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mercoledì 13 marzo 2013

Trenitalia ed il treno fantasma dall’11 marzo 2013


Non essendo stati effettuati in Sicilia i tagli ai treni, a partire dall’11 marzo 2013, Trenitalia fa viaggiare i suoi clienti sulla relazione Messina-Catania con un “treno fantasma”. Si proprio un treno fantasma e precisamente il treno regionale 12865 che parte da Messina alle 5.50.  L’utenza della suddetta relazione allarmata perché non trovava e non trova tuttora il treno sul sito di Trenitalia, tenuto conto che è il secondo treno che parte da Messina in direzione Catania e che trasporta diverse centinaia di pendolari e studenti. Alla preoccupazione ed alla sollecitazione dell’utenza pendolare sottoponevamo, in data 5 marzo, il problema alla Direzione regionale Sicilia di Trenitalia dapprima telefonicamente e immediatamente dopo per email. Abbiamo chiesto, visto l’errore, di aggiornare prima possibile il sito ufficiale di Trenitalia per evitare di dare errate informazioni e creare falsi allarmi. Immediata la risposta della Direzione Sicilia di Trenitalia che prendeva atto dell’errore e ci rassicurava che avrebbe comunicato immediatamente, la nostra segnalazione, alla struttura competente per l’aggiornamento del sito. Aggiornamento che non è avvenuto, e nei giorni successivi, abbiamo continuato a sollecitare l’aggiornamento del sito ma ad oggi non è stata apportata nessuna correzione. Il portale di Trenitalia riporta ad oggi un’informazione errata che danneggia l’utenza che vuole mettersi in viaggio, poiché controllando sul sito www.trenitalia.it di certo non troverà il treno regionale 12865 e di conseguenza non potrà ne acquistare il proprio titolo di viaggio ne partire, quasi certamente, però, se fortunata potrà viaggiare, sullo stesso treno “fantasma” che sul sito, nonostante le nostre sollecitazioni ancora non c’è ma viaggia regolarmente tutti i giorni. 

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 8 marzo 2013

Treni in ritardo ieri mattina malcontento tra i pendolari

Giardini. Malcontento e lamentele, ieri mattina, di utenti e pendolari che, in attesa dell'arrivo del treno per Messina, alla stazione di Taormina-Giardini, hanno dovuto fare i conti con l'ennesimo disservizio ferroviario di Trenitalia. Ieri, e non è la prima volta, è accaduto che alcuni treni per Messina hanno avuto un ritardo minimo di 20 minuti (ad esempio il regionale delle 7.01), per giungere sino ai 40 minuti (del regionale delle 7.15) che poi è stato anche soppresso, mentre il treno delle 7.01, partito in realtà alle 7.35, ha effettuato tutte le fermate anziché le tre previste. Notevoli e gravi i disagi per i pendolari che, dovendosi recare a Messina per lavoro, si vedono costretti a dovere recuperare il ritardo provocato da Rete ferroviaria italiana. Qualcuno ha ipotizzato la costituzione di un comitato di pendolari per rivendicare le ragioni degli utenti.
Giuseppe Rodi
- La Sicilia - Giovedì 07 Marzo 2013 Messina Pagina 35 

sabato 2 marzo 2013

Conto alla rovescia per il destino del Ponte sullo Stretto di Messina. Alla mezzanotte di oggi...

Roma. Conto alla rovescia per il destino del Ponte sullo Stretto di Messina. Alla mezzanotte di oggi scade infatti il termine per l'atto aggiuntivo tra la concessionaria Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink (guidato da Impregilo) e se le due società non raggiungeranno un accordo, naufragherà con esso anche il «sogno» del Ponte. Per ora, ha spiegato il ministro Corrado Passera, non ci sono stati «segnali concreti» e «quindi la scadenza andrà non rispettata».
«In novembre abbiamo fatto un decreto legge che fissava le condizioni a cui si poteva tenere aperto il progetto» e ci si è dati 4 mesi (cioè fino al primo marzo) per riformulare l'accordo con il contraente generale, ha spiegato Passera: ma al momento, non essendoci alcuna novità, è improbabile che il termine venga rispettato e, di conseguenza accadrà quanto prevede la legge, cioè il contratto siglato nel 2006 tra Stretto di Messina e Eurolink decadrà. Anche perchè il governo ha deciso martedì di non prorogare il termine del primo marzo come invece richiesto dal contraente generale. Si sta quindi per abbassare il sipario su un'opera costata dal 1981 (anno di costituzione della società Stretto di Messina) ad oggi circa 300 milioni tra ricerca e sviluppo, stato di fattibilità, progettazione e bando di 4 gare internazionali.
Un progetto che ha preso forma nel lontano 1968 (quando l'Anas bandì un concorso internazionale di idee per la realizzazione di un collegamento stabile tra Sicilia e continente), ma che si è concretizzato negli ultimi 10 anni, a partire dall'approvazione del progetto preliminare da parte del Cipe nell'agosto 2003. Un'opera ambiziosa (una campata unica da 3,3 km che ne farebbe il ponte più lungo al mondo; con 6 corsie stradali e due binari), discussa e contestata: bloccata dal governo Prodi nel 2006 (con l'esclusione del ponte dalle priorità del programma dell'esecutivo), ma poi «resuscitata» da Berlusconi nel 2008, fino all'avvio della progettazione definitiva nel 2010.
Il 2 novembre scorso, però, il governo Monti ha chiesto alle due società di recepire una serie di clausole tra cui la sospensione dell'opera per due anni senza che si debbano pagare all'appaltatore penali per i ritardi. Una decisione contestata da Eurolink, che ha subito dichiarato il recesso del contratto e impugnato davanti al Tar l'opposizione della Stretto di Messina al recesso. Nel caso in cui oggi non si arrivi alla firma, Eurolink sarà risarcita solo di alcune decine di milioni - dicono fonti ministeriali - per gli studi di fattibilità e le spese del progetto. Sulla vicenda, tuttavia, si aprirà un confronto in sede giurisdizionale. Mentre per la Stretto di Messina andrà fatto un decreto per la sua liquidazione.
Contro il rischio di uno stop al Ponte, in cui sperano gli ambientalisti, hanno alzato la voce ingegneri e architetti di tutto il mondo che ieri, con un'inserzione sulla stampa, hanno chiesto di non disperdere «un patrimonio di conoscenze altrimenti impensabili».
Enrica Piovan
La Sicilia - Venerdì 01 Marzo 2013 I FATTI Pagina 10 

giovedì 28 febbraio 2013

Il treno è in ritardo ma non lo dicono

La stazione «dimenticata». Ore 9: tutti sbagliati gli annunci sul convoglio in arrivo da Roma.

Stazione di Siracusa, ieri mattina alle nove. C'è gente, non tanta in verità, che aspetta il treno delle 9,30 in arrivo da Roma. Nessun annuncio del convoglio in arrivo. La gente comincia a chiedersi: vuoi vedere che siamo alle solite, col treno in ritardo? Poi un annuncio, dieci minuti prima dell'orario previsto. Lo speaker rende noto che il treno delle 9,30 in arrivo da Roma arriverà sul binario due. Passano le 9,30. Silenzio. Finalmente un annuncio: il treno delle 9,30 in arrivo da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due.
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.

SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35

Battaglia contro i mulini a vento Ponte addio.

Non avrei mai voluto scriverlo perché questo giornale si batte da 50 anni per la realizzazione sullo Stretto di Messina del ponte più lungo del mondo: 3.300 metri a campata unica, lavoro per 30 mila persone per dieci anni nelle regioni con il più alto tasso di disoccupazione. Torri di sostegno di 400 metri, più alte della Tour Eiffel, con dentro ristoranti, alberghi e uffici, treni veloci che passano su quel ponte. Un sogno che va in frantumi, ma soprattutto una speranza per la Sicilia che si perde nell'incomprensione generale. Un'opera considerata a torto come voluta da Berlusconi e quindi politicamente da affossare con tutti i mezzi. Gli ingegneri italiani costruiscono ponti nel mondo, ma non qui, non in Sicilia. A questo punto non vale niente la legge del 1971 che istituì la società Stretto di Messina con l'incarico di realizzare il Ponte, non vale più perché il governo uscente ha revocato con arroganza la concessione invece di lasciare la questione al subentrante, non vale più il bando di gara internazionale vinto da una cordata di grandi imprese: l'Italia è un Paese che non rispetta i patti e nemmeno se stessa. Non vale più l'interesse del mondo per il ponte contro un'orda di voci contrarie a tutto, al Ponte, alla Tav Torino-Lione, al rigassificatore di Porto Empedocle. Non si può fare la battaglia contro i mulini a vento, ma non l'abbandoniamo. I sogni possono tornare.

La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Pagina, pagina 1

lunedì 18 febbraio 2013

Senza treni

Una settimana tutta da raccontare quella appena trascorsa, con diversi spunti interessanti che meritano delle sottolineature.
Si comincia con la discesa in campo del commissario straordinario del Comune che, esauriti gli incontri istituzionali, ha cominciato la sua attività e come debutto ha scelto il Consiglio comunale. Un bell'esordio, non c'è che dire, ma non tanto per lui quanto per i soliti consiglieri comunali che alla prima difficoltà hanno fatto cadere il numero legale. Un dejàvù che si sperava fosse passato di moda, invece si torna all'antico, con i consiglieri che hanno poi pensato bene di tirare per la giacca il commissario con una serie di problemi che sono quelli di sempre, stantii e improponibili.
Ma il commissario ha fatto vedere il suo modus operandi il giorno dopo quando, su un allarme lanciato dalla circoscrizione Tiche a proposito del viadotto a Targia che potrebbe essere in condizioni pericolose, ha immediatamente disposto un sopralluogo dei tecnici comunali, si è presentato con loro per vedere l'importanza del problema, quindi ha disposto una perizia di un tecnico dell'università di Catania. Impressionante operosità per una città che fra il dire e il fare ha sempre fatto trascorrere anni. Bravo commissario.
Ma l'argomento più allettante della settimana giunge dal fronte dei treni. La Sicilia, ultima fra le regioni italiane, sta per sottoscrivere il! contratto di servizio. E subito si è pensato a un salto di qualità nei collegamenti ferroviari, anche perché si parla di alta velocità light (come dire un tarocco dell'alta velocità con il marchio, ma con servizio non adeguati). E invece scopri che gli unici vantaggi li avranno le tratte Catania-Messina, Palermo-Messina e Palermo-Catania. Il resto non solo non sarà migliorato, ma sarà ulteriormente penalizzato con il taglio di alcune corse locali.
Pochi minuti e, lancia in resta, ecco partire il deputato regionale Enzo Vinciullo. Incontra il presidente della Regione e chiede lumi. Poi, come spesso gli accade, distratto da altre mille emergenze, si lancia nelle nuove avvenuture con comunicati stampa e prese di posizione. Ovvero nulla di concreto. E, contemporaneamente lotta in casa sua, nel Pdl dove è maggioranza, ma non riesce a convincere neppure con la forza dei numeri l'ormai ex maggioranza e vive un momento di dissociazione ambientale che non fa bene nè alle sue azioni né al Pdl, sempre più frazionato in tanti rivoli.
Ma la vicenda treno è appetibile, ci si aspetta dunque che intervengano altri deputati regionali e parlamentari nazionali. Ma anche in questo caso nulla di tutto questo. I nostri eroi sono scomparsi da anni dalla vita politica cittadina, a meno di chiedere voti sotto le elezioni.
Interviene invece il presidente della Provincia, Nicola Bono, anche lui con parole dure che fanno pensare a un'azione decisa, pronti a ridimensionare ogni intenzione quando torna alla mente il Treno del Barocco. Se non riusciamo a far ripartire neppure quello come pretendiamo di fare la guerra alle Ferrovie?
Ma dato che spesso piove sul bagnato ecco che da Roma giunge una ipotesi di lavoro per la Sicilia: realizzare una bretella di collegamento fra il porto di Augusta e l'aeroporto di Comiso. Bella come idea, non c'è che dire, se non fosse che per i treni di Siracusa e Ragusa sarebbe il colpo di grazia. Mentre l'ultima chicca è di un consigliere comunale che, per aggirare il problema collegamenti ferroviari propone la creazione, a Siracusa, di un aeroporto turistico.
Nessun commento, ma l'invito a meditare sulla nostra classe politica.
Nuccio Schillirò

La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 29 diario

giovedì 17 gennaio 2013

Pendolari Siciliani infuriati: su 19 treni 16 in ritardo

La situazione del trasporto pubblico ferroviario non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto. Tempi duri per i pendolari che utilizzano il treno sulla Messina-Catania-Siracusa. Oggi 17 gennaio 2013 sui primi 19 treni del mattino ( dalle ore 5.05 alle ore 9.40) che percorrono la Messina-Catania-Siracusa e viceversa,  16 sono i treni che hanno avuto un ritardo tra 5 e 86 minuti, uno soppresso e due in anticipo tra 2 e 5 minuti. Questi i treni nel dettaglio:


Treno
delle ore
Da
A
Ritardo in minuti
1
3866
5.05
Siracusa
Messina
12
2
12866
5.10
Catania
Messina
5 anticipo
3
8575
5.20
Taormina
Siracusa
5
4
3865
5.25
Messina
Siracusa
86
5
12868
5.46
Catania
Messina
19
6
12865
5.50
Messina
Catania
21 e soppresso
7
8576
6.00
Catania
Fiumefreddo
2 anticipo
8
8580
6.05
Siracusa
Taormina
5
9
3868
6.30
Siracusa
Messina
25
10
1955
6.35
Messina
Siracusa
47
11
12867
6.45
Messina
Catania
7
12
12870
6.45
Catania
Messina
35
13
8577
6.47
Fiumefreddo
Bicocca
15
14
8579
7.12
Taormina
Catania
24
15
722
7.33
Siracusa
Messina
32
16
12869
8.00
Messina
Catania
17
17
8581
8.32
Taormina
Catania
5
18
3870
8.45
Siracusa
Messina
19
19
12871
9.40
Messina
Catania
14