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domenica 6 gennaio 2013

Treni Sicilia: più viaggiatori, meno servizi. In aumento i passeggeri, ma peggiorano le condizioni. Fit-Cisl: «Con pochi milioni importanti infrastrutture»


Palermo. Aumenta il traffico ferroviario passeggeri, ma il contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia resta un miraggio. Il 2012, secondo i dati diffusi dalla Fit-Cisl, ha fatto registrare un +35%. I siciliani che ogni giorno, dal lunedì al venerdì, hanno scelto di p! rendere un treno sono passati dai 28 mila del 2011 ai 40 mila dello scorso anno.
È uno degli effetti dei continui rincari sul costo di benzina e gasolio, che hanno indotto molti viaggiatori a lasciare l'automobile sotto casa e a spostarsi maggiormente in treno. «Alla luce dell'incremento del traffico passeggeri - denuncia Mimmo Perrone, segretario regionale Fit-Cisl Mobilità - Trenitalia non ha migliorato collegamenti e servizi, e più in generale, non ha destinato risorse aggiuntive per gli investimenti. I siciliani quindi viaggiano di più in treno, ma in condizioni sempre peggiori».
Intanto, entro la fine del mese il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe andare a Roma per chiudere l'accordo sull'alta velocità Catania-Palermo, tratta ferroviaria che oggi è percorsa da un solo treno non-stop. Treno che, per fare la spola tra le due città, costa 800mila euro all'anno.
Un caso emblematico che mette in risalto una delle tante carenze del trasporto ferroviario siciliano: la mancanza di quello che in gergo viene chiamato materiale rotabile. Sempre meno convogli circolano nell'Isola, dove anche i progetti infrastrutturali meno costosi e più facili da realizzare restano chiusi in un cassetto. Tra questi c'è la fermata ferroviaria all'interno dell'aeroporto di Fontanarossa. Costo previsto: circa due milioni di euro. «Il 13 maggio del 2005 - ricorda Perrone - è stato firmato un protocollo d'intesa tra il ministero dei Trasporti, Comune di Catania, Rfi e Circumetnea, per gettare le basi per il collegamento Acquicella-Fontanarossa. Collegamento che si "appoggia" alla già esistente asta di manovra che fiancheggia la tratta a doppio binario Acquicella-Bicocca. In particolare, è possibile congiungere all'asta di manovra un nuovo binario che corre all'interno in parte dell'aeroporto militare ed in parte di quello civile, consentendo così di arrivare al terminal».
L'opera, seppur di facile realizzazione e poco costosa, è finita nel dimenticatoio. Così come un altro intervento strategico per la cosiddetta intermodalità è il collegamento da Ragattisi all'aeroporto di Trapani Birgi. Due chilometri separano la stazione trapanese con lo scalo: distanza che potrebbe essere "coperta" con pochi milioni di euro.
Pecche, per usare un eufemismo, di una Regione che non ha ancora sottoscritto il nuovo contratto di servizio con Trenitalia. «Il presidente Crocetta - si domanda Perrone - è consapevole dello stallo in cui si trova la Regione? Allo stato attuale, vige il contratto di servizio nazionale che risale al 2004. Ciò vuol dire che la Regione è committente di Trenitalia con i soldi dello Stato. Risorse insufficienti per il "fabbisogno" di treni in Sicilia».
Quella del contratto di servizio è ormai diventata una vera e propria telenovela, con cifre sempre più "ballerine". Nel 2009 l'intesa Regione-Trenitalia prevedeva 132 milioni di euro; somma che, con il passare degli anni, è scesa fino a 111 milioni. Con la conseguente! diminuzione del numero dei chilometri-treno annui da 12,5 a 9,5 milion! i. Il contratto di servizio, però, a distanza di anni (e nonostante i proclami) non è stato ancora firmato. Ma non è tutto. Extra contratto, inoltre, il vecchio esecutivo regionale aveva previsto di destinare 50 milioni per l'acquisto di nuovi convogli ferroviari.
Un'altra delle criticità relative al trasporto ferroviario è quella infrastrutturale. «Anche su questo tema - aggiunge Perrone - la politica è assente. Neanche il Movimento Cinque Stelle, che in campagna elettorale ha denunciato la lentezza dei treni siciliani nel famoso viaggio di Grillo da Scordia a Vizzini, prende posizione. E dire che all'Ars i grillini potrebbero fare da pungolo alle istituzioni regionali e nazionali che finora hanno trascurato lo stato infrastrutturale delle reti ferroviarie».
La connessione tra ferrovie, pullman, aeroporti e porti, per il sindacato cislino, è un altro dei "nodi" fondamentali che bisogna affrontare col nuovo governo regionale. «Chiediamo sin da subito - conclude Amedeo Benigno, segretario Fit-Cisl Sicilia - un tavolo col presidente Crocetta per discutere la riorganizzazione del piano di trasporto integrato dell'Isola».
Daniele Ditta
La Sicilia - Domenica 06 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 7 


mercoledì 14 marzo 2012

Ripristino dei treni soppressi e orari modulati sui bisogni dei pendolari

MODICA - Il Comitato per il rilancio della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela riparte da Modica. Incontra oggi a palazzo San Domenico il sindaco Antonello Buscema e la giunta per presentare la piattaforma rivendicativa dell'azione intrapresa per sostenere lo sviluppo della ferrovia in provincia.
È il primo di una serie di incontri con i sindaci dei comuni ricadenti sulla tratta iblea della ferrovia che comprende Vittoria, Comiso, Scicli, Pozzallo, Ispica ed il capoluogo. Non è un caso che sindacalisti, cittadini, ferrovieri facenti parte del comitato, guidato da Pippo Guerriri, abbiano deciso di partire da palazzo San Domenico, visto che il consiglio comunale ha fatto proprio un ordine del giorno che riprende molti dei temi proposti dal comitato nella seduta aperta dello scorso 27 febbraio, nella quale è stata messa a punto la piattaforma rivendicativa, che ora sarà consegnata all'assessorato regionale ai Trasporti.
E questi incontri servono proprio per dettagliare ancora di più le richieste, che, poi, dovranno essere inserite nell'accordo di programma Regione-Trenitalia, dal quale, al momento, la provincia è completamente esclusa.
Il comitato chiederà ad Antonello Buscema il sostegno alla battaglia intrapresa e la messa a punto di un strategia che veda coinvolte le amministrazioni locali, i sindacati ed i ferrovieri per salvare la ferrovia iblea. La piattaforma messa a punto prevede il ripristino dei treni soppressi frequentati dai pendolari e sostituiti, in parte, dal servizio degli autobus; la costituzione di stazioni metropolitane di superficie nel capoluogo; lo sviluppo di un sistema di mobilità a livello provinciale per collegare con coppie di treni nelle ore di punta tutti i comuni della tratta iblea; orari dei collegamenti concordati con il territorio; ripristino dei treni a lunga percorrenza da Siracusa verso il continente; rilancio del trasporto merci nel ragusano, impendendo la scissione degli scali merci della provincia (Vittoria, Comiso, Ragusa, Modica ed Ispica) dalla rete Fs in favore di «Sistemi urbani srl», secondo quanto annunciato da Trenitalia.
Secondo i promotori della vertenza, attuando questa serie di interventi si realizzerà un risparmio economico per i singoli e le amministrazioni che sovvenzionano gli studenti pendolari, un minore intasamento delle strade con l'effetto di ridurre gli incidenti; un abbattimento dell'inquinamento atmosferico.
Lo sviluppo della provincia, alla luce della realizzazione del tratto autostradale Rosolini-Modica con il collegamento col porto di Pozzallo, non può fare a meno di avere un supporto intermodale con la ferrovia. Lo ha anche sostenuto nel corso della seduta aperta del consiglio comunale tenutosi a palazzo San Domenico Roberto Ammatuna (Pd). Il progetto tuttavia si scontra con i mancati finanziamenti di un "progetto ferrovia" che ancora una volta lascia ai margini una provincia che soffre per la propria lontananza dai centri metropolitani.
Intanto da Palermo viene confermato lo sciopero unitario dei ferrovieri aderenti alle tre sigle sindacali per martedì 27 quando tutti i treni in Sicilia si fermeranno dalle 9 alle 17.
Duccio Gennaro

sabato 10 marzo 2012

TRENITALIA: TANGO DOWN!!!

Fonte: Blog ufficiale di Anonymus

Buongiorno Trenitalia,
Abbiamo deciso di dedicarvi oggi la nostra totale attenzione.
Le motivazioni per questa nostra visita sono molteplici:
- La cancellazione dei treni ICN, che permettevano ad intere famiglie di spostarsi lungo la penisola italiana, aumenta il gap tra nord e sud e  non permette  più di viaggiare economicamente. Avete abolito i treni  dell'operaio, dello studente, dell'impiegato, del pendolare. Il vostro  malsano impegno sull'alta velocità ha volutamente trascurato le linee "base" usate dai pendolari di tutta Italia, al fine di rendere la  possibilità  di spostarsi in treno un lusso.
Oggi il treno, grazie a TrenItalia, è passato da mezzo del popolo a mezzo "per pochi", in un regime di fatto monopolistico.
A fronte di ciò, il servizio offerto è indecente: ritardi significativi e frequenti, vagoni spesso inagibili, personale impreparato o ASSENTE anche nelle più grandi stazioni italiane. Senza contare l'enorme disparità tra servizi tra nord e sud, soprattutto alla luce tagli  effettuati e delle centinaia di lavoratori dei treni-notte licenziati di  punto in bianco, ai quali va tutta la nostra più sincera solidarietà ed il nostro supporto.
- RFI, la società delle FS che gestisce binari e stazioni, ha rifiutato di reintegrare Bruno Bellomonte, licenziato in seguito alla condanna  ottenuta sulla base di accuse infondate. Bruno ha subito una  pena di 29  mesi di carcere preventivo, ed è stato rilasciato con piena assoluzione perchè "il fatto non sussiste".  La  Società RFI, rifiutando  di attenersi alla specifica norma prevista  dall'art. 402 bis del Codice di procedura penale a tutela degli errori  giudiziari e dall'ingiusta carcerazione, e costringendo il lavoratore in  questione a  ricorrere al giudice del Lavoro, si rende complice di intollerabili e meschini attacchi che sviliscono quanto sancito dagli  articoli 1, 3 e 4  della Costituzione. Trenitalia ha dato dimostrazione del suo atteggiamento complottistico contro i dipendenti anche in  precedenza: si ricordino le vicende di Dante De Angelis, licenziato ingiustamente due volte per le sue coraggiose denunce, e solo successivamente reintegrato.
- Anzichè usare i già esigui fondi a vostra disposizione per potenziare le tratte già esistenti, rinnovando magari il materiale rotabile ed i treni stessi ci si intestardisce sulla realizzazione di opere dispendiose, inutili e nocive alla salute pubblica come la TAV.
Che la TAV sia un opera inutile è innegabile: la tratta attuale è utilizzata a meno del 30% e vi sono evidenti infiltrazioni di stampo mafiose già provate da precedenti operazioni di polizia effettuate dallo stesso Caselli. La presenza di amianto e materiali radioattivi su cui non sono stati fatti sufficienti test, comportano un enorme rischio sia per chi vive sul territorio della Va di Susa (già martoriato) sia per chi ci lavorerà. Non è stato imparato nulla dal processo eternit?
Non facciamoci abbindolare da chi sostiene che la mancata realizzazione della TAV comporterebbe il mancato sviluppo del nostro paese o che l'Italia perderebbe rilevanza nel panorama europeo. Ridicole anche le dichiarazioni secondo cui "i francesi sono entusiasti dell'opera TAV".
Veramente? Sarà forse perchè il 60% dei costi sono a carico nostro e il tunnel di 50 km sotto montagne piene di falde acquifere e minerali radioattivi/contenenti amianto è in territorio ITALIANO?
Anche questo attacco NON è da intendersi come azione a fini terroristici (usiamo i treni anche noi) e NON mira a colpire le infrastrutture sensibili del nostro paese, per cui invitiamo il centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC) a dirigere l'attenzione altrove, verso minacce reali e conclamate... non verso i vostri cittadini.
Vogliamo infine far notare come sia stato scelto un giorno festivo per attuare questa protesta simbolica al fine di minimizzare i disagi per i fruitori dei (dis)servizi offerti da Trenitalia, in particolar modo per i pendolari.
Potrebbe risultare impossibile prenotare biglietti online o consultare il sito Viaggiatreno.

Anonymous manda off line il sito di Trenitalia

Anonymous colpisce ancora. Questa volta l'attacco è contro la TAV ed a cadere è il sito di Trenitalia.  
Continua a colpire Anonymous. Il gruppo di hacker italiani, oggi ha colpito il sito di Trenitalia. La lotta contro la Tav, ormai scorre anche in rete e Anonymous si sta mostrando come il baluardo di questa lotta. Nel Comunicato apparso sul blog di Anonymous, si leggono le motivazioni di questo attacco al sito di Trenitalia.
La cancellazione dei treni ICN, che permettevano ad intere famiglie di spostarsi lungo la penisola italiana, aumenta il gap tra nord e sud e non permette più di viaggiare economicamente.
Non è solo questo il motivo che ha spinto Anonymous a colpire Trenitalia. ”RFI, la società delle FS che gestisce binari e stazioni, ha rifiutato di reintegrare Bruno Bellomonte, licenziato in seguito alla condanna ottenuta sulla base di accuse infondate. - Si continua a leggere sul sito - Bruno ha subito una pena di 29 mesi di carcere preventivo, ed è stato rilasciato con piena assoluzione perchè “il fatto non sussiste”. La Società RFI, rifiutando di attenersi alla specifica norma prevista dall’art. 402 bis del Codice di procedura penale a tutela degli errori giudiziari e dall’ingiusta carcerazione, e costringendo il lavoratore in questione a ricorrere al giudice del Lavoro, si rende complice di intollerabili e meschini attacchi che sviliscono quanto sancito dagli articoli 1, 3 e 4 della Costituzione”
Ads by Google - di Michele Laganà 10 marzo 2012 17:36

mercoledì 29 febbraio 2012

Sciopero 1 marzo, regolari treni nazionali

Circoleranno in modo regolare i treni nazionali durante lo sciopero generale dei trasporti indetto dai sindacati dalle 14.00 alle 18.00 di giovedì 1 marzo
Per i treni regionali, si ricorda che lo sciopero non incide sulle fasce orarie più frequentate dai viaggiatori pendolari nei giorni feriali (6.00-9.00 e 18.00-21.00).
Regolare anche il collegamento tra Roma Termini e l’aeroporto internazionale di Fiumicino.
Per le informazioni Trenitalia attiverà dalle 12.00 di mercoledì 29 febbraio il numero verde gratuito 800 892021.
Informazioni sullo sciopero anche nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, nelle agenzie di viaggio convenzionate e sui new media del Gruppo FS Italiane.

Fonte: Fsnews 28 febbraio 2012

domenica 26 febbraio 2012

«Le continue soppressioni dei treni e il cofinanziamento del Minuetto»

La Sicilia - Sabato 25 Febbraio 2012 Catania (Cronaca) Pagina 42 
Alla luce delle soppressioni dei treni avvenute in questi ultimi anni e che continuano a tutt'oggi a verificarsi in maniera generalizzata in tutte le relazioni ferroviarie, mi sembra doveroso, dato che tali soppressioni hanno penalizzato e continuano a penalizzare gravemente i pendolari e l'utenza in generale, porre alcuni quesiti all'Assessore regionale ai trasp! orti ed al Dipartimento trasporti in merito a quanto previsto nel piano di ammortamento relativo all'acquisto dei treni "Minuetto":
  • Quali e quanti dei treni soppressi e quindi di km/treno non effettuati rientrano in questo piano di ammortamento sin dalla stipula dell'accordo e dell'entrata in vigore?
  • E se vi rientrano, dovranno essere rimessi in esercizio i km/treno non effettuati da parte di Trenitalia o Trenitalia dovrà restituire la parte corrispondente in denaro alla Regione Siciliana?
  • I 209.000 km/treno previsti nel piano di ammortamento in quale relazione sono stati impiegati dal 2005 ad oggi? E se è il Dipartimento dei Trasporti ad indicare dove e come distribuirli sulle relazioni oppure è a discrezione di Trenitalia la suddivisione?
Questi sono gli interrogativi ai quali la Regione dovrà rispondere viste le premesse, considerato che tale operazione doveva consentire, con l'utilizzo dei suddetti convogli in tutto il territorio siciliano, il miglioramento! della qualità del servizio e la velocizzazione del trasporto ! ferroviario, cosa che a tutt'oggi non è ancora avvenuta, anzi è peggiorata di molto.
Nell'anno 2002 e precisamente il 17 luglio 2002 la Regione Siciliana ha ritenuto sottoscrivere un Protocollo d'intesa con Trenitalia per il co-finanziamento di 40 treni tipo "Minuetto". L'operazione si concretizza con la sottoscrizione tra le parti, Regione Siciliana e Trenitalia, dell'Accordo Procedurale Attuativo il 15 aprile 2004 per il co-finanziamento dell'acquisto da parte di Trenitalia S.p.A. di quaranta treni tipo "Minuetto", di media capacità, - di cui n. 30 nella versione a trazione elettrica e n. 10 nella versione a trazione diesel - per un importo complessivo di 153 milioni di Euro, in conto investimenti, di cui 46 milioni di euro quale co-finanziamento da parte della Regione Siciliana e di 107 milioni di Euro da parte di Trenitalia S.p.A.
Nel protocollo d'intesa, così come nell'accordo attuativo, era previsto l'impegno di Trenitalia S.p.A. a restituire la parte co-finanziata dalla Regione Siciliana in rate annuali, pari alle rate di ammortamento (2.300.000,00 euro), sotto forma di incremento dei treni/Km effettuati in Sicilia secondo il piano di ulteriori servizi stimati in circa 209.000 treni/km/annui, rispetto agli attuali i km/treni/ annui, così come derivanti dall'Accordo quadro tra lo Stato e le Regioni, approvato dalla Conferenza permanente Stato-Regioni nella seduta del 18/06/1999.
Giosuè Malaponti – Comitato pendolari siciliani

sabato 25 febbraio 2012

Treni annullati e in ritardo, disagi per i pendolari - La Sicilia 24 febbraio 2012


La Sicilia - Venerdì 24 Febbraio 2012 Catania (Provincia) Pagina 43)

Che sarebbe stata una giornata dura, i pendolari in partenza da Giarre l'avevano capito già di prima mattina. Grossi ritardi, poi le prime soppressioni. Nel primo pomeriggio, su quaranta treni in transito nella stazione di Giarre-Riposto, la metà è stata annullata. Una vera e propria odissea quindi, quella vissuta ieri anche dai passeggeri in viaggio da e per Giarre.
Il problema è la presenza di una frana a Spisone (Taormina) provocata dalle forti piogge della notte tra martedì e mercoledì. «Ma dopo un giorno e mezzo - si chiede Orazio Mangano, studente - possibile che l'organizzazione sia così scadente?» In realtà, un'organizzazione sulla carta c'è, ma dalla pianificazione all'applicazione il passo non è sempre breve. C'è chi da Giarre è partito con abbondante ritardo, come i circa quaranta pendolari che alle 7.50 dovevano andare a Messina, e chi ha rischiato di rimanere a Catania, dove il caos regnava sovrano e i tabelloni erano fuori servizio.
Gli impiegati Trenitalia dedicati all'assistenza clienti, pur facendo il possibile, navigavano a vista: «Forse parte un autobus, ma non si sa quando. Potete aspettare il prossimo treno, ma non si sa se parte. E se non parte non sappiamo quando e se ci sarà un nuovo autobus». I pendolari in attesa di conoscere la propria sorte erano quasi tutti giarresi, studenti universitari e lavoratori. Senza l'autorizza! zione da Palermo, non parte nessun bus, i toni si fanno concit! ati e le lamentele sempre più nervose.
Finalmente qualcosa si muove: intorno alle 14 partono da Catania, contemporaneamente, un autobus e un treno, entrambi fermano a Giarre, e i malcapitati pendolari arrivano finalmente a destinazione, seppur con malumore: «È un "servizio da Terzo mondo" dice Alessandro Barbagallo, che viaggia ogni mattina per lavoro sulla tratta Giarre-Catania. «Non ho potuto prendere il treno che partiva da Catania alle 13.20, quello composto da un solo vagone e diretto a Giarre Riposto - spiega Rita Contarino, studentessa -. Perché le persone erano tutte sui gradini a ridosso delle porte, che quindi non potevano essere aperte». «Com'è possibile che Trenitalia non si sappia organizzare, almeno per garantire il servizio fino alle stazioni prima della frana?» si chiede Alfina Arena, altra passeggera.
«Con i bus abbiamo coperto il 98% dei treni soppressi sulla tratta Messina-Catania» spiegano da Trenitalia, aggiungendo che «a Catania, Ta! ormina, Messina e Siracusa ci sono gli uffici di customer care, per offrire assistenza e informazioni». Quanto ai bus sostitutivi, Trenitalia fa sapere che «non possono garantire il rispetto degli orari, ma la riapertura di tutta la linea è prevista per domenica mattina».
Ancora disagi, dunque, per i viaggiatori già stanchi: tutto il pomeriggio, alla stazione di Giarre, per chi è in partenza per entrambe le direzioni l'incertezza è totale. «Aspetto da un'ora, alla biglietteria non sanno niente. Avevo un colloquio di lavoro, se arrivo tardi è chiaro che non mi assumeranno mai», si lamenta una ragazza, seguita da un'altra che doveva fare un esame all'Università: «Avrebbero potuto mettere un annuncio sul sito, per avvisare dei possibili disagi, così ci saremmo organizzati in modo alternativo». C'è anche un gruppo di turisti provenienti dall'Alto Adige: «Da noi non sarebbe mai successo - commentano - ma sappiamo che qui è considerato normale…»
La Sicilia - Lorena Leonardi

martedì 31 gennaio 2012

Siracusa: Una stazione solitaria al capolinea del futuro

C'è chi ricorda, anche solo attraverso la memoria degli anziani, addirittura la tratta a scartamento ridotto Siracusa-Ragusa-Vizzini, che attraversava l'immensa Valle dell'Anapo, le rupi e la necropoli di Pantalica. Ma quella è un'altra storia, molto più romantica se vogliamo, datata 1956, con l'ultimo mogio trenino in modica corsa, partito dalla stazione di Solarino, addobbato degli ultimi rotab! ili, preparato per chiudere definitivamente il viaggio nella stazione del capoluogo, secondo volontà di Scalfaro e del decreto emanato allora.
Oggi, nessun romanticismo nel constatare l'aplomb quasi funereo della stazione di Siracusa che, tassello dopo tassello, ha scardinato ogni prerogativa, la sua stessa identità, perdendo corse e treni e quel minimo di autorevolezza che anche o soprattutto una stazione deve detenere.

Per cui, bandita la lunga tratta, soppresse le storiche lunghe percorrenze - come dimenticare la nostalgica (almeno nel nome) Freccia della Laguna? - rimane ben poco persino di una città. Finita, sparita la Freccia della Laguna (la ergiamo a metafora) e con essa tutte le evocazioni del caso, il mogio ritmare delle rotaie e il passo stanco di certi treni tanto cari alla nostra memoria, che si nutre spesso di piccole certezze, indissolubili consuetudini, punti di riferimento, come una volta doveva essere: barbiere, prete, sindaco, capostazione.

Lo! hanno chiamato federalismo delle rotaie l'imprinting di Treni! talia che ci ha giocato un brutto scherzo. Senza treni e senza porto. Faccenda complicata. La città rischia di implodere, chiudersi e implodere.
Intanto in stazione mancano all'appello i viaggiatori, salvo pochi sparuti turisti di passaggio, quelli che ancora ostinati perseguono una certa idea, salvifica un tempo, della lentezza. Ma devono fermarsi a Roma, costoro. 

E se va bene. Tanto le partenze sono vincolate a cinque. Cinque partenze da Siracusa, ovunque si voglia finire nel resto di Italia, ci fermeranno a Roma. Fino a un decennio fa o poco meno, i vagoni morti erano in un'ala apposita e consentivano un minimo riparo ai senza tetto di Siracusa.

E l'accezione «morto» indicava paradossalmente più una solvenza, una possibilità, l'esatto contrario dell'irreversibilità del termine «morto». Oggi il binario e il vagone «morto» è definizione assoluta. Morto uguale deserto, defunto, seppellito. Una città con una stazione in agonia, senza treni, è una città senza anima.Abbiamo smarrito la via, non solo quella per il Continente. 

Abbiamo smarrito il genius loci. Avremo difficoltà a riconoscerci in qualcosa, in una precipuità nostra, isolana, siciliana, proprio adesso, in tempi di rivoluzioni e rivendicazioni finanche autoctone. È un peccato.

È una lacerazione, che avrà strascichi non soltanto economici, va da sé. Da sciocchi sottovalutarlo.

Veronica Tomassini
Fonte: La Sicilia

domenica 15 gennaio 2012

Treni Cancellati tra Palermo e Termini Imerese e viceversa

Da lunedì 16 gennaio 2012 a domenica 15 aprile 2012, per interventi di adeguamento tecnologico sui rotabili, i treni Regionali subiranno le seguenti modifiche: CANCELLATI.
In totale sono tredici coppie di treni che giornalmente percorrono 37 km/treno in andata e 37 km7treno in ritorno pari a 962 km/treno al giorno soppressi. Facendo due calcoli... quanti km/treno saranno cancellati in questi tre mesi circa???

mercoledì 4 gennaio 2012

Trasporti/ Lombardo: Sicilia, Governo revochi i tagli sui treni

"Il Meridione e l'isola non possono essere penalizzate"
"Il governo nazionale si decida ad intervenire su tagli effettuati da Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord e viceversa, ripristinando le tratte soppresse. Il meridione e la Sicilia non possono continuare ad essere penalizzati, occorre che sia garantita la continuità territoriale". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, intervenendo nuovamente sui ridimensionamenti e sulle soppressioni disposte da Trenitalia. Lombardo già ad inizio dicembre aveva chiesto formalmente al governo centrale l'istituzione di un tavolo di confronto fra azienda e governo, questione che è stata riproposta nel corso dell'incontro avuto il 27 dicembre alla Presidenza del Consiglio. "Dopo le assicurazioni ricevute nel corso degli incontri romani avuti a cavallo delle festività natalizie - ha proseguito Lombardo -, dall'esecutivo nazionale ci aspettiamo un segnale forte, che possa porre rimedio ai pesanti contraccolpi patiti da lavoratori, solo in Sicilia sono 85 ad aver perso il posto, viaggiatori e pendolari".

venerdì 16 dicembre 2011

Non può esistere solo la Tav, per i pendolari siciliani

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Ormai da anni le scelte dei responsabili di Rete Ferroviaria Italiana si sono indirizzate a migliorare, spesso però solo a parole, esclusivamente il servizio sulle lunghe distanze. Gli investimenti, infatti, vengono rivolti solo ai treni di prestigio, e quindi solo sulle linee ad alta velocità, riservate solo ad una cerchia ristretta di utenti disposti a spendere molto e/o con esigenze particolari e a fare concorrenza al trasporto aereo.

I treni locali, per i pendolari, per chi cioè deve spostarsi ogni giorno, vengono lasciati nel degrado e nell’incuria. Le linee, le carrozze, i locomotori invecchiano, si guastano, divengono sempre meno affidabili e comodi. Eppure questi sono i treni usati da diversi milioni di Italiani al giorno.

Ma, lo ha detto anche l’amministratore delegato di Rfi, questi sono rami aziendali che non interessano e che occorre privatizzare.

Ecco perché, anche in Italia, sono già pronte delle società private pronte a gestire il trasporto ferroviario… tanto se va male paga il cittadino. In compenso il cittadino, che poi paga, non ha diritto di protestare se il servizio scade, perché in quel caso gli si risponde “rivolgetevi alla concorrenza, in fin dei conti siete liberi di scegliere…”.

In sostanza Rfi intende impegnarsi solo sui treni “veloci e di lusso”, lasciando il resto delle linee e dei mezzi alle regioni. Se le regioni, dicono loro, vorranno migliorare il servizio sarà, ovviamente, loro cura trovare i soldi ed investire. Ovviamente, in tempi di crisi, significa dover spostare investimenti da altri settori, ma da quali se sono tutti in crisi?

Come dire che in pochi anni le linee verranno chiuse, infatti è impensabile che, con l’obbligo agli enti locali di spendere sempre meno, quindi di non fare investimenti, come se le regioni siano in grado di gestire, non pensiamo a migliorare, i servizi di trasporto pubblico locale.

E’ anche questo uno dei frutti avvelenati del “federalismo” all’italiana, quel metodo che consiste nel “cedere” agli enti locali solo ed esclusivamente la responsabilità delle strutture non redditizie, anche se socialmente utili senza specificare come possono operare economicamente, visto che i trasferimenti dallo Stato sono sempre più ridotti.

Alla fine di questo processo è evidente che con la chiusura delle linee ferroviarie ci sarà, necessariamente, un aumento degli spostamenti in automobile, bus, e tir. Per rendere sempre più competitivo il treno rispetto al trasporto su gomma non è necessario avere l’alta velocità.

La filosofia della Tav di certo è sbagliata. Il treno che loro hanno voluto è pagato con i soldi di tutti, ma destinato a pochi, noi invece vogliamo un treno che serva a tutti, ma soprattutto ai pendolari ed alla gente delle regioni del sud, per questo si deve cambiare modo di pensare al trasporto, renderlo facilmente accessibile, più razionale ma anche più diffuso sul territorio e quindi più “locale” e meno centralizzato in poche stazioni.

Occorre invece migliorare ciò che già esiste: rendere più confortevoli e sicuri i treni, renderli più puntuali e veloci, collegare i treni tra loro in modo che linee possano essere meglio usate e produrne qualcuno in più.

Sono cose che si possono fare con pochi interventi, dal costo limitato se si paragonano agli investimenti stanziati per le tratte previste per i treni della Tav.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 15 dicembre 2011

Sciopero nazionale dei trasporti pubblici 15 e 16 dicembre 2011

I pendolari e in genere chi deve spostarsi con i mezzi pubblici farebbe meglio a segnarsi le seguenti date: il 15 e 16 dicembre 2011 è stato indetto uno sciopero nazionale dei trasporti pubblici che andrà avanti per 24 ore consecutive.

Gli orari dello sciopero: dalle ore 21.00 del 15 dicembre 2011 alle ore 21.00 del 16 dicembre 2011.

Per i treni regionali, si ricorda invece che saranno garantiti i servizi essenziali assicurati per legge nelle fasce orarie più frequentate dai viaggiatori pendolari nei giorni feriali (6.00-9.00 e 18.00-21.00).

L’astensione dal servizio è stata proclamata praticamente da tutte le sigle sindacali, da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl-trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast.

La motivazione ufficiale è il “sostegno nella vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità”.

Gli orari dello sciopero: dalle ore 21.00 del 15 dicembre 2011 alle ore 21.00 del 16 dicembre 2011.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 13 aprile 2011

Sciopero Trasporti: treni a rischio

Disagi per la circolazione ferroviaria, dalle ore 21.00 del 14 aprile alle 21.00 del 15 aprile 2011. Per quanto riguarda i treni locali, si ricorda che nelle fasce orarie a maggiore mobilità pendolare (6.00-9.00/ 18.00-21.00) saranno garantiti i servizi essenziali. Ulteriori informazioni potranno essere assunte presso le stazioni, chiamando l'892021 o consultando le news del sito web www.ferroviedellostato.it.

lunedì 4 aprile 2011

Disagi e disservizi per i pendolari della Messina-Catania-Siracusa, per un guasto al locomotore.

Un guasto al locomotore del treno n. 12865 tra le due stazioni di Calatabiano e Fiumefreddo di Sicilia ha paralizzato per qualche ora il traffico ferroviario sulla relazione Catania-Messina.
Il treno era previsto in arrivo alla stazione di Fiumefreddo alle ore 7.01 ma qualche Km prima dell'arrivo alla stazione per un guasto al locomotore si blocca sulla strada ferrata paralizzando così il traffico ferroviario in tutte e due le direttrici Catania e Messina.
Il locomotore guasto è stato trainato sino alla stazione di Fiumefreddo, circa un'ora dopo (7.57) l'arrivo previsto nella stessa stazione. Il disagio per i pendolari della fascia ionica oggi sono stati enormi, per gli enormi ritardi accumulati e precisamente:
  • il treno n. 12865 con arrivo a Catania alle ore 07.42 è stato soppresso a Fiumefreddo di Sicilia, i passeggeri sono stati fatti trasbordare sul treno 8579 accumulando così un ritardo di 95 minuti circa;
  • il treno n. 8579 con arrivo a Catania alle ore 08.12 è arrivato alle ore 09.17 con 65 minuti di ritardo;
  • il treno n. 12867 con arrivo a Catania alle ore 08.54 è arrivato alle ore 09.44 con 50 minuti di ritardo;
  • il treno n. 12870 con arrivo a Messina alle ore 08.27 è arrivato alle 09.27 con 60 minuti di ritardo;
  • il treno n. 8570 con arrivo a Taormina alle ore 08.15 è stato soppresso alla stazione di Giarre-Riposto.
Tra l'altro da segnalare che alla stazione di Acireale, molta gente non è potuta salire sul treno 8579 perchè stracolmo, ed ancora da far rilevare che al suddetto treno non è stata concessa la fermata di Catania-Ognina, creando ulteriori disagi ai pendolari.

Disservizi e disagi, ore di lavoro da recuperare, ore di studio perse e spese da affrontare per chi non è potuto scendere alla stazione di Catania-Ognina. Chi paga per tutto questo?

giovedì 31 marzo 2011

TRASPORTI: FS, NONOSTANTE SCIOPERO REGOLARE IL 70% DEI TRENI

(AGENPARL) - Roma 30 mar - Cancellazioni e limitazioni di corse ferroviarie saranno possibili, a partire dalla serata di giovedì 31 marzo, e nella giornata di venerdì 1° aprile, a causa dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati nell’ambito della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità. Nel trasporto ferroviario lo sciopero inizierà alle 21 di domani 31 marzo. Durante lo sciopero circolerà comunque il 73% degli oltre 520 treni a lunga percorrenza previsti in orario e tutti i treni regionali necessari a garantire la mobilità nelle fasce di maggiore domanda, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 del 1° aprile. Il programma completo dei treni nazionali in circolazione, messo a punto da Ferrovie dello Stato, è consultabile sul sito www.ferroviedellostato.it nonché al numero verde gratuito 800 892021, attivo dalle 14 di oggi 30 marzo fino alle 9 del 2 aprile. Informazioni potranno essere assunte anche presso le biglietterie e gli uffici di assistenza delle stazioni ferroviarie, nelle agenzie di viaggi convenzionate con Trenitalia, consultando il notiziario web, Fs News e ascoltando la web radio del Gruppo FS: FS News Radio.


Garantiti comunque i treni nelle fasce orarie 6.00 / 9.00 e 18.00 / 21.00.-

giovedì 23 dicembre 2010

Per i Pendolari, con il nuovo orario, è impossibile ritornare in treno, la sera, da Siracusa.

Con il nuovo orario, in vigore dal 12 dicembre 2010, sono iniziati i disagi per i pendolari che si spostano, per motivi di lavoro, sulla relazione Siracusa - Catania.
La cancellazione del treno espresso 856 che partiva da Siracusa alle ore 17.30 e il divieto per i pendolari di poter salire sull'ICN 1938 che parte da Siracusa alle ore 20.25 sta creando enormi disagi a tutta l'utenza pendolare.
Da tenere presente che l'ICN 1938 è l'ultimo treno che parte la sera da Siracusa. 
Occorre,  nell'immediato, dare l'opportunità ai pendolari di poter salire sull'ICN 1938 sino a quando non si troverà una soluzione definitiva, che possa assicurare e garantire all'utenza, che paga un abbonamento, un servizio di trasporto pubblico ferroviario più vicino alle proprie esigenze ed un trasporto pubblico efficiente ed efficace. 

mercoledì 15 dicembre 2010

I Ritardi, le soppressioni e la scarsa informazione alla stazione centrale di Catania

Molti sono stati i ritardi e le problematiche conseguenti alla stazione centrale di Catania, che il popolo dei pendolari della fascia ionica ha dovuto subire nella giornata di oggi 15 dicembre 2010 a partire dalla tarda mattinata.

Soppressioni e ritardi che hanno creato enormi disagi e scompiglio a tutti i pendolari della Catania-Messina e non solo, poichè sono stati soppressi treni per Caltanissetta treno n. 8671, Gela e Palermo treno n. 3853.

I ritardi di oggi sulla relazione Siracusa-Catania-Messina e viceversa:

treno n. 12872 minuti 42 - treno n. 12876 minuti 22, treno n.12878 minuti 78, treno n.12880 minuti 96, treno 12882 minuti 83, treno 8582 minuti 48, treno 8574 cancellato, treno 8584 cancellato, treno 8586 cancellato, treno n.12811 minuti 110, treno n. 12873 minuti 64, treno n.8571 minuti 26, treno n. 12875 minuti 60, treno n. 12877 minuti 34, treno n. 3869 minuti 34, treno n. 12879 minuti 31, treno 12881 minuti 34, treno n. 12871 minuti 24, treno n. 3871 minuti 45, treno Exp n.1945 minuti 78, treno Exp n.1934 minuti 68, treno Ic n.721 minuti 56.

Questi sono i treni che già dalle ore 11 circa del mattino sino a stasera sono in ritardo nella relazione in questione.

L'inconveniente tecnico così come veniva annunciato alla stazione centrale di Catania, tra la stazione centrale di Catania e quella di Ognina, ci poteva anche stare visti i lavori in corso del raddoppio, vista la pioggia di oggi. Quello che invece, desideriamo segnalare ai responsabili di Rete Ferroviaria Italiana della stazione centrale di Catania è la non tempestiva e chiara informazione all'utenza. Non è possibile dare il seguente annuncio: Si avvisa la clientela che il traffico ferroviario tra catania e Messina è interrotto per un problema tecnico alla stazione di Ognina". Questa poteva essere, nell'immediato, una tempestiva informazione, ma occorreva in un secondo momento dare almeno delle indicazioni chiare sulle partenze o sulla cancellazione dei treni, ciò per dare modo a tutta l'utenza di poter decidere se continuare ad aspettare un treno che non si sapeva quando partiva e poter decidere se continuare ad aspettare o scegliersi un mezzo alternativo.

Riteniamo che il perdurare di tale disagi dovrà essere comunicato in modo tempestivo e chiaro a tutta l’utenza pendolare della fascia ionica, almeno per dare l’opportunità di poter scegliere e decidere se continuare ad aspettare un treno che non si sa quando parte, con tutti i disagi previsti, oppure scegliere un mezzo alternativo per raggiungere la propria residenza, i luoghi di lavoro e/o studio. Occorre rivedere quanto viene acclarato nella Carta dei Servizi di Rete Ferroviaria Italiana in merito alla tempestiva e chiara informazione all'utenza, specialmente in questi casi.

venerdì 26 novembre 2010

Richiesta incontro alla Regione Sicilia - Nuovi orari ferroviari 2010 - 2011

All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità

c.a. Assessore Pietro Carmelo Russo

Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità
c.a. Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares

Alla Direzione Regionale Trenitalia Sicilia c.a. Ing. Francesco Costantino

Alla Direzione Territoriale Produzione RFI Sicilia c.a. Ing. Filippo Palazzo

Agli Organi di Stampa

In vista dei nuovi orari ferroviari, che entreranno in vigore il 12 dicembre p.v., venuti a conoscenza che già la direzione regionale di Trenitalia ha presentato alla Regione Sicilia le tracce orarie 2010/2011, desideriamo chiedere un incontro urgente con il Dirigente del Dipartimento regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, per prendere visione della proposta ferroviaria 2010/2011 ed eventualmente integrarla con nostre proposte per migliorarne la funzionalità.

Riteniamo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza in generale ed in modo particolare all’utenza pendolare, e a tutelare il cittadino che giornalmente è costretto a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio posto di lavoro, studio e altro.

Certi della Vs. disponibilità e sensibilità a tale problematica, nell’attesa di un vs. sollecito riscontro, porgo a nome del Comitato, cordiali saluti

Firmato:
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Messina-Catania-Siracusa
Aldo Lo Monte - Pendolari Caltagirone-Gela
Antonino Fazio - Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina
Maurizio Porsenna - Pendolari Ragusa

martedì 23 novembre 2010

In Sicilia trasporti da Terzo Mondo - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

Nel secondo caso la necessità di un potenziamento della rete ferroviaria visto che attualmente Trenitalia continua a lanciare segnali di dismissione. Le perplessità giungono direttamente dal comitato pendolari di Giosuè Malaponti, infatti nonostante lo stop momentaneo dei tagli ai treni a lunga percorrenza, restano ancora dubbi sul contratto di servizio, sui rincari e sul trasporto dei treni regionali. Sul tavolo delle trattative ci sono i 50 treni regionali che potrebbero saltare e il taglio del 3% di 11 milioni di km/treno realizzati attualmente in Sicilia, al cambio degli orari del 12 dicembre 2010, pari a 330 mila km/treno.

lunedì 1 novembre 2010

Giosue Malaponti: Non ci risulta che in Sicilia a bordo dei treni ci siano stati casi delinquenziali tali da far scattare il problema della sicurezza

Prendendo spunto dalle dichiarazioni del dirigente del compartimento della Polizia ferroviaria di Palermo, Rossella Iraci, in merito al bilancio dell’attività svolta dalla Polizia Ferroviaria in Sicilia dal gennaio 2010 ad oggi, desideriamo intervenire facendo presente che il 30 luglio 2010 su Canale 5, nella rubrica “Indignato Speciale” a cura del giornalista Andrea Pamparana, è andato in onda un servizio sul trasporto ferroviario siciliano.
In quell’occasione il giornalista che curava il servizio poneva la seguente domanda: “… poi c’è il problema della sicurezza, sui treni siciliani c’è poca prevenzione contro furti e rapine” e la risposta del rappresentante dei pendolari palermitani, Giacomo Fazio, è stata la seguente:
“Noi chiediamo più sicurezza proprio delle forze dell’ordine, delle forze dell’ordine diciamo c’è un controllo buono, però noi li vogliamo sui treni… perché purtroppo in questi momenti di crisi, ovviamente la delinquenza aumenta … è una cosa proporzionale….”.
Ci consta evidenziare che questo servizio è andato in onda all’interno del TG5 delle ore 13 e delle ore 20 (share tv elevatissimo) e ci chiediamo cosa avranno pensato i tantissimi spettatori di una simile dichiarazione del pendolare siciliano, in netto contrasto, peraltro, da quanto emerso dal bilancio positivo del dirigente, Rossella Iraci, del compartimento della Polizia ferroviaria di Palermo.
Non ci risulta che in Sicilia a bordo dei treni ci siano stati casi delinquenziali tali da far scattare il problema della sicurezza e quindi la necessità di chiedere più forze di polizia a bordo dei
treni. Noi, da siciliani e da pendolari, non possiamo non intervenire su questa questione paradossale dove da un lato il rappresentante dei pendolari palermitani, Giacomo Fazio, chiede più forze di polizia a bordo dei treni e dall’altro invece emerge il bilancio confortante della Polizia Ferroviaria.
Ci amareggia il fatto che questa notizia non sia stata smentita da alcuno, e che in tutta Italia sia passato e continui a passare un messaggio del genere, che vede la delinquenza in Sicilia farla da padrone. Siamo convinti che la dichiarazione fatta dal rappresentante dei pendolari palermitani, non fa certamente onore nè alla Sicilia nè ai siciliani e non può vanificare il lavoro e gli sforzi delle Forze dell’Ordine che giornalmente garantiscono la sicurezza nelle infrastrutture ferroviarie siciliane ed alla quale va il nostro plauso per l’eccellente attività svolta.
(video:http://www.video.mediaset.it/video/tg5/indignato_speciale/176153/problemi-dei-pendolari-in-sicilia.html)
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani