mercoledì 27 maggio 2015

Circolazione treni 12763 (Messina c.le - S.Agata M.) e 3831 (Messina c.le - Palermo c.le) e Biglietterie Self-Service Stazione di Barcellona-Castroreale

Continua l’attività di monitoraggio da parte del nostro Comitato Pendolari Siciliani in questo caso riguarda la circolazione dei treni in oggetto, con riferimento alla tratta ferroviaria Patti S.Agata Militello con verifica in data campione 22.05.15;
I clienti/pendolari del servizio ferroviario, sono abituati durante il tragitto ad ascoltare ed attenersi scrupolosamente ad una serie di messaggi sonori, spesso ripetuti più volte e ad alto volume, quali ad esempio:
-munirsi di valido biglietto di viaggio e vidimare lo stesso pena l’irrogazione di salatissime sanzioni;
-prestare la massima attenzione nel salire e scendere dal treno;
-rivolgersi al capotreno nella qualità “pubblico ufficiale” con le conseguenze penali che potrebbero derivare da eventuali comportamenti oltraggiosi e/o manifestazioni   di resistenza.
Peccato, tuttavia che non sempre le comunicazioni sonore funzionino a dovere, specialmente quando potrebbero concorrere ad “offrire informazioni puntuali e garantire valide soluzioni alternative di viaggio in caso di disservizi” nel rispetto quindi di uno degli impegni contenuti nella Carta dei Servizi offerta dalla Direzione regionale di Trenitalia.
E’ il caso di quanto verificatosi il 22 maggio 2015, e che purtroppo non costituisce un evento occasionale.
I termini della questione:
-i treni R 12763 Messina c.le - S. Agata Militello e Rv3831 Messina c.le - Palermo c.le   giungono quasi contemporaneamente alla stazione di Patti San Piero Patti, il primo sul terzo binario mentre il secondo sul primo;
-entrambi i semafori sono rossi;
-nessun annuncio sonoro informa i clienti/pendolari su quale dei due treni partirà per primo;
-nessuna informazione da parte del personale di bordo.
Considerato che, in passato, nel verificarsi di una siffatta situazione, RFI circolazione, ha dato precedenza al treno R 12763, i clienti/pendolari del treno Rv3831 diretti a Capo d’Orlando e S. Agata Militello abbandonano il citato mezzo di locomozione in favore del R12763, così come si comportano numerosi altri utenti già in attesa alla stazione di Patti.
Il tutto senza dimenticare che il primo ed il terzo binario sono raggiungibili sono tramite un sottopassaggio previa salita e discesa di numerosi gradini.
A seguire:
-ancora entrambi i semafori sono rossi,
-i passeggeri in questione riescono a stento a sedersi sul treno R12763, che, improvvisamente, si trasforma in verde il semaforo dell’altro treno Rv3831, il quale   prosegue la sua corsa con priorità in assenza di idonea informazione sonora.
Conseguentemente:
-i numerosi utenti che hanno preferito, senza alcuna colpa, utilizzare il treno R 12763 sono giunti a destinazione con un eccessivo intollerabile ritardo, pari a 34’ minuti a S. Agata Militello (ore 15.40 al posto delle 15.06).   
Quanto sopra premesso, si invita vivamente la Direzione regionale di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana per la Siciliana a porre in essere immediatamente tutti gli accorgimenti finalizzati ad evitare e/o prevenire siffatti inconvenienti.
Self-Service Stazione di Barcellona-Castroreale
Con la presente nota si vuole segnalare che da diverso tempo all’ interno della stazione in oggetto vi sono presenti due emettitrici self-service dalle quali è impossibile accedere al sistema di emissione di titolo di viaggio causa “Problemi Tecnici in una e nella seconda pagamenti e servizi non disponibili”
Numerose sono le lamentele pervenute al nostro Comitato Pendolari SICILIANI da parte degli utenti, in quanto sono impossibilitati ad utilizzarla.
Tale nota ha lo scopo di voler sollecitare Trenitalia divisione Commerciale ad un immediato intervento, al fine di potere utilizzare l’emettitrice self-service in tutte le modalità di pagamento.
Trenitalia spa per la regione Siciliana
RFI spa per la regione Siciliana
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Regione Siciliana                                                 
Torrenova,Messina 24.05.2015
Mondì Francesco Pendolari S.Agata M.-Messina - Comitato Pendolari Siciliani CIUFER                                                                                       

lunedì 25 maggio 2015

Blocco stazione Giarre-Riposto. Disservizi e disagi all’utenza sulla Me-Ct-Sr

Catania. Condividiamo la protesta per la chiusura di tutti i reparti e per ultimo la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Giarre, quello che non condividiamo affatto è la scarsa attenzione dimostrata da Trenitalia nell’assicurare i servizi sostitutivi a tutta l’utenza che si muove da Messina a Catania per il blocco dei binari alla stazione di Giarre-Riposto. Se il blocco è avvenuto tra le 11 e le 11.30 perchè non attivare da subito i bus sostitutivi per alleviare ritardi e disagi all’utenza viste tutte le soppressioni? A Catania è successo di tutto!!! Un locomotore Aln668 che viene fatto partire alle 14 circa da Catania per arrivare ad Acireale dove ci sarà, così dicono un bus sostitutivo per far proseguire il viaggio in direzione Messina. Ma nulla di tutto questo, arrivati ad Acireale non vi era alcun bus ad aspettare i viaggiatori che vengono rifatti salire sul trenino diesel per fare ritorno a Catania.
A Catania nel frattempo nessun annuncio sul da farsi, se non il continuo ripetere di annunci sonori “causa blocco stazione di Giarre-Riposto i treni potranno subire ritardi superiori ai 50 minuti”. Finalmente alle 14.45 circa compare il primo bus sostituivo e a distanza di qualche minuto ne arrivano altri 4. La gente si accalca per salire ma non c’è nessuno dell’assistenza, finalmente arriva qualcuno che da direttive. Viene fatta salire gente su un primo bus in direzione Acireale, Guardia Mangano-S.Venerina, Carruba, sino a Giarre-Riposto e li finisce la corsa, insomma il bus finalmente parte alle 15.00 circa. Mentre su un secondo bus sostitutivo veniva fatta salire altra gente, occupando tutti i posti disponibili, per partire alle 15.10 circa in direzione Acireale, Giarre-Riposto, Fiumefreddo di Sicilia e Taormina. La mia corsa-gita finisce a Fiumefreddo di Sicilia alle 17.02, considerato che ero giunto in stazione alle 13.50 e che ritardi permettendo giornalmente arrivo a Fiumefreddo di Sicilia alle 14.30 circa. Il bus sostitutivo proseguirà sino alla stazione di Taormina-Giardini dove fara scendere l’utenza che potrà proseguire in treno per raggiungere Messina.
Ci rendiamo conto che tutto può accadere essendo dei mezzi di trasporto, l’imprevisto ci può stare, quello che invece ci preme chiedere è: se il blocco è avvenuto tra le 11 e 11.30 Trenitalia avrebbe avuto tutto il tempo di recuperare i bus sostitutivi evitando così un disagio inutile alla clientela, oltre alla totale ed inesistente assistenza da parte del personale ferroviario che tra l’altro non è nemmeno salito a bordo del bus per accompagnare i passeggeri sino a destinazione. Se un evento del genere produce questi risultati, ci viene da pensare ad una eventuale emergenza più grave cosa potrebbe accadere???…Ci scusiamo…per il disturbo

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 20 maggio 2015

Ferrovia per Gela, sit-in per mantenere alta l'attenzione sulla ricostruzione del ponte ferroviario crollato

Caltagirone. Un sit-in... per non dimenticare, a distanza di ormai quattro anni, trascorsi dall'avvenuto crollo del ponte ferroviariodella linea ferrata Caltagirone-Gela e, di altri otto mesi passati dagli interventi di demolizione delle nove campate del viadotto ferroviario. 

Vagoni abbandonati da un anno su un binario della stazione

Sant'Agata Militello (Me). I convogli sono parcheggiati in attesa di essere smantellati. Da più di un anno numerosi vagoni sono parcheggiati al binario cinque della stazione di Sant'Agata Militell, in attesa di essere smantellati, materiale non più utilizzabile per il servizio viaggiatori. 

lunedì 18 maggio 2015

Una interrogazione al ministro delle infrastrutture sui numerosi incarichi del presidente di Rete Ferroviaria Italiana

Roma. Non sono fin troppi e in potenziale conflitto fra loro gli impegnativi incarichi ricoperti dal professore Dario Lo Bosco? Lo Bosco, che in passato è stato pure presidente dell'autorità portuale di Messina, infatti, oggi è, contemporaneamente...

Messa in esercizio Stazione di Terme Vigliatore e materiale rotabile da demolire alla Stazione di S.Agata Militello

Continua l’attività di monitoraggio delle Stazioni da parte del nostro Comitato Pendolari SICILIANI, considerato che, sarà chiusa per potenziamento infrastrutturale la tratta cosiddetta andatura lenta, bivio Terme Vigliatore -Patti , per un arco temporale compreso tra il 15 giugno 2015 ed approssimativamente 15 agosto 2015, sicuramente Trenitalia ha attivato tutte le forme di collegamento alternative per ridurre al minimo i disagi per gli utenti, turisti, dato il periodo di picco, che dovranno recarsi nella tratta interessata.
Il nostro Comitato Pendolari SICILIANI pone all’attenzione degli organi in indirizzo,  il motivo per cui dal 2009 inspiegabilmente risulta essere definitivamente chiusa ed anche in parte murata la stazione di Terme Vigliatore, tra l’altro ricadente nella tratta a doppio binario, con un bacino di utenza comprendente numerosi comuni della zona collinare ed  a forte vocazione turistica per la sua collocazione al centro del golfo che va da Tindari a Milazzo, inoltre nello stesso comune sono presenti un grosso centro termale con rinomato annesso centro benessere, e strutture ricettive.
Le nostre segnalazioni in partnership col comune di Terme Vigliatore risalgono alle date indicate (5.10.13- 16.10.13)
Si invita chi di competenza a valutare l’ipotesi di messa in esercizio della stazione in oggetto al fine di rendere più facile l’utilizzo del trasporto ferroviario con una offerta commerciale mirata ad attenuare i futuri disagi, ed arricchire la mobilità dei numerosi Pendolari/Cittadini della zona interessata.
Si fa presente inoltre, che alla Stazione di S.Agata Militello è da più di 1 anno che risulta essere parcheggiato al binario 5, in attesa di essere smantellato, il materiale rotabile ormai non più utilizzabile per servizio viaggiatori, di contro, in tutto questo tempo, i convogli risultano essere meta per senza tetto e nomadi di passaggio.
La presente nota ha lo scopo di sollecitare i dipartimenti di competenza, al fine di trovare nel più breve tempo possibile,” 1 anno crediamo sia già abbastanza”, una alternativa collocazione del materiale citato, evitando così di continuare a far sostare ed a fungere da dormitorio, il treno mai in partenza dal binario 5.
Trenitalia spa per la regione Siciliana
Divisione Offerta Commerciale
RFI spa per la regione Siciliana tutti i Dipartimenti
Al Sig. Sindaco del Comune di Terme Vigliatore
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti - Regione Siciliana
Torrenova,Messina 17.05.2015

Mondì Francesco Pendolari S.Agata M.-Messina - Comitato Pendolari Siciliani CIUFER                                                                                       

venerdì 15 maggio 2015

In Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno


Caltagirone-Gela Maggio 2011-Maggio 2015. 
Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.
Il Comitato Pendolari Siciliani assieme all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo, il Cub Trasporti di Ragusa, il C.I.U.Fe.R. (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), e il Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca, ha organizzato negli anni successivi al crollo ed organizza per domenica 17 maggio 2015 con appuntamento davanti la stazione ferroviaria di Caltagirone dalle ore 10 alle ore 12, un Sit-In, per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria, cercando di sollecitare l’intervento del governatore Crocetta ad interessarsi sulle future sorti di questa importante arteria ferroviaria chiedendo a Rete Ferroviaria Italiana cosa vuole fare della Caltagirone-Gela.
Il 7 ottobre 2014 venivano definitivamente fatte brillare le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela per mettere in sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni. Sono stati spesi all’incirca un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva a parte i soldi spesi per la demolizione.
Nemmeno nell’occasione del 9 febbraio 2015 in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo, nessuno di questi compreso l’allora primo cittadino di Gela abbiano chiesto al presidente di Rete Ferroviaria Italiana Lo Bosco notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura che interessa i territori della provincia di Catania e Caltanissetta.
Questo è l'interesse dimostrato dalle nostre Istituzioni nel migliorare quelle infrastrutture che per incuria o per fenomeni naturali hanno bisogno di attenzione. Attenzione che non può essere rivolta alla sola Palermo-Catania ma a tutte quelle infrastrutture che l'Unità d'Italia ci ha lasciato in eredità e che stiamo facendo pian piano scomparire. 
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

Trasporti siciliani nel baratro. Palermo e Catania non sono state mai così lontane…a rischio i treni per il Nord

Trasporti siciliani. Palermo e Catania non sono state mai così lontane dopo il cedimento del viadotto Himera sulla A19, i 200 km circa raggiungibili in soli due ore in macchina sono solo un lontano ricordo, resta una Sicilia spezzata in due e tempi di percorrenza infiniti. Il Treno Minuetto che collega le due città ha avuto la meglio per i  tempi di percorrenza inferiori rispetto agli autobus  che per adeguarsi hanno dovuto abbassare il costo del biglietto del 30% e non c’è traccia dei collegamenti aerei menzionati all’inizio dal sindaco Bianco e dal presidente Crocetta,  il trasporto ferroviario però rischia di subire l’ennesimo smacco.
La realtà è che se il ministro Delrio non bandisce la gara per la lunga percorrenza, la Sicilia dal primo gennaio 2016 sarà senza alcun treno che va a Roma o a Milano. A dichiararlo Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari Siciliano.
“A niente sono valsi gli incontri che abbiamo fatto a Messina e neanche aver creato il movimento “#Ilferribottnonsitocca” davanti alla Chinnici, vice presidente della Regione. Neppure l’incontro alla Regione (c’era anche Orlando) servì a molto - dichiara Malponti - La notizia di quel giorno fu la non-cravatta di Accorinti. Eppure proprio quel giorno venne chiesto ai sindaci, che non erano d’accordo, di mettere nero su bianco il loro disappunto. L’unico che l’ha fatto è stato proprio Accorinti. Né Leoluca Orlando né Enzo Bianco hanno preso carta e penna. Però poi hanno fatto la sfilata su un treno nuovo che è vecchio di dieci anni. Il “nuovo” treno di nuovo ha solo la pellicola esterna uniformata a i treni di tutta Italia con una livrea che si chiama Dtr “. Secondo Giosuè Malaponti le responsabilità maggiori sarebbero di Orlando il presidente Anci in Sicilia , lui dovrebbe rappresentare tutti i Comuni...continua a leggere

mercoledì 13 maggio 2015

Trasporti Sicilia. A rischio i treni per il Nord, e totale silenzio sul Contratto di Servizio.

A rischio i treni per il Nord..Questo però al sindaco Bianco, al sindaco Orlando e forse meno ad Accorinti, che è l’unico che ha mostrato attenzione per il marasma che abbiamo creato a febbraio per il paventato taglio dei treni diurni, non sembra interessare.
Nessuno ha preso carta e penna. La causa scatenante: aver saputo che da giugno (mese del cambio orari di TrenItalia) in Sicilia facevano scendere le persone a piedi con i bagagli, salire sul traghetto, riscendere a Villa, fare un bel tratto a piedi per poi risalire finalmente sul treno che li avrebbe portati a destinazione. Gli unici treni in cui questo non accadeva erano i due notturni.
«A niente sono valsi gli incontri che abbiamo fatto a Messina e neanche aver creato il movimento “Il ferriboat non si tocca” davanti alla Chinnici, vice presidente della Regione. Neppure l’incontro alla Regione (c’era anche Orlando) servì a molto. La notizia di quel giorno fu la non-cravatta di Accorinti. Eppure proprio quel giorno venne chiesto ai sindaci, che non erano d’accordo, di mettere nero su bianco il loro disappunto. L’unico che l’ha fatto è stato proprio Accorinti. Né Leoluca Orlando né Enzo Bianco hanno preso carta e penna. Però poi hanno fatto la sfilata su un treno nuovo che è vecchio di dieci anni. Il “nuovo” treno di nuovo ha solo la pellicola esterna uniformata a i treni di tutta Italia con una livrea che si chiama “Jazz”.
«La cosa grave è che stanno sottovalutando i collegamenti a lunga percorrenza. Soprano, ad di TrenItalia, mi conferma … continua a leggere...

mercoledì 6 maggio 2015

Comitato Pendolari Siciliani: monitorati i 14 treni veloci che da lunedì 4 maggio collegano Catania e Palermo

Nel complessivo due treni regionali veloci sono arrivati in anticipo (6 minuti); sette regionali veloci sono arrivati entro i 5 minuti di ritardo che stranamente non viene considerato tale (19 minuti); i rimanenti cinque regionali veloci sono arrivati oltre i 10 minuti di ritardo (124 minuti).
Si rende necessario riformulare l’orario di partenza da Catania del regionale veloce 3801 almeno alle 4.45/4.50 e prevederne l’arrivo a Palermo almeno per le ore 7.30/7.45 per dare la possibilità ai molti pendolari di poter arrivare in tempo nei propri luoghi di lavoro.
Con l’offerta dei treni regionali veloci è stato cancellato il treno regionale 8694 delle ore 4.42 da Caltanissetta C.le che con la coincidenza a Roccapalumba-Alia con il treno regionale 3882 proveniente da Agrigento arrivava a Palermo alle 7.00.
Tra l’altro con la rimodulazione del regionale 8696 da Caltanissetta C.le delle ore 5.07sono state  abolite le fermate di Villalba e Valledolmo creando un duplice disagio ai pendolari della provincia nissena:- il primo quello di non avere più un treno che arrivi a Palermo entro le sette del mattino; - il secondo, oltre alla soppressione delle fermate di Villalba e Valledolmo il treno arriva a Palermo alle 7.25.  
Siamo sicuri che è stata una svista nell’elaborazione della nuova offerta dei regionali veloci e che prima possibile Regione e Trenitalia interverranno a ripristinare tale grave disservizio.

La Sicilia è ancora l'isola dello sviluppo negato

Ferrovie ferme alla monorotaia, crolli stradali, malversazione pubblica.
Per spiegare meglio lo squilibrio con cui la Sicilia organizza i trasporti e pianifica la mobilità, basti ricordare che in dieci anni la Regione ha speso in infrastrutture ferroviarie solo 1 euro e 50 centesimi per ciascun abitante, 100 milioni in sei anni per le strade provinciali, ma ha devoluto 150 milioni di euro, solo nel 2014, per foraggiare il trasporto su gomma. Due soltanto sono i treni diretti…continua a leggere 

martedì 5 maggio 2015

Treni veloci le sette coppie in circolazione sulla Catania-Palermo

Sono partiti ieri 4 maggio i quattordici treni regionali veloci che collegano le due città capoluogo Catania-Palermo.
La programmazione di Trenitalia prevedeva l’entrata in esercizio di questi treni a fine 2015 con il cambio orario e come offerta commerciale facente del nuovo Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano, di cui ancora non si conoscono i contenuti, ritenuti da noi più importanti dell’offerta treni che si metterà in circolazione sulle tratte ferroviarie.
Grazie all’intervento prodigioso di “Madre Natura” che ci ha dato una mano nel far vedere, a chi di dovere, le arretratezze e i fabbisogni infrastrutturali e di far sentire, sempre a chi di dovere, quanto veniva richiesto, da anni a gran voce, da tutti i siciliani sul fabbisogno di una mobilità eco-sostenibile.
Abbiamo voluto monitorare questo primo giro di boa dei treni regionali veloci e, questi sono i risultati:
-        Treno regionale veloce 3800 minuti di ritardo 4
-        Treno regionale veloce 3801 minuti di ritardo 3
-        Treno regionale veloce 3802 minuti di ritardo 13
-        Treno regionale veloce 3803 minuti di ritardo 3
-        Treno regionale veloce 3804 minuti di ritardo 1
-        Treno regionale veloce 3805 minuti di ritardo 2
-        Treno regionale veloce 3806 minuti di ritardo 17
-        Treno regionale veloce 3807 minuti di ritardo 1
-        Treno regionale veloce 3808 minuti di ritardo 5
-        Treno regionale veloce 3809 minuti di ritardo 41
-        Treno regionale veloce 3810 minuti di ritardo 39
-        Treno regionale veloce 3811 minuti di ritardo 14
-        Treno regionale veloce 3812 minuti di anticipo 4
-        Treno regionale veloce 3813 minuti di anticipo 2
Nel complessivo due treni regionali veloci sono arrivati in anticipo (6 minuti); sette regionali veloci sono arrivati entro i 5 minuti di ritardo che stranamente non viene considerato tale (19 minuti); i rimanenti cinque regionali veloci sono arrivati oltre i 10 minuti di ritardo (124 minuti).
Si rende necessario riformulare l’orario di partenza da Catania del regionale veloce 3801 almeno alle 4.45/4.50 e prevederne l’arrivo a Palermo almeno per le ore 7.30/7.45 per dare la possibilità ai molti pendolari di poter arrivare in tempo nei propri luoghi di lavoro.
Con l’offerta dei treni regionali veloci è stato cancellato il treno regionale 8694 delle ore 4.42 da Caltanissetta C.le che con la coincidenza a Roccapalumba-Alia con il treno regionale 3882 proveniente da Agrigento arrivava a Palermo alle 7.00.
Tra l’altro con la rimodulazione del regionale 8696 da Caltanissetta C.le delle ore 5.07 sono state  abolite le fermate di Villalba e Valledolmo creando un duplice disagio ai pendolari della provincia nissena:- il primo quello di non avere più un treno che arrivi a Palermo entro le sette del mattino; - il secondo, oltre alla soppressione delle fermate di Villalba e Valledolmo il treno arriva a Palermo alle 7.25.  
Siamo sicuri che è stata una svista nell’elaborazione della nuova offerta dei regionali veloci e che prima possibile Regione e Trenitalia interverranno a ripristinare tale grave disservizio.

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 4 maggio 2015

I tempi biblici della Catania-Palermo, altro che sfida

Desideriamo ribadire all’assessore Pizzo che i treni veloci dovevano essere messi in circolazione già dal cambio orario di giugno 2013, cosa che è stata fatta ma con una sola coppia di treno che impiegava 3 ore e 19 minuti. Perchè non sono stati rispettati i tempi di percorrenza previsti sulla Catania-Palermo di 2 ore e 45 minuti dichiarati e sottoscritti nel CIS “Contratto Istituzionale di Sviluppo”, firmato il 28/02/2013 tra il governatore Crocetta, il Ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie Italiane? Ringraziamo "Madre Natura" per averci dato una mano a far vedere ai ciechi i fabbisogni infrastrutturali e di far sentire ai sordi quanto veniva veniva richiesto a gran voce da tutti i siciliani. 
Grazie...Madre Natura!










domenica 3 maggio 2015

Treni "Minuetto" in Sicilia in servizio da oltre dieci anni

Noto. Dieci anni come ieri a Noto, nell’occasione della presentazione del progetto di ammodernamento ed elettrificazione della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, veniva presentato e consegnato alla stazione ferroviaria di Noto il primo treno “Minuetto Diesel” alla presenza del Sottosegretario di Stato per i Beni e le Attività Culturali, on. Nicola Bono, dell'A.D. di Rete Ferroviaria Italiana, Mauro Moretti, dell'assessore regionale al Turismo e ai Trasporti, on. Fabio Granata, del presidente della Provincia di Ragusa, Giovanni Francesco Antoci, del presidente della Provincia di
Siracusa, Bruno Marziano e dei sindaci dei comuni del comprensorio.

Il progetto MINUETTO è partito nel 2001, con l'avvio da parte di Trenitalia del programma di rinnovo della flotta regionale, in funzione di una crescente domanda di collegamento tra i capoluoghi e le città minori all'interno delle regioni, anche in funzione della decentralizzazione di grandi impianti industriali e commerciali.
SCHEDA TECNICA
MINUETTO è realizzato da ALSTOM Ferroviaria appositamente per Trenitalia e nasce come versione italiana della famiglia ALSTOM CORADIA, una gamma di treni che risponde alle esigenze della crescente urbanizzazione e dello sviluppo delle regioni al di fuori delle grandi città. Ciascun convoglio è formato da tre elementi, con la struttura delle casse motori alle estremità ed una rimorchiata intermedia.
Nell'insieme il treno è lungo 51,9 metri ed è largo 2.950 mm.
L'altezza del piano di salita a bordo è di soli 60 cm.
MINUETTO trasporta fino a 345 passeggeri, con 122 posti a sedere, di cui 24 in prima classe, a cui vanno aggiunti 23 strapuntini.
La velocità massima raggiungibile dal treno nella versione con motori elettrici è di 160 km/h, mentre per i treni diesel è di 130 km/h.
L'accelerazione va da 0 a 120 km/h in 52 secondi con una successiva percorrenza di un Km ogni 30 sec.
Tre le porte di accesso, una per elemento, di cui una attrezzata con pedana mobile per agevolare i disabili nell'accesso.
In ogni treno è prevista un'area multifunzionale per il trasporto di biciclette e bagagli. Molte le novità a bordo:
- impianto di video-sorveglianza per prevenire le aggressioni
- display luminosi interni visibili da ogni punto del treno
- impianto di sonorizzazione
- scritte in braille
- toilette autopulenti
- prese di corrente a 220 V per l'alimentazione di cellulari e PC portatili
- tavolinetto estraibile con portarifiuti.
CURIOSITA’
Per costruire il MINUETTO occorrono 54 tonnellate d'acciaio e quasi due tonnellate (1.820 kg) di vernice.
In più, dopo la verniciatura, MINUETTO viene ricoperto con una speciale pellicola antigraffiti (220 mq per treno), ovvero un film vinilico, già utilizzato da Trenitalia per la sua flotta, sul quale è applicato materiale poliestere che consente la facile rimozione dei graffiti.
Nella versione elettrica il treno "consuma" una potenza di 1500 KW, che non viene sprecata perché "recuperata" come energia per lo frenatura del treno.
MINUETTO dispone di un avanzato sistema informatico (logica di veicolo TCMS): circa 40 computer gestiti da un cervello unico del treno controllano anche le corrette manovre dei macchinisti, garantendo massima sicurezza nell'esercizio.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 2 maggio 2015

Trenitalia-Regione, ecco il contratto di servizio

In esclusiva la bozza del documento ultimato il 2 aprile scorso. Il piano prevede collegamenti più veloci e treni turistici, ma “solo” 23 mila km in più rispetto ad oggi.
Un accordo di programma da 112 milioni, offerte su due livelli di servizio per collegamenti più veloci tra i capoluoghi, treni turistici in sinergia con la Fondazione Fs, integrazione tariffaria nelle aree urbane di Palermo, Catania e Messina. Ma anche un’ipotesi di investimento da 150 milioni per acquistare 15 complessi elettrici e 15 diesel per rinnovare il parco rotabile. Questi i contenuti chiave della bozza del nuovo contratto di servizio tra Trenitalia e Regione per l’offerta in Sicilia, documento “chiuso” il 2 aprile scorso e che adesso è al vaglio delle parti. Quasi invariati i chilometri: dai 9 milioni 276 mila e 40 di oggi si passa a 9 milioni 299 mila. Ma è sui servizi veloci che si gioca gran parte della “scommessa”. In esclusiva scopriamo come, nel dettaglio, tratta per tratta.  
Palermo-Messina
Confermate le 6 coppie di regionali veloci, ma con 5 fermate (oggi sono 6-7), cioè Termini Imerese, Cefalù, Sant’Agata di Militello, Patti e Milazzo, e un tempo di percorrenza di 2 ore e 40. Due coppie, però, rimangono in subordine al progetto sulla lunga percorrenza, ancora al centro di “trattative” con Roma. Le altre corse hanno nella stazione di Sant’Agata Militello il punto di rottura: 9 coppie regionali copriranno la linea Palermo- Sant’Agata in 1 ora e 55 minuti (fermate a Bagheria, Termini e in tutte le stazioni) e altrettante la Sant’Agata-Messina in 1 ora e 35 minuti (fino a Milazzo fermate in tutte le stazioni). Oggi, invece, l’offerta è più frammentata con 6 regionali Palermo- Messina, 8 Messina-Palermo, 2 coppie Palermo-Sant’Agata, 2 Palermo-Cefalù, 5 Messina- Sant’Agata e 4 Messina-Milazzo. Inoltre raddoppiano le coppie regionali Messina-Milazzo- Patti: da quattro a otto, con una percorrenza di un’ora. Da 19 a 21 le coppie regionali Palermo- Termini (40 minuti, due coppie prolungate su Cefalù).
Messina-Catania-Siracusa
Anche qui prevale la scelta di “spezzare” le corse, in questo caso a Taormina. Quindi, rispetto agli attuali 14 regionali Messina- Catania e agli altrettanti Catania- Messina, ecco cosa prevede il piano: 7 coppie di regionali veloci Messina-Catania (1 ore e 20 minuti, 5 fermate), 7 coppie Messina-Taormina (1 ora, 9 fermate), 13 coppie Catania-Taormina da 50 minuti (che sostituiscono anche le tratte Catania- Giarre e Catania-Fiumefreddo). Stessa logica per la tratta Messina-Siracusa: previste due coppie di regionali veloci più una periodica estiva, 2 ore e 30 minuti, 9 fermate (con due coppie subordinate al progetto sulla lunga percorrenza); a queste si aggiungono 2 coppie regionali Taormina-Siracusa (2 ore, 12 fermate). Immutate le tre coppie regionali Catania-Siracusa.

mercoledì 29 aprile 2015

Treni veloci Catania-Palermo e lunga percorrenza a rischio per la Sicilia nel 2016.

Sicilia. Prendiamo atto dell’impegno, vista l’emergenza, che ha dimostrato Trenitalia con la Regione Siciliana per risolvere nell’immediato la mobilità sull’asse Catania-Palermo, approntando inizialmente una coppia di treni veloci e successivamente con l’elaborazione dell’offerta di 7 coppie treni che dal 3 maggio copriranno, con partenza cadenzata ogni due ore, la mobilità tra le due Città Metropolitane.
Oltre questo impegno, del quale prendiamo atto, ringraziamo il neo direttore di Trenitalia, Ing. Maurizio Mancarella, mentre desideriamo ribadire all’assessore Pizzo che i treni veloci dovevano essere messi in circolazione già dal cambio orario del giugno 2013, cosa che è stata fatta ma con una sola coppia di treno che impiegava a tutt’oggi 3 ore e 19 minuti non rispettando i tempi di percorrenza previsti in 2 ore e 45 minuti dichiarati e sottoscritti nel CIS “Contratto Istituzionale di Sviluppo” firmato il 28/02/2013 tra il governatore Crocetta, il Ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie Italiane.
Desideriamo, inoltre, portare a conoscenza alcuni aspetti importanti:
·      che i treni utilizzati sono i treni “Minuetto” cofinanziati, con l’accordo attuativo di aprile 2004, a fronte di una spesa complessiva di 153 milioni di Euro, di cui 46 milioni di euro quale co-finanziamento da parte della Regione Siciliana e di 107 milioni di euro da parte di Trenitalia S.p.A., quindi parliamo di treni che hanno già circa 10 anni di servizio e che sono stati rivampizzati con la nuova livrea “Jazz” di Trenitalia.
·      che occorre cambiare il tipo di materiale rotabile, almeno per il primo treno in partenza da Catania, visto il sovraffollamento tra Enna e Caltanissetta, andrebbe bene per evitare il sovraffollamento un locomotore E464 con quattro vetture UIC-X o MDVC al seguito con circa 400 posti.
·      che sarebbe consigliabile spostare la partenza dei treni delle ore 5.28 almeno alle ore 5.00 come avviene sui primi treni del mattino nella Messina-Palermo.
Un punto importante di cui non conosciamo i contenuti è il Contratto di Servizio per il Trasporto ferroviario, secondo noi più importante dell’eventuale offerta commerciale che dovrà entrare in esercizio a fine 2015, poichè sull’offerta se non dovesse andare bene qualche traccia oraria è possibile intervenire in corso d’opera mentre per le norme del Contratto di Servizio dovremmo aspettare la scadenza prevista per il 2019.
Infine chiediamo alla Regione Siciliana di voler intervenire sui “Treni a lunga percorrenza da e per il nord a rischio nel 2016.
I “Treni a lunga percorrenza”  saranno a rischio in Sicilia dal primo gennaio 2016, se il Ministero dei Trasporti non bandirà la gara per l’affidamento del servizio entro il 2015, quindi chiediamo un intervento urgente da parte delle Istituzioni regionali presso il ministero dei trasporti per sollecitare le procedure di gara a garanzia della Continuità Territoriale della Sicilia.

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

Catania-Palermo in treno con nuovi 14 collegamenti

Dal prossimo 3 maggio passano da due a ben 14 i treni che ogni giorno collegano il capoluogo siciliano alla città etnea, di cui quattro con tempi di viaggio di soli 2.47 minuti.
Trenitalia si è attivata fattivamente per rispondere al crescente bisogno dell’utenza di viaggiare tra le due importanti città, offrendo una soluzione di viaggio comoda, sicura ed economica.
E’ possibile acquistare il proprio titolo di viaggio presso le biglietterie di Trenitalia, ed a partire dal 2 maggio anche da questo sito, alle self service nelle agenzie di viaggio e punti vendita convenzionati. Clicca qui per scaricare gli orari


martedì 21 aprile 2015

Alla ricerca dei treni veloci Palermo-Catania nel portale web di Trenitalia

Palermo.A tutt’oggi chi si trova a consultare il portale www.trenitalia.it per organizzarsi il viaggio in treno da Catania a Palermo e viceversa non trova nella ricerca la coppia dei treni regionali veloci, già in circolazione da lunedì 13 aprile. Treni istituiti in occasione del cedimento del viadotto Himera sull’A19 Catania-Palermo, avvenuta lo scorso 10 aprile. A distanza di dieci giorni dalla prima cosa veloce, questi treni veloci non sono ancora visibili e quindi non acquistabili online sul portale di Trenitalia. Bastava, sin da subito, inserire nella homepage del portale un semplice banner-news (vedi foto allegata), assieme agli altri banner-spot, con la seguente dicitura: Si avvisa la clientela che dal 13 aprile 2014 sulla relazione Catania-Palermo è stata istituita una nuova coppia di treni: RV34949 ore 5.28 Catania-Palermo(8.38) e RV31900 ore 17.30 Palermo-Catania(20.30) al momento non visibili sul portale per problemi tecnici. Rivolgersi alle biglietterie per l’acquisto. Un disservizio questo che non può ricadere sull’operato della Direzione Sicilia di Trenitalia che immediatamente si è attivata, con ottimi risultati, a far superare l’emergenza dei collegamenti tra le due Città.
A chi rivolgere il nostro…ci scusiamo per il disagio per la tempestiva informazione all’utenza???

Giosue Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani
Questa la ricerca del viaggio di oggi:


mercoledì 15 aprile 2015

I pendolari Siciliani: “Chiederemo gli aerei da Catania e Palermo su Comiso per raggiungere Gela e Ragusa”

La Sicilia che si sbriciola. Agrigento tre ponti crollati in 6 anni altri due chiusi, A19 Catania-Palermo chiusa tra Scillato e Tremonzelli per pericolo di crollo dei viadotti e Sicilia recisa in due.
Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria. 
Il Comitato Pendolari Siciliani ha organizzato per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria, qualche anno dopo il crollo, diversi sit-in cercando di sollecitare l’intervento delle tre amministrazioni locali Caltagirone, Niscemi e Gela ad interessarsi sulle future sorti del tracciato ferroviario presso Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Siciliana. Il 7 ottobre 2014 le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela venivano definitivamente fatte brillare per mettere in sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni.
Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno.
Nemmeno nell’occasione in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Battista Pizzo, nessuno di questi compreso il primo cittadino di Gela il Dott. Angelo Fasulo ha chiesto al presidente di Rete Ferroviaria Italiana notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura.
Altra segnalazione che desideriamo sottoporre al governatore Crocetta sull’attuale emergenza di mobilità è su Ragusa e la sua provincia. Territori penalizzati dai pochi collegamenti ferroviari e per non avere un chilometro di autostrada che la colleghi velocemente con il resto dell'Isola. In questo momento di estrema necessità ed emergenza nei collegamenti con Catania e Palermo, ci sembra opportuno, e perché no, doveroso chiedere dei voli aerei che colleghino Catania e Palermo con l'aeroporto di Comiso per raggiungere Gela e Ragusa.
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 14 aprile 2015

Continuità Territoriale approvata in Commissione Risoluzione che impegna il governo regionale

Palermo. Nota Stampa del “Movimento Popolare Sicilia & Calabria #ilferribottenonsitocca”.
Approvata all'unanimità in IV Commissione all'ARS la Risoluzione presentata dall’On. Valentina Zafarana, sulla Continuità Territoriale.
E’ un impegno per il governo della Regione e per esso l’assessore regionale delle infrastrutture e della mobilità a contrastare i tagli paventati da FS nel trasporto ferroviario da e verso il Continente.
L’ex Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ebbe modo di ribadire che i progetti di dismissione del servizio ferroviario a lunga percorrenza erano legati all’assenso degli Enti Locali, nonostante le pressioni esercitate da questo Movimento Popolare, Il presidente Crocetta e L’assessore Pizzo hanno indossato gli abiti di Pilato per evitare di pronunciarsi contro i tagli presentati da FS ai sindacati il 2 febbraio u.s.
Per fare emergere la voce di dissenso del popolo siciliano è stata necessaria la Risoluzione proposta della deputata del M5S Valentina Zafarana, votata all’unanimità dai membri della IV Commissione dell'ARS compresi PD e PDL
La risoluzione impegna il Governo della Regione “…ad attivare ogni utile iniziativa allo scopo di garantire che il diritto alla mobilità dei siciliani non venga ridimensionato attraverso la soppressione del traghettamento dei treni a lunga percorrenza…”
Alla luce dei fatti, il nuovo Ministro Delrio non può che prendere atto della volontà del territorio e invitare FS ad archiviare definitivamente l’idea di soppressione del Servizio ferroviario universale da e per la Sicilia.
Il Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca accoglie con soddisfazione il risultato ottenuto alla Regione ma resta mobilitato in attesa delle prossime iniziative del Governo che non possono limitarsi a mantenere lo status quo. Il servizio essenziale dovuto ai cittadini versa in condizioni da terzo mondo dei trasporti, scientemente abbandonato a se stesso per disincentivarne l’utilizzo da parte di un’utenza valutata di serie B; la lotta di questo movimento andrà avanti fin quando non sarà colmato il gap di qualità del trasporto ferroviario fra la Sicilia e le Regioni destinatarie di ingenti investimenti per la realizzazione dell’alta velocità.
Rivendichiamo pari dignità e servizi essenziali efficienti, treni veloci su navi moderne per la garanzia della continuità territoriale e servizio di traghettamento con i mezzi veloci per il diritto alla mobilità nell’area integrata dello Stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!  






















Palermo-Catania "E ora ci dimenticheranno"

Il caso. Pessimismo nei paesi madoniti dopo l'interruzione dell'autostrada tra Scillato e Tremonzelli

Catania-Palermo, l'alternativa che non c'è

Palermo. Una richiesta importante da parte nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di Trenitalia che questa nuova coppia di treni abbia le giuste coincidenze in arrivo a Catania per proseguire verso Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a Palermo in direzione Trapani e che ai primi treni del mattino venga fissato l'orario di partenza alle 05.00 così come avviene per i treni da Messina a Palermo e viceversa.

domenica 12 aprile 2015

Treni pseudo veloci sulla Catania-Palermo

Si doveva aspettare questa inaspettata chiusura di un tratto dell’A19 per evidenziare il problema mobilità su ferro tra Palermo e Catania. Mercoledì 16 aprile era previsto un incontro tra i sindaci di Catania, Enna, Caltanissetta e Palermo per concordare due nuove coppie di treni, in vigore al cambio orario di giugno, sulla tratta ferroviaria, biblica riferita i tempi di percorrenza, Palermo-Catania. Questo evento eccezionale ha fatto sì di far partire, giustamente questo servizio ma ci lasciano in dubbio i lunghi tempi di percorrenza 191 minuti salvo ritardi, pari a 3 ore e 11 minuti. Sono trascorsi due anni dal 28 febbraio 2013 data della sottoscrizione da parte del governatore Crocetta del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) nel quale venivano evidenziato a pagina 8 (si allega slide Cis) i tempi di percorrenza attuali della Catania-Palermo in 2 ore e 45 minuti ma di questi orari di percorrenza a tutt’oggi nemmeno l’ombra. Una richiesta importante da parte nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di Trenitalia che questa nuova coppia di treni abbia le giuste coincidenze in arrivo a Catania per proseguire verso Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a Palermo in direzione Trapani e che ai primi treni del mattino venga fissato l'orario di partenza alle 5.00 così come avviene per i treni da Messina a Palermo. 

venerdì 3 aprile 2015

"Nuove navi e più fondi" Franza, sbarco a Catania

Messina addio, lo scalo etneo "ub" per le tratte con Napoli. Investiamo in una città con più sensibilità e infrastrutture.

Pendolari Siciliani: Pesce di aprile di Trenitalia in Sicilia su 150 treni monitorati 108 in ritardo

Visti i disagi subiti dei pendolari nella prima mattinata di ieri, abbiamo voluto fare un monitoraggio dei treni dell’intera giornata su alcune delle più importanti tratte ferroviarie siciliane. 
Monitoraggio che abbiamo voluto attuare non poteva essere un pesce d’aprile ma per renderci conto di tanto in tanto cosa succede alla circolazione ferroviaria nell’Isola.
Nell’attesa di capire se l’assessore ai trasporti Giovanni Pizzo si sia convinto a voler presentare ai pendolari i contenuti del “Contratto di Servizio” per il trasporto ferroviario, prima di essere sottoscritto dalla Regione Siciliana e da Trenitalia.
Ritornando al monitoraggio questi sono i risultati sulle tratte ferroviarie monitorate:
Trapani – Palermo
Treni monitorati 17 in orario 5 in ritardo 12 minuti accumulati di ritardo 75  
Agrigento – Palermo 
Treni monitorati 24 in orario 1 in ritardo 23 minuti accumulati di ritardo 447
Palermo – Messina
Treni monitorati 40 in orario 12 in ritardo 28 minuti accumulati di ritardo 249
Messina-Siracusa
Treni monitorati 69 in orario 24 in ritardo 45 minuti accumulati di ritardo 523
Il bilancio dei ritardi in questo primo giorno del mese di aprile riteniamo sia molto pesante visti i risultati: su 150 treni monitorati 42 di questi sono in orario e i rimanenti 108 hanno accumulato un ritardo complessivo di 1294 minuti pari a 21 ore e 34 minuti.
Una domanda ci sorge spontanea, quale penalità è prevista nel redigendo Contratto di servizio in una situazione del genere? Quali e che tipo di sanzioni sono previste all’impresa ferroviaria? Come verranno valutati i cinque minuti di ritardo dall’orario di arrivo che Trenitalia non considera come ritardo?
Ad oggi non ci è dato ancora conoscere i contenuti di questo contratto, in barba alla trasparenza e alla partecipazione di chi in tutti questi anni si è adoperato per migliorare le condizioni di viaggio e che doveva essere la base per la redazione di questo importante documento che detterà le regole per un trasporto ferroviario più efficiente ed efficace per l’utenza pendolare siciliana, ma all’assessore Pizzo tutto questo non interessa. 
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer