lunedì 9 marzo 2009

Rete Ferroviaria disattende l'art. 7 "graduatoria d'importanza treni"

Egregio Direttore, le voglio segnalare che i dirigenti del movimento treni disattendono l'art. 7 della Prefazione all'orario generale di servizio di Rete Ferroviaria Italiana. Chiediamo di conoscerne i motivi visto che l'art. 7 non lo abbiamo scritto noi, ma voi e continuamente viene spesso disatteso.Le allego alla presente, quanto è capitato oggi al 3890 in partenza da Catania. Non è possibile che a piangerne le conseguenze siano solo e sempre i Pendolari.
Attendo una risposta scritta e farò presente alla stampa quanto accade quasi giornalmente con i vs. disservizi.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari
http://www.comitatopendolari.it/

sabato 7 marzo 2009

Il Ponte sullo Stretto e le infrastrutture in Sicilia

Mentre la politica siciliana esulta, i siciliani aspettano e continuano ad aspettare le strade, le autostrade, l’elettrificazione, i raddoppi e l’alta velocità ferroviaria in Sicilia.
Il Ponte sullo Stretto, di certo, non salverà l’economia siciliana e calabrese. Quello di cui la Sicilia oggi avrebbe di più urgente, è un nuovo assetto viario e ferroviario per dare quell’input positivo all’economia e a tutte quelle potenzialità di sviluppo che corrono sulle infrastrutture, oggi sempre più moderne. E’ strano che la politica siciliana esulti per questa ciliegina. La torta che tutti i siciliani si aspettavano dov’è finita? E la farsa dei FAS (fondi aree sotto-sviluppate)? Occorre necessariamente, ancor prima del ponte, completare il raddoppio ferroviario delle due dorsali importanti della Sicilia, Jonica e Tirrenica di cui ormai non si parla più se non negli APQ (accordi di programma quadro). Sono convinto che non è la costruzione del Ponte che salverà l’occupazione e lo sviluppo, ma tutte quelle opere che dovevano partire prima o almeno parallelamente alla realizzazione del Ponte. Tutto ciò determina, ancora una volta, l’assurda arretratezza infrastrutturale siciliana e calabrese.
E’ prioritario, invece, per la politica nazionale, finanziare le reti di trasporto del nord in vista dell’Expo milanese del 2015.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
www.comitatopendolari.it

venerdì 6 marzo 2009

S.Teresa di Riva, Savoca e Furci Siculo continuano a bloccare il raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri

Tre comuni del messinese (S.Teresa di Riva-Savoca-Furci Siculo) continuano a bloccare il progetto del raddoppio ferroviario Fiumefreddo di Sicilia (CT)–Giampilieri (ME)
Non è possibile che dal 1982 ad oggi, il progetto del raddoppio ferroviario Fiumefreddo di Sicilia – Giampilieri, debba essere continuamente bloccato, da parte dei comuni della fascia ionica messinese, per ultimi i tre comuni di Santa Teresa di Riva, Savoca e Furci Siculo, che creano problemi al progetto definitivo di Rete Ferroviaria Italiana, chiedendo lo spostamento del tracciato. Non è possibile che queste tre Amministrazioni Comunali condannino lo sviluppo della mobilità dell’intera fascia ionica.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
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martedì 3 marzo 2009

Sicilia sempre più penalizzata

Sicilia sempre più penalizzata
L’entrata in esercizio dell’Alta Velocità tra Milano e Bologna, rischia di deformare la percezione della reale situazione nella quale si trova oggi l’intero sistema ferroviario italiano ed in questo caso quello siciliano. Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per il continuo taglio di treni a lunga percorrenza tra nord-sud e del totale quasi abbandono delle merci.
Le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di dire che grazie all'Alta Velocità il Paese è più moderno ed avanzato. In questi ultimi anni quasi tutti gli investimenti sono stati fatti su pochi costosissimi progetti, anziché sulla capillarità della rete, per dare una grande opportunità a tutti i segmenti produttivi.
I siciliani, anch’essi cittadini italiani sono costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questa condizione: ritardi, soppressioni, sporcizia, aumenti tariffari e i continui tagli del servizio offerto a media e lunga percorrenza in termini di trasporto di persone e di merci.
È compito della Stato rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, limitandone di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Tutti i cittadini, così come recita l’art. 3 della Costituzione Italiana, hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
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lunedì 2 marzo 2009

Contratto di Servizio ancora nulla...

Alla luce dei fatti di questi ultimi giorni, resta una domanda inquietante da fare alla classe politica siciliana: cosa si è fatto e cosa si sta facendo per soddisfare questa crescente domanda di mobilità pubblica in Sicilia?
La Regione siciliana, è dopo la Valle D’Aosta, l’unica regione italiana a non avere ancora realizzato il contratto di servizio relativo al trasporto ferroviario con la Direzione Regionale di Trenitalia. Abbiamo richiesto, più volte, di essere ricevuti dal Governo regionale per conoscere le strategie e la destinazione di risorse a favore del trasporto ferroviario regionale e di formalizzare un tavolo tecnico che veda oltre alla Regione, a Trenitalia, le organizzazioni sindacali, anche una rappresentanza di pendolari.
Trenitalia è un’azienda di diritto privato, ma appartenente di fatto al Pubblico, e se è vero che la forma giuridica scelta ne impone, giustamente, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia, la sua mission precipua è tuttavia quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, e questo aspetto va sempre tenuto nella massima considerazione. Desideriamo far rilevare alcuni punti critici: - i cambiamenti di orario non verificati con gli utenti; il continuo allungamento delle percorrenze; i tagli su alcune tratte ritenute da Trenitalia rami secchi e dove la stessa non ha mai fatto una buona offerta di mobilità; la qualità del materiale rotabile; l’acquisto di nuovo materiale rotabile. Occorre realizzare un servizio più in linea con le esigenze del territorio e di tutte quelle persone, circa cinquantamila, che ogni giorno adoperano il mezzo di trasporto ”Treno”.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari ME-CT-SR
www.comitatopendolari.it