lunedì 6 luglio 2009

Richiesta incontro Comitati Pendolari Siciliani per il Contratto di Servizio

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo fax 0917075199
Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Giambattista Bufardeci fax 0917078098
Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Avv. Giovanni Lo Bue fax 0917078098
Agli Organi di stampa
Oggetto: Richiesta incontro Comitati Pendolari relativo al “Contratto di Servizio”.-
Quale coordinatore dei pendolari della fascia ionica Messina-Catania-Siracusa, ho il piacere di rappresentare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana sta per la prima volta realizzando deve essere e diventare uno strumento importante e valido perché pone, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrà tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
E’ giusto, a mio avviso, che si pongano le basi per la realizzazione di uno strumento efficiente ed efficace nella prospettiva di essere tenuti in considerazione come utenza pendolare, e perché no, poter collaborare per concorrere ed individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e di sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione di più modi di trasporto.
Desidero mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
La mia richiesta, nella qualità di rappresentante dell’utenza del servizio ferroviario, è quella di rendere partecipi i Comitati dei pendolari siciliani, iscritti nella Carta dei Servizi di Trenitalia, alla valutazione dell’offerta presentata da Trenitalia, in considerazione del fatto che in questi ultimi anni abbiamo collaborato con la Direzione regionale di Trenitalia che ha nella propria “Mission” la centralità del “Cliente” nell’attività ferroviaria e di voler considerare la possibilità di inserire un nostro rappresentante nella Consulta regionale dei trasporti.
Oggi, alla luce del “Contratto di Servizio” che si sta per realizzare, ritengo utile che il Dipartimento regionale dei Trasporti, si avvalga della collaborazione dei vari Comitati Pendolari, iscritti nella Carta dei Servizi di Trenitalia, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, per la realizzazione di un servizio di trasporto pubblico ferroviario più a misura dell’utenza.
Nell’attesa di un Vs. cenno, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari Siciliani
www.comitatopendolari.it

lunedì 9 marzo 2009

Rete Ferroviaria disattende l'art. 7 "graduatoria d'importanza treni"

Egregio Direttore, le voglio segnalare che i dirigenti del movimento treni disattendono l'art. 7 della Prefazione all'orario generale di servizio di Rete Ferroviaria Italiana. Chiediamo di conoscerne i motivi visto che l'art. 7 non lo abbiamo scritto noi, ma voi e continuamente viene spesso disatteso.Le allego alla presente, quanto è capitato oggi al 3890 in partenza da Catania. Non è possibile che a piangerne le conseguenze siano solo e sempre i Pendolari.
Attendo una risposta scritta e farò presente alla stampa quanto accade quasi giornalmente con i vs. disservizi.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari
http://www.comitatopendolari.it/

sabato 7 marzo 2009

Il Ponte sullo Stretto e le infrastrutture in Sicilia

Mentre la politica siciliana esulta, i siciliani aspettano e continuano ad aspettare le strade, le autostrade, l’elettrificazione, i raddoppi e l’alta velocità ferroviaria in Sicilia.
Il Ponte sullo Stretto, di certo, non salverà l’economia siciliana e calabrese. Quello di cui la Sicilia oggi avrebbe di più urgente, è un nuovo assetto viario e ferroviario per dare quell’input positivo all’economia e a tutte quelle potenzialità di sviluppo che corrono sulle infrastrutture, oggi sempre più moderne. E’ strano che la politica siciliana esulti per questa ciliegina. La torta che tutti i siciliani si aspettavano dov’è finita? E la farsa dei FAS (fondi aree sotto-sviluppate)? Occorre necessariamente, ancor prima del ponte, completare il raddoppio ferroviario delle due dorsali importanti della Sicilia, Jonica e Tirrenica di cui ormai non si parla più se non negli APQ (accordi di programma quadro). Sono convinto che non è la costruzione del Ponte che salverà l’occupazione e lo sviluppo, ma tutte quelle opere che dovevano partire prima o almeno parallelamente alla realizzazione del Ponte. Tutto ciò determina, ancora una volta, l’assurda arretratezza infrastrutturale siciliana e calabrese.
E’ prioritario, invece, per la politica nazionale, finanziare le reti di trasporto del nord in vista dell’Expo milanese del 2015.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
www.comitatopendolari.it

venerdì 6 marzo 2009

S.Teresa di Riva, Savoca e Furci Siculo continuano a bloccare il raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri

Tre comuni del messinese (S.Teresa di Riva-Savoca-Furci Siculo) continuano a bloccare il progetto del raddoppio ferroviario Fiumefreddo di Sicilia (CT)–Giampilieri (ME)
Non è possibile che dal 1982 ad oggi, il progetto del raddoppio ferroviario Fiumefreddo di Sicilia – Giampilieri, debba essere continuamente bloccato, da parte dei comuni della fascia ionica messinese, per ultimi i tre comuni di Santa Teresa di Riva, Savoca e Furci Siculo, che creano problemi al progetto definitivo di Rete Ferroviaria Italiana, chiedendo lo spostamento del tracciato. Non è possibile che queste tre Amministrazioni Comunali condannino lo sviluppo della mobilità dell’intera fascia ionica.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
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martedì 3 marzo 2009

Sicilia sempre più penalizzata

Sicilia sempre più penalizzata
L’entrata in esercizio dell’Alta Velocità tra Milano e Bologna, rischia di deformare la percezione della reale situazione nella quale si trova oggi l’intero sistema ferroviario italiano ed in questo caso quello siciliano. Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per il continuo taglio di treni a lunga percorrenza tra nord-sud e del totale quasi abbandono delle merci.
Le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di dire che grazie all'Alta Velocità il Paese è più moderno ed avanzato. In questi ultimi anni quasi tutti gli investimenti sono stati fatti su pochi costosissimi progetti, anziché sulla capillarità della rete, per dare una grande opportunità a tutti i segmenti produttivi.
I siciliani, anch’essi cittadini italiani sono costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questa condizione: ritardi, soppressioni, sporcizia, aumenti tariffari e i continui tagli del servizio offerto a media e lunga percorrenza in termini di trasporto di persone e di merci.
È compito della Stato rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, limitandone di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Tutti i cittadini, così come recita l’art. 3 della Costituzione Italiana, hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
http://www.comitatopendolari.it/

lunedì 2 marzo 2009

Contratto di Servizio ancora nulla...

Alla luce dei fatti di questi ultimi giorni, resta una domanda inquietante da fare alla classe politica siciliana: cosa si è fatto e cosa si sta facendo per soddisfare questa crescente domanda di mobilità pubblica in Sicilia?
La Regione siciliana, è dopo la Valle D’Aosta, l’unica regione italiana a non avere ancora realizzato il contratto di servizio relativo al trasporto ferroviario con la Direzione Regionale di Trenitalia. Abbiamo richiesto, più volte, di essere ricevuti dal Governo regionale per conoscere le strategie e la destinazione di risorse a favore del trasporto ferroviario regionale e di formalizzare un tavolo tecnico che veda oltre alla Regione, a Trenitalia, le organizzazioni sindacali, anche una rappresentanza di pendolari.
Trenitalia è un’azienda di diritto privato, ma appartenente di fatto al Pubblico, e se è vero che la forma giuridica scelta ne impone, giustamente, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia, la sua mission precipua è tuttavia quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, e questo aspetto va sempre tenuto nella massima considerazione. Desideriamo far rilevare alcuni punti critici: - i cambiamenti di orario non verificati con gli utenti; il continuo allungamento delle percorrenze; i tagli su alcune tratte ritenute da Trenitalia rami secchi e dove la stessa non ha mai fatto una buona offerta di mobilità; la qualità del materiale rotabile; l’acquisto di nuovo materiale rotabile. Occorre realizzare un servizio più in linea con le esigenze del territorio e di tutte quelle persone, circa cinquantamila, che ogni giorno adoperano il mezzo di trasporto ”Treno”.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari ME-CT-SR
www.comitatopendolari.it

giovedì 26 febbraio 2009

La Poltica, le infrastrutture e i Siciliani

Infrastrutture, la politica e i Siciliani
La rete ferroviaria siciliana, l'intera rete è costituita da 1378 km di binari. Nel dettaglio le linee elettrificate si estendono per un totale di 800 km, di cui a doppio binario 169 km. e a singolo binario 631 km., i restanti 578 km. sono a semplice binario e non ancora elettrificato. Con questi dati si può spiegare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti delle rete ferroviaria siciliana, le cui strade ferrate, tutte o quasi progettate e/o risalenti alla seconda metà dell'Ottocento, e alcune realizzate o iniziate solo nel ventennio di governo fascista. Sono state ampiamente trascurate rispetto al resto della rete nazionale, ed hanno subito poche e limitate opere di riqualificazione. Da quasi 30 anni non si costruiscono nuove ferrovie, a parte la brevissima diramazione per l'aeroporto di Punta Raisi e alcuni tratti che sulla rete principale hanno affiancato o sostituito tratti a binario unico, quali ad esempio la Messina-Villafranca Tirrena, la tratta da San Filippo-Santa Lucia del Mela a Patti-San Piero Patti, la Fiumefreddo di Sicilia-Catania Ognina e quella brevissima tra Targia e Siracusa. L'ultima linea ferroviaria interamente nuova fu la Caltagirone-Gela, ma è da precisare che questa tuttavia, fu solo completata nel 1979 dato che i progetti risalivano agli anni venti e una parte di lavori erano già stati eseguiti anteguerra. Si può pertanto comprendere come tutta la rete regionale abbia urgente bisogno di una coraggiosa riprogettazione dei tracciati in funzione delle nuove direttici di traffico che rispondano sia alle esigenze della mobilità veloce, che a quella del trasporto merci soprattutto proveniente dalle aree di produzione industriale-agricola.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari ME-CT-SR
www.comitatopendolari.it

lunedì 9 febbraio 2009

Raccolta firme per ripristino orario treno 12800

In allegato si trasmette raccolta firme volte essenzialmente al ripristino dell'orario del treno 12800 il cui arrivo a Messina è stato senza alcuna motivazione posticipato.La situazione, oltre le lamentele riportate, trova ampia descrizione nelle numerose email scritte dal sottoscritto alla Direzione Regionale Trenitalia.Infatti non si comprende come le recenti modifiche all'Orario Ufficiale (ultimi 2 / 3 anni) abbiano comportato in generale un posticipo nell'orario di arrivo dei treni la mattina (=andata), ed un anticipo delle partenze la sera (=ritorno).Il treno 12800, come il 12803, ha visto il suo orario di arrivo posticipato di 5 minuti, da sommare ai continui ritardi, in particolare ai 5 minuti "fisiologici" di tutti i giorni.Pertanto si chiede il ripristino dell'orario del treno 12803 con arrivo a Catania almeno alle 7,35, e del 12800 con arrivo a Messina anticipato in un orario compreso tra le 7,05 e le 7,10. Vi chiedo inoltre di prendere in considerazione sulle stesse basi il ripristino dell'orario del treno 3890 alle 18,30 da Catania. Infatti tale partenza anticipata prima alle 18,27 e poi alle ore 18,21 oltre a causare problemi "seri" a diversi pendolari che già riuscivano a prenderlo sul filo del rasoio, non ha comportato alcun miglioramento delle performance del treno lungo la tratta (ci sono mediamente ben 7-10 minuti di attesa per incrocio a Letojanni), e ad esempio è addirittura stato posticipato l'arrivo a S. Teresa di Riva dopo le 19,30 (la percorrenza precedente era 18,24 - 19,22). Infine vi chiedo di attenzionare le seguenti situazioni di incroci del 12800 / 12802 / 12803 che se opportunamente rivisti consentirebbero un risparmio medio sulla percorrenza di almeno 7/10 minuti. Ringrazio anticipatamente
Fabrizio Gemelli - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

lunedì 19 gennaio 2009

Ho preso parte il 19 gennaio all'Operazione "Freccia Rotta"

LA FRECCIA ROTTA DEL 19 GENNAIO 2009
Il presidente della Provincia di Catania, ha voluto mettere in campo, a distanza di circa un mese dal’inaugurazione della “Freccia Rossa”, un’iniziativa provocatoria nei confronti della stessa politica, chiamandola operazione “Freccia Rotta”. Mi sono presentato nella mattinata di lunedì 19 gennaio alla stazione di Catania, per prendere parte a questa iniziativa, non tanto per la peculiarità della stessa, ma quanto per rendermi conto di chi né prendesse parte e cercare di capire quanto di questa gente fosse al corrente della situazione disastrosa del trasporto ferroviario siciliano. La partenza è prevista alle 10.40, arriva il treno n. 3891 al primo binario, sono due motrici diesel Aln 668, tirate a lucido per l’occasione. Tanti i politici che iniziano a salire fra consiglieri comunali, sindaci, assessori, deputati regionali, nazionali, in tutto circa duecento fra uomini e donne. Si parte in direzione Caltanissetta Xirbi transitando per le stazioni di Catenanuova, Dittaino, Leonforte, Enna, Villarosa sino ad arrivare a Caltanissetta Xirbi alle ore 12.28 impiegando 1.48 per fare 116 km. Qui dobbiamo scendere per attendere una coincidenza (circa 50 minuti) sino alle ore 13.17. E qui il primo inghippo, una volta scesi dal treno molte signore chiedevano dei bagni, ma ahimè, li attendeva una brutta sorpresa, niente bagni e niente sala d’attesa, considerato che ci trovavamo in piena campagna nissena. L’unico conforto era poter leggere un cartello blu di Rete Ferroviaria Italia che così recitava: “Gentile cliente, Rete Ferroviaria Italiana Spa, società del Gruppo Ferrovie dello Stato incaricata della gestione dell’infrastruttura ferroviaria, intende assicurare i migliori livelli di sicurezza e decoro in tutte le stazioni della rete nazionale. Nei servizi igienici tale impegno presuppone un presidio costante il cui rilevante onere può giustificarsi solo in caso di frequentazioni assai più elevate di quelle che si registrano quotidianamente in questa stazione. Per tali ragioni questo servizio igienico viene definitivamente chiuso. Ci scusiamo per il possibile disagio assicurando al tempo stesso una attenzione sempre più vigile sul complessivo decoro dell’impianto”. E giù qualche politico che voleva conto e ragione, qualche signora che c’è rimasta male, qualcuno né ha approfittato per fare pipì dietro una montagna di traversine. Ho cercato di spiegare ad alcuni sindaci, che la chiusura dei bagni era avvenuta nel lontano giugno del 2005 e, che nonostante, le nostre rimostranze sui quotidiani siciliani e all’Assessore regionale ai trasporti del momento on.Fabio Granata, nessuno politico intervenne. Siamo nuovamente a bordo del treno n. 12772/12773 delle ore 13.17, questa volta un fiammante treno “Minuetto” (40 sono i treni Minuetto acquistati da Trenitalia con il cofinanziamento di 50milioni di euro della Regione Siciliana) ci porta in direzione Roccapalumba dove arriviamo alle ore 14.15 impiegando 58 minuti per fare 57 km.. Qui a Roccapalumba dobbiamo scendere ed aspettare una ventina di minuti per un treno che arriverà da Agrigento e che ci porterà finalmente a Palermo. Anche qui a Roccapalumba siamo in aperta campagna, e un tabellone piazzato in bella mostra ci informa che siamo nel “Paese delle Stelle” per via di un attrezzato osservatorio astronomico. E ci credo oltre a vederle di notte molti viaggiatori hanno avuto il piacere di vederle anche di giorno, anche qui niente bagni, niente, sala d’aspetto, niente bar, niente biglietteria, solo la cortesia del capostazione che ha aperto il proprio bagno di servizio al gentil sesso che non ne poteva proprio più. Arriva finalmente il treno proveniente da Agrigento che ci porterà sino a Palermo. Sono le ore 14.36 ed iniziamo a salire sul treno n.3938/3939 anch’esso un Minuetto, con un buon numero di viaggiatori a differenza della tratta Caltanissetta Xirbi-Roccapalumba. Qui attraversiamo l’area industriale di Termini Imerese, per giungere a Palermo alle 15.30. Tempo impiegato 54 minuti per fare 69 km.
Bilancio dell’operazione “Freccia Rotta”:
Partenza 10.40 Catania–Caltanissetta Xirbi km.116 ore viaggio 1.48 + sosta 0.50 minuti per coincidenza; Caltanissetta Xirbi-Roccapalumba km. 57 ore viaggio 0.58 minuti + sosta 0.21 per coincidenza; Roccapalumba-Palermo Centrale km. 69 ore viaggio 0,54 minuti
Abbiamo percorso 242 km. in 3.40 di viaggio + 1.01 di attesa per le due coincidenze per un totale di 4 e 41 minuti. Debbo dire che è stata una grande soddisfazione prenderne parte, ho avuto modo di rendermi conto che non tutti i politici conoscono la realtà del trasporto ferroviario in Sicilia e che, forse, è stata un’occasione per rendersene finalmente conto. Desidero ringraziare il presidente della provincia regionale di Catania, on. Giuseppe Castiglione, che per primo, anche se in maniera provocatoria ha voluto portare alla luce dei riflettori della politica nazionale e di tutta Italia, l’arretratezza infrastrutturale siciliana. L’unica speranza per noi siciliani è, che dopo la ribalta tutto torni ad essere come prima, cadendo nel dimenticatoio del politichese.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
http://www.comitatopendolari.it/

venerdì 16 gennaio 2009

Salta l'accordo con la Regione Siciliana, confermati i tagli dal 1 febbraio

Incontro Pendolari Siciliani - Direzione Regionale di Trenitalia.
Salta l’accordo con la Regione Siciliana per il Contratto di Servizio,
Trenitalia conferma i tagli al trasporto ferroviario a partire dal 1 febbraio 2009
Salta l’accordo raggiunto tra l’Assessorato regionale ai trasporti e la Direzione Regionale di Trenitalia per il Contratto di Servizio del trasporto ferroviario in Sicilia. Trenitalia. Ecco quanto è emerso nell’incontro di giovedì 15 gennaio in un primo momento, Trenitalia, aveva sospeso i tagli al servizio sino al 28 febbraio 2009, in base alle intese con l’assessorato regionale ai trasporti.
Alla fine dell’incontro l’amara sorpresa. L’Assessorato regionale ai trasporti aveva fatto marcia indietro sulle intese con la Direzione di Trenitalia. A questo punto Trenitalia, saltato l’accordo per il mancato acquisto di una parte dell’offerta ferroviaria conferma i tagli. In una prima fase a partire dal 1° febbraio pari al 5% dell’offerta, perdurando lo stato di incertezza sui fondi disponibili per il finanziamento del trasporto ferroviario regionale siciliano è già in progettazione un ulteriore intervento di riduzione dell'offerta pari al 10% a partire dal 14 giugno 2009.
Questa è la nostra denuncia, occorre, nell’immediatezza il recepimento da parte dell’Assemblea Siciliana del Dlgs 422/97 che demanda alle Regioni, la competenza in materia di trasporto pubblico, almeno per salvaguardare ed offrire nei confronti dei siciliani un trasporto pubblico efficiente ed efficace negato e da terzo mondo e garantire tutte quelle infrastrutture ferroviarie che la politica nazionale ci sta negando grazie alla complicità di tutta la classe politica siciliana.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - Comitato Pendolari ME-CT-SR
http://www.comitatopendolari.it