Desideriamo
ricordare la triste e dolorosa ricorrenza, di cinque anni fa, di quel fatidico
alluvione del primo di ottobre 2009 che interessò i comuni di Giampilieri, Scaletta
Zanclea e altri paesini della zona sud di Messina. Un
omaggio alle vittime di quella catastrofe, un ringraziamento a tutti i volontari e le forze dell’ordine e della protezione civile ed un pensiero particolare al sottocapo
di prima classe della Marina Simone Neri che con il suo gesto eroico salvò la
vita a otto persone rimettendoci la
propria.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
mercoledì 1 ottobre 2014
Sicilia. Siglato Accordo di Programma per il trasporto ferroviario
Apprendiamo
finalmente che è stato siglato l’Accordo di Programma per l’attuazione e il
trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione e amministrazione dei
servizi ferroviari di interesse regionale e locale tra la Regione Sicilia, il Ministero dei Trasporti e il Ministero dell’Economia
e delle Finanze. Accogliamo la notizia con
grande soddisfazione in considerazione del fatto che era da cinque anni che si attendeva
il trasferimento delle risorse finanziarie da parte ministero delle finanze. Ora possiamo iniziare a parlare di Contratto
di Servizio per il trasporto ferroviario nell’Isola. Contratto di servizio che
dovrà essere lo strumento per conseguire, tra l’altro, il miglioramento del
servizio di trasporto ferroviario ed il suo adeguamento alle reali esigenze
dell’utenza.
Tutto
ciò in termini di:
-
Valorizzazione
del ruolo dei servizi ferroviari da offrire;
-
Incremento
del livello quantitativo dei servizi;
-
Incremento
dei qualitativo e quantitativo dell’informazione sui servizi resi all’utenza.
Un
plauso all’assessore regionale ai trasporti Nico Torrisi, al quale chiediamo di
essere al suo fianco per consigliarlo sulle scelte da attuare per rendere in
Sicilia il trasporto ferroviario più efficiente ed efficace e più a misura di
pendolare, vista la nostra esperienza.
Giosuè
Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 30 settembre 2014
In Sicilia niente continuità territoriale
Dal primo di
ottobre la Sicilia viene abbandonata in materia di trasporti completamente al
suo destino. Niente aerei, niente treni e niente traghetti. Qualche settimana
fa Alitalia annunciava che avrebbe abbandonato le tratte da e per la Sicilia. A
questo annuncio si è unita dopo qualche giorno la compagnia aerea AirOne che
dal 1 di ottobre effettuerà solo i voli per Milano e Roma escludendo tutte
le altre destinazioni sin’ora operate da Catania e Palermo. A questi abbandoni
delle compagnie aeree, dal 1 di ottobre si aggiungerà quello dei traghetti di
Fs Bluferries. Infatti da domani (oggi per chi legge) l’unica nave di
Bluferries abbandonerà il porto storico di Messina per approdare al porto di
Tremestieri. Questo abbandono penalizza in modo pesante lo spostamento di
migliaia di pendolari sulle due sponde, i quali non potranno più usufruire di
un trasporto pubblico garantito da Ferrovie dello Stato ma dovranno
obbligatoriamente servirsi di traghetti ed aliscafi di società private
sicuramente con altri orari e con molto meno corse giornaliere e nei festivi.
In questi
ultimi anni si è parlato tanto di sviluppo infrastrutturale dei territori
siciliani, guardando con un certo interesse ai provvedimenti del governo come
il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia.
Questi
ultimi avvenimenti penalizzano in maniera definitiva i siciliani lasciandoli in
balia di una continuità territoriale del tutto inesistente.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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venerdì 26 settembre 2014
Caltagirone. Deciso l'abbattimento del tratto del viadotto della linea ferrata Niscemi-Gela
Il Comitato Pendolari Siciliani, in questi tre
anni e quattro mesi dal crollo del ponte e dalla chiusura alla
circolazione, ha chiesto più volte al governo regionale di conoscere le
sorti future della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela.
Abbiamo chiesto:
- se sono a conoscenza di quali iniziative
il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI)
intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle
strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori
rispetto all'evento verificatosi;
- quale sia lo stato di avanzamento degli
interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario
in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i
numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro
spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non
agevoli e poco sicuri;
- se ritenga opportuno far inserire
l'itinerario in discorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo
stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra
gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo una
serie di opere di miglioramento del tracciato.
A queste domande attendiamo ancora risposte.
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giovedì 25 settembre 2014
Lettera al Ministro Lupi sui Disservizi ferroviari del 10/09/2014(Acireale) e 22/09/2014(Messina)
Egregio
Signor Ministro
con
la presente, colgo l’occasione per sottoporle alcuni disservizi che in questi
giorni di settembre si stanno verificando lungo i tracciati delle due dorsali:
Ionica (Messina-Catania-Siracusa) e Tirrenica (Palermo-Messina).
Le
espongo i fatti:
-
mercoledì
10 settembre il treno regionale 12788 delle ore 19.10 partito da Catania
all’orario previsto, dopo aver superato la stazione di Acireale rimaneva fermo
nella galleria prima della stazione di Guardia Mangano-S.Venerina per ben oltre
70 minuti, per un problema ad un segnale luminoso relativo alla circolazione
ferroviaria. Considerato che ciò possa accadere ma il fatto che ha destato
preoccupazione nei viaggiatori è stato il lungo tempo di sosta, di non avere ricevuto
nessuna informazione sulla sosta forzata e la cosa più grave che all’interno
della galleria non vi era nessuna connessione telefonica ne privata ne
aziendale; prova ne è stata del fatto che il capotreno è dovuto scendere dal
treno e ha dovuto percorrere un bel tratto di strada ferrata a piedi ed uscire
dalla galleria per poter contattare telefonicamente la sala operativa.
-
lunedì
22 settembre il treno regionale 3832 delle ore 6.08 partito da Palermo in
direzione Messina, giunto alla stazione di Rometta veniva fermato per 15 minuti
circa a causa di un problema allo scambio, per poi
ripartire in direzione Messina utilizzando tuttavia un binario diverso da
quello della marcia ordinaria. Subito dopo, il treno si fermava in
galleria dove vi è rimasto per oltre 60 minuti. Nessuna informazione è
stata fornita ai passeggeri in ordine alla causa dello stop del treno. Anche in
questo caso all’interno della galleria dei Peloritani (12 Km di lunghezza) non
vi era nessuna connessione telefonica ne privata ne aziendale. Vista
l’impossibilità a poter comunicare con la sala operativa, ne è riprova la
circostanza che il capotreno anche in questo caso è dovuto scendere dal treno per
trovare una colonnina sos e/o eventuale campo telefonico per contattare la sala
operativa. Il treno arrivava a destinazione alla ore 10.26 con ben 83 minuti di
ritardo.
All’indomani
dei fatti di Acireale avevamo richiesto con una nota (che si allega in copia)
alla direzione regionale di Rete Ferroviaria Italiana dei chiarimenti, che
puntualmente non sono arrivati, e i fatti di Messina mi hanno spinto alla
determinazione di sottoporle tali disservizi. Tenuto conto che non desideriamo
creare nessun allarmismo tra la gente che viaggia ed a maggior ragione tra i
pendolari, tuttavia ritengo doveroso, visti i fatti su esposti, chiederLe di
intervenire sul gestore della rete per i dovuti chiarimenti su quanto è
accaduto in Sicilia.
Al
Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi
Alla Direzione Generale per le Investigazioni
Ferroviarie
All’Agenzia
Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie
All’Assessore
regionale alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
Fiumefreddo,
24 settembre 2014
Confidiamo
in un Suo autorevole intervento, cordialmente.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Allegata alla Pec inviata al Ministro Lupi la seguente nota:
Fiumefreddo,
11 settembre 2014
Rete
Ferroviaria Italiana per la Regione Sicilia
Direzione Regionale di Trenitalia per la Regione Sicilia
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti - Regione Sicilia
Oggetto: Chiarimenti al disservizio ferroviario del 10 settembre 2014.-
Direzione Regionale di Trenitalia per la Regione Sicilia
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti - Regione Sicilia
Oggetto: Chiarimenti al disservizio ferroviario del 10 settembre 2014.-
Il
comitato pendolari Siciliani, in merito al disservizio creatosi per la sosta
del treno 12788 in galleria nei pressi di Acireale, rimasto fermo per qualche
ora all’interno della stessa, con la presente chiede di conoscere:
-
se
sono state attuate tutte le norme relative alla sicurezza dei viaggiatori e
della circolazione, dato che all’interno della galleria non vi era nessuna possibilità
di comunicare all’esterno, tra l’altro il Capotreno per comunicare
telefonicamente con la Sala Operativa ha dovuto percorrere quasi tutta la
galleria per mettersi in comunicazione con la stessa;
-
se
la galleria in questione e le altre gallerie sono coperte dal vs. servizio di
telefonia GSM-R e degli impianti fissi di telefonia;
-
se
la sala operativa abbia informato, dopo aver preso atto del disservizio, con
annunci sonori i viaggiatori e i familiari (preoccupati) in attesa in tutte le
stazioni della relazione ferroviaria;
-
se
le regole della tempestiva informazione enunciate nel “MAS” specie in questi
casi sono state prontamente attuate dalla sala Operativa?
- come
mai sul portale FSNews.it non era e non è a tutt’oggi riportata la sospensione
della circolazione visti gli enormi ritardi nella circolazione?
Nell’attesa di un Vs.
pronto riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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martedì 23 settembre 2014
Treni fermi in galleria, a distanza di dodici giorni, è il secondo caso che si verifica in Sicilia.
Non
vogliamo creare nessun allarmismo tra la gente che viaggia ed a maggior ragione
tra i pendolari.
Riteniamo
opportuno e doveroso, visti i fatti di ieri su Messina e su quanto è accaduto il
10 settembre scorso in un’altra galleria dopo Acireale, informare non solo Rete
Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, ma indirizzare una nostra
nota al ministro dei trasporti Maurizio Lupi, all’amministratore delegato di FSI
Michele Elia e all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie chiedendo se
è il caso di voler aprire un’inchiesta su quanto è accaduto in Sicilia. Chiediamo
di conoscere:
§ se sono state attuate tutte le norme
relative sulla sicurezza dei viaggiatori e sulla circolazione, dato che
all’interno della galleria non vi era nessuna possibilità di comunicare
all’esterno, tra l’altro il Capotreno, in entrambi i casi, è dovuto scendere
dal treno e percorrere a piedi una buona parte della galleria per comunicare
telefonicamente con la Sala Operativa.
§ se le gallerie interessate dai fatti
e tutte le altre gallerie della rete ferroviaria sono coperte dalla telefonia
di servizio GSM-R e/o di impianti di telefonia fissa? E se funzionanti?
§ se la sala operativa abbia
informato, dopo aver preso atto dell’arresto del treno, con annunci sonori i
viaggiatori in attesa in tutte le stazioni della relazione ferroviaria interessata
dal disservizio?
§ se sono state prontamente attuate
dalla sala operativa le regole previste dal “MAS” (manuale annunci sonori) relative
alla tempestiva informazione all’utenza, specie in questi casi?
Per
chi fosse interessato a fare richiesta di risarcimento il Comitato Pendolari
mette a disposizione, avendo una convenzione con un’associazione per la tutela
del viaggiatore, l’assistenza legale nel
settore del diritto civile ed in particolare modo nel settore della tutela del
viaggiatore. Per informazioni chiamare al 3475545402 o inviare una mail a
comitato pendolari@gmail.com.-
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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Disservizi e disagi sulla relazione Palermo-Messina
Ieri una giornata di disagi e disservizi per i pendolari siciliani.
In quasi tutte le tratte regionali più importanti sono stati soppressi i primi treni del mattino.
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lunedì 22 settembre 2014
Infrastrutture. La Cub critica Rfi e Trenitalia.«Ferrovie iblee è la solita storia»
Preoccupa il depauperamento del territorio ibleo di istituzioni ed
infrastrutture che certamente non contribuisce alla crescita sociale ed
economica del sud est siciliano.
Particolarmente grave è la situazione della ferrovia iblea: il continuo stillicidio della eliminazione di treni, di cancellazione di corse della totale soppressione dei treni merci, del mancato investimento in infrastrutture sta inesorabilmente portando, nonostante le lotte condotte dalla Cub ferrovia, allo smantellamento dell'intera tratta Siracusa - Modica - Gela con conseguenze negative anche per l'industria turistica. Nonostante le tante iniziative di mobilitazione, che sono state poste in essere in questi anni a tutela della ferrovia iblea, nulla è cambiato. «In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; - dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - è stata annunciata l'imminente immissione in circolazione di un "intercity veloce" che migliorerebbe l'afflusso di viaggiatori tra l'area centro-orientale dell'isola e l'aeroporto di Comiso. A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contraltare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione».
Particolarmente grave è la situazione della ferrovia iblea: il continuo stillicidio della eliminazione di treni, di cancellazione di corse della totale soppressione dei treni merci, del mancato investimento in infrastrutture sta inesorabilmente portando, nonostante le lotte condotte dalla Cub ferrovia, allo smantellamento dell'intera tratta Siracusa - Modica - Gela con conseguenze negative anche per l'industria turistica. Nonostante le tante iniziative di mobilitazione, che sono state poste in essere in questi anni a tutela della ferrovia iblea, nulla è cambiato. «In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; - dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - è stata annunciata l'imminente immissione in circolazione di un "intercity veloce" che migliorerebbe l'afflusso di viaggiatori tra l'area centro-orientale dell'isola e l'aeroporto di Comiso. A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contraltare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione».
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Soppressioni e ritardi. Cancellati i primi treni del mattino
Una
giornata di disagi e disservizi per i pendolari siciliani.
In quasi
tutte le tratte regionali più importanti sono stati soppressi i primi treni del
mattino.
Quattro sono
i treni soppressi sulla Palermo-Termini-Palermo: 8790 (5.11), 8791 (6.10), 3833
(6.26), 3922 (7.49);
Sei sono
i treni soppressi sulla Messina-Catania-Siracusa: 12866 (5.10), 8576 (5.56),
8577 (6.44), 8580 (7.24), 12845 (7.27) 8581 (8.32);
Due sono
i treni soppressi sulla Palermo-Agrigento-Palermo: 3882 (4.50) 3922 (7.49).
A questi
si aggiungono numerosi treni in ritardo compreso il treno 3832 Palermo-Messina delle
ore 6.08 che è giunto a Messina con ben 83 minuti di ritardo. Ritardo
accumulato per una lunga sosta all’interno della galleria Peloritana per un
inconveniente agli impianti di circolazione, così come è accaduto il 10
settembre in una galleria dopo Acireale.sabato 20 settembre 2014
Sicilia si blocca l'iter di aggiudicazione della gara per l'acquisto di 5 treni?
Nei primi giorni del mese di gennaio di quest’anno
veniva pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, il bando
di gara europeo (già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea
(GUUE) n. S251 del 28 dicembre 2013) per la fornitura, chiavi in mano, di n. 5
nuovi treni automotori bidirezionali completi a 1 o 2 piani. Questo il codice
di gara europeo: CIG: 519567AC5.
Nel mese di giugno finalmente viene espletata la gara ma con dei risvolti legali per vari problemi tra le aziende partecipanti.
Cub Trasporti Ragusa: la situazione della linea ferroviaria Sr-Rg-Cl
In
questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla
tratta Licata-Comiso; è stata annunciata l’imminente immissione in circolazione
di un “intercity veloce” che migliorerebbe l’afflusso di viaggiatori tra l’area
centro-orientale dell’Isola e l’aeroporto di Comiso.
A questi
vaghi (e periodici) annunci, fa da contr’altare la situazione della tratta in
questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo
grandi interventi di velocizzazione.
La
tratta Gela-Modica, nel frattempo, continua a essere depotenziata: vi circolano
attualmente solo tre coppie di treni, mentre una coppia è sostituita con
autobus per via dei continui furti di carburante nei convogli parcheggiati
durante la notte a Gela.
Si
continua a vendere fumo, mentre quotidianamente ciò che rimane del trasporto
ferroviario sulla linea Siracusa-Ragusa-Gela-Caltanissetta, muore.
Tutti i
problemi sollevati negli ultimi anni sono stati disattesi, sia per una
attitudine alla sordità da parte di RFI e Trenitalia, sia per un’abitudine da
parte dell’Assessorato regionale alle infrastrutture, a prendere sottobanco la
richieste di questa parte del territorio, sia per una assolutamente inadeguata
azione della classe politica e amministrativa locale.
Il
trasporto studenti continua a essere svolto esclusivamente su autobus, sistema
più caro e più critico dal punto di vista organizzativo.
I
convogli dei pendolari sono stati depennati e mai più ripristinati, anche di
fronte allo stato di emergenza dei trasporti su gomma in seguito alla
chiusura del ponte Guerrieri.
La
metropolitana di superficie di Ragusa è diventata la “cosa” che tutti vogliono
ma su cui nessuno intende effettivamente battersi.
I
collegamenti con la stazione di Donnafugata rimangono inservibili, perché non
si vuole puntare sull’unico servizio pubblico in grado di assicurarli e portare
masse di turisti al castello.
Qualcuno
al posto nostro si sarebbe già stufato e avrebbe gettato la spugna.
Noi,
come CUB Trasporti non intendiamo arrenderci, e rilanciamo la vertenza per una
ferrovia moderna. Agli altri (sindaci, assessori, deputati, consiglieri
comunali, imprenditori) di scegliere cosa fare: se continuare a fingere
impegni, magari solo per farsi un po’ di pubblicità, oppure se
iniziare e portare a termine un doveroso sforzo per mutare il volto della
mobilità in questo territorio.
Ragusa,
18-9-2014
Pippo
Gurrieri - Coordinatore provinciale CUB Trasporti
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venerdì 19 settembre 2014
Renzi riprende a parlare di Ponte sullo Stretto
Renzi riprende a parlare di Ponte sullo Stretto. Noi abbiamo detto qualche anno fa... http://www.comitatopendolari.it/notizie/ponte-stretto-pendolari-siciliani-non-ci-sara-nel-2017-forse-neanche-dopo
giovedì 18 settembre 2014
Modifiche circolazione Treni: Linea Caltanissetta-Canicatti'-Gela-Modica (settembre-dicembre 2014)
Da lunedì 15 settembre a
sabato 13 dicembre 2014, per lavori programmati di manutenzione tra le stazioni
di Canicattì e Gela, alcuni treni subiranno variazioni.
mercoledì 17 settembre 2014
Napolitano firma. Presto la pubblicazione del decreto Via allo Sblocca Italia con il pacchetto casa e le grandi opere.
Roma. Il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato lo Sblocca-Italia ed
è imminente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Deroga al patto di
stabilità interno, misure per incentivare acquisto e affitto delle abitazioni,
semplificazioni per le ristrutturazioni alcune delle novità inserite nel testo
definitivo, tra l'altro, sono confermati gli interventi anti-diss! esto
idrogeologico, il sostegno al made in Italy, il rilancio dei project bond, il
potenziamento dell'operatività di Cassa depositi e prestiti, il potere
sostitutivo del premier sull'uso dei fondi Ue, la valorizzazione degli immobili
pubblici inutilizzati (in particolare del demanio militare).
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martedì 16 settembre 2014
Rete ferroviaria lumaca per decenni. Nel 2009 Castiglione aveva lanciato l'iniziativa Freccia Rotta per velocizzare gli spostamenti
Catania-Palermo la lunga storia di un
raddoppio ferroviario.
Le dichiarazioni di quest’ulteriore svolta
epocale annunciata qualche giorno fa su tutti i quotidiani siciliani, sono gli
interventi del presidente di Rete ferroviaria italiana Ing. Dario Lo Bosco, del
governatore Crocetta e dell’assessore regionale Torrisi nella conferenza stampa
tenutasi a Palermo.
Comunque, la questione che
mi fa più rabbia è che tutti questi miliardi di euro vengano investiti solo ed
esclusivamente su una relazione ferroviaria per una sorta di miopia politica.
Lo Sblocca Italia, visto che la Catania-Palermo era stata già inserita e
finanziata nel CIS ed ancor prima nel CdP 2007-2011, doveva essere lo strumento
per distribuire ai territori siciliani più penalizzati quella boccata di
ossigeno infrastrutturale a breve termine per
incentivare e sviluppare il tessuto economico, sociale e turistico di
quei territori.
Barcellona. Continua l’attività di monitoraggio del Comitato all’interno delle stazioni
Continua l’attività di monitoraggio relativa
ai servizi offerti all’interno delle stazioni.
Nel sopralluogo alla stazione di Barcellona abbiamo riscontrato le seguenti
criticità:
nell’area circostante gli ex servizi
igienici vi sono presenti rifiuti di vario genere, anche ingombranti (vedi
foto), a questi si aggiungono i soliti bisognini fisiologici “che non mancano
mai” creando anche non solo una visione poco decorosa dei luoghi comuni ma
anche pessime condizioni igieniche.
Il nostro Comitato Pendolari invita chi di
competenza ad intervenire per la rimozione dei rifiuti accantonati e ad una
attenzione sempre più accurata dei luoghi per garantire un minimo di decoro ai
viaggiatori.
Certi in un vostro celere intervento per
ristabilire quelle condizioni ottimali e di vivibilità del luogo comune.
RFI
spa per la Regione Sicilia
Trenitalia
spa per la Regione Sicilia
Dipartimento
Infrastrutture, Mobilità e Trasporti-Regione Sicilia
Torrenova, 14.09.2014
Mondì Francesco - Pendolari S.Agata Messina
- Comitato Pendolari Siciliani - Ciufervenerdì 12 settembre 2014
Regione e Ferrovie, un piano di opere da 11 miliardi - Rassegna stampa
Palermo-Catania in un ora e 20 minuti. La rete coinvolgerà pure le isole minori collegati. Collegati aeroporti, porti, e poli, turistici.
"Da Punta Raisi a Fontanarossa si andrà in due ore e 20 minuti, ma non mi rassegno a perdere l'Alta velocità".
Trasporti più di tre miliardi già disponibili. Previsti i lavori sulla Palermo-Catania-Messina, collegamento con gli aeroporti di Trapani e Comiso, cantieri nell'Agrigentino.
Un piano infrastrutturale integrato per cambiare la mobilità in Sicilia. Per la Palermo-Catania fino a 16 treni regionali veloci e 6 coppie per gli intercity.
Nuova stazione a Porto Empedocle e fermate in località di Fontanelle e San Michele.
"Da Punta Raisi a Fontanarossa si andrà in due ore e 20 minuti, ma non mi rassegno a perdere l'Alta velocità".
Trasporti più di tre miliardi già disponibili. Previsti i lavori sulla Palermo-Catania-Messina, collegamento con gli aeroporti di Trapani e Comiso, cantieri nell'Agrigentino.
Un piano infrastrutturale integrato per cambiare la mobilità in Sicilia. Per la Palermo-Catania fino a 16 treni regionali veloci e 6 coppie per gli intercity.
Nuova stazione a Porto Empedocle e fermate in località di Fontanelle e San Michele.
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C'era una volta il treno... Inchiesta di Rai Uno in Sicilia 31 agosto 2009
C'era
una volta il treno... Inchiesta di Rai Uno in Sicilia sulla situazione del
trasporto ferroviario e delle infrastrutture. Il Comitato Pendolari Siciliani,
contattato dalla redazione ha collaborato con la troupe per la realizzazione
dell'inchiesta.
giovedì 11 settembre 2014
Catania-Palermo, la lunga storia di un raddoppio ferroviario
La
solita storia quella, che si ripete di anno in anno, di snocciolare milioni di
euro e opere pubbliche che dovrebbero cambiare l’aspetto infrastrutturale della
Sicilia.
Le
dichiarazioni di quest’ulteriore svolta epocale annunciata oggi su tutti i
quotidiani siciliani sono gli interventi del presidente di Rete ferroviaria
italiana Ing. Dario Lo Bosco e del governatore Crocetta nella conferenza stampa
tenutasi ieri.
Non
desidero elencare tutti gli interventi e le cifre che conosco già a parte
qualche variante ma, desidero iniziare dal lontano 19 gennaio 2009 e dalla brillante
operazione di provocazione politica “Freccia Rotta”, organizzata dall’on.
Giuseppe Castiglione già presidente della Provincia regionale di Catania, oggi
sottosegretario nel governo Renzi. In quell’occasione venne fuori da tutti gli
attori presenti (politici, dirigenti delle ferrovie, etc.) che sarebbero
bastati venti trenta milioni di euro per ammodernare e velocizzare l’attuale
tracciato della Catania-Palermo, in un anno e mezzo di lavori, portando i tempi
di percorrenza al di sotto delle due ore e trenta e per di più elevando la
linea da rango “C” a rango “P” facendo viaggiare i pendolini.
Con
l’intervento nel 2009 dell’ex sottosegretario alle infrastrutture Reina furono
tenuti diversi tavoli tecnici romani con i dirigenti della Regione Sicilia, di
Rete ferroviaria italiana e del ministero delle infrastrutture. Da questi
incontri quasi a fine 2009 venne inserita, per le prese di posizione di Reina, nel
Contratto di Programma 2007-2011 con la seguente descrizione: Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo
Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento
NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo
modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la
velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30
milioni (si allega foto).
A
quattro anni di distanza dall’inserimento nel CdP, non è stato realizzato
nessun intervento di velocizzazione della Catania-Palermo se non quello operato
da Trenitalia nel cambiare gli orari di
percorrenza ad una coppia di treni in tre ore circa mentre nella slide del Cis è
previsto due ore e 45 minuti (vedi slide Cis).
Comunque,
la questione che mi fa più rabbia è che tutti questi miliardi di euro vengano
investiti solo ed esclusivamente su una relazione ferroviaria per una sorta di
miopia politica. Lo Sblocca Italia, visto che la Catania-Palermo era stata già inserita
e finanziata nel CIS, doveva essere lo strumento per distribuire ai territori
siciliani più penalizzati quella boccata di ossigeno infrastrutturale a breve
termine per incentivare e sviluppare il
tessuto economico, sociale e turistico di quei territori. Sono convinto che un’attenta
programmazione del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti ed un
intervento forte dei nostri politici a Roma possa nell’immediato futuro dare un
asset diverso alle infrastrutture siciliane.
Giosuè Malaponti –
Presidente Comitato Pendolari Siciliani
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Rete Ferroviaria Italiana: Richiesta chiarimenti relativi disservizio ferroviario del 10 settembre 2014
Il
comitato pendolari Siciliani in merito al disservizio creatosi per la sosta del
treno 12788 in galleria nei pressi di Acireale, rimasto fermo per qualche ora
all’interno della stessa, con la presente chiede di
conoscere:
·
se
sono state attuate tutte le norme relative alla sicurezza dei viaggiatori e
della circolazione, dato che all’interno della galleria non vi era nessuna
possibilità di comunicare all’esterno, tra l’altro il Capotreno per comunicare telefonicamente
con la Sala Operativa ha dovuto percorrere quasi tutta la galleria per mettersi
in comunicazione con la stessa;
·
se
la galleria in questione e le altre gallerie sono coperte dal vs. servizio di
telefonia GSM-R e degli impianti fissi di telefonia;
·
se
la sala operativa abbia informato, dopo aver preso atto del disservizio, con
annunci sonori i viaggiatori e i familiari (preoccupati) in attesa in tutte le
stazioni della relazione ferroviaria;
·
se
le regole della tempestiva informazione enunciate nel “MAS” specie in questi
casi sono state prontamente attuate dalla sala Operativa?
·
come
mai sul portale FSNews.it non era e non è a tutt’oggi riportata la sospensione
della circolazione visti gli enormi ritardi nella circolazione?
Nell’attesa
di un Vs. pronto riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Rete
Ferroviaria Italiana - Regione Sicilia
Direzione
Regionale di Trenitalia - Regione Sicilia
Dipartimento
Infrastrutture, Mobilità e Trasporti - Regione Sicilia
Oggetto:
Chiarimenti al disservizio ferroviario del 10 settembre 2014.-
Fiumefreddo,
11 settembre 2014
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
mercoledì 10 settembre 2014
In Sicilia non serve l’alta velocità ma ammodernare e potenziare le infrastrutture esistenti
Contratto
Istituzionale di Sviluppo (CIS) (si allega foto) e decreto Sblocca Italia i
provvedimenti che dovrebbero cambiare il volto all’infrastruttura ferroviaria
siciliana. L’unica priorità infrastrutturale in Sicilia è diventata la
Catania-Palermo. Come se il solo raddoppio della Catania-Palermo risolverebbe
tutti le “sfortune” infrastrutturali della Sicilia. In questi anni
l’accenno alla linea ferroviaria Catania-Palermo era sinonimo di “tempi
biblici per i lunghi tempi di percorrenza”. Inchieste sul trasporto ferroviario
siciliano realizzate da La Repubblica, Corriere della Sera, Rai Uno ed altre
hanno evidenziato l’enorme gap infrastrutturale e dei collegamenti ferroviari
tra le principali Città siciliane quali Trapani, Ragusa, Modica, Agrigento con
tempi veramente biblici dovuti a molte (strane) coincidenze tra treni ed ai
pochissimi treni dedicati. Siamo convinti che l’enorme investimento fatto sulla
Catania-Palermo non servirà a migliorare le condizioni di trasporto delle altre
Città.
Non
si possono spendere 5,3 miliardi, ne mancano ancora tre (sempre se sarà questa
la cifra definitiva a opera finita e quali saranno i tempi certi e definitivi
per la realizzazione) solo per una volontà politica che certamente sa, ma fa
finta di non sapere delle reali condizioni della rete ferroviaria siciliana.
Infatti, nelle varie dichiarazioni non ci sembra di aver letto della
Alcamo-Trapani via Milo chiusa da un anno e mezzo; non abbiamo letto della
Caltagirone-Gela chiusa da oltre tre anni dal crollo del ponte; non abbiamo
letto dei collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Catania e di Trapani; non
abbiamo letto della messa in esercizio a regime della Metro-ferrovia
Giampilieri-Messina; non abbiamo letto della Metro-ferrovia di Ragusa
progettata e mai fatta finanziare; non abbiamo letto della
velocizzazione della Catania-
Siracusa iscritta in quasi tutti i contratti di
programma con date e cifre; non abbiamo notizie dei 1970 milioni di euro
previsti per il raddoppio della Fiumefreddo-Giampileri (vedi foto) con delibera
Cipe 62/2005. Però occorre cavalcare a tutti i costi i tempi biblici della
Catania-Palermo, quando, invece, ad onor del vero sulla Catania-Palermo insiste
nel Contratto di Programma 2007-2011 - Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo
Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento
NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo
modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la
velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30
milioni (si allega foto). Quando invece l’imponente finanziamento dello Sblocca
Italia poteva essere distribuito per ammodernare, velocizzare e realizzare
un sistema più leggero e veloce in tempi più brevi collegando molte più
città che ad oggi sono quasi del tutto isolate per scelte o disattenzioni non
condivisibili. Ribadiamo che non ci serve l’alta velocità nelle tratte
siciliane per ovvi motivi, uno dei tanti, i tempi lunghissimi di realizzazione.
Ai siciliani basterebbe solo ed esclusivamente “la velocità”.Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Raddoppio: Ferrovie libere di decidere
Il decreto «Sblocca Italia» non è ancora stato varato, ma già divide l'opinione
pubblica tra chi vi ripone enormi aspettative per la ripresa dell'economia,
perché velocizza le procedure fino ad azzerarle, e chi, per lo stesso motivo,
ne è terrorizzato temendo un'irreparabile e definitiva devastazione del
territorio.
In Sicilia la reazione è ancora più articolata perché la Regione vi riponeva grandi speranze per il riavvio di cantieri e la prosecuzione veloce di infrattrutture che arrancano e, invece, deve prendere atto che il Governo Renzi per la nostra terra ha inserito nel provvedimento poche opere già programmate e iniziate, in particolare la direttrice ferroviaria Palermo-Catania-Messina.
Un'opera che ci interessa da vicino e che, prevedendo il raddoppio della ferrovia proprio attraverso il centro di Catania, ha provocato una reazione ferma e indignata della popolazione e delle Giunte Stancanelli e Bianco. Rete Ferrovie italiane aveva previsto che il secondo binario si sarebbe dovuto affiancare a quello esistente e dunque che, arrivato alla stazione (interrata a nove metri sotto l'attuale livello), sarebbe dovuto risalire con un'enorme rampa in cemento fino agli Archi della Marina per poi interrarsi progressivamente all'altezza di piazza dell'Indirizzo, facendo saltare l'ostello, e procedere fino a piazza Federico di Svevia intercettando, e! devastando, un altro tratto delle mura di Carlo V, i resti archeologici della zona e molti palazzi settecenteschi e ottocenteschi. Un progetto contro il quale la città, per una volta unita, si è ribellata chiedendo che Rete ferrovie italiane attui il percorso alternativo proposto dall'ufficio del piano regolatore. Progetto che prevede che il doppio binario corra in tunnel dalla stazione fino al porto, passando sott'acqua davanti alla capitaneria, per poi proseguire fino ad Acquicella bucando le lave di San Cristoforo. Progetto sostenuto e caldeggiato dall'amministrazione comunale.
Ora proprio questo è il problema. Il decreto «Sblocca Italia» - che non a caso, finora, ha il parere contrario del Ministero dei Beni culturali - prevede, all'articolo 1, che l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato abbia l'ultima parola sui progetti decidendo se accogliere o respingere i pareri contrari delle altre amministrazioni interessate. Questo significa che neppure le sovrintendenze potranno respingere un progetto che ritengono incompatibile con la tutela del territorio e che, in caso di ritrovamenti archeologici non preventivati, non potranno più imporre alle imprese il modo di tutelare e valorizzare le nuove scoperte. Non solo. Se non daranno la loro autorizzazione paesaggistica ad un progetto entro due mesi - ed è difficile con gli attuali organici sguarniti - varrà il principio del silenzio-assenso. E via liberalizzando, incluso l'azzeramento delle autorizzazioni per i pali delle reti a banda larga, per le torri eoliche e gli impianti fotovoltaici e a biomasse. Insomma un decreto ad alto rischio.
Ma il sindaco Bianco, per quanto riguarda il raddoppio ferroviario, tranquillizza la città. «Il progetto su cui c'è l'accordo della Regione è quello alternativo che prevede l'interramento lungo la costa. Quello originario delle Ferrovie è stato rigettato nella conferenza dei servizi che si è tenuta a Catania e poi nella riunione del Cis (il comitato interministeriale che ha il compito di valutare i pro! getti). Da ultimo, la settimana scorsa, anche l'assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi, in conferenza dei servizi, ha preso atto che c'è un unico percorso condiviso: quello alternativo allo sventramento del centro di città su cui concordano la Regione, il ministero dello Sviluppo economico, il Comune di Catania, per la parte che gli compete, e anche Rete ferrovie italiane che prima aveva un atteggiamento riluttante». E conclude. «Io sono tranquillo, ma, comunque, è bene stare attenti. Il coltello lo metto tra i denti».
In Sicilia la reazione è ancora più articolata perché la Regione vi riponeva grandi speranze per il riavvio di cantieri e la prosecuzione veloce di infrattrutture che arrancano e, invece, deve prendere atto che il Governo Renzi per la nostra terra ha inserito nel provvedimento poche opere già programmate e iniziate, in particolare la direttrice ferroviaria Palermo-Catania-Messina.
Un'opera che ci interessa da vicino e che, prevedendo il raddoppio della ferrovia proprio attraverso il centro di Catania, ha provocato una reazione ferma e indignata della popolazione e delle Giunte Stancanelli e Bianco. Rete Ferrovie italiane aveva previsto che il secondo binario si sarebbe dovuto affiancare a quello esistente e dunque che, arrivato alla stazione (interrata a nove metri sotto l'attuale livello), sarebbe dovuto risalire con un'enorme rampa in cemento fino agli Archi della Marina per poi interrarsi progressivamente all'altezza di piazza dell'Indirizzo, facendo saltare l'ostello, e procedere fino a piazza Federico di Svevia intercettando, e! devastando, un altro tratto delle mura di Carlo V, i resti archeologici della zona e molti palazzi settecenteschi e ottocenteschi. Un progetto contro il quale la città, per una volta unita, si è ribellata chiedendo che Rete ferrovie italiane attui il percorso alternativo proposto dall'ufficio del piano regolatore. Progetto che prevede che il doppio binario corra in tunnel dalla stazione fino al porto, passando sott'acqua davanti alla capitaneria, per poi proseguire fino ad Acquicella bucando le lave di San Cristoforo. Progetto sostenuto e caldeggiato dall'amministrazione comunale.
Ora proprio questo è il problema. Il decreto «Sblocca Italia» - che non a caso, finora, ha il parere contrario del Ministero dei Beni culturali - prevede, all'articolo 1, che l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato abbia l'ultima parola sui progetti decidendo se accogliere o respingere i pareri contrari delle altre amministrazioni interessate. Questo significa che neppure le sovrintendenze potranno respingere un progetto che ritengono incompatibile con la tutela del territorio e che, in caso di ritrovamenti archeologici non preventivati, non potranno più imporre alle imprese il modo di tutelare e valorizzare le nuove scoperte. Non solo. Se non daranno la loro autorizzazione paesaggistica ad un progetto entro due mesi - ed è difficile con gli attuali organici sguarniti - varrà il principio del silenzio-assenso. E via liberalizzando, incluso l'azzeramento delle autorizzazioni per i pali delle reti a banda larga, per le torri eoliche e gli impianti fotovoltaici e a biomasse. Insomma un decreto ad alto rischio.
Ma il sindaco Bianco, per quanto riguarda il raddoppio ferroviario, tranquillizza la città. «Il progetto su cui c'è l'accordo della Regione è quello alternativo che prevede l'interramento lungo la costa. Quello originario delle Ferrovie è stato rigettato nella conferenza dei servizi che si è tenuta a Catania e poi nella riunione del Cis (il comitato interministeriale che ha il compito di valutare i pro! getti). Da ultimo, la settimana scorsa, anche l'assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi, in conferenza dei servizi, ha preso atto che c'è un unico percorso condiviso: quello alternativo allo sventramento del centro di città su cui concordano la Regione, il ministero dello Sviluppo economico, il Comune di Catania, per la parte che gli compete, e anche Rete ferrovie italiane che prima aveva un atteggiamento riluttante». E conclude. «Io sono tranquillo, ma, comunque, è bene stare attenti. Il coltello lo metto tra i denti».
Pinella
Leocata
La Sicilia - Lunedì 08
Settembre 2014 Catania(Cronaca)Pagina 12
martedì 9 settembre 2014
Monitoraggio dei servizi nelle stazioni della tratta Messina-S.Agata Militello
Il Comitato Pendolari Siciliani, in questi giorni ha effettuato un monitoraggio dei servizi forniti da RFI e Trenitalia nelle Stazioni tra Messina e S.Agata Militello,
riscontrando le seguenti criticità che riportiamo:
-Torregrotta:
Risulta ancora non essere stata collocata l’obliteratrice
nel marciapiede del binario pari (2) nonostante le ns incessanti segnalazioni datate
(08.05.2013. 07.08.2013 e 9.9.2013) , inoltre l’obliteratrice
del binario dispari (1) è ancora ostruita.
-Milazzo: Delle due emettitrici
self-service ne risulta funzionante solo una, ma quest’ultima accetta solo
pagamenti con carte e monete, risulta essere disabilitata al pagamento con
banconote, i disservizi si accentuano ulteriormente nelle giornate di chiusura
della biglietteria al pubblico.
-Falcone: L’obliteratrice risulta essere
ostruita.
-Patti: Il sottopassaggio risulta essere
da tempo al buio.
-Gioiosa Marea: il ns. comitato invita chi
di competenza ad inserire in questa stazione il sistema di informazioni visivo al
pubblico, cosiddetto lead.
-Brolo: in questa stazione l’obliteratrice
risulta essere accesa, ma l’inchiostro per la timbratura è assente, con
conseguente impossibilità della convalida del biglietto.
-S.Marco D’alunzio: il cancello dell’ex
scalo merci risulta essere ancora pericolante. (Richieste inviate in data
7.9.12 14.05.13 e 27.7.14)
Le
nostre segnalazioni/suggerimenti vengono evidenziate ai dipartimenti di competenza al fine di un
tempestivo intervento, auspicando che i servizi erogati, siano a bordo che a
terra continuino ad essere in linea, in
termini di qualità confort e sicurezza degli ambienti in stazione , come previsto
nella carta dei servizi
RFI spa per la Regione Sicilia
Trenitalia spa per la Regione Sicilia
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e
Trasporti-Regione Sicilia
Torrenova,
07.09.2014
Mondì
Francesco - Pendolari S.Agata Messina - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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