In questi ultimi due anni abbiamo sollecitato l'intervento dei tre Comuni Caltagirone, Gela e Niscemi affinchè intervenissero presso la Regione Sicilia e Rete Ferroviaria Italiana per capire cosa si voglia fare della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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giovedì 19 giugno 2014
mercoledì 21 maggio 2014
martedì 20 maggio 2014
Scioperi: fermo nel settore ferrovie 28 e 29 maggio
Nei
prossimi giorni alcuni scioperi investiranno il settore ferroviario. Il 28
maggio il personale del Gruppo Fsi e quello di Trenord, incroceranno le braccia
per 24 ore: dalle 21.01 del 28 maggio alle 20.59 del 29 maggio. Lo proclama
l'organizzazione sindacale Usb Lavoro privato.
Il
29 maggio un altro sciopero vedrà lo stop delle attività per il personale delle
società Trenitalia, Rfi, Ntv e Trenord per 21 ore: dalle 0.01 alle 20.59. Lo
annunciano Orsa ferrovie; è escluso il personale Trenitalia divisione Cargo.
lunedì 12 maggio 2014
Ferrovia Caltagirone-Niscemi-Gela. A distanza di tre anni esatti dal crollo, appello a sindaci e Regione
Sit-in
dei pendolari: «Ricostruite il ponte»
Maggio
2011-maggio 2014: sono i tre lunghi anni trascorsi dall'avvenuto crollo delle
campate del ponte ferroviario della tratta Caltagirone-Niscemi-Gela. Oggi, a
distanza di tempo, c'è solo una flebile speranza a mantenere vive le
aspettative delle tre comunità che, anche se disinteressatamente, sperano in un
auspicato ripristino della linea ferroviaria in questione.
Ogni
speranza sarebbe quindi riposta nella risultanze dell'azione di monitoraggio di
altri 10 ponti che sta compiendo la Italfer, una società di ingegneria del
gruppo Ferrovie dello Stato operante sul mercato nazionale e internazionale nel
settore dei trasporti ferroviari.
A
destare gli animi ci hanno pensato ieri gli esponenti del Comitato pendolari
siciliani che, nell'inscenare sui luoghi un sit-in di protesta, hanno voluto in
qualche modo ricordare la fatidica data di quella domenica dell'8 maggio 2011.
All'iniziativa del Comitato pendolari, promossa in collaborazione con il Comitato italiano utenti ferrovie siciliane e dell'associazione ferrovie siciliane (Giovanni Russo), hanno aderito anche le associazioni Kaos ferrovie con John Copsey di Agrigento e Pippo Gurrieri di Cub trasporti di Ragusa. «Visto l'assordante silenzio delle istituzioni, sia locali, sia della Regione - ha esordito il coordinatore del Comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti - oggi più che mai ravvisiamo la necessità di sapere se esiste, o meno, la volontà di procedere alla ricostruzione del ponte crollato. Registriamo, purtroppo, una sorta di disinteresse dei Comuni della zona che non stanno sostenendo iniziative nei confronti della Regione».
All'iniziativa del Comitato pendolari, promossa in collaborazione con il Comitato italiano utenti ferrovie siciliane e dell'associazione ferrovie siciliane (Giovanni Russo), hanno aderito anche le associazioni Kaos ferrovie con John Copsey di Agrigento e Pippo Gurrieri di Cub trasporti di Ragusa. «Visto l'assordante silenzio delle istituzioni, sia locali, sia della Regione - ha esordito il coordinatore del Comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti - oggi più che mai ravvisiamo la necessità di sapere se esiste, o meno, la volontà di procedere alla ricostruzione del ponte crollato. Registriamo, purtroppo, una sorta di disinteresse dei Comuni della zona che non stanno sostenendo iniziative nei confronti della Regione».
Al
sit in non sono intervenute le Amministrazioni comunali di Caltagirone e Gela;
il Comune di Niscemi, rappresentato dal vicesindaco, Massimiliano Ficicchia ha
manifestato l'interesse della sua Municipalità che spera in un eventuale
ripristino della linea ferroviaria. «Con il Calatino - dice l'assessore
Ficicchia - siamo purtroppo isolati, sia come collegamenti ferroviari, sia
stradali, per via della contestuale chiusura al transito della Sp 39. Plaudiamo
all'iniziativa del Comitato pendolari e, accogliamo l'invito a sollecitare la
Regione».
Conclude
il coordinatore del Comitato pendolari, Giosuè Malaponti: «All'assessore regionale
alle Infrastrutture, Nico Torrisi rivolgiamo la richiesta mirata di
accogliere i nostri appelli e di farci conoscere le intenzioni del governo
regionale sul futuro della tratta. La Procura di Caltagirone, da ormai un anno,
ha dissequestrato le aree. Ai sindaci rivolgiamo l'ennesimo invito a
intervenire con azioni forti nei confronti della Regione».
La Sicilia - Domenica 11 Maggio 2014 Catania (Provincia) Pagina 40
GIANFRANCO
POLIZZI
La Sicilia - Domenica 11 Maggio 2014 Catania (Provincia) Pagina 40
venerdì 4 aprile 2014
I disservizi. In Sicilia oltre il 53% dei treni è arrivato in ritardo nel 2013
Per
i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si
bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/15 minuti di
attesa, incroci calcolati senza un senso
logico, coincidenze con altri treni non previste, comporti mancati e, guarda
caso viene annunciata da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto
miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Tutto
ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di
attenzione verso i pendolari, da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete
Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di
trasporto ferroviario a loro affidato, compito cui le due aziende Trenitalia e
Rete Ferroviaria Italiana hanno nei confronti dello Stato e dei
cittadini-utenti; ed alla Regione Siciliana che in questi anni ha eseguito le
disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 per il passaggio delle
competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora riuscita a farsi consegnare le risorse
finanziarie previste per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di
Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia.
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Cisl: da incontro Crocetta-Rfi poche buone notizie
Palermo. Dall'incontro tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco ci saremmo aspettati notizie rassicuranti sulla riapertura di alcune linee ferroviarie..
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Ferrovie e passeggeri, deferita l'Italia
La Commissione europea accusa il nostro paese di non aver recepito la normativa Ue in materia di diritti nel trasporto ferrato. Manca un organismo autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento sul territorio.
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venerdì 28 febbraio 2014
RFI bando di gara per lavori di smaltimento materiali del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela
Oggetto dell’appalto: Lavori di smaltimento e/o recupero di
materiale proveniente dalla demolizione (effettuata con un precedente appalto
mediante l’ausilio di esplosivi) del viadotto al km. 326+628.87 della tratta Caltagirone
– Gela previa frantumazione dei materiali ingombranti e l’abbattimento dei
relitti di tronconi di pile e spalle rimasti in sito.
L’importo complessivo presunto della prestazione è di €
500.000,00 al netto di IVA, di cui: - Lavori compensati a corpo €. 490.900,00 -
e - Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza, non soggetti a ribasso €.
9.100,00.
Durata dell’appalto: giorni 240 (duecentoquaranta) a
decorrere dalla data del verbale di consegna.
Procedura ristretta ai sensi della Parte III del D.Lgs.
12/4/2006 n. 163 e smi.
Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta a
prezzi a corpo.
Si procederà all’aggiudicazione anche qualora sia stata
presentata una sola offerta valida, sempre che sia ritenuta congrua e
conveniente. In caso di offerte uguali si procederà per sorteggio.
Numero di riferimento attribuito al dossier dall’ente
aggiudicatore: gara n.
DAC.PA.0014
Termine
per il ricevimento delle domande di partecipazione: ore 12,00 del giorno 17
marzo 2014. Per saperne di piu...clicca quigiovedì 27 febbraio 2014
Ragusa Vertice sulle ferrovie
Attivare un'interlocuzione serrata per la
realizzazione concreta dei progetti di mobilità alternativa già allestiti in
tutto il territorio provinciale, in particolare attraverso lo sviluppo della
rete ferroviaria iblea. A partire da un tavolo di confronto, programmato nelle
prossime settimane, che consenta il ripristino di alcune linee di collegamento
strategiche tra Modica, Ragusa, Comiso e Vittoria, a servizio dei pendolari e
dei flussi turistici nel territorio ibleo. E' quanto ribadito ieri mattina dal
sindaco Federico Piccitto durante l'incontro che si è svolto a Palazzo
dell'Aquila tra l'amministrazione comunale ed i vertici di Trenitalia, Rfi e
dell'assessorato regionale alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Presenti oltre al primo cittadino, il vicesindaco Massimo Iannucci, l'assessore
al Bilancio Stefano Martorana ed il funzionario tecnico ing. Giuseppe Corallo.
Al confronto hanno partecipato Francesco Mignosi di Trenitalia, l'ing. Andrea
Cucinotta di Rete ferroviaria Italiana, Francesco d'Amore e Diego Greco
dell'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, il sindaco di
Scicli Francesco Susino, il sindaco di Santa Croce Francesca Iurato, il
vicesindaco di Modica Giorgio Linguanti, il sindaco di Vittoria Giuseppe
Nicosia, l'assessore alla cultura di Giarratana Letizia Leggio, e i
rappresentanti di Cub Trasporti (Pippo Gurrieri, Giovanni Urso, Pippo Costa e
Salvatore Ragusa), il Comitato Siciliano Pendolari (Giosuè Malaponti), il
Comitato per il rilancio della Ferrovia Iblea (Roberto La Terra e Angelo
Tidona) e Legambiente (Antonino Duchi).
Il sindaco Piccitto ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea. "Il nostro territorio - ha spiegato Piccitto - ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l'aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l'opportunità di dimostrare, insomma, che sull'area iblea si può investire".
Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina ha sottolineato l'importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l'attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte.
Il sindaco Piccitto ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea. "Il nostro territorio - ha spiegato Piccitto - ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l'aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l'opportunità di dimostrare, insomma, che sull'area iblea si può investire".
Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina ha sottolineato l'importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l'attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte.
Altro punto oggetto di discussione quello relativo al
progetto di ammodernamento della tratta Siracusa-Gela ed al progetto
preliminare della metropolitana di superficie elaborato nel 2006 da Rete
ferroviaria italiana. L'ing. Cucinotta, in proposito, ha dichiarato che il
progetto è stato inviato al Ministero dei Trasporti il 17 settembre del 2008, e
da allora non è stato ancora inserito nel contratto di programma. Tutti i
presenti hanno condiviso l'idea di rivedere e rimodulare tale elaborato in base
alla mutate condizioni ed esigenze territoriali.
rossella schembri - La Sicilia
- Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35
sabato 25 gennaio 2014
Comitato Pendolari: Ferrovie siciliane a zero investimenti
In
riferimento all'agenzia stampa del sen. Gibiino, prendiamo atto del suo
intervento ma dobbiamo constatare che non è solo Rfi a mortificare la nostra
regione ma la scarsa attenzione che della nostra classe politica nelle stanze
romane a reclamare quanto ci spetta di diritto.
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domenica 12 gennaio 2014
Stazione Ferroviaria di Milazzo, riparati i danni. I pendolari ora si mantengano gli obiettivi
In merito all’atto vandalico ai danni dei locali della
stazione ferroviaria di Milazzo, avvenuto durante la notte del 27 dicembre 2013
riteniamo opportuno e doveroso ringraziare i funzionari di Rete Ferroviaria
Italiana che, in meno di dieci giorni appena, hanno ripristinato tutti i danni
arrecati all’infrastruttura.
mercoledì 4 dicembre 2013
Declino Trasporti nella Provincia di Trapani
Riceviamo e pubblichiamo la nota della Filt Cgil:
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Già
nei mesi scorsi, queste Organizzazioni Sindacali hanno rivolto diversi appelli
a tutte le forze politiche per richiamarne l’attenzione all’interesse comune, sociale ed economico,
che rappresenta il settore della mobilità e quindi dei trasporti.
Esprimiamo
un giudizio di preoccupazione e di allarme della situazione, che consideriamo a
un punto di gravità tale da rappresentare una vera e propria emergenza.
Riteniamo
che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre o aereo, sia
fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di programmazione, e ciò
aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia, da diversi anni
oramai, il nostro Paese.
Siamo
invece convinti che il settore trasporti, che rappresenti l’anello fondamentale
di quella catena essenziale Agricoltura – Turismo e quindi della principale
fonte di economia trapanese, possa svolgere quella funzione anticiclica alla
crisi.
Se
però questa emergenza non è riconosciuta da tutti, e soprattutto dalle nostre
istituzioni locali e regionali, e non viene affrontata e avviata a soluzione,
rischia di portare all’implosione non solo gran parte del settore ma l’intera
economia della nostra provincia e del resto della regione.
A
oggi, facendo un triste resoconto, possiamo tranquillamente affermare che poco,
o nulla, si è fatto nel settore.
Anzi,
a parte rari comunicati e piccoli interventi di politici locali, continuiamo a
registrare quell’inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece
dovrebbero proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della
mobilità.
Tutto
questo ci obbliga a continuare a vivere in un Paese che viaggia a due Velocità, il
Nord e Centro Italia in Alta Velocità e il Sud Italia a bassissima Velocità, e
a convivere con un sistema di potere che costringe la nostra Regione, e quindi
la Provincia di Trapani, a sottostare all’imposizione economica del Nord e
degli altri Paesi Europei.
A
questo, si continua a registrare un mancato investimento nelle infrastrutture e
nei trasporti che non comporterà altro, per l’anno 2014, un aggravarsi della
crisi già esistente e quindi una spesa procapite per famiglia e azienda
maggiore rispetto agli anni passati.
Nel
territorio Trapanese, trasportare merci e viaggiatori sta diventando davvero
una scommessa.
A
quest’opera di disfacimento non ci stiamo e non ci stanno i cittadini della
Provincia di Trapani, le Associazioni Turistiche e tutte le Aziende che
producono ricchezza nel nostro territorio.
Pertanto ricordiamo, che si tratta di garantire il
diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, in particolare delle fasce
di reddito più basse.
E’
triste, per un Paese civile com’è il territorio della Provincia di Trapani, il
fatto che per percorrere pochi chilometri in treno occorrano ore di viaggio.
Cosi
com’è triste viaggiare in autobus vecchio di trenta anni e in strade e
autostrade in condizioni minime di sicurezza.
Cosi
come siamo contrari a tagliare i finanziamenti per collegamenti marittimi o,
peggio ancora, a non mettere a disposizione, da parte del Governo Regionale e
Nazionale, i fondi per l’aeroporto di Birgi.
L’appello
che rivolgiamo è quello che la Regione, e tutti gli enti locali, facciano la
loro parte con gli interventi di programmazione e con le azioni necessarie a
promuovere il processo d’industrializzazione del settore trasporti intesa come
viabilità e infrastrutture.
Riteniamo
quindi, indispensabile e urgente, avviare subito tutte quelle opere e
interventi, che possano garantire una ripresa dell’economia Regionale e
Trapanese, ossia:
-
Sbloccare i finanziamenti promessi, nazionali e regionali, dedicati all’aeroporto
Vincenzo Florio di Trapani, riguardante il parziale ristoro per il blocco del
traffico aereo a causa della guerra in Libia nell’anno 2011.
Questo
darebbe una boccata di ossigeno alla società Airgest, che gestisce l’aeroporto
di Trapani, per le future scelte di marketing e quindi per quella garanzia del
continuo traffico di viaggiatori che negli ultimi anni hanno portato tanto
benessere a cittadini e a tutta l’economia Trapanese.
-
Assicurare i giusti finanziamenti alle aziende
marittime che fino ad oggi, nonostante i continui tagli di risorse della
Regione, hanno garantito la continuità territoriale con le isole per il
trasporto di merci e viaggiatori e in particolare per il trasporto turistico
nei mesi estivi.
-
L’aggregazione e l’integrazione di tutte le aziende del trasporto pubblico
locale con il trasporto ferroviario.
Bisogna
che la Regione e gli enti locali mettano a disposizione tutti i loro strumenti,
che sono ampiamente sufficienti, per l’aggregazione e integrazione modale gomma
ferro, superando duplicazioni e sovrapposizioni di servizi, nonché sperpero di
risorse pubbliche, favorendo politiche di mobilità integrata.
L’effetto
immediato sarebbe sicuramente quello di rendere il rapporto spesa pubblica –
qualità del servizio molto più efficiente di quello attuale, ma anche la
possibilità di migliorare le politiche tariffe.
-
Ripristino di finanziamenti e scelte coraggiose inerenti al piano d’impresa di
alcune grandi aziende del trasporto pubblico locale a cominciare dall’azienda siciliana trasporti
(AST) che svolge servizio pubblico in tutta la Sicilia e che ha una sede a
Trapani.
Oggi,
questa società rischia il fallimento a causa dei 59 milioni di euro di crediti,
e non pagati, nei confronti della Regione.
-
Predisporre nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci perchè oggi
molte imprese portuali della provincia di Trapani, causa tagli di linee e quindi riduzione di
movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e cassa integrazioni
di diversi lavoratori.
Lo
stesso stanno facendo gli autotrasportatori costretti, dai maggiori costi, a
trovare altre vie per il trasporto merci.
-
Ripristinare, in tempi brevissimi, il collegamento ferroviario veloce Trapani –
Alcamo Diramazione - Palermo (via milo), anche con riferimento ad una riduzione
dei tempi di percorrenza del collegamento Trapani – Palermo grazie al raddoppio
ferroviario (in corso di realizzazione) della tratta Palermo – Piraineto.
-
La progettazione e realizzazione, degna di un Paese industrializzato, del
collegamento ferroviario con l’aeroporto di Birgi e quindi la possibilità di
collegare l’aeroporto di Birgi con l’aeroporto Falcone- Borsellino di Palermo.
-
Terminare tutte le opere di viabilità iniziate e predisporne altre per
velocizzare alcune tratte e soprattutto renderle molto più sicure.
In
conclusione le suddette OO.SS affermano
il valore sociale ed economico del settore trasporti, e invitano, per la
ripresa economica come volano di sviluppo del nostro territorio, tutte le forze
politiche e le istituzioni a predisporre e finanziare tutti quei progetti che
possano garantire la mobilità intesa come trasporto merci e persone.
Bisogna
adottare tutti quei provvedimenti che possano favorire e incoraggiare i
cittadini a utilizzare il mezzo pubblico, a discapito dell’automobile, come
mezzo essenziale per i loro spostamenti.
Solo
in questi termini possiamo parlare di sviluppo della mobilità, del turismo e
quindi dell’economia di tutto il territorio.
Fiduciosi
nell’interesse alla problematica sopra esposta, e quindi all’interesse
collettivo, porgiamo i più fraterni saluti.
Al
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Maurizio Lupi
Al
Presidente della Regione Sicilia Pres. Rosario Crocetta
All’Assessore
Regionale Infrastrutture Dott. Nino Bartolotta
Ai
Deputati Regionali Sicilia
Alla
Giunta regionale Sicilia
Agli
Onorevoli Parlamentari eletti nella Provincia di Trapani
Al
Prefetto di Trapani Dott. Leopoldo Falco
Al
Commissario Straordinario della Provincia Trapani Dott. Darco Pellos
Ai
Sindaci della Provincia di Trapani
P.C.
Associazioni
Consumatori tutte
Associazioni
Diritti Civili tutte
Comitato
Pendolari tutti
Organi
di Stampa
Prot. N 10/TP/Filt Cgil Tp - Trapani
02 Dicembre 2013
Filt
Cgil Trapani - Filt Cgil Sicilia - Cgil
Trapani
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sabato 16 novembre 2013
Passante Fs. Consegnati lavori e aree
Il campo
base sarà nel parcheggio «Francia» Tratta «B» in partenza.
«Entro 10 giorni avremo a disposizione tutte le aree di cantiere ed entro fine
novembre faremo una conferenza stampa per presentare l'opera e dare il via
ufficiale ai cantieri della tratta "B" del passante ferroviario». Ad
annunciarlo è il referente di Rfi per gli investimenti in Sicilia, l'ingegnere Filippo Palazzo.
Il via libera alla Sis per realizzare il tracciato compreso fra la Stazione Notarbartolo e la fermata «Ex Ems/La Malfa», lo rammentiamo, è avvenuto lo scorso 9 ottobre, dopo diversi anni di contenziosi e ricorsi che hanno portato ad una variante progettuale che ha fatto lievitare i costi di altri 110 milioni di euro. Per un totale che raggiunge oggi quota 313 milioni. Il tutto, a causa delle proteste (dal 2004 al 2006) dei residenti e commercianti dei viali Lazio e delle Alpi, appoggiate dall'ex Giunta Cammarata.
Se non ci fosse stata quella forte opposizione, «a quest'ora - si rammarica Palazzo - avremmo già finito l'opera, invece terminerà nel 2018. Abbiamo perso 5 anni». I lavori dureranno 1.720 giorni, ovvero circa 4 anni e 9 mesi. Il raddoppio del passante così potrà essere completato. I binari della nuova galleria passeranno (all'altezza di viale delle Alpi), non affiancati ma al di sotto e lungo lo stesso asse della galleria esistente, circa ! 30 metri sotto il piano stradale. Il tutto grazie a una gigantesca talpa meccanica «Tbm» che scaverà da «Belgio», perforando prima in direzione Notarbartolo, poi in direzione opposta.
Frattanto, ha aggiunto Palazzo «procederemo alla definizione di tutte le aree di cantiere. L'Amministrazione comunale ce le ha consegnate quasi tutte. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori riunioni con l'assessore alla Mobilità, Tullio Giuffrè, i vertici della Sis e i rappresentanti delle Circoscrizioni. Discuteremo dei dettagli logistici necessari alla definizione delle aree di cantiere». Il «campo base» della Sis sarà allestito al 99% all'interno dell'ampio parcheggio Francia. A confermarlo nei giorni scorsi, anche l'assessore alle Attività Produttive, Marco di Marco, il quale sta studiando una soluzione per trasferire il mercatino rionale del martedì in un altro sito.
Davide Guarcello - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 25
Il via libera alla Sis per realizzare il tracciato compreso fra la Stazione Notarbartolo e la fermata «Ex Ems/La Malfa», lo rammentiamo, è avvenuto lo scorso 9 ottobre, dopo diversi anni di contenziosi e ricorsi che hanno portato ad una variante progettuale che ha fatto lievitare i costi di altri 110 milioni di euro. Per un totale che raggiunge oggi quota 313 milioni. Il tutto, a causa delle proteste (dal 2004 al 2006) dei residenti e commercianti dei viali Lazio e delle Alpi, appoggiate dall'ex Giunta Cammarata.
Se non ci fosse stata quella forte opposizione, «a quest'ora - si rammarica Palazzo - avremmo già finito l'opera, invece terminerà nel 2018. Abbiamo perso 5 anni». I lavori dureranno 1.720 giorni, ovvero circa 4 anni e 9 mesi. Il raddoppio del passante così potrà essere completato. I binari della nuova galleria passeranno (all'altezza di viale delle Alpi), non affiancati ma al di sotto e lungo lo stesso asse della galleria esistente, circa ! 30 metri sotto il piano stradale. Il tutto grazie a una gigantesca talpa meccanica «Tbm» che scaverà da «Belgio», perforando prima in direzione Notarbartolo, poi in direzione opposta.
Frattanto, ha aggiunto Palazzo «procederemo alla definizione di tutte le aree di cantiere. L'Amministrazione comunale ce le ha consegnate quasi tutte. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori riunioni con l'assessore alla Mobilità, Tullio Giuffrè, i vertici della Sis e i rappresentanti delle Circoscrizioni. Discuteremo dei dettagli logistici necessari alla definizione delle aree di cantiere». Il «campo base» della Sis sarà allestito al 99% all'interno dell'ampio parcheggio Francia. A confermarlo nei giorni scorsi, anche l'assessore alle Attività Produttive, Marco di Marco, il quale sta studiando una soluzione per trasferire il mercatino rionale del martedì in un altro sito.
Davide Guarcello - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 25
mercoledì 13 novembre 2013
UNA FERROVIA SEMPRE PIU’ PER RICCHI
ORSA
Trasporti: l’utile dei treni ad Alta Velocità torna all’Alta Velocità. Che
politica dei trasporti è?
“Allora
è meglio dirle chiare le cose: del servizio ferroviario alla politica
interessano solo le Frecce di Trenitalia e gli Italo di NTV. Tutti quelli che
non se li possono permettere possono pure andare in auto, o a piedi se
sprovvisti”.
Non può
fare a meno di polemizzare il Segretario Generale di ORSA Trasporti, Alessandro
Trevisan, nel mettere assieme le strabiche iniziative del Governo che stanno
ulteriormente mettendo in difficoltà il servizio ferroviario pubblico e sociale
in Italia.
L’ultima
chicca arriva dal provvedimento - concordato con l'Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato - con il quale si scontano del 15% i pedaggi per i
treni AV che garantisce un risparmio di circa 70 milioni per Trenitalia e NTV e
minori entrate di pari entità per RFI, Società detenuta al 100% dal Ministero
del Tesoro.
Quindi
minori entrate per lo Stato e guadagni per i privati.
“Si tagliano
i treni Intercity perché i fondi per il cosiddetto servizio universale non si
trovano. Si finge di incentivare il trasporto pubblico offrendo 550 milioni di
€ alle Regioni con i fondi della Legge di Stabilità.
La
stessa Legge poi se li ripiglia in altro capitolo con un minor trasferimento alle
Regioni per 560 milioni di €..
Ci
riempiamo tutti la bocca sulla necessità di sostenere un trasporto merci
compatibile con l’ambiente, riequilibrando il gap ferro-gomma, e poi si
lasciano morire gli incentivi al trasporto dei tir sui treni.”.
Questa
per l’ORSA è l’ennesima dimostrazione di latitanza delle Istituzioni,
totalmente indifferenti alla politica
dei trasporti, ed un altro favore alla mobilità di “fascia alta” mentre nelle
Regioni bisogna tagliare i treni,
chiudere le linee secondarie, ridurre i servizi nelle zone a minor domanda “Cosi
per chi vive in montagna od in campagna il trasporto pubblico diverrà una
chimera – chiosa Trevisan” .
Per
l’ORSA, che aveva già contestato il taglio di 300 mil./€ alla Società di Infrastrutture
per coprire il buco – IMU, quei fondi andavano rivolti a ben altri fini se
veramente si vuole costruire un servizio ferroviario degno di un Paese Europeo.
Dal potenziamento
e velocizzazione delle linee secondarie al miglioramento degli standard
qualitativi dei servizi locali. Dal finanziamento del servizio universale al
sostegno alle Imprese ferroviarie merci.
E
pensare che in questo senso è stato emanato un decreto, il n.98 del 6.7.2011,
che prevede al contrario un sovrapprezzo
per i pedaggi dell'alta velocità con cui sostenere il trasporto regionale e il servizio
universale.
Ovviamente
un provvedimento rimasto inattuato.
“A
questo Paese non servono i proclami – afferma l’ORSA Trasporti – ma comportamenti
coerenti. Proprio quelli che mancano quando si parla di trasporto pubblico.”
12 novembre 2013 - Segreteria Generale OR.S.A. -
Trasporti
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lunedì 4 novembre 2013
Il Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina al tavolo della Regione con richieste e modifiche
Il Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina al tavolo dell'incontro con il Diaprtimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana, porrà una serie di suggerimenti connessi agli orari ed alle percorrenze dei treni nella tratta in questione.
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giovedì 17 ottobre 2013
Comitato Pendolari: Appello alle istituzioni per garantire il trasporto ferroviario in Sicilia
domenica 13 ottobre 2013
Cancellati dalla rete dei trasporti europei
«Sino al
2050 né strade - dice il prof. Russo - né porti, né Ponte, né attraversamento
multimodale dello Stretto». Ci sono
limiti strutturali evidenti: grave cancellare il progetto Ponte e lo stop
silenzioso all'attraversamento multimodale dello Stretto
Catania.
Perplesso, molto perplesso. E, per la verità, a tratti anche sconcertato. Molto
sconcertato. Dal silenzio che avvolge, e travolge, il futuro della
infrastrutturazione della Sicilia e di buona parte dell'Italia meridionale, che
in buona parte coinvolge anche l'Isola. Un silenzio che suona già come una
beffa per un destino segnato. Il professor Francesco Russo, docente di
Trasporti e Logistica all'Università di Reggio Calabria, aggiorna la sua impietosa analisi su una situazione che si è quasi naturalmente cristallizzata, lasciando chiaramente intravedere il nulla là dove si sperava vi fossero strade, autostrade, ponti, ferrovie, tutto quel che servirebbe a questa terra, dunque al Sud dell'Europa, per cominciare a colmare quel gap secolare che ci divide e ci allontana dal resto del Continente. Il professore aggiorna alla luce dell'agenda dei lavori delle commissioni che per l'Ue si occupano, appunto, di rete dei trasporti.
Trasporti e Logistica all'Università di Reggio Calabria, aggiorna la sua impietosa analisi su una situazione che si è quasi naturalmente cristallizzata, lasciando chiaramente intravedere il nulla là dove si sperava vi fossero strade, autostrade, ponti, ferrovie, tutto quel che servirebbe a questa terra, dunque al Sud dell'Europa, per cominciare a colmare quel gap secolare che ci divide e ci allontana dal resto del Continente. Il professore aggiorna alla luce dell'agenda dei lavori delle commissioni che per l'Ue si occupano, appunto, di rete dei trasporti.
«Dal 16
al 18 ottobre si svolgeranno a Tallin le giornate di lavoro sulle reti europee
di trasporto. Vorrei ricordare questo appuntamento alla Regione Siciliana, ai
responsabili di Ferrovie dello Stato e Rfi, al Cas, all'Anas. Non saranno
giornate dedicate soltanto a discussioni, ma potrebbero essere determinanti
perché a seguire dovrebbe arrivare l'approvazione da parte del Parlamento
europeo di quel piano che ci vede fortemente penalizzati come Sicilia. Anzi, di
fatto, inesistenti. Se, come ha detto il Commissario europeo per i Trasporti,
Siim Kallas, ancora siamo solo ad un accordo di massima tra Commissione e
Parlamento e si attende che i governi dei Paesi dicano la loro prima di
arrivare all'accordo formale, allora è adesso, e non dopo, che possiamo far
sentire la nostra voce. E l'opposizione ad un programma che ci vede esclusi».
Spiega
il prof. Russo che siamo in sostanza tagliati fuori sia dalla rete portante
europea, la cosiddetta "rete core" sia dalla rete di secondo livello,
definita "comprehensive", organica. Tutti i fondi europei 2014-2020
saranno spesi sulla rete "core", mentre òa rete di secondo livello
sarà finanziata con i fondi degli Stati membri.
«I
documenti che abbiamo dicono chiaramente che ci sono gravi limiti per Sud
Italia e Sicilia: limiti strutturali, limiti della rete "core",
limiti della "comprehensive". I limiti strutturali possiamo riassumerli
in due gravi cancellature: l'attraversamento dello Stretto (né Ponte né
alternative multimodali), e Autostrade del mare. I limiti della
"core" sono tanti. Cito per il comparto ferroviario il fatto che la
Bari-Napoli diventerà high speed, mentre la Salerno-Messina-Catania-Palermo
sarà sino al 2030 (ma più probabilmente sino al 2050), conventional rail. Su
questo l'Europa dovrebbe dare chiarimenti a questa parte d'Italia, ma
dovrebbero darne anche Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, perché sino all'anno
scorso tutti dicevano che, dopo l'intervento della Regione, il corridoio
Nord-Sud non avrebbe deviato a Napoli, ma sarebbe arrivato a Reggio e Palermo.
Infatti».
Infatti.
Molto ironico e molto amaro. Il prof. Russo aggiunge dati e valutazioni
tecniche che sono già agli atti, anche per la "comprehensive": la rete ferroviaria passeggeri non prevede collegamenti nell'area del Mediterraneo, cioè tra Ragusa, Gela, Agrigento. La rete autostradale non sono previste Catania-Ragusa, Catania-Gela, Nord-Sud, Agrigento-Palermo. Tra gli aeroporti, polemica già affrontata, Catania è solo "comprehensive", Comiso "runway".
tecniche che sono già agli atti, anche per la "comprehensive": la rete ferroviaria passeggeri non prevede collegamenti nell'area del Mediterraneo, cioè tra Ragusa, Gela, Agrigento. La rete autostradale non sono previste Catania-Ragusa, Catania-Gela, Nord-Sud, Agrigento-Palermo. Tra gli aeroporti, polemica già affrontata, Catania è solo "comprehensive", Comiso "runway".
«A
questo punto c'è da chiedersi chi dovrebbe intervenire per porre rimedio in
tempo a questo deficit. Certo non lo farà Bruxelles, che ha già deciso. Quindi
toccherebbe a Palermo in primis e al governo nazionale a seguire o
contestualmente. Ma anche Comuni e Province dovrebbero farsi sentire».
Invece,
stando agli inviti uffficiali e agli annunci, a Tallin non dovrebbe esserci
nessuno a sostenere le ragioni della Sicilia, quanto meno non le istituzioni
che il professore chiama a raccolta. Ma bisognerebbe anche capire, invece, chi
sarà a Tallin. Per esempio? Paolo Costa, ex sindaco di Venezia e attuale
presidente dell'autorità portuale di quella città. Mario Togliani, che
rappresenterà il Ministero dei Trasporti, che è però anche presidente del
Registro Navale di Genova. E Lorenzo Forcieri, presidente dell'Autorità portuale
di La Spezia. Chi volete che pensi ad Augusta? Chi a Pozzallo? Chi a quel piano
B che nel 2003 era stato elaborato come alternativa al Ponte sullo Stretto di
Messina. A proposito: che fine ha fatto, appunto, l'attarversamento
multimodale? Se lo chiede il professor Russo.
«Già,
che fine ha fatto? Eppure, considerato che l'Europa e l'Italia ad oggi hanno
bocciato l'idea del Ponte, non sarebbe stato giusto prendere immediatamente in
considerazione quel progetto? Certo che sì, anche perché c'era un investimento
di circa 2 miliardi che prevedeva nuovi approdi a Villa San Giovanni e una
bretella con il raccordo della A3. Altri approdi a Messina a Tremestieri, dove
oggi ce ne sono solo due, ma ne funziona appena uno. E poi l'impegno per nuovi
traghetti capaci di caricare i treni senza dovere perdere tempo a tagliare e
rimontare. Aggiungo che, volendo fare i conti anche con le ricadute
occupazionali, questi interventi prevedevano un incremento di altri 400
lavoratori da aggiungere all'impegno fisso dei 1200 che operano nello Stretto
oggi». Attraversamento multimodale, che fine ha fatto? Se lo chiede il prof.
Russo, se lo chiedono ogni giorno centinaia di camionisti che, al 70%, passano
lo Stretto provenenti dalle province di Ragusa, Siracusa e Catania, pagando un
prezzo sempre più alto e la perdita progressiva di competitività con il resto
d'Europa. Quella che festeggerà a Tallin la prossima settimana gli anni a
venire della grande infrastrutturazione. Bella roba, ma solo per loro.
Andrea
Lodato
La Sicilia - Sabato 12
Ottobre 2013 - Il Fatto, pagina 3
lunedì 12 agosto 2013
Variante al tracciato Fs questa sera in Consiglio
S. Alessio. La variante al
tracciato ferroviario concordata alla fine di giugno insieme ad Rfi approda
questa sera all'esame del Consiglio per l'approvazione. L'intervento rientra
nel programma quadro per il trasporto ferroviario nel contesto del raddoppio
della tratta Giampilieri-Fiumefreddo. Il nuovo tracciato è previsto 200 metri a
monte rispetto a quello precedente, approvato dal Cipe nel 2003. La traslazione
è stata possibile grazie alla semplificazione degli impianti della nuova
stazione che sorgerà nella frazione Lacco. Il via libera alla variante è giunto
poco meno di un mese addietro, nel corso di un incontro alla presenza dei
rappresentanti di Rete ferroviaria italiana, del referente dell'elaborato, Ugo
Milone e dei sindaci di S. Alessio e Savoca, Rosanna Fichera e Paolo Trimarchi.
Il sindaco alessese ha dato parere positivo a condizione che ad opera
realizzata venga garantita una certa distanza tra il viadotto sul torrente Agrò
e l'agglomerato urbano.
C. Casp. - La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Messina, pagina 27
domenica 14 luglio 2013
Il governo sblocca l'iter. Via all'Autorità: più concorrenza e tutela dei consumatori
Roma. Entro i tempi della scadenza ultimativa
(luglio, aveva promesso il ministro Lupi), il governo Letta sblocca con un
gesto concreto l'iter della tanto attesa Autorità dei Trasporti, indicando una
terna di nomi - Andrea Camanzi quale presidente, Barbara Marinali e Mario
Valducci commissari - che dovranno ora essere confermati nell'iter parlamentare
previsto per la nascita dell'Authority.
«Un tema fermo da molto tempo ma molto importante - ha detto il premier Enrico
Letta - per regolare un settore sostanzialmente privo di autorità di
regolazione». Il plauso al governo non si fa attendere, dai sindacati (Ugl, Fit
Cisl che dice, ora si concretizzi) agli esponenti politici fino a Ntv.
Soprattutto il primo operatore ferroviario privato dell'alta velocità, che vede
tra i principali azionisti Della Valle e Montezemolo, parla di «tassello
importante per consentire il pieno e corretto sviluppo della liberalizzazione
del nostro sistema di trasporto».Lo snodo principale è infatti quello ferroviario, insito nell'anomalia di un gestore dell'infrastruttura, Rfi del gruppo Ferrovie dello Stato, concorrente pubblico degli operatori privati sulla rete. Frequenti infatti le polemiche tra Fs e i privati sui temi della «finta» liberalizzazione. La non separazione delle due funzioni crea un gap che l'Authority dei Trasporti, garante terzo, dovrà ora superare. Anche le Fs plaudono, in quanto «garanzia per un sistema di regole uguali per tutti i player e permetterà di intervenire tra l'altro sul forte squilibrio tra le diverse modalità: un problema che ha ricadute sull'ambiente e sui costi sociali».
Critiche tuttavia arrivano dai consumatori che bacchettano l'esecutivo per non averli consultati prima di decidere. «Un atto importantissimo», dice il titolare delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi che sottolinea anche il profilo «di garanzia terza» dei componenti l'Autorità che dovrebbe dare un impulso a liberalizzare settori dominati da monopolisti sia nazionali che locali e «interviene a regolamentare settori fondamentali quali ferrovie, trasporto regionale e trasporto pubblico locale, dove l'Italia era indietro», ha detto Lupi. Contrario invece l'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli, che reputa un errore «quando la politica delega». «Al di là del giudizio sulle persone, il criterio delle nomine segue ancora una volta vecchie logiche politiche - afferma Linda Lanzillotta (Scelta Civica) - Non si può passare senza soluzione di continuità dal Parlamento a una autorità che dovrebbe essere per sua natura indipendente».
Molteplici e strategici i compiti dell'Authority, innanzitutto «colmare il gap attualmente esistente nel sistema di regolazione dei servizi a rete»; inoltre dovrà assicurare tutela dei consumatori e utentia; regolare, promuovere lo sviluppo di condizioni concorrenziali nei diversi comparti; condizioni eque e non discriminatorie di accesso alle infrastrutture da parte dei soggetti che esercitano servizi di trasporto; adeguati livelli di efficienza e di qualità dei servizi; livelli tariffari equi.
Paola Barbetti La Sicilia - Sabato 13 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7
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sabato 6 luglio 2013
Placet dei Comuni alla variante del progetto di Rfi per la Giampilieri-Fiumefreddo
Da S. Alessio e Savoca l'ok al raddoppio ferroviario.
S. Alessio. Dopo anni di immobilismo si torna a parlare del raddoppio ferroviario lungo la tratta Giampilieri-Fiumefreddo. I Comuni di S. Alessio e Savoca, insieme ad Rfi, hanno dato il via libera alla variante del progetto alla presenza del referente dell'elaborato, Ugo Milone e dei sindaci Rosanna Fichera e Paolo Trimarchi. Il nuovo tracciato è previsto 200 metri a monte rispetto a quello precedente, approvato dal Cipe nel 2003. La traslazione è stata possibile grazie alla semplificazione degli impianti della nuova stazione che sorgerà nel territorio alessese, esattamente nella frazione Lacco. Il sindaco alessese Rosanna Fichera, coadiuvata dai consiglieri di maggioranza Domenico Brancato e Gianpaolo Mercurio, ha dato parere positivo, esprimendo soddisfazione a condizione che ad opera realizzata venga garantita una certa distanza tra il viadotto sul torrente Agrò e l'agglomerato urbano principale più vicino. In attesa del progetto esecutivo, il sindaco di Savoca, Paolo Trimarchi, ha espresso fiducia da parte del Comune che rappresenta. L'ing. Milone, rappresentante di Rfi, ha garantito da parte di Rete ferroviaria italiana una continua comunicazione con i Comuni coinvolti nell'intervento, perché l'opera strategica sia condivisa e accettata dalla popolazione. Il nulla osta! degli Enti Locali sarà ratificato nella riunione della cabina! di pilotaggio del Contratto istituzionale di sviluppo che sarà presieduta dall'assessore alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, delegato alla presidenza dal governatore Rosario Crocetta. Gli amministratori e i cittadini savocesi e alessesi avevano aspramente criticato il precedente progetto in quanto, a loro avviso, avrebbe fortemente penalizzato lo sviluppo del territorio.
Carmelo Caspanello - La Sicilia - Giovedì 04 Luglio 2013 Prima Messina Pagina 25
S. Alessio. Dopo anni di immobilismo si torna a parlare del raddoppio ferroviario lungo la tratta Giampilieri-Fiumefreddo. I Comuni di S. Alessio e Savoca, insieme ad Rfi, hanno dato il via libera alla variante del progetto alla presenza del referente dell'elaborato, Ugo Milone e dei sindaci Rosanna Fichera e Paolo Trimarchi. Il nuovo tracciato è previsto 200 metri a monte rispetto a quello precedente, approvato dal Cipe nel 2003. La traslazione è stata possibile grazie alla semplificazione degli impianti della nuova stazione che sorgerà nel territorio alessese, esattamente nella frazione Lacco. Il sindaco alessese Rosanna Fichera, coadiuvata dai consiglieri di maggioranza Domenico Brancato e Gianpaolo Mercurio, ha dato parere positivo, esprimendo soddisfazione a condizione che ad opera realizzata venga garantita una certa distanza tra il viadotto sul torrente Agrò e l'agglomerato urbano principale più vicino. In attesa del progetto esecutivo, il sindaco di Savoca, Paolo Trimarchi, ha espresso fiducia da parte del Comune che rappresenta. L'ing. Milone, rappresentante di Rfi, ha garantito da parte di Rete ferroviaria italiana una continua comunicazione con i Comuni coinvolti nell'intervento, perché l'opera strategica sia condivisa e accettata dalla popolazione. Il nulla osta! degli Enti Locali sarà ratificato nella riunione della cabina! di pilotaggio del Contratto istituzionale di sviluppo che sarà presieduta dall'assessore alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, delegato alla presidenza dal governatore Rosario Crocetta. Gli amministratori e i cittadini savocesi e alessesi avevano aspramente criticato il precedente progetto in quanto, a loro avviso, avrebbe fortemente penalizzato lo sviluppo del territorio.
Carmelo Caspanello - La Sicilia - Giovedì 04 Luglio 2013 Prima Messina Pagina 25
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