Interrogazione
a risposta scritta in Commissione 5/01982 del 24/01/2014
Al
Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti - Per sapere – premesso che:
l’articolo pubblicato
lo scorso 14 gennaio sul sito internet del Comitato pendolari Siciliani di
Messina-Catania-Siracusa, rileva come la situazione attuale della mobilità, a
seguito del crollo del ponte della ferrovia Caltagirone-Gela, avvenuto due anni
e otto mesi fa, sulla statale provinciale 39 che congiunge la città di
Caltagirone con Niscemi, sia estremamente critica;
le condizioni
complessive dei collegamenti ferroviari, che allacciano Gela e Caltagirone con Catania,
risultano attualmente precarie ed insufficienti, nel garantire un adeguato e
dignitoso livello di assistenza per il trasporto, nei riguardi dei numerosi
pendolari, in particolare quelli che si riversano verso lo stabilimento
petrolchimico di Gela;
il servizio di
collegamento è attualmente limitato a due treni regionali che congiungono le due città, ed il
resto dei collegamenti avviene con due/tre autobus sostitutivi che impiegano
fra l’altro oltre due ore;
la denuncia dei
pendolari del calatino e del nisseno, s’inserisce all’interno di un più ampio e costante processo
di una più che evidente graduale dismissione da parte delle Ferrovie dello
Stato, dei servizi di collegamento nel territorio della regione Siciliana;
una politica di
disimpegno, di ridimensionamento e di assoluta esclusione dai piani di investimento nei
confronti della regione isolana, che a giudizio dell’interrogante, in
considerazione di quanto riporta il sito internet il Comitato dei pendolari
Siciliani, rafforza la convinzione di come nella quasi totalità del territorio
regionale interessato, non sussistano neanche i minimi requisiti dei servizi
che lo Stato dovrebbe garantire ai propri cittadini;
l’interrogante
ribadisce, come peraltro esposto nel corso dei numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati
sia nella scorsa che nella presente legislatura, in tema di mobilità nella
regione Sicilia, come il diritto alla continuità territoriale debba
necessariamente collocarsi nell'ambito della garanzia dell'uguaglianza
sostanziale dei cittadini e della coesione di natura economica e sociale, che
si traduca nella capacità di garantire un servizio di trasporto che non
penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti;
la situazione
deprecabile descritta all’interno del medesimo sito internet, che paventa addirittura una
chiusura definitiva del tratto ferroviario Caltagirone-Gela e che riporta fra
l’altro i lavori di rimozione delle strutture e apparati sistema GSM-R della
tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta e la stessa Caltagirone-Gela peraltro già
appaltati, a giudizio dell’interrogante, rafforza in realtà la convinzione, di
come lo Stato disattenda pienamente i principi della continuità territoriale,
di cui deve essere garante per sostenere un principio di equità e garantire il
diritto alla mobilità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro
dislocazione geografica, e in particolare di fronte allo svantaggio
dell'insularità;
le condivisibili
sollecitazioni da parte del Comitato pendolari Siciliani di Messina-Catania-Siracusa, nei
riguardi delle istituzioni locali e di Rete ferroviaria italiana, affinché
nell’area interessata, siano assicurati limitati ma significativi interventi,
necessari per la salvaguardia della mobilità, anziché la programmazione di
faraoniche infrastrutture di trasporto i cui processi nella realtà si sono
dimostrati inefficaci, confermano a parere dell’interrogante, come occorra
un’accelerazione delle politiche d’investimento e di sostegno da parte delle
Ferrovie dello Stato nei riguardi dell’intero Mezzogiorno ed in particolare della
Sicilia;
quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a
quanto esposto in premessa;
se sia a conoscenza della richiesta di un incontro
urgente da parte del Comitato pendolari Siciliani di Messina-Catania-Siracusa,
con la dirigenza di Rete ferroviaria italiana, finalizzato ad esporre le
rilevanti criticità esistenti per gli insufficienti servizi di collegamento
ferroviario Gela e Caltagirone con Catania;
quali iniziative intenda conseguentemente
intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, nei riguardi della
medesima società di trasporto nazionale, al fine determinare le condizioni per
invertire un trend negativo e penalizzante, le cui condizioni di arretratezza
del sistema trasportistico ferroviario nell’area territoriale siciliana interessata,
oltre a sfavorire i numerosi pendolari fruitori del servizio, accrescono il
congestionamento del trasporto su gomma ormai saturo;
se non ritenga infine urgente e necessario,
prevedere nell’ambito del prossimo contratto di servizio pubblico stipulato tra
l’autorità pubblica (Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Ministero
dell’Economia e delle finanze) con la società Trenitalia, interventi volti a
stabilire anche tramite la corresponsione di un’adeguata compensazione
economica nei riguardi della medesima società ferroviaria, in caso di mancato
osservanza, misure volte a potenziare il sistema dei collegamenti ferroviari
nell’area esposta in premessa e più in generale nei riguardi dell’intera
regione Siciliana, la cui consistenza del numero dei pendolari e dei Comitati,
ribadisce l’esigenza di porre al centro dell’agenda politica, una realtà di
rilevante e crescente impatto sociale.
On. Vincenzo Garofalo
Commissione:
IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)