In pullman fino a Villa, addio ai treni-notte Ultimo vagone.
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26 - Salvatore Maiorca
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
sabato 13 aprile 2013
mercoledì 10 aprile 2013
Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica “Messina-Catania-Siracusa” nel mese di marzo 2013
I risultati del monitoraggio:
1354 i treni totali monitorati - 26 i giorni complessivi del monitoraggio - 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa - 23 i treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati - 728 i treni in ritardo - 450 i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti di anticipo in arrivo - 153 i treni in orario.
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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lunedì 8 aprile 2013
Biglietteria self-service fuori uso e reclamo ritardo treno 3832 "Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina"
S. Agata Militello-Torrenova 06.04.2013
Biglietteria Regionale Self-Service Stazione di Brolo-Ficarra non funzionante.
Con la presente nota si vuole segnalare che da diverso tempo sul 1° marciapiede della stazione in oggetto vi è presente una emettitrice self-service mai entrata in funzione, in quanto risulta essere spenta.
S.Agata Militello-Torrenova 05.04.2013
Reclamo per ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Con la presente nota si propone reclamo in merito al ritardo maturato in data 05 aprile 2013 dal treno n. 3832 Palermo-Messina dalla stazione di S.Agata Militello a quella di Patti pari a 17 minuti.
Biglietteria Regionale Self-Service Stazione di Brolo-Ficarra non funzionante.
Con la presente nota si vuole segnalare che da diverso tempo sul 1° marciapiede della stazione in oggetto vi è presente una emettitrice self-service mai entrata in funzione, in quanto risulta essere spenta.
Numerose sono le lamentele pervenute a questo comitato
da parte degli utenti.
Tale nota ha lo scopo di voler sollecitare i
dipartimenti di competenza ad un immediato intervento, al fine di potere
utilizzare l’emettitrice self-service in tutte le modalità di pagamento (banconote,
monete, carte).
Dr. Antonino Fazio. Sig.
Francesco Mondì
S.Agata Militello-Torrenova 05.04.2013
Reclamo per ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Con la presente nota si propone reclamo in merito al ritardo maturato in data 05 aprile 2013 dal treno n. 3832 Palermo-Messina dalla stazione di S.Agata Militello a quella di Patti pari a 17 minuti.
Anche in questa occasione, così come segnalato in data
26 e 27 marzo c.a. si è verificato che il treno in questione, denominato “regionale
veloce”, è stato pesantemente ed ingiustamente penalizzato.
Nello specifico:
il treno in oggetto è partito dalla
stazione di S. Agata Militello in direzione Messina con circa quattro
minuti di ritardo, per giungere a quella di Capo d’Orlando alle ore 8.00;
la partenza da Capo d’Orlando è stata
autorizzata solamente alle ore 08.18, e più precisamente dopo ben due incroci,
il primo con il treno intercity notte 1957 Roma Termini-Palermo (dodici minuti
di attesa), il secondo con il treno regionale 3835 che solitamente
incrocia il treno 3832 alla stazione di Brolo (ulteriori sei minuti di
attesa);
il treno è giunto alla stazione di Patti alle ore 8,37
anziché alle ore 08.20.
Per evitare il pesante ritardo lamentato, sarebbe
stato sufficiente:
rispettare la puntuale circolazione
del 3832 rispetto a quella del treno intercity notte 1957 in ritardo
,considerato che il primo treno nella presente fascia oraria in
ogni caso deve essere preferito al secondo ;
garantire la circolazione di un treno in orario
rispetto ad uno in ritardo (3835).
Il tutto senza sottacere che gli Uffici preposti
conoscevano (ovvero avrebbero dovuto sapere) che presso le successive
stazioni di Brolo e di Gioiosa Marea entrambi i binari erano liberi, e che
quindi il ritardo lamentato poteva essere evitato posticipando gli
incroci nelle due citate stazioni .
In definitiva, per come esposto, gli utenti sono
giunti alla stazione di Patti con 17 minuti di ritardo, ed
inoltre, a causa del lamentato disservizio, si sono trovati anche nella
impossibilità di utilizzare l’autobus che solitamente collega la
stazione con il centro urbano.
In definitiva, nella speranza di avere al meglio
rappresentato i disagi patiti dai viaggiatori del treno 3832 nella tratta in
questione, si chiede conoscere quali saranno le idonee ed incisive
iniziative che saranno adottate, avuto riguardo anche al semplice
rispetto degli ordinari principi di legittimità e/o di merito che
regolano la circolazione dei treni ed espressamente indicati nella
presente e nelle pregresse note.
Dr. Antonino Fazio. Sig.
Francesco Mondì
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giovedì 4 aprile 2013
L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News
L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News
"rfi: via libera Cipe al Contratto di programma-servizi 2012-2014"
http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=4a6651d540d7d310VgnVCM1000008916f90aRCRD
"rfi: via libera Cipe al Contratto di programma-servizi 2012-2014"
http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=4a6651d540d7d310VgnVCM1000008916f90aRCRD
Questo è il testo preso da Fsnews.it
RFI: via libera del CIPE al Contratto di
Programma-Servizi 2012-2014
Finanziamenti pari a 4.575 Milioni di Euro
per Attività di Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria,
la sicurezza, la sicurezza e Navigazione Ferroviaria
Roma, 18 marzo 2013 Via libera dal
Comitato Interministeriale per la programmazione economica (CIPE), Nella Seduta
odierna, al Contratto di Programma-Servizi 2012-2014 TRA Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. ho
Finanziamenti, pari a 4.575 Milioni di euro, Saranno utilizzati per Attività di
Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria, la sicurezza e
la sicurezza e Navigazione Ferroviaria. Il Contratto di Programma-Servizi
E Il Nuovo STRUMENTO di rapporto fra il Gestore dell'infrastruttura Ferroviaria
Nazionale e lo Stato il Che, in Un Quadro Stabile di Finanziamenti, permettera
di continuare a garantire, in un'ottica di Manutenzione Integrata, Gli elevati
standard di Sicurezza della Rete Ferroviaria Nazionale. Allo Stesso tempo
consentira la Pianificazione delle Attività di Manutenzione il Che, con la
Ricerca delle Migliori Soluzioni, Portera annuncio ONU sensibile contenimento
dei Costi. Con Il Nuovo Contratto di Programma-Servizi, inoltre, Gli
Interventi di Manutenzione, PRIORITARI per il Gestore, Saranno DISTINTI Dagli
Investimenti di Ammodernamento e Sviluppo della Rete Ferroviaria Nazionale. Nella
Riunione odierna del CIPE ha Preso Atto dell'informativa Riguardo al
Finanziamento dell'acquisto Dei Treni bimodali diesel / Elettrici per eliminare
la Rottura di Carico Nella stazione di Ivrea e migliorare conseguentemente
l'accessibilità Ferroviaria in Valle d'Aosta, finanziato con 22 Milioni di uro
del Programma Attuativo Regionale (PAR) della Regione e con Risorse del Fondo
Sviluppo e Coesione 2007-2013.
Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina
S. Agata Militello-Torrenova 27.03.2013
Ancora ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina
Ancora ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina
Anche oggi 27 marzo 2013 il treno n. 3832 nella
tratta S. Agata Militello-Patti si è contraddistinto per il conseguimento
di una performance oltremodo negativa. Nei dettagli:
- sebbene il
treno circolava con un solo minuto di ritardo dalla stazione di Santo Stefano
di Camastra in direzione Messina, alla stazione di S. Agata
Militello la relativa partenza veniva posticipata di circa 15
minuti per incrocio con treno intercity notte n. 1957 Roma Termini
- Palermo in ritardo;
- altro
ritardo veniva maturato presso la stazione di Zappulla per incrocio
con treno “straordinario “ n. 3833 ;
- il treno
ripartiva dalla stazione di Capo d’Orlando alle ore 8,23 percorrendo
quindi dieci chilometri in 30 minuti al posto dei
10 previsti;
- alla
stazione di Patti il ritardo ammontava a 25 minuti a fronte
di un tempo di percorrenza previsto pari a 35 minuti.
Gli utenti del treno 3832 non possono tollerare un
simile disservizio in quanto la maggior parte di essi sono dei lavoratori che
devono rispettare tempistiche ben precise, e comunque non possono
permettersi il lusso di arrivare in ritardo sul posto di lavoro a fronte di
scelte non condivisibili, peraltro alquanto stressati da tempi di attesa
e/o percorrenza biblici avuto riguardo alle modeste distanze percorse.
Quanto sopra lamentato, con il presente reclamo
si chiede conoscere in modo dettagliato le motivazioni che
hanno indotto le Autorità preposte a prevaricare un treno puntuale
rispetto ad altri in ritardo, e se le ragioni
prospettate siano conformi o meno alla normativa
vigente.
Si chiede ancora un immediato confronto/dialogo a
livello telefonico al fine di meglio rappresentare la incresciosa
situazione che si è venuta a creare e le legittime esigenze/aspettative
degli utenti.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì
S. Agata Militello- Torrenova 26.03.2013
Ritardi ed inadeguata composizione del
treno regionale 12754 S. Agata Militello-Messina.
Facendo seguito ai pregressi
reclami pari all’oggetto datati 16 e 24 marzo 2013, ed in riscontro alle
segnalazioni pervenute dagli utenti del treno in questione, si
evidenzia quanto segue :
·
in ordine ai lamentati ritardi, un
pendolare contesta che in data odierna il treno ha accumulato sino
alla stazione di Milazzo 11 minuti di ritardo a causa della mancata puntualità
del treno intercity notte n. 1957 proveniente da Roma Termini
presso la stazione di Gioiosa Marea;
·
in ordine alla inadeguata
composizione, un pendolare lamenta che in data 25
marzo 2013 “ … dalla stazione Barcellona
P.G. nessun posto a sedere, e' una situazione impossibile, da
Spadafora tipo sardine …” ; mentre altro utente segnala che
oggi 26 marzo 2013 “… già dalla stazione di Barcellona-Castroreale i posti a
sedere erano insufficienti rispetto alla domanda dei passeggeri presenti…“.
I suesposti reclami pertanto sono la
conferma per il caso di specie della persistente
violazionedell’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di
Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai
treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00
alle ore 09.00 (prima ipotesi segnalata), nonché del
mancato rispetto dei valori guida e degli gli
impegni contenuti nella Carta dei Servizi del Trasporto Ferroviario
Regionale, tra cui in particolare, il “soddisfacimento della domanda del
trasporto, anche nelle ore di punta con treni capienti e ad alte prestazioni”
nonché “ il miglioramento del comfort a bordo treno ” (seconda ipotesi ).
Alla luce di quanto lamentato e
stante l’evidente elevato grado di insoddisfazione degli utenti, si
chiede conoscere le iniziative che saranno intraprese e si coglie l’occasione
per comunicare che il treno sarà costantemente monitorato.
Dr. Antonino
Fazio - Sig. Francesco
Mondì
S. Agata Militello-Torrenova 26.03.2013
S. Agata Militello-Torrenova 26.03.2013
Ritardi nella circolazione del
treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Quanto verificatosi nella mattinata
odierna in merito alla circolazione del treno 3832 sulla tratta S. Agata
Militello-Patti ha dell’incredibile, e si spera che rimanga
un episodio isolato.
Piu’ precisamente:
-il treno regionale denominato “veloce” n.3832
arriva alla stazione di S. Agata Militello con appena 4 minuti di ritardo;
-un primo incrocio presso la stazione di
Zappulla con il treno intercity notte n. 1957 Roma Termini-Palermo
non puntuale rispetto i tempi di marcia;
-alla stazione di Capo d’Orlando
il treno accumula ancora maggiore ritardo (circa 10 minuti) , ed invece
di ripartire immediatamente (come solitamente avviene) viene bloccato per
altri 5 minuti in attesa del treno regionale n. 3835;
-alla stazione di Brolo il treno 3832
attende altri 5 minuti l’arrivo di materiale regionale ad
andatura “ lenta ”;
-alla stazione di Gioiosa Marea il treno
in oggetto viene ancora fermato per altro incrocio (non previsto)
con treno intercity notte Roma Termini- Palermo.
Il treno n. 3832 arriva alla
stazione di Patti con 21 minuti di ritardo impiegando quasi il doppio del
tempo previsto.
Il gradimento degli utenti è … alle
stelle.
Sarebbe stato sufficiente fare
proseguire immediatamente il treno in oggetto dalla stazione di
Capo d’Orlando ed effettuare l’incrocio con il treno 3835 alla stazione di
Brolo per garantire la puntualità richiesta.
Invece… nulla di tutto questo.
Forse ha poca importanza, e non è
meritevole di riflessione alcuna, che il treno citato:
-sebbene puntuale, venga spesso
bloccato presso la stazione di Cefalu’ per attendere altro treno in
ritardo ( 3833 ),
- debba attendere l’arrivo di due
treni intercity notte a lunga percorrenza in aperta violazione dell’articolo
7 della prefazione all’orario Generale di Servizio, che espressamente
prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci,
etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
-debba essere preferito
rispetto ad un treno ad andatura “lenta”.
Questi, ed altri ancora in negativo,
sono le considerazioni e gli interrogativi che gli utenti del treno regionale
in questione si sono posti in data odierna.
Quali le risposte e/o le
scuse ufficiali?
Gli utenti/clienti del treno n.
3832 sono comunque fiduciosi.
Dr. Antonino
Fazio - Sig. Francesco
Mondì
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venerdì 29 marzo 2013
lunedì 25 marzo 2013
Dove sono finiti i soldi dell'Ecopass?
Messina annega fra i tir, che attraversano il centro della città giorno e notte. Il sindaco Giuseppe Buzzanca, al suo secondo mandato da primo cittadino e con alle spalle un quinquennio da presidente della Provincia, nel 2011 se ne accorge e decide di fare qualcosa per migliorare la qualità dell'aria e la viabilità urbana.
Istituisce un ticket, il cosiddetto “ecopass”, per disincentivare gli autotrasportatori a imbarcarsi dalla rada San Francesco e dirottarli verso Tremestieri, il nuovo approdo che fu inaugurato nell'aprile del 2006.
Il meccanismo è semplice: se ti imbarchi a Tremestieri non paghi, se invece perseveri nell'usare la centralissima rada San Francesco (appena due chilometri dallo svincolo Boccetta) paghi un ticket perché crei un disagio alla città.
Peccato che la vita del porticciolo di Tremestieri non abbia mai avuto pace: nel 2010 la forte mareggiata che ha fatto cedere la diga protettiva dell'imbarco; poi, il 29 febbraio 2012, il guasto a uno degli automezzi che dovevano rimuovere 15mila metri cubi di sabbia che si erano accumulati, impedendo l'accesso delle navi traghetto; infine, solo per citare i casi più eclatanti, a novembre dello stesso anno un'altra mareggiata ne ha imposto la chiusura, riversando sulle strade della città decine di tir.
Ad ogni modo l'opera del sindaco di Messina, in carica per l'ultima volta dal 17 giugno 2008 al 31 agosto 2012, si presenta come lodevole e viene condensata in alcune ordinanze, emesse tutte in un intervallo di date compreso fra il 22 aprile e il 31 dicembre 2011, poi recepite in una delibera di Giunta del 29 giugno 2012. Quei documenti, però, non compaiono nell'albo pretorio del Comune di Messina e si possono ottenere solo per vie traverse.
La delibera di Giunta del 29 giugno 2012 che formalizza l'istituzione dell'ecopass e che ne indica la destinazione, è letteralmente scomparsa dagli archivi pubblici dell'Ente. In quella delibera si legge che il ticket entra in vigore «con decorrenza 01/07/2012» e indica «la destinazione e la gestione completa delle somme, destinate all'amministrazione comunale di Messina e derivanti dall'applicazione del piano tariffario di accesso e transito, al Dipartimento mobilità urbana e viabilità».
In più, sancisce che quegli introiti debbano essere finalizzati «esclusivamente a tutte le attività di competenza inerenti la pianificazione/gestione/ monitoraggio della mobilità urbana e dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, e per gli interventi relativi alla sicurezza stradale ed alla mobilità sostenibile». Il tutto per ottenere «la riduzione e razionalizzazione del traffico veicolare e per la connessa salvaguardia ambientale». Risultati che non sono mai stati raggiunti a Messina.
«Ho scritto una lettera al commissario straordinario Luigi Croce – dice il consigliere Nino Carreri – Il punto è che non si conosce né l'entità né l'utilizzo di questi fondi». Ribatte Buzzanca che «quei soldi sono stati usati per il 95% per la sistemazione delle strade cittadine, per il resto per il funzionamento della struttura commissariale, perché quando mi sono insediato commissario straordinario per l'emergenza traffico non ho trovato nulla in cassa».
Buzzanca dà anche una stima del fondo: circa 3,5-4milioni di euro «usati per sistemare le strade del centro di Messina, come il viale Europa, corso Italia, via Garibaldi, via Consolare Pompea».
A sentirlo parlare sembra che abbia rimesso a nuovo tutte le strade della città. Ma basta fare un giro fra le buche, gli allagamenti alle prime piogge e l'asfalto rovinato per capire che quei soldi (nella migliore delle ipotesi) sono stati spesi in modo poco efficiente.
Ilaria Raffaele - Fonte: http://www.sudpress.it/sud/ dove-sono-finiti-i-soldi- dellecopass
Vedi articolo del Comitato Pendolari del 25 giugno 2010
venerdì 22 marzo 2013
Niente servizi alla clientela di Trenitalia alla stazione centrale di Catania
Niente servizi alla clientela di
Trenitalia alla stazione centrale di Catania: bar, edicola, ufficio
informazioni turistiche chiusi ormai da troppo tempo.
Questo denota il fallimento del progetto e quindi della mission di Centostazioni, non tanto per il mancato investimento da parte dei privati ma, quanto per i consistenti aumenti degli affitti che Centostazioni ha richiesto ai vari imprenditori. Il risultato è stato la chiusura di quasi tutti gli esercizi commerciali e di conseguenza la perdita di parecchi posti di lavoro.
Di seguito un estratto dell'inserto del Corriere della Sera "Sette" sulla situazione delle stazioni in Italia.
Questo denota il fallimento del progetto e quindi della mission di Centostazioni, non tanto per il mancato investimento da parte dei privati ma, quanto per i consistenti aumenti degli affitti che Centostazioni ha richiesto ai vari imprenditori. Il risultato è stato la chiusura di quasi tutti gli esercizi commerciali e di conseguenza la perdita di parecchi posti di lavoro.
Di seguito un estratto dell'inserto del Corriere della Sera "Sette" sulla situazione delle stazioni in Italia.
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mercoledì 20 marzo 2013
7035 sono i minuti complessivi di ritardo rilevati nel monitoraggio del mese di febbraio 2013
7035 sono i minuti complessivi di ritardo rilevati nel
monitoraggio del mese di febbraio 2013, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5
giorni circa; 1073 sono i treni oggetto del monitoraggio.I ritardi perdurano
quotidianamente, compromettendo in alcuni casi gli impegni dell’utenza
pendolare, facendo perdere coincidenze con altri mezzi di trasporto e la cosa
più grave è quella che siamo costretti a recuperare ore di lavoro perse,
certamente non per colpa nostra. Abbiamo sollecitato, ai Dipartimenti
competenti della Regione Sicilia, tale problematica chiedendo di intervenire
sui problemi ritardi e soppressioni presso le sedi competenti di Rete
Ferroviaria Italiana e di Trenitalia per far sensibilizzare le sale operative
che gestiscono la movimentazione dei treni, specialmente nelle fasce orarie di
maggior flusso di viaggiatori-pendolari e precisamente dalle ore 06.00/09.00,
14.00/16.00 e 17.00/19.00. Cogliamo l’occasione per invitare, ancora una volta,
il Presidente Crocetta e l’assessore ai trasporti Bartolotta a fare un viaggio
di riscontro a bordo dei treni dei pendolari per rendersi conto di persona e
chiediamo di accelerare le procedure per la chiusura definitiva del Contratto
di Servizio per il trasporto ferroviario, scongiurando così i tagli al servizio
che Trenitalia potrà effettuare al cambio orario di giugno. I dati dei ritardi:
(ricavati sempre dal server “ViaggiaTreno” di Trenitalia)
Giosue
Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
7035 i minuti complessivi di ritardo, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5
giorni circa;
1073 i treni totali monitorati;
22 i giorni complessivi del monitoraggio;
346 in ritardo tra 0 - 5 minuti;
132 in ritardo tra 5 - 10 minuti;
107 in ritardo tra 10 - 20 minuti;
82 in ritardo oltre 20 minuti;
6 i treni soppressi per un totale di 255 km/treno non percorsi;
404 i treni in orario.
Ferrovie ragusane fra tagli, incertezze e sbarre sollevate. L'ultimo treno passa da Palermo
Il 26
marzo sarà confronto con l'assessore Bartolotta a decidere il destino delle
tratte ragusane.
La provincia di Ragusa, i suoi cittadini e le
istituzioni locali, stanno per giocarsi l'ultima carta utile per bloccare lo
smantellamento della rete ferroviaria iblea. Il processo, iniziato molti anni
fa, è ormai giunto alla fase finale.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Rossella Schembri
La
Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45
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Le sbarre non si abbassano? «Niente paura, si marcia a vista»
Le Ferrovie dello Stato hanno convenuto in Prefettura sulla necessità di
avviare un confronto per cercare soluzioni alternative rispetto alla chiusura
totale del passaggio a livello di via Paestum tramite la creazione di un muro,
ma pochi giorni dopo, il 6 marzo, ci hanno decisamente ripensato e hanno preso
carta e penna e messo nero su bianco l'esatto contrario. Il muro va fatto e
subito, entro il 6 maggio. Altro che sottopassaggi e ! misure alternative. Le
Ferrovie hanno detto una cosa in Prefettura, mostrando in qualche modo
quantomeno disponibilità all'ascolto, ma poi con una propria nota hanno
ribadito che per motivi di sicurezza il muro va realizzato e dunque il
passaggio a livello va chiuso. Ci sarebbe però una concessione alla
collettività iblea, ovvero il passaggio pedonale che sarebbe garantito per un
altro anno. Queste previsioni sarebbero contenute nella missiva fatta
recapitare alla Prefettura e di cui il comitato di cittadini ed esercenti
(nella foto) di via Paestum sta cercando adesso di ottenerne una copia.
"L'ultima novità è il dietrofront delle Ferrovie - spiega Sergio
Firrincieli, portavoce del comitato di via Paestum - In Prefettura, nel corso
della riunione, i rappresentanti delle Ferrovie avevano avuto parole e toni in
qualche modo concilianti e si erano detti disposti a verificare altre ipotesi
alternative rispetto all'esclusiva soluzione della chiusura del muro alla luce
delle! mutate condizioni di sicurezza cambiate dalla firma del proto! collo con
il Comune ben 20 anni fa. Invece ci risulta che hanno poi mandato una nota in
cui si ribadisce la necessità di andare a creare il muro per ragioni di
sicurezza. Si lascerà invece solo il passaggio perdonale, che resterà aperto
per circa un anno. Noi siamo ancora una volta convinti che si devono trovare
altre soluzioni perché quello di via Paestum è un passaggio importante anche in
caso di calamità naturali visto che è l'unico su terrapieno".
Michele Barbagallo - La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45
Michele Barbagallo - La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45
venerdì 15 marzo 2013
Trenitalia: «Errore nel database»
In relazione alla segnalazione di un comitato pendolari, pubblicata
mercoledì 13 marzo con il titolo "Il Messina - Catania 12865, un treno
fantasma", forniamo alcuni chiarimenti. L'apparente mancanza degli orari
del Regionale 12865 sul sito web di Trenitalia è scaturita da un errato
inserimento delle informazioni sulla periodicità del treno. Le informazioni
inserite sul database rendevano "visibile" il treno soltanto nelle
giornate di sabato invece che nei feriali, con esclusione del sabato, come
accade in realtà.
Il comitato che ha segnalato il fatto era stato informato dalla Direzione Regionale Trenitalia dell'errore e che il treno avrebbe regolarmente circolato dal lunedì al venerdì. L'anomalia è stata corretta e da oggi 14 marzo anche i sistemi informatici saranno allineati con tutti gli altri strumenti di informazione al pubblico che fornivano le informazioni già corrette.
Ufficio stampa Trenitalia La Sicilia -Venerdì 15 Marzo 2013 Catania (Cronaca) Pagina 34
Il comitato che ha segnalato il fatto era stato informato dalla Direzione Regionale Trenitalia dell'errore e che il treno avrebbe regolarmente circolato dal lunedì al venerdì. L'anomalia è stata corretta e da oggi 14 marzo anche i sistemi informatici saranno allineati con tutti gli altri strumenti di informazione al pubblico che fornivano le informazioni già corrette.
Ufficio stampa Trenitalia La Sicilia -Venerdì 15 Marzo 2013 Catania (Cronaca) Pagina 34
giovedì 14 marzo 2013
Treni in ritardo e soppressi. Il monitoraggio di febbraio 2013 del Comitato Pendolari Siciliani.
Visti i risultati del monitoraggio di gennaio sulla relazione
Messina-Catania-Siracusa, che faceva registrare su 327 treni monitorati il
24,46% in orario, il 70,34% in ritardo, ed il 5,20% soppressi. Abbiamo voluto
continuare a monitorare il traffico ferroviario sulla stessa relazione, che ci
fa registrare un calo delle soppressioni ma mantiene un trend ancora alto sui
treni in ritardo.
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Queste sono le cifre del monitoraggio
di Febbraio 2013:
22 i
giorni complessivi del monitoraggio;
1073 i
treni totali monitorati;
404 i
treni in orario
346 in
ritardo tra 0 - 5 minuti;
132 in
ritardo tra 5 - 10 minuti;
107 in
ritardo tra 10 - 20 minuti;
82 in
ritardo oltre 20 minuti;
6 i
treni soppressi per un totale di 255 km/treno non percorsi
7035 i
minuti complessivi di ritardo, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni
circa;
Nel corso del mese non ci sono state giornate rilevanti di
disservizi, così come era successo nel monitoraggio di gennaio. I dati dei
ritardi sono stati ricavati direttamente dal server pubblico “ViaggiaTreno” di
Trenitalia e quindi garantiti dalla stessa azienda. I ritardi perdurano quotidianamente, compromettendo in alcuni casi
gli impegni dell’utenza pendolare, facendo perdere coincidenze con altri mezzi
di trasporto e facendo recuperare ai pendolari lavoratori minuti e/o ore di
lavoro perse, certamente non per colpa loro. Abbiamo sottoposto alla Regione
Sicilia, nei dipartimenti competenti, tale problematica chiedendo di sottoporre
il problema ritardi e soppressioni nelle sedi competenti di Rete Ferroviaria
Italiana e di Trenitalia per sensibilizzare le sale operative che gestiscono la
movimentazione dei treni, specialmente nelle fasce orarie di maggior flusso di
viaggiatori-pendolari e precisamente dalle ore 06.00/09.00, 14.00/16.00 e
17.00/19.00. Cogliamo l’occasione per invitare, ancora una volta, il Presidente
Crocetta e l’assessore ai trasporti Bartolotta a fare un viaggio di riscontro a
bordo dei treni dei pendolari per rendersi conto della situazione attuale e
sollecitare le procedure del passaggio delle risorse finanziarie per la
definizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario,
scongiurando così i tagli paventati a giugno, mese in cui entrerà in vigore
l’orario estivo.
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Mentre a Palermo si discute della ferrovia iblea, a Comiso RFI decide di interrompere il secondo binario.
Per non spendere qualche migliaio di
euro per la manutenzione al secondo binario della stazione di Comiso, RFI ha
deciso di annullarlo, immobilizzando lo scambio che consente il transito tra il
primo e il secondo binario.
Il binario soffriva di “carenze
strutturali” e necessitava di un intervento manutentivo per il quale non si
sono trovate le somme necessarie. Del resto, se non si cercano, non si
troveranno mai. Ma è assurdo che per una cifra irrisoria si inibisca la circolazione
dei treni sul secondo binario, impedendo così che la stazione di Comiso possa
essere sede di incroci e precedenze, necessarie alla circolazione dei treni.
Ancora una volta la nostra tratta
ferroviaria è considerata un “ramo secco” su cui non vale la pena di investire
neanche quelle modeste somme necessarie all’ordinaria amministrazione.
Del resto Comiso è già inserito nel
piano di smantellamento dei deviatoi che assicurano il transito dal primo al
secondo binario, fatto gravissimo, già attuato a Genisi e a Butera, che porterà
– se attuato sino in fondo – al depotenziamento della circolazione dei treni
sulla linea e al rallentamento dei treni che già vi circolano. Non solo: ma
nella prevista manutenzione dei binari della linea, l’inutilizzabilità del
secondo binario creerà non pochi problemi per il ricovero dei mezzi del
cantiere, che dovranno essere trasferiti giornalmente lontano dalla città
casmenea durante le pause dal lavoro. Tutto questo, però. Sembra non
interessare RFI.
Contro questa prospettiva la CUB
Trasporti da tempo si sta muovendo, e il punto è stato inseriti tra quelli
discussi il 7 marzo scorso a Palermo con l’assessore Bartolotta, e verrà
approfondito proprio con i vertici di RFI e Trenitalia nel corso del prossimo
incontro fissato per il 26 marzo. La deputazione iblea dovrebbe vigilare
affinché questi provvedimenti non venissero presi, ed è invitata ad intervenire
sin da ora per far riaprire il secondo binario della stazione di Comiso.
Ragusa, 14-3-2013 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti
mercoledì 13 marzo 2013
Trenitalia ed il treno fantasma dall’11 marzo 2013
Non essendo stati effettuati in
Sicilia i tagli ai treni, a partire dall’11 marzo 2013, Trenitalia fa viaggiare
i suoi clienti sulla relazione Messina-Catania con un “treno fantasma”. Si
proprio un treno fantasma e precisamente il treno regionale 12865 che parte da
Messina alle 5.50. L’utenza della suddetta relazione allarmata perché non
trovava e non trova tuttora il treno sul sito di Trenitalia, tenuto conto che è
il secondo treno che parte da Messina in direzione Catania e che trasporta
diverse centinaia di pendolari e studenti. Alla preoccupazione ed alla
sollecitazione dell’utenza pendolare sottoponevamo, in data 5 marzo, il
problema alla Direzione regionale Sicilia di Trenitalia dapprima
telefonicamente e immediatamente dopo per email. Abbiamo chiesto, visto
l’errore, di aggiornare prima possibile il sito ufficiale di Trenitalia per
evitare di dare errate informazioni e creare falsi allarmi. Immediata la
risposta della Direzione Sicilia di Trenitalia che prendeva atto dell’errore e
ci rassicurava che avrebbe comunicato immediatamente, la nostra segnalazione,
alla struttura competente per l’aggiornamento del sito. Aggiornamento che non è
avvenuto, e nei giorni successivi, abbiamo continuato a sollecitare
l’aggiornamento del sito ma ad oggi non è stata apportata nessuna correzione.
Il portale di Trenitalia riporta ad oggi un’informazione errata che danneggia
l’utenza che vuole mettersi in viaggio, poiché controllando sul sito www.trenitalia.it di certo non troverà il treno
regionale 12865 e di conseguenza non potrà ne acquistare il proprio titolo di
viaggio ne partire, quasi certamente, però, se fortunata potrà viaggiare, sullo
stesso treno “fantasma” che sul sito, nonostante le nostre sollecitazioni
ancora non c’è ma viaggia regolarmente tutti i giorni.
Giosuè Malaponti - Coordinatore
Comitato Pendolari Siciliani
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Nebrodi e Dintorni: TRENITALIA ED IL TRENO FANTASMA DALL’11 MARZO 2013...
Nebrodi e Dintorni: TRENITALIA ED IL TRENO FANTASMA DALL’11 MARZO 2013...: 13/03/2013 - “Non essendo stati effettuati in Sicilia i tagli ai treni, a partire dall’11 marzo 2013, Trenitalia fa viaggiare i suoi clienti...
sabato 9 marzo 2013
Le Risorse del contratto di servizio per scongiurare i tagli al trasporto ferroviario in Sicilia
Non ci tranquillizza il dato che i tagli paventati da Trenitalia a
partire dal 10 marzo sono rientrati. Poche o inesistenti sono state le prese di posizione della politica regionale a
salvaguardia ed a garanzia del trasporto ferroviario. Sembra che il Contratto di
servizio per il trasporto ferroviario, che assicurerà la mobilità su ferro in
Sicilia, non interessi alla politica siciliana. Forse perché non porta consensi?
Occorreva mettere alle strette il governo nazionale uscente, così come è
avvenuto per il CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo), affinché sottoscrivesse l’ultimo atto di
responsabilità nei confronti della nostra regione, firmando il passaggio delle
risorse finanziarie che aspettiamo dal 2009 e che da 130, 120, 111 oggi sono giunti
a 101 milioni di euro ma non bastano, per chiudere definitivamente il capitolo
Contratto di servizio per il trasporto ferroviario. Di certo chi, dovrebbe fare
di tutto per garantire la mobilità ai siciliani, afferma che è complicato
chiudere il Contratto di servizio e che non possiamo avere tutto e subito.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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Per ora solo modifiche di orari sulla Pa-Ag e sulla Me-Ct-Sr «Lunedì non ci saranno tagli nei treni in Sicilia» ma il rischio del disimpegno di Trenitalia resta
Palermo. «Lunedì 11 marzo non ci sarà alcuna riduzione di treni in Sicilia». La
conferma arriva dall'assessore alle Infrastrutture e mobilità, Nino Bartolotta,
che aveva già rassicurato i pendolari siciliani la scorsa settimana,
all'indomani della firma, a Roma, del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis)
- Stato-Regione-Fs - per la realizzazione del collegamento ferroviario veloce
Messina-Catania-Palermo. In quell'occasione, il governo regionale aveva chiesto
a Trenitalia di sospendere il programma di rimensionamento delle tratte
siciliane. Richiesta che è stata accolta. «Me lo ha comunicato - ha aggiunto
Bartolotta - il direttore regionale di Trenitalia, Francesco Costantino, che
incontremo in assessorato giovedì prossimo. Il problema è che non è stato
ancora firmato il contratto di servizio, che è cosa diversa del Cis, in quanto
il ministero dell'Economia non ci ha trasferito le risorse necessarie».
Tuttavia, per lunedì i disagi non sono scongiurati: le segreterie regionali dei
sindacati Filt-Fit-Uilt-Fast-Ugl hanno infatti proclamato uno sciopero dei
macchinisti e del personale di bordo dalle 9 alle 17. I treni a lunga
percorrenza circoleranno regolarmente. Per i convogli regionali potrebbero
registrarsi modifiche al programma di circolazione, anche prima e dopo la
protesta.
Con la devoluzione! , la competenza dei trasporti ferroviari locali è stata attribuita alle regioni a statuto ordinario, mentre il servizio continua ad essere finanziato dallo Stato nelle regioni a statuto speciale. Un controsenso che da circa due anni non si riesce a risolvere. «Le uniche variazioni che ci saranno da lunedì - ha confermato Renato Granato, addetto stampa di Trenitalia - riguarderanno gli orari delle corse sulla tratta Palermo-Agrigento e della tratta Messina-Catania-Siracusa. Comunque, il problema esiste».
La questione, dunque, rimane aperta. Si spera che il nuovo governo nazionale possa risolvere il problema. A rilanciare il rischio di un disimpegno massiccio di Trenitalia in Sicilia è stato il capogruppo dell'Udc all'Ars, Lino Leanza, che ha presentato una interrogazione urgente al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore alle Infrastrutture, Nino Bartolotta. «Bisogna garantire - si legge nell'interrogazione di Leanza - il trasporto ferroviario in Sicilia. Il taglio di 105 tratte da parte di Trenitalia, compresi collegamenti locali e percorrenze metropolitane, procurerà non pochi disagi all'utenza siciliana e soprattutto ai pendolari che viaggiano ogni giorno per lavoro. In particolare, vogliamo comprendere come siano cambiati i rapporti fra Trenitalia e Regione in relazione all'esecuzione del contratto. Trenitalia, infatti, giustifica il proprio operato in ragione della riduzione del 10% di risorse pubbliche nel contratto stipulato con l'amministrazione regionale». Anche se momentaneamente, il taglio delle corse è stato sospeso, la preoccupazione di Leanza è che ciò possa accadere nei mesi estivi quando invece il treno potrebbe rappresentare un mezzo importante per gli spostamenti dei turisti stranieri che amano visitare la Sicilia in piena libertà. Lillo Miceli La Sicilia - Sabato 09 Marzo 2013 I FATTI Pagina 10
Con la devoluzione! , la competenza dei trasporti ferroviari locali è stata attribuita alle regioni a statuto ordinario, mentre il servizio continua ad essere finanziato dallo Stato nelle regioni a statuto speciale. Un controsenso che da circa due anni non si riesce a risolvere. «Le uniche variazioni che ci saranno da lunedì - ha confermato Renato Granato, addetto stampa di Trenitalia - riguarderanno gli orari delle corse sulla tratta Palermo-Agrigento e della tratta Messina-Catania-Siracusa. Comunque, il problema esiste».
La questione, dunque, rimane aperta. Si spera che il nuovo governo nazionale possa risolvere il problema. A rilanciare il rischio di un disimpegno massiccio di Trenitalia in Sicilia è stato il capogruppo dell'Udc all'Ars, Lino Leanza, che ha presentato una interrogazione urgente al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore alle Infrastrutture, Nino Bartolotta. «Bisogna garantire - si legge nell'interrogazione di Leanza - il trasporto ferroviario in Sicilia. Il taglio di 105 tratte da parte di Trenitalia, compresi collegamenti locali e percorrenze metropolitane, procurerà non pochi disagi all'utenza siciliana e soprattutto ai pendolari che viaggiano ogni giorno per lavoro. In particolare, vogliamo comprendere come siano cambiati i rapporti fra Trenitalia e Regione in relazione all'esecuzione del contratto. Trenitalia, infatti, giustifica il proprio operato in ragione della riduzione del 10% di risorse pubbliche nel contratto stipulato con l'amministrazione regionale». Anche se momentaneamente, il taglio delle corse è stato sospeso, la preoccupazione di Leanza è che ciò possa accadere nei mesi estivi quando invece il treno potrebbe rappresentare un mezzo importante per gli spostamenti dei turisti stranieri che amano visitare la Sicilia in piena libertà. Lillo Miceli La Sicilia - Sabato 09 Marzo 2013 I FATTI Pagina 10
Leanza, garantire trasporto ferroviario in Sicilia. Tagliate 105 tratte.
Il
deputato Udc in merito ha presentato un'interrogazione all'Ars.
Bisogna garantire il trasporto ferroviario in Sicilia. Il taglio di 105
tratte da parte di Trenitalia, compresi collegamenti locali e percorrenze
metropolitane che sara' operato dal prossimo 10 marzo, procurera' non pochi
disagi all'utenza siciliana e soprattutto ai pendolari che viaggiano ogni
giorno per lavoro". Lo afferma il capogruppo Udc all'Ars, Lino Leanza, che
ha presentato in merito un'interrogazione. "Vogliamo comprendere come sono
cambiati i rapporti tra Trenitalia e Regione in relazione all'esecuzione del
contratto - aggiunge -. Trenitalia, infatti, giustifica il proprio operato in
ragione della riduzione del 10% di risorse pubbliche nel contratto stipulato
con l'amministrazione regionale. I tagli, pero' - conclude Leanza - in termini
di servizi sono superiori rispetto alla 'sforbiciata' del 10% e molte zone
della Sicilia rimarranno senza collegamenti".
Fonte:
ilvelino – 08 marzo 2013 14.02
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L'ad Moretti: crediti per un miliardo «Se le Regioni non pagano i loro debiti Ferrovie dello Stato a rischio liquidità»
Roma. Se le Regioni non pagano i
debiti che hanno con le Ferrovie dello Stato, il gruppo rischia di entrare in
crisi di liquidità e i passeggeri potrebbero vedersi ridurre il servizio. A
lanciare l'allarme è l'ad di Fs Mauro Moretti, che torna sull'annosa questione
dei crediti scaduti vantati nei confronti delle Regioni, ! avvertendo che la
cifra è salita ad un miliardo di euro e che per le Ferrovie «non è più
possibile continuare a dare un servizio ricevendo pagamenti a piangere».
«Abbiamo una situazione di difficoltà nella liquidità, non siamo ancora in crisi, stiamo gestendo la situazione, ma non possiamo proseguire in uno scivolamento in cui facciamo un servizio e non veniamo pagati», ha detto Moretti, ricordando che il Gruppo ha in corso investimenti in nuovi treni regionali per 2,5 miliardi di euro, tutti in autofinanziamento, e deve continuare a pagare fornitori e lavoratori. «Se non verranno pagati i crediti - ha avvertito - saremo costretti a ridimensionare il servizio, ma anche a scelte più incisive». Auspicando che il problema «venga affrontato in maniera energica», Moretti si è comunque detto «fiducioso» che le Regioni «possano dare risposte importanti». Anche alla luce del recente cambio di governo in alcune di esse, come ad esempio nel Lazio - ha ricordato - che ha 200 milioni di debiti.
Guardando alla politica nazionale, invece, il numero uno delle Ferrovie auspica «un governo rapido», che dia risposte ai problemi del trasporto, soprattutto sulle questioni delle merci e dei pendolari. I programmi dei vari partiti «sono tutti molto generosi nei confronti del trasporto pubblico locale», ma poi è necessario che si passi a politiche concrete, ha chiesto Moretti.
L'occasione è stata la presentazione della venticinquesima edizione del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Fs per accendere i riflettori sull'inquinamento delle maggiori città e promuovere il potenziamento del trasporto pubblico. «Il Treno verde deve diventare un indice del gap negativo delle politiche dei trasporti in Italia», ha proposto Moretti, avvertendo che il nostro Paese rischia di non raggiungere gli obiettivi europei perchè «in campo trasportistico stiamo andando in senso opposto».La Sicilia
- Venerdì 08 Marzo 2013 Economia Pagina 15
«Abbiamo una situazione di difficoltà nella liquidità, non siamo ancora in crisi, stiamo gestendo la situazione, ma non possiamo proseguire in uno scivolamento in cui facciamo un servizio e non veniamo pagati», ha detto Moretti, ricordando che il Gruppo ha in corso investimenti in nuovi treni regionali per 2,5 miliardi di euro, tutti in autofinanziamento, e deve continuare a pagare fornitori e lavoratori. «Se non verranno pagati i crediti - ha avvertito - saremo costretti a ridimensionare il servizio, ma anche a scelte più incisive». Auspicando che il problema «venga affrontato in maniera energica», Moretti si è comunque detto «fiducioso» che le Regioni «possano dare risposte importanti». Anche alla luce del recente cambio di governo in alcune di esse, come ad esempio nel Lazio - ha ricordato - che ha 200 milioni di debiti.
Guardando alla politica nazionale, invece, il numero uno delle Ferrovie auspica «un governo rapido», che dia risposte ai problemi del trasporto, soprattutto sulle questioni delle merci e dei pendolari. I programmi dei vari partiti «sono tutti molto generosi nei confronti del trasporto pubblico locale», ma poi è necessario che si passi a politiche concrete, ha chiesto Moretti.
L'occasione è stata la presentazione della venticinquesima edizione del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Fs per accendere i riflettori sull'inquinamento delle maggiori città e promuovere il potenziamento del trasporto pubblico. «Il Treno verde deve diventare un indice del gap negativo delle politiche dei trasporti in Italia», ha proposto Moretti, avvertendo che il nostro Paese rischia di non raggiungere gli obiettivi europei perchè «in campo trasportistico stiamo andando in senso opposto».
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venerdì 8 marzo 2013
Il 26 marzo a Palermo si discuterà con Trenitalia ed Rfi del futuro della strada ferrata
Il 26 marzo è il giorno fissato per il fatidico
confronto con Trenitalia e Rete ferroviaria italiana. Da oltre un anno le
istituzioni della provincia di Ragusa, non sono riuscite ad avere una
interlocuzione con le società che gestiscono le Ferrovie (dal 27 febbraio del
2012 la conferenza provinciale sulla mobilità aveva richiesto un incontro con
Trenitalia, senza rispo! ste). Quindi, se non altro, questo unico risultato, appunto
il vertice di giorno 26 a Palermo, scaturito dalla riunione che si è svolta
mercoledì a palazzo d'Orleans, con l'assessore regionale alle Infrastrutture
Sebastiano Bartolotta, è almeno il primo punto utile in questa complicatissima
vertenza.
All'incontro hanno partecipato tutti i deputati regionali (Giorgio Assenza, Pippo Digiacomo, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri), i rappresentanti della Cub Trasporti Pippo Gurrieri e Vincenzo Firrincieli e il capogabinetto della Provincia di Ragusa, Gianni Molè. In particolare il delegato del commissario straordinario dell'ente di viale del Fante ha chiesto la riproposizione del treno barocco per la prossima stagione estiva.
"Il treno barocco ha avuto, come in passato, un notevole riscontro dei turisti che guardano con interesse ai siti Unesco delle province di Ragusa e Siracusa", ha spiegato Molè. Nonostante, però, il servizio funzionasse, e quindi fosse redditizio, è stato sospeso. Il portavoce del sindacato dei trasporti, Gurrieri ha illustrato tutte le rivendicazioni che fanno parte della piattaforma elaborata dal comitato provinciale sulla mobilità della provincia di Ragusa. Gurrieri ha chiesto, in particolare, all'assessore regionale di sollecitare il Governo isolano ad assumere il ruolo di cabina di regia nella vertenza del trasporto degli studenti pendolari.
"Abbiamo rimarcato la necessità ancora una volta - spiega Gurrieri - di trovare una soluzione al trasporto degli studenti pendolari da Vittoria, Comiso e Modica, con il coinvolgimento dell'Ast, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".
Su questa problematicala Cub Trasporti aveva
chiesto alla Regione di intervenire già all'inizio dell'anno scolastico 2012,
prima che si verificassero i disagi che tuttora vivono gli studenti e le loro
famiglie. Le altre due istanze che saranno poste a Trenitalia e Rfi riguardano
lo stop allo smantellamento del doppio binario in alcune stazioni sulla tratta
Siracusa-Gela e la riproposizione del progetto della metro ferrovia per Ragusa.
Rossella Schembri - La Sicilia - Venerdì 08 Marzo 2013
Ragusa Pagina 29
All'incontro hanno partecipato tutti i deputati regionali (Giorgio Assenza, Pippo Digiacomo, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri), i rappresentanti della Cub Trasporti Pippo Gurrieri e Vincenzo Firrincieli e il capogabinetto della Provincia di Ragusa, Gianni Molè. In particolare il delegato del commissario straordinario dell'ente di viale del Fante ha chiesto la riproposizione del treno barocco per la prossima stagione estiva.
"Il treno barocco ha avuto, come in passato, un notevole riscontro dei turisti che guardano con interesse ai siti Unesco delle province di Ragusa e Siracusa", ha spiegato Molè. Nonostante, però, il servizio funzionasse, e quindi fosse redditizio, è stato sospeso. Il portavoce del sindacato dei trasporti, Gurrieri ha illustrato tutte le rivendicazioni che fanno parte della piattaforma elaborata dal comitato provinciale sulla mobilità della provincia di Ragusa. Gurrieri ha chiesto, in particolare, all'assessore regionale di sollecitare il Governo isolano ad assumere il ruolo di cabina di regia nella vertenza del trasporto degli studenti pendolari.
"Abbiamo rimarcato la necessità ancora una volta - spiega Gurrieri - di trovare una soluzione al trasporto degli studenti pendolari da Vittoria, Comiso e Modica, con il coinvolgimento dell'Ast, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".
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Treni in ritardo ieri mattina malcontento tra i pendolari
Giardini. Malcontento e lamentele, ieri mattina, di utenti e pendolari che, in
attesa dell'arrivo del treno per Messina, alla stazione di Taormina-Giardini,
hanno dovuto fare i conti con l'ennesimo disservizio ferroviario di Trenitalia.
Ieri, e non è la prima volta, è accaduto che alcuni treni per Messina hanno
avuto un ritardo minimo di 20 minuti (ad esempio il regionale delle 7.01), per
giungere sino ai 40 minuti (del regionale delle 7.15) che poi è stato anche
soppresso, mentre il treno delle 7.01, partito in realtà alle 7.35, ha
effettuato tutte le fermate anziché le tre previste. Notevoli e gravi i disagi
per i pendolari che, dovendosi recare a Messina per lavoro, si vedono costretti
a dovere recuperare il ritardo provocato da Rete ferroviaria italiana. Qualcuno
ha ipotizzato la costituzione di un comitato di pendolari per rivendicare le
ragioni degli utenti.
Giuseppe Rodi -La Sicilia
- Giovedì 07 Marzo 2013 Messina Pagina 35
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