martedì 8 ottobre 2013

Messina-Palermo - Ritardi nella circolazione dei treni regionali lunedì 7 ottobre 2013

Oggi, sette ottobre 2013, è stata una giornata indimenticabile per gli utenti dei seguenti treni regionali:
  • il treno n. 12754 è arrivato alla stazione di Patti con 25 minuti di ritardo;
  • il treno veloce n. 3832 è arrivato alla stazione di Patti con 9 minuti di ritardo;
  • il treno n. 12784 è arrivato alla stazione di Patti con 12 minuti di ritardo;
  • il treno 12763 ha terminato la corsa con 10 minuti di ritardo;
  • il treno 12767 ha maturato circa 16 minuti di ritardo alla stazione di S. Agata Militello (senza dimenticare la sosta di 20 minuti circa alla stazione di Patti);
  • il treno 12771 ha terminato la corsa con 30 minuti di ritardo.
E’ necessario  adottare ogni misura  idonea per evitare i disagi lamentati dagli utenti del servizio  e dare concreta attuazione ai valori guida ed agli impegni  indicati nella Carta dei Servizi del trasporto ferroviario regionale.
Si resta in attesa di un gradito ed urgente cenno di riscontro in ordine alle iniziative intraprese.
La circolazione dei treni citati sarà monitorata per tutta la settimana.

Lettera indirizzata al Presidente della Regione Sicilia ed ai Dirigenti di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana.

S. Agata Militello - Torrenova  07.10.2013
Dr. Antonino Fazio -  Sig. Francesco Mondì

lunedì 7 ottobre 2013

Palermo-Messina - Ritardi nella circolazione dei treni regionali nn.12754-3832-12763-12767.- Stazione di Terme Vigliatore

Si segnalano i ritardi maturati dai treni n. 12754 S. Agata Militello- Messina, n. 3832 Palermo- Messina, n. 12763 Messina- S. Agata Militello , e n. 12767 Messina-Palermo.
In particolare :
1)il treno n. 12754  nella migliore delle ipotesi  riporta  cinque/dieci minuti di ritardo alla stazione di Patti a causa dell’incrocio alla stazione di Gioiosa Marea a causa dell’incrocio con il treno intercity notte n. 1957 Roma Termini-Palermo  costantemente in ritardo;
2)il treno veloce n. 3832 Palermo-Messina, seppure in orario sino alla stazione di S. Agata Militello,  ha recentemente maturato quasi in via continuativa  un ritardo  di dieci/quindici minuti  a causa del citato treno intercity notte difficilmente puntuale;
3)il treno regionale n. 12763  Messina- S. Agata Militello nella sua circolazione viene spesso superato dal  treno intercity notte n. 781  Milano-Palermo, ed arriva a maturare ritardi di  15/20/30 minuti; 
4)il treno n. 12767 Messina-Palermo non solo è stato programmato con una attesa di venti minuti circa alla stazione di Patti per essere superato dal treno intercity n. 723 Roma Termini-Palermo, ma  viene puntualmente bloccato  a causa della mancata puntualità del  predetto mezzo di trasporto.
Ad esempio, in data 04 ottobre 2013 il treno regionale 12767, arrivato alla stazione di Patti alle ore 16.35  circa , è ripartito in direzione Palermo non all’orario previsto delle  ore 16,49  bensì alle ore 17,15 , ed è giunto alla stazione di S. Agata alle ore 17,55 circa, con grande soddisfazione dei passeggeri che hanno dovuto percorrere 40 chilometri in 180 minuti circa.
In tutte le ipotesi previste si tratta di  treni utilizzati dai pendolari per spostarsi per  e dal  luogo di lavoro o di studio,  utenti che  richiedono che il mezzo di trasporto possa avere quella puntualità che l’Ente gestore del servizio si è impegnato a garantire  per effetto della sottoscrizione della  Carta dei servizi di Trenitalia per la Regione Siciliana.
In particolare si ricorda che :
-compete alla Direzione regionale di  Trenitalia “ monitorare l’andamento dei treni e gestire con efficacia gli eventuali disservizi ”,  nonché “ soddisfare la domanda di trasporto  anche nelle ore di punta con treni capienti e ad alte prestazioni “,
-compete alla Direzione regionale di Rete Ferroviaria Italiana  rispettare l’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00 nonché nel corrispondente periodo pomeridiano.
Il presente reclamo viene anche indirizzato al Presidente della Regione Siciliana  nonché al competente Assessorato  per conoscere se l’attuale Governo regionale voglia proficuamente  investire sul trasporto ferroviario relativamente alla tratta in questione, allo stato a binario unico ,  facendosi promotore-medio tempore - di ogni  efficace iniziativa  per migliorare la qualità del servizio,  come ad esempio  ripristinare  l’ulteriore binario alla stazione di  San Giorgio ed alla stazione di Torrenova-San Marco d’Alunzio  al fine di decongestionare il traffico/le attese  nell’ottica di una migliore circolazione dei treni, nonché ripristinare tutte le fermate alla stazione di Terme Vigliatore per come richiesto dai numerosi  utenti residenti nel citato Comune.
Si resta in attesa di un gradito cenno di riscontro.
S. Agata Militello - Torrenova  05.10.2013
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì







lunedì 30 settembre 2013

1^ GIORNATA ITALIANA delle FERROVIE - Portici 3 ottobre 2013

Il 3 ottobre 1839 con la cerimonia di inaugurazione della linea Napoli-Portici iniziava, in Italia, la storia delle ferrovie. 174 anni di storia che hanno visto protagonista il treno sullo scenario della mobilità, un mezzo che ha contribuito ad unire il paese, a farlo crescere, a migliorarlo.
Per questo proponiamo la istituzione di una Giornata Italiana delle Ferrovie (GIF) che dovrebbe aver luogo ogni anno, proprio il 3 OTTOBRE.
In occasione di tale giornata saranno promossi eventi e manifestazioni in tutta Italia a sostegno del trasporto ferroviario, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori circa l’opportunità di garantire un diritto alla mobilità su rotaia diffuso su tutto il territorio nazionale, valorizzare un modo di trasporto eco-sostenibile e rispettoso dell’ambiente, salvaguardare e valorizzare un patrimonio di rete, di impianti, di stazioni, di cultura ferroviaria di grande valore.
Le iniziative che si intendono promuovere a tal fine sono finalizzate al coinvolgimento di cittadini ed associazioni interessate a questi temi.
Ci si prefigge tra l’altro di organizzare iniziative coordinate sul territorio nazionale, da tenere in simultanea in tutta Italia il 3 Ottobre, ed in particolare affrontare temi d’interesse quali:
− il diritto alla mobilità sicura e di qualità per i pendolari;
− il rapporto tra mobilità ferroviaria e mobilità dolce;
− il trasporto ferroviario turistico;
− il patrimonio di stazioni storiche;
− il treno nella letteratura;
− il treno nel cinema;
− i ferrovieri;
− il treno nel paesaggio italiano;
− il treno per il trasporto delle merci;
− il treno per l’intermodalità;
− il treno-traghetto;
− musei delle ferrovie.
I temi rientreranno in 4 aree tematiche generali:
• Riutilizzo dell’esistente. Un grande patrimonio rappresentato da una rete capillare di trasporto pubblico (e di uso pubblico) come quello ferroviario deve essere riportato in essere e messo a sistema. L’abbandono o il sotto-utilizzo rappresenta comunque la perdita di una risorsa che va individuata tra quelle di bene comune. Essa va compresa tra le risorse economiche del Paese, come un argine al degrado, alla cementificazione del territorio, alla tutela del paesaggio e di una memoria storica importante per il Paese.
• Sostenibilità ambientale ed economica. La valorizzazione della rete ferroviaria c.d. minore va nella direzione di un modello sia di compatibilità ambientale sia di sostenibilità economica. L’enorme sforzo sulle nuove reti ad alta velocità ha bloccato gli investimenti sulle reti regionali, cancellando, in molti casi “tratte che garantivano accessibilità alle aree interne”. Bisogna pensare ad investire (anche con apporti dei privati) sul potenziamento e la valorizzazione sul patrimonio di mobilità che già esiste. La ferrovia è un sistema a rete. Le tratte solo locali sono pochissime. L’ipotesi potrebbe essere quella di una organizzazione simile ai “bacini idrici”.
• Sicurezza. Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei paesi post-industriali dipendono sempre più dal funzionamento, continuo e coordinato, di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza, sono definite “infrastrutture critiche”. Con questo termine si intende un sistema, una risorsa, un processo, un insieme, la cui distruzione, interruzione, anche parziale o momentanea, la sua indisponibilità ha l’effetto di indebolire in maniera significativa l'efficienza e il funzionamento normale di un Paese, ma anche la sicurezza e il sistema economico-finanziario e sociale, compresi gli apparati della Pubblica Amministrazione centrale e locale. Abbandonare o solo sottovalutare un sistema, come quello ferroviario, che rappresenta una risorsa per la mobilità pubblica, indebolisce l’intero sistema Paese.
• Paesaggio e bene culturale. Il treno visto nel paesaggio, le stazioni storiche, il patrimonio culturale legato alle ferrovie sono valori da non sottovalutare. Occorre fare riferimento al comma 4 dell’articolo 112 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, sulla definizione delle strategie e degli obiettivi di valorizzazione dei beni culturali per elaborare piani strategici di sviluppo culturale e programmi, relativamente ai beni culturali di pertinenza pubblica. Gli accordi possono essere conclusi su base regionale o sub-regionale, in rapporto ad ambiti territoriali definiti, ed è possibile promuovere altresì l'integrazione, nel processo di valorizzazione, delle infrastrutture e dei settori produttivi collegati.

domenica 29 settembre 2013

Ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina

Si segnala che in data odierna il treno regionale “veloce“ n. 3832 ha maturato dalla stazione di S. Agata Militello a quella di Patti circa 22 minuti di ritardo,  percorrendo quindi la tratta in questione  in  quasi il doppio del tempo previsto. Indipendentemente dalle risultanze di un doveroso approfondimento  ispettivo interno,  si riassumo  in ordine cronologico i fatti oggetto  del presente reclamo:
-il treno in questione è partito dalla stazione di S. Agata Militello in direzione Messina con 1 minuto di ritardo;
-giunto alla stazione di Zappulla in perfetto orario  è stato dirottato sul binario di sosta per oltre dieci minuti per attendere il treno intercity notte n. 1957  Roma Termini-Palermo in ritardo;
-alla stazione di Capo d’Orlando ha atteso sul secondo binario il treno regionale 3835;
-alla stazione di Brolo ha atteso il treno regionale 12757;
-conseguente arrivo alla stazione di Patti alle ore 8,42 circa.
Il treno 3832  era “ al completo” di passeggeri sia  in considerazione della ripresa della attività lavorativa, sia per effetto della recente  riforma della geografia giudiziaria che ha comportato  con decorrenza 14 settembre 2013 giornalieri spostamenti degli utenti dai  Comuni di Tusa- Mistretta- Santo Stefano di Camastra- Caronia- Sant’ Agata di Militello- Capo d’Orlando ( solo per citarne alcuni), etc. , verso quello di  Patti,  clienti che non hanno assolutamente gradito il lamentato disservizio.
A parere dello scrivente Comitato quanto evidenziato poteva essere agevolmente evitato non sussistendo nel caso di specie alcuna discrezionalità tecnica nel preferire la circolazione di un treno a quella di un altro stante il contenuto  dell’articolo  7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00.
Conseguentemente, , qualora l’incrocio con il treno intercity notte 1957 fosse stato disposto  presso la stazione di Capo d’Orlando e non forzatamente presso quella di Zappulla,  la marcia del treno veloce 3832 in direzione Messina  sarebbe stata del tutto regolare.
Pertanto, pur nella consapevolezza delle criticità che  si possono verificare  a causa di un  unico binario di marcia, si invita l’Ufficio in indirizzo a volere vigilare per il futuro sulla  uniforme  corretta circolazione del treno in questione nel rispetto dei principi enunciati nella  Carta dei Servizi del trasporto ferroviario per la Regione Sicilia.
Si resta in attesa di un gradito cenno di riscontro.

Lettera indirizzata ai Dirigenti di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana

S. Agata Militello - Torrenova  23.09.2013

Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

sabato 28 settembre 2013

Barcellona: Soppressione delle fermate: il trasporto ferroviario analizzato nella conferenza dei servizi

Le problematiche legate al trasporto ferroviario sulla fascia tirrenica, con particolare riferimento alla progressiva riduzione delle fermate nella città del Longano, sono state oggetto di discussione nella conferenza dei servizi tenutasi ieri sera presso l’Auditorium dell’ex Pescheria di Barcellona P.G. Oltre al primo cittadino, Maria Teresa Collica, hanno preso parte all’incontro l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Nino Bartolotta, il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana, Francesco Costantino, il segretario generale della Filt – Cgil Siciliana, Franco Spanò e altri rappresentanti dei sindacati.
“Il problema è sotto gli occhi di tutti, Barcellona ha subito negli anni un depauperamento delle corse notevole, la città più importante della provincia è rimasta fuori da tutta una serie di investimenti sul territorio; anche per quanto riguarda la stazione ferroviaria la stazione è drammatica, con un enorme scalo abbandonato, destinato a deposito, quasi sempre chiusa è la biglietteria e molto spesso non funzionano le macchinette, i mezzi di trasporto sono vetusti tranne qualche eccezione”. Queste le parole con cui ha esordito il sindaco Collica che ha illustrato ai presenti le difficoltà legate al trasporto ferroviario, soprattutto in un momento in cui in città si rende sempre più necessaria l’esigenza di ricorrere ad esso. Infatti, soprattutto nell’ultimo anno, ancor più drammatica è stata la riduzione delle corse dell’Ast, inoltre il treno permette una percorrenza molto più veloce rispetto al trasporto gommato, soprattutto per raggiungere Messina; infine la soppressione delle sedi dei tribunali di Milazzo e di Lipari porterà ad un aumento dello spostamento di persone da e verso Barcellona. L’Amministrazione, quindi, oltre a fare delle richieste si è dichiarata disponibile a ricercare soluzioni di propria competenza per raggiungere più facilmente dei risultati.
Franco Spanò ha ricordato i miliardi delle vecchie lire investiti per realizzare un importate infrastruttura, quella del raddoppio ferroviario, “fermatosi a Patti e del quale non si sono determinate le condizioni per un suo sviluppo così come per l’economia a scapito della quale – come nel caso dell’agricoltura – il nuovo tracciato e la stazione sono stati costruiti; nonostante questo Barcellona oggi non riesce a ricevere in termini di qualità dei servizi nulla di nuovo. Riteniamo paradossale che il comune più grande della provincia di Messina, escluso il capoluogo, non abbia dei servizi regionali, dopo aver avuto cancellato gran parte del servizio a lunga percorrenza, che consentano la possibilità di un trasporto per i pendolari adeguato. Penso che sia assolutamente inconcepibile che il servizio venga ad essere erogato scartando per Barcellona tutti i servizi regionali veloci. Il comune si potrebbe attrezzare per fare in modo che un servizio integrato di trasporto possa aiutare l’utenza che è stata disabituata dall’assenza di un servizio ferroviario”.
“La scelta non è tecnica, ma politica – ha affermato il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana in riferimento alle stazioni in cui si fermano i treni – fatta non oggi, ma decine di anni fa”. Francesco Costantino ha proseguito facendo alcune considerazioni; in primo luogo Trenitalia “è pagata dalle regioni principalmente per fare treni”, di conseguenza se mancano i fondi dello Stato è necessario per l’azienda fare delle scelte, “che si fanno in funzione del numero delle persone che salgono sui treni”. In secondo luogo il direttore ha fatto notare come il costo medio per treno-chilometro sia uguale in tutta Italia, ma in alcune regioni si incassi rispetto alla cifra complessiva il 30-35% in più, cosa che non avviene nell’isola. “In Sicilia la politica è riuscita a mantenere dei finanziamenti, ma se ciò non accade dobbiamo tagliare e chi decide dove si taglia non è il tecnico, ma la politica; ogni fermata ha un costo ed io come direttore devo cercare, con gli stessi soldi, di fare il possibile”. Con queste parole Costantino ha terminato il suo intervento mostrandosi comunque disposto a tenere in considerazione la situazione barcellonese.
L’assessore Bartolotta, in una situazione economica non rosea, ha parlato della necessità di razionalizzare i servizi, che non significa un taglio indiscriminato, ma oculato, al fine di dare attenzione soprattutto alle zone in cui c’è una maggiore richiesta di servizi. Per questo, come ha affermato, la politica ha il compito di pianificare un percorso e si deve basare sulla lettura di dati e di richieste della popolazione che non mette tutti i comuni sulla stessa linea, ma li differenzia; se dalla lettura oggettiva di dati Barcellona è su un livello diverso, come è stato sottolineato, il servizio deve essere potenziato, magari a discapito di un centro più piccolo o del trasporto gommato che può essere potenziato in zone in cui è meno rilevante o utile il vettore ferroviario. Tali differenze dovranno essere tenute in considerazione nella stesura di un “piano dei trasporti regionale”, nel quale la strategia che l’Amministrazione regionale attuerà sarà proprio la differenziazione. “Abbiamo avviato da tempo – ha concluso Bartolotta – all’interno dell’assessorato una lettura dei dati nelle tratte in cui storicamente si registrano queste difficoltà, come la S. Agata di Militello – Messina, da questi dati vogliamo ridisegnare la tratta rispetto a quelle che sono le esigenze del territorio, con attenzione alle zone di maggiore criticità, qualcosa dovrà cambiare per Barcellona e su questo ci stiamo muovendo”.
Fonte:

martedì 24 settembre 2013

Risposta da parte della Regione Sicilia alla nostra richiesta del 22 luglio 2013

Risposta da parte della Regione Sicilia alla nostra lettera aperta indirizzata al Presidente Crocetta relativa alla richiesta di introduzione di nuove corse treno e nuove fermate sulla tratta  Messina - Tusa e viceversa con decorrenza 13 settembre 2013.


lunedì 23 settembre 2013

Risposta di Trenitalia alla cancellazione del treno veloce 3832

Spett.le Comitato la informiamo che in conseguenza della richiesta di soccorso dei treni RV 8744 e 12763  nella stazione di Messina C.le in data 17 u.s. , altri treni tra cui il 3845 sono stati cancellati per mancanza materiale.
Riguardo poi la composizione del treno 12769 è stata interessata la struttura responsabile per un tempestivo ripristino della stessa.

23 settembre 2013

Cordialità  

domenica 22 settembre 2013

Cancellazione treno regionale veloce 3845

In merito alla cancellazione effettuata nella giornata di: martedì  17/09/13,  del treno regionale veloce in oggetto, il Comitato Pendolari Siciliani, desidera conoscere i motivi che hanno indotto Trenitalia ad effettuare tale cancellazione. Si chiede, inoltre, di conoscere le motivazioni per la quale  non è stata cambiata la composizione abituale (un treno Minuetto) al treno regionale 12769, considerata la criticità con altro materiale più capiente.
Lettera indirizzata ai Dirigenti di Trenitalia e all’Assessore regionale ai trasporti
S. Agata Militello - Torrenova  18.09.2013

Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

martedì 17 settembre 2013

Imminente lo smantellamento della stazione di Comiso

RFI è decisa a portare fino in fondo la sua nefasta strategia di cancellazione della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, e in ciò sta investendo soldi e impegni che avrebbe potuto utilizzare per potenziare l’infrastruttura.
Come già denunciato più volte da questa organizzazione sindacale, RFI ha deciso di trasformare in pura “linea”, sia pure mantenendo le fermate, la stazione di Comiso; operazione già attuata a Genisi, Butera ed in progetto presso altri impianti della tratta. Questo comporta lo smantellamento dei binari, con l’eliminazione della possibilità di ricovero treni e di effettuazione di incroci e precedenze. Ne consegue che non solo l’impianto di Comiso perde completamente d’importanza, ma le stesse condizioni di viabilità della linea si deteriorano in quanto la cancellazione di stazioni intermedie comporta l’allungamento delle distanze per incroci e precedenze, con depotenziamento delle possibilità di circolazione dei treni e aumento dei ritardi degli stessi.
Ci chiediamo quali menti diaboliche abbiano architettato tali provvedimenti, oltre tutto molto costosi e secondo quali logiche una linea già al minimo storico di circolazione dei treni viene mortificata mortalmente. Questo, senza considerare altri due fattori importanti:
1)      L’apertura dell’aeroporto di Comiso come elemento di traino di tutti i vettori di trasporto locali, e sviluppo delle necessarie sinergie.
2)      L’incremento di viaggiatori che il trasporto ferroviario sta vivendo, a causa della crisi economica, del caro-benzina e dei tagli che le ditte di autolinee su gomma hanno effettuato sul versante ipparino (collegamenti Modica-Ragusa con Comiso-Vittoria-Gela).
Si potrebbe anche aggiungere come il notevole incremento turistico che sta interessando la nostra zona avrebbe conseguenze salutari sul sistema dei trasporti ibleo, e su quello ferroviario in particolare. Si consideri un solo esempio: Donnafugata è servita da stazione, ed il treno è l’unico mezzo pubblico che vi si ferma, ma le corse sono pochissime, e con gli interventi di RFI la situazione non potrà che peggiorare.
La CUB Trasporti ritiene urgente un intervento del sindaco di Comiso, della deputazione regionale (Comiso ha due deputati) e di tutte le amministrazioni della provincia per bloccare i progetti di RFI e trattare con Trenitalia, RFI e Regione su impegni precisi che rilancino in tempi brevi il trasporto ferroviario della Sicilia sud-orientale. Fino ad oggi le nostre denunce sono passate inascoltate; continuare con questo atteggiamento non potrà che essere considerata una scelta a favore della morte della ferrovia iblea.

Ragusa, 17-9-2013

Coordinamento provinciale CUB Trasporti

lunedì 12 agosto 2013

Linea Messina - Palermo: dalle 14.30 circolazione sospesa tra Rometta e Messina per presenza mezzo stradale sulla sede ferroviaria.

Dalle 14.30 la circolazione dei treni è interrotta tra Rometta e Messina (linea Messina Palermo). Un furgone, infatti, è caduto da un cavalcaferrovia sulla sede ferroviaria in seguito a un incidente stradale avvenuto nei pressi di Villafranca. 
Per garantire la mobilità dei viaggiatori Trenitalia ha attivato un servizio sostitutivo con autobus tra Milazzo e Messina. 
Il traffico dei treni potrà riprendere dopo la rimozione del mezzo dai binari, il controllo dell’infrastruttura da parte dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e il nulla osta dell’Autorità Giudiziaria.
Roma, 12 agosto 2013 - Fonte: Fsnews

I pendolari chiedono di migliorare le condizioni nelle stazioni della tratta S.Agata-Messina

Il Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina chiede a Rete Ferroviaria Italiana di migliorare le condizioni di vivibilità e decoro nelle stazioni della tratta ferroviaria S.Agata Militello-Messina.
Il portavoce Francesco Mondì

Variante al tracciato Fs questa sera in Consiglio

S. Alessio. La variante al tracciato ferroviario concordata alla fine di giugno insieme ad Rfi approda questa sera all'esame del Consiglio per l'approvazione. L'intervento rientra nel programma quadro per il trasporto ferroviario nel contesto del raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo. Il nuovo tracciato è previsto 200 metri a monte rispetto a quello precedente, approvato dal Cipe nel 2003. La traslazione è stata possibile grazie alla semplificazione degli impianti della nuova stazione che sorgerà nella frazione Lacco. Il via libera alla variante è giunto poco meno di un mese addietro, nel corso di un incontro alla presenza dei rappresentanti di Rete ferroviaria italiana, del referente dell'elaborato, Ugo Milone e dei sindaci di S. Alessio e Savoca, Rosanna Fichera e Paolo Trimarchi. Il sindaco alessese ha dato parere positivo a condizione che ad opera realizzata venga garantita una certa distanza tra il viadotto sul torrente Agrò e l'agglomerato urbano.
C. Casp. - La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Messina, pagina 27

Moretti e Cardia confermati a Fs e Ciucci resta all'Anas

L'assemblea delle partecipate al 100% dal tesoro.
Roma. Mauro Moretti e Lamberto Cardia restano alla guida di Ferrovie dello Stato. L'assemblea della società partecipata al 100% dal Tesoro, che si è svolta ieri dopo due rinvii, ha rinnovato il consiglio di amministrazione. E ieri è stato walzer di nomine anche in altre controllate di via XX Settembre: all'Anas, dove Pietro Ciucci, già amministratore unico, è stato nominato presidente con funzioni di a. d.; e ad Invitalia, dove sono stati confermati Domenico Arcuri a. d. e Giancarlo Innocenzi Botti presidente. L'assemblea di Fs ha nominato nel nuovo Consiglio di amministrazione: Lamberto Cardia, che resta presidente per il secondo mandato, Mauro Moretti, Antimo Prosperi, Mauro Coletta, Maria Teresa Di Matteo. Sarà il cda, che si riunirà nei prossimi giorni, a deliberare la terza riconferma di Moretti come amministratore delegato. L'assemblea di ieri ha rinnovato anche i membri del collegio sindacale: Alessandra del Verme (presidente), Tiziano Onesti, Claudia Cattani. All'Anas Pietro Ciucci, fino ad oggi amministratore unico e già presidente per due mandati (2006-2009 e 2009-2011), è stato nominato presidente e gli sono state attribuite le funzioni di amministratore delegato.
La Sicilia - Sabato 10 Agosto 2013 I FATTI, pagina 9

Prezzi triplicati per chi in treno viaggia verso Sud

Roma. Prezzi triplicati per chi decide di andare in vacanza al Sud. Le Ferrovie dello Stato sfruttano l'esodo estivo per fare cassa. «Chi decide di sposarsi ad agosto in treno diretto nelle regioni del sud Italia, dovrà mettere in conto una stangata sulla spesa relativa ai biglietti ferroviari».
Lo denuncia il Codacons, che ha deciso di rivolgersi all'Antitrust dopo aver confrontato le tariffe ferroviarie di Trenitalia e di Ntv in vigore ieri con quelle applicate per gli stessi collegamenti nel mese di settembre, e aver scoperto che «una singola tratta arriva a costare più del triplo a seconda del periodo in cui decide di viaggiare».
Ad esempio, «per quanto riguarda Trenitalia, se si parte il 12 agosto da Roma diretti a Lamezia Terme, si spenderà per un Intercity tra i 48,50 e i 66 euro, mentre per un Frecciabianca mediamente tra 63 euro e 91 euro. Se però si sposta la data di partenza di un mese, al 12 settembre, la spesa cala sensibilmente: 19 euro per un Intercity e 19 o 29 euro per un Frecciabianca».
Stesso discorso per la tratta Roma-Salerno: su un Intercity si spende tra i 19
e i 28 euro ad agosto; 39 euro su un Frecciarossa; a settembre bastano 9 euro per un Intercity e 19 per un Frecciarossa.
«Non va meglio sul Frecciargento Roma-Lecce, dove il 12 agosto si spendono 66 euro contro i 49 euro del 12 settembre, o sull'Intercity Roma-Messina, per il quale occorre spendere 57,5 euro ad agosto e solo 28,80 euro a settembre», rivela il Codancos.
Simile la situazione sui treni Ntv: «Per il collegamento Roma-Salerno le tariffe partono da 32 euro ad agosto, per scendere a 18 euro a settembre».
«In considerazione delle partenze degli italiani verso le località del sud Italia - secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi - Trenitalia e Ntv avrebbero dovuto aumentare i posti a sedere a tariffa ridotta. Chi decide di spostarsi oggi in treno è soggetto a costi elevatissimi e a spendere in alcuni casi più del triplo rispetto ad altri periodi dell'anno. Per tale motivo abbiamo investito della questione l'Antritrust, affinché verifichi se vi siano distorsioni a danno degli utenti».

GIANCARLO COLOGGI -La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 I FATTI, pagina 11

Il ministro auspica anche nuovi partner per la compagnia Lupi: «Air France investa su Alitalia»

Roma. Se per Air France Alitalia è strategica, allora lo deve dimostrare. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi chiede ai francesi, primi azionisti della compagnia italiana (col 25%), di fare chiarezza.
E invita anche i vertici del vettore tricolore a «lavorare fortemente» per cercare un partner internazionale che lo rafforzi: la compagnia transalpina resta certo il «primo interlocutore», ma non bisogna fermarsi lì e occorre cercare chi può ulteriormente migliorare il «buon» progetto industriale presentato poco tempo fa dall'ad Gabriele Del Torchio.
Lupi, in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, ha invitato la compagnia francese a chiarire se ritiene Alitalia «strategica, perché in quel caso lo deve dimostrare investendo sul nostro sistema». E ricordando che la situazione è «delicata», anche per le altre compagnie, soprattutto «sul fronte finanziario», ha sottolineato che «la scelta di un partner forte è la scelta di chi vuole che Alitalia sia elemento di un vettore strategico».
Restando in tema di trasporto aereo, il ministro ha annunciato che entro fine settembre, o al massimo i primi dieci giorni di ottobre, sarà presentato il Piano nazionale degli aeroporti.
La prima settimana di settembre verranno consultate le Regioni, e ci sarà un dialogo anche col sistema aeroportuale, ha spiegato Lupi: l'esigenza delle Regioni di difendere la strategicità dei propri scali verrà inserita in un piano più generale, che dovrà contenere anche il «criterio di continuità territoriale, non solo per le isole» ma anche per tutti i territori deboli dal punto di vista infrastrutturale.
Lupi ha anche toccato il nodo del rinnovo dei vertici di Fs, all'indomani del rinvio (a domani) dell'assemblea chiamata a ratificare il nuovo Consiglio d'amministrazione: i nuovi manager delle Ferrovie, ha detto Lupi, dovranno «concentrare l'impegno e le risorse per il prossimo triennio» sul trasporto pubblico locale.
Questo, ha precisato, è uno dei «punti strategici » individuati «da me, dal premier Letta, dal ministro Saccomanni» e a questo impegno «non vogliamo derogare, anche nei confronti dei nostri pendolari».
Intanto ieri il Codacons ha denunciato la «stangata» d'agosto per biglietti ferroviari di Fs e Ntv: per chi decide di spostarsi in treno verso le Regioni del Sud, una singola tratta arriva a costare più del triplo rispetto a quello che costerebbe a settembre, avverte l'associazione, che ha chiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.
Più in generale, a proposito di trasporti, il ministro Lupi ha annunciato l'intenzione di valutare una politica di incentivi sugli abbonamenti che riguardi la rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. «Dovremmo pensare, come governo, a una politica di incentivi sugli abbonamenti perché é l'unica possibilità che abbiamo di intervenire, ovviamente allargandola a tutti i trasporti nazionali». Lupi ha spiegato che è necessaria «una politica complessiva che incentivi sulla rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. Tutto ciò - ha concluso - che va verso una politica di abbonamento».
p. r. a.
La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Economia, pagina 13

Comiso ore 18, atterra il primo aereo di linea

Emozione e festa per l'arrivo del volo da Ciampino con 189 passeggeri, ripartito 48 minuti dopo con 109 a bordo.
Accolto dall'arco d'acqua creato dai vigili del fuoco. «Adesso puntiamo a collegamenti con Milano o Bergamo»
Lo sbarco dei passeggeri dal volo Ryanair in arrivo da Ciampino. 
Comiso. E' stato un "water cannon", ovvero un suggestivo arco d'acqua creato dalle pompe dei Vigili del Fuoco, a tenere a battesimo il primo volo di linea del "Vincenzo Magliocco". Il Boeing 737-800 della Ryanair proveniente da Roma-Ciampino è atterrato ieri pomeriggio a Comiso.
Alle ore 18 in punto, dieci minuti prima di quanto fissato nella tabella di marcia, il grosso velivolo della compagnia irlandese ha toccato la pista del neonato scalo comisano. A bordo c'erano 189 passeggeri. Lo stesso velivolo è ripartito 48 minuti dopo, facendo un percorso inverso: portando, cioè, nella capitale 109 passeggeri provenienti da Ragusa ma anche da altre province limitrofe.

Ad accogliere i turisti a Comiso, un carretto siciliano, insieme ad un gruppo di figuranti, per un "picture moment", ovvero una foto folkloristica richiesta da Ryanair che la inserirà nel suo sito on line per fare pubblicità al Magliocco in tutto il mondo.
È la prima delle tre rotte che la compagnia irlandese leader delle low cost avvierà a Comiso. A settembre saranno inaugurate le tratte Comiso-Bruxelles Charleroi (dal 17) e Comiso-Londra Stansted (dal 18). Nel frattempo, si lavora per implementare il traffico aereo chiudendo al più presto i contratti con nuovi vettori.
«La priorità della società di gestione - ha commentato Rosario Dibennardo, presidente della Soaco - è aprire una tratta col Nord Italia, che sia Milano Malpensa o Linate, o Bergamo. Poi aggiungeremo altri voli low cost. abbiamo trattative con molte compagnie low cost, oltre alla compagnia di bandiera Airone che speriamo si convinca presto ad operare su Comiso».
Le interlocuzioni proseguono anche per la charteristica, come con Turkish Airline.
L'aeroporto di Comiso è stato inaugurato, non senza polemiche (per via dell'assenza degli aeromobili), il 30 maggio scorso. In questi due mesi lo scalo comisano ha attraversato una fase di rodaggio. Numerosi sono stati i piccoli aeromobili privati che sono atterrati sulla sua pista. Ma al Magliocco sono state gestite anche le emergenze, come l'arrivo di due aeromobili di Mistral Air carichi di migranti provenienti da Lampedusa e diretti al centro di accoglienza di Pozzallo.
Il primo banco di prova per la società di gestione l'ha fornito, venerdì scorso, l'arrivo del Boeing della Transavia, proveniente da Parigi. Si è trattato del primo dei voli charter che la compagnia francese effettuerà fino al 18 ottobre scorso.
Salvo Reitano è uno degli addetti all'handling della Soaco. «Fino ad oggi - ha spiegato - abbiamo fatto handling solo con piccoli aeromobili privati, adesso inizia la fase di operatività vera e propria. In questi mesi ci siamo formati, abbiamo fatto i corsi e ottenuto la certificazione Enac. Questo periodo di formazione è stato molto utile».
Da ieri è terminata la fase di rodaggio, il Magliocco si è dimostrato una macchina ben oleata che ha saputo gestire al meglio il primo volo di linea. La società di gestione ha raggiunto il primo dei suoi obiettivi, frutto di un lavoro certosino portato avanti in questi anni dalla dirigenza della Soaco e del suo Cda. Un compito non semplice se si considera che il Magliocco è il primo aeroporto che apre in Italia dal dopoguerra ad oggi, da quando esiste Enac.
«Oserei dire che sono quasi commosso - ha commentato ieri pomeriggio Vincenzo Fusco, direttore Enac Catania -. Fino a poco tempo fa pochi ci credevano, adesso è una realtà».
Lucia Fava – La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 I FATTI, pagina 10

giovedì 8 agosto 2013

Nel Dl Fare odg su continuità territoriale aerea in Sicilia.

Riguarda le tratte tra Palermo, Comiso e Catania con Roma, Napoli, Milano e Venezia.
Nel Dl Fare odg su continuità territoriale aerea in Sicilia.
Il governo si impegna a valutare oneri di servizio pubblico per le tratte aeree che collegano gli aeroporti di Palermo, Comiso e Catania con Roma, Napoli, Milano e Venezia. E' quanto prevede un ordine del giorno presentato al decreto del Fare dal gruppo Grandi Autonomie e Libertà del Senato e firmato da Antonio Scavone, Giuseppe Compagnone, Giovanni Mauro, Mario Ferrara, Lucio Barani, Laura Bianconi, Luigi Compagna, Giovanni Bilardi e Paolo Naccarato e accolto dal governo nell'Aula di Palazzo Madama.  
Inizialmente la proposta non era stata accolta dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti. Ma dopo che Scavone ha spiegato quanto sia "diventata onerosa la tariffa oggi applicata dalle compagnie aeree, nell'ordine di centinaia e centinaia di euro, che di fatto rendono impossibile lo spostamento di un normale cittadino", De Vincenti ha deciso di accogliere l'ordine del giorno chiedendone una riformulazione, accolta da Gal, per evitare che potesse gravare sulla finanza pubblica.
Secondo la riformulazione, l'odg impegna il governo "a valutare, nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica l'opportunità di attuare e applicare per la Regione Sicilia quanto previsto dall'art. 16 del regolamento europeo n. 1008/2008". L' ordine del giorno fa riferimento ad un regolamento europeo secondo cui "uno Stato membro può imporre oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea effettuati tra un aeroporto comunitario e un aeroporto che serve una regione periferica all'interno del suo territorio".
"Bisogna riconoscere ai siciliani la continuità territoriale - si legge nell'odg - oltre che la stessa libertà di movimento di cui godono gli altri cittadini dell'Unione".

Prezzi dei biglietti ferroviari che aumentano "più del triplo a seconda del periodo in cui si decide di viaggiare": a denunciarlo è il Codacons che ha già richiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.

Prezzi dei biglietti ferroviari che aumentano "più del triplo a seconda del periodo in cui si decide di viaggiare": a denunciarlo è il Codacons che ha già richiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.
Secondo l'associazione dei consumatori infatti "chi decide di spostarsi ad agosto in treno diretto nelle regioni del sud Italia, dovrà mettere in conto una stangata sulla spesa relativa ai biglietti ferroviari", affermazioni fatte dopo aver effettuato un confronto con i prezzi dei biglietti di Trenitalia e di Ntv (Nuovo Trasporto Viaggiatori, fondata da Luca Cordero di Montezemolo) e rilevando sostanziali differenze di spesa tra agosto e settembre.
Per esempio, secondo il Codacons, se si prende in considerazione la tratta Roma - Salerno, i prezzi di un biglietto Intercity (Trenitalia) nel mese di agosto sono maggiori di 10 o 20 euro rispetto a quelli di settembre, passando da 19/28 euro a 9 euro. Lo stesso discorso vale anche per i biglietti sempre di Trenitalia dei Frecciarossa, che nel mese di agosto arriva a costare 20 euro in più rispetto al prezzo stabilito per chi viaggia a settembre, da 39 euro a 19 euro.
Ma non solo questo esempio porta il Codacons a sostegno della denuncia:"per quanto riguarda Trenitalia, se si parte il 12 di agosto da Roma diretti a Lamezia Terme, si spenderà per un Intercity tra i 48,50 e i 66 euro, mentre per un Frecciabianca mediamente tra 63 euro e 91 euro. Se però si sposta la data di partenza di un mese, al 12 settembre, la spesa cala sensibilmente: 19 euro per un intercity e 19 o 29 euro per un Frecciabianca", continuando dicendo che "non va meglio sul Frecciargento Roma - Lecce, dove il 12 di agosto si spendono 66 euro contro i 49 euro del 12 settembre, o sull' Intercity Roma - Messina, per il quale occorre spendere 57,5 euro ad agosto e solo 28,80 euro a settembre".
Per quanto riguarda Italo, gioiellino della Ntv, un biglietto che copra la distanza tra Milano e Napoli il 12 di agosto costa in media tra i 78 e i 97 euro, diminuendo nella stessa data nel mese di settembre fino ai 50 euro, mentre "per il collegamento Roma - Salerno le tariffe partono da 32 euro ad agosto, per scendere a 18 euro a settembre".
Inoltre, sempre secondo i rilevamenti del Codacons, i posti riservati alle classi più economiche "magicamente" spariscono nei mesi estivi, mentre secondo il presidente dell'associazione dei consumatori Carlo Rienzi:"In considerazione delle partenze degli italiani verso le località del sud Italia, Trenitalia e Ntv avrebbero dovuto aumentare i posti a sedere a tariffa ridotta", concludendo:"abbiamo investito della questione l' Antitrust, affinché verifichi se vi siano distorsioni a danno degli utenti".
Di Luca Lampugnani | 07.08.2013 17:47 CEST

FONDI PER LA TRATTA FERROVIARIA TRAPANI / ALCAMO IL SENATORE SANTANGELO DEL M5S, IMPEGNA IL GOVERNO

FONDI PER LA TRATTA FERROVIARIA TRAPANI/ALCAMO IL SENATORE SANTANGELO DEL M5S, IMPEGNA IL GOVERNO (Comunicato Stampa del 07/08/2013)
Nella seduta pubblica del Senato della Repubblica n. 90 del 06 agosto c.a., in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, è stato accolto dal Governo l'ordine del giorno G18.104.
Il disegno di legge "detto del fare", all'articolo 18 al comma 1, prevede nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di un Fondo con una dotazione complessiva pari a 2.069 milioni di euro ripartita per cinque anni volto a consentire nell'anno 2013 la continuità dei cantieri in corso ovvero il perfezionamento degli atti contrattuali finalizzati all'avvio dei lavori.
Il comma 2 del medesimo articolo, oltre ad indicare direttamente alcuni interventi, prevede che gli interventi finanziabili saranno individuati con uno o più decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze ed individua esplicitamente alcuni interventi da realizzare.
Il Portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato Vincenzo Santangelo firmatario dell'O.d.G., nella sua premessa ha fatto riferimento allo stato di chiusura, della tratta ferroviaria che collega Trapani a Palermo, via Milo, e vista la previsione della dotazione economica prevista dall'art. 18 comma 1 del decreto legge n. 69/2013, ha impegnato il Governo a valutare la possibilità di destinare, con il primo provvedimento utile, le risorse necessarie al ripristino della tratta ferroviaria che collega Trapani ad Alcamo.
Già lo scorso 29 luglio, il portavoce Santangelo, aveva depositato un atto di sindacato ispettivo n. 3-00282 il 29 luglio 2013, nella seduta n. 81 con il quale interrogava il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, su quali misure di competenza intendeva promuovere per ripristinare e potenziare la tratta ferroviaria da Palermo a Trapani.
Questo intervento, certamente avrà una ricaduta positiva sul territorio, con l'aumento dell'offerta della mobilità al turista, ma anche ai pendolari che usano il treno per raggiungere il posto di lavoro.
Vincenzo Santangelo
Movimento 5 Stelle

Senato della Repubblica

Chiusura tratta ferroviaria Alcamo-Trapani. Interrogazione Sen. Santangelo

Interrogazione a risposta orale
SANTANGELO - Al Presidente del Consiglio dei ministri, Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
premesso che:
si è appreso che a partire dall'11 Agosto c.a., la RFI che gestiste per conto delle "Ferrovie dello Stato Italiane", avrebbe intenzione di sopprimere definitivamente la tratta ferroviaria che porta da Alcamo a Trapani; la tratta ferroviaria che collega Trapani a Palermo, via Milo, e in particolare il tratto che collega Trapani ad Alcamo a seguito di un cedimento strutturale, è rimasta chiusa al traffico già dal 25 febbraio del c. a.; la durata del tragitto tra Trapani e Palermo, attraverso la tratta in questione é di circa due ore e mezzo, mentre con la chiusura del tratto tra Alcamo e Trapani per andare in treno da Trapani a Palermo, due città che distano in linea d'aria 70 chilometri, attraverso l'unica possibile alternativa ferroviaria ci si impiegherebbe almeno 5 ore; in molte parti d'Italia in 5 ore di treno, ma anche in 2 ore e mezza, si riescono a percorrere distanze considerevolmente maggiori di 70 chilometri, e che nelle due provincie regionali di Trapani e Palermo risiedono complessivamente 1,7 milioni di abitanti; nel 2005, in occasione di un evento sportivo internazionale, le regate veliche della Louis Vuitton Cup acts, furono messi temporaneamente in opera dei treni che percorrevano il tragitto da Palermo a Trapani in 1 ora;
considerato che:
la chiusura avrebbe forti ripercussioni sulla mobilità di un migliaio di persone tra lavoratori e passeggeri, che utilizzano la tratta per recarsi a lavoro; la tratta ferroviaria in questione è strategica, in quanto al momento è l'unica che collega l’aeroporto di Birgi e mette in collegamento quest'ultimo con l'aeroporto di Palermo "Falcone-Borsellino"; il Programma delle infrastrutture strategiche emanato nello scorso aprile, sembra non tenere conto del potenziamento della linea strutturale necessaria per lo sviluppo del territorio, tra cui quello di potenziare l’offerta del trasporto ferroviario aumentando la frequenza dei treni, linea per Trapani;
la interruzione del servizio della tratta in questione impedirebbe sostanzialmente, di utilizzare il trasporto ferroviario, sia a turisti che atterrino nell'aeroporto di Trapani Birgi e vogliano spostarsi verso Palermo o la Sicilia Orientale, sia viceversa che atterrino nell'aeroporto di Palermo Punta Raisi e vogliano spostarsi verso Trapani o le località della costa occidentale;
penalizzerebbe la mobilità dei pendolari che si spostano per lavoro;
si chiede di sapere:
se il Governo e i ministri siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa, e se la detta chiusura della tratta ferroviaria sia stata approvata dal governo, e quali misure si intendano promuovere per ripristinare e potenziare la tratta ferroviaria da Palermo a Trapani, con l'obiettivo di potenziare effettivamente l'offerta di trasporto ferroviario in Sicilia occidentale, e migliorare i collegamenti dei due aeroporti di Trapani e Palermo, con l'aumento considerevole della frequenza dei treni e la riduzione dei tempi di percorrenza medi a meno di 60 minuti primi.
La chiusura della tratta ferroviaria Trapani-Palermo, ed in particolare la via Milo che collega Trapani ad Alcamo, nel prossimo 11 agosto, come annunciato da RFI, che gestisce per conto di Ferrovie dello Stato s.p.a. l'intera rete ferroviaria italiana, si rivela una beffa per il territorio trapanese.
Rischia di mettere in ginocchio lo sviluppo del territorio che necessita di essere attenzionato e non dimenticato, come successo nel Programma Infrastrutture Strategiche emanato dal Ministero dei Trasporti già nello scorso aprile. L'importanza della tratta è legata anche al collegamento con i due maggiori aeroporti del versante occidentale della Sicilia, cioè quello di Palermo e quello di Birgi-Trapani, oltre al fatto che diventa penalizzante per il flusso dei pendolari giornalieri che fruiscono del treno per recarsi a lavoro.
Oggi, considerata l'importanza del mantenimento e il potenziamento strutturale della tratta ferroviaria, oggi ho depositato una interrogazione, al Governo, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministro dello Sviluppo Economico, per sapere quali misure si intendano promuovere per ripristinare e potenziare la tratta ferroviaria da Palermo a Trapani, con l'obiettivo di potenziare effettivamente l'offerta di trasporto ferroviario in Sicilia occidentale, e migliorare i collegamenti dei due aeroporti di Trapani e Palermo, con l'aumento considerevole della frequenza dei treni e la riduzione dei tempi di percorrenza medi a meno di 60 minuti primi.

mercoledì 7 agosto 2013

Audizione del rappresentante legale di TRENITALIA in relazione al rischio della soppressione di collegamenti ferroviari nella Regione siciliana.

Assemblea Regione Siciliana - Sommari Lavori Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio - Seduta n. 25 del 20.03.13 - Ordine del Giorno: 

Il PRESIDENTE assicura il proprio impegno a sostenere l'istanza oggi rappresentata e passa al quarto punto all'ordine del giorno e dà la parola all'onorevole Fazio.
L'onorevole FAZIO dichiara di aver richiesto l'odierna audizione a  causa delle notizie allarmanti provenienti dai sindacati e dai mezzi di comunicazione di massa in merito           alla paventata soppressione di alcune tratte ferroviarie in Sicilia, in particolare nella provincia di Trapani. Sottolinea che il suddetto paventato ridimensionamento sarebbe in antitesi con la volontà espressa da parte dei rappresentanti delle Ferrovie dello Stato italiane relativamente alla necessità di realizzare maggiori investimenti nella rete ferroviaria siciliana. Chiede, pertanto, di conoscere i programmi di investimento, ovvero di ridimensionamento, da parte delle Ferrovie dello Stato.
L'onorevole CIRONE concorda con le preoccupazioni dell'on. Fazio e lamenta delle gravi criticità nella rete ferroviaria della provincia di Siracusa, analizzando le difficoltà nel promuovere un'efficace politica del turismo in mancanza di trasporti efficienti.
L'onorevole ASSENZA evidenzia gravi criticità nella rete ferroviaria della provincia di Ragusa. Critica la Regione per i mancati rimborsi agli studenti pendolari, sottolinea le difficoltà finanziarie dei comuni ad anticipare le somme per il trasporto pubblico locale. Si rammarica per la soppressione di alcuni treni turistici locali, come il treno del barocco'.
Il dott. MALAPONTI, presidente del Comitato dei pendolari, mostra apprezzamento per il proficuo rapporto intrattenuto con i dirigenti delle Ferrovie dello Stato, lamenta, per contro, un rapporto superficiale con la deputazione regionale. Critica la mancata chiusura del contratto di servizio tra la Regione siciliana e Trenitalia, evidenzia l'ingente trasferimento di risorse effettuato dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario per il trasporto ferroviario e chiede pertanto alla Regione siciliana di accelerare la conclusione del contratto di servizio che potrebbe promuovere lo sviluppo dell'intero sistema ferroviario. Critica i finanziamenti, stimati in 1.2 miliardi di euro, per la realizzazione della tratta veloce Palermo-Catania, considera più utile indirizzare gli stessi per lo sviluppo della tratte Palermo-Trapani-Alcamo e Siracusa-Ragusa-Modica-Gela. Ritiene sensibilmente sottostimati i dati forniti dal sito di Trenitalia in merito al traffico passeggeri in Sicilia. Concorda con l'on. Assenza sulle gravi criticità della rete ferroviaria nel Sud-est della Regione.
Il sig. BIANCO, rappresentante del Comitato studenti pendolari, mostra preoccupazione per i paventati tagli alle risorse dei servizi delle Ferrovie dello Stato in Sicilia, a tal riguardo sostiene che la categoria più penalizzata sarebbe quella degli studenti pendolari.   Chiede la stipulazione del contratto di servizio tra Regione ed il Ministero dei trasporti. Concorda con le posizioni espresse in merito alla grave criticità del sistema ferroviario nella provincia di Ragusa. Chiede al governo regionale di finanziare le legittime aspettative degli studenti pendolari, a tal riguardo cita le politiche di altre regioni italiane che, tramite una politica di efficienti contributi, riescono anche a limitare la dispersione scolastica.
L'ing. COSTANTINO, direttore dei trasporti di Trenitalia per la Regione siciliana, ricorda che la società per cui lavora è una società per azioni ed ha pertanto l'obbligo di presentare dei bilanci in attivo o quantomeno in pareggio. Chiarisce che la Regione non ha ancora firmato il contratto di servizio con il Ministero dei trasporti per il trasferimento di risorse necessario al finanziamento delle tratte ferroviarie. Precisa quindi che il finanziamento avviene direttamente tramite il ministero. Informa della nota del Ministero dei trasporti in merito  alla riduzione del 10 per cento dei finanziamenti statali alle regioni ordinarie per il trasporto ferroviario, pur tuttavia, con una successiva nota, lo stesso Ministero  ha comunicato che le risorse destinate alla Sicilia, al momento, non sarebbero state ridotte.
L'onorevole ZITO comunica di essere stato uno dei richiedenti dell'odierna audizione. Mostra preoccupazione per le gravi criticità insistenti sulla rete dei trasporti siciliana, paventa inoltre la marginalizzazione di territori della Sicilia a causa di investimenti principalmente indirizzati verso l'asse Messina-Catania-Palermo.
La dott.ssa MADONIA, dirigente del servizio trasporti dell'assessorato, evidenzia la mancanza di competenze della Regione nel settore ferroviario. Il contratto di servizio, precisa, è quasi  ultimato, l'unico punto su cui non c'è completo accordo tra lo Stato e l'odierno governo regionale sarebbe l'ammontare del trasferimento di risorse. Racconta del precedente contratto di servizio delineato dal governo Lombardo con il Ministro competente, aggiunge tuttavia che lo stesso non è stato reso esecutivo e che ad oggi i termini sono nuovamente in discussione perché l'ammontare del finanziamento, in rapporto all'ampiezza della rete ferroviaria, sembrerebbe sfavorevole alla Sicilia. Prevede, infine, alcune criticità inerenti alle modalità con cui si svolgerà la gara d'appalto per i servizi resi ai passeggeri siciliani a causa di posizioni monopoliste godute da Trenitalia.
L'on. FAZIO chiede ai deputati di votare una risoluzione, ovvero una mozione, volta ad obbligare il governo regionale a sottoscrivere al più presto il contratto di servizio con il Ministero dei trasporti.
L'on. MALAFARINA evidenzia che l'attuale governo regionale è in carica solo da pochi mesi.
L'ing. BARRACO lamenta la mancanza dei politici dal dibattito sulla rete ferroviaria siciliana. Afferma la sicurezza e l'economicità del trasporto su rotaie rispetto a quello su gomma. Chiede la creazione dei cosiddetti incroci intelligenti al fine di velocizzare i tempi di percorrenza.
Il sig. PERRONE, sindacalista della CISL, paventa la riduzione del numero dei binari delle ferrovie siciliane programmata dalla società Rete ferroviaria italiana SPA (RFI), stima tale riduzione in 300 kilometri. Lamenta la mancanza di un'offerta commerciale adeguata da parte della società Ferrovie dello stato. Sostiene la necessità di creare una sinergia tra le varie reti di trasporti esistenti in Sicilia al fine di razionalizzare l'intero comparto. Rileva l'importanza, da parte delle istituzioni siciliane, di assumere un ruolo importante nella politica dei trasporti ferroviari. Infine, chiede di conoscere l'ammontare dei contributi ricevuti da Trenitalia per il trasporto in Sicilia.
Il sig. SPANO', sindacalista della CGIL, afferma la necessità di firmare al più presto il contratto di servizio poiché, in assenza dello stesso, la società Trenitalia mantiene un assoluto potere decisionale in merito ai servizi relativi al trasporto ferroviario. Analizza le voci che compongono l'ammontare del finanziamento al trasporto pubblico delle regioni a  statuto ordinario, evidenzia le differenze rispetto alle regioni a statuto speciale, principalmente in relazione ai contributi erogati a seguito del prelievo sulle accise. Rileva le criticità e le duplicazioni con cui vengono erogati i finanziamenti al trasporto pubblico in Sicilia, cita a tal riguardo i contributi concessi dalla Regione a tre diversi vettori che percorrono la medesima tratta Palermo-Catania.
Il PRESIDENTE chiede informazioni in merito alla predisposizione dei Piani di trasporto e chiede altresì di potere acquisire i relativi documenti.
La dott.ssa  MADONIA risponde che il Piano dei trasporti infrastrutturale è stato adottato nel 2002, tuttavia rileva che non sono stati ancora adottati i Piani di trasporto relativi ai servizi.
L'on. MALAFARINA manifesta il proprio impegno nel trovare soluzioni atte a razionalizzare le risorse del comparto.
L'on. FAZIO dichiara la necessità di avere politiche regionali in materia di mobilità e trasporti.
Il sig. MALAPONTI afferma l'esistenza di competenze regionali nel settore ferroviario legate agli ingenti finanziamenti erogati dalla Regione alle ferrovie dello Stato.  Critica le spese della Regione in materia di studi e piani di trasporto mai realmente attuati. Si dichiara in disaccordo con i finanziamenti concessi alla tratta Palermo-Catania poiché gli stessi toglierebbero risorse al resto della Sicilia.
L'on. MALAFARINA non condivide l'opinione secondo la quale gli investimenti nella tratta Palermo-Catania sarebbero sostitutivi rispetto a quelli destinati ad altre  tratte, si dichiara  invece convinto della necessità di realizzare una rete dei trasporti globalmente efficiente e tecnologicamente avanzata.
L'on. FOTI ritiene necessario indirizzare i finanziamenti pubblici per il trasporto in quelle zone dove insistono gravi carenze infrastrutturali, conseguentemente non ritiene utile investire nell'alta velocità per la tratta Palermo-Catania. Afferma con decisione la necessità di intervenire nella rete ferroviaria del Sud-est della Sicilia.
L'ing. COSTANTINO elenca i dati in possesso delle Ferrovie dello Stato sul numero di passeggeri che usufruiscono del trasporto ferroviario, indica in 28 mila le persone che giornalmente viaggiano in Sicilia. Precisa che tutte le spese effettuate in Sicilia, a seguito di finanziamenti pubblici, vengono rendicontate alla Regione. Sottolinea le caratteristiche dell'offerta commerciale della società Trenitalia, aggiunge che la stessa è la risultante di variabili che non possono essere separate dai costi di gestione.
Il PRESIDENTE, nel ricordare la necessità di approfondire alcune questioni emerse nell'odierna audizione, anche attraverso l'acquisizione di atti e documenti provenienti dall'Assessorato, non avendo altri chiesto di parlare, dichiara chiusa la seduta.
La seduta è tolta alle ore 13.35.

venerdì 2 agosto 2013

Utilizzare i fondi del decreto del fare per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani.

Nel decreto del fare sono previsti 2 mld di euro per le infrastrutture, perché non utilizzare questi fondi per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani, chiusa da febbraio di quest'anno.