lunedì 10 dicembre 2018

Aspettando il treno rivedete gli orari, per chi sceglie la ferrovia c'è il rischio di viaggi di sola andata

Avendo voluto controllare le corse dei bus di alcune aziende di trasporto su gomma sempre sulla stessa linea Catania-Caltagirone-Gela, abbiamo riscontrato che vengono effettuate 22 corse giorno dall’Azienda Siciliana Trasporti (AST) tra Catania-Caltagirone (e viceversa) e 29 corse giorno dalla Etnatrasporti tra Catania-Gela (e viceversa), tra l’altro in tempi di percorrenza più brevi e con meno spese (sui biglietti).  Quindi, chi mai prenderà il treno/bus sostitutivo che da Catania a Caltagirone impiega due ore e altri 60 minuti circa per arrivare a Gela, impiegando in totale circa 3 ore?
Altre domande ci sorgono spontanee, visti i circa 200 mila treno*km impiegati e pagati dalla Regione all’impresa ferroviaria Trenitalia, che anche se effettuati, al momento, con bus sostitutivi ai treni, non sono effettivamente fruibili dall’utenza visti gli orari: perché nessuno del Dipartimento Trasporti regionale ha mai pensato di intervenire?
E’ possibile conoscere la frequentazione giornaliera di tutte queste corse treno/bus sostitutivi della Catania-Caltagirone-Gela e viceversa?
Quello che in questi anni, ad ogni cambio orario abbiamo cercato di far capire al Dipartimento
Trasporti regionale, è che non chiediamo di avere più treni/bus durante l’arco della giornata ma di ottimizzare le tracce orarie esistenti per renderle più vicine alle esigenze dell’utenza pendolare.
Tenuto  conto  che  questo  servizio  viene  effettuato  con  bus  sostitutivi,  ormai  da  anni,  perché  il Dirigente Responsabile U.O. Servizio 2.01, Ing. Michele Zambuto del Dipartimento Trasporti, che si occupa  dell’affidamento  dei  servizi  di  trasporto  pubblico  ferroviario,  della  gestione,  controllo  e monitoraggio  dei  Contratti  di  servizio,  della  determinazione  del  livello  dei  servizi  minimi  e  dei rapporti con l'utenza del servizio ferroviario regionale, non ha mai pensato di rivedere questa offerta commerciale sulla Catania-Caltagirone-Gela?
Perché non ottimizzare, nel più breve tempo possibile, i treno*km previsti evitando così di sperperare soldi pubblici e risorse in treno-km???
Attendiamo di avere risposta ai nostri quesiti ma quello che riteniamo più importante e necessario è che siano ottimizzati gli orari il prima possibile, per renderli fruibili alle esigenze delle persone e del territorio, visto che si tratta di corse bus, almeno per il momento. 

venerdì 7 dicembre 2018

Orari ferroviari Catania-Caltagirone-Gela: Tutto da rifare

Premesso che abbiamo ritenuto opportuno e doveroso non partecipare all’incontro del 14 novembre 2018, presso l’assessorato regionale ai trasporti, evitando così di prendere parte alla presentazione dei nuovi orari ferroviari 2018-2019, perché ritenuta una “mera presa d’atto” di un’offerta commerciale che non condividiamo, essendo rimasta fuori buona parte delle nostre richieste. 
Ancora una volta, da quando la Regione è la committente del trasporto ferroviario isolano, non tiene conto dei bisogni dell’utenza pendolare e dei fabbisogni dei territori (Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e Messina-Palermo). 
Fatta questa premessa, riteniamo necessario informare l’assessore ai trasporti, On. Marco Falcone, dimostratosi sensibile alle problematiche dei pendolari, su quanto abbiamo richiesto nei vari incontri con il Dipartimento Trasporti Servizio 2.01 U.O. Trasporto ferroviario regionale, in merito alla ottimizzazione degli orari e delle relative tracce orarie, senza mai aver avuto risposta. 
Alla luce dei nuovi orari, già acquistabili sul portale di Trenitalia.com, vogliamo fare presente che per il terzo anno consecutivo sulla tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela vengono confermati orari senza alcun senso logico, rendendo del tutto inappetibile l’offerta ferroviaria su un territorio che unisce due province.  Teniamo a precisare che la Catania-Caltagirone è chiusa dal mese di settembre 2017 a tutt’oggi con la seguente motivazione: “lavori di manutenzione straordinaria”.
Ma di lavori non se ne sono visti se non in queste ultime settimane, alla luce di un finanziamento di circa 10 milioni di euro, e quindi le corse treno vengono effettuate con bus sostitutivi.
Ritornando sugli orari che entreranno in vigore il 9 dicembre, abbiamo rilevato che così come strutturati non hanno alcun senso per l’utenza che da Catania si sposta verso Caltagirone, Gela e viceversa. Questi gli orari:
CATANIA-CALTAGIRONE: 
Bus PA 805 partenza da Catania alle ore 5.38 arrivo a Caltagirone alle ore 7.35
Bus PA 809 partenza da Catania alle ore 13.16 arrivo a Caltagirone alle ore 15.19
Bus PA 807 partenza da Catania alle ore 17.00 arrivo a Caltagirone alle ore 18.57
CALTAGIRONE-CATANIA:
Bus PA 806 partenza da Caltagirone alle ore 8.00 arrivo a Catania alle ore 9.57
Bus PA 808 partenza da Caltagirone alle ore 15.23 arrivo a Catania alle ore 17.26
Bus PA 810 partenza da Caltagirone alle ore 19.18 arrivo a Catania alle ore 21.15     
Guardando questi orari, risulta piuttosto evidente quanto siano incompatibili con la tempistica di chi viaggia per motivi di lavoro o di studio. Infatti i pendolari hanno un corsa che li fa arrivare in un orario lavorativo ma non hanno la rispettiva corsa che li faccia tornare alla fine della giornata lavorativa (orari di lavoro standard: 7.30/13.30 – 8.00/14.00). 
Per esempio non è stata prevista alcuna coincidenza a Gela con i treni che arrivano da
Caltanissetta né a Catania con i treni in partenza per Messina (soluzione di continuità di viaggio).
CALTAGIRONE-GELA:
Bus PA 801 partenza da Caltagirone alle ore 7.55 arrivo a Gela alle ore 8.53
Bus PA 803 partenza da Caltagirone alle ore 13.30 arrivo a Gela alle ore 17.26 
GELA-CALTAGIRONE:
Bus PA 800 partenza da Gela alle ore 7.02 arrivo a Caltagirone alle ore 7.50
Bus PA 802 partenza da Gela alle ore 14.13 arrivo a Caltagirone alle ore 15.10
Bus PA 804 partenza da Gela alle ore 18.11 arrivo a Caltagirone alle ore 19.08
Anche qui si evince scarso senso logico, sia per il primo bus PA801 che arriva a Gela alle 9 circa, sia per la partenza del bus PA 803 alle 13.30, per di più considerata scolastico; i bus di ritorno da Gela, invece, rispettano gli orari standard lavorativi.
Avendo voluto controllare le corse dei bus di alcune aziende di trasporto su gomma sempre sulla stessa linea Catania-Caltagirone-Gela, abbiamo riscontrato che vengono effettuate 22 corse giorno dall’Azienda Siciliana Trasporti (AST) tra Catania-Caltagirone (e viceversa) e 29 corse giorno dalla Etnatrasporti tra Catania-Gela (e viceversa), tra l’altro in tempi di percorrenza più brevi e con meno spese (sui biglietti).  Quindi, chi mai prenderà il treno/bus sostitutivo che da Catania a Caltagirone impiega due ore e altri 60 minuti circa per arrivare a Gela, impiegando in totale circa 3 ore?
Altre domande ci sorgono spontanee, visti i circa 200 mila treno*km impiegati e pagati dalla Regione all’impresa ferroviaria Trenitalia, che anche se effettuati, al momento, con bus sostitutivi ai treni, non sono effettivamente fruibili dall’utenza visti gli orari: perché nessuno del Dipartimento Trasporti regionale ha mai pensato di intervenire?
E’ possibile conoscere la frequentazione giornaliera di tutte queste corse treno/bus sostitutivi della Catania-Caltagirone-Gela e viceversa?
Quello che in questi anni, ad ogni cambio orario abbiamo cercato di far capire al Dipartimento
Trasporti regionale, è che non chiediamo di avere più treni/bus durante l’arco della giornata ma di ottimizzare le tracce orarie esistenti per renderle più vicine alle esigenze dell’utenza pendolare.
Tenuto  conto  che  questo  servizio  viene  effettuato  con  bus  sostitutivi,  ormai  da  anni,  perché  il Dirigente Responsabile U.O. Servizio 2.01, Ing. Michele Zambuto del Dipartimento Trasporti, che si occupa  dell’affidamento  dei  servizi  di  trasporto  pubblico  ferroviario,  della  gestione,  controllo  e monitoraggio  dei  Contratti  di  servizio,  della  determinazione  del  livello  dei  servizi  minimi  e  dei rapporti con l'utenza del servizio ferroviario regionale, non ha mai pensato di rivedere questa offerta commerciale sulla Catania-Caltagirone-Gela?
Perché non ottimizzare, nel più breve tempo possibile, i treno*km previsti evitando così di sperperare soldi pubblici e risorse in treno-km???
Attendiamo di avere risposta ai nostri quesiti ma quello che riteniamo più importante e necessario è che siano ottimizzati gli orari il prima possibile, per renderli fruibili alle esigenze delle persone e del territorio, visto che si tratta di corse bus, almeno per il momento. 
Chiediamo all’assessore ai trasporti, Marco Falcone, di intervenire in soccorso all’utenza di due territori, Catania e Caltanissetta, che reclamano la necessità e l’urgenza di avere una mobilità sostenibile più consona alle loro esigenze di lavoro e/o studio.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 2 dicembre 2018

SCIOPERO DEI MACCHINISTI E CAPITRENO DI TRENITALIA IN SICILIA

Il sindacato OR.S.A Ferrovie Sicilia ha indetto per giorno 4 Dicembre uno sciopero di 8 ore dei macchinisti e capitreno di Trenitalia dalle 9.00 alle 17.00. Quindi treni fermi in Sicilia per una rivendicazione che il sindacato pone nei confronti dell’azienda che non rispetta i termini del CCNL.
Dalla forte pressione che il personale mobile subisce nei turni di lavoro, alla logistica, alle pausa refezione che ancora nel 2018 viene messa in discussioni da interpretazioni unilaterali di dirigenti aziendali responsabili dell’aumento dello stress nel personale.
Constatiamo come in pompa magna vengono annunciati nuovi servizi Alta Velocità per tutte le direttrici nazionali, trascurando la Sicilia con una visione miope di sviluppo che vede sempre tagliata fuori la nostra isola; regione ormai dimenticata non solo dalle Ferrovie dello Stato Italiane ma anche da parte di quei Governi che negli anni hanno solo fatto dei grandi proclami.
Fermo restando che il contratto di servizio per il trasporto regionale siglato tra Regione Sicilia e Trenitalia è un grande risultato, seppur da migliorare nell’ambito degli impianti di manutenzione e di mantenimento delle professionalità, riteniamo del tutto insufficiente il contratto di servizio con lo Stato per il trasporto a Lunga Percorrenza.
Carenze infrastrutturali lasciano la Sicilia come fanalino di coda di un sud che non vede in un progetto industriale serio il rilancio di un meridione sempre più distante dal resto d’Italia.
Se a tutto questo sommiamo la figura di dirigenti locali che hanno poco spazio per trattare nelle proprie realtà una flessibilità tale da rendere umani quei turni che oggi i macchinisti e i capitreno con una età da pensione non possono sostenere, non resta altro al sindacato che lo scontro. Uno sciopero quello del 4 Dicembre necessario per fare comprendere a Trenitalia il grave stato di disagio del personale mobile.
Segreteria Regionale OR.S.A Ferrovie.
Tel. 348 7612566 - 339 8717216 email: sr.palermo.orsaferrovie@sindacatoorsa.it- Palermo, via Torino 24
 

sabato 1 dicembre 2018

La Sicilia aspetta sempre i progetti e i fondi dell'accordo firmato da Cuffaro

Viste le ultime dichiarazioni dell’Amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile (in cui snocciola alcuni degli interventi previsti nel piano degli investimenti da 14 miliardi per la Sicilia), riteniamo opportuno e doveroso fare presente all’Ad Gentile e all’opinione pubblica che l’ennesimo annuncio sui tempi di percorrenza della Catania-Palermo continua ad essere una presa in giro per la Sicilia e i siciliani (alta velocità, velocità light, etc) ed è veramente riduttivo parlare della sola Catania-Palermo.
Infatti, nel C.I.S. (Contratto Istituzionale di Sviluppo) firmato nei primi mesi del 2013, veniva previsto proprio per la Palermo-Catania di portare i tempi di percorrenza dalle attuali 2 ore e 45 (che poi nella realtà sono sempre circa 3 ore)  a 2 ore e 30 entro il 2014. Peccato che siamo nel 2018 e per arrivare da Catania a Palermo ci vogliono sempre 3 ore circa.
Se vogliamo andare un po’ a ritroso di qualche anno, precisamente nel 2009, dopo l’operazione “Freccia Rotta”, Rfi Spa (Rete Ferroviaria Italiana) - aveva chiesto ed ottenuto nel Contratto di Programma 2007-2011, 30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare l'attuale tracciato della Catania-Palermo, portando i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 30. Come mai Rete Ferroviaria Italiana Spa dal 2009 ad oggi non ha mai dato seguito a questo Contratto di Programma? Se oggi con appena un miliardo di euro si penserà a raddoppiare una piccola parte, tutto il resto, quando verrà ammodernato?
Al danno la beffa di un raddoppio che non verrà mai raddoppiato, tenuto conto che dal 2003 ad oggi la spesa prevista per ammodernare tutta la rete ferroviaria era ed è di oltre 14 miliardi, ma quando si parla di Sicilia arrivano appena le briciole. Per esempio, su un investimento di circa 6 miliardi sulla Napoli-Bari, sono stati finanziati circa 3 miliardi, mentre per la Catania-Palermo per cui la spesa prevista era di circa 6 miliardi, sono stati finanziati appena 823 milioni. Lavori che devono ancora iniziare.
I siciliani, infatti, si aspettano ancora di vedere realizzate quelle opere che furono iscritte nel primo APQ (Accordo di Programma Quadro) tra Regione Siciliana (Cuffaro Presidente) e il Ministero dei Trasporti (Lunardi Ministro), quasi ventanni fa,  e precisamente nei primi giorni di ottobre del 2001.

giovedì 29 novembre 2018

Infrastrutture ferroviarie in Sicilia: Basta con gli annunci vogliamo il piano di investimenti e il cronoprogramma definitivo

Viste le ultime dichiarazioni dell’Amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile (in cui snocciola alcuni degli interventi previsti nel piano degli investimenti da 14 miliardi per la Sicilia), riteniamo opportuno e doveroso fare presente all’Ad Gentile e all’opinione pubblica che l’ennesimo annuncio sui tempi di percorrenza della Catania-Palermo continua ad essere una presa in giro per la Sicilia e i siciliani (alta velocità, velocità light, etc) ed è veramente riduttivo parlare della sola Catania-Palermo.
Infatti, nel C.I.S. (Contratto Istituzionale di Sviluppo) firmato nei primi mesi del 2013, veniva previsto proprio per la Palermo-Catania di portare i tempi di percorrenza dalle attuali 2 ore e 45 (che poi nella realtà sono sempre circa 3 ore)  a 2 ore e 30 entro il 2014. Peccato che siamo nel 2018 e per arrivare da Catania a Palermo ci vogliono sempre 3 ore circa.
Se vogliamo andare un po’ a ritroso di qualche anno, precisamente nel 2009, dopo l’operazione “Freccia Rotta”, Rfi Spa (Rete Ferroviaria Italiana) - aveva chiesto ed ottenuto nel Contratto di Programma 2007-2011, 30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare l'attuale tracciato della Catania-Palermo, portando i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 30. Come mai Rete Ferroviaria Italiana Spa dal 2009 ad oggi non ha mai dato seguito a questo Contratto di Programma? Se oggi con appena un miliardo di euro si penserà a raddoppiare una piccola parte, tutto il resto, quando verrà ammodernato?
Al danno la beffa di un raddoppio che non verrà mai raddoppiato, tenuto conto che dal 2003 ad oggi la spesa prevista per ammodernare tutta la rete ferroviaria era ed è di oltre 14 miliardi, ma quando si parla di Sicilia arrivano appena le briciole. Per esempio, su un investimento di circa 6 miliardi sulla Napoli-Bari, sono stati finanziati circa 3 miliardi, mentre per la Catania-Palermo per cui la spesa prevista era di circa 6 miliardi, sono stati finanziati appena 823 milioni. Lavori che devono ancora iniziare.
I siciliani, infatti, si aspettano ancora di vedere realizzate quelle opere che furono iscritte nel primo APQ (Accordo di Programma Quadro) tra Regione Siciliana (Cuffaro Presidente) e il Ministero dei Trasporti (Lunardi Ministro), quasi ventanni fa,  e precisamente nei primi giorni di ottobre del 2001.
Questo il quadro della situazione nell'intera rete siciliana:
Raddoppio Catania-Palermo - Il raddoppio della Catania-Palermo doveva essere l’unica linea ad alta velocità e capacità a collegare Palermo con Catania in 1 ora e 20 minuti, mentre sembra che finisca la sua corsa veloce da Catania a Raddusa-Catenanuova e il rimanente tracciato resterà ad unico binario anche se verrà ammodernato, chissà quando, in considerazione che al momento non ci sia alcun importo finanziato.
Castelbuono-Patti - nel 2003 erano previsti per il raddoppio 4,3 miliardi oggi scomparsi dai finanziamenti e non se ne parla nemmeno.
Fiumefreddo-Giampilieri - Fino a quando non vedremo posta la prima pietra e l’apertura dei cantieri non ci bastano le conferenze dei servizi che restano solo dei passaggi obbligati.
Caltagirone-Gela - La linea è chiusa dall’11 maggio 2011 per il crollo di alcune arcate del ponte ferroviario, finito di demolire nell’ottobre 2014 ed anche qui un nulla di fatto a distanza di sette anni e mezzo e non si hanno date certe nonostante siano stati finanziati 90 milioni di euro per la riapertura e la messa in sicurezza degli altri viadotti del tracciato.
Gela-Canicattì - in questa tratta sono stati spesi per ammodernamenti 35 milioni, da oltre tre anni e mezzo, lasciando la stessa ancora non elettrificata.
Alcamo-Trapani Via Milo - Linea ferroviaria chiusa per smottamenti dal 25 febbraio 2013 e ad oggi non viene prospettato nessun intervento di riapertura, se non il finanziamento sbandierato di circa 70 milioni risalente a circa 4 anni fa che è diventato oggi di oltre 140 milioni ma di date certe di inizio lavori non se ne parla.
Velocizzazione della Alcamo-Trapani - nel 2003 erano previsti 300 milioni  
Velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela - nel 2003 erano previsti 600 milioni
Catania Centrale interramento stazione nel 2003 erano previsti 427 milioni
Velocizzazione Bicocca-Targia - nel 2003 erano previsti 76 milioni
Di tutte queste opere elencate qualcuno ci potrà spiegare lo stato dei lavori e/o dei finanziamenti che in alcuni casi dal 2003 ad oggi sono stati quasi raddoppiati?
Allora una volta per tutte è possibile avere il quadro degli investimenti infrastrutturali previsti nei 14 miliardi da spendere da  in Sicilia da oltre 15 anni?
E’ possibile venire a conoscenza del Piano degli Investimenti aggiornato con il relativo cronoprogramma che stabilisce tempi, modi, progetti e finanziamenti già confermati?
Infatti non ci sorprende la dichiarazione di qualche mese fa dell’Ad di Rfi Spa Gentile che in Sicilia non serve l’alta velocità. In tempi non sospetti avevamo dichiarato che alla Sicilia non serviva "l’alta velocità" ma bensì la "normale velocità". Si, proprio la "normale velocità" nell’ammodernare e velocizzare tutte le infrastrutture ferroviarie esistenti, dando così ai siciliani la possibilità di poter viaggiare in condizioni più umane e dignitose. In conclusione desideriamo evidenziare, ancora una volta, che continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità eco ed equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui è stata relegata volutamente, ahimè, non solo da una classe politica regionale poca attenta ai bisogni dello sviluppo del territorio pari passo a quello nazionale ma anche da parte dei parlamentari nazionali, che in tutti questi anni, non hanno portato avanti un attento programma di progettazione e di finanziamenti per cercare di fare uscire il territorio siciliano da quel gap infrastrutturale che ha allontanato la Sicilia dal continente Italia.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 28 novembre 2018

Taormina-Giardini continuerà ad essere una stazione ferroviaria?

Taormina. Il Comitato Pendolari Siciliani interviene sulla questione che l’associazione Ferrovie Siciliane, da anni, porta avanti, relativamente alla futura dismissione del tratto di ferrovia che collega Alcantara con Letojanni, compresa la eventuale e definitiva chiusura della stazione di Taormina-Giardini.
Un sistema ferroviario che deve essere mantenuto in vita, considerando la prevista riattivazione della tratta ferroviaria Randazzo-Alcantara e con il mantenimento in esercizio del tracciato esistente che da Alcantara si collega con la stazione di Taormina-Giardini diventerebbe una sorta di metropolitana leggera. Questa riattivazione aprirebbe ad un nuovo scenario per tutta la vallata dell’Alcantara, fornendo quella mobilità eco-sostenibile e commerciale che da anni manca e che viene richiesta da tutti i territori interessati.
Tra l’altro è da considerare che il mantenimento dell’attuale infrastruttura si integra perfettamente con la variante del realizzando raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri.
Nella conferenza dei servizi che si terrà giovedì 29 novembre 2018 presso il Ministero dei Trasporti, si discuterà se approvare il progetto definitivo, che taglierà fuori l’attuale tratta ferroviaria Fiumefreddo- Letojanni, cancellando senza alcun criterio e con molta sconsideratezza il tracciato ferroviario che da Alcantara porta sino alla stazione di Taormina-Giardini. Un enorme patrimonio storico e una infrastruttura che dovrebbe continuare a vivere, nell’ambito di un concreto rilancio della ferrovia come mezzo eco-compatibile, continuando ad essere al servizio di tutti quegli insediamenti urbani che in tutti questi anni hanno convissuto con la linea ferrata dietro le proprie porte e al loro servizio. In un momento storico in cui numerose linee, un tempo considerate rami secchi, riacquistano un ruolo di primaria importanza, sotto il profilo della mobilità sostenibile, lascia stupefatti l’idea di chiudere un tratto di ferrovia così importante che porta sino a Taormina. Un sistema di trasporto, quello ferroviario, che non solo risulta essere il meno inquinante in assoluto, ma che in una condizione di evidente svantaggio della rete stradale della valle (SS.120), diviene più che concorrenziale rispetto al trasporto su gomma, ponendo le condizione per ridurre drasticamente i flussi veicolari e di inquinamento. Sorprende infatti, nel metodo, che il funzionario di un ente sovracomunale, nominato dalla Regione Siciliana, prenda posizione su una materia che, in sostanza, non le compete. Non ci risulta, infatti, che nello Statuto dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara sia prevista la gestione del trasporto pubblico locale.
Alla luce di queste premesse è importante conoscere la posizione che la Regione Siciliana, il governatore Musumeci, l’assessore regionale alle infrastrutture Falcone e il sindaco di Taormina, assumeranno nella conferenza dei servizi al Mit del 29 novembre a tutela e a salvaguardia del mantenimento in esercizio del tracciato esistente che da Alcantara si collega con la stazione di Taormina-Giardini sino a Letojanni, nell’interesse dello sviluppo socio economico dei territori interessati.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 24 novembre 2018

SOSPENSIONE CIRCOLAZIONE TRENI SIRACUSA-CATANIA-MESSINA


Per lavori di potenziamento infrastrutturale tra le stazioni di Bicocca e Augusta, la circolazione dei treni nelle linee CATANIA–SIRACUSA (e viceversa) sarà sospesa dalle ore 23.00 di sabato 24 novembre alle ore 07.00 di domenica 2 dicembre 2018.
Tutti i treni saranno cancellati e sostituiti con bus che fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni.
Tutti i canali di informazione e vendita di Trenitalia S.p.A. sono aggiornati con la nuova offerta oraria. Per ulteriori informazioni in dettaglio dei treni interessati: emettitrici automatiche self service ETS, www.trenitalia.com > Informazioni > Orario Ferroviario “In Treno”, uffici informazioni e assistenza clienti e biglietterie.
Potranno usufruire dei bus sostitutivi dei treni Regionali solo i viaggiatori muniti di biglietto ferroviario o abbonamento Regionale.
Potranno usufruire dei bus sostitutivi dei treni di lunga percorrenza solo i viaggiatori muniti di biglietto ferroviario e di prenotazione del posto per treno IC o ICN.
L’orario di partenza e arrivo dei bus potrà variare in funzione delle condizioni del traffico.