Comunicazione-
Attivazione nuova modalita' comunicativa per la segnalazione di disservizi
relativi al trasporto ferroviario regionale-Form on line- Link pubblicato su
pagina web del dipartimento IMT - Nota Prot. n. 41917 del 07-08-19.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
giovedì 8 agosto 2019
sabato 27 luglio 2019
Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre
L’invito
che avevamo rivolto agli esponenti della politica siciliana, era stato quello
di attuare un’attenta politica ai bisogni primari della nostra Sicilia e dei
siciliani e, di esigere quanto ci è stato tolto in questi anni e quanto invece
ci è dovuto nei confronti di un Governo che ci ha sempre penalizzato.
Al
neo governo siciliano avevamo chiesto, sin dal suo insediamento, a voler
iniziare ad attuare una serie di richieste che andassero nel senso di una
concreta attuazione di politiche tendenti a favorire la mobilità pubblica,
nella consapevolezza che attraverso una corretta impostazione e gestione del
trasporto pubblico, si ponessero, finalmente, le basi per una migliore qualità
della vita economico-sociale della Sicilia e dei Siciliani e di quel tanto
bistrattato settore turistico, che potrebbe dare molto di più avendo le dovute
infrastrutture.
Ci
convinciamo sempre più, che la differenza tra nord e sud, non è solamente
culturale ma è anche nella qualità della politica svolta nei palazzi siciliani
e romani.
Premesso
che la Regione Siciliana è stata l’ultima regione italiana a sottoscrivere il
contratto di trasporto ferroviario. Detto questo speravamo in un Contratto di
Servizio che doveva essere lo strumento per conseguire, tra l’altro, il
miglioramento del servizio di trasporto ferroviario e l’adeguamento a
soddisfare le esigenze e le aspettative del cittadino-utente-pendolare, il
quale deve poter disporre di un trasporto efficiente ed efficace e di
condizioni di trasporto semplici e flessibili per la propria mobilità.
Abbiamo
più volte fatto presente, in merito alla sottoscrizione del Contratto di
Servizio, di fare molta attenzione in quanto Trenitalia avrebbe fatto sentire
tutto il peso del suo monopolio, cercando di imporre le regole che sarà
chiamata a rispettare e alla politica di stare attenti a non fare il treno
della politica.
Fatte
queste premesse, avevamo suggerito alcune proposte da inserire nel redigendo
contratto:
1.che
venisse ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo
treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria,
dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo) o di guasti
dei self service in stazione;
2.che
le tariffe di biglietti ed abbonamenti restassero fisse per tutta la durata del
contratto di servizio;
3.di
prevedere la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo
di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio
treno, senza nessun aggravio di spesa;
4.di
prevedere un incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a bordo treno
che in stazione;
5.di
prevedere un incremento qualitativo, quantitativo e tempestivo dei servizi di
informazione in stazione e a bordo treno;
6.di
prevedere la possibilità per i Comitati dei Pendolari accreditati di avere
l’opportunità di accedere all’eventuale PIC per il monitoraggio e controllo dei
treni in riferimento ai ritardi e alle soppressioni;
7.di
attuare la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto
regionale. con le risorse ottenute dalle sanzioni elevate a
Trenitalia in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione,
carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);
8.che
nel nuovo contratto di servizio venissero introdotti criteri e parametri che
tenessero finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di
efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente in generale e
nello specifico dai pendolari, che sono quelli che, a noi e,
pensiamo
anche all’Istituzione regione interessino maggiormente, evitando così che il
controllato diventi controllore;
9.di
nominare un apposito “Comitato di Qualità”, composto oltre che da
rappresentanti della Regione e di Trenitalia anche da rappresentati dei
Comitati dei Pendolari per la valutazione della
qualità
del servizio e per la formulazione di proposte finalizzate all'innalzamento
degli standard qualitativi;
10.di
prevedere degli incontri con i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori
e dei Comitati dei Pendolari, attraverso specifici confronti da convocare, di
norma, ogni tre mesi, per la verifica del rispetto degli impegni assunti da
Trenitalia nella Carta dei Servizi. La verifica periodica sullo stato e sulla
programmazione dei servizi, sulle criticità emerse e sull'efficacia dei
provvedimenti assunti in merito e per l'ascolto dei rappresentanti dei
Consumatori e dei Comitati dei Pendolari in merito alle problematiche rilevate
e ad eventuali suggerimenti.
11.di
impegnare l’impresa ferroviaria ad attivare e mantenere attivo un servizio di
informazione telefonica fissa attivo giornalmente in specie nei casi di
emergenza e/o criticità;
12.di
prevedere un’effettiva riduzione dei tempi di percorrenza che di anno in anno
aumentano nell’interesse dell’impresa ferroviaria per riuscire a garantire gli
standard di puntualità;
13.di
prevedere negli standard di qualità regole ben precise e verifiche mensili.
Proposte
che sono in parte o del tutto rimaste inascoltate.
Abbiamo
volutamente fatto presente come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino
sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita,
arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto
ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il
massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano
concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Avevamo
espressamente richiesto che il Contratto di Servizio desse delle garanzie
precise e che una parte del corrispettivo (tra il 10 e il 20%) venisse legato
ai risultati raggiunti in termini di diminuzione di tempi di percorrenza,
puntualità, pulizia, numero effettivo di passeggeri trasportati, soddisfazione
utenza, comfort, informazioni tempestive all’utenza, area particolarmente
critica di Rete Ferroviaria Italiana, e di prevedere un miglioramento generale
con un’attenzione particolare per i pendolari, che sono utenti sistematici dei
treni, in base a precisi parametri quantificabili e misurabili.
Una
domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria ha già incassato
223.071.840,00 per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e ha investito 40
milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016
e dovrà incassare ulteriori 1.198.739.200,00 di euro per il Contratto di
Servizio “Decennale 2017-2026” perché gli investimenti previsti nel contratto
decennale, da parte di Trenitalia, sono pari a soli 42,5 milioni di euro e tra
l’altro previsti non per acquistare materiale rotabile da impiegare nel
decennio ma relativi ad investimenti vari quali il revamping dei treni già in
esercizio; interventi di ammodernamento agli impianti di Palermo, Messina e
Siracusa ed investimenti in tecnologia ed informatica (all’art. 16 del
contratto).
Teniamo
a precisare che stiamo ancora aspettando la linea telefonica fissa per
informazioni all’utenza, il Wi-Fi già peraltro previsti nel contratto ponte
scaduto da 3 anni.
Avevamo
chiesto, inoltre la possibilità di prevedere nel nuovo contratto delle linee di
abbonamenti per le forze dell’ordine e per gli studenti e di prevedere nel
Comitato di Verifica e Controllo della qualità con un componente dei Comitati
Pendolari, senza aver ottenuto risposta.
Non
desideriamo entrare nel merito, di ritardi, di soppressioni, di tempestiva
informazione a bordo treno ed in stazione, di disservizi infrastrutturali, di
allungamento delle percorrenze, di mancanza di personale, d materiale difforme
al programma di esercizio, della scomparsa del personale addetto
all’antievasione, del comfort a bordo, della climatizzazione, di servizi
metropolitani senza alcuna logica, di orari che non prevedono la continuità di
viaggio, etc.
Desideriamo
invece chiedere all’assessore regionale ai trasporti, di tanto in tanto, di
salire su alcuni treni regionali per sentire l’umore degli utenti e rendersi
conto della qualità dei servizi che la regione paga all’impresa ferroviaria.
Chiediamo inoltre di conoscere le penalità o le premialità effettuate
all’impresa di trasporto ferroviario negli anni 2016, 2017 e 2018.
Spetta
alla Regione Siciliana la responsabilità di assicurare un trasporto efficiente
ed efficace e migliori condizioni di viaggio e l’opportunità di valutare
le richieste dell’utenza pendolare, facendole proprie, che vive sulla propria
pelle disagi e disservizi e di voler attenzionare le richieste dei territori
che seppur serviti dalla rete ferrata hanno sete di mobilità.
Il
Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre è tutta un’altra storia.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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venerdì 28 giugno 2019
Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, chiediamo l’intervento del Governatore Musumeci per il ripristino degli orari.
Il
giorno della riapertura della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela,
sabato 16 febbraio 2019, il Governatore Musumeci prendeva un impegno con i
pendolari. Questo è quanto dichiarava: - un impegno voglio assumere con i
pendolari, che vedo qui adeguatamente rappresentati. Con Trenitalia e
l’assessore Falcone ci stiamo impegnando per fare modificare gli orari dei
treni soprattutto i primi treni della mattinata perché sono stati concepiti
senza tenere assolutamente conto delle esigenze dei pendolari. Viaggiare in
treno conviene, viaggiare in treno è più economico, viaggiare in treno è più
ecologico, viaggiare in treno… - così si concludeva l’intervento del Presidente
Musumeci. E allora se l’impegno era di modificare gli orari perché non adeguati
alle esigenze dell’utenza e dei pendolari, perché da sei corse treno dal 15
aprile sono state cancellate due corse e in particolare la prima corsa che
partiva da Catania alle ore 5.38 penalizzando, così, tutti i pendolari che da
molti anni si servivano di questo treno del mattino per raggiungere Caltagirone
e poter proseguire per Niscemi e Gela con il bus sostitutivo al treno delle ore
7.50?
L’assessore
On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari del calatino perché nei nuovi
orari voluti dalla Regione ed entrati in vigore il 15 aprile 2019 è stato
cancellato il treno regionale 12805 delle ore 5.38 così come il bus sostitutivo
PA801 che da Caltagirone partiva alle 7.50 passando per Niscemi e arrivare a
Gela?
L’assessore
On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari di Scordia, Militello,
Vizzini-Licodia, Grammichele come potranno raggiungere Caltagirone alle 7.28
per poi proseguire per Niscemi e Gela con il bus sostitutivo al treno PA801 che
è stato cancellato?
L’assessore
On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari perché il servizio bus
sostitutivo al treno delle ore 7.50 tra Caltagirone-Niscemi e Gela non è stato
effettuato dall’impresa ferroviaria Trenitalia ma è stato affidato ad un
azienda di trasporto privato anzichè affidarlo all’Azienda Siciliana Trasporti
della Regione, risparmiando così risorse pubbliche e km-treno?
L’assessore
On. Falcone confermi o smentisca se i costi dei bus sostitutivi al treno tra
Caltagirone-Niscemi e Gela pari a 2,70 € a km con i costi dei bus dei privati
pari a 1,09 € a km, dati venuti fuori nell’incontro del tavolo tecnico tenutosi
a Caltanissetta lo scorso 6 marzo 2019 siano veri o meno?
Non
serve aver messo delle pezze alla mobilità con bus dei privati, aggiungendo
altri costi, da Scordia, da Militello e da Caltagirone, occorre nell’immediato
ripristinare le 6 vecchie corse treno e i bus sostitutivi tra Caltagirone,
Niscemi e Gela così come avevamo chiesto sin dall’inizio e precisamente di
voler effettuare il servizio con una coppia di treni che facessero la spola tra
Catania e Caltagirone raccordati ai bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e
Gela. Avevamo anche chiesto che i bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e
Gela non potevano e non dovevano essere considerati come servizio scolastico da
settembre a giugno ma per l’intero anno.
Questa
dovrebbe essere la soluzione per far ripartire il servizio, anche in fase
sperimentale, sulla relazione ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela a
prescindere se vi sia il Minuetto o le veterane Aln668:
Treno
regionale da Catania alle 5.40 e bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e
Gela alle ore 7.30
Treno
regionale da Caltagirone alle 5.50 arrivo a Catania alle ore 7.30
Treno
regionale da Catania alle 14.25 bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e
Gela alle ore 16.00
Treno
regionale da Caltagirone alle 14.30 arrivo a Catania alle ore 16.05
Treno
regionale da Catania alle ore 18.40 bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi
e Gela alle ore 20.30
Treno
regionale da Caltagirone alle 19.05 arrivo a Catania alle ore 20.40
Da
prevedere alla stazione centrale di Catania le eventuali coincidenze con i
treni in partenza per Messina.
Una
considerazione ci sorge spontanea: prima che intervenisse la regione vi erano
in servizio n.3 coppie treno, pari a 6 treni-giorno, corrispondenti a 546
treno*km-giorno per un totale di 3.276 treno*km a settimana. Ora con gli orari
voluti dalla Regione e non concordati con i pendolari, la situazione è la
seguente: il nuovo servizio viene espletato da 2 coppie treno pari a quattro
treni giorno, corrispondenti a 364 treno*km-giorno per un totale di 2.457
treno*km a settimana considerando anche le due coppie treno della domenica
anch’esse inutili visti gli orari.
Risulta
evidente che da 13.104 treno*km mensili si è passati a 9.828 treno*km, con una
decurtazione di oltre 3.000 treno*km mensili che sicuramente verranno
utilizzati in altre relazioni ferroviarie nonostante il territorio chiedesse di
ottimizzare gli orari esistenti delle 6 corse giornaliere, disattendendo anche
l’impegno preso con i pendolari dal Governatore della Regione di sistemare gli
orari della mattina.
Speravamo
Ill.mo Presidente che la riapertura della tratta ferroviaria
Catania-Caltagirone-Gela fosse la volta buona, visto l’impegno preso, per
programmare e dare un servizio ferroviario sensato a un territorio assetato di
mobilità, da anni lasciato al suo declino, con uno sperpero di risorse
pubbliche e di km*treno.
Allo
stato delle cose dobbiamo dire che non è stato così, addirittura, è stato
ancora una volta danneggiato da ulteriori penalizzazioni che potranno grazie al
Suo autorevole intervento essere ripristinate prima possibile non aspettando il
cambio orario del 15 dicembre 2019.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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giovedì 18 aprile 2019
Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela. Tutto da rifare
Ci è sembrato strano che il
territorio, il giorno della riapertura
(16/02/2019) della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone alla circolazione, chiedeva più servizi alla politica ma con la nuova proposta commerciale del 15 aprile scompaiono due corse treno dal lunedì al sabato.
(16/02/2019) della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone alla circolazione, chiedeva più servizi alla politica ma con la nuova proposta commerciale del 15 aprile scompaiono due corse treno dal lunedì al sabato.
Le proposte fatte anche
all’assessore regionale ai trasporti a mezzo pec il 3/12/2018, il 15/02/2019 e
il 12/03/2019 non hanno avuto risposta ne sono state prese in considerazione.
Queste le proposte avanzate
sugli orari in vigore sino al 13 aprile 2019:
-Avevamo chiesto di
ottimizzare gli attuali orari creando da Caltagirone il corrispettivo treno del
mattino a quello di Catania, considerando l’arrivo a Catania all’incirca verso
le 7.10/7.20;
-di spostare la partenza da
Catania dalle 13.16 alle 14.20/14.25 creando il corrispettivo treno da
Caltagirone grossomodo allo stesso orario e l’ultimo treno da Catania delle ore
17.00 alle 18.30/18.45 e così anche il treno da Caltagirone;
-Avevamo suggerito, a dire il
vero, di considerare gli orari standard lavorativi 7.30/13.30 e 8.00/14.00 e di
programmare gli orari delle corse prevendo di arrivare 15/20 minuti prima e di
ripartire 15/20 minuti dopo l’orario di fine lavoro in fase sperimentale sino a
sabato 8 giugno data in cui entrano in vigore gli orari estivi. Ciò avrebbe
consentito un attento monitoraggio sulla frequentazione, considerato che la
tratta è stata chiusa quasi tre anni. A fronte dei dati rilevati da questa fase
sperimentale si poteva rivedere l’intera offerta commerciale della tratta
Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela;
-Avevamo anche suggerito di
voler prendere in considerazione la possibilità di affidare i collegamenti tra
Caltagirone, Niscemi e Gela ad una coppia di bus dell’Azienda Siciliana
Trasporti, evitando così uno spreco di treno*km fatti con i bus sostitutivi di
Trenitalia Spa almeno sino alla ricostruzione del viadotto ferroviario crollato
l’11 maggio del 2011 in C.da Angeli-Piano Carbone in territorio di Niscemi oltre
ad un risparmio di risorse economiche pubbliche. Da considerare che i km*treno
risparmiati (46 km x 5 corse bus sostitutivi) potevano essere impiegati in
altre relazioni sino alla ricostruzione del viadotto di Piano Carbone;
-Avevamo anche avanzato la
proposta di creare ai bus sostitutivi le coincidenze alla Stazione di Gela con
i Ragusa-Caltanissetta-Palermo.
Tutte queste proposte non sono
state prese in considerazione da parte di chi aveva garantito più mobilità e
più servizi, tenuto conto che a pagare il servizio è la Regione Siciliana.
Tra l’altro con l’ultimo
investimento sull’infrastruttura di oltre 10 milioni sono stati migliorati i
tempi di percorrenza sull’intero tracciato che scenderanno dagli attuali 110 a
94 minuti rendendo così più appetibile la ferrovia nei confronti del gommato. Ma
la strana valutazione dei costi benefici ha fatto sì di far correre sui binari della
ferrovia Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela il “treno della politica” e non
quello dei fabbisogni dei territori e della gente.
Al tavolo tecnico tenutosi a
Caltanissetta il 6 marzo scorso, presentataci la nuova rimodulazione dei nuovi
orari, avevamo fatto presente che i bus sostitutivi al treno da Caltagirone a
Niscemi e Gela non avrebbero avuto più senso perché non avrebbero più
assicurato la continuità di viaggio ai treni in arrivo e/o partenza da
Caltagirone e Gela. Occorre infine fare
chiarezza sul costo a km dei bus sostitutivi al treno. Infatti sembrerebbe che un
km*treno fatto con i bus sostitutivi venga pagato all’impresa ferroviaria
Trenitalia circa 2 euro e 70 mentre alle aziende di trasporto private la
Regione paga 1 euro e 09 centesimi a km.
Non desideriamo entrare nel
merito ma qualcuno ci confermi o smentisca questi dati venuti fuori nell’incontro
del tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta lo scorso 6 marzo 2019.
Il servizio sulla Catania-Caltagirone-Gela andrebbe fatto con una coppia di treni (Minuetto e/o Aln668) creando l'incrocio a Lentini Dir.ne o Fildidonna visto che non è possibile poter fare incroci sino a Caltagirone.
Qualcuno ci spieghi qual è l'utilità del treno festivo 12816 delle ore 12.30 che arriva a Catania alle 14.04 per ripartire da Catania col treno 12817 delle ore 15.00 ultimo treno della sera?
Qualcuno ci spieghi con quali mezzi gli utenti, avendo eliminato il primo treno (12805) da Catania delle ore 5.38 potranno raggiungere Caltagirone per proseguire per Niscemi e Gela?
Qualcuno ci spieghi perchè sono stati programmati e a carico di chi i due bus della Etnatrasporti il primo alle 7.50 da Caltagirone e il secondo da Gela alle 13.15, che nessuno sapeva e che tra l'altro non sono visibili e/o acquistabili sul portale di Trenitalia?
Qualcuno ci spieghi come fa un pendolare che da Militello deve arrivare a Caltagirone per prendere il bus delle 7.50 visto che il primo treno delle 5.38 da Catania è stato cancellato?
Qualcuno ci spieghi perchè le corse dei bus sostitutivi tra Caltagirone-Niscemi e Gela vengono considerate scolastiche?
Da queste considerazioni avevamo suggerito che era necessario, opportuno ed urgente sistemare i nuovi
orari tra Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela e viceversa per evitare enormi
disagi a studenti e lavoratori ma così non è stato per volontà politica, già da
lunedì 15 aprile 2019.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari
Siciliani - Ciufer
martedì 16 aprile 2019
Una mattinata di disagi sulla relazione ferroviaria ionica.
Catania.
Martedì 16 aprile 2019 – I
primi treni del mattino della fascia oraria tra le 5.00 e le 9.00 sulla
relazione Messina-Catania-Siracusa hanno subito pesanti ritardi.
Nel
dettaglio i primi dodici treni penalizzati:
-
sei
hanno accumulato ritardi per 300 minuti pari a 5 ore (3865, 12865, 26576,
12868, 3866, 12780);
-
tre
sono stati soppressi e/o limitati per un
totale di 85 treno*km (26577, 26672, 26579);
-
gli
altri tre hanno transitato più o meno regolarmente (26575, 12866,12861).
E’
divenuto ormai una costante l’annuncio della sala operativa: Guasto temporaneo
agli impianti di circolazione” del gestore dell’infrastruttura “Rete
Ferroviaria Italiana Spa”. Guasti ormai divenuti normalità per problemi
tecnici, per manutenzioni, per condizioni meteo, per problemi ai P.L., per
incidenti vari lungo la linea ferrata in quasi tutte le relazioni ferroviarie
ma a piangerne sempre le conseguenze è l’utenza che si trova a recuperare ore
di lavoro che nessuno mai gli rimborserà.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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lunedì 8 aprile 2019
Dal 15 aprile 2019 molti utenti della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela non avranno modo come raggiungere il proprio luogo di lavoro e/o studio....
Dal 15 aprile 2019 molti utenti della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela non avranno modo come raggiungere il proprio luogo di lavoro e/o studio....
Speravamo nella sua sensibilità, On. Presidente Musumeci, affinché venissero ottimizzati gli attuali orari dei sei treni in circolazione creando per la prima volta un servizio a misura dell’utenza, e ci contavamo che fossero modificati al più presto per dare risposta ai territori e ai cittadini di Scordia-Militello-Vizzini/Licodia-Grammichele e Caltagirone. Invece in virtù dei costi-benefici dal 15 aprile 2019 i treni giornalieri vengono decurtati da 6 a 4. Scompare anche il primo treno delle 5.38 da Catania che era forse l’unico orario sensato nell’ottica lavorativa. A nulla sono valse le nostre richieste di ottimizzazione degli orari. Mi sembra strano che il territorio chieda più servizi alla politica e la politica risponda con i tagli anziché provare, anche in fase sperimentale sino a giugno, di mettere a regime gli orari delle attuali sei corse treno previste sino al 13 di aprile 2019.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
venerdì 5 aprile 2019
Rassicurazioni di Falcone "Caltagirone-Gela per tutelare i pendolari nuovi orari e corse"
Il
servizio dei bus sostitutivi dell’ex tratta ferroviaria
Caltagirone-Niscemi-Gela sarà mantenuto. Lo ha reso noto l’assessore regionale
alle Infrastrutture, Marco Falcone, il cui esponente del governo Musumeci, il
giorno dopo le preoccupazioni manifestate da pendolari e da un Comitato degli
stessi, ha precisato che i collegamenti fra il Calatino e i due centri del
Nisseno saranno garantiti. Emergono, indirettamente, nel contesto di tali
rassicurazioni ancora i dissensi dei pendolari. Quanto detto perché, alla luce
dell’entrata in vigore dei nuovi orari, peraltro diramati ieri stesso da
Trenitalia, giunge, come un fulmine a ciel sereno, la soppressione di una corsa
ritenuta fondamentale. Ebbene il primo bus-treno utile che da Caltagirone
partiva alle 8 per le destinazioni Niscemi-Gela, che slitta di ben 6 ore; vale
a dire non partirà più alle 8, bensì alle 14,10. La parola passa all’assessore
regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. "Nessuno – dice Falcone – ha
mai parlato di soppressione del servizio che, anzi, stiamo cercando di
potenziare con l’Ast, per renderlo più consono alle esigenze dell’utenza. Non
mi aspettavo apprezzamenti dal Comitato pendolari, ma proposte, che avessero
alla base una certa onestà intellettuale. A riprova di ciò, grazie
all’istituzione dell’osservatorio per i servizi ferroviari, che si riunirà a
fine mese a Agrigento, faremo il punto della situazione e, contestualmente,
apporteremo i dovuti aggiustamenti alle esigenze dei pendolari". Il presidente del Comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti
non ci sta. "Qui – dice – non è un problema di onestà intellettuale, ma di
disagi correlati alla mobilità dei pendolari. Visti i nuovi orari, peraltro non
concordati con nessuno, studenti e lavoratori avranno ancora difficoltà a
giungere nelle loro destinazioni, giacché il bus che partiva alle 8 da
Caltagirone, partirà alle 14,10. Stiamo predisponendo una lettera per chiedere
i rimborsi degli abbonamenti mensili acquistati lo scorso 1 aprile. Insomma,
non c’è tregue fra le parti, anche perché, sul fronte utenza, giungono altre
preoccupazioni. "Il territorio Calatino – dice Angela Barresi, pendolare di
Militello che lavora a Gela – non può essere isolato dal servizio di trasporto
pubblico. Non ci sono linee private alternative per giungere a Niscemi e
Gela". Conclude l’assessore Falcone: "Stiamo lavorando per migliorare
anche i tempi di percorrenza dei treni, così come dei bus sostitutivi. Dal 15
aprile riporteremo il treno Minuetto e risolveremo tutte le discrepanze sugli
orari dei treni-bus".
Gianfranco Polizzi
mercoledì 3 aprile 2019
Nuovi orari dal 15 aprile sulla Catania-Caltagirone-Gela, stop ai bus sostitutivi al treno
E’
necessario sistemare nell’immediato le percorrenze tra Caltagirone, Niscemi e
Gela e viceversa per evitare enormi disagi a studenti e lavoratori che già dal
1 di aprile hanno acquistato un abbonamento mensile del quale non potranno
farne uso già da metà mese. Invito tutti i pendolari che non potranno usufruire
di tali servizi, quindi servendosi di altri mezzi, di chiedere a partire dal 13
aprile eventualmente il rimborso di parte del titolo di viaggio.
martedì 2 aprile 2019
Catania-Caltagirone-Gela con i nuovi orari diminuiscono le corse
Ci
sembra strano che il territorio chieda più servizi alla politica e la politica
risponda con i tagli anziché provare, anche in fase sperimentale sino a giugno,
di mettere a regime gli orari delle attuali sei corse treno.
E’
notorio che sulla tratta in questione non vi sono dati relativi alla
frequentazione sia per la chiusura prolungata (oltre due anni) che per gli
orari senza senso delle attuali 6 corse.
Tra
l’altro, visti gli 11 mln spesi per l’ulteriore ammodernamento e il
miglioramento del tempo di percorrenza sia in andata che in ritorno (sarà di
ore 1 e 34 minuti e non più di ore 1 e 50 minuti tra Catania e Caltagirone),
avrebbe reso più appetibile il viaggio in treno nei confronti delle corse bus
dei privati.
Ma la
strana valutazione dei costi benefici ha fatto sì di far correre sui binari il
“treno della politica” e non quello dei bisogni della gente.
Altra
questione sollevata nel tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta mercoledì 6
marzo con all’odg le problematiche degli orari della Catania-Caltagirone-Gela,
quella di aver fatto presente se alle nuove corse treno del 15 aprile fossero
stati raccordati i bus sostitutivi al treno tra Caltagirone-Niscemi e Gela
attualmente previsti nei vecchi orari sino al 13 aprile. Non ottenendo nessuna
risposta.
Fatta
questa premessa, tra l’altro, avevamo espressamente richiesto nelle due pec del
3/12/2018, 15/02/2019 e 12/03/2019 ( al Presidente della Regione, all’Assessore
ai Trasporti, al Dirigente G.le del Dipartimento trasporti), se fosse il caso
di affidare i collegamenti ad una coppia di bus dell’Azienda Siciliana
Trasporti, evitando così uno spreco di treno*km fatti con i bus sostitutivi tra
Caltagirone-Niscemi e Gela e viceversa, almeno sino al ripristino del viadotto
ferroviario di C.da Angeli-Piano Carbone in territorio di Niscemi, crollato
l’11 maggio del 2011.
Un’altra
domanda avevamo sottoposto, nell’incontro del 6 marzo scorso a Caltanissetta: -
quanto costano a km i bus sostitutivi al treno che collegano Caltagirone,
Niscemi e Gela? E quanto costa, invece, un km bus fatto dalle
aziende di trasporto? Sembrerebbe che il treno*km con i bus sostitutivi pagato
all’impresa ferroviaria Trenitalia sia di circa 2 euro e 70 mentre è di 1 euro
e 09 centesimi a km quello che la regione paga alle aziende di trasporto
siciliane. Ognuno tragga le proprie conclusioni.
E’
veramente inverosimile che un utente qualunque che voglia spostarsi da Caltagirone
a Gela (46 km ferroviari) dal 15 di aprile debba affrontare un viaggio di 7 ore
e 39 minuti, partendo da Caltagirone alle 6.11 del mattino facendo prima tappa
a Catania alle 7.45, prendersi un altro treno alle ore 8.50 per arrivare a
Siracusa alle 9.55, per poi ripartire da Siracusa alle 10.30 passando per
Avola, Noto, Rosolini, Ispica, Pozzallo, Sampieri, Scicli, Modica, Ragusa,
Donnafugata, Comiso, Vittoria, arrivando a Gela alle ore 13.50, dopo aver
effettuato due cambi treno e circa otto ore di viaggio.
Se
invece un altro utente vorrebbe da Gela andare a Caltagirone la situazione non
cambia potrà partire da Gela alle 9.10 o 15.07 ed arrivare a Caltagirone alle
15.44 o alle 20.49 dopo due cambi treno e nel primo caso con 6 ore e 34 minuti
mentre nel secondo caso con 5 ore e 42 minuti. E’ necessario sistemare
nell’immediato le percorrenze tra Caltagirone, Niscemi e Gela e viceversa per
evitare enormi disagi a studenti e lavoratori che già dal 1 di aprile hanno
acquistato un abbonamento mensile del quale non potranno farne uso già da metà
mese. Invito tutti i pendolari che non potranno usufruire di tali servizi,
quindi servendosi di altri mezzi, di chiedere a partire dal 13 aprile
eventualmente il rimborso di parte del titolo di viaggio.
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 26 marzo 2019
Il tracciato della Catania-Palermo da raddoppio a rattoppo a differenza della Napoli-Bari AV/AC considerata strategica.
Che
ben vengano le tante agognate infrastrutture in Sicilia ma è necessario una
volta per tutte fare chiarezza, inaugurazioni a parte.
L’amministratore
delegato di RFI, Ing. Maurizio Gentile, ha più volte annunciato investimenti in
Sicilia per 14 miliardi di euro. Mai nessuno ha chiesto nello specifico a quali
infrastrutture ferroviarie erano destinati questi investimenti.
Nella
nota stampa di RFI Spa (di ieri), è strano che non si parli più dei paventati
14 miliardi, ma bensì di un piano di investimenti di complessivi 13 miliardi di
euro per la realizzazione di nuove infrastrutture e per il potenziamento
tecnologico della rete esistente.
Questi
gli interventi degli 8 miliardi previsti, dichiarati nella nota stampa di Rete
Ferroviaria Italiana:
in
corso: finanziati i 2,3 miliardi per il raddoppio diviso in due lotti -
Giampilieri-Letojanni e Taormina-Fiumefreddo;
programmati
itinerario Messina-Catania-Palermo: Nodo ferroviario di Palermo, Linea
Palermo-Messina, Velocizzazione Catania-Siracusa, Palermo-Trapani via Milo,
Caltagirone-Gela e Ulteriori interventi.
Di
questi lavori programmati desidereremmo conoscere, nel dettaglio, i piani di
investimento e i relativi cronoprogramma. Ciò per fare chiarezza ed avere contezza
una volta per tutte su questi 14/13 miliardi di investimenti acclarati in ogni
conferenza stampa e/o inaugurazione mentre nella nota stampa di RFI Spa si
parla solo di 8 miliardi.
Tenuto
conto che sono infrastrutture già previste da oltre 15 anni nei vari contratti
di programma tra Mit e Rete ferroviaria Italiana Spa.
In
conclusione, tra gli svariati annunci che in questi ultimi anni si sono
susseguiti e precisamente - alta velocità, velocità light e normale velocità -
speriamo che almeno veda finalmente la luce la nuova tratta
ferroviaria Catania-Palermo, anche
se non sarà un raddoppio ma un rattoppo, a differenza della Napoli-Bari
prevista anch’essa nello Sblocca Italia ma realizzata per intero. Ma si sa che
quando occorre investire in Sicilia i tempi si allungano e diventa difficile
trovare i finanziamenti. Chissà perché!!!
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari
Siciliani - Ciufer
domenica 17 febbraio 2019
La nostra richiesta alla Regione è quella di ottimizzare, nel più breve tempo possibile, gli orari dell Catania-Caltagirone-Gela
Ci
pregiamo fare presente alle SS.LL.
che la
riapertura della relazione ferroviaria Catania-Caltagirone con gli attuali
orari, non sortirà alcun effetto sulla mobilità dei territori interessati.
Questo perché da quando la Regione è la committente del trasporto ferroviario isolano, non ha tenuto
minimamente conto dei suggerimenti dei Comitati dei Pendolari e quindi dei fabbisogni dei territori
(Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e
Palermo-Trapani).
Fatta questa premessa, riteniamo importantissimo informare
l’Ill.mo Presidente On. Nello Musumeci e l’assessore ai trasporti, On. Marco Falcone, in merito alla ottimizzazione
degli orari e delle relative tracce orarie della tratta ferroviaria
Catania-Caltagirone-Gela, in considerazione della riapertura alla circolazione
ferroviaria di lunedì 18 febbraio 2019.
In
seguito alla pubblicazione dei nuovi orari, già acquistabili sul portale di Trenitalia.com,
vogliamo fare presente che per il terzo anno consecutivo sulla tratta
ferroviaria Catania-Caltagirone vengono confermati orari senza alcun senso logico,
rendendo del tutto inappetibile l’offerta ferroviaria su un territorio con una
sete di mobilità ecosostenibile che unisce due province.
Tutto ciò,
lo riteniamo indispensabile, tenuto conto che il Committente è la Regione Siciliana,
e questo dovrebbe assicurare, a differenza di quanto è stato fatto negli anni precedenti,
quando la competenza era del Ministero dei Trasporti, una vera mobilità con
orari che soddisfino i territori e le esigenze dei cittadini-utenti-pendolari.
Soprattutto alla luce degli enormi investimenti che sono stati fatti nell’ultimo
decennio per il mantenimento ed il buon funzionamento della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela.
sabato 16 febbraio 2019
Catania-Caltagirone-Gela rivedere URGENTEMENTE l’offerta commerciale (orari treni)
Al
Presidente della Regione Siciliana On. Nello Musumeci
All’Assessore
Regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Avv. Marco Falcone
Al
Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e
Trasporti
Al
Dirigente Servizio 2° Dott. Giuseppe Di Miceli Piano Regionale dei Trasporti e
Trasporto Regionale
Ferroviario
Agli
Organi di Stampa
Loro
Sede
Oggetto:
Catania-Caltagirone-Gela rivedere URGENTEMENTE l’offerta commerciale (orari
treni).-
Ci
pregiamo fare presente alle SS.LL.
che la
riapertura della relazione ferroviaria Catania-Caltagirone con gli attuali
orari, non sortirà alcun effetto sulla mobilità dei territori interessati.
Questo perché da quando la Regione è la committente del trasporto ferroviario isolano, non ha tenuto
minimamente conto dei suggerimenti dei Comitati dei Pendolari e quindi dei fabbisogni dei territori
(Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e
Palermo-Trapani).
Fatta questa premessa, riteniamo importantissimo informare
l’Ill.mo Presidente On. Nello Musumeci e l’assessore ai trasporti, On. Marco Falcone, in merito alla ottimizzazione
degli orari e delle relative tracce orarie della tratta ferroviaria
Catania-Caltagirone-Gela, in considerazione della riapertura alla circolazione
ferroviaria di lunedì 18 febbraio 2019.
In
seguito alla pubblicazione dei nuovi orari, già acquistabili sul portale di Trenitalia.com,
vogliamo fare presente che per il terzo anno consecutivo sulla tratta
ferroviaria Catania-Caltagirone vengono confermati orari senza alcun senso logico,
rendendo del tutto inappetibile l’offerta ferroviaria su un territorio con una
sete di mobilità ecosostenibile che unisce due province.
Teniamo a
precisare che la Catania-Caltagirone è chiusa dal mese di settembre 2017 a
tutt’oggi con la seguente motivazione: “lavori di manutenzione straordinaria”. Ma
di lavori non se ne sono visti se non in queste ultime settimane, alla luce di
un finanziamento di circa 10 milioni di euro.
Le corse
treno, in questo anno e mezzo sono state effettuate con bus sostitutivi che hanno
viaggiato vuoti.
Ritornando
sugli orari che entreranno in vigore il 18
febbraio 2019, abbiamo rilevato che così come strutturati non soddisfano in
nessun modo le esigenze dell’utenza che da
Catania si sposta verso Caltagirone e viceversa. Questi gli orari e le
fermate:
CATANIA-CALTAGIRONE
(Scordia - Militello - Vizzini/Licodia - Grammichele e Caltagirone):
Regionale
12805 da Catania alle ore 5.38 arrivo a Caltagirone alle ore 7.28 percorrenza
h.1:50
Regionale
12809 da Catania alle ore 13.16 arrivo a Caltagirone alle ore 15.10 percorrenza
h. 1:54
Regionale
34763 da Catania alle ore 17.00 arrivo a Caltagirone alle ore 18.49 percorrenza
h. 1:49
CALTAGIRONE-CATANIA
(Grammichele - Vizzini/Licodia - Militello - Scordia e Catania):
Regionale
12806 da Caltagirone alle ore 8.00 arrivo a Catania alle ore 9.38 percorrenza
h.1:38
Regionale
12809 da Caltagirone alle ore 15.23 arrivo a Catania alle ore 16.54 percorrenza
h. 1:31
Regionale
34763 da Caltagirone alle ore 19.18 arrivo a Catania alle ore 20.55 percorrenza
h. 1:37
Attenzionando
questi orari, risulta piuttosto evidente quanto siano incompatibili con la tempistica
di chi viaggia per motivi di lavoro o di studio. I treni ci sono ma è necessario
ed opportuno ottimizzare gli orari per dare la possibilità alla gente di poter
avere un treno che li porta ed uno che li ritorna in orari lavorativi. Da
queste gravi incongruenze chiediamo che vengano immediatamente modificate le
tracce orarie degli attuali treni considerando la possibilità di strutturare i
nuovi orari in base agli orari standard lavorativi: 7:30/13:30 - 8:00/14:00 dando la possibilità di arrivare 15/20
minuti prima dell'orario di lavoro e far ripartire 15/20 minuti dopo la fine dell'orario
di lavoro.
Avendo
voluto controllare le corse dei bus di alcune aziende di trasporto su gomma sempre
sulla stessa linea Catania-Caltagirone, abbiamo riscontrato che vengono effettuate
12 corse giorno dall’Azienda Siciliana Trasporti (AST) tra Catania-Caltagirone
(e viceversa) e 4 corse giorno dalla Etnatrasporti tra Catania-Caltagirone (e
viceversa), tra l’altro in tempi di percorrenza più brevi e con meno costi di
viaggio. Quindi, chi mai prenderà il
treno, visti gli orari insensati, che da Catania a Caltagirone impiega due ore
circa e pure ad un costo di ticket superiore a quello delle altre aziende?
Quello
che in questi anni, ad ogni cambio orario abbiamo cercato di far capire al Dipartimento
Trasporti Regionale, è che non chiedevamo di avere più treni durante l’arco della
giornata ma di ottimizzare le tracce orarie esistenti per renderle più vicine
alle esigenze dell’utenza pendolare e dei territori.
Ci chiediamo
dunque: come mai il Dirigente Responsabile U.O. Servizio 2.01 del Dipartimento Trasporti,
Ing. Michele Zambuto, che si occupa dell’affidamento dei servizi di trasporto
pubblico ferroviario, della gestione, controllo e monitoraggio dei Contratti di
servizio, della determinazione del livello dei servizi minimi e dei rapporti
con l'utenza del servizio ferroviario regionale, non abbia mai pensato di
rivedere questa offerta commerciale sulla Catania-Caltagirone?
La nostra
richiesta è quella di ottimizzare, nel più breve tempo possibile, gli attuali 170
mila km*treno annui, altrimenti sarebbe più conveniente abbandonare la
ferrovia. Perché così come è strutturato
l'orario è uno spreco di risorse economiche pubbliche e uno sperpero di
treno*km, che potrebbero essere impiegati in altre relazioni, lasciando la
Caltagirone-Catania al gommato visto che sulla stessa tratta vengono impiegati
16 coppie di bus ogni giorno.
In
conclusione chiediamo al Presidente della Regione, Nello Musumeci e
all'assessore regionale ai trasporti, Marco Falcone, che in tempi brevi venga rivisto
l'orario ferroviario della Catania-Caltagirone in funzione delle esigenze della
mobilità dei cittadini dei comuni di Grammichele, Vizzini-Licodia, Militello, Scordia,
affinché questo spreco di risorse pubbliche e sperpero di km*treno perpetrato
oramai da anni, sulla tratta ferroviaria Caltagirone-Catania, abbia fine.
Siamo convinti
che questo tratto di ferrovia debba asservire alle esigenze non dell'impresa ferroviaria
ma alle effettive esigenze di mobilità dei cittadini.
E’ opportuno
che nella questione intervengano i Sindaci dei territori interessati dalla ferrovia
per garantire ai propri cittadini un trasporto ferroviario efficiente ed
efficace.
Tutto ciò,
lo riteniamo indispensabile, tenuto conto che il Committente è la Regione Siciliana,
e questo dovrebbe assicurare, a differenza di quanto è stato fatto negli anni precedenti,
quando la competenza era del Ministero dei Trasporti, una vera mobilità con
orari che soddisfino i territori e le esigenze dei cittadini-utenti-pendolari.
Soprattutto alla luce degli enormi investimenti che sono stati fatti nell’ultimo
decennio per il mantenimento ed il buon funzionamento della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela.
F.to Giosuè Malaponti Presidente Comitato
Pendolari Siciliani – Ciufer
Catania,
15 febbraio 2019 a mezzo PEC
giovedì 14 febbraio 2019
Gli attuali orari della "Catania-Caltagirone" non garantiscono nessuna mobilità tra le due città
Il 18
febbraio riapre dopo 17 mesi la tratta ferroviaria della vergogna
"Catania-Caltagirone" Gli attuali orari
"Catania-Caltagirone" non garantiscono nessuna mobilità tra le due
città:
- da Catania (12805) il primo treno è alle 5:38 per arrivare a Caltagirone alle 7:28 se possibile anticipare la corsa di circa 10 minuti.
Il corrispettivo da Caltagirone (12806) parte alle 8:00 per arrivare a Catania alle ore 9:38 quindi impensabile come orario proponibile all'utenza pendolare.
- da Catania (12809) alle ore 13:16 e l'ultimo (12813) alle ore 17:00. Da Caltagirone (12810) alle ore 15:23 e l'ultimo (12812) alle ore 19:18.
E' alquanto evidente dalla formulazione degli orari che è impensabile poter viaggiare da Catania e/o da Caltagirone per motivi di lavoro, studio o altro.
La strutturazione di tale orario che va avanti da diversi anni non permette minimamente ad alcuno di poter prendere in considerazione per i propri spostamenti di lavoro o studio il mezzo treno.
Da considerare la possibilità di strutturare gli orari in base agli orari standard lavorativi:
7:30/13:30 - 8:00/14:00 dando la possibilità di arrivare 15/20 minuti prima dell'orario di lavoro e far ripartire 15/20 minuti dopo la fine dell'orario di lavoro.
I treni ci sono ma è necessario ed opportuno ottimizzare gli orari per dare la possibilità alla gente di poter avere un treno che li porta ed uno che li ritorna in orari lavorativi.
La nostra richiesta è quella di ottimizzare gli attuali 170 mila km*treno altrimenti di abbandonare la ferrovia perchè così come è strutturato l'orario è uno spreco di risorse economiche e uno sperpero di km*treno, che potrebbero essere impiegati in altre relazioni, lasciando la Caltagirone-Catania solamente al gommato visto che insistono sulla stessa tratta 12 coppie bus dell'Ast, 4 coppie di bus della Etnatrasporti.
In conclusione chiediamo che in tempi brevi venga rivisto l'orario ferroviario della Catania-Caltagirone in funzione delle esigenze della mobilità dei cittadini dei comuni di Grammichele, Vizzini-Licodia, Militello, Scordia.
- da Catania (12805) il primo treno è alle 5:38 per arrivare a Caltagirone alle 7:28 se possibile anticipare la corsa di circa 10 minuti.
Il corrispettivo da Caltagirone (12806) parte alle 8:00 per arrivare a Catania alle ore 9:38 quindi impensabile come orario proponibile all'utenza pendolare.
- da Catania (12809) alle ore 13:16 e l'ultimo (12813) alle ore 17:00. Da Caltagirone (12810) alle ore 15:23 e l'ultimo (12812) alle ore 19:18.
E' alquanto evidente dalla formulazione degli orari che è impensabile poter viaggiare da Catania e/o da Caltagirone per motivi di lavoro, studio o altro.
La strutturazione di tale orario che va avanti da diversi anni non permette minimamente ad alcuno di poter prendere in considerazione per i propri spostamenti di lavoro o studio il mezzo treno.
Da considerare la possibilità di strutturare gli orari in base agli orari standard lavorativi:
7:30/13:30 - 8:00/14:00 dando la possibilità di arrivare 15/20 minuti prima dell'orario di lavoro e far ripartire 15/20 minuti dopo la fine dell'orario di lavoro.
I treni ci sono ma è necessario ed opportuno ottimizzare gli orari per dare la possibilità alla gente di poter avere un treno che li porta ed uno che li ritorna in orari lavorativi.
La nostra richiesta è quella di ottimizzare gli attuali 170 mila km*treno altrimenti di abbandonare la ferrovia perchè così come è strutturato l'orario è uno spreco di risorse economiche e uno sperpero di km*treno, che potrebbero essere impiegati in altre relazioni, lasciando la Caltagirone-Catania solamente al gommato visto che insistono sulla stessa tratta 12 coppie bus dell'Ast, 4 coppie di bus della Etnatrasporti.
In conclusione chiediamo che in tempi brevi venga rivisto l'orario ferroviario della Catania-Caltagirone in funzione delle esigenze della mobilità dei cittadini dei comuni di Grammichele, Vizzini-Licodia, Militello, Scordia.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 18 dicembre 2018
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