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venerdì 11 gennaio 2013

Chiusi edicola, bar e negozi. Benvenuti alla stazione fantasma

«Catania centrale» Il triste declino dello scalo ferroviario di piazza Giovanni XXIII iniziato con la soppressione dei treni a lunga percorrenza. Resiste solo il tabaccaio. I disagi per lavoratori e studenti gli unici che utilizzano il treno.

L'edicola è chiusa. Chi vuole prendere un caffè, per tenersi sveglio prima della partenza, deve rivolgersi al chiosco nella vicina piazza Giovanni XXIII. Stesso discorso per coloro che vogliono comprare un giornale. Più complessa, invece, la situazione per chi desidera affittare un'auto oppure comprare un profumo.
Questo è il quadro della "Stazione Centrale" di Catania in un giorno qualunque della settimana. Nessun servizio, nessun punto di ristoro ed informazioni con il contagocce. I più fortunati sono i fumatori che hanno la possibilità di comprare le sigarette nell'unico negozio che resta ancora aperto all'interno dell'edificio.
La Stazione resta così vittima di un processo di desertificazione dei servizi. Un luogo dove la crisi si è fatta sentire. Eccome. Qui l'unica area affollata è la sala d'attesa. Poi, passato il treno, non resta quasi più nessuno. Sono soprattutto lavoratori e studenti fuori sede quelli che lamentano uno scalo dove i disagi sono sotto gli occhi di tutti: «Sembra di essere in una stazione di qualche paesino sperduto dell'entroterra siciliano e non in una grande città come Catania - spiega l'universitario Federico Di Gregorio - da qui fino a Furci Siculo il viaggio è molto lungo. L'attesa del treno diventa noiosa e per ammazzare il tempo bisogna portarsi delle riviste da casa».
«I negozi chiusi danno ! un senso di abbandono - gli fa eco Roberta Moschella, dipendente di un albergo a Taormina - la "Centrale" avrebbe bisogno di una rivalutazione anche strutturale. Il motivo? Le uscite transennate, con i vetri rotti, che impressione possono dare ai turisti che vengono in città per la prima volta? ».
Gli spazi commerciali della struttura sono gestiti dalla "Centostazioni" (Gruppo FS Italiane) che spiega come «la chiusura di alcuni esercizi commerciali, presso la stazione di Catania, si inserisce nel quadro di crisi economica che sta investendo il Paese, con ricadute anche nel settore commerciale. Proprio in considerazione del particolare momento, l'azienda sta valutando soluzioni e proposte più flessibili, per venire incontro alle esigenze dei potenziali partner». Purtroppo la soppressione dei treni a lunga percorrenza ("Catania- Milano", "Torino-Siracusa" e "Siracusa-Venezia" su tutti), il complessivo ridimensionamento dei collegamenti con il resto d'Italia, il taglio dei convogli notturni e i lunghissimi tempi di percorrenza non rende appetibile l'utilizzo del traffico su rotaie. Qui l'ultima volta che la stazione e l'utilizzo dei treni ha fatto registrare il "soldout" è stato nel 2010. Quando, a causa della nube del vulcano islandese, furono cancellati tutti i voli nello scalo di "Fontanarossa". Il traffico su binari o gomma era l'unica alternativa agli aerei. Da allora il nulla.
La conseguenza inevitabile è che la "Stazione Centrale" paga un prezzo altissimo in termini di servizi ed utenza. La gente insomma preferisce muoversi con i voli "low cost" o con gli autobus a lunga percorrenza. Per i commercianti dello scalo di Catania si chiude così un'epoca e, con i costi di affitto alle stelle, molti hanno già abbassato la saracinesca. Gli ultimi a chiudere bottega sono stati il bar e l'edicola lo scorso maggio. C'è rimasto il tabaccaio. Un "sopravvissuto" che potrebbe avere, però, le ore contate.«La "Catania Centrale" ha progressivamente perso "appeal" agli occhi della gente - sottolinea l'imprenditore Cristiano Ragusa - ogni giorno qui arrivano e partono migliaia di persone che non trovano i servizi basilari. Dovrebbe migliorare l'intera struttura per poter risolvere i problemi di sempre. Oggi in Sicilia viaggiare sui treni è un'odissea ma, con la stazione in completo stato di abbandono, lo scalo è destinato ad una morte certa. Per rendersene conto - prosegue Ragusa - basta guardare il monumento della vecchia locomotiva. Un simbolo quasi completamente corroso dalla ruggine e, fino a poco tempo fa, utilizzato come riparo notturno dai senza tetto».
Damiano Scala
- La Sicilia - Mercoledì 09 Gennaio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 26 

domenica 9 dicembre 2012

Interrogazione alla Camera dei Deputati per i continui disservizi ferroviari


INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08575
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 728 del 04/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: GAROFALO VINCENZO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 04/12/2012
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/12/2012
Stato iter: IN CORSO - Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08575
presentata da VINCENZO GAROFALO - martedì 4 dicembre 2012, seduta n.728
GAROFALO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

i continui e i persistenti disagi che ormai da anni e con cadenza quasi settimanale si manifestano nell'ambito dei servizi resi agli utenti ed in particolare per la categoria dei pendolari, da parte della società Trenitalia, con riferimento ai ritardi e ai disservizi per le linee ferroviarie in Sicilia, nella tratta Siracusa-Messina e viceversa, confermano, a giudizio dell'interrogante, una situazione divenuta oramai intollerabile e ingiusticabile, nello svolgimento di una prestazione essenziale come il trasporto pubblico ferroviario nei riguardi delle comunità siciliane della provincia messinese;

il Comitato pendolari di Messina, Catania e Siracusa, ha addirittura stilato uno specifico rapporto che avvalorando quanto suesposto, rileva i ritardi, le soppressioni delle corse ferroviarie, i frequenti guasti ai locomotori ed i disservizi in generale che gli utenti siciliani subiscono in modo costante senza che le legittime rimostranze sembrino produrre effetti migliorativi dei servizi resi;

il citato rapporto, evidenzia, infatti, che soltanto nella giornata del 26 novembre 2012, su 48 treni regionali complessivamente monitorati, 11 sono stati soppressi, per un totale complessivo di 610 chilometri non effettivamente percorsi; dei restanti 37, il ritardo complessivamente accumulato è stato di circa 1.200 minuti, pari a 20 ore;

l'interrogante rileva come questi disservizi hanno, inevitabilmente, determinato una serie di problemi per i numerosissimi pendolari che quotidianamente fruiscono del treno per raggiungere le rispettive destinazioni professionali, di studio o altre attività programmate;

risulta altresì necessario osservare come la suesposta tratta Messina-Siracusa o dorsale jonica rappresenta una delle principali reti ferroviarie della Sicilia, sia per mole di traffico, che per densità della popolazione servita, i cui standard di puntualità stanno diventando sempre più insufficienti;

l'interrogante evidenzia, inoltre, come le giustificazioni fornite ufficialmente da parte di Ferrovie dello Stato, prive fra l'altro di ogni tempestività, secondo le quali le criticità emerse nella giornata del 26 novembre 2012, che hanno provocato una serie di soppressioni e di ritardi dei treni regionali, per la suesposta tratta, sono da addebitare al furto di rame, siano in realtà scarsamente plausibili, e non garantiscono, specie per il futuro, adeguate rassicurazioni per il servizio fornito dalla principale società italiana per la gestione del trasporto ferroviario di passeggeri e merci;

appare evidente, a giudizio dell'interrogante, come sia stata disattesa in toto, la carta dei servizi, elaborata in conformità al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 dicembre 1998 relativo alla «carta della Mobilità», che rappresenta il documento con il quale Rete ferroviaria italiana comunica gli impegni assunti e gli obiettivi di qualità, sostenibili, puntuali e misurabili, che si propone di conseguire nell'offerta dei propri servizi;

i numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati dall'interrogante, nel corso della presente legislatura, sull'evidente e scarsa qualità dei servizi ferroviari regionali in Sicilia, fatta di ritardi, carenza di comfort e di inefficienze a cui sono seguite risposte da parte del Ministro interrogato, nel complesso non soddisfacenti, confermano come la situazione delle politiche dei trasporti in Italia, ed in particolare nel Mezzogiorno, sia estremamente critica e derivante da decenni di investimenti insufficienti, a cui si sono aggiunti i recenti tagli della spesa sui trasferimenti, che hanno determinato gravi carenze in termini di pulizia, manutenzioni, scorte, carenze che hanno provocato minore affidabilità e puntualità delle corse ferroviarie;

la predetta analisi tuttavia non deve essere considerata un'attenuante o una giustificazione nei riguardi di Trenitalia, se si tiene conto del fatto che all'aumento delle tariffe dei biglietti non sono seguiti adeguati livelli di servizi resi all'utenza -:

quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

quali iniziative intenda assumere, nei confronti di Trenitalia spa, al fine di determinare un miglioramento complessivo dell'organizzazione e del livello di efficienza dei servizi per il trasporto dei passeggeri della tratta siciliana esposta in premessa, le cui capacità nel corso degli ultimi mesi sono ulteriormente peggiorate;

se non ritenga opportuno e necessario, in considerazione del livello di estrema precarietà in cui si trova il sistema dei trasporti ferroviario siciliano ed in particolare il tracciato Messina, Catania, Siracusa, avviare, per quanto di competenza, una verifica al fine di determinare quali siano le cause che persistono nell'inficiare la qualità delle prestazioni fornite agli utenti e conseguentemente assumere iniziative volte a prevedere misure per il potenziamento dei servizi ferroviari, nel momento in cui, complice anche la crisi economica e la congestione delle aree metropolitane, cresce significativamente la domanda relativa al trasporto ferroviario.(5-08575) 

sabato 8 dicembre 2012

Addio vecchio, caro capostazione

C'era una volta la stazione ferroviaria di Acireale, punto di riferimento posto tra gli importanti centri di Messina, Catania e Siracusa per il trasporto delle merci (in! particolare agrumi) e per quello turistico, considerata la vicina presenza dello stabilimento termale. C'era una volta, perchè oggi la situazione è del tutto mutata. E sicuramente non in meglio. Di quella realtà è infatti rimasto ben poco e la stazione, nel frattempo delocalizzata rispetto al centro cittadino, ai giorni nostri serve più che altro un'utenza composta di pendolari (studenti e lavoratori) provenienti o diretti a Catania. Una stazione che, a partire da domenica 16 dicembre, subirà quello che ha tutto il sapore di un ulteriore ridimensionamento. Il sito, infatti, verrà del tutto automatizzato e perderà quindi l'ultima, per certi versi romantica, figura professionale che era rimasta a rappresentare la grandezza di un tempo: il capostazione.
Quest'ultimo verrà soppiantato da un sistema automatico totalmente gestito da una sala operativa (denominata Scc) a Palermo, che provvederà a svolgere tutte le principali funzioni fin qui compiute dall'elemento umano, comp! resa la gestione del traffico dei treni. Proprio ieri, i tecni! ci specializzati hanno provveduto ad installare i nuovi tabelloni elettronici automatici che segnaleranno arrivi, partenze e tempi di percorrenza.
Operazione che proseguirà anche nei prossimi giorni. Ultimi giorni di lavoro, quindi, per il capostazione, alle prese con quadri di comando, bottoni e luci di segnalazione, microfono per gli annunci dei convogli in arrivo e partenza. La stazione, che già qualche anno fa aveva "perso" la biglietteria, sostituita da una macchinetta erogatrice automatica, diventerà così ancora più desolante, con la grande sala d'aspetto deserta, gli uffici vuoti, gli spazi previsti per il front-office con le saracinesche tristemente abbassate. Gli unici spazi "affollati" rimangono al momento quelli esterni riservati al parcheggio delle auto dei pendolari. Viaggiatori che, da giorno 16, in tutta fretta transiteranno dalla stazione, dopo avere prelevato e convalidato il biglietto dall'apposita macchinetta, senza neanche poter s! cambiare un saluto o una parola (o chiedere un'informazione) con il personale ferroviario. Anche questo è un triste segnale dei tempi moderni.
Mercoledì 05 Dicembre 2012 Catania (Provincia) Pagina 36 - Antonio Carreca

sabato 15 settembre 2012

La stazione centrale di Catania ed il fallimento del progetto di Centostazioni

Niente servizi alla clientela di Trenitalia alla stazione centrale di Catania: bar, edicola, ufficio informazioni turistiche chiusi ormai da troppo tempo.
Questo denota il fallimento del progetto e quindi della mission di Centostazioni, non tanto per il mancato investimento da parte dei privati ma, quanto per i consistenti aumenti degli affitti che Centostazioni ha richiesto ai vari imprenditori. Il risultato è stato la chiusura di quasi tutti gli esercizi commerciali e di conseguenza la perdita di parecchi posti di lavoro. E’ alquanto strana la politica commerciale di Centostazioni, che di certo non può paragonare i costi degli affitti di Catania con quelli di altre città; in considerazione del fatto che è stato ridimensionato di oltre il 75 per cento il traffico dei treni a lunga percorrenza per il nord e per logica è diminuito il  numero dei passeggeri. Al danno subito per la riduzione dei treni da e per il nord, alla beffa di non aver quel minimo di servizi che dovrebbero spettarci di diritto.
La Mission di Centostazioni:-“Riqualificare, valorizzare e gestire le stazioni ferroviarie situate nel cuore delle città. Concepire i complessi ferroviari sia come nodi di interscambio dei diversi sistemi di traffico e trasporto, che come centri urbani di attrazione, animati dalla presenza di attività commerciali, terziarie e di comunicazione.
Centostazioni punta a restituire a cittadini, viaggiatori e frequentatori stazioni al massimo delle proprie potenzialità. Poli multifunzionali, dotati di servizi utili e diversificati, avendo sempre in primo piano l’obiettivo della massima soddisfazione dei clienti: passeggeri e visitatori, fruitori e, pertanto, giudici della qualità dei servizi offerti.
Le stazioni rinnovate perdono l’aspetto di “Non Luoghi” per divenire luoghi di incontro e servizio più sicuri, decorosi e accessibili. Opportunità sia per gli utenti, che per i partner che scelgono le stazioni per le loro attività di vendita e iniziative promozionali”

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 20 giugno 2012

Posticipo orario del treno 3867 per Siracusa

Al Direttore di Trenitalia per la Sicilia Ing. Francesco Costantino
c.a. Francesco Mignosi

Così come ho rappresentato telefonicamente all’Ing. Costantino, desidero farle presente quanto segue:
con l’attuazione del nuovo orario del 10/06/2012 il treno 3867 è stato anticipato, come partenza da Catania, alle ore 14.09 (mentre prima era alle 14.21) essendo sulla traccia oraria dell’IC 785 che dal nuovo orario parte da Catania alle 14.23.
L’attuale orario (14.09) del treno 3867 crea enormi problemi a tutta l’utenza pendolare che è costretta giornalmente ad anticipare l’uscita dai luoghi di lavoro o altro per poter arrivare in tempo a prendere il treno 3867. Tenuto conto che il treno successivo da Catania per Siracusa è alle ore 17.00.
Con la presente si chiede lo spostamento dell’orario di partenza del treno 3867 alle ore 14.30, eventualmente subito dopo la partenza dell’IC 785.
Certo dell’accoglimento della nostra richiesta, porge a nome del comitato cordiali saluti.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato pendolari Me-Ct-Sr

mercoledì 14 marzo 2012

Treni in ritardo, lavavetri cercasi alla stazione centrale di Catania

13 marzo 2012 - AAA... Lavavetri cercasi alla stazione centrale di Catania per il treno 12872 pena la soppressione. 
Viste le continue soppressioni dei treni, operate da Trenitalia, in questi ultimi mesi per la manutenzione di molti mezzi rotabili, è impensabile pensare di poter cancellare un treno solo perché non si trova un lavavetri disponibile alla stazione centrale di Catania. I fatti accaduti martedì 13 marzo 2012 alla stazione centrale di Catania. Il treno diretto n. 12878 delle ore 14.00 in partenza da Catania in direzione Messina, ieri ha rischiato di essere cancellato perché i vetri del locomotore erano molto sporchi e non si trovava un addetto per la pulizia del lunotto anteriore del locomotore. Dopo varie proteste da parte dei pendolari, circa un centinaio, e dopo che il sottoscritto ha prontamente informato la Direzione Regionale di Trenitalia di quanto stava accadendo alla stazione di Catania, finalmente alle 14,25 trovato il personale addetto alla pulizia, veniva ripulito il vetro del locomotore e così il treno diretto Catania-Messina, scampata la soppressione, partiva da Catania avendo accumulato circa 36 minuti di ritardo. Tenuto conto che il treno in questione sosta in stazione almeno tre ore prima della sua partenza. Per il ritardo accumulato del diretto n. 12878 anche il treno regionale n.12880 delle ore 14.20 partiva da Catania alle ore 14.54 con 34 minuti di ritardo. A chi addossare le responsabilità di questi ritardi? E le coincidenze perse e i disagi subiti a causa di questi ritardi a chi vanno addebitate? Non è possibile cancellare, sopprimere, procurare ritardi all’utenza solo perché qualcuno non ottempera in maniera pronta e precisa a svolgere il proprio lavoro. Non è più sostenibile da parte dell’utenza subire queste disattenzioni, disservizi, disagi senza che nessuno intervenga a tutela ed a salvaguardia del diritto ad avere un servizio di trasporto efficiente ed efficace.

domenica 15 gennaio 2012

Le bacheche della stazione centrale di Catania ancora senza i nuovi orari.

Trenitalia, così come avviene ogni anno nel mese di dicembre propone alla propria clientela il nuovo orario annuale che è entrato in vigore domenica 11 dicembre 2011. 
A distanza di un mese esatto dall’entrata in vigore del nuovo orario le bacheche orarie in quasi tutte le stazioni si prive dei poster con i nuovi orari. Credo che, la competenza relativa alle informazioni alla clientela  nelle stazioni, spetti a Rete Ferroviaria Italiana. 
Non è concepibile che a distanza di un mese, ci sia una fotocopia(formato A3) dei nuovi orari solo in una bacheca situata al primo binario della stazione centrale di Catania e tutte le altre bacheche dei rimanenti 7 binari compreso il sottopassaggio ancora vuote. 
Non è la prima volta che ciò accade, è ormai prassi consolidata o normalità da parte di chi gestisce il servizio informazioni, in considerazione del fatto che si verifica ogni anno sia al cambio orario annuale di dicembre che a quello intermedio di giugno, tutto ciò in barba alla tempestiva informazione alla clientela che ahimè deve strabuzzare la vista o fare la fila per leggere nell’unica e sola locandina i nuovi orari.

giovedì 12 maggio 2011

La Filt Cgil denuncia Trenitalia per interruzione di pubblico servizio

La FILT CGIL SICILIA denuncia i vertici della Società Trenitalia Direzione Trasporto Regionale Sicilia del Gruppo FS per INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

E’ insopportabile che per l’incapacità organizzativa dei vertici del trasporto Regionale Sicilia si ampliano le conseguenze derivanti dalla caduta del ponte sulla linea ferrata Caltagirone - Gela.

Infatti alle soppressioni giustificate dei treni operanti nella linea interessata alla caduta del ponte Catania - Caltagirone - Gela si sommano le soppressioni immotivate dei treni della tratta :

12851 Gela-Modica  -  12820 Scicli-Gela  -  12855 Gela-Siracusa  -  12854 Modica-Gela

tutte riguardanti la linea Gela - Modica - Siracusa regolarmente in esercizio.

Questa è la conferma della volontà della Direzione Regionale Sicilia di penalizzare il trasporto ferroviario nella fascia mediterranea della Sicilia sopprimendo e sostituendo con Pullman il servizio, in netto contrasto alle norme che regolano l’attuale contratto di servizio Stato – Trenitalia in termini di km treno da garantire.

Penalizzando ulteriormente l’utenza alla quale non è più garantita la puntualità del servizio e la qualità, visto che più volte è stata denunciata l’incapacità delle ditte operanti con servizi di pullman sostitutivi di garantire l’offerta di posti richiesti.

La Segreteria Regionale per questo motivo ha denunciato il Gruppo per INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

La segreteria Regionale FILT CGIL Sicilia.

Segreteria Regionale

Via Roma, 62 - 90133 Palermo Tel. 091.6161577- Fax 091.6168504
E-mail: filt@sicilia.cgil.it

martedì 18 gennaio 2011

La Freccia rotta due anni dopo è diventata… nera

Due anni fa, e precisamente il 19/01/2009, veniva realizzata l’operazione “Freccia Rotta” organizzata dal Presidente della provincia regionale di Catania Giuseppe Castiglione, un’iniziativa provocatoria nei confronti della stessa politica.
All’operazione presero parte consiglieri comunali, provinciali, deputati regionali e nazionali, tutti armati di buone speranze per cercare di capire l’annoso problema delle infrastrutture in Sicilia e per rendersi conto di persona, cosa significasse viaggiare in treno.
Ad due anni esatti da questa operazione, chiediamo al presidente della provincia di Catania Giuseppe Castiglione ed alla politica siciliana, di fare un bilancio su quanto è stato detto due anni fa e su quanto è stato realizzato due anni dopo. In questo due anni di Freccia Rotta, un po’ tutta la classe politica regionale e nazionale, ha cavalcato l’operazione messa in campo dal presidente della provincia di Catania con i vari proclami: bastano 20/30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare la Catania-Palermo compresi i veloci pendolini e un po’ tutti a scommettere e a proporre l’orario di percorrenza che andava dalle 3 ore sino alle 2 ore e 30, ma a tutt’oggi si continua a percorrere tale tratta con una coppia di treni che impiega 3 ore (facendo poche fermate), alcuni che ne impiegano dalle 4 ore alle 4 ore e 10 e qualcun altro che ne impiega 5 ore e 7 minuti.
A parte i vari proclami e non per ultimo, l‘ex sottosegretario ai trasporti Reina, che annunciava sulle pagine dei quotidiani siciliani di avere trovato i 20 milioni di euro necessari per velocizzare finalmente la Catania-Palermo. Lasciando perdere i vari annunci della politica, possiamo dichiarare che ad oggi non è cambiato nulla sulla relazione ferroviaria Catania-Palermo, da qualsiasi punto di vista. Tra l’altro, occorre far notare le stranezze della politica siciliana, che da un lato si batte per ricercare fondi e risorse per cercare di migliorare le tratte ferroviarie dove al momento non viaggia quasi nessuno, dall’altro lato invece, non prende atto della scomparsa dei 1970 milioni di euro dai contratti di programma per il raddoppio della relazione ferroviaria Fiumefreddo-Giampilieri, finanziati nel 2005, e di cui non si hanno più tracce nei vari Contratti di programma.
La politica siciliana dovrebbe viaggiare più spesso in treno per rendersi conto dello stato in cui versano le strade ferrate, i servizi ferroviari offerti e le infrastrutture anziché viaggiare sui fiumi di parole e di inchiostro e che la “Freccia oltre ad essere “Rotta”, è diventata anche “ Nera”.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

venerdì 15 ottobre 2010

La Ferrovia Circumetnea modello organizzativo per il trasporto regionale - Tafuri al "convegno Asstra"

Fonte La Sicilia di venerdì 15 ottobre 2010 pag. 35

La Ferrovia Circumetnea, il suo recente sviluppo, le potenzialità, i programmi per il futuro e l'esperienza etnea di trasporto pubblico ferroviario locale sono stati presentati dal commissario governativo Gaetano Tafuri ieri mattina a Roma, nel corso di un convegno organizzato dall'Asstra, associazione nazionale che riunisce le aziende di trasporto locale pubbliche e private. Presenti, tra gli altri, il presidente della IX Commissione "Trasporti" della Camera dei Deputati Mario Valducci e del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino. In particolare, nel corso del convegno e della tavola rotonda alla quale hanno partecipato il commissario Tafuri e i vertici di altre importanti aziende del settore (tra cui la neonata "Ad Ntv" di Luca Cordero di Montezemolo), è stato affrontato il tema degli aspetti positivi e negativi della liberalizzazione delle ferrovie nelle regioni. «Il tema del trasporto regionale è troppo importante perché ci sono milioni di italiani che desiderano viaggiare in treno per gli spostamenti anche giornalieri e da noi al Sud, ad esempio -ha affermato il commissario Tafuri- la gente è scoraggiata dai tempi biblici per raggiungere la propria destinazione, si pensi che tra Catania e Palermo attualmente la percorrenza in treno è di oltre 5 ore, o perché i treni sono fatiscenti e il servizio a bordo e a terra, pessimo. In questo desolante panorama la Fce ha assunto una ruolo importante tanto da rappresentare oggi un modello organizzativo autonomo, molto apprezzato da parte dell'utenza in costante crescita, con una rete che si allunga e si modernizza, in grado di offrire ai passeggeri servizi in progressivo miglioramento. Purtroppo dobbiamo constatare con grande amarezza, alla luce di quanto è emerso dal convegno dell'Asstra, che l'alta velocità è destinata a fermarsi a Napoli. Ma non possiamo arrenderci perché non può esistere un Paese a due velocità. La Fce in questi ultimi due anni, ha dimostrato di voler e poter avere una linea più funzionale rispetto alle esigenze della cittadinanza ed a quelle di un turismo in fase di graduale crescita. Alla luce dei risultati abbiamo quindi proposto alla Regione Siciliana un modello di autogestione delle ferrovie che, se accettato, potrà essere concretamente attuato con positivi risvolti per il territorio della nostra Isola. In alternativa si potrebbe aprire al mercato internazionale per porre comunque fine ad al servizio attuale sin troppo scadente e vergognoso. E' importante comunque costruire collaborazioni e non chiudersi in se stessi».

Fonte La Sicilia pag. 35



martedì 27 luglio 2010

Disagi e disservizi alla Stazione Centrale di Catania


Sta diventando sempre più difficile mantenere lo standard della puntualità dei treni in Sicilia, in modo particolare sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, per non parlare della Messina-Palermo. A parte i ritardi giornalieri, desidero sottoporre all’attenzione dei dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, di Trenitalia e dei Dirigenti dell’Assessorato regionale ai trasporti, le problematiche vissute dai pendolari alla stazione centrale di Catania e sull’intera relazione in questi ultimi giorni. Questo è quanto è accaduto oggi, alla stazione Centrale di Catania per quanto riguarda i disservizi e i disagi subiti dai viaggiatori-pendolari.
Il treno regionale 12882 delle ore 16.20, viene soppresso e non si sa per quale motivo. I viaggiatori armati di pazienza aspettano il treno n. 8586 delle ore 17.40, che arriva con circa 20 minuti di ritardo accumulati per dare la precedenza all'espresso 1930 per Venezia che già aveva 10 minuti di ritardo. Saliamo a bordo del treno 8586 ed aspettiamo la partenza. Si sono fatte già le ore 18.05 circa, quando senza nessun annuncio sonoro che informasse la clientela, vediamo partire silenziosamente il treno 12882 delle 16.20 che era parcheggiato al 4° binario. A questo punto le rimostranze dei viaggiatori. Personalmente ho informato il direttore regionale di Trenitalia, Stefano Carollo, per quanto stava accadendo. Lo stesso mi invita a contattare il responsabile del movimento di Rete Ferroviaria Italiana. Cosa che prontamente ho fatto, lamentando la mancata tempestiva comunicazione alla clientela e facendo presente che non è stato fatto nessun annuncio sonoro che avvertisse la clientela che il treno 12882 era in partenza e che tra l'altro, non ci era dato sapere quando ci saremmo messi in marcia. Finalmente alle 18.35 saliamo a bordo del treno 3872 che lascia la stazione di Catania alle 18.46. Bilancio dei ritardi:
Il treno 12882 è partito da Catania con 104 minuti di ritardo.
Il treno 8586 è partito da Catania con 68 minuti di ritardo.
L'espresso 1930 per Venezia è partito con 50 minuti di ritardo.
Il treno 3872 è partito con 16 minuti di ritardo.
Alla stazione centrale di Catania, i ritardi non si contano più, interruzioni, guasti agli scambi che bloccano la circolazione sia alla stazione di Cannizzaro che a quella di Acquicella. Secondo il nostro modesto parere occorre molta più attenzione da parte dei dirigenti del movimento che fanno capo a Rete Ferroviaria Italiana verso la movimentazione dei treni dei pendolari in considerazione anche dell'art. 7 della prefazione generale all'orario di servizio riguardante la graduatoria di importanza dei treni.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME -CT - SR

martedì 22 dicembre 2009

Mentre l’Italia sfreccia in rosso, la Sicilia e i Siciliani vanno adagio

Il conto alla rovescia, gli annunci trionfali dell’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, e la presentazione di oggi dell’alta velocità che correrà da Torino per arrivare sino a Salerno in Freccia Rossa, dovrebbero far riflettere i siciliani e far arrossire tutta la nostra deputazione siciliana, in considerazione del fatto che la Sicilia, anno dopo anno, è stata sempre più tagliata fuori dagli ordinari investimenti infrastrutturali e anno dopo anno e treno dopo treno si è visto accorciare il trasporto universale da nord a sud e viceversa. Mentre l’Italia da Salerno a Milano correrà sui binari dell’alta velocità, mettendo in questo modo a disposizione di queste grandi città Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Salerno una specie di metropolitana veloce, lunga oltre mille chilometri. Mentre l’Italia del centro nord sfreccia in rosso sui binari dell’alta velocità, la Sicilia arranca sui binari della lentezza infrastrutturale e su opere che da oltre quarant’anni non hanno ancora visto il loro completamento e mi riferisco alla dorsale tirrenica Palermo-Messina ed alla dorsale jonica Messina-Catania-Siracusa. Alla luce delle dichiarazioni di un mese fa del presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, intervenuto a Palermo alle “Giornate dell'Economia del Mezzogiorno",il quale ha dichiarato:”I progetti per migliorare la qualità del sistema ferroviario siciliano ci sono ma quello che manca sono le risorse economiche”. Cosa ha fatto, cosa sta facendo e cosa vorrà fare la classe politica siciliana per ridurre questo enorme gap infrastrutturale tra nord e sud? Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per i continui tagli al servizio universale dei treni a lunga percorrenza tra nord-sud che dal cambio orario del 13 dicembre 2009 finirà per isolare sempre più la Sicilia dal resto del Continente. Considerato che la rete siciliana costituisce ancora la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è altresì tra le più obsolete a causa del fatto che le opere di ammodernamento, nell'ultimo secolo, sono state molto limitate. Ad esempio la ferrovia Palermo-Messina fu inaugurata nel lontano 1895, la linea Messina-Catania-Siracusa venne realizzata tra il 1867 e il 1871, la dorsale centrale, le cui inaugurazioni iniziarono già nel 1863 tra Palermo e Bagheria si conclusero nel 1885. La rete ferroviaria siciliana attuale è costituita da 1378 km di binari, nel dettaglio le linee elettrificate si estendono per un totale di 800 km, di cui a doppio binario 169 km. e a singolo binario 631 km., i restanti 578 km. sono a semplice binario e non ancora elettrificato. Con questi dati si può spiegare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti della rete ferroviaria siciliana, le cui strade ferrate, tutte o quasi progettate e/o risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, sono state ampiamente trascurate rispetto al resto della rete nazionale, ed hanno subito poche e limitate opere di riqualificazione. Occorre nell’immediato un’attenta programmazione e realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie a breve e a medio termine e di una mobilità sostenibile regionale basata non sull’offerta ma sulla domanda da parte dell’utenza.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

vedi articoli quotidiani:
http://www.comitatopendolari.it/files/06%20dicembre%202009%20Torino-Salerno%20in%205%20ore%20e%2045.pdf

http://www.comitatopendolari.it/files/06%20dicembre%202009%20Il%20Premier%20l'Italia%20corre%20con%20l'alta%20velocita.pdf

lunedì 19 ottobre 2009

Treni soppressi, Sicilia sempre più penalizzata. Questa la nostra denuncia

Apprendiamo da un comunicato stampa di Trenitalia che da lunedì 19 ottobre verranno soppressi diversi treni sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, a causa dei notevoli danni alle infrastrutture ferroviarie. Queste le corse che da lunedì verranno momentaneamente soppresse: Servizio di Metroferrovia Messina-Giampilieri.I treni regionali 3856 Siracusa-Catania, 3889 Messina-Siracusa, 12801 Taormina-Catania.
Questi ultimi due saranno sostituiti dall'unico nuovo treno regionale 3841 con partenza da Messina alle 4.45, da Taormina alle 5.20, da Catania alle 6.10 ed arrivo a Siracusa alle 7.36. Saranno invece sostituiti con autobus i treni regionali: 12756 S. Agata di Militello-Messina, 12779 Messina-S. Agata, 8594 Gela-Catania. Gli autobus fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni. Considerato che il primo treno utile da Messina che arriva in un orario decente a Catania dopo questa comunicazione di Trenitalia, è il treno Minuetto n.8585 che parte da Fiumefreddo di Sicilia alle 06.48 e che allo stato attuale non può sopportare il gran numero dei pendolari che ogni mattina normalmente lo utilizzano, a maggior ragione stamattina che su questo treno dovevano prendere posto anche i pendolari del treno 3889 soppresso. Stamane su questo treno vi erano oltre 400 persone stritolate come sardine che ad ogni fermata sino a Catania cercavano di fare ancora posto a qualche altro collega pendolare che non è potuto salire come alla stazione di Acireale. Occorre, viste queste soppressioni, cambiare urgentemente il tipo di materiale del treno, che non può essere certamente il treno Minuetto, ma servono almeno tre vetture trainate da un locomotore. Desideriamo denunciare ancora un nulla di fatto sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario tra la Regione Siciliana e il Gruppo Ferrovie dello Stato. Trenitalia nell’incontro di Palermo di dieci giorni fa, ha prospettato ai comitati dei pendolari, che se non verrà a breve siglato il Contratto di Servizio non potrà confermare l’attuale offerta di trasporto, e che dal prossimo cambio orario del 12 dicembre 2009, attuerà un taglio del 20% su tutta l’offerta di trasporto ferroviario in Sicilia. Desideriamo chiedere all’assessore regionale ai trasporti, sen. Nino Strano, che fine ha fatto la rivoluzione copernicana, la svolta epocale, che ha descritto subito dopo l’incontro di Roma del 7 settembre con l’A.D. Moretti e perché in quella data non è stato sottoscritto il Contratto di servizio siciliano? Quando pensa che verrà firmato? Quando verrà presentato ai pendolari?
Siamo seriamente preoccupati per questi tagli del 20%, e per questo ritardo nella firma del contratto di servizio, in considerazione del fatto che tale ritardo possa pregiudicare la concessione dei fondi per l’acquisto o la ripartizione del materiale rotabile alla nostra regione, e che i tagli del 20% annunciati dal 12 dicembre 2009 sia l'ulteriore danno che si aggiunge alla beffa, poiché si corre il rischio che a taglio avvenuto i mezzi non utilizzati in Sicilia, vengano dirottati in altre regioni. Non vorremmo che queste siano le prime prove generali...!!!

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

(AGI) - Palermo, 16 ott. - Il maltempo di questi giorni in Sicilia ha causato una serie di problemi tecnici alle infrastrutture e ai rotabili delle Ferrovie dello Stato, costrette per questo a una "temporanea rimodulazione dell'offerta ferroviaria regionale" a partire da lunedi'. In particolare, saranno cancellati il servizio di Metroferrovia Messina-Giampilieri.I treni regionali 3856 Siracusa-Catania, 3889 Messina-Siracusa, 12801 Taormina-Catania.Questi ultimi due saranno sostituiti dall'unico nuovo treno regionale 3841 con partenza da Messina alle 4.45, da Taormina alle 5.20, da Catania alle 6.10 ed arrivo a Siracusa alle 7.36.Saranno invece sostituiti con autobus i treni regionali: 12756 S. Agata di Militello-Messina, 12779 Messina-S.Agata, 8594 Gela-Catania. Gli autobus fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni.

sabato 17 ottobre 2009

Sicilia sempre più penalizzata, questa la nostra denuncia!

Da lunedì 19 ottobre apprendiamo, da un comunicato stampa di Trenitalia, che verranno soppressi diversi treni sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, a causa dei notevoli danni alle infrastrutture ferroviarie. Desideriamo denunciare ancora un nulla di fatto sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario tra la Regione Siciliana e il Gruppo Ferrovie dello Stato. Trenitalia nell’incontro di Palermo di dieci giorni fa, ha prospettato ai comitati dei pendolari, che se non verrà a breve siglato il Contratto di Servizio non potrà confermare l’attuale offerta di trasporto, e che dal prossimo cambio orario del 12 dicembre 2009, attuerà un taglio del 20% su tutta l’offerta di trasporto ferroviario in Sicilia. Desideriamo chiedere all’assessore regionale ai trasporti, sen. Nino Strano, che fine ha fatto la rivoluzione copernicana, la svolta epocale, che ha descritto subito dopo l’incontro di Roma del 7 settembre con l’A.D. Moretti e perché in quella data non è stato sottoscritto il Contratto di servizio siciliano? Quando pensa che verrà firmato? Quando verrà presentato ai pendolari?
Siamo seriamente preoccupati per questi tagli del 20%, e per questo ritardo nella firma del contratto di servizio, in considerazione del fatto che tale ritardo possa pregiudicare la concessione dei fondi per l’acquisto o la ripartizione del materiale rotabile alla nostra regione, e che i tagli del 20% annunciati dal 12 dicembre 2009 sia l'ulteriore danno che si aggiunge alla beffa, poiché si corre il rischio che a taglio avvenuto i mezzi non utilizzati in Sicilia, vengano dirottati in altre regioni.
Queste le corse che da lunedì verranno momentaneamente soppresse:
Servizio di Metroferrovia Messina-Giampilieri.
I treni regionali 3856 Siracusa-Catania, 3889 Messina-Siracusa, 12801 Taormina-Catania.
Questi ultimi due saranno sostituiti dall'unico nuovo treno regionale 3841 con partenza da Messina alle 4.45, da Taormina alle 5.20, da Catania alle 6.10 ed arrivo a Siracusa alle 7.36.
Saranno invece sostituiti con autobus i treni regionali: 12756 S. Agata di Militello-Messina, 12779 Messina-S. Agata, 8594 Gela-Catania. Gli autobus fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

venerdì 16 ottobre 2009

Maltempo: Danni Impianti FS Sicilia, da lunedì 19 ottobre Treni Soppressi

(AGI) - Palermo, 16 ott. - Il maltempo di questi giorni in Sicilia ha causato una serie di problemi tecnici alle infrastrutture e ai rotabili delle Ferrovie dello Stato, costrette per questo a una "temporanea rimodulazione dell'offerta ferroviaria regionale" a partire da lunedi'. In particolare, saranno cancellati il servizio di Metroferrovia Messina-Giampilieri.
I treni regionali
3856 Siracusa-Catania,
3889 Messina-Siracusa,
12801 Taormina-Catania.
Questi ultimi due saranno sostituiti dall'unico nuovo treno regionale
3841 con partenza da Messina alle 4.45,
da Taormina alle 5.20,
da Catania alle 6.10 ed arrivo a Siracusa alle 7.36.
Saranno invece sostituiti con autobus i treni regionali:
12756 S. Agata di Militello-Messina,
12779 Messina-S.Agata,
8594 Gela-Catania.
Gli autobus fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni.

martedì 6 ottobre 2009

Al Direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia Spa

Al Direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia Spa
Ing. Giancarlo Laguzzi

Egregio Direttore,

desidero sottoporle le problematiche che in questi giorni di emergenza stiamo vivendo, con i continui disagi sulla puntualità, nella relazione Messina-Catania.
Ritengo necessario e doveroso che da parte di Trenitalia venga diramato un comunicato relativo alla circolazione dei treni nella relazione Catania-Taormina-S.Teresa di Riva e viceversa.                             
Un comunicato con il quale informare la vs. clientela di non poter assicurare la puntualità del servizio, i possibili ritardi sulle varie corse, i trasbordi dei bus sostitutivi o, meglio ancora, la strategia che in questo momento di emergenza Trenitalia vorrebbe attuare per ridurre al minimo disagi e disservizi.
Desidero, inoltre, farle notare con molto rammarico che  ogni mattina i pendolari della fascia ionica arrivano in stazione e scoprono al momento se il treno viaggia, se è in ritardo, e tutto ciò grazie a qualche capostazione di buona volontà che ci informa.
Visto che questa situazione attuale perdurerà almeno per tutto il mese di ottobre, o fino a quando non verrà ripristinata la strada ferrata nei luoghi del disastro, ho deciso di informarla sulle problematiche di questi primi giorni di ottobre e Le chiedo, se è il caso, di fornire una corretta e chiara informazione all'utenza, mettendola nelle condizioni di poter scegliere e decidere, vista l'emergenza, se continuare a viaggiare in treno, con tutti i disagi previsti, oppure scegliere un mezzo alternativo, o la propria auto per raggiungere i luoghi di lavoro e/o studio.
Comprendo gli sforzi che Trenitalia mette in campo ogni giorno per assicurare il servizio di trasporto in tutta la Nazione, ma in questo caso la tempestiva informazione sugli eventuali disagi e sul perdurare degli stessi è venuta meno.
Certo in un suo cortese riscontro, disponibile per eventuali chiarimenti, saluto cordialmente.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

P.S.: Rivedere la circolazione (di questi giorni) dei treni con partenza da S.Teresa di Riva (treno 3889, 12803, 12809) da Taormina (treno 12807) e da Fiumefreddo (treno 8585).-

mercoledì 30 settembre 2009

AAA... Lavavetri cercasi alla stazione di Catania

E' l'ultimo martedì del mese di settembre.

Il treno Minuetto 3890, arriva alla stazione centrale di Catania da Siracusa alle ore 18.20, pressoché puntuale. La solita pausa di 10 minuti alla stazione di Catania, per poi proseguire alle ore 18.30 per Messina. Ma il treno 3890 alle 18.30 non parte. Passano i minuti ed il tabellone orario del 1° binario indica già un ritardo di 10 minuti, poco dopo segna un ritardo di 25 minuti.

I viaggiatori in attesa, non capiscono le motivazioni di questa attesa, di questo accumulo di ritardo, chiedono al binario ma non hanno ottengono risposte. E' presente al 1° binario anche la Polizia Ferroviaria. Si sono fatte già le ore 19.00, quando qualche pendolare ironicamente ha cominciato a chiedere ai viaggiatori in attesa qualche spicciolo, si è capito solo allora che, tale ritardo del treno, era da addebitarsi all'attesa che un addetto alle pulizie pulisse i vetri e la cabina di guida del treno Minuetto. Alla fine il ritardo accumulato a Catania è stato di soli 40 minuti.

Chissà se ne è valsa la pena?

Fabrizio Gemelli
Comitato Pendolari ME-CT-SR

martedì 25 agosto 2009

Disservizi Amt al capolinea di Piazza Giovanni XXIII° - Stazione Centrale

Abbiamo più volte chiesto, ai Dirigenti dell’Amt, più attenzione per i pendolari che ogni mattina giungono a Catania dalle due direttrici Messina e Siracusa e che devono raggiungere il proprio posto di lavoro o studio. Avevamo chiesto, e per qualche anno ottenuto, la possibilità di realizzare le coincidenze bus ai treni in arrivo proprio al capolinea di piazza Giovanni XXIII (stazione centrale), ritenuto dalla stessa Amt fra i cinque più importanti di Catania.E’ entrato in vigore da oggi il nuovo orario che continua a non prevedere quanto da noi richiesto, e, cioè quello di far partire i bus dal capolinea 4/5 minuti dopo l’arrivo del treno, ed anche in questo cambio orario l’Amt ha disatteso le nostre aspettative.Considerato che la fascia oraria che va dalle ore 6 alle 9 è intesa come fascia oraria dei pendolari (lavoratori e/o studenti) i quali hanno l’esigenza di arrivare in tempo presso il proprio posto di lavoro e/o studio, tutto questo all’Amt continua a disattenderlo.

Questi sono gli orari di arrivo dei primi treni alla stazione centrale di Catania:

Da Messina: 6.10 - 6.43 - 7.27 - 7.42 -8.10 - 8.48
Da Siracusa: 6.07 - 7.23 - 7.44 - 9.05

Mentre questi sono gli orari di partenza dei Bus Amt dal Capolinea:

1-4: 6.30 - 7.00 – 8.00 – 9.004-7:6.30 – 7.00 – 7.30 – 8.00 – 8.30 – 9.00 – 10.00
427: 6.30 – 7.30 – 8.30 – 9.30429:6.50 – 7.00 – 7.12 – 7.24 – 7.36 – 7.48 – 8.00 – 8.12 –
8.24 – 8.36 – 8.48 – 9.00 – 9.12
431N: 6.55 – 7.20 – 7.42 – 8.04 – 8.26 – 8.48 – 9.10
431R: 6.35 – 7.05 – 7.30 – 7.53 – 8.15 – 8.37 – 8.59 – 9.21
432: 6.45 – 7.05 – 7.19 – 7.38 – 7.57 – 8.16 – 8.35 – 8.54 – 9.13
439: 6.20 – 7.15 – 8.00 – 9.00 – 10.00
443: 6.30 – 6.50 – 7.05 – 7.20 – 7.40 – 8.00 – 8.20 – 8.40 – 9.00 – 9.20
448: 6.30 – 7.05 – 7.35 – 8.00 – 8.17 – 8.34 – 8.51 – 9.08
449: 6.30 – 7.00 – 7.25 – 7.50 – 8.15 – 8.40 – 9.05

I risultati sono alquanto evidenti, chiediamo ancora una volta ai Dirigenti dell’Amt di voler intervenire e/o ripristinare le coincidenze dei bus con l’arrivo dei treni o nelle more chiediamo la soppressione e/o lo spostamento del Capolinea di Piazza Giovanni XXIII° (stazione centrale) poiché il suddetto capolinea, per il luogo dove è istituito, deve avere quella funzionalità di servizio alla gente che arriva a Catania e per dare quella continuità a più modi trasporto in virtù della mobilità sostenibile di cui si parla tanto.Inoltre, desidero sottolineare che i una città in continua trasformazione quale è Catania, i continui sforzi fatti dall’Amministrazione comunale, sono vanificati dallo squallore e dai mancati servizi ai viaggiatori che arrivando a Catania in treno ed usciti dalla stazione centrale dove è ubicato il capolinea di piazza Giovanni XXIII, in realtà trovano un capolinea che non c’è. E’ necessario attrezzare in maniera decorosa il suddetto capolinea poiché è il primo biglietto da visita per chi arriva nella nostra Città.

Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR