinciale del sindacato Giovanni Marino, Montana ha passato in rassegna i disagi e le disfunzioni che soffocano le potenzialità turistiche e commerciali di una città già penalizzata dalla sua difficile collocazione geografica. «Urge - ha affermato Montana - un tavolo di confronto che stili un piano della mobilità della provincia ma anche di tutta la fascia di Comuni ad ovest di Palermo". A denunciare un depauperamento delle infrastrutture esistenti è stato invece Benigno. «Sia per le linee ferrate via Milo e via Castelvetrano sia per il materiale rotabile della linea - dice - è necessario l'avvio di un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria che garantisca un collegamento diretto con Palermo».
In cima alle preoccupazioni del sindacato c'è il futuro del porto. «I dati portuali - aggiunge Montana - dimostrano un arretramento del traffico per via della mancata manutenzione dei fondali. Prioritarie sono l'accelerazione degli interventi già finanziati, la programmazione di altre banchine e la manutenzione dei fondali la cui profondità impedisce l'ingresso di gran parte delle navi container». Bollato come "arretrato" anche il trasporto ferroviario. «Gli obiettivi - prosegue il sindacalista - restano la velocizzazione della Palermo-Trapani da percorrere in un'ora e venti e il collegamento all'aeroporto di Birgi che dista meno di 2 chilometri dalla stazione ferroviaria di Mozia».
La Fit ha anche presentato un ventaglio di proposte per il trasporto su gomma (rilancio di una società unica provinciale) e per la viabilità (realizzazione della già finanziata Trapani- Mazara, stralcio da Marsala a Mazara). In ultimo l'aeroporto di Birgi per il quale, constata Montana «si attende un piano industriale serio. Lo sviluppo dello scalo non può prescindere - conclude - da una consapevolezza del territorio, della sua utilità e quindi del sostegno economico e programmatico degli Enti e dell'imprenditoria provinciale».
An.Ve.
La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Trapani Pagina 31
Ferrovie, di male in peggio in provincia, e si alzano alcune voci in difesa del territorio
Con i nuovi orari un'altra sforbiciata al numero di treni.
Trenitalia taglia ancora: 105 treni in meno in Sicilia dal prossimo primo marzo. Naturalmente ce n'è anche per Siracusa: dal prossimo 10 marzo si tagliano corse su Taormina, Rosolini, Modica e Pozzallo. Lo rilevano Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, dirigenti regionali! di settore della Cisl. E sabato alle 10 la stazione centrale sarà pacificamente occupata da Italia Nostra e dal Ciufer (Comitato italiano utenti ferrovie). Con invito alla popolazione a partecipare all'iniziativa nazionale "Riprendiamoci il treno".
L'iniziativa è «promossa dal Ciufer e condivisa da Italia Nostra nazionale per il rilancio del trasporto ferroviario e la tutela del diritto alla mobilità di tutti i cittadini». Lo sottolinea Lucia Acerra, presidente della sezione siracusana di Italia nostra. E annuncia, per sabato, la partecipazione della vicepresidente nazionale di Italia nostra, Teresa Liguori. Sollecitando «un'inversione di tendenza a favore di un trasporto ferroviario rispondente alle esigenze della mobilità sostenibile».
Intanto scocca l'ora delle dichiarazioni. Ma di risultati concreti non se ne parla proprio. E l'Italia ferroviaria si ferma al "triangolo magico" Catania-Palermo-Messina.
La Cgil chiede un incontro urgente c! on il presidente della Regione, Crocetta. Il presidente della ! Provincia, Nicola Bono, puntualizza che «non tutta la classe politica è stata silente o latitante di fronte alla progressiva smobilitazione delle Ferrovie dello Stato in Sicilia». E ricorda i suoi interventi, «in collaborazione con il collega Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa. Obiettivo costante: sollecitare la Regione a sottoscrivere il contratto di servizio con Ferrovie dello Stato, in modo da sbloccare anche l'accordo di programma quadro sui trasporti ferroviari, con oltre 100 milioni di euro di investimenti statali nell'Isola». Denuncia quindi «l'inesistenza di qualunque supporto della deputazione nazionale e regionale».
«Si sopprimono i treni - ribadisce a sua volta la Cgil - si riducono le carrozze, si continua a ignorare la struttura dello scalo Pantanelli, si continua a fare rimbalzare le responsabilità. E ora si esclude Siracusa dal piano degli investimenti».
Intanto, incalzano il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, e il segretario generale Filt, Angelo Cifali, «ci rimangono solo due treni a lunga percorrenza: il Siracusa-Roma e il Siracusa- Milano via Roma e via Genova. Sono quasi inesistenti i collegamenti regionali».
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 27
Trenitalia taglia ancora: 105 treni in meno in Sicilia dal prossimo primo marzo. Naturalmente ce n'è anche per Siracusa: dal prossimo 10 marzo si tagliano corse su Taormina, Rosolini, Modica e Pozzallo. Lo rilevano Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, dirigenti regionali! di settore della Cisl. E sabato alle 10 la stazione centrale sarà pacificamente occupata da Italia Nostra e dal Ciufer (Comitato italiano utenti ferrovie). Con invito alla popolazione a partecipare all'iniziativa nazionale "Riprendiamoci il treno".
L'iniziativa è «promossa dal Ciufer e condivisa da Italia Nostra nazionale per il rilancio del trasporto ferroviario e la tutela del diritto alla mobilità di tutti i cittadini». Lo sottolinea Lucia Acerra, presidente della sezione siracusana di Italia nostra. E annuncia, per sabato, la partecipazione della vicepresidente nazionale di Italia nostra, Teresa Liguori. Sollecitando «un'inversione di tendenza a favore di un trasporto ferroviario rispondente alle esigenze della mobilità sostenibile».
Intanto scocca l'ora delle dichiarazioni. Ma di risultati concreti non se ne parla proprio. E l'Italia ferroviaria si ferma al "triangolo magico" Catania-Palermo-Messina.
La Cgil chiede un incontro urgente c! on il presidente della Regione, Crocetta. Il presidente della ! Provincia, Nicola Bono, puntualizza che «non tutta la classe politica è stata silente o latitante di fronte alla progressiva smobilitazione delle Ferrovie dello Stato in Sicilia». E ricorda i suoi interventi, «in collaborazione con il collega Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa. Obiettivo costante: sollecitare la Regione a sottoscrivere il contratto di servizio con Ferrovie dello Stato, in modo da sbloccare anche l'accordo di programma quadro sui trasporti ferroviari, con oltre 100 milioni di euro di investimenti statali nell'Isola». Denuncia quindi «l'inesistenza di qualunque supporto della deputazione nazionale e regionale».
«Si sopprimono i treni - ribadisce a sua volta la Cgil - si riducono le carrozze, si continua a ignorare la struttura dello scalo Pantanelli, si continua a fare rimbalzare le responsabilità. E ora si esclude Siracusa dal piano degli investimenti».
Intanto, incalzano il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, e il segretario generale Filt, Angelo Cifali, «ci rimangono solo due treni a lunga percorrenza: il Siracusa-Roma e il Siracusa- Milano via Roma e via Genova. Sono quasi inesistenti i collegamenti regionali».
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 27
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lunedì 11 febbraio 2013
Così si viaggerà in treno in Sicilia. Sei gli interventi previsti: il più complesso l'alta velocità "light" tra Catania e Palermo
Palermo. A soli tre giorni dalla firma definitiva del "Cis" (il
Contratto istituzionale di sviluppo) sugli investimenti per la rete ferroviaria
siciliana - prevista mercoledì a Palermo fra il ministro per la Coesione
Territoriale, Fabrizio Barca, il presidente della Regione ! Rosario Crocetta,
l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e
l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta - trapelano le prime
indiscrezioni sugli interventi oggetto dell'accordo.
Obiettivi - Secondo il nuovo "Cis", oltre all'ottimizzazione delle
reti esistenti, si cercherà di realizzare finalmente dei tracciati in grado di
annullare i ritardi delle linee attuali.
La punta dell'iceberg degli interventi strategici previsti per l'Isola è rappresentato certamente dal collegamento ferroviario del "triangolo" Messina-Catania-Palermo con la cosiddetta "Alta Velocità Light", con treni che raggiungeranno i 160 km orari. L´obiettivo - come ha precisato nei giorni scorsi Crocetta - sarà non solo la costruzione del doppio binario, ma anche il collegamento tra gli aeroporti di Catania e Palermo. In una prima fase (5 anni) si coprirà questa distanza in due ore e mezza, ed entro 10 anni in un'ora e mezza. Alla fine sarà collegato in tempi rapidi il "triangolo" Palermo-Messina-Catania: si potrà ridurre a un'ora e 20 minuti la tratta Palermo-Catania, a 45 minuti la Catania-Messina, e a 2 ore la Palermo-Messina.
Sei interventi - Ma andiamo con ordine. Sono in tutto 6 gli interventi principali previsti dall'imminente accordo Stato-Regione-Rfi: la Messina-Catania; il Nodo di Catania; la Catania-Palermo; il Nodo di Palermo; gli interventi di potenziamento della rete messinese; e i collegamenti strategici.
Messina-Catania - Attualmente esiste il doppio binario solo sulla tratta Messina-Giampilieri (15km) e sulla Fiumefreddo-Catania (38 km). Resta da raddoppiare la "Giampilieri-Fiumefreddo" (42 km), il cui progetto è al vaglio dell'accordo che sarà firmato mercoledì.
Al momento risulta finanziata la sola progettazione definitiva per 46 milioni di euro, mentre la realizzazione delle opere (2,27 miliardi di euro) è da finanziare. In totale si parla di circa 2,363 miliardi di euro per l'intero blo! cco di lavori.
Nodo di Catania - Prevede le seguenti tipologie di intervento: il raddoppio della tratta "CT Ognina-CT Centrale" (lunga 2,6 km) con la realizzazione di 3 nuove fermate metropolitane (Ognina, Europa e, in sotterranea, Picanello); l'interramento del Nodo di Catania; il raddoppio della tratta "Bivio Zurria-Acquicella" (costo 116 mln) attualmente a binario unico; nonché la realizzazione della fermata Fontanarossa.
Il tutto, per un costo che si aggira sui 700 milioni di euro, con 244 milioni di copertura finanziaria esistente.
Alta velocità Ct-Pa - È l'intervento più complesso e certamente più discusso degli ultimi anni. Fa parte del corridoio numero 5 "Helsinki-La Valletta" della Rete Trans-Europea di Trasporto (che si sviluppa lungo la direttrice Messina-Catania-Enna-Palermo). Il tracciato è lungo circa 270 km e si sviluppa in affiancamento alla linea esistente, tra Bicocca e Catenanuova. È tramontata defin! itivamente l'ipotesi faraonica del tunnel sotto i Nebrodi (lungo 45 km)! da Catenanuova a Pollina, da 5 miliardi di euro, con tempi di realizzazione ventennali, e percorrenza del tracciato in 1 ora e 18 minuti. Ora la Regione punta su progetti concreti e tracciati più economici che coinvolgeranno anche il centro dell'Isola.
Si avranno 2 macro-fasi. La prima, del valore di 823 milioni di euro (tutti già coperti) prevede il collegamento Catania-Enna e include 4 sottointerventi: raddoppio Bicocca-Motta-Catenanuova (11+28km); Catenanuova-Raddusa (18km); velocizzazione Roccapalumba-Marianopoli (25km); e «vari interventi di potenziamento e velocizzazione» della linea esistente.
La seconda macro-fase è il completamento del raddoppio Raddusa-Enna-Fiumetorto. Si parla ancora di studi di fattibilità, con tre ipotesi di Rfi al vaglio della Regione.
Nodo di Palermo - Prevede il raddoppio del passante ferroviario del capoluogo, diviso in 3 tratte (A-B-C), tutte appaltate e una (B) ancora da avviare, per un costo complessivo di 1,19 miliar! di di euro.
I lavori sono stati consegnati al contraente generale "Nodo di Palermo Scpa" il 22 agosto 2008. Secondo il cronoprogramma originario di Rfi, la tratta A (Pa Centrale-Notarbartolo) dovrebbe essere ultimata entro l'anno; la C (La Malfa-Carini) che permette il collegamento all'aeroporto di Punta Raisi, entro il 9 giugno 2014; mentre la B (Notarbartolo-La Malfa) il 30 marzo 2018.
A Palermo, inoltre, entro fine mese saranno aperti finalmente, dopo anni di contenziosi, i cantieri per l'Anello ferroviario; vi è poi la velocizzazione Palermo-Agrigento ("Variante 2.1") che includono la nuova galleria naturale "Lercara" (pronta nel 2015); e infine, il raddoppio della tratta "Fiumetorto-Ogliastrillo-Castelbuono" (31,9 km) della Palermo-Messina, con diversi problemi e rallentamenti.
Rete messinese - Oltre alla "Giampilieri-Fiumefreddo", e al collegamento "Castelbuono-Patti", bisognerà ultimare il! collegamento con Siracusa, con la velocizzazione della tratta "Bi! cocca-Augusta" il cui costo ammonterebbe a circa 81 milioni di euro interamente finanziato, con attivazione pianificata nel 2015.
Collegamenti strategici - Non mancheranno nel Contratto istituzionale di sviluppo, che sarà firmato a giorni, anche gli studi di fattibilità che Rfi allegherà per collegamenti agli aeroporti di Comiso e Trapani, al porto di Augusta e all'interporto di Termini Imerese.
In attesa della firma ufficiale, i pendolari siciliani possono ben sperare. Sembra sia davvero la volta buona che dalle parole si passi agli investimenti concreti.
La punta dell'iceberg degli interventi strategici previsti per l'Isola è rappresentato certamente dal collegamento ferroviario del "triangolo" Messina-Catania-Palermo con la cosiddetta "Alta Velocità Light", con treni che raggiungeranno i 160 km orari. L´obiettivo - come ha precisato nei giorni scorsi Crocetta - sarà non solo la costruzione del doppio binario, ma anche il collegamento tra gli aeroporti di Catania e Palermo. In una prima fase (5 anni) si coprirà questa distanza in due ore e mezza, ed entro 10 anni in un'ora e mezza. Alla fine sarà collegato in tempi rapidi il "triangolo" Palermo-Messina-Catania: si potrà ridurre a un'ora e 20 minuti la tratta Palermo-Catania, a 45 minuti la Catania-Messina, e a 2 ore la Palermo-Messina.
Sei interventi - Ma andiamo con ordine. Sono in tutto 6 gli interventi principali previsti dall'imminente accordo Stato-Regione-Rfi: la Messina-Catania; il Nodo di Catania; la Catania-Palermo; il Nodo di Palermo; gli interventi di potenziamento della rete messinese; e i collegamenti strategici.
Messina-Catania - Attualmente esiste il doppio binario solo sulla tratta Messina-Giampilieri (15km) e sulla Fiumefreddo-Catania (38 km). Resta da raddoppiare la "Giampilieri-Fiumefreddo" (42 km), il cui progetto è al vaglio dell'accordo che sarà firmato mercoledì.
Al momento risulta finanziata la sola progettazione definitiva per 46 milioni di euro, mentre la realizzazione delle opere (2,27 miliardi di euro) è da finanziare. In totale si parla di circa 2,363 miliardi di euro per l'intero blo! cco di lavori.
Nodo di Catania - Prevede le seguenti tipologie di intervento: il raddoppio della tratta "CT Ognina-CT Centrale" (lunga 2,6 km) con la realizzazione di 3 nuove fermate metropolitane (Ognina, Europa e, in sotterranea, Picanello); l'interramento del Nodo di Catania; il raddoppio della tratta "Bivio Zurria-Acquicella" (costo 116 mln) attualmente a binario unico; nonché la realizzazione della fermata Fontanarossa.
Il tutto, per un costo che si aggira sui 700 milioni di euro, con 244 milioni di copertura finanziaria esistente.
Alta velocità Ct-Pa - È l'intervento più complesso e certamente più discusso degli ultimi anni. Fa parte del corridoio numero 5 "Helsinki-La Valletta" della Rete Trans-Europea di Trasporto (che si sviluppa lungo la direttrice Messina-Catania-Enna-Palermo). Il tracciato è lungo circa 270 km e si sviluppa in affiancamento alla linea esistente, tra Bicocca e Catenanuova. È tramontata defin! itivamente l'ipotesi faraonica del tunnel sotto i Nebrodi (lungo 45 km)! da Catenanuova a Pollina, da 5 miliardi di euro, con tempi di realizzazione ventennali, e percorrenza del tracciato in 1 ora e 18 minuti. Ora la Regione punta su progetti concreti e tracciati più economici che coinvolgeranno anche il centro dell'Isola.
Si avranno 2 macro-fasi. La prima, del valore di 823 milioni di euro (tutti già coperti) prevede il collegamento Catania-Enna e include 4 sottointerventi: raddoppio Bicocca-Motta-Catenanuova (11+28km); Catenanuova-Raddusa (18km); velocizzazione Roccapalumba-Marianopoli (25km); e «vari interventi di potenziamento e velocizzazione» della linea esistente.
La seconda macro-fase è il completamento del raddoppio Raddusa-Enna-Fiumetorto. Si parla ancora di studi di fattibilità, con tre ipotesi di Rfi al vaglio della Regione.
Nodo di Palermo - Prevede il raddoppio del passante ferroviario del capoluogo, diviso in 3 tratte (A-B-C), tutte appaltate e una (B) ancora da avviare, per un costo complessivo di 1,19 miliar! di di euro.
I lavori sono stati consegnati al contraente generale "Nodo di Palermo Scpa" il 22 agosto 2008. Secondo il cronoprogramma originario di Rfi, la tratta A (Pa Centrale-Notarbartolo) dovrebbe essere ultimata entro l'anno; la C (La Malfa-Carini) che permette il collegamento all'aeroporto di Punta Raisi, entro il 9 giugno 2014; mentre la B (Notarbartolo-La Malfa) il 30 marzo 2018.
A Palermo, inoltre, entro fine mese saranno aperti finalmente, dopo anni di contenziosi, i cantieri per l'Anello ferroviario; vi è poi la velocizzazione Palermo-Agrigento ("Variante 2.1") che includono la nuova galleria naturale "Lercara" (pronta nel 2015); e infine, il raddoppio della tratta "Fiumetorto-Ogliastrillo-Castelbuono" (31,9 km) della Palermo-Messina, con diversi problemi e rallentamenti.
Rete messinese - Oltre alla "Giampilieri-Fiumefreddo", e al collegamento "Castelbuono-Patti", bisognerà ultimare il! collegamento con Siracusa, con la velocizzazione della tratta "Bi! cocca-Augusta" il cui costo ammonterebbe a circa 81 milioni di euro interamente finanziato, con attivazione pianificata nel 2015.
Collegamenti strategici - Non mancheranno nel Contratto istituzionale di sviluppo, che sarà firmato a giorni, anche gli studi di fattibilità che Rfi allegherà per collegamenti agli aeroporti di Comiso e Trapani, al porto di Augusta e all'interporto di Termini Imerese.
In attesa della firma ufficiale, i pendolari siciliani possono ben sperare. Sembra sia davvero la volta buona che dalle parole si passi agli investimenti concreti.
Davide
Guarcello - La Sicilia - Domenica 10 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 9
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Montezemolo: «Il Ponte? Una cravatta senza camicia»
Catania. Per un arbiter
elegantiarum come lui la
cravatta - oltre che un'essenza - è uno strumento di comunicazione. Luca
Cordero di Montezemolo passeggia a Catania, accompagnando per mano i candidati
siciliani della Lista Monti. E brandisce, più volte, l'accessorio maschile per
eccellenza. Prima quando il rettore uscente Toni Recca, candidato con Scelta
Civica! al Senato, gli regala la cravatta ufficiale dell'Università di Catania
(un discutibileregimental di
un vago color pastello, con piega non stirata) e lui, il presidente di Italia
Futura, si toglie dal collo la sua (Marinella?) blu con eleganti quadratini
bianchi per indossare il gadget. Poi quando, parlando dell'incompiuta delle
incompiute, Montezemolo parte da una metafora per descrivere la sua idea di
sviluppo in Sicilia: «Il Ponte sullo Stretto? È come parlare della cravatta
senza avere la camicia. Prima bisogna pensare alle infrastrutture, alle
autostrade, alle ferrovie, che tra l'altro sono fondamentali se si vuole
veramente parlare del turismo, ma sono fondamentali per l'agriturismo e
l'agroindustria». E poi l'amara conclusione: «Oggi la situazione delle merci in
Sicilia e in Italia è terribile via treno, sei costretto a farlo via gomma.
Bisogna aprire una vera concorrenza anche sulle tratte regionali ed investire
sulle infrastrutture».
Ma c'è anche un'altra Sicilia, nel pantheon dell'ex presidente di Confindustria: «Io questa terra
l'adoro - racconta - da quando la visitai in motocicletta a diciott'anni. Da
quel momento in poi sono sempre venuto fino all'estate scorsa, prima a
Marzamemi e poi nel Ragusano da Guccione. Ho decine di amici veri, qui. E sono
un profondo conoscitore: provate a farmi delle domande, so rispondere a tutto».
Giornata elettorale catanese, ieri, per il presidente di Italia Futura, fondazione che è fra gli "azionisti" politici di Scelta Civica con Monti per l'Italia. Il ciuffo più famoso d'Italia arriva poco dopo le 11, assime all'amico-candidato Ettore Artioli, e ad attenderlo ci sono tutti gli aspiranti deputati e senatori siciliani. C'è anche un po' di gente. Incuriosita dallo spiegamento di telecamere, ma anche dallo spessore del personaggio. Qualcuno ci resta un po' male: «Ma è Montezemolo senza Monti? Peccato, perché se c'era quell'altro una palora - e qui il tono si fa vagamente minaccioso - gliela volevo dire... ». Ma ci sono ! anche i tifosi di Formula 1: «Presidente, che fa la Ferrari quest'anno? Non è ca fitemu (traduzione eufemistica: non raggiungiamo risultati ottimali) come l'anno scorso? ». Lui non si scompone: «Guardate, ragazzi: siamo l'unica squadra che arriva seconda per due anni consecutivi e lo considera un fallimento... Ma quest'anno andiamo forte! ».
Forte come la convinzione di rappresentare l'unico vero elemento di novità nel caotico agone di queste elezioni: «Sono esterrefatto nel sentire ogni mattina proposte da politici che sembrano arrivati ieri da Marte e sembrano non aver avuto ruoli fondamentali nel disastro della Seconda Repubblica. Se non ci fosse la lista Monti, che porta anche a un vero cambiamento di parte della politica coloro i quali sono stati protagonisti del fallimento della Seconda Repubblica diventerebbero i gestori della Terza».
Deluso chi aspettava rivelazioni sul patto Bersani-Monti: «Sento tanto parlare di alleanze ma le alleanze si fanno con! chi è d'accordo sulle cose. Le alleanze sul nulla le trovo un esercizi! o di vecchia politica». È (quasi) d'accordo anche il signor Lanzafame, anarchico e rompiballe esistenziale, noto ai frequentatori di piazza Università per il suo lungo pernottamento dentro una "500" color aragosta: «Viva Montezemolo! Ma non come politico! Resti fuori da quella gabbia di matti».
Una ragazza sfugge al controllo del suo fidanzato per stringere la mano a LCdM. «Ma è davvero bello - si lascia scappare la sventurata - e poi è anche cordiale. Un vero gentiluomo». Continua - tra una stretta di mano al venditore di bomboloni e una sosta al bar - il cammino verso la convention al Metropolitan. Montezemolo aggiunge una ricetta economica: «Sento tanto parlare di crescita, ma vedo fare poco. Se lo Stato non privatizza, non attiriamo investitori stranieri. Fare impresa è complicato. Troppa burocrazia, troppi vincoli». Il vecchietto che aspettava Monti non è ancora persuaso: «I carnefici vengono a osservare le vittime», chiosa. Sospirando, prima di scomparir! e con passo affannato.
Mario Barresi - La Sicilia Domenica 10 Febbraio 2013 Il Fatto Pagina 4
Giornata elettorale catanese, ieri, per il presidente di Italia Futura, fondazione che è fra gli "azionisti" politici di Scelta Civica con Monti per l'Italia. Il ciuffo più famoso d'Italia arriva poco dopo le 11, assime all'amico-candidato Ettore Artioli, e ad attenderlo ci sono tutti gli aspiranti deputati e senatori siciliani. C'è anche un po' di gente. Incuriosita dallo spiegamento di telecamere, ma anche dallo spessore del personaggio. Qualcuno ci resta un po' male: «Ma è Montezemolo senza Monti? Peccato, perché se c'era quell'altro una palora - e qui il tono si fa vagamente minaccioso - gliela volevo dire... ». Ma ci sono ! anche i tifosi di Formula 1: «Presidente, che fa la Ferrari quest'anno? Non è ca fitemu (traduzione eufemistica: non raggiungiamo risultati ottimali) come l'anno scorso? ». Lui non si scompone: «Guardate, ragazzi: siamo l'unica squadra che arriva seconda per due anni consecutivi e lo considera un fallimento... Ma quest'anno andiamo forte! ».
Forte come la convinzione di rappresentare l'unico vero elemento di novità nel caotico agone di queste elezioni: «Sono esterrefatto nel sentire ogni mattina proposte da politici che sembrano arrivati ieri da Marte e sembrano non aver avuto ruoli fondamentali nel disastro della Seconda Repubblica. Se non ci fosse la lista Monti, che porta anche a un vero cambiamento di parte della politica coloro i quali sono stati protagonisti del fallimento della Seconda Repubblica diventerebbero i gestori della Terza».
Deluso chi aspettava rivelazioni sul patto Bersani-Monti: «Sento tanto parlare di alleanze ma le alleanze si fanno con! chi è d'accordo sulle cose. Le alleanze sul nulla le trovo un esercizi! o di vecchia politica». È (quasi) d'accordo anche il signor Lanzafame, anarchico e rompiballe esistenziale, noto ai frequentatori di piazza Università per il suo lungo pernottamento dentro una "500" color aragosta: «Viva Montezemolo! Ma non come politico! Resti fuori da quella gabbia di matti».
Una ragazza sfugge al controllo del suo fidanzato per stringere la mano a LCdM. «Ma è davvero bello - si lascia scappare la sventurata - e poi è anche cordiale. Un vero gentiluomo». Continua - tra una stretta di mano al venditore di bomboloni e una sosta al bar - il cammino verso la convention al Metropolitan. Montezemolo aggiunge una ricetta economica: «Sento tanto parlare di crescita, ma vedo fare poco. Se lo Stato non privatizza, non attiriamo investitori stranieri. Fare impresa è complicato. Troppa burocrazia, troppi vincoli». Il vecchietto che aspettava Monti non è ancora persuaso: «I carnefici vengono a osservare le vittime», chiosa. Sospirando, prima di scomparir! e con passo affannato.
Mario Barresi - La Sicilia Domenica 10 Febbraio 2013 Il Fatto Pagina 4
giovedì 7 febbraio 2013
Treni in ritardo e Soppressi. Il bilancio del Comitato Pendolari Siciliani.

RESOCONTO
RILEVAZIONI GENNAIO 2013
Totale
giorni monitorati:11 (9-10-11-17-18-23-24-28-29-30-31)
Monitorati
complessivamente 327 treni;
Ritardo
complessivo: 3638 minuti, 62 ore, 2 giorni e mezzo;
Km/treno
soppressi: 1488;
Treni in
ritardo 230 - Treni soppressi 17 - Treni in anticipo 59 - Treni in orario 21
I ritardi dei treni persistono quotidianamente,
senza che alcuno dia una spiegazione
o un preavviso, ed inoltre
alcune volte sono così significativi
da compromettere seriamente gli impegni di centinaia di pendolari.
Il problema maggiore da evidenziare è che da parte della Regione Sicilia non
c'è nessun interessamento concreto nei confronti dei problemi dei pendolari, e
così RFI e Trenitalia continuano ad essere controllori di se stessi. Non è giustificabile
che il Presidente Crocetta e l’assessore Bartolotta parlino di alta velocità o
di velocità light quando invece la prima cosa da fare sarebbe stata quella di
sottoscrivere il “Contratto di Servizio” per il trasporto pubblico ferroviario
siciliano che ormai è diventata una telenovela dal 7 settembre 2009, data in
cui a Roma tutte le regioni sottoscrissero il Contratto di Servizio. Cogliamo
l’occasione per invitare il Presidente Crocetta e l’assessore ai trasporti
Bartolotta a fare un giro di rappresentanza sui nostri treni, per rendersi
conto della situazione in cui versa il trasporto ferroviario e le condizioni in
cui sono costretti a viaggiare oltre cinquantamila siciliani giornalmente. Poi
pensiamo all’alta velocità e ai grandi progetti infrastrutturali.
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari
Siciliani Comitato Pendolari Me-Ct-Sr - Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina
Comitato Pendolari Ragusa - Comitato Pendolari Catania-Caltagirone-Gela
Comitato Pendolari Ragusa - Comitato Pendolari Catania-Caltagirone-Gela
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