Visualizzazione post con etichetta giosue malaponti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta giosue malaponti. Mostra tutti i post

lunedì 9 febbraio 2015

La Regione conosceva bene il piano Ferrovie sullo Stretto

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.

domenica 8 febbraio 2015

Stretto di Messina e le (mezze) verità nascoste.

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
L’assessore ci racconta la favoletta del fratello ricco e del cugino povero, parafrasando su Rfi e Trenitalia i due gestori ferroviari, il primo per le infrastrutture ed il secondo per il trasporto. Continua dicendo che sui treni diurni a lunga percorrenza non c’è nulla di ufficiale. Prosegue accennando ad uno scontro in atto e ad una prova di forza all’interno di Ferrovie dello Stato tra le diverse anime del sindacato all'indomani dell'uscita di scena di Mauro Moretti, finendo col dichiarare cito testualmente: «A me pare che il campo di battaglia individuato e bene visibile, lo Stretto, si presti a perfezione per lo schieramento delle contrapposizioni. Spacca in due il Paese. Ed in conclusione afferma: “Occorre guardare al futuro in ogni caso. Che le ferrovie facciano investimenti da Paese moderno per lo sbarco e l'imbarco di passeggeri e bagagli. Occorrono investimenti organizzativi di prospettiva se vogliamo fare le cose sul serio”.
E’ partito da molto lontano l’assessore Pizzo nel fare la sua disamina sul grave taglio del traghettamento dei treni da e per il nord contestualmente alla definitiva cessazione della Continuità territoriale, che se non vado errato non cita mai nel suo intervento.
Però alla fine dell’articolo, con la sua ultima dichiarazione, l’assessore Pizzo ha confessato candidamente di essere a conoscenza del progetto di smantellamento del traghettamento e della definitiva perdita del diritto alla Continuità sullo Stretto. A chiusura dell’incontro romano sulla vertenza, di venerdì 6 febbraio, veniamo a conoscenza che già in una riunione dello scorso 11 novembre 2014,  a cui oltre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e ai vertici di Rfi e Blueferries, erano presenti l’assessore dei Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele (oggi ex), l’assessore dei Trasporti della Regione Siciliana Giovanni Pizzo, il sindaco di Messina Renato Accorinti e il suo assessore alla mobilità Gaetano Cacciola, erano state delineate e condivise le linee principali di questo progetto di smantellamento dello Stretto.
Nei fatti, il mantenimento del traghettamento dei due Intercity notte mentre dei tre rimanenti Intercity diurni il traghettamento dei passeggeri con navi veloci, predisponendo interventi anche infrastrutturali negli scali di Villa S.G, Reggio C. e Messina per agevolare il passaggio treno/nave dei passeggeri, a partire dal cambio orario del 13 giugno 2015. La domanda mi sorge spontanea: se già l’assessore Pizzo da circa tre mesi era a conoscenza di questa eventuale ed ipotetica operazione sui tagli ai treni da e per il nord, perché l’ha tenuta nascosta sino ad oggi? In conclusione dal 2009 abbiamo ottenuto le cinque coppie di treno da e per il nord e per nessun motivo la regione Sicilia deve cedere a questa assurda operazione di ammodernamento perché sarebbe il preludio, nel giro di un anno, alla definitiva scomparsa dei treni a lunga percorrenza compresi i due Intercity notturni che al momento resteranno in esercizio, fino al completamento delle infrastrutture per il traghettamento treno/navi.   
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 4 febbraio 2015

Or.S.A. risponde alle rassicurazioni delle Ferrovie

Con un comunicato del 3 febbraio u.s. FS ha risposto al grido di protesta dei siciliani per la fine della continuità territoriale. In buona sostanza l’azienda a totale sovvenzione pubblica ha confermato, addolcendo la pillola, quanto comunicato alle rappresentanze sindacali nell’incontro nazionale del 2 febbraio.
Nel comunicato di FS si afferma che:

domenica 1 febbraio 2015

Alta Velocità, traghettamento e Corridoi Europei sullo Stretto di Sicilia.

Messina. C’è un progetto per abolire il traghettamento ferroviario nello Stretto di Messina?  Però parte l'alta velocità ferroviaria nell'Isola.
Le prove generali del traghettamento a piedi fra le due sponde calabresi e siciliane erano state effettuate a Pasqua 2009, e dopo circa sei anni si ripresenta per i Siciliani lo spettro del definitivo traghettamento dei treni da e per il nord.
Ritenevamo che il problema a distanza di tempo fosse rientrato ed invece no, si ripresenta in maniera molto più grave con il definitivo smantellamento della continuità territoriale. Smantellamento che non tiene conto ne dei servizi che devono essere assicurati ai cinque milioni di Siciliani ne delle cinquecento famiglie che vedranno scomparire le risorse finanziarie per il loro sostentamento, tenuto conto che c’è ancora aperta la questione degli ex dipendenti Ferrotel. 
C’è un progetto per abolire i traghetti Fs? Siamo convinti di si!
Con un tempismo da record, mentre sono ancora in dubbio le sorti del traghettamento, il 23 gennaio alla Kore di Enna si teneva il tavolo tecnico  per la presentazione  della mega opera della Palermo-Catania che nel Contratto di programma 2012-2016 ha solo 829 milioni di finanziamento. Tre stranezze. La prima:- quest’opera non ha tutte le coperture finanziare per l’intero percorso. La seconda:- quest’opera fa parte del cosiddetto Corridoio “Scandinavia-Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario e non è immaginabile pensare di chiudere lo Stretto al traghettamento dei treni. La terza:-che con la somma complessiva del finanziamento previsto per la realizzazione della sola Palermo-Catania (5.757 milioni) si potrebbero raddoppiare e velocizzare la Pa-Me (Castelbuono-Patti), la Me-Ct (Giampilieri-Fiumefreddo), la Catania Acquicella-Siracusa, la velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela-Calatnissetta e per ultimo la velocizzazione della Trapani-Palermo.
Ma si continua a parlare solo ed esclusivamente della Palermo-Messina-Catania con un costo totale nel Contratto di programma 2012-2016 di 8.613 milioni di euro ma al momento le uniche e sole risorse previste sono 829 milioni di euro.
Ritornando sulle problematiche della dismissione del progetto di traghettamento, in pochi hanno il coraggio di prendere posizione nei confronti di un governo che sta finendo di affossare la Sicilia da tutti i punti di vista. Si ha la sensazione che il governo e RFI non giochino a carte scoperte, di certo un piano per la smobilitazione dello Stretto c’è, ma dipenderà di sicuro dalle prese di posizione dei governatori di Calabria e Sicilia, i quali assieme dovranno far sentire i loro bisogni di mobilità costringendo il governo a far mantenere il rispetto della continuità territoriale ferroviaria sullo Stretto.
Il nodo sta tutto qui e nei “Corridoi Europei della Rete TEN”.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 27 gennaio 2015

I treni non superano lo Stretto…e l’Assessore Pizzo pensa ai grossi investimenti.

Desideriamo intervenire sulle dichiarazioni dell’assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia di sabato 24 gennaio scorso.
In mancanza di investimenti, di ammodernamento/velocizzazione delle attuali linee ferrate la Regione Sicilia è cauta e punta su obiettivi precisi. L’Assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia dichiara: - “Avere dei servizi moderni e migliori di quelli attuali e quindi più efficienti ed efficaci e quindi minori tempi. L’attraversamento dello Stretto è una rottura di carico che dura tra le 2 ore e le 2 ore e mezzo, quindi è inutile fare l’alta velocità. Poi quando ci siano dei tempi di percorrenza che complicano a fermarsi. Noi dobbiamo puntare a servizi migliori non spaventandoci dei cambiamenti e delle modernità”. Continua l’assessore Pizzo (dice il cronista) che ricorda il progetto dei 5 miliardi per la CT-PA-ME e sulla volontà da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di non penalizzare la Sicilia.  E sull’attraversamento dello Stretto continua: - “Ciò sarebbe antinomico, assurdo e contraddittorio che se in cambio di questo grossissimo investimento in infrastruttura si avesse una diminuzione dei servizi".
Dichiarazioni che riteniamo senza un senso logico e senza una presa di posizione a tutela dei posti di lavoro e per salvaguardare quei cinque treni rimasti che ci collegano al “Continente Italia” nel rispetto della “Continuità Territoriale” e dell’art. 3 della Costituzione Italiana. E che qualcuno spieghi ai Siciliani quali sono gli obiettivi della Regione in ordine alla mobilità per l’attraversamento dello Stretto.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer 
  

lunedì 26 gennaio 2015

La continuità territoriale negata, le Ferrovie abbandonano la Sicilia.

L'analisi. Soppresse definitivamente le tratte a lunga percorrenza per carenza passeggeri. L'Isola tagliata fuori dal resto del Paese. Ma un terzo dei treni regionali è in anticipo 
I grafici.
Chi controlla l'operato di Trenitalia?
Ci risiamo. Così come è successo agli inizi del 2009, via tutti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia portano a Roma o a Milano per chi non può o non vuole viaggiare in aereo o in nave. Allora la scure sulle tratte lasciò ai siciliani solamente quattro coppie di treni da e per il Nord (Roma e Milano). Un depauperamento lento e costante che va avanti dal giugno 2007, quando i convogli ad attraversare lo Stretto diretti al nord Italia erano ben 14 giornalieri. E con l'introduzione del nuovo orario estivo i treni a lunga percorrenza saranno cancellati totalmente. Il motivo? Ufficialmente
carenza di passeggeri. Ma il problema è sotto la luce del sole. La Sicilia è tagliata fuori dal gestore perché non ha l'alta velocità, fiore all'occhiello delle Ferrovie e settore in cui si stanno incentrando tutti gli investimenti. 
E in attesa dell'alta velocità sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, la Sicilia continua a muoversi lentamente. Troppe le zone tagliate fuori dai collegamenti interni, numerosi i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo- Trapani Via Milo. Eppure basterebbero interventi mirati per recuperare un mezzo che in Sicilia aveva trovato in passato anche una produzione di eccellenza nella costruzione delle carrozze e dei vagoni.

Trenitalia:"Da gennaio convogli più puntuali".

Palermo. Dopo l'analisi del Comitato Pendolari Siciliani, le Ferrovie replicano: "Lo studio è apprezzabile, ma non contiene le ultime performance".

Trasporti. "Il 67% dei treni ritardo", pendolari in rivolta




Palermo. I dati emergono dallo studio del Comitato Pendolari Siciliani compiuto tra novembre e dicembre. Regna la disorganizzazione, conseguenze drammatiche. Sulla tratta da e per Messina, in un mese e mezzo su 1.134 convogli, 290 invece sono arrivati in anticipo e solo 82 in orario.

Treni Sicilia, più del 60% in ritardo o soppressi ma un terzo è in anticipo


Palermo. In attesa che lo Sblocca Italia porti l'Alta velocità "light" sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, il Comitato dei pendolari siciliani attacca Regione e Trenitalia attraverso i dati dell'ultimo monitoraggio sui treni siciliani. Il report, stilato da Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli, dà un'istantanea sul servizio offerto ai siciliani nell'ultimo bimestre 2014. Nello specifico, 2.578 treni sulla direttrice ionica "Messina-Catania-Siracusa" e 1.134 treni sulla tirrenica "Messina-Palermo". Sul totale dei 2.578 treni monitorati sulla "Me-Ct-Sr", il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo, solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in orario, e 56 sono i soppressi, pari al 2,17%. Le ore complessive di ritardo sono 163. Il dato che però stupisce è sugli arrivi in anticipo: 838 treni, il 32,51% del totale. «I dati dimostrano che i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull'orario ufficiale previsto, accumulando 1.383 minuti di anticipi, pari a 23 ore». Per il Comitato, quindi, Trenitalia userebbe l'escamotage di mantenere una traccia di orari molto elastica per ammortizzare i ritardi intermedi e arrivare in anticipo a destinazione. «Abbiamo calcolato - sostiene Malaponti, presidente del Comitato - che è possibile ridurre i tempi di percorrenza di un 10-15%, ovvero di 10-15 minuti per ogni traccia oraria».
Sulla "Pa-Me", le cose non cambiano: il 67,20% (762 treni), è arrivato in ritardo, soppressi il 2,03% (23 treni) e solo il 7,23% (82 treni) è arrivato in orario. Le ore complessive di ritardo salgono a 204. Anche qui, quasi un terzo dei treni (290, cioè il 25,57%) è in anticipo. «Ma - precisa Malaponti - sempre grazie a orari molto larghi. Chi controlla l'operato di Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque? Chi dovrà, se previsto, sanzionare Trenitalia? Presenteremo tali quesiti e i dati raccolti all'Autorità nazionale di regolazione dei trasporti. L'obiettivo è sensibilizzare Regione e Trenitalia a rilanciare gli investimenti».
Davide Guarcello - La Sicilia - Giovedì 22 Gennaio 2015 I FATTI Pagina 7

sabato 24 gennaio 2015

Treni, aerei, navi: Niente Continuità Territoriale per la Sicilia

Ritorna lo spettro dei tagli ai treni a lunga percorrenza, così come è successo agli inizi del 2009. Tagli che poi sono stati ridimensionati, lasciando ai siciliani solamente quattro coppie di treni da e per il nord (Roma e Milano). E come allora i soliti interventi dei sindacati del settore, qualche interrogazione da parte di qualche politico attento e i rumors dei lavoratori del settore che vedono svanire il proprio posto di lavoro. A questi fatti c’è da registrare il tempismo dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana alla Kore di Enna nel presentare ai sindaci dei Comuni interessati la velocizzazione della Palermo-Catania-Messina. Come a dire da un lato vi allontaniamo dal raggiungere il Continente dall’altra vi regaleremo un’ulteriore (faraonica) infrastruttura sempre se verrà realizzata. Non vogliamo ritornare sui 30 milioni di euro finanziati dal 2010 per raggiungere gli stessi risultati sulla Palermo-Catania, investendo le attuali risorse previste per modernizzare l’attuale rete ferroviaria. Oggi invece, ci aspettiamo un intervento ed una forte presa di posizione da parte del Sindaco dei Siciliani, On. Crocetta, nei confronti di uno Stato e di un Governo che ha deciso definitivamente di “Isolare” la nostra terra e il nostro futuro. Onorevole Presidente, non basta andare in Procura a denunciare il malaffare, oggi serve tutto il suo impegno per evitare che la “Continuità Territoriale”, che spetta di diritto alla nostra Sicilia e noi ai Siciliani, venga sottratta definitivamente.
Giosue Malaponti - Comitato Pnedolari Siciliani - Ciufer

Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Me-Ct-Sr e Me-Pa

Sicilia. Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo
Periodo di Riferimento: Novembre-Dicembre 2014
Obiettivi: Sensibilizzare Regione Siciliana e Trenitalia a rilanciare gli investimenti sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Autori: Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
________________________________________________________________

Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e nella società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro e studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a 1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli abbonati.
L’indagine condotta nelle giornate lavorative del periodo novembre-dicembre 2014, riguarda due rilevazioni dati rispettivamente di 2.578 treni sulla direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa e 1.134 treni sulla direttrice tirrenica Messina-Palermo.

Direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa (dal 10/11 al 31/12/2014)
Per quanto concerne la Messina-Catania-Siracusa, la tabella seguente mostra più specificatamente la distribuzione dei 2.578 treni monitorati secondo la puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi.
Sul totale dei 2.578 treni monitorati, il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, mentre i treni arrivati in anticipo sono 838 (32,51%) e solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in perfetto orario.
Ancora una volta si conferma il trend di treni arrivati in anticipo, vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell'orario previsto.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni si attestano oltre le 163 ore (precisamente 9.791 minuti). 
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato, per la tratta in parola, 56 treni soppressi, pari al 2,17% del totale. Tale dato risulta ancora più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 3884 Km/treno, dato ovviamente sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 834 pari al 32,35%: per Trenitalia il ritardo sino a cinque minuti non viene considerato come “ritardo”.
Ancora più in dettaglio 310 treni, pari al 12,02%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 188 treni (il 7,29%) da 11 e 20 minuti, e ben 164, cioè il 6,36% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
Altresì i dati raccolti dimostrano di fatto che, i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 1383 minuti di anticipi, pari a quasi 23 ore.

Direttrice tirrenica Messina-Palermo (dal 17/11 al 31/12/2014)
L’analisi eseguita sulla Messina-Palermo, ha riguardato invece 1.134 treni.
Il 67,20% , pari a 762 treni, è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, e parallelamente quelli arrivati in anticipo sono stati 290 (25,57%). Soltanto il 7,23% (82 treni) è arrivato in perfetto orario.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni sulla tratta Messina-Palermo si attestano anche qui oltre le 200 ore (204 ore, pari a 12.272 minuti).
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato la soppressione di 23 treni, pari al 2,03% del totale monitorato. Anche qui il dato risulta più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 5946 Km/treno, ricordiamo dato sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 257 pari al 22,66%, poi 163 treni, pari al 14,37%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 181 treni (il 15,96%) da 11 e 20 minuti, e ben 138, cioè il 12,17% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
I cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 839 minuti di anticipi, pari a circa 14 ore.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi.
Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica (Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Chi controlla l’operato di Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque? Chi di competenza dovrà, se previsto, sanzionare l’operato di Trenitalia?
Questi sono solo alcuni dei quesiti per i quali chiediamo risposte certe ed esaustive da parte degli organi competenti.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato.
Compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e alla Regione Siciliana che in questi anni ha portato a termine, dal punto di vista amministrativo, le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 relativo al passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora, riuscita a farsi trasferire dal Ministero le risorse finanziarie previste nell’accordo di programma per il trasporto ferroviario isolano, per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.
Nel contratto di servizio occorre tenere presente due cose: la prima, che Trenitalia farà valere tutto il suo peso presentando un Contratto di Servizio ad uso e consumo essendo in regime di monopolio e la seconda alla Regione di non cadere nella trappola del treno della politica.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità eco ed equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione in materia di trasporti e di infrastrutture, è stata relegata dalla politica regionale e nazionale.
Fiumefreddo di Sicilia, 15 gennaio 2014
Giosuè Malaponti - Comitato pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 31 dicembre 2014

Auguri per un proficuo 2015 dal Comitato Pendolari Siciliani

A U G U R I...

Comitato Pendolari Siciliani:Ai primi fiocchi di neve traffico ferroviario paralizzato in Sicilia

Ai primi fiocchi di neve paralizzato il traffico ferroviario in Sicilia. Moltissimi sono i disagi nel trasporto ferroviario in tutta l’isola.
Sulla Messina-Catania-Siracusa sui primi quindici treni del mattino 4 i treni soppressi, 3 in anticipo di qualche minuto, uno in orario e otto con un ritardo complessivo di 11 ore e 28 minuti.
Sulla Messina-Palermo sui primi quattordici treni del mattino, 4 i treni soppressi, uno in anticipo di pochi minuti, uno in orario e i restanti otto treni con un ritardo di circa 6 ore e 29 minuti.
Sulla Palermo-Agrigento i sette treni previsti nella prima mattinata sono stati tutti soppressi.
Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, delle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio.
No comment!!!
Auguri per un proficuo 2015
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 19 dicembre 2014

I fondi PAC (CO) nella legge di stabilità taglia fuori Sicilia

Ulteriore fregatura per la Sicilia rimasta a secco di tutte quelle risorse iniziali che erano i Fondi per le Aree Sottoutilizzate (FAS) poi diventati Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) per diventare definitivamente i Piani d’Azione e Coesione (PAC). 
Il Piano di Azione e Coesione doveva accelerare l’attuazione della programmazione 2007-2013, rafforzare l’efficacia degli interventi orientandoli a risultati misurabili e concentrare le risorse avviando nuovi investimenti sul territorio.
Il Piano di Azione e Coesione impegnava quindi le amministrazioni centrali e locali a rilanciare i programmi in grave ritardo, garantendo una forte concentrazione delle risorse su poche priorità. In altri termini l’obiettivo era di spendere i fondi disponibili e spenderli bene, per evitare che le risorse comunitarie venissero sprecate o, addirittura, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, revocate.
Il Presidente del Consiglio Renzi, nella visita catanese, aveva pronunciato parole di speranza e di sviluppo per la nostra Sicilia annunciando investimenti per far ripartire sviluppo ed economia. Ma nella legge di stabilità, in barba a quanto annunciato dal Presidente Renzi vengono tagliate le risorse per le infrastrutture siciliane.
Questo è il regalo che i nostri parlamentari siciliani hanno portato a casa per questo Natale.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 16 dicembre 2014

La Linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica resterà chiusa sino a giugno 2015 (settembre 2014 - giugno 2015)

Modifiche circolazione Treni: La circolazione ferroviaria sulla linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica chiusa da lunedì 15 settembre sino a sabato 13 dicembre 2014 per lavori programmati di manutenzione tra le stazioni di Canicattì e Gela, continuerà a rimanere chiusa sino a giugno 2015. 
Queste le modifiche:


















mercoledì 10 dicembre 2014

Percorsi di Sicilia 8^ Edizione Mostra fotografica

Percorsi di Sicilia è la mostra fotografica ideata nel 2006 da Giovanni RUSSO e realizzata dal 2007 dall’Associazione Ferrovie Siciliane per esporre le foto proposte periodicamente nel sito web www.ferroviesiciliane.it.

L’esposizione, prima e unica nel suo genere sia in Sicilia che in tutta Italia, attraverso foto attuali e d’epoca, tutte di diversi autori, e pubblicate nel corso dell’anno nelle rubriche fotografiche periodiche Foto della Settimana (52 foto annuali) e La Nostra Storia (12 foto annuali), vuole far conoscere aspetti tecnici, paesaggistici, storici e sociali del sistema ferroviario siciliano oggi costituito da oltre 1500 km di linee, dal sistema di traghettamento ferroviario tra Sicilia e Calabria, e dalle numerose linee e impianti ferroviari, anche a scartamento ridotto, non più utilizzati per l’esercizio ferroviario.

martedì 9 dicembre 2014

Le richieste non ascoltate sull'Orario ferroviario 2014/2015 – Tratta Messina-S. Agata Militello-Palermo

Torrenova. Grazie…per non avere dato alcun motivato riscontro alle ripetute e motivate richieste formulate in merito alla circolazione dei seguenti treni sulla tratta in oggetto.
Conseguentemente:
1) il treno veloce n. 3830 Palermo-Messina continuerà a non avere alcuna fermata presso la stazione di S. Stefano di Camastra;
2) il treno n. 12754 S. Agata Militello-Messina continuerà ad accumulare il cronico ritardo di 10 minuti circa alla stazione di Gioiosa Marea in attesa del treno I.C. notte n. 1957 Roma Termini-Palermo, perennemente in ritardo, in dispregio all’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
3) il treno veloce n. 3832 Palermo-Messina continuerà ad essere perennemente in ritardo di 10-15-20 minuti dalla stazione di S. Agata M.llo a quella di Patti e/o Barcellona P.G; anzi con la modifica introdotta dal nuovo orario il mezzo in questione maturerà il lamentato ritardo (come nel recente passato) dalla stazione di Cefalu’ in poi;
4) il treno veloce 3832 Palermo-Messina continuerà ad essere fermato alla stazione di S. Agata Militello e/o Zappulla dal treno ICN n.1957 Roma Termini-Palermo, perennemente in ritardo, in dispregio all’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
5) il treno n. 12784 S. Agata Militello-Messina subirà a catena i ritardi del treno 3832 e 1957;
6) i viaggiatori in partenza dalla stazione di Spadafora in direzione Messina saranno privati nella mattinata dell’ulteriore treno richiesto per fare fronte alla maggiore affluenza di utenti;
7) il treno n. 3831 continuerà a non avere alcuna fermata presso la stazione di S. Stefano di Camastra;
8) i treni 12763 e 3831 continueranno ad “incontrarsi” alla stazione di Patti provenienti da tratte differenti, e gli utenti continueranno a “salire e scendere” le scale dal primo al terzo binario e viceversa non essendo informati su quale treno partirà per primo;
9) il treno ICN n. 781 Milano-Palermo continuerà a ritardare la circolazione del treno 12763 alla stazione di Patti;
10) il treno veloce n. 3831 Messina-Palermo continuerà a mantenere la stessa traccia oraria corrispondente a quella di un treno “lento“;
101 il treno n. 12765 continuerà ad essere anticipato rispetto al precedente orario alla stazione di Patti di 10 minuti, per poi arrivare a quella di S. Agata Militello … sempre allo stesso orario;
11) il treno n. 12767 continuerà a sostare presso la stazione di Patti per 22 minuti;
12) il treno n. 12771 continuerà ad avere percorrenze “fulminanti “.
13) il treno n. 12755 continuerà a percorrere il tragitto S. Agata Militello-Palermo sempre in 2 ore e 12 minuti;
14) il treno n. 12760 Palermo – S. Agata Militello continuerà ad essere sempre in ritardo alla stazione di S. Agata Militello.
Grazie ancora per non avere convocato lo scrivente Comitato per un proficuo incontro al fine i vagliare insieme le richieste formulate sulla circolazione dei treni 2014/2015 e per non avere ascoltato le motivate richieste dei Sindaci del comprensorio.
On.le Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti                                                 Giovanni Pizzo
Ill.mo Dirigente Generale Dipartimento Infrastrutture, Mobilità
Dr. Giovanni Arnone
Ch.mo Dirigente del Servizio IV° - Trasporto Ferroviario 
Dr. Diego Greco
Ch.mo Direttore di Trenitalia s.p.a.
Dr. Francesco Costantino       
Ch.mo Direttore di Rete Ferroviaria Italiana
Dr.  Andrea Cucinotta
Torrenova, 09.12.2014
Mondì Francesco Pendolari S.Agata–Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 3 dicembre 2014

Caltagirone-Gela la demolizione del ponte sulla rivista Today's Railways di dicembre 2014

Caltagirone. La demolizione delle campate dell'ex linea ferrata per Niscemi e Gela demolito il 7 di ottobre 2014. Il viadotto che, come si ricorda, si sbriciolò fra l'ottavo e il decimo pilone l'8 maggio 2011 e, 38 giorni più tardi, fece addirittura registrare un ulteriore cedimento, brillerà nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 14. L'abbattimento, mediante le cariche di esplosivo, avverrà a più riprese, per contenere al massimo gli effetti della deflagrazione. Abbiamo collaborato con la rivista fornendo delle informazioni e alcune nostre foto e per questo ringraziamo il sig. Marco Cacozza.

lunedì 1 dicembre 2014

Le infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (4° Ep. anno 2004)

Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro per opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Provvedimenti dei vari governi di quest’ultimo decennio: Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno.  Pubblichiamo il quarto stralcio della rassegna stampa, realizzata in questi anni dal nostro Comitato, riguardante l’anno 2004.