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lunedì 8 marzo 2010

I Siciliani penalizzati dalla mancata continuità territoriale e dal nuovo “Ecopass”

In un momento in cui tutta la politica siciliana dovrebbe levare gli scudi nei confronti del Governo e delle Ferrovie dello Stato per le continue penalizzazioni in materia di tagli al trasporto ferroviario da e per la Sicilia e per le mancate infrastrutture ferroviarie, autostradali e viarie, succede che la stessa classe politica, invece, pensa a come penalizzare ancor di più i siciliani.

Non ritengo affatto giusta l’ordinanza del sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, in qualità di commissario per l’emergenza traffico, che introduce a partire dal mese di giugno il ticket “Ecopass”, da 1,50 euro a 18 euro, che dovrà essere aggiunto al prezzo dell’attraversamento dello Stretto, sia sulle navi di traghettamento privato che su quelle delle Ferrovie dello Stato.

Ritengo, infatti, che quest’ordinanza “gravi” ancor di più sui siciliani a fronte di un diritto alla continuità territoriale che in Sicilia non esiste e/o non è regolamentata al contrario di quanto avviene nella regione Sardegna. La continuità territoriale, nella regione Sardegna, consente ai propri cittadini, residenti e/o nati in Sardegna, di godere di tariffe scontate rispetto al normale costo del biglietto nelle rotte da e per l'isola nei trasporti aerei o marittimi.

Forse a questo ne la politica regionale ne il commissario per l’emergenza traffico di Messina ci hanno pensato? O è solo un modo per “fare cassa” sempre a danno dei Siciliani, che, ahimè sono costretti ad attraversare lo Stretto per raggiungere il continente “Italia”.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI

giovedì 4 marzo 2010

La Sicilia sempre più isolata dal resto d’Italia e la politica siciliana sta a guardare

Mentre il Governatore Lombardo polemizza con il Ministro Fitto in merito al conflitto di attribuzione in materia di trasporti e a difesa dello Statuto Siciliano, Trenitalia infligge un altro duro colpo al trasporto ferroviario per i treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia. Dal 1 marzo, infatti, Trenitalia ha soppresso i treni espressi 823, 834 e 836, denominati “Freccia del Sud” in servizio tra Agrigento, Milano e viceversa. Tagli che comportano all’utenza siciliana un aggravio di spesa, pari quasi al doppio di quanto spendevano in precedenza, e oltre il danno la beffa di dover sopportare il disagio di effettuare obbligatoriamente due cambi treno uno a Catania e l’altro a Roma, attendendo le coincidenze per le varie destinazioni, ritardi permettendo. E’ alquanto evidente che, oltre al disagio dei cambi treno, vi è un ulteriore disagio nel dover spostare i propri bagagli da un treno all’altro e non tenendo conto, almeno, di quelle categorie di utenti svantaggiati che sono impossibilitati ad effettuare tali operazioni. Soppressioni che anno dopo anno stanno consentendo una netta riduzione delle frequenze di treni da e per la Sicilia, già nel 2009 erano state cancellate 8 coppie di treni a lunga percorrenza (intercity ed espressi), senza nessuna presa di posizione da parte della Regione Siciliana. Questi continui tagli stanno facendo venir meno quella continuità territoriale che ci spetta di diritto, isolando sempre di più la Sicilia ed i Siciliani dal resto d’Italia. Tutto ciò, è veramente scandaloso, ma quello che fa più rabbia è la totale indifferenza di tutta la classe politica, siciliana, regionale e nazionale. E’ evidente che la Sicilia è ormai tagliata fuori dal servizio ferroviario nazionale, allontanandola sempre più dagli standard nazionali, dagli investimenti in infrastrutture e da un trasporto efficiente ed efficace. Mi auguro che tutta la classe politica siciliana, apra finalmente un tavolo istituzionale su questi continui tagli e sulle mancate infrastrutture cercando di trovare ed ottenere adeguate soluzioni per evitare ogni tipo di penalizzazione al trasporto ferroviario siciliano. Sono convinto che non sarà più possibile per i Siciliani, che vorranno raggiungere le città italiane (Milano, Torino, Roma, etc.), poter disporre di treni giornalieri, che li porteranno in un Italia, che sta diventando sempre più lontana ed irraggiungibile. La totale assenza di una programmazione regionale dei trasporti ed una disattenta attività politica ed economica del territorio hanno permesso che si perpetrassero questi continui tagli ad un servizio ferroviario “Universale” che costituisce per la Sicilia ed i Siciliani, l’unico mezzo di collegamento tra l’Isola ed il continente “Italia”. Non è concepibile immaginare un territorio meraviglioso, che tutto il mondo ci invidia, in questo stato di arretratezza infrastrutturale e sono convinto che a salvare la Sicilia non siano utili solo le campagne internazionali di promozione-turistica per attrarre flussi ma, un’attenta programmazione e realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie a breve e a medio termine e di una mobilità sostenibile regionale basata non sull’offerta ma sulla domanda da parte dell’utenza. Non basta e non deve bastare alla politica siciliana, la scusa che la popolazione siciliana è facilmente propensa ad accontentarsi, specialmente in un momento di profonda crisi, crisi che per noi siciliani è da almeno 40 anni che esiste e non è, un problema di questi ultimi anni. La crisi infrastrutturale della Sicilia è prettamente un problema politico e la prova tangibile è sotto gli occhi di tutti, nessun collegamento veloce stradale né ferroviario tra le nove province siciliane, penso che ciò possa bastare a far riflettere i siciliani e tutta la classe politica siciliana. D’altronde chi è causa dei suoi mali pianga se stesso.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

giovedì 3 dicembre 2009

I Pendolari incontrano Trenitalia Spa

All’Assessore regionale ai trasporti Sen. Nino Strano

Al Direttore Dipartimento trasporti Regione Avv. Giovanni Lo Bue

Al Dirigente Area Trasporto ferroviario Dott. Ignazio Coniglio

Al Direttore della Direzione Regionale di Trenitalia Dott. Stefano Carollo

Al Direttore della Direzione Regionale di RFI Ing. Alfonso Belluccia

Agli Organi di Stampa

Ci pregiamo invitare le S.V. Ill.me, a partecipare all’incontro tra i pendolari della fascia ionica, la Direzione del Trasporto Regionale di Trenitalia e i Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, che si terrà mercoledì 09 dicembre 2009 alle ore 15.00 alla Stazione Centrale di Catania presso l’Unità Territoriale 1° piano, per discutere sulle seguenti problematiche:

- Orari e percorrenze anno 2010;
- Ritardi e soppressioni dei treni 3889,12801 3856, tutt’ora soppressi;
- Mancata sottoscrizione del Contratto di Servizio;
- Circolazione e movimento dei treni nelle fasce orarie dei treni dei pendolari;
- Provvedere al miglioramento dei servizi a bordo e nelle stazioni, soprattutto in quelle impresenziate (Info arrivi e ritardi, climatizzazione, manutenzione dei mezzi, pulizia, igiene, comfort, etc...);
- Informazioni tempestive all’utenza sia a bordo treno che nelle stazioni;
- Rivisitazione dei tempi di percorrenza, e considerare la possibilità di modulare le frequenze delle corse dei treni regionali a quelle dei diretti;
- Situazione sul raddoppio ferroviario Fiumefreddo - Giampilieri;
- Considerare la possibilità di trasformare le soste tecniche in fermata alla stazione di Alcantara;
- Considerazioni sulle strategie anti-evasione della DTR di Trenitalia;
- Conoscere le strategie della Direzione regionale Sicilia di Trenitalia, rivolte al miglioramento e    all’incentivazione dei servizi ferroviari sulla relazione Messina-Catania-Siracusa.

Riteniamo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, per eccellenza ecologico, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza in generale ed in modo particolare all’utenza pendolare, e a tutelare il cittadino che giornalmente è costretto a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio posto di lavoro, studio e altro.
Non riteniamo giusto, che a piangerne le conseguenze per i disservizi creati da un trasporto pubblico ferroviario carente, sia nella qualità che nelle infrastrutture, siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in generale, siamo convinti che da questo incontro, debba scaturire finalmente, un progetto comune da parte degli Enti Locali preposti, affinché si inizi veramente ad attuare quel Piano Regionale dei Trasporti che la Regione Siciliana ha realizzato nel 2004, ma che è rimasto a binario morto.
Il cittadino non si aspetta semplicemente di essere trasportato in condizioni sempre più sicure, desidera anche condizioni di trasporto semplici e flessibili, desidera inoltre, che i suoi diritti siano meglio tutelati.
L'utente vuole infine disporre di un trasporto pubblico efficiente ed efficace.

Certi della Vs. disponibilità e sensibilità a tali problematiche, porgo a nome del Comitato, cordiali saluti.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

L’Italia dei treni dei pendolari va a una sola velocità: in ritardo

Articolo tratto dal quotidiano la Sicilia di giovedì 03 dicembre 2009
(Maria Ausilia Boemi)

LEGAMBIENTE. Monitoraggio nazionale nell’ambito della campagna «Pendolaria»: puntualità miraggio da Milano a Palermo

E in Sicilia si viaggia tra convogli soppressi, sporchi o non climatizzati

CATANIA. E’ sempre più dura la vita dei pendolari ’Italia: mentre sfrecciano loro davanti (dove ci sono) i treni ad alta velocità che non li riguardano,sono costretti a trascorrere parte della loro giornata in spostamenti alle prese con continui ritardi – in Italia un treno pendolare ogni tre non viaggia in orario, come rilevato da Legambiente –, vagoni sporchi o non climatizzati adeguatamente, convogli soppressi e mancanza di un’informazione tempestiva agli utenti. Secondo un’indagine nell’ambito della campagna «Pendolaria 2009» di Legambiente – con rilevazioni effettuate nella fascia oraria dalle 7 alle 9,30 del 23, 24 e 25 novembre – su 1.216 treni monitorati, ben 430 – la maggioranza – hanno accumulato un ritardo superiore ai cinque minuti (quello ritenuto accettabile), solo 374 sono giunti in orario, i rimanenti 412 hanno avuto lievi ritardi.Il record di treni in ritardo spetta a Milano: alla stazione Cadorna sono arrivati in ritardo il 59% dei treni, a Milano centrale il 57%, a Roma Termini il 54% dei convogli.Seguono a ruota Palermo (con solo il 16% dei treni monitorati in orario, il 41% in ritardo di pochi minuti, il 43% in ritardo di oltre 5 minuti), Salerno (con il 37% dei convogli con ritardi superiori ai 5 minuti), Torino (con il 32% dei treni che hanno accumulato ritardi cospicui) e Messina (il 30% dei treni ha ritardi superiori alla soglia di tolleranza dei 5 minuti). Chiude la classifica la stazione di Genova Principe con «solo» il 18% dei treni in ritardo oltre i 5 minuti.E se il trofeo di «treno lumaca» spetta al regionale tra Albano Laziale e Roma (con una velocità media di percorrenza tra i 30 e i 36 km/h), non va meglio alla Sicilia:«Solo per fare un esempio di martedì – racconta il coordinatore del comitato pendolari Messina-Catania- Siracusa, Giosuè Malaponti, 13 anni di pendolarismo alle spalle – i primi 2 treni che trasportano molti pendolari sulla tratta da Messina a Siracusa hanno accumulato, rispettivamente,40 e 20 minuti di ritardo.Ci sono poi treni che giornalmente accumulano ritardi, come il 12819 che parte da Messina alle 12,10 e dovrebbe arrivare a Catania alle 14,10, ma che prima delle 14,24 non arriva quasi mai».Ma i pendolari non devono combattere solo contro i ritardi:«Ad esempio, dal 19 ottobre sono stati soppressi ingiustificatamente 2 treni sulla Messina-Catania-Siracusa:il 3889 che partiva per Siracusa da Messina alle 5,25 e il 12801 che partiva da Taormina alle 5,20 diretto a Catania. Al loro posto è stato attivato un altro treno – il 3841 – che parte da Messina alle 4,45 e arriva a Siracusa. L’attivazione di questo solo treno, che parte quasi tre quarti d’ora prima di quello soppresso da Messina, ha costretto i pendolari a svegliarsi un’ora prima e arrivare a destinazione con largo anticipo, quando è ancora troppo presto per andare in ufficio».
Ma al danno Trenitalia non fa mancare anche la beffa: «Questo nuovo treno – continua Malaponti – non è segnalato sul sito dove si possono acquistare i biglietti e dove invece sono rimasti indicati i due treni soppressi: secondo me ci sono gli estremi di una truffa e, in proposito, l’Adoc sta presentando un esposto-denuncia al garante».Né va meglio sulla linea tirrenica: ad esempio, con i nuovi orari, è possibile andare da Sant’Agata di Militello a Messina, ma non si può poi tornare indietro.E ci sono poi i treni sporchi, o la climatizzazione a singhiozzo (in alcune carrozze sì, in altre no), o la scarsa manutenzione delle aperture delle porte: «L’altra mattina – racconta ancora Malaponti – 200 persone sono state costrette ad entrare da un’unica porta». Il che vuol dire accumulare ritardi. «Trenitalia sui convogli e Rete ferroviaria italiana nelle stazioni – lamenta poi il coordinatore dei pendolari – non danno agli utenti la tempestiva informazione, come previsto dalla carta dei servizi. E, nelle stazioni non presenziate, ciò può anche comportare dei pericoli».In Sicilia resta in sospeso la questione del contratto di servizio da 110 milioni di euro tra la Regione e Trenitalia, contratto dal quale dipende la decisione di Trenitalia se potenziare o affossare definitivamente il servizio: «Come pendolari – spiega Malaponti – abbiamo chiesto di potere esaminare il contratto prima della firma, per dare i nostri suggerimenti, visto che viviamo giornalmente sulla nostra pelle le pecche del servizio. Ma non abbiamo avuto risposta».Infine,sulla rete ferroviaria restano misteri inspiegabili: come quello di due treni che, per percorrere la tratta tra Catania e Messina, impiegano entrambi un’ora e 57 minuti:«Il giallo – sorride Malaponti – è che uno fa 9 soste, l’altro 23. E allora, come possono avere gli stessi tempi di percorrenza?».

sabato 31 ottobre 2009

Lettera alle Istituzioni regionali

Fiumefreddo 27 ottobre 2009

Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Nino Strano

Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Avv. Giovanni Lo Bue

Al Sig. Responsabile 4° Servizio Trasporto Ferroviario Dott. Ignazio Coniglio

Agli Organi di stampa

Oggetto: Soppressioni e ritardi relazione Messina-Catania-Siracusa.-

Tante sono state le problematiche che il popolo dei pendolari della fascia ionica ha subito, sin dai primi giorni del mese di ottobre, a causa della tragedia di Giampilieri, ritardi e soppressioni di treni sopportati con la massima comprensione e rispetto; ma lo stesso popolo dei pendolari della fascia ionica non riesce a capire, invece, le soppressioni attuate dal 19 ottobre 2009 dei treni: diretto 3889 delle ore 5.25, primo treno utile da Messina sino a Siracusa e del treno 12801 da Taormina alle ore 5.20 sino a Catania, sostituiti con la nuova corsa del treno 3841 che parte da Messina alle 4.45 per arrivare a Catania alle 6.10 e proseguire sino a Siracusa.

Soppressioni che hanno creato enormi disagi e scompiglio nell’attività lavorativa di molti utenti, i quali si sono dovuti adattare a queste soppressioni anticipando di almeno 60 minuti la partenza e di conseguenza arrivando con largo anticipo a Catania e/o Siracusa.

Riteniamo necessario e doveroso fare presente che occorre annullare, urgentemente, queste soppressioni che secondo noi non hanno senso ,così come non hanno senso le motivazioni fornite da Trenitalia nel comunicato del 16 ottobre, cito testualmente: “Le violente ondate di maltempo dei giorni scorsi hanno determinato una serie di problemi tecnici alle infrastrutture e ai treni che rendono necessaria, a partire dal prossimo lunedì 19 ottobre, una temporanea modifica dell’offerta ferroviaria regionale”.

Ci chiediamo: perchè è stato soppresso il treno 3889, primo treno utile che da Messina giunge sino a Siracusa, e perchè il treno 12801 che parte da Taormina quando invece potevano essere soppressi altri treni nell’arco della giornata, che certamente avrebbero arrecato meno danni a tutta l’utenza.

Oltre queste soppressioni, facciamo rilevare che quasi tutti i treni nella relazione Messina- Catania-Siracusa si attestano su un ritardo che va dai 10 ai 50 minuti, minuti preziosi che il popolo dei pendolari-lavoratori-studenti, devono quasi certamente recuperare nei propri posti di lavoro e/o studio.

Considerato che Trenitalia è un’azienda di diritto privato ma appartenente, di fatto, al Pubblico, con una forma giuridica ,dunque, che impone, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia e che la sua mission è quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, aspetto che va sempre tenuto nella massima considerazione, chiediamo ai Dirigenti del Dipartimento ai trasporti della Regione Siciliana di intervenire sulle seguenti problematiche:

soppressione sconsiderata dei due treni 3889 e 12801, quando invece potevano essere soppressi altri treni nell’arco della giornata, che certamente avrebbero arrecato meno danni a tutta l’utenza;

immediato ripristino delle corse dei due treni soppressi 3889 e 12801;

conoscere sino a quando ci saranno questi rallentamenti sulla relazione Giampilieri-Messina e viceversa, dato che nel comunicato del 16 ottobre non si evince;

rivedere la partenza del treno regionale 12809 da Messina anticipandola alle 6.30 con arrivo a Catania alle 8.30.

Desideriamo far rilevare alcuni punti critici: i cambiamenti di orario non verificati con gli utenti; il continuo allungamento delle percorrenze; i tagli su alcune tratte ritenute da Trenitalia rami secchi, ma dove la stessa non ha mai fatto una buona offerta di mobilità; la qualità del materiale rotabile; la pulizia ed il comfort a bordo.

Riteniamo che il perdurare di tale disagi dovrà essere comunicato in modo tempestivo e chiaro a tutta l’utenza pendolare della fascia ionica, almeno per dare l’opportunità di poter scegliere e decidere se continuare a viaggiare in treno, con tutti i disagi previsti, oppure scegliere un mezzo alternativo per raggiungere i luoghi di lavoro e/o studio. A tal proposito occorre dire che, proprio perchè ci ritroviamo sempre più spesso nelle condizioni di dover recuperare ore di lavoro perse, non certo per colpa nostra, ci stiamo organizzando, una volta per tutte, a richiedere il rimborso del costo del biglietto e/o dell'abbonamento.

Dobbiamo far rilevare, nostro malgrado, che l’assessore regionale ai trasporti non ha voluto minimamente ascoltare chi, come noi, continua a dedicare gran parte del proprio tempo in nome di una partecipazione civica attiva e necessaria per dare senso al nostro essere cittadini e, nello specifico, volta a migliorare in primis i servizi di trasporto pubblico per tutte quelle persone, circa cinquantamila, che ogni giorno adoperano il mezzo di trasporto ”Treno”.

Certi di un Vs. autorevole intervento per la risoluzione in tempi brevi di queste problematiche e di un Vs. sollecito e cortese riscontro, disponibili per eventuali chiarimenti e/o approfondimenti, porgiamo cordiali saluti.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

giovedì 22 ottobre 2009

I treni in Sicilia? Degni del Congo. tratto da "La Stampa" del 22/10/2009

ROMA - "Nemmeno in Africa li vogliono i treni che abbiamo noi! Quella ferraglia, quei vagoni derelitti nemmeno in Congo se li prenderebbero!". È furioso Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia. Lui il treno lo prende poco ma attacca le Ferrovie dello Stato - che definisce una «agenzia pubblica» per la qualità del trasporto locale - per i ventilati tagli ai convogli nazionali a lunga percorrenza. E anche per gli scarsi investimenti sulle linee dell'isola.

Presidente Lombardo, ci spieghi perché secondo lei Fs spa sbaglia tutto...

«Che la politica delle Ferrovie, complessivamente intesa, abbia penalizzato permanentemente la Sicilia, per non parlare del Meridione, è fuori di dubbio. Dicono che il disagio dei pendolari è responsabilità delle Regioni? Posso definirmi a tutti gli effetti un pendolare, perché la mia città è Catania e la presidenza della Regione è a Palermo. Ci devo andare tutte le settimane, talvolta anche due volte a settimana. E vorrei vedere a chi parla di servizio ferroviario e di treni, che ovviamente qui non ho mai usato...».

Mai preso un treno in Sicilia?

«Ma come si fa, quando per percorrere i 190 chilometri tra Catania e Palermo ci vogliono più di quattro ore? Questo è il frutto di una politica che si è consolidata nel tempo, da decenni. Prima ha reso impraticabile il servizio ferroviario, poi l'ha puntualmente segato definendolo come ramo secco. Non prendo i treni in Sicilia? Certo, se per fare settanta chilometri che richiedono in macchina tre quarti d'ora, ci devo mettere due ore in treno, è naturale che non lo piglio il treno. E se poi su quei treni non ci sale nessuno, o solo qualche disperato, e allora poi si taglia il ramo secco... complimenti, davvero!».

Eppure, sono proprio le Regioni a finanziare e a organizzare il trasporto locale, biglietti compresi. E come risponde all'ad di Fs, Mauro Moretti, che sostiene di non poter lavorare in perdita, se non si vuole che l'azienda fallisca?

«Moretti sta continuando come prima e peggio di prima. Alle Ferrovie ci sta da diversi anni, e sappiamo tutti che investimenti sono stati fatti sulle tratte siciliane... Posso capire che sia difficile fare il doppio binario sull'intera Catania-Messina, dove ci sono gallerie e infrastrutture costose da realizzare. Ma la Catania-Palermo, che taglia in due la Sicilia, la si poteva rimettere a posto spendendo una piccola parte di quello che è costata l'Alta Velocità al Nord, che è servita per ridurre di un quarto d'ora il tempo di percorrenza da Roma a Milano».

Quindi, la colpa non è dei governi centrali o nazionali, ma delle Ferrovie?

«Io me la sto pigliando con le Ferrovie, con questa Agenzia statale... Tra l'altro mi pare che la Regione Sicilia abbia finanziato l'acquisto di una serie di treni moderni per le linee locali, di cui mi dicono non ci sia traccia. Chi lo sa, può darsi che siano rimasti chiusi in officina in attesa di riparazione... spero che non siano stati destinati altrove. Spero».

Parliamo dei treni nazionali, a lunga percorrenza? Una volta il treno da Palermo per il il Nord era fondamentale, adesso la gente prende gli aerei low cost, fa prima e spende meno. Non sarebbe meglio tagliare i sempre vuoti treni notturni dalla vostra isola verso il Nord, come pare voglia fare Ferrovie?

«Ma è una penalizzazione a 360 gradi... i sindacati mi dicono che oltre ad abolire i treni a lunga percorrenza sono stati ridotti ulteriormente i treni merci. Una scelta drammatica per noi, che penalizza i nostri prodotti. Qui è fondamentale che il servizio sia reso più praticabile, conveniente, più interessante. Senta: io, se potessi arrivare a Roma in tre ore e mezza con una linea ad Alta Velocità, ci penserei due volte prima di prendere l'aereo. Perché i milanesi e i romani possono avere questa competizione aereo-treno, che è un vantaggio per il portafoglio, e noi no?».

Insomma, Presidente, merci, locale, notturni, Alta Velocità: lei vuole tutto...

«Non voglio tutto: non ho nulla e voglio il minimo indispensabile. Non treni ferraglia derelitti che non se li pigliano manco in Africa».

mercoledì 21 ottobre 2009

«Treni soppressi, disagi dei pendolari, Trenitalia incomprensibile»

Tratto dalla rubrica "lo dico a La Sicilia" del 21 ottobre 2009

Abbiamo appreso da un comunicato stampa di Trenitalia che da lunedì 19 ottobre sono soppressi diversi treni sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, a seguito dei notevoli danni alle infrastrutture ferroviarie, causati dalla recente alluvione che ha colpito le località di Scaletta Zanclea e Giampilieri. Ai disagi intervenuti per tali motivi nei giorni scorsi, sento il dovere come pendolare ed esponente del Comitato, di fare alcune considerazioni, che riporto di seguito. Viene soppresso il treno 3889, treno diretto da Messina a Siracusa, che rappresentava il primo treno utile per giungere, da Messina, a Catania alle 6,50. Viene effettuata in sua sostituzione una corsa alternativa che consente, partendo da Messina alle 4.40, di giungere a Catania niente di meno che alle ore 6,00. Qui, attendendo quasi un'ora è possibile trovare la prima coincidenza per Siracusa. Non desiderando arrivare a Catania a questo assurdo orario, l'unica e successiva alternativa è rappresentata dal treno regionale 12803 che consente di raggiungere la stazione di Catania alle 7.42. Sì perché con le continue modifiche all'Orario Ufficiale, il treno in parola si è visto posticipare l'orario di arrivo dalle 7.37 alle 7.42. Senza motivo. A seguito dei rallentamenti in prossimità delle località colpite dall'alluvione, il 12803 arriva a destinazione perennemente in ritardo, e con lui tutti i pendolari che desiderano spostarsi dalla provincia di Messina per giungere a Catania. Non si comprendono le scelte, o chiamiamole pure strategie, messe in atto dalla Direzione Regionale di Trenitalia. Forse basterebbe salire a Messina sull'autobus di una nota ditta di trasporto su gomma, prendere comodamente posto (sempre pulito), e ritrovarsi poco dopo più di un'ora al centro di Catania, alle 7,25, in perfetto orario per iniziare l'attività lavorativa. Non capiamo.

FABRIZIO GEMELLI
Comitato Pendolari Messina-Catania-Siracusa

venerdì 16 ottobre 2009

Maltempo: Danni Impianti FS Sicilia, da lunedì 19 ottobre Treni Soppressi

(AGI) - Palermo, 16 ott. - Il maltempo di questi giorni in Sicilia ha causato una serie di problemi tecnici alle infrastrutture e ai rotabili delle Ferrovie dello Stato, costrette per questo a una "temporanea rimodulazione dell'offerta ferroviaria regionale" a partire da lunedi'. In particolare, saranno cancellati il servizio di Metroferrovia Messina-Giampilieri.
I treni regionali
3856 Siracusa-Catania,
3889 Messina-Siracusa,
12801 Taormina-Catania.
Questi ultimi due saranno sostituiti dall'unico nuovo treno regionale
3841 con partenza da Messina alle 4.45,
da Taormina alle 5.20,
da Catania alle 6.10 ed arrivo a Siracusa alle 7.36.
Saranno invece sostituiti con autobus i treni regionali:
12756 S. Agata di Militello-Messina,
12779 Messina-S.Agata,
8594 Gela-Catania.
Gli autobus fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni.

venerdì 9 ottobre 2009

Resoconto incontro Pendolari e Trenitalia del 08 ottobre 2009

Salve a tutti,

desidero informarvi su quanto è stato discusso ieri a Palermo, nella sede regionale di Trenitalia con i vari Comitati Pendolari presenti.

Il direttore di Trenitalia, Carollo, ha fatto presente che era stata presentata alla Regione una proposta di incentivazione dei servizi su quasi tutte le relazioni siciliane, con particolare riguardo al servizio nelle due dorsali più importanti, la Tirrenica e la Ionica, con treni veloci tra Messina-Palermo, Messina-Catania, Catania-Siracusa e Catania-Palermo, almeno in via sperimentale.

A tal proposito i rappresentanti dei Comitati Pendolari hanno sottolineato che questa proposta la conoscono solo dai giornali e che ancora non è stata illustrata nella sua completezza.

Resta il fatto, comunque, che tutte queste innovazioni dipendono dalla sottoscrizione del Contratto di Servizio tra la Regione e Trenitalia.

La Regione, che doveva firmare il contratto di servizio il 7 settembre a Roma assieme alle altra regioni, ha ritenuto di non farlo, chiedendo di avere un'altra settimana di tempo.

E' trascorso un mese esatto dall'incontro romano, ed il contratto di servizio giace ancora nei cassetti dell'assessorato regionale ai trasporti.

Trenitalia ha fatto presente a tutti i comitati dei pendolari intervenuti che se a breve non verrà sottoscritto il contratto di servizio non garantirà l'offerta di trasporto attuale, aggiungendo che al cambio orario del 12 dicembre 2009 apporterà tagli al trasporto regionale pari al 20%, ma al momento non ci è dato sapere dove e su quali treni apporterà i suddetti tagli.

Occorre, se è il caso, indire un incontro urgente tra i pendolari di tutta la fascia ionica, i funzionari dell'assessorato regionale ai trasporti, i dirigenti di Trenitalia e Rete ferroviaria italiana per capire il perchè di questi ritardi, capire cosa c'è sotto questa perdita di tempo e, se è il caso, attuare delle forme di protesta pacifica e di sensibilizzazione interessando tutti gli organi di stampa.

Sono convinto che, cogliendo questa opportunità, questo possa essere il momento giusto per chiedere, insieme e una volta per tutte, quanto ci è dovuto e quanto ci spetta in materia di trasporto pubblico e di materiale rotabile, e ritengo che questa opportunità debba essere cavalcata sino in fondo, per ottenere quei risultati che vedano la nostra Sicilia uscire una volta per tutte da quella gogna di arretratezza infrastrutturale causata anche dal nostro lassismo oltre che dal disinteresse dei nostri politici.

Vi chiedo inoltre, di collaborare segnalandoci sul ns. sito alla voce segnalazioni-reclami, tutto quello che ritenete un disservizio, disagio, miglioramento, modifica, incentivazione, ritardo, soppressione, mancati annunci, abusi, per cercare di creare una rete tra noi pendolari e per conoscere quanto avviene giornalmente sul treno che ognuno di noi adopera per il proprio spostamento.

Vi ringrazio anticipatamente per la collaborazione e per l'apporto che ognuno di noi potrà dare per cercare di migliorare il servizio ferroviario.

Cordialità
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

martedì 6 ottobre 2009

Trenitalia, chiama a raduno i Pendolari Siciliani sul Contratto di Servizio

Si riporta il testo dell'email di invito all'incontro:

Facciamo seguito all’incontro del 15 gennaio u.s. ed ai successivi aggiornamenti, per invitarvi, il giorno 8 ottobre 2009 alle ore 15.00, presso la nostra sede al terzo piano di via Roma, 19 a Palermo ad un incontro finalizzato ad aggiornarvi sullo stato di avanzamento dei lavori per la firma del contratto di servizio con la Regione Siciliana nonché sull’offerta ferroviaria 2009 e 2010.

Il Responsabile - Fabio Lo Sciuto
Trenitalia S.p.A. - Divisione Passeggeri Regionale
Direzione Regionale Sicilia - Commerciale Sicilia

Disagi ai pendolari del treno 12802 da Taormina a Messina

Lettera al Direttore di Trenitalia - Dott. Stefano Carollo

Egregio Direttore,
desidero sottoporle quanto è accaduto oggi, alla stazione di Taormina, ai pendolari che dovevano proseguire per Messina con il bus sostitutivo.
Il treno 12802 arriva puntuale a Taormina alle 6,30 e lì doveva trovare pronto il bus sostitutivo che è arrivato 15 minuti dopo l’arrivo del treno, e sin qui, pazienza, tutto apposto.
Prendono posto sul bus e con amara sorpresa si accorgono che l’autista non prende l’autostrada a Taormina così come previsto ma la SS.114.
Sin da subito, i pendolari a bordo fanno presente all’autista del bus che la corsa, così come era avvenuto ieri, doveva essere diretta via autostrada da Taormina a Messina.
Non sono servite a nulla, le rimostranze dei pendolari a bordo del bus, l’autista come se nulla fosse continua a percorre la SS.114 passando per i paesi di S.Alessio Siculo, di S.Teresa Riva, dove ha effettuato due fermate facendo salire persone ai quali non ha chiesto ne il titolo di viaggio, ne ha emesso titoli di viaggio, attraversa Furci Siculo e finalmente entra in autostrada al casello di Roccalumera.
Una volta giunti a Messina, il bus ha effettuato una fermata, per fare scendere alcune persone, nelle vicinanze dell’ospedale P.pe di Piemonte, per poi giungere alla stazione centrale di Messina alle ore 8.15.
Una volta giunti a Messina, i Pendolari si sono rivolti all’Ufficio accoglienza viaggiatori per segnalare quanto accaduto, in partenza da Taormina e durante il tragitto, a bordo del bus sostitutivo.
Questi sono i fatti accaduti, giusta segnalzione dei Pendolari del treno 12802 di martedì 06 ottobre 2009

Giosuè Malaponti
Coordinatore Comitato Pendolari Me-Ct-Sr

Al Direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia Spa

Al Direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia Spa
Ing. Giancarlo Laguzzi

Egregio Direttore,

desidero sottoporle le problematiche che in questi giorni di emergenza stiamo vivendo, con i continui disagi sulla puntualità, nella relazione Messina-Catania.
Ritengo necessario e doveroso che da parte di Trenitalia venga diramato un comunicato relativo alla circolazione dei treni nella relazione Catania-Taormina-S.Teresa di Riva e viceversa.                             
Un comunicato con il quale informare la vs. clientela di non poter assicurare la puntualità del servizio, i possibili ritardi sulle varie corse, i trasbordi dei bus sostitutivi o, meglio ancora, la strategia che in questo momento di emergenza Trenitalia vorrebbe attuare per ridurre al minimo disagi e disservizi.
Desidero, inoltre, farle notare con molto rammarico che  ogni mattina i pendolari della fascia ionica arrivano in stazione e scoprono al momento se il treno viaggia, se è in ritardo, e tutto ciò grazie a qualche capostazione di buona volontà che ci informa.
Visto che questa situazione attuale perdurerà almeno per tutto il mese di ottobre, o fino a quando non verrà ripristinata la strada ferrata nei luoghi del disastro, ho deciso di informarla sulle problematiche di questi primi giorni di ottobre e Le chiedo, se è il caso, di fornire una corretta e chiara informazione all'utenza, mettendola nelle condizioni di poter scegliere e decidere, vista l'emergenza, se continuare a viaggiare in treno, con tutti i disagi previsti, oppure scegliere un mezzo alternativo, o la propria auto per raggiungere i luoghi di lavoro e/o studio.
Comprendo gli sforzi che Trenitalia mette in campo ogni giorno per assicurare il servizio di trasporto in tutta la Nazione, ma in questo caso la tempestiva informazione sugli eventuali disagi e sul perdurare degli stessi è venuta meno.
Certo in un suo cortese riscontro, disponibile per eventuali chiarimenti, saluto cordialmente.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

P.S.: Rivedere la circolazione (di questi giorni) dei treni con partenza da S.Teresa di Riva (treno 3889, 12803, 12809) da Taormina (treno 12807) e da Fiumefreddo (treno 8585).-

lunedì 5 ottobre 2009

Nessuna informazione preventiva e programmazione ferroviaria per ovviare ai disagi tra Catania e Messina


Occorre vista la gravità del disastro che ha colpito il territorio di Messina, che Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana diramino un comunicato ufficiale su come verrà effettuato il traffico ferroviario pendolare tra Messina e Catania, nella zona compresa tra Santa Teresa di Riva e/o Taormina. E’ necessario che ciò avvenga al più presto, per evitare gli enormi disagi a tutta l’utenza pendolare della fascia ionica. Non è possibile immaginare che a distanza di 5 giorni dall’alluvione, sia Trenitalia che Rete Ferroviaria Italiana non abbiano stabilito quali e quanti treni ed in quali orari dovranno essere garantite le corse tra Catania e Messina avendo a disposizione le stazioni di Taormina e di Santa Teresa di Riva. Non passa la scusante che la maggior parte dei convogli regionali siano rimasti bloccati a Messina, si poteva benissimo spostare il materiale rimasto bloccato a Messina su Palermo e quello di Palermo dirottarlo su Catania, almeno per cercare di ovviare ai molti disagi e nell’intento di poter espletare un servizio efficiente ed efficace nell’emergenza. Basterebbe qualche piccolo accorgimento sulla circolazione di questi giorni, giostrando sui treni 3889, 12803, 12807,8585 per evitare questi enormi ritardi.

Siamo vicini ai parenti delle vittime e a tutta la popolazione coinvolta nella tragedia che ha colpito gli abitanti di Giampilieri Superiore, di Briga e di Scaletta nella zona Sud di Messina.

Giosuè Malaponti
Coordinatore Comitato Pendolari ME-CT-SR

Abbiamo allegato delle immagini relative ai ritardi dei treni nella giornata odierna - lunedì 5 ottobre 2009.
I ritardi, sono stati rilevati dal sito Viaggiatreno di Trenitalia.



giovedì 24 settembre 2009

Le nostre richieste "in pillole" sul Contratto di Servizio

Il Contratto di Servizio che già in quasi tutte le regioni italiane è stato firmato, in Sicilia è ancora in via di definizione al Dipartimento Trasporti della regione. Non vorremmo che questo ritardo pregiudichi la concessione dei fondi per l’acquisto del materiale rotabile essendo gli ultimi firmatari.

Occorre fare molta attenzione in quanto sappiamo che Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.

Nel nuovo tipo di Contratto di servizio che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita al treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia di treno), questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che, più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre allungati, e, per di più un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.

La durata prevista è di sei anni + sei al costo di 120 milioni di euro l’anno.

Il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che, dal nostro punto di vista, è il soggetto principale del servizio stesso, ossia “l’UTENTE”

Ecco alcune delle nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio:

1. Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria o dei guasti dei self service, e di chiusura dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo);

2. Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti;

3. Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;

4. Si attui la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalla Regione in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);

5. Nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente, che è quello che a noi e pensiamo anche alla all’Istituzione regione, interessa maggiormente.

Concludiamo facendo presente che il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

mercoledì 23 settembre 2009

Le nostre proposte sul Contratto di Servizio tra Regione e Trenitalia

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo
- fax 0917075199
Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Nino Strano
- fax 0917078098
Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Avv. Giovanni Lo Bue
- fax 0917078098
Al Sig. Responsabile 4° Servizio Trasporto Reg. Ferroviario Dott. Ignazio Coniglio
- fax 0917078043
Agli Organi di stampa

Oggetto: Le nostre proposte sul Contratto di Servizio del trasporto ferroviario che la Regione Siciliana si sta apprestando a realizzare.

Il Contratto di Servizio che già in quasi tutte le regioni italiane è stato firmato, in Sicilia è ancora in via di definizione al Dipartimento Trasporti della regione. Occorre fare molta attenzione in quanto sappiamo che Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.

Abbiamo più volte richiesto al Dipartimento regionale dei trasporti un incontro che sino ad oggi non c’è stato accordato, quindi abbiamo ritenuto di elaborare delle proposte tendenti a migliorare la qualità del trasporto fornita ai cittadini-utenti-pendolari.

Le proposte elaborate verranno inviate all’attenzione dell’Assessore regionale ai trasporti On. Nino Strano e al Diretto generale del dipartimento trasporti regionale, avv. Lo Bue, con la richiesta di convocare urgentemente il tavolo di confronto, per discutere nel merito delle proposte.

Nel nuovo tipo di Contratto di servizio che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita al treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia di treno) e che la durata prevista è di sei anni più altri sei al costo di 130 milioni di euro l’anno.

Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre allungati, e, per di più un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!

Il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che dal nostro punto di vista è il soggetto principale del servizio stesso, ossia “l’UTENTE”, ed è in funzione delle sue esigenze che abbiamo stilato queste proposte.

I Pendolari siciliani chiedono che nel nuovo Contratto di Servizio vengano inseriti queste nostre proposte e avviata al più presto la discussione sulla bozza di contratto prima che lo stesso venga sottoposto alla firma Stato-Regione-Trenitalia.

Abbiamo suggerito proposte, per chiarire il senso di quello che noi vorremmo fosse contenuto nel nuovo Contratto di Servizio, maggiore attenzione alle vere necessità degli utenti e la creazione di strumenti di valutazione e controllo dell’operato di Trenitalia.

Ecco le nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio:

1.Eventuali incentivi economici e corrispondenti sanzioni vengano riconosciuti al gestore del servizio in funzione di:
- una effettiva riduzione dei tempi di percorrenza;
- un aumento del numero di passeggeri trasportati sui treni regionali;
- esito positivo riguardo al gradimento del servizio tra i passeggeri mediante apposito rilevamento condotto da soggetto terzo;
- ritardi calcolati al binario e non all’arrivo, soppressioni, carrozze chiuse;
- livelli di pulizia di carrozze e stazioni;
- numero guasti e malfunzionamenti;
- tempestiva informazione, area particolarmente critica per la scarsa attenzione per i pendolari, che sono utenti sistematici dei treni;
- livello di comfort sia a bordo treno che in stazione;

2.Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria o dei guasti dei self service, e di chiusura dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo);

3.Si preveda la completa integrazione tra tutti i tipi di treni per gli abbonati, tramite apposite convenzioni tariffarie valide per tutta la durata del contratto di servizio;

4.Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti;

5.Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;

6.Si preveda il pagamento di servizi di trasporto alternativi (es.: taxi) in caso di perdita di coincidenza dovuta a ritardo e comunque il prosieguo con altro treno di qualunque categoria, anche superiore, se presente;

7.Si attui la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalla Regione in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);

8.Nel contratto di servizio deve essere prevista l'introduzione delle procedure di conciliazione in caso di disaccordo e che il rimborso del bonus sia il più veloce e automatico possibile (es. alla fine di ogni mese sull'abbonamento del mese successivo mentre per abbonamenti annuali al momento del rinnovo;

9.L’attuazione della Legge 244/07 (Finanziaria 2008) prevede che "in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni :
- previsione dell'obbligo per il soggetto gestore di emanare una "Carta della qualità dei servizi", da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell'utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza;
- consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori;
- previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l'adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell'utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito;"

10.Nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente, che è quello che a noi e pensiamo anche alla all’Istituzione regione, interessa maggiormente.

Il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità.

Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

martedì 8 settembre 2009

Cosa cambierà in Sicilia dopo l'incontro di ieri a Roma??

Il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze.


Questo è quanto affermato dall'assessore regionale ai trasporti sen. Nino Strano nell'incontro romano di ieri: “Senza polemica ricordo ai vertici delle Ferrovie dello Stato e al ministro Matteoli, le condizioni in cui versano le ferrovie siciliane e di quanto queste siano strategicamente fondamentali per il turismo e l'intera economia dell’Isola”. Con molto piacere apprendo della rappresentazione che l'assessore regionale ai trasporti ha fatto sulla situazione in cui versa la Sicilia. Ma occorre chiedere sia all'assessore Strano che a tutta la classe politica regionale di questi ultimi 40 anni del perchè la Sicilia versa in queste condizioni. Un perchè ci sarà? Sarà stata forse una svista? Una dimenticanza? Occorre fare presente che nel 2004 la giunta regionale approvò il primo Piano Direttore dei Trasporti (Delibera n. 322 dell’1.10.2002 e Delibera n.375 del 20.11.2002)e i 4 Piani Attuativi (Stradale, Ferroviario, Aereo, Marittimo), adottati dall'Assessore Granata il 17.11.2004 con suo Decreto n. 163/Gab. e approvato dalla Giunta di Governo regionale l’11.11.2004 con Delibera n. 367) sono passati 5 anni, ma non si sono visti miglioramenti. E' necessario che tutta la classe politica siciliana metta in campo tutte quelle azioni necessarie per cercare di diminuire l'enorme gap che ci separa dal resto dell'Italia. Di certo, non sarà il primo contratto di servizio a salvarci da questo enorme divario, è necessario adoperarsi per il completamento delle due relazioni siciliane più importanti “Tirrenica-Jonica” che da oltre quarant'anni non sono state ancora completate.
Desidero fare presente all'assessore, il quale in una trasmissione televisiva ha affermato che “non vi sono solo i pendolari, ma occorre pensare anche ai turisti”, che in Sicilia, i viaggiatori trasportati ogni giorno da Trenitalia sono circa 50.000 e di questi il 40% sono pendolari. Siciliani che hanno scelto una mobilità sostenibile, puntando molto sul mezzo “treno” ecologico per eccellenza. Per i turisti è giusto garantire loro un servizio, ma prima di tutto devono essere garantiti e migliorati le condizioni dei treni per chi deve spostarsi quotidianamente per motivi di lavoro e/o studio, poi viene tutto il resto.
Una cosa è certa che nelle altre regioni il contratto di servizio è stato portato ai tavoli di discussione con i maggiori fruitori quali i pendolari e le associazioni dei consumatori, mentre tutto ciò in Sicilia non è avvenuto, nonostante le nostre ripetute richieste e solleciti di incontri.
Spero tanto che questa svolta epocale, questa rivoluzione copernicana che l'assessore regionale Nino Strano sta rappresentando, abbia una volta per tutte, il senso della concretezza e non come è sempre successo, negli anni passati, solamente proclami.

La Sicilia ed i siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando si devono adoperare più modi di trasporto.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

giovedì 16 luglio 2009

I Pendolari Siciliani sul Contratto di Servizio... questo illustre sconosciuto

I Pendolari Siciliani sul Contratto di Servizio... questo illustre sconosciuto
È pendolare, giocoforza, chi per motivi di lavoro, studio o altro ha deciso di utilizzare il mezzo pubblico “treno” ecologico per eccellenza. Su e giù dai treni ogni giorno della settimana, se ne fa un'esperienza invidiabile. E se all'inizio il pendolare sopportava ritardi, vagoni freddi, guasti a porte di salita e discesa, e quant’altro, da un po’ di tempo invece è subentrata la rabbia ed infine la voglia di denuncia. Così, la maggior parte dei pendolari italiani, si è schierata contro i disservizi delle Ferrovie dello Stato. Nelle cronache di questi ultimi mesi, si nota, la battaglia intrapresa in tutt’Italia dal mondo del pendolarismo, per la maggior parte regolari abbonati che usano il treno quotidianamente per spostamenti dettati da ragioni di studio o di lavoro. Tutti i pendolari delle varie regioni avranno certamente firmato petizioni nelle quali si chiede a Trenitalia e Rfi una "maggior tutela, correttezza ed attenzione nei confronti dei viaggiatori stanchi dei ripetuti ritardi, delle continue soppressioni di treni, di un servizio carente, di un comfort inesistente e di una scarsa o inesistente manutenzione che procura disagi alla gente, per la mancata climatizzazione delle carrozze, oppure perché bisogna viaggiare in piedi, e che in molte occasioni procura danni, per la perdita di coincidenze a causa dei continui ritardi con il conseguente arrivo in ritardo nei luoghi di studio o di lavoro. E’ ora che le Ferrovie riconoscano la possibilità del rimborso qualora il treno ritardi e quando, invece, si tratta di ritardi cronici invitiamo la direzione di Trenitalia a voler monitorare le cause, di fare la voce grossa con Rfi che gestisce il movimento dei treni, e se è il caso di modificare l'orario, in modo tale che i passeggeri siano messi nella condizione di scegliere un'eventuale alternativa.
Una denuncia va fatta nei confronti dei nostri rappresentanti politici regionali e nazionali, di entrambi gli schieramenti, che non hanno sino ad oggi portato avanti una politica efficiente ed efficace in materia di trasporto pubblico e di infrastrutture nelle sedi romane del Parlamento. Da oltre quarant’anni si parla di migliorare le principali infrastrutture viarie e ferroviarie siciliane, ma come ogni anno vengono fatti i vari proclami sulle testate dei quotidiani siciliani dandoci il ben servito su opere che la politica certamente non vuole portare avanti visti i risultati di un Italia a due o più velocità.
Nel panorama ferroviario nazionale la regione Sicilia si trova all’8° posto, dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania, per la lunghezza complessiva dei binari, ed al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, mentre è al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km. a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta. (dati rilevati dal sito di Rete Ferroviaria Italiana aggiornato a gennaio 2009).
Desidero fare presente, al Direttore Generale dei Trasporti, avv. Giovanni Lo Bue, che della materia ferroviaria, ormai sappiamo quasi tutto quello che c'è da sapere e che occorre dare e fare una attenta ed adeguata programmazione dei servizi ferroviari nell’ambito di ciascuna provincia. Si rende necessario, tra l’altro, realizzare degli investimenti per il rinnovo del materiale rotabile, allo stato attuale, troppo vetusto. Se l’obiettivo del governo regionale è siglare l'accordo in tempi brevissimi”, così come ha dichiarato il Vicepresidente della Regione siciliana e Assessore ai Trasporti, Avv. Giambattista Bufardeci, l’obiettivo per noi pendolari è quello di essere parte attiva in uno strumento che ci vede allo stesso tempo protagonisti e maggiori fruitori, poiché non avrebbe sicuramente senso la definizione di uno strumento così importante, se lo stesso, verrebbe realizzato solamente da chi deve vendere un servizio e da chi invece lo deve acquistare nell’interesse di tutti i siciliani che da anni lo attendono. Per questi motivi ritengo doveroso ed opportuno che l'offerta di trasporto prevista nel Contratto di Servizio prima della stesura finale e della definitiva approvazione, venga sottoposta ai rappresentanti dei comitati dei pendolari siciliani, per l’apporto che gli stessi potranno dare alla realizzazione di uno strumento che potrebbe essere, per la prima volta, a misura del pendolare e perché no di tutti i siciliani. E' opportuno che il dipartimento trasporti regionale, la direzione territoriale di Trenitalia e i Comitati Pendolari, ognuno per la propria parte di competenza concorrano alla realizzazione dello strumento di trasporto, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di garanzie dei servizi pubblici, e della qualità degli stessi che è regolata da:
Artt. 3 e 16 della Costituzione italiana;
Art. 8 Trattato di Maastricht;
D.P.C.M. 27 gennaio 1994 recante "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici";
Art. 2 del decreto-legge 12 maggio 1995, n. 163 convertito in legge 11 luglio 1995, n. 273 recante "Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni";
D.P.C.M. 19 maggio 1995 che individua i settori di erogazione dei servizi pubblici per l'emanazione degli schemi generali di riferimento;
D.P.C.M.30 gennaio 1997;
D.P.C.M. 30 dicembre 1998 recante "Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta dei servizi pubblici del settore trasporti";
Se da una parte la normativa vigente ci da l'opportunità di intervenire e di partecipare alla realizzazione di un servizio pubblico, qual'è il Contratto di Servizio, dall'altra non si capisce perchè, né la figura preposta alla realizzazione di tale strumento, quella del direttore generale, che sta portando avanti le trattative con Trenitalia, non abbia ancora chiamato al tavolo della concertazione i vari Comitati Pendolari Siciliani; né la figura politica dell'assessore regionale ai trasporti, ha ritenuto opportuno dare voce ai vari comitati, in considerazione del fatto che nelle altre regioni italiane, gli assessori regionali, si sono seduti attorno ad un tavolo ed assieme ai pendolari, hanno pianificato l'offerta di trasporto rendendola quanto più possibile a misura dell'utenza.
Non vorremmo trovarci di fronte ad un nuovo strumento che, anziché migliorare le condizioni di trasporto, renda ancor di più difficile la vita a noi pendolari ed ai Siciliani.
Non è possibile che si spendano soldi pubblici e parliamo di 130 milioni di euro l'anno, senza sentire cosa hanno da proporre i maggiori fruitori, quali i pendolari, del trasporto ferroviario. Non è possibile che in Sicilia i nostri rappresentanti politici cavalchino sempre e solo la politica del fare, e del fare a tutti i costi e non la "Politica del Saper fare".
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

domenica 12 luglio 2009

Infrastrutture, la politica e i Siciliani
La rete ferroviaria siciliana, l'intera rete è costituita da 1378 km di binari. Nel dettaglio le linee elettrificate si estendono per un totale di 800 km, di cui a doppio binario 169 km. e a singolo binario 631 km., i restanti 578 km. sono a semplice binario e non ancora elettrificato. Con questi dati si può spiegare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti delle rete ferroviaria siciliana, le cui strade ferrate, tutte o quasi progettate e/o risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, e alcune realizzate o iniziate solo nel ventennio di governo fascista. Sono state ampiamente trascurate rispetto al resto della rete nazionale, ed hanno subito poche e limitate opere di riqualificazione. Da quasi 30 anni non si costruiscono nuove ferrovie, a parte la brevissima diramazione per l'aeroporto di Punta Raisi e alcuni tratti che sulla rete principale hanno affiancato o sostituito tratti a binario unico, quali ad esempio la Messina-Villafranca Tirrena, la tratta da San Filippo-Santa Lucia del Mela a Patti-San Piero Patti, la Fiumefreddo di Sicilia-Catania Ognina e quella brevissima tra Targia e Siracusa. L'ultima linea ferroviaria interamente nuova fu la Caltagirone-Gela, ma è da precisare che questa tuttavia, fu solo completata nel 1979 dato che i progetti risalivano agli anni venti e una parte di lavori erano già stati eseguiti anteguerra. Si può pertanto comprendere come tutta la rete regionale abbia urgente bisogno di una coraggiosa riprogettazione dei tracciati in funzione delle nuove direttici di traffico che rispondano sia alle esigenze della mobilità veloce, che a quella del trasporto merci soprattutto proveniente dalle aree di produzione industriale-agricola.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari ME-CT-SR

http://www.comitatopendolari.it/

lunedì 6 luglio 2009

Richiesta incontro Comitati Pendolari Siciliani per il Contratto di Servizio

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo fax 0917075199
Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Giambattista Bufardeci fax 0917078098
Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Avv. Giovanni Lo Bue fax 0917078098
Agli Organi di stampa
Oggetto: Richiesta incontro Comitati Pendolari relativo al “Contratto di Servizio”.-
Quale coordinatore dei pendolari della fascia ionica Messina-Catania-Siracusa, ho il piacere di rappresentare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana sta per la prima volta realizzando deve essere e diventare uno strumento importante e valido perché pone, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrà tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
E’ giusto, a mio avviso, che si pongano le basi per la realizzazione di uno strumento efficiente ed efficace nella prospettiva di essere tenuti in considerazione come utenza pendolare, e perché no, poter collaborare per concorrere ed individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e di sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione di più modi di trasporto.
Desidero mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
La mia richiesta, nella qualità di rappresentante dell’utenza del servizio ferroviario, è quella di rendere partecipi i Comitati dei pendolari siciliani, iscritti nella Carta dei Servizi di Trenitalia, alla valutazione dell’offerta presentata da Trenitalia, in considerazione del fatto che in questi ultimi anni abbiamo collaborato con la Direzione regionale di Trenitalia che ha nella propria “Mission” la centralità del “Cliente” nell’attività ferroviaria e di voler considerare la possibilità di inserire un nostro rappresentante nella Consulta regionale dei trasporti.
Oggi, alla luce del “Contratto di Servizio” che si sta per realizzare, ritengo utile che il Dipartimento regionale dei Trasporti, si avvalga della collaborazione dei vari Comitati Pendolari, iscritti nella Carta dei Servizi di Trenitalia, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, per la realizzazione di un servizio di trasporto pubblico ferroviario più a misura dell’utenza.
Nell’attesa di un Vs. cenno, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari Siciliani
www.comitatopendolari.it

lunedì 9 marzo 2009

Rete Ferroviaria disattende l'art. 7 "graduatoria d'importanza treni"

Egregio Direttore, le voglio segnalare che i dirigenti del movimento treni disattendono l'art. 7 della Prefazione all'orario generale di servizio di Rete Ferroviaria Italiana. Chiediamo di conoscerne i motivi visto che l'art. 7 non lo abbiamo scritto noi, ma voi e continuamente viene spesso disatteso.Le allego alla presente, quanto è capitato oggi al 3890 in partenza da Catania. Non è possibile che a piangerne le conseguenze siano solo e sempre i Pendolari.
Attendo una risposta scritta e farò presente alla stampa quanto accade quasi giornalmente con i vs. disservizi.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari
http://www.comitatopendolari.it/