sabato 28 febbraio 2015

Orsa e Pendolari: nelle mani di nessuno. La Continuità Territoriale ha i mesi contati

A 14 giorni dalla manifestazione di Messina Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e nazionale.

Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. #ilferribottenonsitocca #pendolarisiciliani #lacontinuitàterritorialehaimesicontati

venerdì 27 febbraio 2015

Sicilia: "La Continuità territoriale ha i mesi contati"

Messina.Vien proprio da dire che politicamente la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un improperio gratuito, è la realtà dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di Messina “Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci rassicurava che nessun taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei treni e quindi dato per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di giovedì 26 febbraio 2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il progetto già messo in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in data 02 febbraio 2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in gran parte il piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza possibilità di interpretazione, che è allo studio l’ipotesi di rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a piedi, sui mezzi veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il significato di Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le regioni d’Italia, nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a raggiungere il continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto da semplici pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella sua risposta ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di traghettamento veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei pendolari dello Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i passeggeri dei treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due piccioni che presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la continuità territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si aggiunge che nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T (Trans-European Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e marittimi per tutte le regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che politicamente l’isola è nelle mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato il momento che gli Enti Locali, chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare l’assenso al progetto di dismissione, la smettano con i giochi di parole e scrivano due righe chiare al Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta a scegliere fra i mezzi veloci e le navi traghetto, i primi servono per i pendolari mentre le navi a quattro binari sono insostituibili per la continuità territoriale ferroviaria. Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare per gli abitanti dell’area integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2 febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del 25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza della politica il progetto di dismissione è confermato.

      Comitato Pendolari Siciliani Ciufer
                         OR.S.A. Sicilia
                   Giosuè Malaponti
                        Mariano Massaro

giovedì 26 febbraio 2015

Tratta ferroviaria Trapani-Palermo Via Milo chiusa da due anni.

Un altro anno è trascorso, e sono due, dalla chiusura della tratta ferroviaria Alcamo-Trapani Via Milo avvenuta, il 25 febbraio 2013, per i continui smottamenti al sedime ferroviario. Un falso allarme è stata la riapertura alla circolazione ferroviaria, domenica 23 novembre 2014, in occasione della manifestazione “ In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli Elimi” organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai BB.CC ed altre associazioni, in quell’occasione esultammo ma con l’amara sorpresa che l’indomani fu nuovamente richiusa al traffico ferroviario. A nulla secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300 milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia” per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente. Perché a distanza di 2 anni la tratta ferroviaria è ancora chiusa? Quanto è stato speso per ripristinare la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per far transitare il treno storico sino a Segesta? Siamo convinti che le sole interrogazioni parlamentari servano a ben poco, occorre una forte presa di posizione di tutta la classe politica per far sì che tutte le cifre snocciolate in questi 12 anni non restino solo fiumi di parole e inchiostro ma, una volta per tutte, che si concretizzino per migliorare le infrastrutture siciliane che una dopo l’altra vengono chiuse per mancanza di investimenti che in realtà sulla carta ci sono.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 17 febbraio 2015

Non servono i viaggi della speranza ma più attenzione per la Sicilia


Palermo. Apprendiamo del viaggio che dovrà intraprendere lunedì 16 febbraio 2015 l’assessore regionale alle infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pizzo, per andare al cospetto del ministro Maurizio Lupi, con l’iniziativa denominata “Scusate il Ritardo”. Vorremmo capire il perché di questa iniziativa, di questa presa di posizione dell’assessore Pizzo. Non ne capiamo il senso. E allora vorremmo sapere cosa è stato detto in quell’incontro dell’11 novembre 2014 nella sala riunioni del ministero dei trasporti. Assessore Pizzo alla luce della lettera del ministro Lupi inviata ad un quotidiano regionale, non ritiene opportuno informare i siciliani dei temi trattati in quell’incontro almeno per stabilire una volta per tutte qual è la verità. Ritornando al suo viaggio che riteniamo inutile, sotto tutti i punti di vista, a maggior ragione se è vero quanto riportato su una nota stampa che andrebbe a Roma per discutere, con il ministro Lupi, del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario per la Sicilia. Documento che definisce quantità e qualità dei servizi di trasporto ferroviario nell’isola. Per quanto riguarda il solo Contratto di Servizio per il trasporto regionale riteniamo che non ci sia nessuna necessità di andare a parlare con il ministro ma bensì poteva incontrare a Palermo il Direttore di Trenitalia per la Sicilia. Tra l’altro con i precedenti assessori ai due tavoli tenuti in assessorato il 19 dicembre 2013 ed il 15 maggio 2014 era stato concordato assieme alle sigle sindacali un documento per la creazione di un Comitato di verifica e controllo per il redigendo Contratto di Servizio. Ma di tutto questo lei, signor assessore non ne sta tenendo conto. Non serve a nulla il viaggio che lei sta volendo inscenare, alla luce anche dell’incontro palermitano con il viceministro Nencini. Quello che al momento ai Siciliani occorre, è il rispetto del diritto alla Continuità Territoriale così come previsto dalla Costituzione.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer







venerdì 13 febbraio 2015

Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia

Messina. Il Comitato Pendolari Siciliani prenderà parte alla manifestazione, che si terrà sabato 14 febbraio a Messina, per tutelare il diritto alla Continuità Territoriale.
Tenuto conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’ arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini, associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo.  Un sistema dei trasporti efficiente ed efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di arretratezza. Chiediamo che:
Il cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino le proprie esigenze.
Il cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di trasporto.
Il cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali. 
La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo, la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

Continuità Territoriale. Oltre alle rassicurazioni servono fatti concreti.

Sicilia. In riferimento alle rassicurazioni del ministro Lupi, inviate per lettera ad un quotidiano siciliano, desideriamo intervenire sulla questione.
L’intervento del ministro Lupi, in tutta questa vicenda a tinte fosche, dobbiamo riconoscerlo è propizio nel chiarire, una volta per tutte, quello che si vuole fare del trasporto-continuità sullo stretto di Messina. Siamo d’accordo con il ministro nel voler restringere lo Stretto, in considerazione del fatto che afferma di essere stato un sostenitore del “Ponte”. Costruzione che sicuramente avrebbe risolto tutti i problemi di trasporto-continuità non solo con il resto del Paese ma con l’Europa. Ci consta alla luce di tutte queste polemiche sollevate per la poca chiarezza, dopo l’incontro romano dell’11/11/2014, di poter dire la nostra.
Assieme a Giovanni Russo presidente dell’Associazione Ferrovie Siciliane desideriamo suggerire un eventuale progetto di velocizzazione confermando gli attuali treni in esercizio su Roma e Milano a costo zero ed evitando disagi all’utenza.
Occorre, secondo il nostro punto di vista, cambiare l’attuale composizione dei treni che dovranno attraversare Messina e Villa per ammortizzare l’attuale rottura di carico di due ore e mezza circa.
La composizione treno che suggeriamo dovrebbe essere composta da un rotabile E402b con al seguito 4 carrozze tipo UIC-Z1 (IC901), totale posti 250.
Con questa formazione treno si otterrebbero due condizioni favorevoli: la prima - si abbatterebbero quelle fatidiche 2 ore e mezzo circa di operazione di imbarco e sbarco senza procurare disagi e/o fastidi di salita e discesa con bagagli a seguito per il trasbordo treni/navi; la seconda- si diminuirebbero i tempi di percorrenza potendo viaggiare ad una velocità massima di 200 km/h.
Secondo noi, questa deve essere la soluzione che la Regione Sicilia deve portare avanti per evitare lo smantellamento del trasporto-continuità, per assicurare un servizio efficiente ed efficace e per il mantenimento dei posti di lavoro sullo Stretto di Messina porta d’Europa. Saremo presenti assieme a tutte le altre sigle sindacali, domani a Messina per la manifestazione "Ilferribottenonsitocca"
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 11 febbraio 2015

La mobilita è un diritto dei Siciliani - Striscia La Notizia 11 febbraio 2015

Sicilia Continuità Territoriale. Riteniamo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e Forze Sociali assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo.
La mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare alla Sicilia la Continuità Territoriale.
Clicca sull'immagine per vedere il video


martedì 10 febbraio 2015

Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.

Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano Sicilia e Sardegna.
Quale può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’ il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad alta velocità.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 9 febbraio 2015

La Regione conosceva bene il piano Ferrovie sullo Stretto

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.

domenica 8 febbraio 2015

Stretto di Messina e le (mezze) verità nascoste.

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
L’assessore ci racconta la favoletta del fratello ricco e del cugino povero, parafrasando su Rfi e Trenitalia i due gestori ferroviari, il primo per le infrastrutture ed il secondo per il trasporto. Continua dicendo che sui treni diurni a lunga percorrenza non c’è nulla di ufficiale. Prosegue accennando ad uno scontro in atto e ad una prova di forza all’interno di Ferrovie dello Stato tra le diverse anime del sindacato all'indomani dell'uscita di scena di Mauro Moretti, finendo col dichiarare cito testualmente: «A me pare che il campo di battaglia individuato e bene visibile, lo Stretto, si presti a perfezione per lo schieramento delle contrapposizioni. Spacca in due il Paese. Ed in conclusione afferma: “Occorre guardare al futuro in ogni caso. Che le ferrovie facciano investimenti da Paese moderno per lo sbarco e l'imbarco di passeggeri e bagagli. Occorrono investimenti organizzativi di prospettiva se vogliamo fare le cose sul serio”.
E’ partito da molto lontano l’assessore Pizzo nel fare la sua disamina sul grave taglio del traghettamento dei treni da e per il nord contestualmente alla definitiva cessazione della Continuità territoriale, che se non vado errato non cita mai nel suo intervento.
Però alla fine dell’articolo, con la sua ultima dichiarazione, l’assessore Pizzo ha confessato candidamente di essere a conoscenza del progetto di smantellamento del traghettamento e della definitiva perdita del diritto alla Continuità sullo Stretto. A chiusura dell’incontro romano sulla vertenza, di venerdì 6 febbraio, veniamo a conoscenza che già in una riunione dello scorso 11 novembre 2014,  a cui oltre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e ai vertici di Rfi e Blueferries, erano presenti l’assessore dei Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele (oggi ex), l’assessore dei Trasporti della Regione Siciliana Giovanni Pizzo, il sindaco di Messina Renato Accorinti e il suo assessore alla mobilità Gaetano Cacciola, erano state delineate e condivise le linee principali di questo progetto di smantellamento dello Stretto.
Nei fatti, il mantenimento del traghettamento dei due Intercity notte mentre dei tre rimanenti Intercity diurni il traghettamento dei passeggeri con navi veloci, predisponendo interventi anche infrastrutturali negli scali di Villa S.G, Reggio C. e Messina per agevolare il passaggio treno/nave dei passeggeri, a partire dal cambio orario del 13 giugno 2015. La domanda mi sorge spontanea: se già l’assessore Pizzo da circa tre mesi era a conoscenza di questa eventuale ed ipotetica operazione sui tagli ai treni da e per il nord, perché l’ha tenuta nascosta sino ad oggi? In conclusione dal 2009 abbiamo ottenuto le cinque coppie di treno da e per il nord e per nessun motivo la regione Sicilia deve cedere a questa assurda operazione di ammodernamento perché sarebbe il preludio, nel giro di un anno, alla definitiva scomparsa dei treni a lunga percorrenza compresi i due Intercity notturni che al momento resteranno in esercizio, fino al completamento delle infrastrutture per il traghettamento treno/navi.   
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 4 febbraio 2015

Continuità Territoriale. Hanno più diritti gli immigrati che noi siciliani

Sicilia. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così finisce l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma non è proprio così.  Non bastano le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non bastano le risposte del Ministro Lupi, non basta la richiesta del governatore Crocetta è ora che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile. Basta agli annunci di mega opere, di alta velocità, di progetti faraonici come la Palermo-Messina-Catania per un totale di circa 8 miliardi e 600 milioni di cui finanziati appena il 10%. Queste opere sono decenni che vengono di volta in volta annunciate e mai finanziate e dico finanziate per l'intero importo. Basta con gli scippi già perpetrati sulle tasse dei siciliani. Ritengo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e forze sociali assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo, la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la Continuità territoriale alla Sicilia. 

Or.S.A. risponde alle rassicurazioni delle Ferrovie

Con un comunicato del 3 febbraio u.s. FS ha risposto al grido di protesta dei siciliani per la fine della continuità territoriale. In buona sostanza l’azienda a totale sovvenzione pubblica ha confermato, addolcendo la pillola, quanto comunicato alle rappresentanze sindacali nell’incontro nazionale del 2 febbraio.
Nel comunicato di FS si afferma che:

martedì 3 febbraio 2015

Sicilia. La politica sancisce l’addio alla “Continuità Territoriale della Sicilia”

Sicilia. Vengono meno a cinque milioni di siciliani i diritti previsti dall’art. 16 della Costituzione Italiana: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale…Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche…”. Ma non è proprio così!!! I siciliani dal 13 di giugno 2015 non hanno più garantiti gli stessi diritti alla mobilità da Villa San Giovanni a Bolzano, hanno più diritti gli immigrati che transitano nel braccio di mare tra l’Africa e la Sicilia che i Siciliani per raggiungere il continente Italia o meglio l’Europa in treno. 
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 1 febbraio 2015

Alta Velocità, traghettamento e Corridoi Europei sullo Stretto di Sicilia.

Messina. C’è un progetto per abolire il traghettamento ferroviario nello Stretto di Messina?  Però parte l'alta velocità ferroviaria nell'Isola.
Le prove generali del traghettamento a piedi fra le due sponde calabresi e siciliane erano state effettuate a Pasqua 2009, e dopo circa sei anni si ripresenta per i Siciliani lo spettro del definitivo traghettamento dei treni da e per il nord.
Ritenevamo che il problema a distanza di tempo fosse rientrato ed invece no, si ripresenta in maniera molto più grave con il definitivo smantellamento della continuità territoriale. Smantellamento che non tiene conto ne dei servizi che devono essere assicurati ai cinque milioni di Siciliani ne delle cinquecento famiglie che vedranno scomparire le risorse finanziarie per il loro sostentamento, tenuto conto che c’è ancora aperta la questione degli ex dipendenti Ferrotel. 
C’è un progetto per abolire i traghetti Fs? Siamo convinti di si!
Con un tempismo da record, mentre sono ancora in dubbio le sorti del traghettamento, il 23 gennaio alla Kore di Enna si teneva il tavolo tecnico  per la presentazione  della mega opera della Palermo-Catania che nel Contratto di programma 2012-2016 ha solo 829 milioni di finanziamento. Tre stranezze. La prima:- quest’opera non ha tutte le coperture finanziare per l’intero percorso. La seconda:- quest’opera fa parte del cosiddetto Corridoio “Scandinavia-Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario e non è immaginabile pensare di chiudere lo Stretto al traghettamento dei treni. La terza:-che con la somma complessiva del finanziamento previsto per la realizzazione della sola Palermo-Catania (5.757 milioni) si potrebbero raddoppiare e velocizzare la Pa-Me (Castelbuono-Patti), la Me-Ct (Giampilieri-Fiumefreddo), la Catania Acquicella-Siracusa, la velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela-Calatnissetta e per ultimo la velocizzazione della Trapani-Palermo.
Ma si continua a parlare solo ed esclusivamente della Palermo-Messina-Catania con un costo totale nel Contratto di programma 2012-2016 di 8.613 milioni di euro ma al momento le uniche e sole risorse previste sono 829 milioni di euro.
Ritornando sulle problematiche della dismissione del progetto di traghettamento, in pochi hanno il coraggio di prendere posizione nei confronti di un governo che sta finendo di affossare la Sicilia da tutti i punti di vista. Si ha la sensazione che il governo e RFI non giochino a carte scoperte, di certo un piano per la smobilitazione dello Stretto c’è, ma dipenderà di sicuro dalle prese di posizione dei governatori di Calabria e Sicilia, i quali assieme dovranno far sentire i loro bisogni di mobilità costringendo il governo a far mantenere il rispetto della continuità territoriale ferroviaria sullo Stretto.
Il nodo sta tutto qui e nei “Corridoi Europei della Rete TEN”.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer