sabato 24 gennaio 2015

Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Me-Ct-Sr e Me-Pa

Sicilia. Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo
Periodo di Riferimento: Novembre-Dicembre 2014
Obiettivi: Sensibilizzare Regione Siciliana e Trenitalia a rilanciare gli investimenti sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Autori: Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
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Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e nella società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro e studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a 1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli abbonati.
L’indagine condotta nelle giornate lavorative del periodo novembre-dicembre 2014, riguarda due rilevazioni dati rispettivamente di 2.578 treni sulla direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa e 1.134 treni sulla direttrice tirrenica Messina-Palermo.

Direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa (dal 10/11 al 31/12/2014)
Per quanto concerne la Messina-Catania-Siracusa, la tabella seguente mostra più specificatamente la distribuzione dei 2.578 treni monitorati secondo la puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi.
Sul totale dei 2.578 treni monitorati, il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, mentre i treni arrivati in anticipo sono 838 (32,51%) e solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in perfetto orario.
Ancora una volta si conferma il trend di treni arrivati in anticipo, vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell'orario previsto.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni si attestano oltre le 163 ore (precisamente 9.791 minuti). 
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato, per la tratta in parola, 56 treni soppressi, pari al 2,17% del totale. Tale dato risulta ancora più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 3884 Km/treno, dato ovviamente sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 834 pari al 32,35%: per Trenitalia il ritardo sino a cinque minuti non viene considerato come “ritardo”.
Ancora più in dettaglio 310 treni, pari al 12,02%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 188 treni (il 7,29%) da 11 e 20 minuti, e ben 164, cioè il 6,36% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
Altresì i dati raccolti dimostrano di fatto che, i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 1383 minuti di anticipi, pari a quasi 23 ore.

Direttrice tirrenica Messina-Palermo (dal 17/11 al 31/12/2014)
L’analisi eseguita sulla Messina-Palermo, ha riguardato invece 1.134 treni.
Il 67,20% , pari a 762 treni, è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, e parallelamente quelli arrivati in anticipo sono stati 290 (25,57%). Soltanto il 7,23% (82 treni) è arrivato in perfetto orario.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni sulla tratta Messina-Palermo si attestano anche qui oltre le 200 ore (204 ore, pari a 12.272 minuti).
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato la soppressione di 23 treni, pari al 2,03% del totale monitorato. Anche qui il dato risulta più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 5946 Km/treno, ricordiamo dato sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 257 pari al 22,66%, poi 163 treni, pari al 14,37%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 181 treni (il 15,96%) da 11 e 20 minuti, e ben 138, cioè il 12,17% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
I cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 839 minuti di anticipi, pari a circa 14 ore.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi.
Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica (Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Chi controlla l’operato di Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque? Chi di competenza dovrà, se previsto, sanzionare l’operato di Trenitalia?
Questi sono solo alcuni dei quesiti per i quali chiediamo risposte certe ed esaustive da parte degli organi competenti.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato.
Compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e alla Regione Siciliana che in questi anni ha portato a termine, dal punto di vista amministrativo, le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 relativo al passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora, riuscita a farsi trasferire dal Ministero le risorse finanziarie previste nell’accordo di programma per il trasporto ferroviario isolano, per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.
Nel contratto di servizio occorre tenere presente due cose: la prima, che Trenitalia farà valere tutto il suo peso presentando un Contratto di Servizio ad uso e consumo essendo in regime di monopolio e la seconda alla Regione di non cadere nella trappola del treno della politica.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità eco ed equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione in materia di trasporti e di infrastrutture, è stata relegata dalla politica regionale e nazionale.
Fiumefreddo di Sicilia, 15 gennaio 2014
Giosuè Malaponti - Comitato pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 13 gennaio 2015

Trasporti, Sicilia isola inaccessibile 'Crocetta studi il metodo Bassolino' | lasiciliaweb.it

Sicilia. L'analisi. Il professore Russo: "La ferrovia è il mezzo del futuro, la Campania in pochi anni è diventata modello per l'Ue. Catania? Serve la stazione sotto Fontanarossa, è strategica per lo sviluppo". Il caso del semaforo di Messina che manda in centro le auto in arrivo con i traghetti.

martedì 6 gennaio 2015

L'odissea sul treno, il Comitato Pendolari chiede spiegazioni a Ferrovie e Regione.

S.Agata Militello. Il 31 dicembre 2014 sulla linea Palermo-Messina. Nessuna informazione è giunta ai viaggiatori in merito alla limitazione fino alla stazione di S. Agata Militello causa interruzione di linea per avversità atmosferiche, per non parlare di quando i viaggiatori dei treni in oggetto arrivati al binario 4 della stazione di S. Agata M. potessero proseguire, e con quale mezzo, dato che nessuno ha accolto i numerosi viaggiatori in stazione, eccetto il sindaco di S. Agata Militello e gli operatori della protezione civile.
In previsione delle avverse condizioni atmosferiche Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, nelle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare, e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio, che dato i fatti accaduti ieri in Sicilia non ha avuto un grosso impatto.

giovedì 1 gennaio 2015

Accorpamento dei Treni ICN 781 e IC 723 e Assistenza Clienti deficitaria

Di seguito riportiamo quanto accaduto nella giornata del 31.12.14 nella fusione dei treni ICN 781 Milano C.le - Palermo C.le  e l’IC 723 Roma Termini - Palermo C.le. Apprezziamo lo sforzo della sala operativa dato le criticità delle condizioni atmosferiche nell’evitare l’intasamento della linea ME-PA e nella decisione di fondere i due treni per tale scopo, ma la nota dolente che il nostro Comitato Pendolari SICILIANI preme a sottolineare è la totale ASSENZA  dell’assistenza clienti all’arrivo dei treni ai binari nella stazione di Messina Centrale, in quanto dato la mole dei viaggiatori ed essendo treni vacanzieri causa festività, è inaccettabile che vengano lasciati totalmente soli i 2 capi treno dei rispettivi treni a gestire un così elevato numero di passeggeri con un ritardo pari a circa 6 ore, senza alcun rinforzo di personale di assistenza di stazione, a questo si aggiunge la totale assenza di informazioni sonore in merito ai tempi di attesa per la partenza.
Nessuna informazione è giunta ai viaggiatori in merito alla limitazione fino alla stazione di S. Agata Militello causa interruzione di linea per avversità atmosferiche, per non parlare di quando i viaggiatori dei treni in oggetto arrivati al binario 4 della stazione di S. Agata M. potessero proseguire, e con quale mezzo, dato che nessuno ha accolto i numerosi viaggiatori in stazione, eccetto il sindaco di S. Agata Militello e gli operatori della protezione civile.
In previsione delle avverse condizioni atmosferiche Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, nelle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare, e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio, che dato i fatti accaduti ieri in Sicilia non ha avuto un grosso impatto.
Trenitalia spa per la Regione Siciliana
RFI spa per la Regione Sicilia
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Regione Siciliana
Torrenova Messina, 01.01.2015
Mondì Francesco Pendolari S. Agata Militello-Messina 
Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 31 dicembre 2014

Auguri per un proficuo 2015 dal Comitato Pendolari Siciliani

A U G U R I...

Comitato Pendolari Siciliani:Ai primi fiocchi di neve traffico ferroviario paralizzato in Sicilia

Ai primi fiocchi di neve paralizzato il traffico ferroviario in Sicilia. Moltissimi sono i disagi nel trasporto ferroviario in tutta l’isola.
Sulla Messina-Catania-Siracusa sui primi quindici treni del mattino 4 i treni soppressi, 3 in anticipo di qualche minuto, uno in orario e otto con un ritardo complessivo di 11 ore e 28 minuti.
Sulla Messina-Palermo sui primi quattordici treni del mattino, 4 i treni soppressi, uno in anticipo di pochi minuti, uno in orario e i restanti otto treni con un ritardo di circa 6 ore e 29 minuti.
Sulla Palermo-Agrigento i sette treni previsti nella prima mattinata sono stati tutti soppressi.
Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, delle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio.
No comment!!!
Auguri per un proficuo 2015
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 23 dicembre 2014

Auguri...

Il Comitato Pendolari Siciliani composto dai Pendolari del treno: Messina-Catania-Siracusa, Sant’Agata Militello-Messina, Catania-Caltagirone-Gela, Ragusa, Trapani-Palermo Augura Buone Feste.

venerdì 19 dicembre 2014

I fondi PAC (CO) nella legge di stabilità taglia fuori Sicilia

Ulteriore fregatura per la Sicilia rimasta a secco di tutte quelle risorse iniziali che erano i Fondi per le Aree Sottoutilizzate (FAS) poi diventati Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) per diventare definitivamente i Piani d’Azione e Coesione (PAC). 
Il Piano di Azione e Coesione doveva accelerare l’attuazione della programmazione 2007-2013, rafforzare l’efficacia degli interventi orientandoli a risultati misurabili e concentrare le risorse avviando nuovi investimenti sul territorio.
Il Piano di Azione e Coesione impegnava quindi le amministrazioni centrali e locali a rilanciare i programmi in grave ritardo, garantendo una forte concentrazione delle risorse su poche priorità. In altri termini l’obiettivo era di spendere i fondi disponibili e spenderli bene, per evitare che le risorse comunitarie venissero sprecate o, addirittura, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, revocate.
Il Presidente del Consiglio Renzi, nella visita catanese, aveva pronunciato parole di speranza e di sviluppo per la nostra Sicilia annunciando investimenti per far ripartire sviluppo ed economia. Ma nella legge di stabilità, in barba a quanto annunciato dal Presidente Renzi vengono tagliate le risorse per le infrastrutture siciliane.
Questo è il regalo che i nostri parlamentari siciliani hanno portato a casa per questo Natale.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 16 dicembre 2014

La Linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica resterà chiusa sino a giugno 2015 (settembre 2014 - giugno 2015)

Modifiche circolazione Treni: La circolazione ferroviaria sulla linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica chiusa da lunedì 15 settembre sino a sabato 13 dicembre 2014 per lavori programmati di manutenzione tra le stazioni di Canicattì e Gela, continuerà a rimanere chiusa sino a giugno 2015. 
Queste le modifiche:


















lunedì 15 dicembre 2014

Disagi sulla tratta ferroviaria Messina-Palermo, pendolari sul piede di guerra

Torrenova. Grazie…per non avere dato alcun motivato riscontro alle ripetute e motivate richieste formulate in merito alla circolazione dei seguenti treni sulla tratta in oggetto. Grazie ancora per non avere convocato lo scrivente Comitato per un proficuo incontro al fine i vagliare insieme le richieste formulate sulla circolazione dei treni 2014/2015 e per non avere ascoltato le motivate richieste dei Sindaci del comprensorio.

mercoledì 10 dicembre 2014

Percorsi di Sicilia 8^ Edizione Mostra fotografica

Percorsi di Sicilia è la mostra fotografica ideata nel 2006 da Giovanni RUSSO e realizzata dal 2007 dall’Associazione Ferrovie Siciliane per esporre le foto proposte periodicamente nel sito web www.ferroviesiciliane.it.

L’esposizione, prima e unica nel suo genere sia in Sicilia che in tutta Italia, attraverso foto attuali e d’epoca, tutte di diversi autori, e pubblicate nel corso dell’anno nelle rubriche fotografiche periodiche Foto della Settimana (52 foto annuali) e La Nostra Storia (12 foto annuali), vuole far conoscere aspetti tecnici, paesaggistici, storici e sociali del sistema ferroviario siciliano oggi costituito da oltre 1500 km di linee, dal sistema di traghettamento ferroviario tra Sicilia e Calabria, e dalle numerose linee e impianti ferroviari, anche a scartamento ridotto, non più utilizzati per l’esercizio ferroviario.

martedì 9 dicembre 2014

Le richieste non ascoltate sull'Orario ferroviario 2014/2015 – Tratta Messina-S. Agata Militello-Palermo

Torrenova. Grazie…per non avere dato alcun motivato riscontro alle ripetute e motivate richieste formulate in merito alla circolazione dei seguenti treni sulla tratta in oggetto.
Conseguentemente:
1) il treno veloce n. 3830 Palermo-Messina continuerà a non avere alcuna fermata presso la stazione di S. Stefano di Camastra;
2) il treno n. 12754 S. Agata Militello-Messina continuerà ad accumulare il cronico ritardo di 10 minuti circa alla stazione di Gioiosa Marea in attesa del treno I.C. notte n. 1957 Roma Termini-Palermo, perennemente in ritardo, in dispregio all’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
3) il treno veloce n. 3832 Palermo-Messina continuerà ad essere perennemente in ritardo di 10-15-20 minuti dalla stazione di S. Agata M.llo a quella di Patti e/o Barcellona P.G; anzi con la modifica introdotta dal nuovo orario il mezzo in questione maturerà il lamentato ritardo (come nel recente passato) dalla stazione di Cefalu’ in poi;
4) il treno veloce 3832 Palermo-Messina continuerà ad essere fermato alla stazione di S. Agata Militello e/o Zappulla dal treno ICN n.1957 Roma Termini-Palermo, perennemente in ritardo, in dispregio all’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
5) il treno n. 12784 S. Agata Militello-Messina subirà a catena i ritardi del treno 3832 e 1957;
6) i viaggiatori in partenza dalla stazione di Spadafora in direzione Messina saranno privati nella mattinata dell’ulteriore treno richiesto per fare fronte alla maggiore affluenza di utenti;
7) il treno n. 3831 continuerà a non avere alcuna fermata presso la stazione di S. Stefano di Camastra;
8) i treni 12763 e 3831 continueranno ad “incontrarsi” alla stazione di Patti provenienti da tratte differenti, e gli utenti continueranno a “salire e scendere” le scale dal primo al terzo binario e viceversa non essendo informati su quale treno partirà per primo;
9) il treno ICN n. 781 Milano-Palermo continuerà a ritardare la circolazione del treno 12763 alla stazione di Patti;
10) il treno veloce n. 3831 Messina-Palermo continuerà a mantenere la stessa traccia oraria corrispondente a quella di un treno “lento“;
101 il treno n. 12765 continuerà ad essere anticipato rispetto al precedente orario alla stazione di Patti di 10 minuti, per poi arrivare a quella di S. Agata Militello … sempre allo stesso orario;
11) il treno n. 12767 continuerà a sostare presso la stazione di Patti per 22 minuti;
12) il treno n. 12771 continuerà ad avere percorrenze “fulminanti “.
13) il treno n. 12755 continuerà a percorrere il tragitto S. Agata Militello-Palermo sempre in 2 ore e 12 minuti;
14) il treno n. 12760 Palermo – S. Agata Militello continuerà ad essere sempre in ritardo alla stazione di S. Agata Militello.
Grazie ancora per non avere convocato lo scrivente Comitato per un proficuo incontro al fine i vagliare insieme le richieste formulate sulla circolazione dei treni 2014/2015 e per non avere ascoltato le motivate richieste dei Sindaci del comprensorio.
On.le Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti                                                 Giovanni Pizzo
Ill.mo Dirigente Generale Dipartimento Infrastrutture, Mobilità
Dr. Giovanni Arnone
Ch.mo Dirigente del Servizio IV° - Trasporto Ferroviario 
Dr. Diego Greco
Ch.mo Direttore di Trenitalia s.p.a.
Dr. Francesco Costantino       
Ch.mo Direttore di Rete Ferroviaria Italiana
Dr.  Andrea Cucinotta
Torrenova, 09.12.2014
Mondì Francesco Pendolari S.Agata–Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 3 dicembre 2014

Caltagirone-Gela la demolizione del ponte sulla rivista Today's Railways di dicembre 2014

Caltagirone. La demolizione delle campate dell'ex linea ferrata per Niscemi e Gela demolito il 7 di ottobre 2014. Il viadotto che, come si ricorda, si sbriciolò fra l'ottavo e il decimo pilone l'8 maggio 2011 e, 38 giorni più tardi, fece addirittura registrare un ulteriore cedimento, brillerà nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 14. L'abbattimento, mediante le cariche di esplosivo, avverrà a più riprese, per contenere al massimo gli effetti della deflagrazione. Abbiamo collaborato con la rivista fornendo delle informazioni e alcune nostre foto e per questo ringraziamo il sig. Marco Cacozza.

lunedì 1 dicembre 2014

Le infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (4° Ep. anno 2004)

Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro per opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Provvedimenti dei vari governi di quest’ultimo decennio: Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno.  Pubblichiamo il quarto stralcio della rassegna stampa, realizzata in questi anni dal nostro Comitato, riguardante l’anno 2004.


















































mercoledì 26 novembre 2014

Ferrovie svolta in Sicilia: Pronti soldi e progetto per la Catania-Palermo

Con l’intervento nel 2009 dell’ex sottosegretario alle infrastrutture Reina furono tenuti diversi tavoli tecnici romani con i dirigenti della Regione Sicilia, di Rete ferroviaria italiana e del ministero delle infrastrutture. Da questi incontri quasi a fine 2009 venne inserita, per le prese di posizione di Reina, nell’aggiornamento del Contratto di Programma 2007-2011 con la seguente descrizione:  Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30 milioni (si allega foto).
Comunque, quello che ci viene più spontaneo chiedere è: perché investire tutti questi miliardi su un’unica relazione, anche se importante, e non investire tutta questa somma disponibile nell’ammodernare le infrastrutture esistenti per collegare le nove principali Città siciliane? Gli investimenti previsti nel Cis prima e nello Sblocca Italia dopo, dovevano garantire ed essere lo strumento per distribuire a tutto il territorio siciliano quella boccata di ossigeno infrastrutturale a breve/medio termine per incentivare e sviluppare il tessuto economico, sociale e turistico della Sicilia.
Ma da quello che si vede non è proprio così. 
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

lunedì 24 novembre 2014

Riapre la tratta Trapani-Palermo. Ferrovie: la linea Via Milo resterà operativa?

L'evento è importante: dopo quasi due anni di chiusura, provocata da una frana, parte della tratta Trapani-Palermo, via Milo, oggi riaprirà. La circostanza avviene in concomitanza con la manifestazione "In treno per Segesta, un viaggio attraverso le terre degli elimi", organizzata dal Gal Elimos e da altre associazioni e promossa dall'Assessorato regionale ai Beni culturali. Quello che non hanno potuto in questi mesi le proteste dei pendolari e anche interventi, con interrogazioni di politici a livello nazionale e regionale, lo può, dunque, una iniziative che in se è anche lodevole perchè di promozione del territorio.
La manifestazione è pubblicizzata tra le news on line della Fondazione Fs italiane che mette a disposizione il treno sul quale sarà presente personale in divisa storica anni '50 e che sarà composto da carrozze d'epoca che partendo da Palermo arriveranno sino a Calatafimi.
«Apprendiamo con soddisfazione - dice Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani "Ciufer" - che domani (oggi, ndr) riapre alla circolazione ferroviaria la direttrice Alcamo-Trapani, via Milo. La tratta ferrata è chiusa dal 25 febbraio 2013 per diversi smottamenti. Per la sua riattivazione esprimiamo un plauso a Rfi». Tuttavia non è dato sapere se da ora in poi i treni ricominceranno a circolare con regolarità su questa tratta ferrata oppure se conclusa la manifestazione si dovranno attendere tempi ancora lunghi perchè essa torni funzionante. Nelle scorse settimane per sollecitare l'apertura della tratta la senatrice Orrù e il deputato regionale Fazio, quest'ultimo in sede di Commissione permanente Territorio e Ambiente, hanno riferito di avere incontrato, tra gli altri, anche il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, dal quale hanno ricevuto l'assicurazione che le risorse per intervenire sulla tratta sono state individuate.
Margherita Leggio 
La Sicilia - Domenica 23 Novembre 2014 Prima Trapani Pagina 38 

sabato 22 novembre 2014

Riapre la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani

Apprendiamo con molta soddisfazione che domenica 23 novembre 2014 riapre alla circolazione ferroviaria la direttrice Alcamo-Trapani Via Milo. Tratta ferroviaria chiusa dal 25 febbraio 2013 per diversi smottamenti alla sede ferroviaria. Grazie alla manifestazione “In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli Elimi”, organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai BB.CC ed altre associazioni, domenica 23 riaprirà alla circolazione ferroviaria dopo oltre venti mesi dalla sua chiusura, un nostro plauso va a Rete Ferroviaria Italiana per la riattivazione di Via Milo.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 13 novembre 2014

Un attestato di stima e di pronta guarigione al Capotreno Riccardo Caristi aggredito alla stazione di Spadafora

In riferimento all’aggressione ed al ferimento del capotreno Riccardo Caristi, in servizio sul treno regionale 8771 delle ore 10.15 da Messina a Milazzo,  avvenuta stamane alla stazione di Spadafora, a nome del Comitato Pendolari Siciliani colgo l’occasione per porgere un augurio di pronta guarigione al Capotreno Riccardo e per condannare espressamente tali atti gravi nei confronti di tutto il personale di bordo di Trenitalia che svolge il proprio lavoro con correttezza e cortesia nei confronti di tutta l’utenza che giornalmente viaggia in treno.
Negli ultimi mesi si stanno verificando, sempre più frequenti, atti di sconsideratezza nei confronti del personale viaggiante di Trenitalia, uno degli ultimi episodi gravi, nel mese di maggio con l’aggressione ad una donna capotreno a Cefalù.
Abbiamo più volte proposto, noi del comitato, negli incontri con la direzione di Trenitalia e con la Regione Sicilia-Dipartimento trasporto ferroviario, di valutare la possibilità di concerto con il dirigente del Compartimento della Polfer, di programmare sui treni un servizio di scorta in borghese specie su quelli ritenuti a rischio.
Tale servizio, secondo noi, se realizzato potrebbe servire in molti casi come deterrente, volto a scoraggiare i malintenzionati sapendo che a bordo dei treni possano esserci degli agenti in borghese.
Certi che verranno adottate, da parte degli interessati, misure idonee a scongiurare il verificarsi di altri simili eventi, nell’interesse principale di tutelare il personale viaggiante e i passeggeri.
Al Direttore di Trenitalia per la Sicilia
Ing. Francesco Costantino
Al Direttore di Rete Ferroviaria per la Sicilia
Ing. Andrea Cucinotta
Al Dirigente del Compartimento
Polizia Ferroviaria per la Sicilia
Al Dirigente Generale del Dipartimento
Infrastrutture e Mobilità
Al Segretario Generale Orsa Ferrovie
Agli Organi di Stampa
Messina, 13 novembre 2014
Cordialmente
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 12 novembre 2014

Le Ferrovie non conoscono le priorità in Sicilia

Il Comitato Pendolari:"Non è la Catania-Palermo, ma sono la Giampilieri-Fiumefreddo e la Castelbuono-Patti"
Palermo. Dopo la conversione in legge del decreto "Sblocca Italia", che dovrebbe velocizzare la realizzazione dell'Alta velocità "light" Messina-Catania-Palermo, il Comitato dei Pendolari Siciliani guidato da Giosuè Malaponti torna alla carica, denunciando ritardi e incongruenze nella rete ferroviaria siciliana.
«Oggi più che mai - sottolinea Giosuè Malaponti - il completamento del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo e della Castelbuono-Patti costituiscono una priorità rispetto alla costruzione della tratta Catania-Palermo».



Il raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri è una priorità a differenza della Catania-Palermo

Di raddoppio e spostamento del tracciato ferroviario sulla Messina-Catania del tratto Fiumefreddo-Giampilieri, se ne parla ormai da oltre 20 anni, quando i tecnici delle ferrovie presentarono lo studio di massima che nel 1996 diventò progetto definitivo e fu inviato alla Regione, da allora tante parole, pochi o nulla i fatti concreti ad oggi.
Ancora oggi Messina e Catania non sono collegati con il doppio binario e la linea ferrata corre per lunghi tratti tra i centri rivieraschi e costeggia il mare che anno dopo anno lambisce sempre più la costa mettendo a rischio la stessa linea ferrata. Per non parlare dei vari smottamenti occorsi tra Capo Taormina, Capo Sant’Alessio a Capo Alì.
E’ impensabile che quel progetto di raddoppio sia stato continuamente bloccato dai Comuni della fascia ionica messinese, creando problemi al progetto definitivo di Rete Ferroviaria Italiana, continuando a chiedere e pretendere varianti al progetto chiedendo lo spostamento più a monte del tracciato.
Una domanda sorge spontanea, se tale opera era inserita nel “PROGRAMMA DELLE OPERE STRATEGICHE (LEGGE OBIETTIVO N. 443/2001)” e, inoltre inclusa nel “PIANO DELLE PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI FERROVIARI (PPI)” perché non è stata ritenuta come “un’opera sovracomunale” mandando ai Consigli Comunali dei Comuni ricadenti l’opera le varianti allo strumento urbanistico da approvare, senza apportare alcuna modifica e procedere speditamente alla realizzazione della stessa?
Già 15 anni fa lo spostamento e il raddoppio del binario sembravano cosa fatta, tanto che si discuteva cosa realizzare nel vecchio tracciato della linea ferrata, ma ancora oggi quel sogno è rimasto chiuso in qualche cassetto. 
Nonostante la delibera Cipe n. 62 del 27 maggio 2005 approvava il progetto preliminare (Codice Unico Progetto J11H02000070008) dei 42 chilometri di strada ferrata che doveva completare il doppio binario su tutta la dorsale ionica in 6/7 anni di lavori, che si dovevano svolgere tra il 2007 ed il 2013, con l’entrata in esercizio nel 2014 e funzionamento a pieno regime dal 2016, per un costo totale di 1970 milioni di euro completamente finanziati e scomparsi dai Contratti di Programma di Rete Ferroviaria Italiana a fine 2011.
Perché non è stato realizzato tale importante infrastruttura che di certo avrebbe dato una spinta al progresso turistico e commerciale di tutta la riviera ionica?
Dove è finito il finanziamento dei 1970 milioni di euro totalmente finanziati per tale raddoppio, in considerazione del fatto che allo stato attuale vi sono solamente 46 milioni per la sola progettazione?
E’ inammissibile quanto sia accaduto, si perdono finanziamenti, si tornano indietro fondi europei non spesi, si inventano nuovi progetti trascurando i vecchi già finanziati.
Oggi più che mai il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri e Castelbuono-Patti costituiscono una priorità rispetto alla costruzione della tratta Catania-Palermo.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 11 novembre 2014

"Così cambieremo le Ferrovie in Sicilia" Ma sull'alta velocità cala il buio fitto

La Palermo-Catania - Ma Elia, al ruolo di ad nelle Fs assomma «senza alcuna indennità aggiuntiva», quello di commissario straordinario della linea Palermo-Catania, una delle opere inserite nello "Sblocca Italia".
«L'attuale tratta ferroviaria Palermo-Catania diciamo che non esiste: eppure sarebbe la cosa più importante da rifare in Sicilia. Adesso sarà la volta buona».

Grandi investimenti - Nell'isola, spiega Elia, il governo ha previsto grandi investimenti: «Sul piatto ci sono circa 2,2 miliardi», dettaglia. Parlando di «opere prioritarie» come il nodo di Palermo, la velocizzazione della Catania-Siracusa con circa 80 milioni di progetti, la riduzione dei tempi di percorrenza della Catania-Messina, «sia con interventi infrastrutturali, sia pensando a ridurre anche qualche fermata», con l'obiettivo di far viaggiare i passeggeri da Messina a Siracusa «in un'ora e 50 minuti a fronte delle attuali due ore e 20 minuti».
Decisiva in questo contesto la firma del contratto di servizio con la Regione: «Stiamo inoltre lavorando con il governo regionale per individuare le necessità delle varie città e dei territori» spiega l'amministratore delegato delle Fs.

lunedì 10 novembre 2014

Trapani-Palermo si torna a protestare, da due anni tratta ferrata interrotta

Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali alle infrastrutture e trasporti che si sono alternati e, nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura alla circolazione ferroviaria della Alcamo-Trapani Via Milo, almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria dei propri concittadini.  

Raddoppio FS Fiumefreddo-Giampilieri, a giorni la scelta del tracciato

Di raddoppio e spostamento del tracciato ferroviario sulla Messina-Catania del tratto Fiumefreddo-Giampilieri, se ne parla ormai da oltre 20 anni...

domenica 9 novembre 2014

Alcamo-Trapani Via Milo nel dimenticatoio.

Alcamo. Venti mesi fa veniva chiusa alla circolazione ferroviaria la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per uno smottamento della sede ferroviaria e da allora è calato il silenzio. Molti sono i disagi per l’utenza pendolare che sono costretti a raggiungere Trapani o in bus sostitutivo dalla Diramazione di Alcamo o costretti a raggiungere Trapani via Castelvetrano allungando la percorrenza di circa 70 km/treno e di oltre 35 minuti.
Dal 25 febbraio 2013, data della chiusura definitiva di questa importante relazione ferroviaria, a nulla sono valse le proteste del Comitato Pendolari Siciliani, a nulla sono valse le interrogazioni parlamentari sia all’Ars che in Parlamento.
Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali che si sono susseguiti dalla chiusura di questa tratta ferroviaria e nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria.
Da notare che, a differenza della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, sulla Via Milo non vi è nessun ponte da abbattere ma l’eventuale ed ulteriore ripristino della sede ferroviaria dovuto allo smottamento.
E’ da anni che si parla della velocizzazione della Trapani-Palermo sui Contratti di Programma e sui quotidiani, e tra l’altro negli ultimi anni sono state prospettate nuove infrastrutture e/o l’ammodernamento delle stesse nel Piano per il Sud, nel Decreto del Fare, dove erano previsti circa 2 miliardi di euro per interventi immediatamente cantierabili per infrastrutture ferroviarie, stradali, etc., e per finire il Decreto Sblocca Italia che per il raddoppio della Trapani-Palermo prevede una spesa di 491 milioni di cui 2 milioni finanziati e il resto da finanziare. Per la stessa opera nel 2003 erano previsti 300 milioni e a distanza di undici anni non solo non è stata realizzata ma il costo è aumentato di oltre il 50%.
Riteniamo doveroso chiedere al nuovo assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Giovanni Battista Pizzo e al Dirigente generale per le infrastrutture dott. Giovanni Arnone se sono a conoscenza della chiusura di questa tratta, se sono a conoscenza degli intenti di Rete Ferroviaria Italiana, se hanno sollecitato a RFI la riapertura di questa tratta ed eventualmente di chiedere a Rete ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, cosa intende fare di questa importante infrastruttura chiusa da oltre venti mesi.
Non è immaginabile che l’arretratezza infrastrutturale o l’eventuale ed ulteriore chiusura di infrastrutture ferroviarie siano dovute allo scarso interesse della Regione nell’attenzionare e nel richiedere interventi e finanziamenti per il ripristino e la riattivazione delle stesse e per evitare il continuo e assurdo smantellamento delle infrastrutture e del trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 4 novembre 2014

Treni in Sicilia. Sbloccata la gara per l'acquisto di 5 nuovi treni

Palermo. Il 25 Giugno 2014 presso l’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità veniva convocata la prima seduta pubblica della Commissione per procedere all'espletamento della gara a procedura aperta per la Fornitura "chiavi in mano" di n. 5 nuovi treni automotori completi bidirezionali a uno o due piani alimentati a 3 kv cc, reversibili di lunghezza massima di 110 metri, con capacità totale di almeno 180 posti a sedere per ciascun convoglio. Gara che veniva bloccata per un ricorso al Tar di un'impresa polacca.

lunedì 3 novembre 2014

Treno soppresso sulla Caltanissetta-Catania, niente corsa bus-sostitutiva

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione dei colleghi pendolari della Caltanissetta-Catania. Oggi lunedì 03/11/2014, sulla tratta Caltanissetta-Catania veniva soppresso il treno delle ore 6.40 a Dittaino. I pendolari in attesa alle ore 7.00 venivano informati  della soppressione della corsa del treno e che la stessa sarebbe effettuata con autobus sostitutivo. Non essendo stato approntato nessun bus-sostitutivo, ai pendolari in attesa non è rimasto altro da fare che aspettare il treno successivo n.8598 delle ore  ore 7.55 arrivando a Catania con oltre settanta minuti di ritardo.

sabato 1 novembre 2014

Le infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (3° Ep. anno 2003)

Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo Sblocca Italia sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno. Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro Milioni di euro e opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Pubblichiamo il terzo stralcio della rassegna stampa, realizzata in questi anni dal nostro Comitato, riguardante l’anno 2003.