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giovedì 16 maggio 2013

Dossier ferrovie - Capitolo treni, infinito

Tgr Sicilia ore 14 - http://www.youtube.com/watch?v=Mu1mhfw_5Co

Capitolo treni, infinito. Tempi di percorrenza troppo lunghi. Locomotive non sempre comode e a volte insufficienti ad accogliere i passeggeri. E poi necessità di orari più flessibili e di un numero di corse maggiori per chi è costretto a viaggiare ogni giorno per lavoro. «Dalla costituzione del comitato dei pendolari avvenuto nel 2001 molte cose sono cambiate - dice Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato siciliano – ma sono tante ancora le migliorie da apportare al sistema ferroviario. Periodicamente approntiamo un monitoraggio sui 54 treni giornalieri sulla linea Messina-Catania-Siracusa, tra breve pubblicheremo e consegneremo al dipartimento trasporti della Regione quello relativo agli ultimi cinque mesi. Il dato da rilevare è quello relativo agli orari: sulla Siracusa - Messina l'ultimo treno parte alle 17.16 (il 3872) dopo per i pendolari c'è solo il vuoto. Impossible prendere i due intercity della notte quello delle 19.10 e delle 21.45 perché i pendolari non possono salire; è necessario che vengano stabiliti orari standard di lavoro».
Ancora. C'è il problema dei tempi di percorrenza e dei ritardi intermedi. «Martedì su 53 treni sei sono arrivati in orario, 25 in anticipo e 22 in ritardo; il dato anomalo è relativo all'anticipo e vorremmo che qualcuno ce ne spiegasse il motivo. Quali potrebbero essere le ragioni: i tempi di percorrenza sono larghi o dipende dalla velocità dei treni? In ogni caso, gli orari potrebbero essere facilmente rimodulati». Infine, in vista dell'estate, rileva che è «impossibile acquistare un biglietto per giugno, perché gli orari non sono stati ancora pubblicati. Si parla di tagli, anche del 30%».
l.g. - La Sicilia - Giovedì 16 Maggio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 27 

Capitolo treni, infinito.

La Sicilia - giovedì 16 maggio 2013

Il comitato dei pendolari sollecita il ripristino della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela

Niscemi. Sit-in nel ponte crollato. Due anni fa e precisamente l'8 maggio 2011 si è verificato, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla Ss. 417 che già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. 39.
«Non ci sembra inutile ricordare - dice Giosuè Malaponti, coordinatore del Comitato pendolari siciliani - che la costruzione della linea ferroviaria in questione, completata nel 1979, è stata a suo tempo decisa proprio per la necessità di un collegamento più spedito delle persone e soprattutto, delle merci, fra due aree fortemente industrializzate dell'isola, quella di Catania e il polo petrolchimico di Gela, e che, proprio in tale ottica, era stata prevista un'ulteriore fase di potenziamento e di velocizzazione, mai realizzata.
Premesso che la linea ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela collega il versante jonico e il versante mediterraneo della Sicilia attraversando alcuni grossi centri urbani e considerato che tale linea ferroviaria è frequentata da molti studenti e pendolari e, in particolare, dai lavoratori diretti verso il polo industriale dell'Eni di Gela, il comitato pendolari Siciliani chiede di conoscere se il Governo Regionale sia a conoscenza le iniziative che il gestore della Rete Ferroviaria Italiana intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi.
Inoltre quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri. Ed ancora se non ritenga opportuno inserire tale percorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie siciliane, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini (stazione)».
Malaponti conclude: «Nell'attesa di ricevere risposte rassicuranti sulla sorte della tratta, riteniamo doveroso assieme alle amministrazioni comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi di chiedere, nel più breve tempo possibile, un incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e Rete Ferroviaria Italiana, per avere un quadro di quello che il gestore vuole fare della tratta Catania-Caltagirone-Gela e sui tempi della sua riapertura alla circolazione ferroviaria.
La Sicilia - Lunedì 13 Maggio 2013 Caltanissetta Pagina 34 

Un sit-in per abbattere il muro del silenzio - «Riaprire la ferrovia Caltagirone-Niscemi»

Infrastrutture dimenticate.
Maggio 2011 - maggio 2013: a distanza di due anni dal cedimento delle campate di un ponte sulla tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela, è stato effettuato ieri un sit in di protesta, per indurre gli enti di competenza a dare almeno risposta, circa l'eventuale ricostruzione o meno, dell'infrastruttura.
A tentare di sfondare il muro di silenzio, impietosamente caduto sul destino della linea ferroviaria in discussione, sono state le associazioni Legambiente Sicilia, Comitato pendolari siciliani, Italia nostra e l'Associazione ferroviaria siciliana.
L'occasione è servita a riaccendere i riflettori su una questione che rischia di passare nel dimenticatoio. Il dato di fatto è che, a distanza di due anni, oltre all'interruzione ferroviaria, è rimasta chiusa al transito anche la Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi. Collegamenti, dunque, ancora interrotti, con lo spettro dell'isolamento "reciproco" delle due comunità, tradizionalmente legate da fitti rapporti. Circostanze queste che hanno determinato un incremento dei flussi di traffico, sia pesante, sia passeggeri, sulla Ss 417, Catania-Gela e, nei collegamenti con Niscemi, lungo la Sp 62, Caltagirone-Santo Pietro.
«Il motivo di questo sit in - ha esordito il responsabile del Comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti - è quello di indurre le Amministrazioni di Caltagirone, Niscemi e Gela, a fare fronte comune nei confronti della Regione, affinché si chieda, ai responsabili di Trenitalia, quali realmente siano i tempi per la ripresa del traffico ferroviario».
Il viadotto, come si ricorda, si sbriciolò come un ponte di cioccolata fra l'ottavo e il decimo pilone e, 38 giorni più tardi, fece addirittura registrare un ulteriore smottamento. «Purtroppo - dice Liliana Gissara, consigliere nazionale di Italia nostra - i treni in Sicilia sono una chimera quando, invece, dovrebbero essere l'unico mezzo di mobilità alternativa e sostenibile. Italia nostra aprirà un dialogo con il ministero dei Trasporti e Trenitalia, per conoscere il futuro di questa tratta».
Al sit in è intervenuto anche l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Giuseppe Marranzano: «Non possiamo continuare - dice - a rimanere isolati. Assistiamo all'interesse per le grandi opere, ma ci si dimentica delle infrastrutture primarie».
Conclude il presidente di Legambiente Caltagirone, Sebastiano Russo: «A breve distanza da qui - dice Russo - nonostante la sospensione, proseguono giorno e notte i lavori di costruzione del Muos. Qui, invece, protestiamo invano per la ripresa dei lavori di un'infrastruttura che potrebbe tornare utile alle città di Caltagirone, Niscemi e Gela. Questa tratta, se fosse funzionale, potrebbe collegare gli aeroporti di Catania e Comiso».
GIANFRANCO POLIZZI - La Sicilia
- Lunedì 13 Maggio 2013 Catania (Provincia) Pagina 38 

domenica 20 gennaio 2013

Treni «lumaca», disagi per i pendolari Brutta sorpresa alla stazione.

Un convoglio diretto a Catania è stato soppresso. E sui vagoni come le «sardine»
Disagi si sono registrati, ieri mattina, per i pendolari che si recano a Catania con il treno, per via di un convoglio soppresso e di altri due che sono arrivati alla stazione ferroviaria di Giarre-Riposto in ritardo.
«Il treno delle 6,22- racconta una pendolare, Agata Cardillo -! viaggiava con un'ora e 20 minuti di ritardo; il treno delle 7,11 è stato soppresso e il treno delle 7,39 è arrivato pure in ritardo. I disagi sono frequenti, ma stavolta è stato più eclatante. Questi ritardi sono soprattutto insidiosi, quando bisogna poi prendere altri mezzi di trasporto pubblico ad un dato orario».
Il treno, ultimamente, ha aumentato i propri utenti: «Probabilmente - racconta Agata Cardillo - da quando è aumento il prezzo della benzina i pendolari sono aumentati. Tant'è che ogni mattina, anche per trovare un parcheggio vicino alla stazione, bisogna arrivare presto. I treni, però, non sono abbastanza capienti; la mattina, ad esempio, il treno delle 7,39 a Giarre si riempie e i passeggeri che salgono ad Acireale restano in piedi per tutto il viaggio, sino alla stazione di Catania. Talvolta restano in piedi anche i pendolari che salgono sul treno nella stazione di Guardia».
Un'altra pendolare, Enza Rosano, spiega altri inconvenienti: «Non prendo semp! re lo stesso treno, ma mi hanno riferito che ci sono dei probl! emi più frequenti su alcune linee rispetto che su altre.
Quando capita che un treno viene soppresso, il problema più grosso è che lo veniamo a sapere all'ultimo momento e nell'attesa non si sa cosa fare.
È capitato che sul display venissero aggiornati i minuti di ritardo, ma poi alla fine è stato comunicato che il treno era stato soppresso».
Anche Enza Rosano testimonia che il treno viaggia pieno di passeggeri: «I treni sono spesso stracolmi - dice - e quando si fermano nelle altre stazioni, si verifica una calca».
L'ufficio stampa Sicilia delle Ferrovie dello Stato, in proposito precisa che le informazioni al pubblico dei tabelloni sono collegati direttamente alla marcia dei treni e riportano sia dati reali che dati previsionali relativi all'eventuale ritardo. Riguardo alle soppressioni, la comunicazione al pubblico viene fornita quando c'è un'informazione certa, completa e chiara.
Riguardo all'esigenza di altri treni, esigenza presente in tutta l'Itali! a, a ottobre Trenitalia ha aggiudicato una gara per la fornitura di 70 elettrotreni, una tranche dei circa 3 miliardi di euro d'investimenti complessivi dedicati al trasporto regionale.
Maria Gabriella Leonardi - Venerdì 18 Gennaio 2013 Catania (Provincia) Pagina 36 

sabato 19 gennaio 2013

I diritti negati dei pendolari

Viaggiare in treno nella tratta ferroviaria Messina-Catania è diventata un'avventura. Oltre al problema cronico dei ritardi, numerose altre difficoltà contribuiscono al dissesto delle Ferrovie: carenze strutturali, manutenzione sempre meno regolare stanno creando sempre più disservizi e disagi per i viaggiatori. Mercoledì 9 gennaio il treno delle ore 6: 57 con partenza dalla stazione di Giarre-Riposto è stato soppresso senza comunicare la motivazione, mentre quello delle ore 7: 12 proveniente da Messina è arrivato con circa mezzora di ritardo. Causando quindi dei gravi disagi ai passeggeri che in questa fascia oraria sono soprattutto studenti e lavoratori dipendenti o comunque tenuti a osservare l'orario di entrata nei vari posti di studio o di lavoro. Mi domando se la vita dei pendolari sia stato punita da un Dio superiore e costretto a vagare nel girone dei ritardi e disservizi. Molti pendolari da anni viaggiano sfruttando come mezzo pubblico il treno per vari motivi. Il ! primo per una fonte di risparmio, il secondo per una forma di rispetto per l'ambiente, il terzo per comodità. Ormai però il terzo punto mi risulta veramente ridicolo elencarlo. Si perché la comodità sarebbe quello di arrivare in orario senza incontrare traffico, di riposare invece di stressarsi per cercare parcheggio, invece ultimamente lo stress arriva puntualmente ogni mattina per arrivare in orario in ufficio e la sera per tornare a casa.
Gaetano Bonaventura 
Lo dico a La Sicilia Martedì 15 Gennaio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 32