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venerdì 31 gennaio 2014

Pendolari e disservizi dei treni regionali: Eterna Odissea


Nella trasmissione “Uno Mattina” andata in onda venerdì 17 gennaio 2014 è intervenuto il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, il Vice Presidente di Legambiente Edoardo Zanchini e il Presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti, per discutere  sulla preoccupante situazione dei servizi ferroviari e dei treni regionali per il trasporto pendolare.
Inizia a parlare il ministro Lupi, affermando che proprio giovedì (16 gennaio) ha avuto un incontro con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e con, il presente in trasmissione, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano.
Il ministro nel suo intervento fa presente che la stessa scommessa fatta sull’alta velocità, oggi Ferrovie dello Stato deve farla sul trasporto dei pendolari. Il segnale delle regioni che iniziano, a disdettare i servizi di concessione è un segnale che deve far riflettere anche Ferrovie dello Stato. Poi c’è il tema degli investimenti. Per rinnovare tutto il parco treni che circola in Italia per i pendolari, occorrono sei miliardi di euro, due miliardi sono già quelli investiti da Ferrovie dello Stato gli altri quattro bisogna trovarli e stiamo discutendo proprio di questo.
L’ad. Soprano puntualizza che Ferrovie dello Stato gestisce per Trenitalia dei contratti di servizio per le regioni, quindi sono le regioni che stabiliscono prezzi,  orari, quanti treni, quali treni e dove. La nostra responsabilità è quella di rispettare i contratti. Abbiamo un parco rotabile dei treni che hanno oltre trent’anni di età. In questi anni non sono stati fatti investimenti sul materiale rotabile se non i due miliardi di quei sei di cui faceva riferimento il ministro.
Interviene nuovamente il ministro dicendo che il tema dello scaricabarile e degli alibi non può più esserci, è colpa delle Ferrovie dello Stato, è colpa del governo è colpa delle regioni, il problema è che va risolta ed affrontata drasticamente la questione. Il governo ha messo 500 milioni di euro, per la prima volta dopo anni, nella legge di stabilità per rinnovare finalmente il parco rotabile. Occorre un piano industriale e questa è la prima questione. Ferrovie dello Stato deve fare la sua parte come l’ha fatta per l’alta velocità. La seconda questione è forse liberalizzare un po’ il mercato come è avvenuto per l’alta velocità.   
Nel dibattito interviene Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, che ha fatto un’istantanea del nostro Paese. “In questi anni la politica si è occupata di infrastrutture, ma nessuno si è occupato dei treni: ad esempio metterne di nuovi dove mancano e cambiare i vecchi. Inoltre, il numero dei pendolari in questi anni è aumentato e il numero dei treni è diminuito. E la realtà del problema è diversa da regione a regione”.
Interviene Giosuè Malaponti, rappresentante dei pendolari siciliani, che illustra la gravità della situazione italiana e in particolare della sua regione.
Il ministro Lupi interviene nuovamente in maniera decisa: «Non è più il momento delle parole, servono segnali concreti, senza demagogia sapendo che si paga il ritardo passato. Il trasporto regionale è un obiettivo, per comprare un treno, ci vogliono 2-3 anni prima di vederlo sulla strada ferrata. I treni devono correre sulle ferrovie ci sono parti dell’Italia, credo che Legambiente lo sa ma chi vive ogni giorno in questa situazione penso al sud del nostro paese dove la situazione dell’infrastruttura è arretrata. Per quanto riguarda i pendolari abbiamo detto tre cose semplicissime: abbiamo iniziato a mettere risorse, abbiamo detto a Ferrovie dello Stato adesso ti concentri su questo; abbiamo detto si inizia ad aprire il mercato anche sul trasporto regionale con gare mirate, abbiamo chiesto di dare immediatamente segnali di efficienza in quelle tratte che noi tutti conosciamo perché sappiamo perfettamente cosa i cittadini ci vengono a dire».

martedì 21 gennaio 2014

Pendolari e disservizi dei treni regionali: Eterna Odissea


Nella trasmissione “Uno Mattina” andata in onda venerdì 17 gennaio 2014 è intervenuto il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, il Vice Presidente di Legambiente Edoardo Zanchini e il Presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti, per discutere  sulla preoccupante situazione dei 
servizi ferroviari e dei treni regionali per il trasporto pendolare.


lunedì 12 agosto 2013

Il ministro auspica anche nuovi partner per la compagnia Lupi: «Air France investa su Alitalia»

Roma. Se per Air France Alitalia è strategica, allora lo deve dimostrare. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi chiede ai francesi, primi azionisti della compagnia italiana (col 25%), di fare chiarezza.
E invita anche i vertici del vettore tricolore a «lavorare fortemente» per cercare un partner internazionale che lo rafforzi: la compagnia transalpina resta certo il «primo interlocutore», ma non bisogna fermarsi lì e occorre cercare chi può ulteriormente migliorare il «buon» progetto industriale presentato poco tempo fa dall'ad Gabriele Del Torchio.
Lupi, in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, ha invitato la compagnia francese a chiarire se ritiene Alitalia «strategica, perché in quel caso lo deve dimostrare investendo sul nostro sistema». E ricordando che la situazione è «delicata», anche per le altre compagnie, soprattutto «sul fronte finanziario», ha sottolineato che «la scelta di un partner forte è la scelta di chi vuole che Alitalia sia elemento di un vettore strategico».
Restando in tema di trasporto aereo, il ministro ha annunciato che entro fine settembre, o al massimo i primi dieci giorni di ottobre, sarà presentato il Piano nazionale degli aeroporti.
La prima settimana di settembre verranno consultate le Regioni, e ci sarà un dialogo anche col sistema aeroportuale, ha spiegato Lupi: l'esigenza delle Regioni di difendere la strategicità dei propri scali verrà inserita in un piano più generale, che dovrà contenere anche il «criterio di continuità territoriale, non solo per le isole» ma anche per tutti i territori deboli dal punto di vista infrastrutturale.
Lupi ha anche toccato il nodo del rinnovo dei vertici di Fs, all'indomani del rinvio (a domani) dell'assemblea chiamata a ratificare il nuovo Consiglio d'amministrazione: i nuovi manager delle Ferrovie, ha detto Lupi, dovranno «concentrare l'impegno e le risorse per il prossimo triennio» sul trasporto pubblico locale.
Questo, ha precisato, è uno dei «punti strategici » individuati «da me, dal premier Letta, dal ministro Saccomanni» e a questo impegno «non vogliamo derogare, anche nei confronti dei nostri pendolari».
Intanto ieri il Codacons ha denunciato la «stangata» d'agosto per biglietti ferroviari di Fs e Ntv: per chi decide di spostarsi in treno verso le Regioni del Sud, una singola tratta arriva a costare più del triplo rispetto a quello che costerebbe a settembre, avverte l'associazione, che ha chiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.
Più in generale, a proposito di trasporti, il ministro Lupi ha annunciato l'intenzione di valutare una politica di incentivi sugli abbonamenti che riguardi la rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. «Dovremmo pensare, come governo, a una politica di incentivi sugli abbonamenti perché é l'unica possibilità che abbiamo di intervenire, ovviamente allargandola a tutti i trasporti nazionali». Lupi ha spiegato che è necessaria «una politica complessiva che incentivi sulla rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. Tutto ciò - ha concluso - che va verso una politica di abbonamento».
p. r. a.
La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Economia, pagina 13

domenica 14 luglio 2013

Il governo sblocca l'iter. Via all'Autorità: più concorrenza e tutela dei consumatori

Roma. Entro i tempi della scadenza ultimativa (luglio, aveva promesso il ministro Lupi), il governo Letta sblocca con un gesto concreto l'iter della tanto attesa Autorità dei Trasporti, indicando una terna di nomi - Andrea Camanzi quale presidente, Barbara Marinali e Mario Valducci commissari - che dovranno ora essere confermati nell'iter parlamentare previsto per la nascita dell'Authority.
«Un tema fermo da molto tempo ma molto importante - ha detto il premier Enrico Letta - per regolare un settore sostanzialmente privo di autorità di regolazione». Il plauso al governo non si fa attendere, dai sindacati (Ugl, Fit Cisl che dice, ora si concretizzi) agli esponenti politici fino a Ntv. Soprattutto il primo operatore ferroviario privato dell'alta velocità, che vede tra i principali azionisti Della Valle e Montezemolo, parla di «tassello importante per consentire il pieno e corretto sviluppo della liberalizzazione del nostro sistema di trasporto».
Lo snodo principale è infatti quello ferroviario, insito nell'anomalia di un gestore dell'infrastruttura, Rfi del gruppo Ferrovie dello Stato, concorrente pubblico degli operatori privati sulla rete. Frequenti infatti le polemiche tra Fs e i privati sui temi della «finta» liberalizzazione. La non separazione delle due funzioni crea un gap che l'Authority dei Trasporti, garante terzo, dovrà ora superare. Anche le Fs plaudono, in quanto «garanzia per un sistema di regole uguali per tutti i player e permetterà di intervenire tra l'altro sul forte squilibrio tra le diverse modalità: un problema che ha ricadute sull'ambiente e sui costi sociali».
Critiche tuttavia arrivano dai consumatori che bacchettano l'esecutivo per non averli consultati prima di decidere. «Un atto importantissimo», dice il titolare delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi che sottolinea anche il profilo «di garanzia terza» dei componenti l'Autorità che dovrebbe dare un impulso a liberalizzare settori dominati da monopolisti sia nazionali che locali e «interviene a regolamentare settori fondamentali quali ferrovie, trasporto regionale e trasporto pubblico locale, dove l'Italia era indietro», ha detto Lupi. Contrario invece l'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli, che reputa un errore «quando la politica delega». «Al di là del giudizio sulle persone, il criterio delle nomine segue ancora una volta vecchie logiche politiche - afferma Linda Lanzillotta (Scelta Civica) - Non si può passare senza soluzione di continuità dal Parlamento a una autorità che dovrebbe essere per sua natura indipendente».
Molteplici e strategici i compiti dell'Authority, innanzitutto «colmare il gap attualmente esistente nel sistema di regolazione dei servizi a rete»; inoltre dovrà assicurare tutela dei consumatori e utentia; regolare, promuovere lo sviluppo di condizioni concorrenziali nei diversi comparti; condizioni eque e non discriminatorie di accesso alle infrastrutture da parte dei soggetti che esercitano servizi di trasporto; adeguati livelli di efficienza e di qualità dei servizi; livelli tariffari equi.
Paola Barbetti 
La Sicilia - Sabato 13 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7