venerdì 6 dicembre 2013

L’OBIETTIVO DICHIARATO È «VIAGGIARE IN ITALIA SOLO IN FERROVIA»

La scommessa di Fs:battere gli aerei col treno
L’ad Moretti: tre miliardi per il trasporto locale. Ma ne servono altri tre
L’obiettivo è ambizioso: «Viaggiare in Italia solo in treno». Un traguardo che l’ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, punta ad avvicinare grazie ai nuovi orari e collegamenti veloci di Trenitalia (al via dal 15 dicembre).
Altri 24 treni diretti serviranno la Sicilia e la Calabria verso Roma con la formula notte (cuccette da 49 euro, posti a sedere da 19) più alta velocità, per un totale di 35 mila posti in offerta al mese. «Un settore, quello del servizio notte, che, dopo tante polemiche, è stato interamente ricostruito», ricorda Moretti. E se nel 2013 i passeggeri sono stati circa 42 milioni (+5,2% rispetto al 2012), per il 2014, grazie ai nuovi orari, si stima un incremento di un ulteriore 3%. 
Capitolo a parte sul trasporto locale. «I soldi che oggi ci sono per il trasporto locale ferroviario in Italia messi dalle istituzioni non sono sufficienti», spiega Moretti. «Ma vogliamo dare il segnale di tutta la nostra attenzione al problema – assicura –. Abbiamo già messo sul tappeto 3 miliardi di investimenti». Così ripartiti: 1,14 miliardi per 100 nuovi treni Vivalto, 570 milioni per 88 elettrotreni, 160 per 40 treni diesel, 280 per mille nuove carrozze e 850 in tecnologia. «Ne servono altri tre», aggiunge Moretti. Annunciando per il 12 febbraio una giornata di studio dedicata. Con Alitalia, come con altre compagnie, Fs sta definendo un accordo per l’integrazione treno-aereo. 
Roma - 06/12/2013 ANTONIO PITONI

mercoledì 4 dicembre 2013

Convogli in ritardo. I pendolari minacciano una Class-Action

Questo il bilancio del martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.

Declino Trasporti nella Provincia di Trapani

Riceviamo e pubblichiamo la nota della Filt Cgil:
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Già nei mesi scorsi, queste Organizzazioni Sindacali hanno rivolto diversi appelli a tutte le forze politiche per richiamarne l’attenzione  all’interesse comune, sociale ed economico, che rappresenta il settore della mobilità e quindi dei trasporti.
Esprimiamo un giudizio di preoccupazione e di allarme della situazione, che consideriamo a un punto di gravità tale da rappresentare una vera e propria emergenza.
Riteniamo che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre o aereo, sia fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di programmazione, e ciò aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia, da diversi anni oramai, il nostro Paese.
Siamo invece convinti che il settore trasporti, che rappresenti l’anello fondamentale di quella catena essenziale Agricoltura – Turismo e quindi della principale fonte di economia trapanese, possa svolgere quella funzione anticiclica alla crisi.
Se però questa emergenza non è riconosciuta da tutti, e soprattutto dalle nostre istituzioni locali e regionali, e non viene affrontata e avviata a soluzione, rischia di portare all’implosione non solo gran parte del settore ma l’intera economia della nostra provincia e del resto della regione.
A oggi, facendo un triste resoconto, possiamo tranquillamente affermare che poco, o nulla, si è fatto nel settore.
Anzi, a parte rari comunicati e piccoli interventi di politici locali, continuiamo a registrare quell’inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece dovrebbero proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della mobilità.
Tutto questo ci obbliga a continuare a vivere  in un Paese che viaggia a due Velocità, il Nord e Centro Italia in Alta Velocità e il Sud Italia a bassissima Velocità, e a convivere con un sistema di potere che costringe la nostra Regione, e quindi la Provincia di Trapani, a sottostare all’imposizione economica del Nord e degli altri Paesi Europei.
A questo, si continua a registrare un mancato investimento nelle infrastrutture e nei trasporti che non comporterà altro, per l’anno 2014, un aggravarsi della crisi già esistente e quindi una spesa procapite per famiglia e azienda maggiore rispetto agli anni passati.
Nel territorio Trapanese, trasportare merci e viaggiatori sta diventando davvero una scommessa.
A quest’opera di disfacimento non ci stiamo e non ci stanno i cittadini della Provincia di Trapani, le Associazioni Turistiche e tutte le Aziende che producono ricchezza nel nostro territorio.
Pertanto  ricordiamo, che si tratta di garantire il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, in particolare delle fasce di reddito più basse.
E’ triste, per un Paese civile com’è il territorio della Provincia di Trapani, il fatto che per percorrere pochi chilometri in treno occorrano ore di viaggio.
Cosi com’è triste viaggiare in autobus vecchio di trenta anni e in strade e autostrade in condizioni minime di sicurezza.
Cosi come siamo contrari a tagliare i finanziamenti per collegamenti marittimi o, peggio ancora, a non mettere a disposizione, da parte del Governo Regionale e Nazionale, i fondi per l’aeroporto di Birgi.
L’appello che rivolgiamo è quello che la Regione, e tutti gli enti locali, facciano la loro parte con gli interventi di programmazione e con le azioni necessarie a promuovere il processo d’industrializzazione del settore trasporti intesa come viabilità e infrastrutture.
Riteniamo quindi, indispensabile e urgente, avviare subito tutte quelle opere e interventi, che possano garantire una ripresa dell’economia Regionale e Trapanese, ossia:
- Sbloccare i finanziamenti promessi, nazionali e regionali, dedicati all’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani, riguardante il parziale ristoro per il blocco del traffico aereo a causa della guerra in Libia nell’anno 2011.
Questo darebbe una boccata di ossigeno alla società Airgest, che gestisce l’aeroporto di Trapani, per le future scelte di marketing e quindi per quella garanzia del continuo traffico di viaggiatori che negli ultimi anni hanno portato tanto benessere a cittadini e a tutta l’economia Trapanese.
- Assicurare  i giusti finanziamenti alle aziende marittime che fino ad oggi, nonostante i continui tagli di risorse della Regione, hanno garantito la continuità territoriale con le isole per il trasporto di merci e viaggiatori e in particolare per il trasporto turistico nei mesi estivi.
- L’aggregazione e l’integrazione di tutte le aziende del trasporto pubblico locale con il trasporto ferroviario.
Bisogna che la Regione e gli enti locali mettano a disposizione tutti i loro strumenti, che sono ampiamente sufficienti, per l’aggregazione e integrazione modale gomma ferro, superando duplicazioni e sovrapposizioni di servizi, nonché sperpero di risorse pubbliche, favorendo politiche di mobilità integrata.
L’effetto immediato sarebbe sicuramente quello di rendere il rapporto spesa pubblica – qualità del servizio molto più efficiente di quello attuale, ma anche la possibilità di migliorare le politiche tariffe.
- Ripristino di finanziamenti e scelte coraggiose inerenti al piano d’impresa di alcune grandi aziende del trasporto pubblico locale  a cominciare dall’azienda siciliana trasporti (AST) che svolge servizio pubblico in tutta la Sicilia e che ha una sede a Trapani.
Oggi, questa società rischia il fallimento a causa dei 59 milioni di euro di crediti, e non pagati, nei confronti della Regione.
- Predisporre nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci perchè oggi molte imprese portuali della provincia di Trapani,  causa tagli di linee e quindi riduzione di movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e cassa integrazioni di diversi lavoratori.
Lo stesso stanno facendo gli autotrasportatori costretti, dai maggiori costi, a trovare altre vie per il trasporto merci.
- Ripristinare, in tempi brevissimi, il collegamento ferroviario veloce Trapani – Alcamo Diramazione - Palermo (via milo), anche con riferimento ad una riduzione dei tempi di percorrenza del collegamento Trapani – Palermo grazie al raddoppio ferroviario (in corso di realizzazione) della tratta Palermo – Piraineto.
- La progettazione e realizzazione, degna di un Paese industrializzato, del collegamento ferroviario con l’aeroporto di Birgi e quindi la possibilità di collegare l’aeroporto di Birgi con l’aeroporto Falcone- Borsellino di Palermo.
- Terminare tutte le opere di viabilità iniziate e predisporne altre per velocizzare alcune tratte e soprattutto renderle molto più sicure.
In conclusione le suddette OO.SS  affermano il valore sociale ed economico del settore trasporti, e invitano, per la ripresa economica come volano di sviluppo del nostro territorio, tutte le forze politiche e le istituzioni a predisporre e finanziare tutti quei progetti che possano garantire la mobilità intesa come trasporto merci e persone.
Bisogna adottare tutti quei provvedimenti che possano favorire e incoraggiare i cittadini a utilizzare il mezzo pubblico, a discapito dell’automobile, come mezzo essenziale per i loro spostamenti.
Solo in questi termini possiamo parlare di sviluppo della mobilità, del turismo e quindi dell’economia di tutto il territorio.
Fiduciosi nell’interesse alla problematica sopra esposta, e quindi all’interesse collettivo, porgiamo i più fraterni saluti.

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Maurizio Lupi
Al Presidente della Regione Sicilia Pres. Rosario Crocetta
All’Assessore Regionale Infrastrutture Dott. Nino Bartolotta
Ai Deputati Regionali Sicilia
Alla Giunta regionale Sicilia
Agli Onorevoli Parlamentari eletti nella Provincia di Trapani
Al Prefetto di Trapani Dott. Leopoldo Falco
Al Commissario Straordinario della Provincia Trapani Dott. Darco Pellos
Ai Sindaci della Provincia di Trapani
P.C.
Associazioni Consumatori tutte
Associazioni Diritti Civili tutte
Comitato Pendolari tutti
Organi di Stampa

Prot. N 10/TP/Filt Cgil Tp   -   Trapani 02 Dicembre 2013
Filt Cgil Trapani   -   Filt Cgil Sicilia   -   Cgil Trapani

martedì 3 dicembre 2013

Un martedì nero per i pendolari della Messina-Catania-Siracusa

Di solito quando qualcosa non va per il verso giusto diventa una giornata nera, avevamo denunciato sette mesi fa un venerdì nero di Trenitalia, oggi tocca ad un altro giorno della settimana 3 dicembre 2013 “il martedì” nero di Trenitalia per i pendolari della Messina-catania-Siracusa.  
Questo il bilancio del martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.
Significativi i dati dei ritardi e dei disservizi di questa mattina:  
treno 3866 da Siracusa delle ore 5.13 è arrivato a Messina con 64 minuti 
treno 3865 da Messina delle ore 5.25 è arrivato a Siracusa con 86 minuti 
treno 12868 da Catania delle ore 5.46 è arrivato a Messina con 70 minuti 
treno 12865 da Messina delle ore 5.50 è arrivato a Catania con 49 minuti 
treno 8576 da Catania delle ore 5.56 per Fiumefreddo è stato Soppresso          
treno 8580 da Siracusa delle ore 6.05 è arrivato a Taormina con 25 minuti 
treno 3868 da Siracusa delle ore 6.30 è arrivato a Messina con 10 minuti 
treno 12870 da Catania delle ore 6.36 è arrivato a Messina con 52 minuti 
treno 8577 da Fiumefreddo delle ore 6.44 per Bicocca è stato Soppresso          
treno 12867 da Messina delle ore 6.45 per Catania con 8 minuti 
treno 8579 da Taormina delle ore 7.12 è arrivato a Catania con 48 minuti 
treno IC 722 da Siracusa delle ore 7.33 è arrivato a Messina con 34 minuti 
treno 12869 da Messina delle ore 8.00 è arrivato a Catania con 3 minuti 
treno 8581 da Taormina delle ore 8.32 è arrivato a Catania con 13 minuti 
treno 3870 da Siracusa delle ore 8.45 è arrivato a Messina con 16 minuti 

All’Assessore Regionale Antonino Bartolotta alle Infrastrutture e alla Mobilità
Al Dirigente Generale Dott. Giovanni Arnone Dip. delle Infrastrutture e della Mobilità
Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità
Servizio 4° Trasporto regionale Ferroviario Dott. Diego Greco
Al Direttore Regionale di Trenitalia Sicilia Ing. Francesco Costantino
Al Direttore Territoriale RFI Sicilia Dott. Andrea Cucinotta
Ai Sigg. Deputati dell’Ars
Agli Organi di Stampa

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani

Percorsi di Sicilia: 7ª Edizione della Mostra Fotografica dell'Associazione Ferrovie Siciliane

L’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo dal 7 al 15 dicembre 2013 riproporrà nel Salone ex Società Operaia del Comune di Riposto, la 7ª Edizione della Mostra Fotografica “Percorsi di Sicilia”, attraverso oltre 1500 foto attuali e d’epoca, evidenziando aspetti tecnici, paesaggistici, storici e sociali del sistema ferroviario siciliano.

Treni, corse locali tagliate in 10 Regioni. Ma il ministero fa sconti sull’alta velocità

Sulle ferrovie è sempre più un'Italia a due velocità. Da una parte il trasporto locale è in fibrillazione per le annunciate soppressioni. Legambiente accusa: "Priorità solo all'alta velocità". Trenitalia e Ntv pagheranno il 15% in meno per la rete, mentre Moretti vuole tassare i pendolari. Intanto è sempre più alto il rischio di procedura di infrazione alla Corte Ue: "Passeggeri poco tutelati"
I nuovi orari arriveranno solo il 15 dicembre, ma il trasporto ferroviario locale vive settimane di fibrillazione per le annunciate soppressioni di corse e tratte: nuove cancellazioni all’orizzonte in 10 Regioni stanno provocando proteste tra i pendolari e sono oggetto di interrogazioni e interpellanze parlamentari. Il fenomeno dura da anni: secondo Legambiente, in 13 Regioni tra il 2011 e il 2012 si è assistito ad un taglio di treni e corse in media del 5% ogni anno, che ha toccato punte del 15% in Puglia. Ferrovie dello Stato annuncia l’arrivo di nuove carrozze destinate alle tratte locali, ma da sempre più parti si punta il dito contro l’alta velocità: “Si dà priorità ai treni veloci, investendo e migliorando i tratti extra-urbani della rete – spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – per quelli urbani, invece, i fondi latitano e ritardi e disagi aumentano”. Il tutto mentre il governo fa uno sconto del 15% sul canone per l’uso dell’infrastruttura per l’Alta Velocità a Trenitalia e Ntv e l’Europa pressa l’Italia perché si adegui alle direttive comunitarie sui diritti dei passeggeri: Roma è a rischio deferimento davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea...continua a leggere

di Marco Quarantelli | 3 dicembre 2013 | Il Fatto Quotidiano

domenica 1 dicembre 2013

Linea Palermo - Punta Raisi: a Carini nuova tecnologia e potenziamento infrastrutturale. Alcune variazioni di orario dal 2 all’8 dicembre.

Un nuovo apparato tecnologico sarà attivato durante il fine settimana. Tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre modifiche al programma di circolazione dei treni. Previsti servizi sostitutivi con autobus. Alcune variazioni di orario anche dal 2 all’8 dicembre.
Operativo da domenica 1 dicembre nella stazione di Carini il nuovo Apparato Centrale Elettrico a Itinerari (Acei), per regolare arrivi e partenze dei treni. Il sistema, basato sulle potenzialità offerte dall’elettromeccanica, consentirà una gestione più dinamica della circolazione ferroviaria aumentando gli standard funzionali e qualitativi del servizio, specialmente in caso di criticità.
Le procedure di attivazione del nuovo apparato tecnologico, particolarmente complesse, rendono necessarie modifiche al programma di circolazione durante il fine settimana. Tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, sulla linea Palermo - Punta Raisi, alcuni treni saranno cancellati e sostituiti con autobus su parte del percorso o per l’intero tragitto.
Inoltre, per consentire ulteriori potenziamenti dell’infrastruttura nella stazione di Carini, da lunedì 2 a domenica 8 dicembre si registreranno lievi variazioni d’orario sulla stessa linea e per due Regionali sulla Trapani – Palermo.
Informazioni dettagliate, con l’elenco completo dei treni interessati e dei provvedimenti con l’indicazione di fermate e orari sono disponibili anche nelle stazioni, negli uffici assistenza clienti, nelle biglietterie e sui canali web del Gruppo FS Italiane.
Palermo, 28 novembre 2013 – Fonte Fsnews

Consulta le locandine con il dettaglio dei treni (.pdf 2056 KB) 


"Con il doppio dei passeggeri io il convoglio lo fermo e basta"

Colloquio "Con il doppio dei passeggeri io il convoglio lo fermo e basta" Dopo il caso di Ventimiglia, la solidarietà' del sindacato al capotreno.
«Ho una moglie e tre figli e l'ultima cosa che voglio che mi capiti è che qualcuno si senta male e collassi sul treno perchè non si respira. Poi a Guariniello chi glielo spiega che ho chiamato la centrale operativa per dire che eravamo pieni come un uovo, con il doppio dei passeggeri a bordo e loro mi hanno risposto che mi dovevo arrangiare e valutare. Io il treno lo fermo e basta. Non mi rovino perchè' loro tagliano personale e convogli. Massima solidarietà' al collega che, l'altro giorno in Liguria, ha bloccato tutto». Maurizio Cito, 52 anni, 20 passati in ferrovia, professione capotreno, è anche uno dei coordinatori nazionali del sindacato dell'Orsa. Il suo lavoro è questo: «Controllo la sicurezza dei convogli e i biglietti dei passeggeri. Faccio il mio lavoro con scrupolo ma sui treni per la Liguria è impossibile chiedere il biglietto a tutti perchè su sette carrozze che possono portare teoricamente 600 persone ne salgono 1000». Il suo racconto è' un viaggio nel calvario dei passeggeri «che però, sia chiaro - dice - è anche la nostra via crucis. Siamo noi che ci prendiamo insulti tutti i giorni. Se i viaggiatori sapessero che quasi nulla dipende dal capotreno sarebbe già una consolazione. Il fatto è che anche per noi vale la regola delle Poste: se sei in coda e si procede a rilento te la prendi con lo sportellista mica con il direttore della filiale». E' così il viaggio verso il mare, visto con gli occhi del «padrone del treno», è ancora più sorprendente di quello visto dagli utenti imbufaliti. Ti aspetti smentite, spiegazioni, difese a spada tratta, e arriva invece una verità scomoda destinata ad alimentare altre polemiche. Un racconto a tappe: «Il treno per Torino resta per ore parcheggiato alla stazione di Ventimiglia. Sotto il sole cocente. Quando si sale ci sono 40 gradi. Se funziona l'aria condizionata ci vogliono almeno 40 minuti perchè rinfreschi un pò. Intanto da Albenga e Alassio sale l'orda di passeggeri. Ti affacci e capisci che non ce la farai mai a passare e chiedere il biglietto a tutti e così rinunci. Torni indietro». D'accordo, ma così Trenitalia ci perde. O no? «Il problema è che in tutte le fermate salgono tantissime persone che spesso non pagano. Ma se passo in quei corridoi stracolmi a chiedere i biglietti il rischio aggressione è altissimo. E poi guardi, a mettersi nei panni dei passeggeri, in quelle condizioni, non puoi nemmeno difenderti. Hanno pagato un biglietto e vogliono un servizio che in quella situazione nessuno gli sta garantendo. Va detto anche che se la Regione stanzia un budget minimo l'azienda mette a disposizione un numero di treni proporzionale alla spesa prevista». Tornando al viaggio della speranza, il rischio di far ripartire dalla stazione un treno carico il doppio del consentito è altissimo: «Se si sente male qualcuno, se un passeggero ha un collasso, un attacco di panico, una crisi respiratoria, sono io che rispondo penalmente. Il fatto è che non ci sono regole chiare che possano aiutarci in questa decisione. Quando chiamiamo la sala operativa rimandano tutto al nostro buonsenso. Se continuano a salire persone che neanche possiamo più chiudere le porte, beh a quel punto io fermo tutto». E ancora: «Lì con la divisa a rappresentare l'azienda ci siamo noi, i controllori. I parafulmini di tutto. Quando qualcuno diventa violento a me tornano in mente i ragazzi e mia moglie e spero che non mi capiti nulla. E come succede a me, glielo garantisco, capita a moltissimi altri colleghi». 

GIUSEPPE LEGATO - La Stampa - 18 agosto 2013 pag. 19

venerdì 29 novembre 2013

Palermo - Nel capoluogo corre sulle rotaie il futuro del trasporto pubblico

L’obiettivo è uno soltanto: togliere sempre più auto dalle strade in una città ostaggio del traffico. Dal tram all’anello ferroviario, dal passante fino alla Metro automatica leggera.
PALERMO - Da alcuni anni a Palermo è in corso un pieno rilancio delle infrastrutture per il trasporto pubblico su rotaia a basso tasso d’inquinamento. Dal tram all’anello ferroviario, dal raddoppio del passante fino all’ultima arrivata, la Metropolitana automatica leggera (Mal), l’obiettivo è uno e uno solo: togliere sempre più auto dalle strade di una città che, secondo gli ultimi dati Aci, è la capitale italiana del traffico e la quarta città più ingolfata d’Europa, con 385.372 auto circolanti nel 2012 su 657.166 residenti, quasi una ogni due persone.
Detto già più volte dello stato di avanzamento dei lavori del tram (la Linea 1 è quasi ultimata e aspetta solo il collaudo, la Linea 2 è pronta per un buon 80%, mentre la Linea 3 è quella più indietro), qual è il progresso delle altre opere? Il raddoppio del passante ferroviario dall’aeroporto Falcone Borsellino a Palermo costerà circa 600 milioni di euro, varianti incluse, e consiste nell’affiancamento di un secondo binario a quello esistente per un’estensione di circa 27,4 km che a regime consentirà una velocità di percorrenza fra gli 80 e i 120 km/hContinua a leggere...

di Gaspare Ingargiola - Qds 29 novembre 2013

Incontro di CUB trasporti e Legambiente Ragusa con l'Amministrazione comunale di Ragusa

Riceviamo e pubblichiamo:

VERSO PENDOLARIA NEL VAL DI NOTO
L'impegno della CUB trasporti iblea e dell'associazionismo per salvare e potenziare le tratte ferroviarie del val di Noto ha suscitato l'interesse di Legambiente regionale e nazionale. Infatti nel recente direttivo regionale è stato espresso l'interesse ad organizzare nel val di Noto Pendolaria, la campagna sul problema delle ferrovie in dismissione e dei pendolari, grazie all'impegno dei circoli iblei nonché di quello di Caltagirone.
A tale riguardo si è tenuto presso la sala giunta di palazzo dell'Aquila a Ragusa un incontro tra i rappresentanti di CUB Trasporti (Pippo Gurrieri, Salvuccio Ragusa, Giovanni Urso) Legambiente Il Carrubo (Antonino Duchi), il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea (Gianni Lucenti, Giovanni Forcone), il sindaco Federico Piccitto e l'assessore Stefania Campo.
Pippo Gurrieri ha evidenziato lo stato dell'arte a cui si è arrivati al momento nella lotta per il recupero del sistema ferroviario ibleo, ha illustrato il programma di massima dell'iniziativa, prevista per martedì 17 dicembre, che dovrebbe coinvolgere per lo meno tutti i sindaci della provincia nonché quelli di Caltagirone e di Gela, ed alcuni comitati pendolari di altre aree della Sicilia, ed ha nuovamente perorato un intervento forte dell'Amministrazione per la metropolitana di superficie, visto che RFI di Palermo, pur essendo stata richiesta, ben due mesi fa (!), di mettere a disposizione il progetto preliminare in suo possesso. non l'ha ancora reso disponibile.
Antonino Duchi ha sottolineato l'importanza dell'attivazione di Pendolaria in provincia, in quanto può dare rilievo regionale e nazionale ad una battaglia per i cittadini e per l'ambiente, visto che il treno è meno inquinante ed è sempre più veloce dell'autobus nelle tratte interurbane, per cui si assiste al paradosso che si sostituisce un mezzo più efficiente con uno meno efficiente.
Il Sindaco Piccitto si è impegnato a collaborare fattivamente alla buona riuscita dell'iniziativa coinvolgendo gli altri amministratori iblei e si è immediatamente attivato per sollecitare l'uscita del progetto di massima della metropolitana dalle chiuse stanze di RFI.
L'assessore Campo, che si occuperà degli aspetti organizzativi dell'iniziativa, ha evidenziato l'importanza turistica del potenziamento della tratta ferroviaria, in particolare per il Castello di Donnafugata ed Ibla, magari anche con una combinazione biglietto treno+Castello che potrebbe essere attivata e sicuramente sarebbe un positivo elemento per un turismo di qualità, che si nutre anche di queste apparentemente piccole cose.
Ragusa. 28.11.2011

CUB TRASPORTI - COMITATO PER IL RILANCIO DELLA FERROVIA IBLEA -LEGAMBIENTE IL CARRUBO RAGUSA

lunedì 25 novembre 2013

Il Comune di Terranova sollecita a Trenitalia il potenziamento del trasporto ferroviario

Il indaco del Comune di Terranova scrive al Direttore di Trenitalia, Ing. Costantino, per sollecitare il potenziamento del servizio ferroviario nella dorsale tirrenica.


Declassamento di Fontanarossa, politici assenti nelle fasi cruciali

La triste e grave vicenda del declassamento dell'aeroporto catanese è emblematica del comportamento a dir poco inadeguato dell'intera classe politico-dirigenziale locale, che non dimostra di avere coscienza dei doveri che ha nei confronti degli elettori che li hanno delegati a rappresentare e a difendere i legittimi interessi territoriali
La triste e grave vicenda del declassamento dell'aeroporto catanese è emblematica del comportamento a dir poco inadeguato dell'intera classe politico-dirigenziale locale, che non dimostra di avere coscienza dei doveri che ha nei confronti degli elettori che li hanno delegati a rappresentare e a difendere i legittimi interessi territoriali.
Probabilmente erano distratti dagli interessi del proprio personale "particulare" o forse non hanno valutato l'importanza per la città, il suo hinterland e per l'intera Sicilia orientale, di un aeroporto adeguato alle esigenze del moderno traffico aereo volano di sviluppo economico, per il provincialismo che caratterizza buona parte dei politici locali. Che senso ha quindi alzare la voce ora a misfatto compiuto se non quello di una presa in giro?
Dov'erano i politici locali anni addietro quando già si conosceva l'orientamento di Bruxelles? Dov'erano mentre a Tallin si sanciva l'esclusione di Catania dalle rete "core"? A qualcuno manca il senso del ridicolo.
Desidero ora offrire una testimonianza personale che però amplia il discorso retroattivamente a mezzo secolo addietro.
Chi scrive nei primi anni '60 era giovane Ufficiale medico a Fontanarossa e Sigonella, amico di molti piloti che già allora giudicavano alquanto corta la pista di Fontanarossa, in specie se l'atterraggio avveniva dall'entroterra (se non ricordo male testata 26) perché l'esistenza della ferrovia costringeva l'aereo nel corto finale a presentarsi più alto in quota per motivi di sicurezza, atterrando quindi al di là della testata propriamente detta accorciando di fatto la pista di ulteriori 250-300 metri.
Il problema quindi "in nuce" lo si conosceva 50 anni fa e da allora si parla, sino ai nostri giorni di interramento della ferrovia, di prolungamento della pista o addirittura di una seconda pista. E in cinquanta anni cosa siamo riusciti a fare?
Viene quasi di concedere le attenuanti alla classe politica attuale e di attribuire la maggior parte della colpa al nostro essere siciliani che, come dice il Principe di Salina, odiano il "fare".
Molto meglio rimestare l' acqua nel mortaio delle chiacchiere.
Gaetano Fusco - La Sicilia - Domenica 24 Novembre 2013 Catania (Cronaca) Pagina 36 

domenica 24 novembre 2013

Punta Raisi. Grazie all'opera dell'assessore alle Infrastrutture, l'Ue promuove lo scalo nella rete transeuropea

Bartolotta: «Polo aeroportuale con Trapani»
Per il secondo anno consecutivo l'aeroporto di Palermo «Falcone e Borsellino» è stato promosso da Bruxelles come scalo di prima fascia, nonché inserito fra i 10 scali italiani (insieme a Milano Linate e Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Torino, Venezia, Bologna, Genova, Roma Fiumicino e Napoli) che compongono la «Core Network Ten-T», ovvero la Rete Trans-Europea dei Trasporti «Scandinavia-Mediterraneo».
Un risultato straordinario, ottenuto non solo grazie ai numeri che gravitano attorno a Punta Raisi, ma anche all'input dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Sì, avevo appoggiato questa promozione internazionale e sono contento per Palermo, che si conferma ancora una volta leader aeroportuale in Sicilia. Certo - ha ammesso -, mi dispiace per la bocciatura dello scalo di Fontanarossa che invece resta declassata alla "Comprehensive Network". Stiamo tentando di farla inserire nel Piano nazionale Trasporti grazie all'interlocuzione con Roma. Ci sono buone speranze, aspettiamo risposte dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il nostro obiettivo è creare integrazione fra 2 poli: quello orientale, con Catania e Comiso, e quello occidentale con Palermo e Trapani. Non sono poli in competizione, ma si integreranno a vicenda per una intermodalità strategica. Palermo e Catania giocano un ruolo decisivo».
Tutto ciò andrà a vantaggio dei passeggeri, poiché i due poli aeroportuali interagiranno per incrementare i servizi dell'utenza. «Penso, ad esempio - ha aggiunto l'assessore - al caso di Trapani: Birgi non è in competizione con Palermo, poiché le low-cost permettono un mercato che non contrasta con Punta Raisi. Allo stesso tempo, ho proposto lo scalo di Comiso come aeroporto-cargo, l'unico del Sud Italia per il traffico merci. Ciò andrà a vantaggio anche del futuro interporto di Termini Imerese», i cui lavori partiranno a metà 2014. Mentre vengono considerati «indispensabili per la continuità territoriale» gli aeroporti siciliani di Lampedusa e Pantelleria.
Tornando al voto con cui il Parlamento Europeo ha confermato per il secondo anno consecutivo lo scalo di Punta Raisi nella «Ten-T» e nel «Piano Cef» (Connecting Europe Facility - Infrastrutture per collegare l'Europa), secondo il sindaco Leoluca Orlando questo «è un grande! riconoscimento e rappresenta al tempo stesso una grande opportunità poiché - ha dichiarato il primo cittadino - renderà possibile accedere ad importanti cofinanziamenti comunitari per gli interventi strutturali, indispensabili nell'ottica di una strutturazione metropolitana e sovrametropolitana».
A confermarlo è lo stesso Bartolotta: «Il riconoscimento di Bruxelles avvalora ipotesi di sviluppo ulteriori. Rappresenta una priorità per reperire risorse ministeriali e quelle provenienti dall'Unione Europea con la futura programmazione 2014-2020». Ma allo stesso tempo, ha precisato Orlando, «questo importante riconoscimento, che è la certificazione di quanto già deciso dal governo nazionale a febbraio con l'inserimento di Punta Raisi nella "top-ten" degli aeroporti strategici, offre ulteriori argomenti per un processo di privatizzazione in corso che deve essere garante di adeguati corrispettivi per la cessione delle quote pubbliche». È d'accordo anche l'assessore Bartolotta, il quale afferma che «sicuramente adesso lo scalo di Palermo risulta più appetibile per gli investitori privati. Ciò va al di là delle strategie governative. Le possibilità di mercato - ha concluso - ora ci sono tutte».
Davide Guarcello - La Sicilia - Sabato 23 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 29 

sabato 23 novembre 2013

Non c’è da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti dell'aeroporto di Fontanarossa dalla rete Ten-T

Esattamente un mese fa aveva lanciato l’allarme, dalle pagine del quotidiano La Sicilia, il prof. Francesco Russo, docente di trasporti e logistica all'Università di Reggio Calabria. Il professore nella sua disamina, rappresentava la realtà che da anni ci tiene fuori da quello che è lo sviluppo delle infrastrutture in Sicilia: niente ponte, ma nemmeno strade, porti, ferrovie, alta velocità. A Tallin dal 16 al 18 del mese di ottobre si discuteva delle reti europee di trasporto. Occorre saper se la nostra Regione è stata rappresentata o, meglio, se l'Italia, che sicuramente sarà stata presente, ha cercato di fare apportare delle modifiche a un piano che, come accennato, sembrava destinato a penalizzarci. Come previsto di certo si è salvata l’alta velocità sulla Napoli-Bari ed oltre il vuoto. Premesso questo, quindi,  non c’è da meravigliarsi  per l’esclusione dell’aeroporto di Fontanarossa dalla rete Core Network Ten-T.
Di certo qualcosa non è andata per il verso giusto e di questo dovrebbero interrogarsi i nostri politici siciliani a Bruxelles a Roma e a Palermo.
Non c’è quindi da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti europei 2014-2020, dato il silenzio della politica, che li ha avvolti e travolti assieme al futuro della infrastrutturazione della Sicilia.
Un silenzio, assordante, che tuona come una beffa su un destino già segnato.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

Letojanni, il Comune si sostituisce a Rfi e "disbosca" la strada che costeggia le rotaie

Letojanni. Le diverse segnalazioni ed inviti alle ex-Ferrovie dello Stato da parte del Comune, in merito alla situazione di degrado tra la strada ferrata e la SS 114, nel tratto antistante il centro abitato, non hanno sortito alcun risultato.
L'azienda a cui compete, in quanto proprietaria, il mantenimento in ordine di quelle aree, invase da una gran quantità di vegetazione spontanea, ha fatto orecchie da mercante, lasciando che le stesse diventassero delle vere e proprie selve. Piante di ricino e specie selvatiche di ogni genere avevano, infatti, invaso il ciglio della strada fino a coprire anche alcuni pannelli segnaletici. Una situazione insostenibile che alla fine ha indotto l'amministrazione comunale a provvedere allo smantellamento di quella foresta.
Una squadra di operai mercoledì scorso ha proceduto al necessario disboscamento, liberando le strisce di terreni predette dal corposo ingombro. Un'incombenza, che la municipalità jonica ha ritenuto opportuno addossarsi, per il fatto che il segmento della Nazionale, dirimpettaio al nucleo urbano, fa parte, ormai da parecchi anni, del patrimonio viario comunale. Si è deciso di tagliare la testa al toro, facendo debita pulizia, senza scomodare al riguardo l'ente ferroviario.
Antonio Lo Turco - La Sicilia -
Venerdì 22 Novembre 2013 Prima Messina Pagina 27

venerdì 22 novembre 2013

A due anni dal crollo del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela

A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta. Vedi video...

Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità. Vedi video...

Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.

giovedì 21 novembre 2013

Ognina: pietre contro il treno in attesa di partire per Messina

Ognina: pietre contro il treno in attesa di partire per Messina
Allarme sassi lungo la linea ferrata. No, non si tratta di sassi staccatisi da chissà quale costone e finiti sulle rotaie, bensì di pietre di varie dimensioni lanciate da gruppetti di ragazzini che - udite udite - pare abbiano deciso di impiegare così il loro tempo libero, incontrandosi a ridosso della stazione di Ognina. Un «divertimento» decisamente opinabile, che fra l'altr! o sarebbe potuto e potrebbe costare caro ai malcapitati viaggiatori: non soltanto turisti e vacanzieri (e comunque non ci sarebbe alcunché di male...), ma anche lavoratori pendolari che si spostano ogni giorno lungo la tratta Catania-Messina o Siracusa-Catania-Messina non certo per piacere, ma perché costretti dai loro impegni.
Anche ieri pomeriggio, intorno alle 18, tanti erano i pendolari presenti sul treno Catania-Messina delle 17,44. Il convoglio ha fatto sosta alla stazione di Ognina e lì è stato fatto oggetto del lancio di alcune pietre lanciate, pare, da tre adolescenti che si erano nascosti alle spalle del muretto lato monte.
Alla fine pare che un'immediata segnalazione al 113 abbia messo in azione la polizia. E' comunque importante che chi viaggia sappia che può andare incontro a questo genere di inconvenienti.
La Sicilia - Mercoledì 20 Novembre 2013 Prima Catania Pagina 23 

mercoledì 20 novembre 2013

L'impegno del ministro dei trasporti Lupi all'Arena di Giletti

All'Arena di Rai uno, domeinca 17 novembre 2013, il conduttore Giletti chiede al Ministro dei trasporti Lupi di prendere un impegno per i treni dei pendolari e di sostenere le linee regionali....  
vedi il video...

Caltagirone e Gela, città collegate solo da una strada



«Cosa è stato fatto per il ponte crollato?»


La tratta ferroviaria interrotta tra Caltagirone e Gela. Il Comitato pendolari scrive alla Regione e ai Comuni interessati.
Hanno scritto al Presidente della Regione Rosario Crocetta e all'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Nino Bartolotta, ma anche ai sindaci di Gela, Niscemi e Caltagirone ed alla Direzione regionale di Rete Ferroviaria Sicilia. I pendolari siciliani riuniti in un Comitato che da anni si batte per cercare di migliorare le condizioni dei trasporti pubblici, sollecitano il ripristino! della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall'8 maggio del 2011.
La missiva è firmata da Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani e si apre con il riepilogo dei fatti, cominciati oltre due anni fa. «Precisamente l'8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura - continua la nota - ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla Ss. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. 39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania, con notevole aumento dei tempi di percorrenza».
Dopo due anni esatti, il 12 maggio scorso, i! l Comitato organizzò un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l'Ente competente per il ripristino della tratta. «Nei primi giorni di novembre - aggiunge Malaponti - siamo venuti a conoscenza che l'infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana, né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Caltagirone, Gela e Niscemi, né da parte dell'Assessorato regionale».
Considerato il dissequestro avvenuto 4 mesi fa, il Comitato pendolari siciliani, chiede di conoscere «quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri». E chiede anche «se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato, unitamente all'elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica».
La Sicilia - Martedì 19 Novembre 2013 CL Provincia Pagina 28

martedì 19 novembre 2013

Quelle rotaie precipitate nel dimenticatoio

Caltagirone-Niscemi. Comitato pendolari: «A 4 mesi dal dissequestro silenzio sui lavori di recupero del ponte»
«L'infrastruttura è stata dissequestrata dalla magistratura già da quattro mesi, ma ancora tutto tace e degli auspicati interventi di ripristino nemmeno si parla». Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, non ci sta.
La linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi è chiusa dall'8 maggio del 2011, quando alcune arcate del ponte in località Angeli cedettero, crollando sulla Sp 39 che collega le due cittadine. Con un solo colpo si interruppero due arterie di collegamento fra le due comunità: quella ferroviaria e quella stradale. Disagi continuano a crearsi anche per i treni merci provenienti o diretti a Gela, e adesso dirottati via Ragusa - Siracusa - Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
Da quel crollo tutto sembra essersi congelato. Stavolta Malaponti si rivolge direttamente al presidente della Regione Rosario Crocetta, oltre che, per conoscenza, a una serie di altri enti e autorità. «Visto il dissequestro dell'area - scrive il presidente del Comitato pendolari - vogliamo sapere se il Governo regionale sia a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, vale a dire Rete ferroviaria italiana (Rfi), intenda adottare per evitare il ripetersi, in futuro, di simili, gravi episodi. Qual è lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri? »
«Chiediamo - aggiunge - l'inserimento di questo tragitto, data la sua valenza strategica per lo sviluppo dei territori attraversati, fra quelli destinatari di lavori di potenziamento, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato, compresa l'elettrificazione dell'intero itinerario fra Catania e Gela, allo scopo di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci».
Auspicate ulteriori iniziative degli enti locali per sollecitare gli attesi lavori di ripristino e annunciata un'azione per concordare, proprio con i Comuni della zona, una richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione e coi dirigenti di Rete ferroviaria italiana, sui luoghi del crollo, «per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e, soprattutto, su quanto occorre fare, secondo una stretta tempistica, per la riapertura della linea ferroviaria».
M. M. - La Sicilia - Domenica 17 Novembre 2013 Catania (Provincia) Pagina 41 

domenica 17 novembre 2013

Il Comitato Pendolari chiede l'intervento delle Istituzioni sul ripristino della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela

Ill.mo Presidente
con la presente nota chiediamo un suo autorevole intervento per sollecitare il ripristino della tratta Ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall’8 maggio 2011.
I fatti: due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria.
Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. n.39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta.
Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità.
Il comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro dell’infrastruttura avvenuto da oltre quattro mesi chiede di conoscere:
§  se il Governo Regionale e/o l’assessore alle Infrastrutture e mobilità siano a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
§   quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
§   se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario in discorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini stazione, unitamente all’elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci.
Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.

        Cordialmente

Lettera inviata a mezzo Pec a:
Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                                  
All'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità Avv. Antonino Bartolotta                     
Al Dirigente Generale Dipartimento alle Infrastrutture Mobilità Dr. Giovanni Arnone
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone Dr. Nicolò Bonanno 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone Dr. Luigi Giuliano 
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi Dr. Francesco La Rosa 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi Dr. Luigi Licata 
Al Signor Sindaco del Comune di Gela Dr. Angelo Fasulo 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Gela Dr. Giuseppe Fava 
Alla Direzione Regionale di Rete Ferroviaria Sicilia Dr.Andrea Cucinotta


Fiumefreddo di Sicilia 15 novembre 2013
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 






























sabato 16 novembre 2013

Metroferrovia di Giampilieri, gioia e dolori per i pendolari

Ci teniamo a fare presente che non è più sopportabile il disagio che giornalmente procura la prima delle quattro corse giornaliere della Metroferrovia di Giampilieri  ai tanti pendolari che si ritrovano a dover recuperare ore di lavoro, settimanalmente, dovuti ai frequenti ritardi e alla soppressione di alcuni treni. 
La partenza del treno 12892 delle ore 06,55 da Giampilieri rallenta la marcia del treno diretto ed in alcuni casi viene fatta fare al diretto il servizio di metroferrovia da Giampilieri a Messina. 
Occorre rivedere al più presto la programmazione oraria per evitare i continui disagi a tutta l'utenza in arrivo a Messina. 


Trasporto pubblico, è allarme

Scannella: «E' urgente un tavolo di trattative con il presidente della Regione Crocetta»
"La grave crisi del trasporto pubblico locale in Sicilia, è l'effetto scellerato di sottrazione di investimenti finanziari dal governo nazionale, che hanno provocato conseguenze devastanti sul trasporto, con tagli forsennati di chilometri penalizzando il diritto alla mobilità con effetti di disagio all'utenza per raggiungere il posto di lavoro".
È il grido d'allarme, lanciato congiuntamente a Modica - durante una partecipatissima riunione con i dipendenti dell'Ast -, dal segretario regionale dell'Ugl, Giuseppe Scannella e da quello provinciale, Michele Calabrese. "È necessario ed urgente attuare un tavolo di trattative con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con l'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, teso ad affrontare radicalmente tutto ciò che riguarda la programmazione ed il riordino dei servizi - dichiarano -, con interventi di razionalizzazione e di regolazione che consentirebbero una progressiva liberalizzazione per il rilancio del trasporto".
La disamina fatta dai rappresentanti sindacali è totale ed abbraccia le diverse problematiche vissute. "I collegamenti viari e ferroviari hanno subito una controtendenza allo sviluppo, con ricadute pesanti sull'organizzazione e con un mancato ammodernamento e riforme! nel settore.
A pagarne le spese maggiormente è stata la nostra Regione, sprovvista di quel famigerato Piano del trasporto pubblico regionale, che diverrebbe la punta di diamante per un decollo decoroso e degno della Sicilia. Qui il trasporto dovrebbe rappresentare il volano per la nostra economia - commentano -, invece in netta contro tendenza a quanto già detto, si è intervenuti a tagli di finanziamenti operati per effetto di scarse risorse".
Ed ecco che i risultati sono drammatici. "Da tutto questo si evince che intervenendo sulle anomalie a cui ancora oggi stiamo assistendo, del mantenimento di doppie e triple corse simultanee per la stessa destinazione su tutto il territorio regionale, si potrebbero ottenere sostanziali risultati economici con i quali con un piano di programmazione coerente, si potrebbe realizzare un irrobustimento del trasporto su gomma e sopperire anche alle tratte ferroviarie soppresse. Bisogna intervenire con tempestività, altrimenti si rischia di entrare in un prossimo futuro dentro un vortice di assoluta incertezza nel garantire sia le aziende pubbliche, sia quelle private. La mobilità riguarda circa cinquecentomila utenti e diecimila lavoratori che, quotidianamente, si trovano a lottare con mezzi obsoleti che comportano continui guasti e ritardi".
Paolo Borrometi - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre 2013 Ragusa Pagina 30

Passante Fs. Consegnati lavori e aree

Il campo base sarà nel parcheggio «Francia» Tratta «B» in partenza.
«Entro 10 giorni avremo a disposizione tutte le aree di cantiere ed entro fine novembre faremo una conferenza stampa per presentare l'opera e dare il via ufficiale ai cantieri della tratta "B" del passante ferroviario». Ad annunciarlo è il referente di Rfi per gli investimenti in Sicilia, l'ingegnere Filippo Palazzo.
Il via libera alla Sis per realizzare il tracciato compreso fra la Stazione Notarbartolo e la fermata «Ex Ems/La Malfa», lo rammentiamo, è avvenuto lo scorso 9 ottobre, dopo diversi anni di contenziosi e ricorsi che hanno portato ad una variante progettuale che ha fatto lievitare i costi di altri 110 milioni di euro. Per un totale che raggiunge oggi quota 313 milioni. Il tutto, a causa delle proteste (dal 2004 al 2006) dei residenti e commercianti dei viali Lazio e delle Alpi, appoggiate dall'ex Giunta Cammarata.
Se non ci fosse stata quella forte opposizione, «a quest'ora - si rammarica Palazzo - avremmo già finito l'opera, invece terminerà nel 2018. Abbiamo perso 5 anni». I lavori dureranno 1.720 giorni, ovvero circa 4 anni e 9 mesi. Il raddoppio del passante così potrà essere completato. I binari della nuova galleria passeranno (all'altezza di viale delle Alpi), non affiancati ma al di sotto e lungo lo stesso asse della galleria esistente, circa ! 30 metri sotto il piano stradale. Il tutto grazie a una gigantesca talpa meccanica «Tbm» che scaverà da «Belgio», perforando prima in direzione Notarbartolo, poi in direzione opposta.
Frattanto, ha aggiunto Palazzo «procederemo alla definizione di tutte le aree di cantiere. L'Amministrazione comunale ce le ha consegnate quasi tutte. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori riunioni con l'assessore alla Mobilità, Tullio Giuffrè, i vertici della Sis e i rappresentanti delle Circoscrizioni. Discuteremo dei dettagli logistici necessari alla definizione delle aree di cantiere». Il «campo base» della Sis sarà allestito al 99% all'interno dell'ampio parcheggio Francia. A confermarlo nei giorni scorsi, anche l'assessore alle Attività Produttive, Marco di Marco, il quale sta studiando una soluzione per trasferire il mercatino rionale del martedì in un altro sito.
Davide Guarcello - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 25 

venerdì 15 novembre 2013

Soppresso un treno, disagi e proteste dei pendolari

Martedì è stato cancellato all'improvviso il Catania-Messina delle 5,10
S. Teresa. Un altro treno soppresso, nella scorsa giornata di martedì, sulla tratta Taormina-Messina, che ha scatenato le vibranti proteste dei tanti pendolari della riviera jonica, che ormai sono stanchi di questi improvvisi disservizi di Trenitalia.
Ad essere soppresso, stavolta, è stato il treno numero 12866! che, partendo alla 5.10 dalla stazione centrale di Catania, dopo avere attraversato tutta la riviera jonica, dovrebbe raggiungere quella di Messina entro le 7.10, in modo che, soprattutto, i lavoratori possano prendere le relative coincidenze con i diversi mezzi di trasporto per potere raggiungere la Calabria, la zona tirrenica, i villaggi di Messina e i vari uffici pubblici.
La soppressione improvvisa, in un orario in cui per altro non sono previsti degli eventuali altri mezzi alternativi, rappresenta un vero e proprio calvario per i numerosi pendolari che dalla riviera jonica devono raggiungere l'area dello Stretto.
Considerato che la maggior parte dei lavoratori è dipendente di enti pubblici, che hanno quindi degli orari di apertura che devono essere rispettati, questi disservizi ferroviari generano ovviamente dei gravi disagi.
Per i tanti pendolari, oltre alle ore che vanno recuperate mensilmente, anche a causa dei frequenti ritardi, è un continuo stress perché, malgrado l'abbonamento mensile, devono anche subire la soppressione dei treni, diretti e locali che si trasformano, improvvisamente, in metroferrovia (nella tratta Giampilieri-Messina e viceversa), vagoni superaffollati e una carente comunicazione nei confronti degli utenti.
Pippo Trimarchi - La Sicilia - Giovedì 14 Novembre 2013 Prima Messina Pagina 29

mercoledì 13 novembre 2013

TRENITALIA E GLI INTERCITY DA TAGLIARE

A conferma della posizione OR.S.A. Trasporti sui favori fatti solo all’A.V.
Interpellanza al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sui tagli al servizio universale
CAMERA DEI DEPUTATI- testo allegato all’ordine del giorno della seduta n. 119 di Venerdì 15 novembre 2013
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per sapere – premesso che:
  • è notizia di questi giorni che Trenitalia SpA, in vista della rimodulazione e riorganizzazione dell'offerta e degli orari ferroviari, avrebbe intenzione di cancellare, poiché non più sostenibile «a mercato», una grossa fetta dell'offerta di trasporto ferroviario di collegamento da e per la regione Toscana;
  • si tratterebbe, in particolare, di 12 treni intercity in tutta la regione, con rilevante incidenza sulla tratta Firenze - Arezzo, uno dei percorsi che presenta già oggi molte criticità, con pendolari letteralmente ammassati sulle vetture e che si trovano ad affrontare tragitti, spesso molto lunghi, in condizioni non certo agevoli;
  • l'offerta dei trasporti pubblici in Toscana, come del resto in tutta Italia, è spesso insufficiente a coprire il fabbisogno dei cittadini e per questo il taglio ipotizzato da Trenitalia e denunciato dallo stesso assessore ai trasporti della regione, Vincenzo Ceccarelli, appare inopportuno, quanto controproducente;
  • il trasporto regionale ed interregionale su ferro che collega la Toscana con piccole e grandi città italiane, a prescindere da quello dedicato all'alta velocità, dovrebbe essere, a detta degli interpellanti, garantito ai cittadini che ne usufruiscono ogni giorno per lavoro o studio;
  • appare inopportuno, agli occhi degli interpellanti, puntare tutta la riorganizzazione e gli investimenti sui treni ad alta velocità che, pur essendo fondamentali per il collegamento su ferro in tutta la nazione, non sono certo quelli fruiti maggiormente e quotidianamente dai pendolari. Tali treni dovrebbero affiancare la rete regionale ed interregionale che andrebbe potenziata e valorizzata, anche al fine di rilanciare la mobilità sostenibile in Italia;
  • la situazione della Toscana non è certo l'unica;
  • i ritardi, le soppressioni e i disservizi costringono ogni giorno milioni di italiani a
  • spostarsi in tutta Italia in condizioni vergognose e al limite della decenza;
  • un caso emblematico è l'intercity 531 Perugia-Roma che da anni registra ormai un ritardo «a regime» di almeno 20 minuti, sempre imputabile a guasti tecnici dovuti alle difficoltà di controllo del blocco delle porte, segno questo di un materiale vetusto, non correttamente mantenuto e non più utilizzabile, che tuttavia, migliorato nell'aspetto
  • estetico, continua ad essere impiegato e classificato come categoria intercity;
  • è evidente che il rinnovo del parco macchine dei treni destinati al trasporto dei pendolari sia stato sacrificato per privilegiare scelte aziendali volte a potenziare lo sviluppo dell'alta velocità, motivo di vanto peraltro di una gestione manageriale che risulta fallimentare sotto tutti i punti di vista e che, tuttavia, non sembra essere destinata ad alcun tipo di alternanza;
  • se non si ritenga urgente avviare, per quanto di competenza, un'opportuna valutazione dell'impatto che la cancellazione degli intercity avrebbe sul pendolarismo della regione Toscana;
  • se non si intendano verificare le cause del giornaliero disservizio registrato dall'intercity 531 Perugia - Roma, e, per quanto di competenza, le responsabilità dei ritardi, posto che non si tratta di ritardi dovuti ad eventi eccezionali;
  • se non si intenda predisporre urgentemente, anche in collaborazione con le regioni Umbria e Toscana, un piano di risanamento del trasporto dei pendolari, assicurando oltre al «normale» funzionamento del materiale, la copertura, con un adeguato numero di treni, dei territori fortemente interessati al pendolarismo;
  • se non si ritenga necessaria una profonda revisione del modello strategico infrastrutturale del Paese che, al momento attuale, con il programma delle opere pubbliche della «legge obiettivo», destina prioritariamente ingenti risorse alla realizzazione di opere di dubbia utilità e di enorme impatto ambientale, a scapito degli interventi necessari per rendere più funzionale ed efficiente il sistema di trasporto ferroviario locale e il trasporto pubblico urbano, la cui inefficienza induce, di fatto, l'utilizzo di forme di mobilità privata, con un più elevato impatto ambientale e sanitario e con conseguenti enormi problemi di congestione delle aree urbane.
«Interpellanza presentata da 28 Deputati di vari schieramenti politici il 12 novembre 2013».