Palermo.
Il 25 Giugno 2014 presso l’Assessorato delle Infrastrutture e della
Mobilità veniva convocata la prima seduta pubblica della Commissione per procedere
all'espletamento della gara a procedura aperta per la Fornitura "chiavi in
mano" di n. 5 nuovi treni automotori completi bidirezionali a uno o due
piani alimentati a 3 kv cc, reversibili di lunghezza massima di 110 metri, con
capacità totale di almeno 180 posti a sedere per ciascun convoglio. Gara che
veniva bloccata per un ricorso al Tar di un'impresa polacca.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
martedì 4 novembre 2014
lunedì 3 novembre 2014
Treno soppresso sulla Caltanissetta-Catania, niente corsa bus-sostitutiva
Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione dei colleghi
pendolari della Caltanissetta-Catania. Oggi lunedì 03/11/2014, sulla tratta Caltanissetta-Catania veniva soppresso il
treno delle ore 6.40 a Dittaino. I pendolari in attesa alle ore 7.00 venivano informati della soppressione della corsa del treno e che la stessa sarebbe effettuata con
autobus sostitutivo. Non essendo stato approntato nessun bus-sostitutivo, ai pendolari in attesa non è rimasto altro da fare che aspettare il treno successivo n.8598 delle ore ore 7.55 arrivando a Catania con oltre settanta minuti di ritardo.
sabato 1 novembre 2014
Le infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (3° Ep. anno 2003)
Piano
per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo Sblocca Italia sono stati i
provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio che miravano allo
sviluppo del Mezzogiorno. Anni di fiumi di parole,
di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di
euro Milioni di euro e opere pubbliche che
dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Pubblichiamo il
terzo stralcio della rassegna stampa, realizzata in questi anni dal nostro
Comitato, riguardante l’anno 2003.
giovedì 30 ottobre 2014
Pioggia di miliardi per le Ferrovie (anno 2003 - anno 2014)
Abbiamo voluto confrontare due prospetti riportati da due quotidiani il primo nel 2003 ed il secondo nel 2014 riguardanti gli investimenti infrastrutturali per le ferrovie siciliane. La Sicilia 18 luglio 2013 pag.8: Previsto un finanziamento di oltre 10 miliardi di euro in dieci anni ed era, come si evince dalla data del quotidiano, il 18 luglio 2003. Nell'articolo venivano presentati "18 progetti in cantiere", tra queste il raddoppio del nodo di Palermo, la Metroferrovia del capoluogo, il raddoppio della Fiumefreddo-Giampilieri, il raddoppio della Catania Ognina-Catania Centrale, la velocizzazione della linea Fiumetorto-Agrigento, Palermo-Trapani, Siracusa-Ragusa-Gela.
Il Mattino del 27 ottobre 2014 pag.7: A distanza di undici anni leggiamo sul quotidiano il Mattino pubblica del 27 ottobre 2014, quanto segue: Sicilia. Dal punto di vista strategico, la rete
ferroviaria siciliana fa parte del Corridoio plurimodale tirrenico-Nord Europa,
tuttavia nel concreto i lavori programmati riguardano sette interventi anche di
carattere locale. Il più importante è la linea ad alta velocità/alta capacità Palermo-Catania,
per la Messina-Catania ci si è concentrati sul lotto di Giampilieri-Fiumefreddo.
Il programma prevede poi l’interramento della stazione di Catania, il raddoppio
e la velocizzazione della Catania-Siracusa, la velocizzazione della
Siracusa-Ragusa ed infine la velocizzazione della Palermo-Trapani, la quale difficilmente
sarà realizzata in tempi veloci.
Commemorazione dei defunti - Treni per Catania Acquicella
Sabato 1 e domenica 2 novembre 2014, su richiesta del Comune di Catania,
in occasione della commemorazione dei defunti, tra Catania Centrale e Catania
Acquicella verranno effettuati treni straordinari e gratuiti.
clicca qui per il dettaglio
clicca qui per il dettaglio
mercoledì 29 ottobre 2014
martedì 28 ottobre 2014
Smantellamento binari, Spataro blocca i lavori
Comiso. Sventato, per la seconda volta, il tentativo di smantellamento della
stazione ferrovia casmenea. L'episodio, portato alla luce dalla Cub Trasporti,
si è verificato qualche giorno fa, quando la ditta appaltatrice, scortata da
dipendenti di Rfi, si è presentata alla stazione di Comiso per asportare le
rotaie e lo scambio di collegamento tra primo e secondo binario. Il tentativo
non è andato in porto perché il sindaco Spataro si è messo di traverso,
convincendo il direttore di Rfi, esattamente come un anno fa, a sospendere per
la seconda volta l'intervento. Al primo cittadino comisano, il plauso della Cub
Trasporti. "La presa di posizione del sindaco Spataro - commenta il
coordinamento provinciale della Cub - è in linea con quanto da anni andiamo
dicendo ai sindaci: sono i comuni i veri proprietari degli impianti ferroviari
insistenti sui loro territori, e gli amministratori hanno il dovere di
difenderli e farli funzionari, contro qualsiasi pretesa esterna di
smantellarli".
Per la Cub, se da un lato la natura giuridica di Rfi, una Spa a totale proprietà pubblica, definisce il suo ruolo di ente preposto all'attività di manutenzione e potenziamento della rete ferroviaria, dall'altro, tale gestione, dev'essere sottoposta al controllo degli enti territoriali.
L. F. - La Sicilia - Domenica 26 Ottobre 2014 RG Provincia Pagina 34
Per la Cub, se da un lato la natura giuridica di Rfi, una Spa a totale proprietà pubblica, definisce il suo ruolo di ente preposto all'attività di manutenzione e potenziamento della rete ferroviaria, dall'altro, tale gestione, dev'essere sottoposta al controllo degli enti territoriali.
L. F. - La Sicilia - Domenica 26 Ottobre 2014 RG Provincia Pagina 34
lunedì 27 ottobre 2014
Infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (2° ep. anno 2002)
Diversi
sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio: Piano per
il Sud, Decreto del Fare e per ultimo Sblocca Italia, provvedimenti che miravano
allo sviluppo del Mezzogiorno. Milioni di euro e opere pubbliche che dovevano
cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Continuiamo con la
pubblicazione del secondo stralcio della rassegna stampa, fatta in questi anni
dal nostro Comitato, relativa al 2002.
domenica 26 ottobre 2014
Strade interrotte, ponti crollati, stazioni chiuse, ecco l'Isola degli isolati - Inchiesta in Sicilia
Palermo. Inchiesta in Sicilia, il caos trasporti. Ecco i paesi diventati irraggiungibili a causa delle infrastrutture al collasso.
Cub Trasporti Ragusa. No allo smantellamento dei binari alla stazione di Comiso
Ragusa.Lunedì
scorso si era ripresentata la ditta appaltatrice, scortata da dipendenti di
RFI, per asportare le rotaie e lo scambio di collegamento tra primo e secondo
binario di Comiso, in attuazione di quel progetto infelice che vuole
“semplificare” l’impianto, cancellando la stazione e riducendola a semplice
fermata, con un solo binario.
Una
stazione ha compiti di incroci, precedenze, manovre, garaggio treni; nel
momento in cui vi si lascia solo il binario di corsa quella stazione è morta.
Lo
scorso anno, esattamente il 23 ottobre, grazie all’appello di CUB Trasporti,
diversi cittadini e anche amministratori e politici comisani, irruppero
all’inizio della notte nel cantiere e impedirono fisicamente che lo scempio si
attuasse, ottenendo una sospensione. Ma lo stallo della vertenza ferroviaria in
provincia ha fatto si che RFI continuasse a covare i suoi propositi; dopo aver
modificato la tecnologia dell’impianto, adesso occorreva eliminare il deviatoio
per chiudere la partita.
Ci ha
pensato il sindaco di Comiso Filippo Spadaro questa volta ad alzare la voce con
i vertici di RFI: “La stazione non si tocca!”. La sua determinazione,
rafforzata anche da tutta una serie di impegni in itinere riguardanti progetti
di manutenzione e velocizzazione tra Licata-Gela e Vittoria-Comiso, alla fine
ha convinto il direttore di RFI a sospendere per la seconda volta l’intervento.
La CUB
Trasporti vuole sottolineare come la presa di posizione del sindaco Spadaro sia
in linea con quanto da anni andiamo dicendo ai sindaci: sono i comuni i veri
proprietari degli impianti ferroviari insistenti sui loro territori, e gli
amministratori hanno il dovere di difenderli e farli funzionari, contro
qualsiasi pretesa esterna di smantellarli.
La
natura giuridica di RFI, una Spa a totale proprietà pubblica (Ministero del
tesoro), definisce il suo ruolo di ente preposto all’attività di manutenzione,
potenziamento tecnologico e infrastrutturale della rete ferroviaria, ma anche
che tale gestione dev’essere sottoposta al controllo degli enti territoriali.
E’
questo un nodo importante, che purtroppo molti amministratori non hanno
compreso, mantenendo un’attitudine eccessivamente morbida e passiva, se non un
disinteresse totale, rispetto ai progetti di ridimensionamento della nostra
rete ferroviaria. E’ ora che si sveglino!
D’altra
parte, non si può rimanere eternamente sulle difensive; il traffico ridotto ai
minimi storici sta creando non pochi problemi, dato che i binari poco
utilizzati tendono ad ossidarsi, creando difficoltà alla circolazione. Occorre
al più presto invertire la tendenza; far sentire la propria voce; non fidarsi
dei tempi lunghissimi di Regione e vertici ferroviari, poco interessati al
territorio del sud-est.
Da
febbraio 2014 si attende un incontro a Palermo per l’immissione di nuovi treni
per pendolari e turisti; il 3 ottobre ci siamo incontrati con il sindaco di
Ragusa e con l’on. Foti, ribadendo la necessità di un incontro a Ragusa con
l’assessore Torrisi. E’ già trascorso quasi un mese, e a Palermo tutto tace.
Ragusa,
25-10-2014 Coordinamento provinciale CUB Trasporti
giovedì 23 ottobre 2014
mercoledì 22 ottobre 2014
Sicilia: infrastrutture...una lunga attesa (1° Ep. anno 2001)
Anni
di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e
di miliardi di euro da investire nello sviluppo infrastrutturale dei territori
siciliani. Diversi sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo
decennio che guardavano con un certo interesse allo sviluppo del Mezzogiorno
quali il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia. Solita
storia quella di snocciolare, anno dopo anno, milioni di euro e opere pubbliche
che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Ebbene vogliamo
pubblicare il primo stralcio della rassegna stampa fatta in questi anni dal nostro
Comitato, iniziando dal 2001 sin ad oggi.
lunedì 20 ottobre 2014
Trasporto ferroviario: le richieste del Comitato Pendolari Siciliani
Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana si sta apprestando a realizzare deve diventare ed essere uno strumento importante e valido per porre, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrebbe tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
In merito alla realizzazione del Contratto di Servizio desidero, ancora una volta, fare presente che occorre prestare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.
Nel nuovo tipo di Contratto che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita all’acquisto del treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia del treno). Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre più allungati, e, per di più, un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.Contratto di Servizio: alcuni suggerimenti
Palermo. Quale
coordinatore dei pendolari siciliani ho il dovere di rappresentare
l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come
la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per
favorirne lo sviluppo.
Premesso
che, il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello
che, dal mio punto di vista, è il soggetto principale del servizio stesso,
ossia “l’UTENTE e non il treno della POLITICA”.
Prendendo
spunto dallo scaricabarile tra la Regione e Trenitalia, di fatto la Sicilia non
ha ancora un Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario, che di sicuro
verrà realizzato a giorni e del quale siamo in attesa di essere convocati
dall’assessore ai trasporti Nico Torrisi.
Il
Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana si sta apprestando a realizzare
deve diventare ed essere uno strumento importante e valido per porre,
finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrebbe tenere conto
della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno
fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
In
merito alla realizzazione del Contratto di Servizio desidero, ancora una volta,
fare presente che occorre prestare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà
sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento
le regole che sarà chiamata a rispettare.
Nel
nuovo tipo di Contratto che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema
di contabilità regolatoria (riferita all’acquisto del treno/km) è stato
sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per
tipologia del treno). Questa novità implica un principio molto pericoloso,
ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla
Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero
di fermate) sono stati sempre più allungati, e, per di più, un treno sarebbe
considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.
Trenitalia,
con la sua Divisione Passeggeri Regionale, fornisce il servizio di
trasporto ferroviario regionale su tutto il territorio italiano. Le Regioni
decidono quali e quanti servizi intendono acquistare, stipulando con Trenitalia
un vero e proprio contratto, della durata di 6 anni ulteriormente rinnovabili
per altri 6. Con il contratto si definisce la Carta dei Servizi, un sistema di
valutazione e monitoraggio della qualità dei servizi.
In ogni
caso sono le Regioni a stabilire i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, e
a fissare nei contratti di servizio i livelli minimi di qualità (puntualità,
pulizia, informazioni, ecc.) che il gestore deve erogare. Se tali obiettivi non
vengono raggiunti, la Regione applica delle penali, detraendo tale importo dal
corrispettivo che deve pagare a Trenitalia. Le penali sono utilizzate da molte
regioni come strumento a favore dei pendolari abbonati, trasformando le risorse
decurtate in sconti sugli abbonamenti futuri.
Alla
luce di queste informazioni, ritengo opportuno che le Istituzioni, in
collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le
associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio
più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che
giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio
luogo di lavoro, studio o altro.
In
conclusione faccio presente che il siciliano-cittadino-utente, deve poter
disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed
esigenze, dato che la Sicilia ed i siciliani hanno veramente urgenza e bisogno
di un trasporto ferroviario efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto
semplici e flessibili per la loro mobilità nell’Isola.
Giosuè
Malaponti - Presidente - comitato pendolari siciliani - c.i.u.fe.r.
domenica 19 ottobre 2014
Pochi treni e troppo lenti in una Sicilia desertificata
Treni insufficienti, la desertificazione delle zone centrali e sud orientali, le sovrapposizioni bus-treno, l'insufficienza del parco rotabile, le soppressioni giornaliere, i tempi lunghi di percorrenza: questa l'istantanea del trasporto ferroviario in Sicilia illustrato ieri dalla Fit Cisl nel corso dell'incontro che si è tenuto ieri a Palermo, alla presenza di rappresentanti di Regione e Trenitalia.
domenica 12 ottobre 2014
Disservizi ferroviari: ritardi, soppressioni e recuperi miracolosi su Messina
A
seguito della variazione di orario del treno 12830 Siracusa-Messina delle 14.26
e diretto a Messina, posticipato senza alcuna motivazione di una decina di
minuti all’ultimo cambio orario, il treno in parola accumula giornalmente
enormi ritardi da Taormina a Messina, di fatto spesso in parte azzerati a
seguito di una traccia di percorrenza molto ampia.
Tale
modifica di orario non ha soltanto sconvolto gli incroci nelle tratte a binario
unico, ma ha conseguentemente allontanato l’orario di una quindicina di minuti
spostando la partenza da Catania alle 15.45, alquanto tardi se si considera il
distacco di tempo dal precedente treno 12880 per Messina in partenza da
Catania alle 14,22 e del successivo treno 12882 in partenza 35 minuti dopo il
treno in questione.
Questo è,
quanto è successo in data odierna: il treno 12830 programmato in partenza dalla
stazione di Santa Teresa di Riva alle ore 16.43 parte effettivamente alle 17.22
con un ritardo di 39 minuti, ma riesce come al solito a recuperare gran parte
del ritardo in soli 30 Km, arrivando a Messina alle ore 17.58 anziché come da
programma alle ore 17.38 con 20 minuti di ritardo. (verificabile dalla
schermata del viaggiatreno.it allegata).
Il treno
in parola ha stranamente percorso la tratta da Furci Siculo a Messina,
effettuando le fermate di Roccalumera, Nizza, Alì, Scaletta, Giampilieri, Galati
e Tremestieri in soli 22 minuti anziché nei 51 minuti previsti nell'orario
ufficiale.
Chiediamo
all’Assessore regionale ai trasporti Nico Torrisi di intervenire in merito a
tali ingiustificate variazioni di orario, a queste tracce orarie troppo
allungate, alla scarsa funzionalità di esercizio della Metroferrovia di
Giampilieri e ai continui ritardi che giornalmente i treni accumulano su
Messina.
Ancora
una volta si chiede alla Direzione di Trenitalia di voler ripristinare
correttamente l’orario del treno 12830 al fine di ottimizzare incroci e tempi
di percorrenza per ovviare ai continui disagi sofferti dall’utenza pendolare.
Fabrizio
Gemelli - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufergiovedì 9 ottobre 2014
Caltagirone. Un boato e il "gigante" di cemento si sgretola
L'8 maggio 2011 una parte della struttura crollo. Non ci furono vittime perchè la domenica non transitavano treni passeggeri.
I resti del ponte ferroviario rasi al suolo alle 15.53 con la dinamite.
I tre sindaci in coro: "ora ricostruite subito i piloni"
I resti del ponte ferroviario rasi al suolo alle 15.53 con la dinamite.
I tre sindaci in coro: "ora ricostruite subito i piloni"
mercoledì 8 ottobre 2014
Treno fermo in galleria per 50 minuti. Segnalazione del Comitato Pendolari Siciliani
E’ il terzo caso dopo quello del 10 settembre accaduto al treno 12788 nella stessa galleria e il successivo avvenuto il 22 settembre nella galleria Peloritana al treno 3832 Palermo-Messina. All’indomani del primo caso avevamo inoltrato a Rete Ferroviaria Italiana una richiesta di chiarimenti se nella galleria tra Acireale e Guardia Mangano-S.Venerina e nelle altre gallerie vi è la copertura del servizio di telefonia GSM-R e se vi sono all’interno delle gallerie gli impianti fissi di telefonia e se oltre alla telefonia mobile di servizio GSM-R vi è la possibilità di accedere alle linee telefoniche degli altri gestori di telefonia mobile visti gli accordi con gli stessi per la copertura del servizio in galleria all’utenza.
lunedì 6 ottobre 2014
Soppressioni, ritardi e stop in galleria
Il
treno dopo aver percorso circa 600/800 metri dall’ingresso in galleria (siamo
in doppio binario) viene fermato ad un segnale di marcia rosso (ore 14.40
circa).
Dopo
un attesa di dieci minuti ed un avanti e indietro del personale di macchina e
di bordo non avendo nessun segnale telefonico sono costretti a scendere dal
treno per raggiungere l’ingresso della galleria per mettersi in contatto con il
DCO della sala operativa.
Rientrati
a bordo treno dopo una sosta di circa 50 minuti si ripartiva in direzione
Guardia Mangano-S.Venerina.
E’
il terzo caso dopo quello del 10 settembre accaduto al treno 12788 nella stessa
galleria e il successivo avvenuto il 22 settembre nella galleria Peloritana al
treno 3832 Palermo-Messina. All’indomani del primo caso avevamo inoltrato a
Rete Ferroviaria Italiana una richiesta di chiarimenti se nella galleria tra
Acireale e Guardia Mangano-S.Venerina e nelle altre gallerie vi è la copertura
del servizio di telefonia GSM-R e se vi sono all’interno delle gallerie gli
impianti fissi di telefonia e se oltre alla telefonia mobile di servizio GSM-R vi
è la possibilità di accedere alle linee telefoniche degli altri gestori di
telefonia mobile visti gli accordi con gli stessi per la copertura del servizio
in galleria all’utenza.
A
quasi un mese dalla nostra richiesta non abbiamo ottenuto nessun chiarimento.
Il
24 settembre dopo l’altro caso successo nella galleria Peloritana abbiamo ritenuto
opportuno scrivere una lettera inoltrata a mezzo Pec al ministro Lupi, all’ANSF
(Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), al dirigente generale per
le investigazioni ferroviarie ed all’assessore regionale ai trasporti Torrisi
ed anche qui siamo in attesa di una risposta.
Non
desideriamo creare nessun allarmismo ma è pur vero che delle risposte ci
dovranno essere date.
Il
bilancio della giornata di sabato 4 ottobre sulla relazione ferroviaria Messina-Catania-Siracusa:
n.5 treni soppressi per un totale di 345 km/treno e su 46 treni monitorati 20 treni
hanno accumulato 7 ore e 51 minuti di ritardo considerato che i treni
monitorati sono stati quelli con un ritardo superiore ai 5 minuti.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Alcune delle immagini scaricate dal sito viaggiatreno.it
Il futuro delle ferrovie, monito Cub trasporti: "Potenziare le linee"
A tal proposito è stato fatto presente a sindaco, assessore e deputata regionale come lo stato di abbandono della tratta, su cui circolano sulla carta 4 coppie di treni, che in alcuni giorni si riducono a tre o a due, per via delle sostituzioni con autobus delle corse, stia provocando l’ossidazione dei binari in alcuni punti, il che crea non poche difficoltà al regolare funzionamento degli apparati elettrici.
Una situazione dalla quale è possibile uscire solo con l’effettuazione regolare di tutti i treni e con l’incremento del traffico, a partire dall’inserimento immediato del treno 12822, Siracusa-Gela, da alcuni anni attestato a Rosolini, che giungendo nel capoluogo poco prima delle ore 8, ridarebbe la possibilità a vecchi e nuovi pendolari, e ai numerosi turisti, di tornare a usare il treno come mezzo per i loro spostamenti, e rioffrirebbe alla popolazione scolastica di Scicli, Modica e Ragusa, la possibilità di effettuare gite a Donnafugata, come accadeva fino al 2010, anno in cui tale corsa venne depennata tra Rosolini, Ragusa e Gela.
Una situazione dalla quale è possibile uscire solo con l’effettuazione regolare di tutti i treni e con l’incremento del traffico, a partire dall’inserimento immediato del treno 12822, Siracusa-Gela, da alcuni anni attestato a Rosolini, che giungendo nel capoluogo poco prima delle ore 8, ridarebbe la possibilità a vecchi e nuovi pendolari, e ai numerosi turisti, di tornare a usare il treno come mezzo per i loro spostamenti, e rioffrirebbe alla popolazione scolastica di Scicli, Modica e Ragusa, la possibilità di effettuare gite a Donnafugata, come accadeva fino al 2010, anno in cui tale corsa venne depennata tra Rosolini, Ragusa e Gela.
Nel corso dell’incontro è stata stigmatizzata la politica degli annunci, che alcune settimane fa fece dire al Presidente della Regione che era stato istituito un treno “intercity” tra Licata-Gela e Comiso, per favorire l’afflusso di passeggeri all’aeroporto, mentre, nella realtà, dopo la tragica morte dei tre ferrovieri a Butera, lo scorso 17 luglio, la linea Gela-Canicattì è stata chiusa, e tale rimarrà per almeno altri 10 mesi, senza che vi si stiano facendo interventi migliorativi; anzi è diventata oggetto di furti e saccheggi.
Ponte ferroviario, è scattato il countdown
Caltagirone.
La demolizione delle campate dell'ex linea ferrata per Niscemi e Gela in programma
da martedì
A
Caltagirone è ormai tutto pronto per la demolizione del ponte ferroviario lungo
l'ormai ex linea ferrata Caltagirone-Niscemi-Gela. Alla Prefettura di Catania,
che ha coordinato le fasi logistiche, spetterà il compito di garantire la
sicurezza. Il countdown s'è iniziato: da oggi mancano tre gi! orni. Martedì 7 e
mercoledì 8 ottobre il fascio d'azione investirà un raggio di 500 metri e
interesserà l'evacuazione di almeno 200 abitazioni. Agli agenti del
commissariato di ps, coordinati dal vicequestore aggiunto Marcello Ariosto,
spetterà la funzione di garantire la sicurezza e l'incolumità.
Il
viadotto che, come si ricorda, si sbriciolò fra l'ottavo e il decimo pilone l'8
maggio 2011 e, 38 giorni più tardi, fece addirittura registrare un ulteriore
cedimento, brillerà nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 14.
L'abbattimento, mediante le cariche di esplosivo, avverrà a più riprese, per
contenere al massimo gli effetti della deflagrazione. Ieri, al municipio di
Caltagirone, si è tenuto un incontro, al quale hanno partecipato i
rappresentanti delle amministrazioni comunali di Caltagirone e Niscemi, oltre
che di alcune sigle sindacali, per stabilire modalità e dettagli. La richiesta
corale, rivolta ai responsabili della Rete ferroviaria italiana (Rfi), è quella
! della ricostruzione, così come ribadito a più riprese dal presidente del
comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti.
«Non
solo Rfi - dichiara Malaponti - ma anche il governo regionale, al quale ci
siamo più volte appellati, deve sostenere la tesi della ricostruzione». Sulla
stessa linea è anche l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Caltagirone,
Egidio Sinatra: «Ci è stato comunicato che è in atto il monitoraggio delle
condizioni strutturali della linea ferrata che comprende 11 viadotti. Non
servono altre demolizioni, ma interventi di consolidamento».
Infrastrutture
in Sicilia è però sinonimo di arretratezza, motivo per cui servirebbero corposi
investimenti economici. «Insieme ai colleghi sindaci di Niscemi e Gela -
dichiara il sindaco Bonanno - oltre del comitato pendolari, confermiamo
l'indispensabilità di tale infrastruttura. Se la riapertura al transito della
Sp 39 di Niscemi è indispensabile, lo è anche il ripristino della linea
ferroviaria».
Il
sindaco di Niscemi, Ciccio La Rosa: «La nostra comunità ha sempre ribadito che
la ricostruzione del viadotto rimane prioritaria, per arginare ogni fenomeno di
isolamento». Conclude il sindaco di Gela, Angelo Fasulo: «E' da tempo che ci battiamo
per il ripristino di questa infrastruttura. Le nostre comunità non possono
sempre pagare lo scotto del deficit infrastrutturale»
GIANFRANCO
POLIZZI
La
Sicilia - Venerdì 03 Ottobre 2014 Catania (Provincia) Pagina 40
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