giovedì 13 dicembre 2018

Monitoraggio treni sulle tratte di maggiore frequentazione 1- 8 dicembre 2018

Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi, cosa che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia
, ma sempre al centro-nord. Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare e per le infrastrutture dell’Isola.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno devono essere l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, attraverso il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, sia per alzare gli standard qualitativi che per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio, che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio, da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono spesso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio. Alcune Regioni hanno addirittura scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso, sotto forma di bonus, da restituire agli abbonati.
Il monitoraggio condotto dal Comitato Pendolari Siciliani nella prima settimana di dicembre, nello specifico dall’1 all’8 dicembre 2018, è stato eseguito su un campione di 912 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati riportati nell’allegata Tabella A.
I valori assoluti non riescono a mettere in luce le problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni, a meno di riscontrare ancora una volta l’anomalo numero di treni che puntualmente arriva in anticipo a destinazione, segno dei continui allungamenti di percorrenza. Nella sola tratta Messina-Catania-Siracusa, riscontriamo 208 treni arrivati a destinazione prima dell’orario previsto su un totale di 485 treni monitorati il 43% circa. Il rapporto dei minuti complessivi di ritardo sul
totale dei treni monitorati, analizzato attraverso la Tabella B ci porta ad analizzare il fenomeno osservato in maniera più dettagliata, mettendo in evidenza un ritardo fuori controllo nelle tratte più critiche come la Modica-Ragusa-Caltanissetta dove riscontriamo un ritardo medio di oltre 30 minuti sui treni oggetto del monitoraggio(ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura,ritardi dovuti alle condizioni meteo avverse e altri dovuti a fatti occasionali-ostruzioni varie lungo linea). Parallelamente sulla relazione Catania-Palermo è stato riscontrato un ritardo medio di 16 minuti sui 100 treni osservati(ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura, ritardi dovuti a guasti ai locomotori, ritardi dovuti alle condizioni meteo avverse e altri dovuti a fatti occasionali (ostruzioni varie lungo linea).
Il monitoraggio ci ha consentito anche di analizzare la situazione sul fronte dei treno*km non effettuati: solo sulla Palermo-Agrigento nel breve periodo sono venuti a mancare servizi ai pendolari per ben 1380 treno*km, sulla Messina-Catania-Siracusa per 561 treno*km, e nel complesso dell’analisi effettuata abbiamo riscontrato in poco più di una settimana, la cancellazione di 2.772 treno*km, sufficienti a percorrere 2 volte l’Italia da Nord a Sud, oppure oltre 2 volte il giro delle coste siciliane.
Il fenomeno è illustrato nelle rappresentazioni grafiche dei treno*km non effettuati (Grafico 1) e nel totale dei minuti di ritardo (Grafico 2) che mettono chiaramente in evidenza le proporzioni dei disservizi riscontrati sulle singole tratte rispetto al totale.
L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti.

Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer   

lunedì 10 dicembre 2018

Aspettando il treno rivedete gli orari, per chi sceglie la ferrovia c'è il rischio di viaggi di sola andata

Avendo voluto controllare le corse dei bus di alcune aziende di trasporto su gomma sempre sulla stessa linea Catania-Caltagirone-Gela, abbiamo riscontrato che vengono effettuate 22 corse giorno dall’Azienda Siciliana Trasporti (AST) tra Catania-Caltagirone (e viceversa) e 29 corse giorno dalla Etnatrasporti tra Catania-Gela (e viceversa), tra l’altro in tempi di percorrenza più brevi e con meno spese (sui biglietti).  Quindi, chi mai prenderà il treno/bus sostitutivo che da Catania a Caltagirone impiega due ore e altri 60 minuti circa per arrivare a Gela, impiegando in totale circa 3 ore?
Altre domande ci sorgono spontanee, visti i circa 200 mila treno*km impiegati e pagati dalla Regione all’impresa ferroviaria Trenitalia, che anche se effettuati, al momento, con bus sostitutivi ai treni, non sono effettivamente fruibili dall’utenza visti gli orari: perché nessuno del Dipartimento Trasporti regionale ha mai pensato di intervenire?
E’ possibile conoscere la frequentazione giornaliera di tutte queste corse treno/bus sostitutivi della Catania-Caltagirone-Gela e viceversa?
Quello che in questi anni, ad ogni cambio orario abbiamo cercato di far capire al Dipartimento
Trasporti regionale, è che non chiediamo di avere più treni/bus durante l’arco della giornata ma di ottimizzare le tracce orarie esistenti per renderle più vicine alle esigenze dell’utenza pendolare.
Tenuto  conto  che  questo  servizio  viene  effettuato  con  bus  sostitutivi,  ormai  da  anni,  perché  il Dirigente Responsabile U.O. Servizio 2.01, Ing. Michele Zambuto del Dipartimento Trasporti, che si occupa  dell’affidamento  dei  servizi  di  trasporto  pubblico  ferroviario,  della  gestione,  controllo  e monitoraggio  dei  Contratti  di  servizio,  della  determinazione  del  livello  dei  servizi  minimi  e  dei rapporti con l'utenza del servizio ferroviario regionale, non ha mai pensato di rivedere questa offerta commerciale sulla Catania-Caltagirone-Gela?
Perché non ottimizzare, nel più breve tempo possibile, i treno*km previsti evitando così di sperperare soldi pubblici e risorse in treno-km???
Attendiamo di avere risposta ai nostri quesiti ma quello che riteniamo più importante e necessario è che siano ottimizzati gli orari il prima possibile, per renderli fruibili alle esigenze delle persone e del territorio, visto che si tratta di corse bus, almeno per il momento. 

venerdì 7 dicembre 2018

Orari ferroviari Catania-Caltagirone-Gela: Tutto da rifare

Premesso che abbiamo ritenuto opportuno e doveroso non partecipare all’incontro del 14 novembre 2018, presso l’assessorato regionale ai trasporti, evitando così di prendere parte alla presentazione dei nuovi orari ferroviari 2018-2019, perché ritenuta una “mera presa d’atto” di un’offerta commerciale che non condividiamo, essendo rimasta fuori buona parte delle nostre richieste. 
Ancora una volta, da quando la Regione è la committente del trasporto ferroviario isolano, non tiene conto dei bisogni dell’utenza pendolare e dei fabbisogni dei territori (Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e Messina-Palermo). 
Fatta questa premessa, riteniamo necessario informare l’assessore ai trasporti, On. Marco Falcone, dimostratosi sensibile alle problematiche dei pendolari, su quanto abbiamo richiesto nei vari incontri con il Dipartimento Trasporti Servizio 2.01 U.O. Trasporto ferroviario regionale, in merito alla ottimizzazione degli orari e delle relative tracce orarie, senza mai aver avuto risposta. 
Alla luce dei nuovi orari, già acquistabili sul portale di Trenitalia.com, vogliamo fare presente che per il terzo anno consecutivo sulla tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela vengono confermati orari senza alcun senso logico, rendendo del tutto inappetibile l’offerta ferroviaria su un territorio che unisce due province.  Teniamo a precisare che la Catania-Caltagirone è chiusa dal mese di settembre 2017 a tutt’oggi con la seguente motivazione: “lavori di manutenzione straordinaria”.
Ma di lavori non se ne sono visti se non in queste ultime settimane, alla luce di un finanziamento di circa 10 milioni di euro, e quindi le corse treno vengono effettuate con bus sostitutivi.
Ritornando sugli orari che entreranno in vigore il 9 dicembre, abbiamo rilevato che così come strutturati non hanno alcun senso per l’utenza che da Catania si sposta verso Caltagirone, Gela e viceversa. Questi gli orari:
CATANIA-CALTAGIRONE: 
Bus PA 805 partenza da Catania alle ore 5.38 arrivo a Caltagirone alle ore 7.35
Bus PA 809 partenza da Catania alle ore 13.16 arrivo a Caltagirone alle ore 15.19
Bus PA 807 partenza da Catania alle ore 17.00 arrivo a Caltagirone alle ore 18.57
CALTAGIRONE-CATANIA:
Bus PA 806 partenza da Caltagirone alle ore 8.00 arrivo a Catania alle ore 9.57
Bus PA 808 partenza da Caltagirone alle ore 15.23 arrivo a Catania alle ore 17.26
Bus PA 810 partenza da Caltagirone alle ore 19.18 arrivo a Catania alle ore 21.15     
Guardando questi orari, risulta piuttosto evidente quanto siano incompatibili con la tempistica di chi viaggia per motivi di lavoro o di studio. Infatti i pendolari hanno un corsa che li fa arrivare in un orario lavorativo ma non hanno la rispettiva corsa che li faccia tornare alla fine della giornata lavorativa (orari di lavoro standard: 7.30/13.30 – 8.00/14.00). 
Per esempio non è stata prevista alcuna coincidenza a Gela con i treni che arrivano da
Caltanissetta né a Catania con i treni in partenza per Messina (soluzione di continuità di viaggio).
CALTAGIRONE-GELA:
Bus PA 801 partenza da Caltagirone alle ore 7.55 arrivo a Gela alle ore 8.53
Bus PA 803 partenza da Caltagirone alle ore 13.30 arrivo a Gela alle ore 17.26 
GELA-CALTAGIRONE:
Bus PA 800 partenza da Gela alle ore 7.02 arrivo a Caltagirone alle ore 7.50
Bus PA 802 partenza da Gela alle ore 14.13 arrivo a Caltagirone alle ore 15.10
Bus PA 804 partenza da Gela alle ore 18.11 arrivo a Caltagirone alle ore 19.08
Anche qui si evince scarso senso logico, sia per il primo bus PA801 che arriva a Gela alle 9 circa, sia per la partenza del bus PA 803 alle 13.30, per di più considerata scolastico; i bus di ritorno da Gela, invece, rispettano gli orari standard lavorativi.
Avendo voluto controllare le corse dei bus di alcune aziende di trasporto su gomma sempre sulla stessa linea Catania-Caltagirone-Gela, abbiamo riscontrato che vengono effettuate 22 corse giorno dall’Azienda Siciliana Trasporti (AST) tra Catania-Caltagirone (e viceversa) e 29 corse giorno dalla Etnatrasporti tra Catania-Gela (e viceversa), tra l’altro in tempi di percorrenza più brevi e con meno spese (sui biglietti).  Quindi, chi mai prenderà il treno/bus sostitutivo che da Catania a Caltagirone impiega due ore e altri 60 minuti circa per arrivare a Gela, impiegando in totale circa 3 ore?
Altre domande ci sorgono spontanee, visti i circa 200 mila treno*km impiegati e pagati dalla Regione all’impresa ferroviaria Trenitalia, che anche se effettuati, al momento, con bus sostitutivi ai treni, non sono effettivamente fruibili dall’utenza visti gli orari: perché nessuno del Dipartimento Trasporti regionale ha mai pensato di intervenire?
E’ possibile conoscere la frequentazione giornaliera di tutte queste corse treno/bus sostitutivi della Catania-Caltagirone-Gela e viceversa?
Quello che in questi anni, ad ogni cambio orario abbiamo cercato di far capire al Dipartimento
Trasporti regionale, è che non chiediamo di avere più treni/bus durante l’arco della giornata ma di ottimizzare le tracce orarie esistenti per renderle più vicine alle esigenze dell’utenza pendolare.
Tenuto  conto  che  questo  servizio  viene  effettuato  con  bus  sostitutivi,  ormai  da  anni,  perché  il Dirigente Responsabile U.O. Servizio 2.01, Ing. Michele Zambuto del Dipartimento Trasporti, che si occupa  dell’affidamento  dei  servizi  di  trasporto  pubblico  ferroviario,  della  gestione,  controllo  e monitoraggio  dei  Contratti  di  servizio,  della  determinazione  del  livello  dei  servizi  minimi  e  dei rapporti con l'utenza del servizio ferroviario regionale, non ha mai pensato di rivedere questa offerta commerciale sulla Catania-Caltagirone-Gela?
Perché non ottimizzare, nel più breve tempo possibile, i treno*km previsti evitando così di sperperare soldi pubblici e risorse in treno-km???
Attendiamo di avere risposta ai nostri quesiti ma quello che riteniamo più importante e necessario è che siano ottimizzati gli orari il prima possibile, per renderli fruibili alle esigenze delle persone e del territorio, visto che si tratta di corse bus, almeno per il momento. 
Chiediamo all’assessore ai trasporti, Marco Falcone, di intervenire in soccorso all’utenza di due territori, Catania e Caltanissetta, che reclamano la necessità e l’urgenza di avere una mobilità sostenibile più consona alle loro esigenze di lavoro e/o studio.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 2 dicembre 2018

SCIOPERO DEI MACCHINISTI E CAPITRENO DI TRENITALIA IN SICILIA

Il sindacato OR.S.A Ferrovie Sicilia ha indetto per giorno 4 Dicembre uno sciopero di 8 ore dei macchinisti e capitreno di Trenitalia dalle 9.00 alle 17.00. Quindi treni fermi in Sicilia per una rivendicazione che il sindacato pone nei confronti dell’azienda che non rispetta i termini del CCNL.
Dalla forte pressione che il personale mobile subisce nei turni di lavoro, alla logistica, alle pausa refezione che ancora nel 2018 viene messa in discussioni da interpretazioni unilaterali di dirigenti aziendali responsabili dell’aumento dello stress nel personale.
Constatiamo come in pompa magna vengono annunciati nuovi servizi Alta Velocità per tutte le direttrici nazionali, trascurando la Sicilia con una visione miope di sviluppo che vede sempre tagliata fuori la nostra isola; regione ormai dimenticata non solo dalle Ferrovie dello Stato Italiane ma anche da parte di quei Governi che negli anni hanno solo fatto dei grandi proclami.
Fermo restando che il contratto di servizio per il trasporto regionale siglato tra Regione Sicilia e Trenitalia è un grande risultato, seppur da migliorare nell’ambito degli impianti di manutenzione e di mantenimento delle professionalità, riteniamo del tutto insufficiente il contratto di servizio con lo Stato per il trasporto a Lunga Percorrenza.
Carenze infrastrutturali lasciano la Sicilia come fanalino di coda di un sud che non vede in un progetto industriale serio il rilancio di un meridione sempre più distante dal resto d’Italia.
Se a tutto questo sommiamo la figura di dirigenti locali che hanno poco spazio per trattare nelle proprie realtà una flessibilità tale da rendere umani quei turni che oggi i macchinisti e i capitreno con una età da pensione non possono sostenere, non resta altro al sindacato che lo scontro. Uno sciopero quello del 4 Dicembre necessario per fare comprendere a Trenitalia il grave stato di disagio del personale mobile.
Segreteria Regionale OR.S.A Ferrovie.
Tel. 348 7612566 - 339 8717216 email: sr.palermo.orsaferrovie@sindacatoorsa.it- Palermo, via Torino 24
 

sabato 1 dicembre 2018

La Sicilia aspetta sempre i progetti e i fondi dell'accordo firmato da Cuffaro

Viste le ultime dichiarazioni dell’Amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile (in cui snocciola alcuni degli interventi previsti nel piano degli investimenti da 14 miliardi per la Sicilia), riteniamo opportuno e doveroso fare presente all’Ad Gentile e all’opinione pubblica che l’ennesimo annuncio sui tempi di percorrenza della Catania-Palermo continua ad essere una presa in giro per la Sicilia e i siciliani (alta velocità, velocità light, etc) ed è veramente riduttivo parlare della sola Catania-Palermo.
Infatti, nel C.I.S. (Contratto Istituzionale di Sviluppo) firmato nei primi mesi del 2013, veniva previsto proprio per la Palermo-Catania di portare i tempi di percorrenza dalle attuali 2 ore e 45 (che poi nella realtà sono sempre circa 3 ore)  a 2 ore e 30 entro il 2014. Peccato che siamo nel 2018 e per arrivare da Catania a Palermo ci vogliono sempre 3 ore circa.
Se vogliamo andare un po’ a ritroso di qualche anno, precisamente nel 2009, dopo l’operazione “Freccia Rotta”, Rfi Spa (Rete Ferroviaria Italiana) - aveva chiesto ed ottenuto nel Contratto di Programma 2007-2011, 30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare l'attuale tracciato della Catania-Palermo, portando i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 30. Come mai Rete Ferroviaria Italiana Spa dal 2009 ad oggi non ha mai dato seguito a questo Contratto di Programma? Se oggi con appena un miliardo di euro si penserà a raddoppiare una piccola parte, tutto il resto, quando verrà ammodernato?
Al danno la beffa di un raddoppio che non verrà mai raddoppiato, tenuto conto che dal 2003 ad oggi la spesa prevista per ammodernare tutta la rete ferroviaria era ed è di oltre 14 miliardi, ma quando si parla di Sicilia arrivano appena le briciole. Per esempio, su un investimento di circa 6 miliardi sulla Napoli-Bari, sono stati finanziati circa 3 miliardi, mentre per la Catania-Palermo per cui la spesa prevista era di circa 6 miliardi, sono stati finanziati appena 823 milioni. Lavori che devono ancora iniziare.
I siciliani, infatti, si aspettano ancora di vedere realizzate quelle opere che furono iscritte nel primo APQ (Accordo di Programma Quadro) tra Regione Siciliana (Cuffaro Presidente) e il Ministero dei Trasporti (Lunardi Ministro), quasi ventanni fa,  e precisamente nei primi giorni di ottobre del 2001.