domenica 12 maggio 2013

Tratta Caltagirone-Gela il resoconto del sit-in





















Due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011 si è verificato, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. n.39.
Non ci sembra inutile ricordare che la costruzione della linea ferroviaria in questione, completata nel 1979, è stata a suo tempo decisa proprio per la necessità di un collegamento più spedito, sia delle persone sia, soprattutto, delle merci, fra due aree fortemente industrializzate dell'isola, quella di Catania e il polo petrolchimico di Gela, e che, proprio in tale ottica, era stata prevista un’ulteriore fase di potenziamento e di velocizzazione, mai realizzata.
Premesso che la linea ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela collega il versante jonico e il versante mediterraneo della Sicilia attraversando alcuni grossi centri urbani e considerato che detta linea ferroviaria è frequentata da molti studenti e pendolari e, in particolare, dai lavoratori diretti verso il polo industriale dell'Eni di Gela.
Il comitato pendolari Siciliani chiede di conoscere:
  • se il Governo Regionale sia a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete Ferroviaria Italiana intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
  • quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
  • se non ritenga opportuno inserire tale percorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie siciliane, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini (stazione).
Nell’attesa di ricevere risposte rassicuranti sulla sorte della tratta, riteniamo doveroso assieme alle amministrazioni comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi di chiedere, nel più breve tempo possibile, un incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, per avere un quadro chiaro su quello che il gestore vuole fare della tratta Catania-Caltagirone-Gela e sui tempi della sua riapertura alla circolazione ferroviaria.
 Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

sabato 11 maggio 2013

Appuntamento domenica 12 maggio 2013 sit-in tratta Caltagirone-Gela

Tgr Sicilia ore 19.35http://www.youtube.com/watch?v=QqaJylN21r8




L’appuntamento con le associazioni partecipanti all’iniziativa è alla stazione ferroviaria di Caltagirone alle ore 8.30, per poi spostarci nei luoghi del crollo del ponte ferroviario sulla Sp. 39 per Niscemi. All’iniziativa programmata dal Comitato Pendolari Siciliani unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), a Legambiente-Caltagirone, all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale, prenderanno parte i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi, in forse la presenza dei rappresentanti regionali.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 10 maggio 2013

Lavori di consolidamento al ponte ferroviario vicino Niscemi

Niscemi. A due anni di distanza (agosto 2011), della chiusura al transito delle aree sottostanti l'arcata del viadotto ferrovario, tratta Niscemi- Gela, a circa 6 chilometri da Niscemi, per disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone, a luglio com'è stato annunciato, sarà riaperta al traffico ("Via delle Serre" e"Via del Mare").
Per potere giungere a questa conclusione ci sono stati vari sit-in sotto l'arcata del ponte e il sindaco La Rosa ha dormito all'addiaccio sulle rotaie ormai arrugginite per richiamare l'attenzione di chi di competenza.
L'annuncio è stato dato al termine della conferenza di servizio, promossa dal consigliere provinciale Pd Alfonso Cirrone Cipolla, componente la V Commissione consiliare Lavori pubblici della Provincia regionale di Caltanissetta. Alla riunione, che si è svolta ieri mattina sotto l'arcata della tratta "incriminata" per pericolo di crolli, continuamente monitorata dalle Ferrovie dello Stato, hanno partecipato per la Commissione, oltre ad Alfonso Cirrone Cipolla, i consiglieri Giovanni Cacioppo, Alessandra Ascia, Massimo Catalano e l'ing. Antonio Siracusa; per le Ferrovie dello Stato gli ing. Antonio Sorce e Salvatore Leocata, per la ditta incaricata dell'esecuzione del progetto, la "Ponteggi Tubolari Spa! " di Catania, Santi Zappalà.
Nell'occasione le Ferrovie dello Stato, che hanno già realizzato in questi giorni lavori di consolidamento della base dell'arcata, hanno consegnato i lavori all'impresa, che entro il mese di luglio prossimo, come da contratto, li ultimerà. I lavori consistono nella ingabbiatura dei muri dei pilastri del ponte, in modo da isolare la tratta ferroviaria sovrastante, quindi il traffico veicolare sarà protetto da eventuali crolli da un tunnel.
Nella tratta i tecnici nominati della Procura asserirono che "sussistono rischi di crolli per i viadotti presenti nella linea ferroviaria".
G. V. - La Sicilia -
Venerdì 10 Maggio 2013 CL Provincia Pagina 30 

In città il camper della Cisl - Una grande stazione ferroviaria con appena dodici treni locali

l. m.) Dodici treni partono e arrivano alla stazione ferroviaria di Gela. Sono collegamenti con Caltanissetta, quindi anche Agrigento, e con Ragusa in particolare Modica e Comiso. Tagliati i collegamenti con la provincia di Catania, quindi di Messina dopo il crollo del ponte ferroviario nei pressi di Caltagirone. Ieri mattina nel piazzale della stazione è giunto il camper della Fit Cisl con a bordo Giovanni Vaglica, Giuseppe Benigno e Francesco Vaglica. Una passeggiava "via terra" per i rappresentanti sindacali che ieri sono stati accolti dai ferrovieri.
«E' una grande stazione - ha detto Francesco Vaglica - peccato per i collegamenti». Pochi i pendolari che viaggiano sulle rotaie, ma c'è un nutrito gruppo di studenti che ogni mattina alle 7,30 si reca a Comiso per poi tornare alle 15,30. Sono giovani che frequentano l'istituto d'arte. Eppure la locomotiva in alcune occasioni era piccola per contenere anche comitive di giovanissimi studenti che hanno raggiunto la provincia di Ragusa ed hanno vissuto anche l'emozione del viaggiare in treno.
«Uno dei problemi sono i collegamenti - ha detto Vaglica - in particolare con Catania. Abbiamo raccolto l'esperienza dei colleghi e ci accingiamo a stilare la relazione a livello regionale. Una volta per tutte la politica dovrebbe iniziare a creare quelle con! dizioni per migliorare la viabilità e stilare convenzioni con ! le ferrovie». Ai gelesi, comunque, piace viaggiare in pullman. Lo dimostrano i continui pullman che partono verso Palermo e Catania.
La Sicilia - Venerdì 10 Maggio 2013 monografica Pagina 33 

giovedì 9 maggio 2013

Sit-in tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, domenica 12 maggio 2013, a due anni di distanza dal crollo del ponte ferroviario

Iniziativa organizzata dal Comitato Pendolari Siciliani e Legambiente-Caltagirone, unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”, che si terrà la mattina di domenica 12 maggio 2013, dalle ore 9.30 alle 12.00 nei pressi del ponte ferroviario crollato, situato al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, per manifestare contro lo stato di abbandono e il totale silenzio a due anni di distanza dal cedimento delle due arcate del ponte ferroviario.L’iniziativa non prevede alcun blocco stradale, né cortei bensì un incontro sui luoghi tra le Istituzioni, le Associazioni e i cittadini per sollecitare il ripristino della struttura ferroviaria e la successiva riapertura alla circolazione di tutta la tratta.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

Alla ricerca del treno perduto - Sindacalisti Fit Cisl alla stazione ferroviaria

I sindacalisti Fit Cisl nell' ambito della manifestazione " Alla ricerca del treno perduto" arriveranno oggi alle 8,30 alla stazione per poi proseguire due ore dopo per Licata. Troveranno una stazione ormai ridotta al lumicino con sempre meno treni per passeggeri ed in condizioni precarie. La manifestazione si tiene per tutto il mese! di maggio nelle principali stazioni siciliane ed è una denuncia sul sistema ferroviario agonizzante.
La Sicilia - Giovedì 09 Maggio 2013 monografica Pagina 38 

mercoledì 8 maggio 2013

Iniziativa del Comitato Pendolari Siciliani. Sit-in a due anni di distanza dal crollo del ponte ferroviario sulla tratta Catania-Caltagirone-Gela

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                           
All’Assessore Regionale Infrastrutture e Mobilità  Avv. Nino Bartolotta                               
Al Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares Dipartimento delle Infrastrutture e Mobilità 
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi
Al Signor Sindaco del Comune di Gela
Al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone
Al Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi
Al Presidente del Consiglio Comunale di Gela
Agli Organi di Stampa
Loro Sedi

Oggetto: Manifestazione per il ripristino delle infrastrutture e della circolazione tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, domenica 12 maggio 2013.-


    Con la presente si invitano le SS.LL. all’iniziativa organizzata dal Comitato Pendolari Siciliani e Legambiente-Caltagirone, unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”, che si terrà la mattina di domenica 12 maggio 2013, dalle ore 9.30 alle 11.00 nei pressi del ponte ferroviario crollato, situato al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, per manifestare contro lo stato di abbandono e il totale silenzio a due anni di distanza dal cedimento delle due arcate del ponte ferroviario.

    L’iniziativa non prevede alcun blocco stradale, né cortei bensì un incontro sui luoghi tra le Istituzioni, le Associazioni e i cittadini per sollecitare il ripristino della struttura ferroviaria e la successiva riapertura alla circolazione di tutta la tratta.

    Certo della Vostra fattiva collaborazione e presenza all’iniziativa, coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.

Giosuè Malaponti  - Comitato Pendolari Siciliani e C.I.U.FE.R.
Sebastiano Russo  - Legambiente Caltagirone
Giovanni Russo     - Associazione Ferrovie Siciliane
Liliana Gissara      - Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”


Comitato Pendolari Siciliani - Lettera invito Autorità

domenica 5 maggio 2013

Venerdì nero per Trenitalia accumulati ritardi per 10 ore (Gazzetta del Sud domenica 5 maggio 2013 pag.19)

Video TGR Sicilia: http://www.youtube.com/watch?v=2czdxWPIVq0
Tornando ai fatti di venerdì, la ciliegina sulla torta. Del treno 12886 delle 20.46, ultimo treno che collega Catania con Messina, non vi era traccia ne al binario assegnato, ne al tabellone del binario. Alle 20.45 circa arriva al binario tre un treno da Messina, qualcuno ci conferma che è il 12886 e che partirà alle 20.55, subito dopo compaiono sul tabellone del terzo binario i primi 10 minuti di ritardo che da li a poco diventeranno 20 poi 30 poi 40 fino ad arrivare a 85 minuti di ritardo, tenuto conto che nessuno, sino a quel momento, aveva dato spiegazioni e/o informazioni  su come o quando il treno sarebbe partito. Alla 23.00 qualcuno pensa bene di istituire un bus sostitutivo al treno 12886 che doveva partire alle 20.46. Al danno la beffa per tutta quella gente che era partita alle 5 del mattino di venerdì per far rientro a casa propria alle due e tre di sabato 4 maggio 2013.
Riteniamo doveroso che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di chi non ha saputo gestire l’emergenza del fatidico venerdì 3 maggio 2013, tenuto conto che sono trascorsi oltre 6 ore dall’interruzione della circolazione, lasciando migliaia di persone allo sbando su tutta la dorsale ionica. 
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Me-Ct-Sr

sabato 4 maggio 2013

Enormi disagi e disservizi per un incendio tra le stazioni di Scaletta Zanclea e Giampilieri

Video TGR Sicilia: http://www.youtube.com/watch?v=2czdxWPIVq0
Mi corre l’obbligo ritornare sul fatidico venerdì di Trenitalia di ieri 3 maggio 2013, non tanto sui dati raccolti relativi agli enormi ritardi ma su come è stato gestito il problema della circolazione e degli enormi e gravi disagi procurati a migliaia di pendolari.
L’inghippo, il problema, il guasto ci può stare sono mezzi, ma non è stato un guasto al treno bensì un incendio divampato lungo la linea ferrata tra la stazione di Scaletta Zanclea e Giampilieri. Pare che l’incendio sia scoppiato verso le 14.30 circa ed immediatamente è stata disattivata, opportunamente, la circolazione ferroviaria tra le due stazioni.
Quello che, a parer nostro,  invece non è stato preso in doverosa considerazione da parte della dirigenza del movimento di Trenitalia è la tempestiva informazione all’utenza. E’ proprio in questi casi che la dirigenza del movimento deve mettere in atto tutti gli adempimenti per non creare enormi disagi e disservizi all’utenza ma non è stato proprio così. Occorreva, così come viene acclarato nella Carta dei Servizi di Trenitalia, dare la tempestiva informazione all’utenza con molta chiarezza comunicando loro: “C’è un impedimento alla circolazione dei treni, non sappiamo quando ci sarà possibile ripristinarlo…” , e con questo annuncio Trenitalia avrebbe ottemperato alla tempestiva informazione, lasciando libera tutta l’utenza di decidere, se continuare ad aspettare un treno che non arriva o poter invece, decidere di adoperarsi, per far rientro a casa, a trovare altri mezzi pubblici alternativi.
Tornando ai fatti di ieri, la ciliegina sulla torta. Del treno 12886 delle 20.46, ultimo treno che collega Catania con Messina, non vi era traccia ne al binario assegnato, ne al tabellone del binario. Alle 20.45 circa arriva al binario tre un treno da Messina, qualcuno ci conferma che è il 12886 e che partirà alle 20.55, subito dopo compaiono sul tabellone del terzo binario i primi 10 minuti di ritardo che da li a poco diventeranno 20 poi 30 poi 40 fino ad arrivare a 85 minuti di ritardo, tenuto conto che nessuno, sino a quel momento, aveva dato spiegazioni e/o informazioni  su come o quando il treno sarebbe partito. Alla 23.00 qualcuno pensa bene di istituire un bus sostitutivo al treno 12886 che doveva partire alle 20.46. Al danno la beffa per tutta quella gente che era partita alle 5 del mattino di venerdì per far rientro a casa propria alle due e tre di sabato 4 maggio 2013.
Riteniamo doveroso che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di chi non ha saputo gestire l’emergenza del fatidico venerdì 3 maggio 2013, tenuto conto che sono trascorsi oltre 6 ore dall’interruzione della circolazione, lasciando migliaia di persone allo sbando su tutta la dorsale ionica. Restiamo disponibili per i pendolari che lo desiderano far tutelare i propri interessi presso le sedi opportune scrivendo una mail a comitato pendolari@gmail.com

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Me-Ct-Sr



Un fatidico venerdì per Trenitalia, sulla relazione Siracusa-Catania-Messina, con 578 minuti accumulati di ritardo

Video TGR Sicilia: http://www.youtube.com/watch?v=2czdxWPIVq0
Una giornata o meglio un venerdì nero da dimenticare per i pendolari della Siracusa-Catania-Messina. Nella sola giornata di oggi, venerdì 3 maggio 2013, e precisamente dalle ore 13.00 circa sino a tarda sera, sono stati accumulati 578 minuti di ritardo e sono stati soppressi quattro treni per un totale di 415 chilometri.
 



































mercoledì 1 maggio 2013

In tour alla ricerca dei treni perduti - «Una denuncia contro i tagli alle ferrovie che penalizzano i cittadini»

In Sicilia. Al via da ieri la campagna Fit Cisl per segnalare ritardi, degrado e disservizi. In camper nelle stazioni.
Palermo. Un viaggio fra le principali stazioni ferroviarie siciliane per denunciare i ritardi e i disservizi cui ogni giorno devono far fronte le migliaia di pendolari dell'Isola. Questo l'obiettivo dell'iniziativa «Alla ricerca del treno perduto», promossa dalla Fit Cisl Sicilia. Si tratta di un tour itinerante, in camper, iniziato ieri mattina alla stazione di Palermo Centrale e che oggi proseguirà nel! la tappa di Trapani, toccando anche le stazioni di Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano.
«Il sindacato andrà per tutto il mese di maggio tra la gente e lo fa in camper - ha spiegato il segretario della Fit Cisl Sicilia, Amedeo Benigno -. Attraverseremo l'Isola raggiungendo le principali stazioni ferroviarie. Una trentina le tappe. È una campagna di lotta, di denunce e di proposte contro la politica dei tagli al trasporto ferroviario in Sicilia, con una caduta verticale della qualità dei servizi essenziali per i cittadini».
Nonostante la recente firma del Cis (il Contratto istituzionale di sviluppo) fra Rfi e il Governo nazionale per «l'Alta velocità light» e la modernizzazione della rete esistente, «occorre tuttavia ancora - ha detto il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava - un Contratto di Servizio con Trenitalia, poiché il numero di treni e la loro frequenza è del tutto insufficiente». In termini assoluti, infatti, i treni regionali sono in tutto 432, ma molti di questi svolgono tratti brevissimi e la metà serve solo l'hinterland palermitano. Così risultano quasi del tutto isolate le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed Enna (totalmente scollegata, come Messina e Siracusa). La Caltanissetta-Agrigento conta solo 7 treni, la Palermo-Agrigento 24, la Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 19 la Palermo-Caltanissetta, 4 la Catania-Gela, 13 la Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 43 la Messina-Catania. Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto; gli altri collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più 4 ore per collegare i due capoluoghi. Sono 11 i treni che collegano senza cambi Palermo e Trapani, dove sono centinaia e centinaia i pendolari e un treno ogni 2 ore. Fra Ragusa e Modica ci sono solo 3 treni e dopo le 19 non partono più vetture con enorme difficoltà per i pendolari. 
In tutto la Palermo-Messina comprende 57 treni, di cui 38 coprono la relazione Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, 2 giungono a Sant'Agata e 5 si fermano a Cefalù. La Palermo-Punta Raisi conta 64 treni ma gli orari sono scollegati con gli orari dei voli e l'ultimo treno dall'aeroporto parte alle 22, lasciando solo la disponibilità dei pullman per i passeggeri in arrivo con voli successivi. Nella zona del trapanese, 27 i treni della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e 14 i treni della linea Palermo-Trapani via Milo; l'elettrificazione della tratta da Cinisi ad Alcamo Diramazione potrebbe far diventare il collegamento un servizio navetta tra i vari comuni della zona.
«La situazione è insostenibile, un vero disastro - è il duro attacco di Bernava -. Bisogna svegliare dal sonno il potente Mauro Moretti. L'ad di Ferrovie dello Stato deve assolutamente trovare nuovi mezzi e risorse per la Sicilia. Adesso non ne possiamo più: una classe politica insipiente ha abbandonato l'Isola».
«Manca una vera e propria offerta commerciale - ha proseguito Mimmo Perrone - segretario regionale Fit Cisl Ferrovie -. Ritardi, soppressione di corse, treni vecchi che si guastano, stazioni quasi del tutto abbandonate, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate nelle fasce orarie pendolari sono fenomeni ricorrenti. Il nostro tour - conclude - è per rivendicare un sistema ferroviario moderno, efficiente ed equo che offra servizi di standard europeo».
Davide Guarcello - La Sicilia - Martedì 30 Aprile 2013 I FATTI Pagina 10 

venerdì 19 aprile 2013

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Lettera aperta ai deputati regionali: On.li Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso

Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:

1)   Programmazione del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo (in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema (praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)   Bloccare lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri impianti, fra cui Comiso.
3)   Attivazione delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è attraversata per ben 17 km dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite fermate ad uso metropolitano.
4)   Evitare la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)   Riattivazione del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto finanziario della Regione.

Come ricorderete ci siamo lasciati a Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale. Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente “annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni urgenti siano slittate sine die, e questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia; e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno, tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza, irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri

sabato 13 aprile 2013

La Regione intervenga al fianco dei pendolari

Il comitato denuncia: «disagi continui sulla tratta ferroviaria Messina-Catania-Siracusa«La Regione deve fare la voce grossa con Trenitalia per chiedere chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno soppressi e su tutti i disagi e i disservizi in genere a cui vanno incontro, ogni giorno, i pendolari siciliani».
A sostenerlo è il coordinatore del Comitato pendolari Sicilia, Giosuè Malaponti, che ha commentato i dati del mese di marzo relativi al monitoraggio dei treni sulla dorsale jonica Messina-Catania-Siracusa.
Lo screening - elaborato da Fabrizio Gemelli, componente dello stesso Comitato - è stato inviato al presidente Rosario Crocetta, all'assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta, al dirigente Mobilità Vincenzo Falgares e al dirigente trasporto ferroviario Carmen Madonia. I dati, riferiti a 1354 treni monitorati nei 26 giorni lavorativi del mese, dimostrano ancora una volta un numero eccessivo di ore complessive di ritardo: 127 (corrispondenti a cinque giorni circa).
I treni giunti in ritardo a destinazione sono stati 728, 153 quelli in orario e 450 quelli in anticipo (con un accumulo di 1347 minuti a fronte dei 7626 minuti di ritardo). Ben 1829, inoltre, sono i chilometri soppressi per un totale di 23 treni cancellati. «I disagi e i disservizi - spiega Malaponti - continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da pa! rte della Regione a tutela dell'utenza. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il presidente Crocetta e l'assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani».
«E' passato un mese - conclude amaramente Malaponti - e attendiamo ancora una risposta».
Gianluca Santisi
La Sicilia -
Venerdì 12 Aprile 2013 Prima Messina Pagina 25 

Il bollettino di ritardi sulla Messina-Catania-Siracusa

Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica "Messina-Catania-Siracusa" nel mese di marzo 2013 per complessivi 26 giorni lavorativi. Questi i risultati: 1354 sono i treni monito! rati; 1829 sono i chilometri soppressi per un totale di 23 treni; 728 sono i treni in ritardo; 450 sono i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti; 153 sono i treni in orario; 127 sono le ore complessive di ritardo equivalenti a 7626 minuti corrispondenti a 5 giorni circa. I disagi e i disservizi continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da parte della Regione Siciliana a tutela dell'utenza. Quello che, in effetti, ci rassicura è ormai il consueto messaggio sonoro di Trenitalia "ci scusiamo per il disagio". In conclusione, a parer nostro, la Regione Siciliana deve una volta per tutte intervenire, nei confronti di Trenitalia, raccordandosi con il Ministero dei Trasporti per fare chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno soppressi e su tutti i disagi e disservizi che il gestore pubblico "Trenitalia" causa mensilmente ai pendolari siciliani e all'utenza in generale. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato! il Presidente Crocetta e l'assessore alla mobilità Bartolotta! a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani. E' passato un mese ed attendiamo ancora una risposta. I risultati del monitoraggio: 1354 i treni totali monitorati - 26 i giorni complessivi del monitoraggio - 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa - 23 i treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati - 728 i treni in ritardo - 450 i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti di anticipo in arrivo - 153 i treni in orario».
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Catania (Cronaca) Pagina 31 

Nuovo macigno sul sistema di trasporto su rotaie. E nessuna risposta sul deragliamento di gennaio.

In pullman fino a Villa, addio ai treni-notte Ultimo vagone. 
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26  - 
Salvatore Maiorca

mercoledì 10 aprile 2013

Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica “Messina-Catania-Siracusa” nel mese di marzo 2013

Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica “Messina-Catania-Siracusa” nel mese di marzo 2013 per complessivi 26 giorni lavorativi. Questi i risultati: 1354 sono i treni monitorati; 1829 sono i chilometri soppressi per un totale di23 treni; 728 sono i treni in ritardo; 450 sono i treni in anticipo con un accumulo di 1347minuti; 153 sono i treni in orario; 127 sono le ore complessive di ritardo equivalenti a 7626minuti corrispondenti a 5 giorni circa. I disagi e i disservizi continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da parte della Regione Siciliana a tutela dell’utenza. Quello che, in effetti, ci rassicura è ormai il consueto messaggio sonoro di Trenitalia “ci scusiamo per il disagio”. In conclusione, a parer nostro, la Regione Siciliana deve una volta per tutte intervenire, nei confronti di Trenitalia, raccordandosi con il Ministero dei Trasporti per fare chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno soppressi e su tutti i disagi e disservizi che il gestore pubblico “Trenitalia” causa mensilmente ai pendolari siciliani e all’utenza in generale. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il Presidente Crocetta e l’assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani. E’ passato un mese ed attendiamo ancora una risposta. 

I risultati del monitoraggio:
1354 i treni totali monitorati - 26 i giorni complessivi del monitoraggio - 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa - 23 i treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati - 728 i treni in ritardo - 450 i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti di anticipo in arrivo - 153 i treni in orario.

Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

lunedì 8 aprile 2013

Biglietteria self-service fuori uso e reclamo ritardo treno 3832 "Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina"

S. Agata Militello-Torrenova  06.04.2013
Biglietteria Regionale Self-Service Stazione di Brolo-Ficarra non funzionante.
Con la presente nota si vuole segnalare che da diverso tempo sul 1° marciapiede della stazione in oggetto vi è presente una emettitrice self-service mai entrata in funzione, in quanto risulta essere spenta.
Numerose sono le lamentele pervenute a questo comitato da parte degli utenti.
Tale nota ha lo scopo di voler sollecitare i dipartimenti di competenza ad un immediato intervento, al fine di potere utilizzare l’emettitrice self-service in tutte le modalità di pagamento (banconote, monete, carte).
Dr. Antonino Fazio. Sig. Francesco Mondì

S.Agata Militello-Torrenova 05.04.2013
Reclamo per ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Con la presente nota si propone reclamo in merito al ritardo maturato  in data 05 aprile 2013 dal treno n. 3832 Palermo-Messina  dalla stazione di S.Agata Militello a quella di Patti  pari a 17 minuti.
Anche in questa occasione, così come segnalato in data 26 e 27 marzo c.a. si è verificato che il treno in questione, denominato “regionale veloce”, è stato  pesantemente ed ingiustamente penalizzato.
Nello specifico:
il treno in  oggetto è partito  dalla stazione di S. Agata Militello in direzione Messina con circa quattro  minuti di ritardo, per giungere a quella di Capo d’Orlando alle ore 8.00;
la partenza da Capo d’Orlando è stata  autorizzata solamente alle ore 08.18, e più precisamente dopo ben due incroci, il primo con il treno intercity notte 1957 Roma Termini-Palermo (dodici minuti di attesa), il  secondo con il treno regionale 3835 che solitamente  incrocia  il treno 3832 alla stazione di Brolo (ulteriori sei minuti di attesa);
il treno è giunto alla stazione di Patti alle ore 8,37 anziché alle ore 08.20.
Per evitare il pesante ritardo lamentato, sarebbe stato sufficiente:
rispettare  la  puntuale circolazione  del 3832 rispetto a quella del treno intercity notte 1957 in ritardo ,considerato  che il primo treno nella presente fascia oraria  in ogni caso deve essere preferito al secondo ;
garantire la  circolazione di un treno in orario rispetto ad uno in ritardo (3835).
Il tutto senza sottacere che gli Uffici preposti  conoscevano  (ovvero avrebbero dovuto sapere) che presso le successive stazioni di Brolo e di Gioiosa Marea entrambi i binari erano liberi, e che quindi il ritardo lamentato poteva essere evitato   posticipando gli incroci  nelle due citate stazioni .
In definitiva, per come esposto, gli utenti sono giunti alla stazione di Patti con 17 minuti di ritardo, ed inoltre, a causa del lamentato disservizio,  si sono trovati anche nella impossibilità di utilizzare l’autobus che  solitamente collega la stazione  con  il  centro  urbano.
In definitiva, nella speranza di avere al meglio rappresentato i disagi patiti dai viaggiatori del treno 3832 nella tratta in questione, si chiede conoscere quali saranno le idonee  ed  incisive iniziative che saranno adottate, avuto riguardo anche al  semplice rispetto degli ordinari  principi  di legittimità e/o di merito che regolano la circolazione dei treni ed espressamente indicati  nella presente e  nelle pregresse note.
Dr. Antonino Fazio. Sig. Francesco Mondì

giovedì 4 aprile 2013

L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News

L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News
"rfi: via libera Cipe al Contratto di programma-servizi 2012-2014" 
http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=4a6651d540d7d310VgnVCM1000008916f90aRCRD


Questo è il testo preso da Fsnews.it

RFI: via libera del CIPE al Contratto di Programma-Servizi 2012-2014

Finanziamenti pari a 4.575 Milioni di Euro per Attività di Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria, la sicurezza, la sicurezza e Navigazione Ferroviaria
Roma, 18 marzo 2013 Via libera dal Comitato Interministeriale per la programmazione economica (CIPE), Nella Seduta odierna, al Contratto di Programma-Servizi 2012-2014 TRA Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. ho Finanziamenti, pari a 4.575 Milioni di euro, Saranno utilizzati per Attività di Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria, la sicurezza e la sicurezza e Navigazione Ferroviaria. Il Contratto di Programma-Servizi E Il Nuovo STRUMENTO di rapporto fra il Gestore dell'infrastruttura Ferroviaria Nazionale e lo Stato il Che, in Un Quadro Stabile di Finanziamenti, permettera di continuare a garantire, in un'ottica di Manutenzione Integrata, Gli elevati standard di Sicurezza della Rete Ferroviaria Nazionale. Allo Stesso tempo consentira la Pianificazione delle Attività di Manutenzione il Che, con la Ricerca delle Migliori Soluzioni, Portera annuncio ONU sensibile contenimento dei Costi.  Con Il Nuovo Contratto di Programma-Servizi, inoltre, Gli Interventi di Manutenzione, PRIORITARI per il Gestore, Saranno DISTINTI Dagli Investimenti di Ammodernamento e Sviluppo della Rete Ferroviaria Nazionale. Nella Riunione odierna del CIPE ha Preso Atto dell'informativa Riguardo al Finanziamento dell'acquisto Dei Treni bimodali diesel / Elettrici per eliminare la Rottura di Carico Nella stazione di Ivrea e migliorare conseguentemente l'accessibilità Ferroviaria in Valle d'Aosta, finanziato con 22 Milioni di uro del Programma Attuativo Regionale (PAR) della Regione e con Risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. 

Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina

S. Agata Militello-Torrenova 27.03.2013
Ancora ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina
Anche oggi 27 marzo 2013 il treno n. 3832 nella tratta S. Agata Militello-Patti si è contraddistinto per il conseguimento di una performance oltremodo negativa. Nei dettagli:
-      sebbene il treno circolava con un solo minuto di ritardo dalla stazione di Santo Stefano di Camastra in direzione Messina,  alla  stazione di S. Agata Militello la  relativa partenza  veniva posticipata  di circa 15 minuti per incrocio con treno intercity notte n. 1957 Roma Termini - Palermo in ritardo;
-      altro ritardo veniva maturato presso la stazione di Zappulla per incrocio con treno “straordinario “ n. 3833 ;
-      il treno ripartiva dalla stazione di Capo d’Orlando alle ore 8,23  percorrendo quindi  dieci  chilometri in  30 minuti al posto dei  10  previsti;
-      alla stazione di Patti il ritardo ammontava a 25 minuti a fronte di un tempo di percorrenza  previsto pari a 35 minuti.
Gli utenti del treno 3832 non possono tollerare un simile disservizio in quanto la maggior parte di essi sono dei lavoratori che devono rispettare tempistiche ben precise,  e comunque non possono permettersi il lusso di arrivare in ritardo sul posto di lavoro a fronte di scelte non condivisibili, peraltro  alquanto stressati da tempi di attesa e/o percorrenza biblici  avuto riguardo alle modeste distanze percorse.
Quanto sopra lamentato,  con il presente reclamo si chiede conoscere  in modo dettagliato  le motivazioni  che hanno indotto le Autorità preposte a prevaricare un treno puntuale rispetto ad altri in ritardo, e  se le  ragioni  prospettate  siano  conformi o meno  alla  normativa vigente.
Si chiede ancora un immediato confronto/dialogo a livello telefonico al fine di meglio rappresentare la incresciosa situazione che si è venuta a creare e le legittime esigenze/aspettative degli  utenti.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

S. Agata Militello- Torrenova 26.03.2013
Ritardi ed inadeguata composizione del treno regionale 12754 S. Agata Militello-Messina. 
Facendo seguito ai pregressi reclami pari all’oggetto datati 16 e 24 marzo 2013, ed in riscontro alle segnalazioni pervenute dagli utenti del treno in questione,  si  evidenzia quanto segue :
·       in ordine ai lamentati ritardi, un pendolare contesta  che in data odierna il treno ha accumulato sino alla stazione di Milazzo 11 minuti di ritardo a causa della mancata puntualità del treno intercity notte  n. 1957  proveniente da Roma Termini presso la stazione di Gioiosa Marea;
·       in ordine alla inadeguata composizione,  un pendolare lamenta  che  in data 25 marzo 2013  “ … dalla stazione  Barcellona P.G.  nessun posto a sedere, e' una situazione  impossibile, da Spadafora tipo sardine …” ; mentre altro utente segnala che oggi 26 marzo 2013 “… già dalla stazione di Barcellona-Castroreale i posti a sedere erano  insufficienti rispetto alla domanda dei passeggeri presenti…“.
I suesposti reclami pertanto sono la conferma  per il caso di specie  della  persistente violazionedell’articolo 7  della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00 (prima ipotesi segnalata),  nonché del mancato  rispetto dei  valori  guida e degli gli impegni  contenuti nella  Carta dei Servizi del Trasporto  Ferroviario Regionale, tra cui in particolare, il “soddisfacimento della domanda del trasporto, anche nelle ore di punta con treni capienti e ad alte prestazioni” nonché “ il miglioramento del comfort a bordo treno ” (seconda ipotesi ).
Alla luce di quanto lamentato e stante l’evidente elevato grado di insoddisfazione degli utenti, si chiede conoscere le iniziative che saranno intraprese e si coglie l’occasione per comunicare  che  il treno sarà costantemente monitorato.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

S. Agata Militello-Torrenova 26.03.2013
Ritardi  nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Quanto verificatosi nella mattinata odierna  in merito alla circolazione del treno 3832 sulla tratta S. Agata Militello-Patti ha dell’incredibile,  e  si spera che rimanga  un episodio isolato.
Piu’ precisamente:
-il treno regionale  denominato “veloce” n.3832 arriva alla stazione di S. Agata Militello con appena 4 minuti di ritardo;
-un primo incrocio presso la stazione di Zappulla con il treno intercity  notte n. 1957  Roma Termini-Palermo  non puntuale  rispetto  i tempi di marcia;
-alla stazione di  Capo d’Orlando il treno  accumula ancora maggiore ritardo (circa 10 minuti) , ed invece di ripartire immediatamente  (come solitamente avviene) viene bloccato per altri 5 minuti  in attesa del treno regionale n. 3835;  
-alla stazione di Brolo il treno 3832 attende altri 5 minuti l’arrivo di  materiale regionale  ad  andatura “ lenta ”;
-alla stazione di Gioiosa Marea il treno in oggetto  viene ancora  fermato per  altro incrocio (non previsto) con  treno intercity  notte  Roma Termini- Palermo.
Il treno  n. 3832 arriva alla stazione di Patti con 21 minuti di ritardo  impiegando quasi il doppio del tempo  previsto.
Il gradimento degli utenti è … alle stelle.
Sarebbe stato sufficiente fare  proseguire  immediatamente il treno  in oggetto dalla stazione di Capo d’Orlando ed effettuare l’incrocio con il treno 3835 alla stazione di Brolo per garantire la puntualità  richiesta.
Invece… nulla di tutto questo.
Forse  ha poca importanza, e non è meritevole di riflessione alcuna, che  il treno citato:
-sebbene  puntuale, venga spesso bloccato presso la stazione di Cefalu’ per attendere altro  treno in ritardo ( 3833 ),
- debba attendere  l’arrivo di due treni intercity notte a lunga percorrenza in aperta violazione dell’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio, che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
-debba  essere preferito  rispetto ad  un treno ad andatura “lenta”.
Questi, ed altri ancora in negativo, sono le considerazioni e gli interrogativi che gli utenti del treno regionale in questione  si sono posti  in data odierna.
Quali le risposte e/o  le scuse  ufficiali?  
Gli utenti/clienti del treno  n. 3832 sono comunque fiduciosi.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì