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sabato 27 luglio 2019

Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre


L’invito che avevamo rivolto agli esponenti della politica siciliana, era stato quello di attuare un’attenta politica ai bisogni primari della nostra Sicilia e dei siciliani e, di esigere quanto ci è stato tolto in questi anni e quanto invece ci è dovuto nei confronti di un Governo che ci ha sempre penalizzato.
Al neo governo siciliano avevamo chiesto, sin dal suo insediamento, a voler iniziare ad attuare una serie di richieste che andassero nel senso di una concreta attuazione di politiche tendenti a favorire la mobilità pubblica, nella consapevolezza che attraverso una corretta impostazione e gestione del trasporto pubblico, si ponessero, finalmente, le basi per una migliore qualità della vita economico-sociale della Sicilia e dei Siciliani e di quel tanto bistrattato settore turistico, che potrebbe dare molto di più avendo le dovute infrastrutture.
Ci convinciamo sempre più, che la differenza tra nord e sud, non è solamente culturale ma è anche nella qualità della politica svolta nei palazzi siciliani e romani.
Premesso che la Regione Siciliana è stata l’ultima regione italiana a sottoscrivere il contratto di trasporto ferroviario. Detto questo speravamo in un Contratto di Servizio che doveva essere lo strumento per conseguire, tra l’altro, il miglioramento del servizio di trasporto ferroviario e l’adeguamento a soddisfare le esigenze e le aspettative del cittadino-utente-pendolare, il quale deve poter disporre di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la propria mobilità.
Abbiamo più volte fatto presente, in merito alla sottoscrizione del Contratto di Servizio, di fare molta attenzione in quanto Trenitalia avrebbe fatto sentire tutto il peso del suo monopolio, cercando di imporre le regole che sarà chiamata a rispettare e alla politica di stare attenti a non fare il treno della politica.
Fatte queste premesse, avevamo suggerito alcune proposte da inserire nel redigendo contratto:
1.che venisse ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria, dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo) o di guasti dei self service in stazione;
2.che le tariffe di biglietti ed abbonamenti restassero fisse per tutta la durata del contratto di servizio;
3.di prevedere la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;
4.di prevedere un incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a bordo treno che in stazione;
5.di prevedere un incremento qualitativo, quantitativo e tempestivo dei servizi di informazione in stazione e a bordo treno;
6.di prevedere la possibilità per i Comitati dei Pendolari accreditati di avere l’opportunità di accedere all’eventuale PIC per il monitoraggio e controllo dei treni in riferimento ai ritardi e alle soppressioni;
7.di attuare la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. con  le risorse ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);
8.che nel nuovo contratto di servizio venissero introdotti criteri e parametri che tenessero finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente in generale e nello specifico dai pendolari, che sono quelli che, a noi e,
pensiamo anche all’Istituzione regione interessino maggiormente, evitando così che il controllato diventi controllore;
9.di nominare un apposito “Comitato di Qualità”, composto oltre che da rappresentanti della Regione e di Trenitalia anche da rappresentati dei Comitati dei Pendolari per la valutazione della
qualità del servizio e per la formulazione di proposte finalizzate all'innalzamento degli standard qualitativi;
10.di prevedere degli incontri con i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori e dei Comitati dei Pendolari, attraverso specifici confronti da convocare, di norma, ogni tre mesi, per la verifica del rispetto degli impegni assunti da Trenitalia nella Carta dei Servizi. La verifica periodica sullo stato e sulla programmazione dei servizi, sulle criticità emerse e sull'efficacia dei provvedimenti assunti in merito e per l'ascolto dei rappresentanti dei Consumatori e dei Comitati dei Pendolari in merito alle problematiche rilevate e ad eventuali suggerimenti.
11.di impegnare l’impresa ferroviaria ad attivare e mantenere attivo un servizio di informazione telefonica fissa attivo giornalmente in specie nei casi di emergenza e/o criticità;
12.di prevedere un’effettiva riduzione dei tempi di percorrenza che di anno in anno aumentano nell’interesse dell’impresa ferroviaria per riuscire a garantire gli standard di puntualità;
13.di prevedere negli standard di qualità regole ben precise e verifiche mensili.
Proposte che sono in parte o del tutto rimaste inascoltate.
Abbiamo volutamente fatto presente come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Avevamo espressamente richiesto che il Contratto di Servizio desse delle garanzie precise e che una parte del corrispettivo (tra il 10 e il 20%) venisse legato ai risultati raggiunti in termini di diminuzione di tempi di percorrenza, puntualità, pulizia, numero effettivo di passeggeri trasportati, soddisfazione utenza, comfort, informazioni tempestive all’utenza, area particolarmente critica di Rete Ferroviaria Italiana, e di prevedere un miglioramento generale con un’attenzione particolare per i pendolari, che sono utenti sistematici dei treni, in base a precisi parametri quantificabili e misurabili.
Una domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria ha già incassato 223.071.840,00 per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e ha investito 40 milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016 e dovrà incassare ulteriori 1.198.739.200,00 di euro per il Contratto di Servizio “Decennale 2017-2026” perché gli investimenti previsti nel contratto decennale, da parte di Trenitalia, sono pari a soli 42,5 milioni di euro e tra l’altro previsti non per acquistare materiale rotabile da impiegare nel decennio ma relativi ad investimenti vari quali il revamping dei treni già in esercizio; interventi di ammodernamento agli impianti di Palermo, Messina e Siracusa ed investimenti in tecnologia ed informatica (all’art. 16 del contratto).
Teniamo a precisare che stiamo ancora aspettando la linea telefonica fissa per informazioni all’utenza, il Wi-Fi già peraltro previsti nel contratto ponte scaduto da 3 anni.
Avevamo chiesto, inoltre la possibilità di prevedere nel nuovo contratto delle linee di abbonamenti per le forze dell’ordine e per gli studenti e di prevedere nel Comitato di Verifica e Controllo della qualità con un componente dei Comitati Pendolari, senza aver ottenuto risposta.
Non desideriamo entrare nel merito, di ritardi, di soppressioni, di tempestiva informazione a bordo treno ed in stazione, di disservizi infrastrutturali, di allungamento delle percorrenze, di mancanza di personale, d materiale difforme al programma di esercizio, della scomparsa del personale addetto all’antievasione, del comfort a bordo, della climatizzazione, di servizi metropolitani senza alcuna logica, di orari che non prevedono la continuità di viaggio, etc.
Desideriamo invece chiedere all’assessore regionale ai trasporti, di tanto in tanto, di salire su alcuni treni regionali per sentire l’umore degli utenti e rendersi conto della qualità dei servizi che la regione paga all’impresa ferroviaria. Chiediamo inoltre di conoscere le penalità o le premialità effettuate all’impresa di trasporto ferroviario negli anni 2016, 2017 e 2018.
Spetta alla Regione Siciliana la responsabilità di assicurare un trasporto efficiente ed efficace e migliori condizioni di viaggio e l’opportunità di valutare le richieste dell’utenza pendolare, facendole proprie, che vive sulla propria pelle disagi e disservizi e di voler attenzionare le richieste dei territori che seppur serviti dalla rete ferrata hanno sete di mobilità.
Il Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre è tutta un’altra storia.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 18 aprile 2019

Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela. Tutto da rifare

Ci è sembrato strano che il territorio, il giorno della riapertura
(16/02/2019) della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone alla circolazione, chiedeva più servizi alla politica ma con la nuova proposta commerciale del 15 aprile scompaiono due corse treno dal lunedì al sabato.
Le proposte fatte anche all’assessore regionale ai trasporti a mezzo pec il 3/12/2018, il 15/02/2019 e il 12/03/2019 non hanno avuto risposta ne sono state prese in considerazione.
Queste le proposte avanzate sugli orari in vigore sino al 13 aprile 2019:
-Avevamo chiesto di ottimizzare gli attuali orari creando da Caltagirone il corrispettivo treno del mattino a quello di Catania, considerando l’arrivo a Catania all’incirca verso le 7.10/7.20;
-di spostare la partenza da Catania dalle 13.16 alle 14.20/14.25 creando il corrispettivo treno da Caltagirone grossomodo allo stesso orario e l’ultimo treno da Catania delle ore 17.00 alle 18.30/18.45 e così anche il treno da Caltagirone;
-Avevamo suggerito, a dire il vero, di considerare gli orari standard lavorativi 7.30/13.30 e 8.00/14.00 e di programmare gli orari delle corse prevendo di arrivare 15/20 minuti prima e di ripartire 15/20 minuti dopo l’orario di fine lavoro in fase sperimentale sino a sabato 8 giugno data in cui entrano in vigore gli orari estivi. Ciò avrebbe consentito un attento monitoraggio sulla frequentazione, considerato che la tratta è stata chiusa quasi tre anni. A fronte dei dati rilevati da questa fase sperimentale si poteva rivedere l’intera offerta commerciale della tratta Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela;
-Avevamo anche suggerito di voler prendere in considerazione la possibilità di affidare i collegamenti tra Caltagirone, Niscemi e Gela ad una coppia di bus dell’Azienda Siciliana Trasporti, evitando così uno spreco di treno*km fatti con i bus sostitutivi di Trenitalia Spa almeno sino alla ricostruzione del viadotto ferroviario crollato l’11 maggio del 2011 in C.da Angeli-Piano Carbone in territorio di Niscemi oltre ad un risparmio di risorse economiche pubbliche. Da considerare che i km*treno risparmiati (46 km x 5 corse bus sostitutivi) potevano essere impiegati in altre relazioni sino alla ricostruzione del viadotto di Piano Carbone;
-Avevamo anche avanzato la proposta di creare ai bus sostitutivi le coincidenze alla Stazione di Gela con i Ragusa-Caltanissetta-Palermo.
Tutte queste proposte non sono state prese in considerazione da parte di chi aveva garantito più mobilità e più servizi, tenuto conto che a pagare il servizio è la Regione Siciliana.
Tra l’altro con l’ultimo investimento sull’infrastruttura di oltre 10 milioni sono stati migliorati i tempi di percorrenza sull’intero tracciato che scenderanno dagli attuali 110 a 94 minuti rendendo così più appetibile la ferrovia nei confronti del gommato. Ma la strana valutazione dei costi benefici ha fatto sì di far correre sui binari della ferrovia Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela il “treno della politica” e non quello dei fabbisogni dei territori e della gente.
Al tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta il 6 marzo scorso, presentataci la nuova rimodulazione dei nuovi orari, avevamo fatto presente che i bus sostitutivi al treno da Caltagirone a Niscemi e Gela non avrebbero avuto più senso perché non avrebbero più assicurato la continuità di viaggio ai treni in arrivo e/o partenza da Caltagirone e Gela.  Occorre infine fare chiarezza sul costo a km dei bus sostitutivi al treno. Infatti sembrerebbe che un km*treno fatto con i bus sostitutivi venga pagato all’impresa ferroviaria Trenitalia circa 2 euro e 70 mentre alle aziende di trasporto private la Regione paga 1 euro e 09 centesimi a km.
Non desideriamo entrare nel merito ma qualcuno ci confermi o smentisca questi dati venuti fuori nell’incontro del tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta lo scorso 6 marzo 2019.
Il servizio sulla Catania-Caltagirone-Gela andrebbe fatto con una coppia di treni (Minuetto e/o Aln668) creando l'incrocio a Lentini Dir.ne o Fildidonna visto che non è possibile poter fare incroci sino a Caltagirone. 
Qualcuno ci spieghi qual è l'utilità del treno festivo 12816 delle ore 12.30 che arriva a Catania alle 14.04 per ripartire da Catania col treno 12817 delle ore 15.00 ultimo treno della sera?
Qualcuno ci spieghi con quali mezzi gli utenti, avendo eliminato il primo treno (12805) da Catania delle ore 5.38 potranno raggiungere Caltagirone per proseguire per Niscemi e Gela?
Qualcuno ci spieghi perchè sono stati programmati e a carico di chi i due bus della Etnatrasporti il primo alle 7.50 da Caltagirone e il secondo da Gela alle 13.15, che nessuno sapeva e che tra l'altro non sono visibili e/o acquistabili sul portale di Trenitalia? 
Qualcuno ci spieghi come fa un pendolare che da Militello deve arrivare a Caltagirone per prendere il bus delle 7.50 visto che il primo treno delle 5.38 da Catania è stato cancellato?
Qualcuno ci spieghi perchè le corse dei bus sostitutivi tra Caltagirone-Niscemi e Gela vengono considerate scolastiche?   
Da queste considerazioni avevamo suggerito che era necessario, opportuno ed urgente sistemare i nuovi orari tra Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela e viceversa per evitare enormi disagi a studenti e lavoratori ma così non è stato per volontà politica, già da lunedì 15 aprile 2019.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 16 aprile 2019

Una mattinata di disagi sulla relazione ferroviaria ionica.

Catania. Martedì 16 aprile 2019 – I primi treni del mattino della fascia oraria tra le 5.00 e le 9.00 sulla relazione Messina-Catania-Siracusa hanno subito pesanti ritardi.
Nel dettaglio i primi dodici treni penalizzati:
- sei hanno accumulato ritardi per 300 minuti pari a 5 ore (3865, 12865, 26576, 12868, 3866, 12780);
- tre sono stati soppressi e/o limitati  per un totale di 85 treno*km (26577, 26672, 26579);
- gli altri tre hanno transitato più o meno regolarmente (26575, 12866,12861).
E’ divenuto ormai una costante l’annuncio della sala operativa: Guasto temporaneo agli impianti di circolazione” del gestore dell’infrastruttura “Rete Ferroviaria Italiana Spa”. Guasti ormai divenuti normalità per problemi tecnici, per manutenzioni, per condizioni meteo, per problemi ai P.L., per incidenti vari lungo la linea ferrata in quasi tutte le relazioni ferroviarie ma a piangerne sempre le conseguenze è l’utenza che si trova a recuperare ore di lavoro che nessuno mai gli rimborserà. 
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 1 dicembre 2018

La Sicilia aspetta sempre i progetti e i fondi dell'accordo firmato da Cuffaro

Viste le ultime dichiarazioni dell’Amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile (in cui snocciola alcuni degli interventi previsti nel piano degli investimenti da 14 miliardi per la Sicilia), riteniamo opportuno e doveroso fare presente all’Ad Gentile e all’opinione pubblica che l’ennesimo annuncio sui tempi di percorrenza della Catania-Palermo continua ad essere una presa in giro per la Sicilia e i siciliani (alta velocità, velocità light, etc) ed è veramente riduttivo parlare della sola Catania-Palermo.
Infatti, nel C.I.S. (Contratto Istituzionale di Sviluppo) firmato nei primi mesi del 2013, veniva previsto proprio per la Palermo-Catania di portare i tempi di percorrenza dalle attuali 2 ore e 45 (che poi nella realtà sono sempre circa 3 ore)  a 2 ore e 30 entro il 2014. Peccato che siamo nel 2018 e per arrivare da Catania a Palermo ci vogliono sempre 3 ore circa.
Se vogliamo andare un po’ a ritroso di qualche anno, precisamente nel 2009, dopo l’operazione “Freccia Rotta”, Rfi Spa (Rete Ferroviaria Italiana) - aveva chiesto ed ottenuto nel Contratto di Programma 2007-2011, 30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare l'attuale tracciato della Catania-Palermo, portando i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 30. Come mai Rete Ferroviaria Italiana Spa dal 2009 ad oggi non ha mai dato seguito a questo Contratto di Programma? Se oggi con appena un miliardo di euro si penserà a raddoppiare una piccola parte, tutto il resto, quando verrà ammodernato?
Al danno la beffa di un raddoppio che non verrà mai raddoppiato, tenuto conto che dal 2003 ad oggi la spesa prevista per ammodernare tutta la rete ferroviaria era ed è di oltre 14 miliardi, ma quando si parla di Sicilia arrivano appena le briciole. Per esempio, su un investimento di circa 6 miliardi sulla Napoli-Bari, sono stati finanziati circa 3 miliardi, mentre per la Catania-Palermo per cui la spesa prevista era di circa 6 miliardi, sono stati finanziati appena 823 milioni. Lavori che devono ancora iniziare.
I siciliani, infatti, si aspettano ancora di vedere realizzate quelle opere che furono iscritte nel primo APQ (Accordo di Programma Quadro) tra Regione Siciliana (Cuffaro Presidente) e il Ministero dei Trasporti (Lunardi Ministro), quasi ventanni fa,  e precisamente nei primi giorni di ottobre del 2001.

giovedì 29 novembre 2018

Infrastrutture ferroviarie in Sicilia: Basta con gli annunci vogliamo il piano di investimenti e il cronoprogramma definitivo

Viste le ultime dichiarazioni dell’Amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile (in cui snocciola alcuni degli interventi previsti nel piano degli investimenti da 14 miliardi per la Sicilia), riteniamo opportuno e doveroso fare presente all’Ad Gentile e all’opinione pubblica che l’ennesimo annuncio sui tempi di percorrenza della Catania-Palermo continua ad essere una presa in giro per la Sicilia e i siciliani (alta velocità, velocità light, etc) ed è veramente riduttivo parlare della sola Catania-Palermo.
Infatti, nel C.I.S. (Contratto Istituzionale di Sviluppo) firmato nei primi mesi del 2013, veniva previsto proprio per la Palermo-Catania di portare i tempi di percorrenza dalle attuali 2 ore e 45 (che poi nella realtà sono sempre circa 3 ore)  a 2 ore e 30 entro il 2014. Peccato che siamo nel 2018 e per arrivare da Catania a Palermo ci vogliono sempre 3 ore circa.
Se vogliamo andare un po’ a ritroso di qualche anno, precisamente nel 2009, dopo l’operazione “Freccia Rotta”, Rfi Spa (Rete Ferroviaria Italiana) - aveva chiesto ed ottenuto nel Contratto di Programma 2007-2011, 30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare l'attuale tracciato della Catania-Palermo, portando i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 30. Come mai Rete Ferroviaria Italiana Spa dal 2009 ad oggi non ha mai dato seguito a questo Contratto di Programma? Se oggi con appena un miliardo di euro si penserà a raddoppiare una piccola parte, tutto il resto, quando verrà ammodernato?
Al danno la beffa di un raddoppio che non verrà mai raddoppiato, tenuto conto che dal 2003 ad oggi la spesa prevista per ammodernare tutta la rete ferroviaria era ed è di oltre 14 miliardi, ma quando si parla di Sicilia arrivano appena le briciole. Per esempio, su un investimento di circa 6 miliardi sulla Napoli-Bari, sono stati finanziati circa 3 miliardi, mentre per la Catania-Palermo per cui la spesa prevista era di circa 6 miliardi, sono stati finanziati appena 823 milioni. Lavori che devono ancora iniziare.
I siciliani, infatti, si aspettano ancora di vedere realizzate quelle opere che furono iscritte nel primo APQ (Accordo di Programma Quadro) tra Regione Siciliana (Cuffaro Presidente) e il Ministero dei Trasporti (Lunardi Ministro), quasi ventanni fa,  e precisamente nei primi giorni di ottobre del 2001.
Questo il quadro della situazione nell'intera rete siciliana:
Raddoppio Catania-Palermo - Il raddoppio della Catania-Palermo doveva essere l’unica linea ad alta velocità e capacità a collegare Palermo con Catania in 1 ora e 20 minuti, mentre sembra che finisca la sua corsa veloce da Catania a Raddusa-Catenanuova e il rimanente tracciato resterà ad unico binario anche se verrà ammodernato, chissà quando, in considerazione che al momento non ci sia alcun importo finanziato.
Castelbuono-Patti - nel 2003 erano previsti per il raddoppio 4,3 miliardi oggi scomparsi dai finanziamenti e non se ne parla nemmeno.
Fiumefreddo-Giampilieri - Fino a quando non vedremo posta la prima pietra e l’apertura dei cantieri non ci bastano le conferenze dei servizi che restano solo dei passaggi obbligati.
Caltagirone-Gela - La linea è chiusa dall’11 maggio 2011 per il crollo di alcune arcate del ponte ferroviario, finito di demolire nell’ottobre 2014 ed anche qui un nulla di fatto a distanza di sette anni e mezzo e non si hanno date certe nonostante siano stati finanziati 90 milioni di euro per la riapertura e la messa in sicurezza degli altri viadotti del tracciato.
Gela-Canicattì - in questa tratta sono stati spesi per ammodernamenti 35 milioni, da oltre tre anni e mezzo, lasciando la stessa ancora non elettrificata.
Alcamo-Trapani Via Milo - Linea ferroviaria chiusa per smottamenti dal 25 febbraio 2013 e ad oggi non viene prospettato nessun intervento di riapertura, se non il finanziamento sbandierato di circa 70 milioni risalente a circa 4 anni fa che è diventato oggi di oltre 140 milioni ma di date certe di inizio lavori non se ne parla.
Velocizzazione della Alcamo-Trapani - nel 2003 erano previsti 300 milioni  
Velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela - nel 2003 erano previsti 600 milioni
Catania Centrale interramento stazione nel 2003 erano previsti 427 milioni
Velocizzazione Bicocca-Targia - nel 2003 erano previsti 76 milioni
Di tutte queste opere elencate qualcuno ci potrà spiegare lo stato dei lavori e/o dei finanziamenti che in alcuni casi dal 2003 ad oggi sono stati quasi raddoppiati?
Allora una volta per tutte è possibile avere il quadro degli investimenti infrastrutturali previsti nei 14 miliardi da spendere da  in Sicilia da oltre 15 anni?
E’ possibile venire a conoscenza del Piano degli Investimenti aggiornato con il relativo cronoprogramma che stabilisce tempi, modi, progetti e finanziamenti già confermati?
Infatti non ci sorprende la dichiarazione di qualche mese fa dell’Ad di Rfi Spa Gentile che in Sicilia non serve l’alta velocità. In tempi non sospetti avevamo dichiarato che alla Sicilia non serviva "l’alta velocità" ma bensì la "normale velocità". Si, proprio la "normale velocità" nell’ammodernare e velocizzare tutte le infrastrutture ferroviarie esistenti, dando così ai siciliani la possibilità di poter viaggiare in condizioni più umane e dignitose. In conclusione desideriamo evidenziare, ancora una volta, che continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità eco ed equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui è stata relegata volutamente, ahimè, non solo da una classe politica regionale poca attenta ai bisogni dello sviluppo del territorio pari passo a quello nazionale ma anche da parte dei parlamentari nazionali, che in tutti questi anni, non hanno portato avanti un attento programma di progettazione e di finanziamenti per cercare di fare uscire il territorio siciliano da quel gap infrastrutturale che ha allontanato la Sicilia dal continente Italia.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 28 novembre 2018

Taormina-Giardini continuerà ad essere una stazione ferroviaria?

Taormina. Il Comitato Pendolari Siciliani interviene sulla questione che l’associazione Ferrovie Siciliane, da anni, porta avanti, relativamente alla futura dismissione del tratto di ferrovia che collega Alcantara con Letojanni, compresa la eventuale e definitiva chiusura della stazione di Taormina-Giardini.
Un sistema ferroviario che deve essere mantenuto in vita, considerando la prevista riattivazione della tratta ferroviaria Randazzo-Alcantara e con il mantenimento in esercizio del tracciato esistente che da Alcantara si collega con la stazione di Taormina-Giardini diventerebbe una sorta di metropolitana leggera. Questa riattivazione aprirebbe ad un nuovo scenario per tutta la vallata dell’Alcantara, fornendo quella mobilità eco-sostenibile e commerciale che da anni manca e che viene richiesta da tutti i territori interessati.
Tra l’altro è da considerare che il mantenimento dell’attuale infrastruttura si integra perfettamente con la variante del realizzando raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri.
Nella conferenza dei servizi che si terrà giovedì 29 novembre 2018 presso il Ministero dei Trasporti, si discuterà se approvare il progetto definitivo, che taglierà fuori l’attuale tratta ferroviaria Fiumefreddo- Letojanni, cancellando senza alcun criterio e con molta sconsideratezza il tracciato ferroviario che da Alcantara porta sino alla stazione di Taormina-Giardini. Un enorme patrimonio storico e una infrastruttura che dovrebbe continuare a vivere, nell’ambito di un concreto rilancio della ferrovia come mezzo eco-compatibile, continuando ad essere al servizio di tutti quegli insediamenti urbani che in tutti questi anni hanno convissuto con la linea ferrata dietro le proprie porte e al loro servizio. In un momento storico in cui numerose linee, un tempo considerate rami secchi, riacquistano un ruolo di primaria importanza, sotto il profilo della mobilità sostenibile, lascia stupefatti l’idea di chiudere un tratto di ferrovia così importante che porta sino a Taormina. Un sistema di trasporto, quello ferroviario, che non solo risulta essere il meno inquinante in assoluto, ma che in una condizione di evidente svantaggio della rete stradale della valle (SS.120), diviene più che concorrenziale rispetto al trasporto su gomma, ponendo le condizione per ridurre drasticamente i flussi veicolari e di inquinamento. Sorprende infatti, nel metodo, che il funzionario di un ente sovracomunale, nominato dalla Regione Siciliana, prenda posizione su una materia che, in sostanza, non le compete. Non ci risulta, infatti, che nello Statuto dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara sia prevista la gestione del trasporto pubblico locale.
Alla luce di queste premesse è importante conoscere la posizione che la Regione Siciliana, il governatore Musumeci, l’assessore regionale alle infrastrutture Falcone e il sindaco di Taormina, assumeranno nella conferenza dei servizi al Mit del 29 novembre a tutela e a salvaguardia del mantenimento in esercizio del tracciato esistente che da Alcantara si collega con la stazione di Taormina-Giardini sino a Letojanni, nell’interesse dello sviluppo socio economico dei territori interessati.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 24 novembre 2018

SOSPENSIONE CIRCOLAZIONE TRENI SIRACUSA-CATANIA-MESSINA


Per lavori di potenziamento infrastrutturale tra le stazioni di Bicocca e Augusta, la circolazione dei treni nelle linee CATANIA–SIRACUSA (e viceversa) sarà sospesa dalle ore 23.00 di sabato 24 novembre alle ore 07.00 di domenica 2 dicembre 2018.
Tutti i treni saranno cancellati e sostituiti con bus che fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni.
Tutti i canali di informazione e vendita di Trenitalia S.p.A. sono aggiornati con la nuova offerta oraria. Per ulteriori informazioni in dettaglio dei treni interessati: emettitrici automatiche self service ETS, www.trenitalia.com > Informazioni > Orario Ferroviario “In Treno”, uffici informazioni e assistenza clienti e biglietterie.
Potranno usufruire dei bus sostitutivi dei treni Regionali solo i viaggiatori muniti di biglietto ferroviario o abbonamento Regionale.
Potranno usufruire dei bus sostitutivi dei treni di lunga percorrenza solo i viaggiatori muniti di biglietto ferroviario e di prenotazione del posto per treno IC o ICN.
L’orario di partenza e arrivo dei bus potrà variare in funzione delle condizioni del traffico.

venerdì 23 novembre 2018

Ritardi penalizzanti una costante nel trasporto ferroviario


Catania. Ritardi e sempre ritardi su quasi tutte le relazioni ferroviarie siciliane.
Premesso che abbiamo ritenuto opportuno e doveroso non prendere parte all’incontro di mercoledì 14/11/2018, presso l’assessorato regionale ai trasporti, evitando così di prendere parte alla presentazione dei nuovi orari ferroviari 2018-2019 perché ritenuta una “mera presa d’atto” di un’offerta commerciale che non condividiamo, essendo rimasta fuori buona parte delle nostre richieste e, che ancora una volta, da quando la Regione è la committente del trasporto ferroviario isolano, non tiene conto dei bisogni dell’utenza pendolare e dei territori (Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e Messina-Palermo). Fatta questa premessa desideriamo fare presente che la storia dei ritardi oramai si ripete in continuazione in questi ultimi mesi dal cambio orario di settembre. Ritardi dovuti a guasti ai locomotori, ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura, ritardi dovuti al troppo caldo in estate (binari roventi), ritardi dovuti agli incendi lungo il sedime ferroviario, ritardi dovuti alle condizioni meteo avverse e altri ritardi dovuti a fatti occasionali (ostruzioni varie lungo linea). Qualsivoglia sia la natura dell’interruzione alla normale circolazione ferroviaria, comunque comporta grossi problemi per i pendolari. Enormi ritardi, perdite di coincidenze con altri mezzi pubblici, perdite di ore di lavoro da recuperare e di studio, rappresentano una situazione fortemente penalizzante per l’utenza in generale. Disagi e disservizi assicurati, ritardi imprecisati, scarsa o nessuna informazione sui ritardi nelle varie stazioni ferroviarie. Le interruzioni alla circolazione ferroviaria per problemi tecnici all’infrastruttura o per fatti esterni e/o ambientali si possono anche accettare, ma ultimamente sono diventate davvero troppo frequenti (vedi i mesi di settembre, ottobre e novembre). Interruzioni che danneggiano principalmente il gestore del trasporto, in questo caso Trenitalia Spa, ma chi ne piange le conseguenze sono sempre gli utenti e a maggior ragione chi del trasporto ferroviario ne ha fatto il principale mezzo per i propri spostamenti sia per lavoro, per studio che per altro. Teniamo a precisare che è la Regione Siciliana a pagare il trasporto ferroviario dalla sottoscrizione del Contratto di Servizio 2017-2026 firmato a maggio del 2018.
Visti i continui disagi-disservizi chiediamo di sapere:

  • se il Dipartimento Trasporti 2° Servizio Trasporto Ferroviario è a conoscenza delle problematiche di questi ultimi tre mesi?
  • se e quando viene a conoscenza sulle varie interruzioni alla circolazione ferroviaria?
  • quali sono gli accorgimenti messi in atto per tutelare l’utenza sia pendolare che in generale previsti contrattualmente da parte del Dipartimento?  
  • nei casi di ritardi eccessivi, come verifica che venga rispettato o meno l’art. 11 comma 4 del Contratto di Servizio relativo alla programmazione dei bus sostitutivi entro 30 minuti dalla soppressione della corsa?
  • quando viene informato su quanti bus sostitutivi sono stati messi in servizio, nei casi di ritardi e di soppressione delle corse? 
  • se viene data tempestiva informazione in tutte le stazioni dell’istituzione delle corse bus sostitutive al treno soppresso, ciò per alleviare ulteriori disagi all’utenza?

Questi sono i quesiti che rivolgiamo al 2° Servizio Trasporto Ferroviario - Dipartimento Trasporti Regionale per fare, una volta per tutte, chiarezza sui ritardi, sulle cancellazioni dei treni, sulla programmazione dei bus sostitutivi e sulla tempestiva informazione all’utenza nelle stazioni, ormai tutte impresenziate, e a bordo dei treni. Riteniamo doveroso portare a conoscenza dell’assessore ai trasporti, On. Marco Falcone, dimostratosi sensibile alle problematiche dei pendolari chiedendo di far fare chiarezza sui quesiti posti e di voler verificare assieme al Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer la funzionalità dei nuovi orari 2018-2019 nelle relazioni di nostro interesse cercando di ottimizzare le tracce orarie ed i km-treno assegnati, cosa che da tre anni non riusciamo a fare con i dirigenti del Dipartimento Trasporti Regionale.
Alla luce di questi continui ritardi che vanno avanti da settembre abbiamo voluto monitorare i treni del fine settimana scorso e precisamente venerdì 16 novembre 2018 nelle seguenti relazioni con i seguenti risultati:
Messina-Catania-Siracusa:  monitorati 18 treni
Ritardo:                                 984 minuti pari a 16 ore e 24’
Cancellazioni:                         n. 3 treni - km-treno soppressi 147
Catania-Palermo:                 monitorati 15 treni                  
Ritardo:                                 666 minuti pari a 11 ore e 6’ 
Messina-Palermo:                monitorati 14 treni
Ritardo:                                 75 minuti pari a 1 ora e 15’ 
Agrigento-Palermo:             monitorati 24 treni
Ritardo:                                 277 minuti pari a 4 ore e 37’ 
Modica-Caltanissetta:          monitorati 5 treni
Ritardo:                                 73 minuti pari a 1 ora e 13’ 
Il totale del monitoraggio è di 76 treni monitorati, il ritardo complessivo accumulato nella sola giornata di venerdì 16 novembre 2018 nelle relazioni ferroviarie monitorate è di 2075 minuti pari a ore 34 e 35 minuti, mentre 147 sono i treno-km soppressi.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer